«Può vivere bene, può lavorare con dignità un Paese spaccato a metà, in cui le due parti si guardano con una diffidenza che spesso diventa sospetto, e talvolta rancore?»
Con il susseguirsi dei fatti e dei misfatti della politica, appare sempre più difficile comprendere le possibili vie d’uscita dall’impasse italiana. In molti si diffonde un senso di malcelata rassegnazione per un Paese bloccato, anzi in arretramento, mentre nel contempo aumentano le occasioni per l’autocommiserazione, l’astio reciproco e una rissosa indisponibilità al confronto. Affidandosi alle analisi penetranti che Edmondo Berselli è venuto via via pubblicando sul “Mulino”, questo volume propone una breve storia dell’Italia repubblicana da Tangentopoli al crepuscolo del berlusconismo, e ricostruisce le vicende portanti della crisi del Paese. Senza sconti per nessuno, ma anche senza rassegnazione. Nella certezza che l’Italia sia molto meglio di come viene rappresentata. Alla fine e nonostante tutto.
Edizione a cura di Bruno Simili.
PREMESSA Ci sono tante Italie Ma a giudicare dalle vicende dell ultimo ultimo ventennio sembrerebbe essercene una sola Sempre la stessa Incapace di razionalizzare il proprio sistema politico Drammaticamente diversa dall Italia del boom che in tanti si affannano a celebrare Sarà pure stata colpa di qualcuno o almeno di qualcuno in particolare Ma a voler guardare le cose con distacco alla fine ci sembra che questa colpa originaria non sia la cosa più importante Di sicuro c è che da parecchio tempo questa Italia non piace quasi a nessuno se non a chi trae profitto dalle sue disgrazie Soprattutto non piace a chi tenta di comprendere come poco alla volta la realtà si sia potuta tingere di rosa ammorbidendosi e sfumandosi sino a diventare realtà auspicata auspicata negando così anche le evidenze che sembrerebbero non necessitare di alcuna verifica empirica Ignorando i cambiamenti profondi e strutturali che hanno modificato e in molti casi indebolito le strutture portanti della società e dell economia Opponendosi alla politica sana e necessaria con i mezzi della politica cattiva e velenosa Eppure mentre nel corso degli anni la fiction trasformava profondamente gli stessi parametri culturali culturali della nazione fuori continuava ad esserci un Italia dove invece le cose restavano cose né più né meno A questa Italia Edmondo Berselli ha sempre guardato nella certezza che prima o poi il Paese attonito che sembrava galleggiare nel mondo dei sogni si ridestasse improvvisamente grazie al crollo simultaneo del fondale del palco e del sipario dell operetta Attraverso quindici fulminanti flashback sulla nostra storia recente abbiamo scelto di offrire in questo volume una sintesi del suo pensiero sulle principali questioni politiche italiane Sono tutti interventi usciti sul Mulino la rivista per cui Berselli ha lavorato sin dalla metà degli anni Ottanta e che ha diretto dal 2003 al 2008 In poco più di duecento pagine 7
che abbiamo scelto di ordinare in senso cronologico ma che possono benissimo essere lette anche in maniera disordinata ci sono molte delle ragioni che hanno portato il nostro sistema politico allo stato attuale C è innanzitutto lo scontro epocale tra il bene e il male e le tante tornate elettorali improntate al voto contro fonte inesauribile per le ideologizzazioni estreme in cui prevale l indisponibilità indisponibilità al faccia a faccia democratico Ma ci sono anche il mondo fantastico e pieno di balocchi illustrato dalle soap opera dei tg di regime e le tante sacche di rancore sorte nel corpo della nostra società Così come non mancano sia l abilità abilità spettacolare di Silvio Berlusconi di portare la discussione pubblica sul suo terreno aggirando le questioni cruciali su cui si giocano anche le sorti del suo popolo sia dall altro lato le incapacità della sinistra di rimettere il pallino al centro Leggere le analisi di Berselli scritte mentre la politica si attorcigliava attorcigliava su se stessa e confermava alla faccia dei tanti rapporti periodici sulla situazione del Paese le proprie deviazioni e gli effetti nefasti permette di capire meglio perché poco alla volta sia diventato sempre più difficile accettare il gioco democratico democratico e le sue regole Al contempo questo libro lascia aperto lo spiraglio per un clima diverso in cui siano bandite le posizioni politiche che tendono a restare ben lontane dal confronto tra i programmi e i risultati raggiunti e si oppone all idea di due società messe l una contro l altra che si fronteggiano in nome di valori culture e convenienze del tutto antagonisti sfruttando a proprio uso e consumo l intreccio di interessi e di pulsioni presenti nella società italiana Due Italie insomma separate da un sospetto e un animosità addirittura impensabili per chi ha in mente un Paese deideologizzato secolarizzato politicamente In una parola ” moderno “. Si tratta dunque di lasciarsi guidare a comprendere perché e come l Italia non sia riuscita salvo rare eccezioni a sciogliere sciogliere i nodi che l accompagnano ormai da decenni Riconoscere la capacità dell autore di evidenziare i punti centrali della crisi italiana con chiarezza e intelligenza profonda spietata e senza fronzoli applicata grazie a una prosa sempre schietta e gradevolissima ci sembra il modo migliore per continuare a offrire un contributo determinante alla comprensione dei problemi italiani 8
Dopo il suo esordio da autore della rivista datato 1989 Berselli pubblicò nel 1995 il suo primo libro sempre per il Mulino Si chiamava L Italia che non muore e riprendeva tre articoli usciti originariamente proprio sulla sua rivista Un titolo titolo che avremmo potuto utilizzare anche questa volta Perché in fondo pur in presenza delle tante difficoltà e delle tante questioni italiane non risolte così a lungo studiate da Berselli ci pare di poter dire che in lui restasse l idea di un Paese in grado di uscire dall impasse di non smarrirsi nella nebbia grazie a un cambiamento non soltanto nella politica e nella cultura ma semplicemente e nonostante tutto grazie a un radicale cambiamento di clima Bruno Simili 9
INTRODUZIONE Ci sono diversi buoni motivi per consigliare la lettura di questa raccolta di lavori scritti da Edmondo Berselli per il Mulino dalla fine degli anni Ottanta a ieri Anzi ad oggi direi visto che c è poco da aggiungere alle vicende annotate dall autore La prima buona ragione per leggere questo libro e per tenerlo a portata di mano è che offre un agenda accurata dell Italia pubblica nel corso degli ultimi vent anni Seguita e rivisitata attraverso i passaggi tortuosi tra Prima Seconda e Terza Repubblica Una sorta di bloc-notes che propone e da cui è possibile trarre appunti e spunti preziosi sugli eventi le fasi le persone che hanno segnato la nostra tumultuosa storia recente Utile a ricordare e a ricostruire un tracciato marcato da molte fratture e al tempo stesso da molti elementi di continuità È il romanzo o se si vuole per restare in tema con la tradizione nazionale la commedia di un Paese alla ricerca della normalità Un approdo vagheggiato e mai raggiunto Inseguito lungo il percorso rapsodico e ondivago che oscilla tra rivoluzioni e involuzioni Accelerazioni e frenate Fratture e giunture Grandi novità ed eterni ritorni Fra le discese ardite e le risalite Una commedia all italiana recitata a soggetto da un coro di personaggi e di attori indimenticabili anche quando appartengono a un altro millennio a un altra Repubblica Andreotti Andreotti Craxi De Mita Occhetto Berlinguer Cossiga Scalfaro E poi Di Pietro Berlusconi Bossi Prodi D Alema Veltroni Marini Rutelli Mastella Bertinotti Ciampi Casini e Fini Per arrivare a Maroni Tremonti Bersani e Franceschini E ancora la Dc il Pci il Psi il Msi il Pds la Lega i Ds i Popolari la Margherita l Ulivo il Pd Rifondazione il Cdu il Ccd l Udeur l Udc Forza Italia il Polo delle libertà la Casa delle libertà 11
Quante persone quanti marchi quanti nomi sono passati sotto i ponti in quest ultimo quarto di secolo È successo di tutto Il crollo del muro di Berlino e in Italia della Prima Repubblica la stagione dei referendum e di Tangentopoli la discesa in campo vittoriosa di Berlusconi e la sua sconfitta la discesa in campo vittoriosa di Prodi e la sua sconfitta ad opera del fuoco amico E ancora il ritorno di Berlusconi e il ritorno di Prodi cui ha fatto seguito di nuovo il ritorno di Berlusconi Fra strappi secessionisti e rivendicazioni federaliste Tra Forza Italia Ulivo Partito democratico Casa delle libertà e Popolo della libertà Berselli osserva tutto quanto con curiosità e cura Fatti antefatti personaggi interpreti e luoghi E li annota li appunta a margine Con disincanto e al tempo stesso passione In modo ironico e divertito O meglio divertente Ma prendendo sul serio questa materia terribilmente seria che è la nostra storia recente e presente Perché c è poco da ridere sul nostro Paese Paese Poco da divertirsi D altra parte il Mulino è una rivista prestigiosa con una storia prestigiosa dove però Edmondo Berselli non ha mai rinunciato a fare quel che gli è sempre riuscito meglio Muoversi fra più registri usando diversi stili e diversi approcci Lui che ha sempre trattato allo stesso modo con lo stesso rigore e con la stessa auto ironia la politica e il football la canzone leggera e la politica pesante la filosofia e il gossip Va usato come un annuario questo libro Anzi come una cronologia ragionata e appassionata di questo Paese perennemente perennemente provvisorio Per ricorrere a una definizione coniata da Berselli e ancora attuale per molto tempo temiamo Un Paese provvisorio che lui però non ha mai smesso di immaginare immaginare diverso La seconda buona ragione per tenere questo libro a portata di mano è coerente e conseguente con quella appena indicata Ecco perché lo consiglio come uno strumento ottico multifunzionale multifunzionale Per guardare dentro ma al tempo stesso al di là e al di sotto degli eventi dei personaggi dei luoghi Del nostro tempo Fino a raggiungere e a catturare la struttura di fondo che caratterizza la nostra società e la nostra cultura Per comprendere comprendere quanto le novità anche le più clamorose e laceranti della 12
nostra storia recente non siano comunque estranee al nostro retroterra E vengano comunque metabolizzate plasmate in modo da agire e reagire in rapporto diretto con il nostro tessuto socioculturale e con la nostra tradizione politica Da questa lettura scopriamo ad esempio quanto la Democrazia cristiana più che un partito passato sia una categoria politica e sociale perenne Che evoca la capacità dei partiti maggiori e non solo di quelli di aderire alle pieghe del contesto nazionale e locale Di assorbirne i valori gli interessi i modelli espressivi espressivi I particolarismi Assemblandoli senza tuttavia miscelarli Mediando senza riassumere e senza sintetizzare Generando compresenza più che coerenza Così tutto ritorna come in un moto perpetuo anche dopo la fine della Prima Repubblica Democristiani e democristianità al di là delle biografie politiche personali si ripropongono Nel centrosinistra nel centro e ancor più nel centrodestra Dentro Forza Italia la Cdl e il Pdl Perché in fondo è inscindibile dalla gestione del governo Solo che si esprime in modo sempre meno moderato nonostante le autodichiarazioni Perché i localismi i personalismi i particolarismi si presentano nudi e sempre più irriducibili E dunque sempre più espliciti e violenti In questo Paese dove il qualunquismo riaffiora di continuo e dà un colore del tutto specifico a ogni tensione a ogni ondata di disagio e di protesta Dove una delle principali forme che impronta il cambiamento è come rammenta l autore il trasformismo Un metodo e un istinto al tempo stesso che permette di ricucire gli strappi ma senza innovare mai del tutto Di sopravvivere al crollo della Prima Repubblica ma senza giungere a una nuova Repubblica stabile Senza superare i limiti del Paese provvisorio Che ci fa apparire di fronte a noi stessi sempre uguali a noi stessi pur essendo cambiati E ci fa apparire diversi di fronte a noi stessi anche se presentiamo elementi di continuità evidenti L attenzione al basso continuo del nostro Paese tuttavia non impedisce a Berselli di cogliere i segni del tempo Per tempo Le fratture insanabili mentre ancora potevano apparire sanabili Risolvibili Come nel 1991 quando i leader politici primo fra tutti Craxi erano convinti di superare la scossa del referendum e di sopravvivere alle elezioni dell anno seguente Ma anche Luigi XVI annotava cinicamente ” Rien ” sulla pa- 13
gina di diario del 14 luglio 1789 È terribile visto quel che è successo in seguito a Bastiglia appena presa È l appunto di Berselli Profetico quanto tragico visto quel che è successo in seguito appunto C è poi una terza buona ragione per consultare questo libro Ha un senso più politico e diretto Visto che l autore non si è mai sottratto al rischio di giudicare e di proporre oltre che di valutare e analizzare Disposto comunque a offrire indicazioni e letture politiche oltre che politologiche In questo è diverso da me preoccupato come sono di prendere le distanze non solo da quel che osservo ma se possibile anche da me stesso .) Affiora in particolare la sua attenzione ai valori ma anche agli interessi da rappresentare La sua capacità di e il suo sguardo proiettato a marcare le divisioni fra destra e sinistra in tempi nei quali queste parole sembrano perlopiù svuotate di senso Eppure non è così sottolinea Berselli E lo ribadisce anche negli ultimi anni Visto che la politica e le politiche seguite da Tremonti hanno un impronta di classe molto chiara A favore dei redditi da lavoro autonomo degli imprenditori A favore della rendita e a scapito del lavoro dipendente […] Esaltando le differenze di reddito e ripudiando le tendenze redistributive Anche se aggiunge ancora Berselli questa è una destra liberista a parole visto che in effetti appare corporativa e localista Come dimostra l insofferenza contro ogni regola ma anche contro ogni tentativo di liberalizzare davvero il sistema delle professioni Come dimostra la reazione violenta verso il tentativo di riforma liberalizzatrice attuata da Bersani Come dimostra il favore per un federalismo localista Parallelamente l autore di queste pagine si esprime in modo critico aspro e amaro contro la sinistra afona incapace di darsi un assetto stabile e progettuale ridotta a rappresentare le minoranze etniche del lavoro pubblico e intellettuale oggi largamente impopolari Una sinistra alle prese con idee che ormai sono ridotte a feticci parole povere di significato Fra tutte la solidarietà divenuta uno slogan per tutte le stagioni […], un appello convenzionale e distratto una specie di tributo che non costa niente versare a parole per sentirsi e dimostrarsi dalla parte giusta Si paga il ticket verbale della 14
solidarietà e si ottiene la tessera d iscrizione al club dei ” buonisti buonisti “, dei fervidi ” anticattivisti “. Così alla sinistra sfugge la vera missione storica che ha caratterizzato l azione delle forze politiche di tradizione socialista socialdemocratica o cattolico-sociale cattolico-sociale Cioè proporre e sostenere l economia sociale di mercato Un tema che echeggia di continuo in questi articoli E che troverà sviluppo nella sua ultima opera il saggio breve denso e acuminato dedicato a L economia giusta che si chiude con una frase molto simile al titolo di un capitolo proposto in questo volume Dove si invita a redistribuire la povertà invece di inseguire il mito della crescita infinita Non per caso L economia giusta è oggi molto presente nel dibattito politico negli ambienti di centrosinistra nel mondo associativo e del volontariato Perché dà voce a una questione implicita rimasta a lungo inespressa Vale a dire ma come è stata possibile tanta cecità di fronte al trionfo del paradigma liberista nella versione che esalta va la finanza senza economia e senza società E com com è possibile che oggi gli stessi che l hanno celebrata per oltre vent anni continuino a parlare e a dare lezioni senza neppure un autocritica e senza che nessuno glielo rammenti In questo diario fra tre Repubbliche che è L Italia nonostante tutto il manifesto di Berselli L economia giusta appunto è annunciato anticipato tematizzato In diversi punti A prova di quanto la questione gli stesse a cuore Per questo ha speso tanta fatica per scriverlo prima di lasciarci Come un contributo vivo non certo come un lascito o peggio un eredità La quarta buona ragione per leggere e rileggere questo volume è che ripercorre l avvento della democrazia del pubblico pubblico all italiana La versione nazionale o meglio locale del modello tracciato da Bernard Manin Fondata sul trionfo della personalizzazione e della televisione Edmondo Berselli più di chiunque altro l ha colta e ricostruita ricostruita da tempo e per tempo Quando nessuno o quasi ne aveva colto l impatto Oggi siamo talmente immersi nell irreality show che mischia vita e spettacolo che non ce ne rendiamo conto Così come non ci rendiamo conto di come sia potuto accadere tutto ciò E in così poco tempo Basta allora scorrere le pagine scritte in proposito da Berselli Il quale indica come la televisione produca l assetto politico Fin dalla discesa in 15
campo di Silvio Berlusconi alle elezioni del 1994 Allora il clou di quella campagna fu rappresentato dal confronto quello sì ” bipolare ” fra Berlusconi e Occhetto negli studi di Canale 5 Che estromise dalla competizione il polo centrista peraltro già escluso dalla meccanica del confronto Il bipolarismo imposto dalla televisione più ancora che dalle leggi elettorali Ma soprattutto in questo libro si dà conto in modo lucido e spietato del mutamento antropologico ed etico prodotto dalla tivù commerciale sulla società A partire dall epoca di Boncompagni e di Non è la Rai Che egli definisce un evento quotidiano senza pubblico una ” macchina celibe ” di intrattenimento intrattenimento dove i ruoli sono intercambiabili a rotazione fra protagoniste e gregarie … (” Le vogliamo carucce ha teorizzato Boncompagni perché se sono eccessive poi non c è identificazione identificazione “) […] Tutto perfettamente confezionato più vero del vero per quanto sigillato ermeticamente sotto vuoto spinto C è davvero tutto quel che è successo dopo Largamente annunciato annunciato da tempo Certo in seguito è dilagato Ma era già scritto Quasi vent anni fa La quinta buona ragione è squisitamente estetica e intellettuale intellettuale Questo libro può venire letto in fretta soffermandosi su singole pagine e magari saltando da un pezzo all altro senza troppi vincoli Senza seguire necessariamente l ordine proposto dal sommario In modo disordinato come suggerisce giustamente giustamente Bruno Simili nella Premessa Soffermandosi su una singola pagina un paragrafo senza necessariamente leggere l intero capitolo Per il gusto di scoprire e isolare osservazioni minime cogliendo formule lessicali inedite e neologismi suggestivi suggestivi Che definiscono e aiutano a capire quanto e talora più di certe laboriose ed elaborate analisi Perché Berselli è un virtuoso del linguaggio Usa le parole per evocare ma anche per interpretare Io me ne sono servito spesso nei miei articoli E continuerò a farlo Ne rammento solo alcune La Repubblica indistinta cioè la Terza Repubblica sospesa sospesa fra alternanza e trasformismo Il Forzaleghismo potente sintesi del vento che spira nel Nord a metà tra voglia di autonomia e tradizionalismo Il Paese immaginario immaginato da Prodi sobrio e rispettoso delle regole Cioè inesistente 16
L Italia imprecisa dove Berlusconi si subisce con quel tanto di rassegnazione obbligatoria Così come Jacques Nobécourt Nobécourt corrispondente romano di Le Monde a suo tempo disse della Dc che semplicemente si constata Infine il Partito ipotetico che Berselli evoca per indicare il Partito democratico di Veltroni dopo la sconfitta del 2008 Con un misto di ironia e amarezza E molto disappunto Infine c è una buona ragione molto personale che riguarda riguarda chi come me l ha conosciuto e frequentato a lungo E si è abituato a dialogare con lui in modo continuo e quasi quotidiano Pratica che in effetti non ho mai smesso .) Una comunicazione fitta che intreccia fili di diverso colore e diversa natura A quelli come me questo libro serve a provare nostalgia nostalgia Quel sottile dolore e quel sottile piacere Quel sentimento che si prova scorrendo gli appunti sparsi le molte e molte pagine scritte da Edmondo Berselli Nostalgia E rimpianto di fronte a quel che capita ogni giorno in questa post-Italia mi scopro e mi sorprendo a interrogarmi Che cosa avrebbe scritto Eddy Ilvo Diamanti 17
I L ESTINZIONE DELLA CLASSE OPERAIA Come il Romanzo Dio l Ideologia come diversi altri protagonisti della storia e del processo di civilizzazione a un certo punto la classe operaia muore e questa volta non c è né un Musil né un Nietzsche o un Aron a redigerne l atto di morte Conta poco che i cinque milioni di persone che in Italia ne fanno parte continuino imperterriti o rassegnati a vivere e faticosamente a produrre all inizio degli anni Ottanta lo spirito del tempo decide l estinzione di massa di un soggetto sociale e politico che aveva avuto una funzione cruciale nel miracolo economico e nella recessione nei racconti collettivi e nelle realtà quotidiane Come per la scomparsa dei grandi erbivori l impatto di un asteroide alieno un radicale cambiamento climatico l apparizione di concorrenti più agguerriti nella struggle for life oppure tutti questi fenomeni messi insieme determina la scomparsa della specie Così come si estinguono i dinosauri il Cipputi in simbiosi con il tornio o la catena di montaggio svanisce rapidamente dalle percezioni della struttura psicologica collettiva e con lui svaporano l orgoglio operaio e le mitologie dell operaio-massa unitamente agli strumenti e ai simboli del potere che si illudeva di avere guadagnato anzi conquistato secondo l enfasi del lessico sindacale Si dileguano conflittualità e assenteismo consigli di fabbrica e ruolo di supplenza politica sindacati e striscioni manifestazioni e slogan Figure prima di allora rispettate blandite e sovente mitologizzate mitologizzate come i metalmeccanici e i tessili i chimici o gli edili cedono il passo all era della ristrutturazione dell innovazione tecnologica della terziarizzazione della finanza Non sanno ancora che sul loro cadavere si verrà completando una colossale spartizione di cui non potranno essere che le vittime supine Eppure fino a pochi mesi prima la classe operaia esisteva 19
eccome investito dal soffio vitale di una missione salvifica e redentrice nei confronti dell intera società il movimento operaio con il suggerimento e il plauso dell Italia marxisteggiante poteva impersonare l ultima epopea politica della modernità cioè la lotta di classe Che tradotta nelle ipermediazioni del sistema italiano poteva significare tanto la possibilità di dare una spallata a un Andreotti-Malagodi quanto l opportunità di aggravare il costo del lavoro per unità di prodotto in misura indesiderabile per il duo Carli-Colombo e per la Confindustria Dall autunno caldo in poi la retorica nazionale era stata dalla loro parte dalla parte degli operai Chi non parlava dei ritmi di lavoro disumani alla linea di montaggio dell autoritarismo in fabbrica di una condizione operaia giunta all acme dello sfruttamento tayloristico In realtà soprattutto nei dark satanic satanic mills della produzione di massa profetizzati da Milton e specialmente nei reparti produttivi delle imprese multinazionali multinazionali la disumanità e la spersonalizzazione del lavoro erano piuttosto relativi ed è probabile che l investimento straniero in Italia mettesse in conto come fisiologica una bassa produttività relativa della nostra forza lavoro Al punto che uno spirito sufficientemente critico e moderatamente moderatamente scettico potrebbe chiedersi oggi se non ci sia una relazione magari di tipo causale proprio post hoc ergo propter hoc fra il coro di lamentazioni sulla proclamata disumanità di ieri e la silenziosa rivoluzione successiva quando grazie alle applicazioni della ricerca ergonomica e all automazione alla psicologia del lavoro e allo studio disincantato della curva dell dell attenzione si è giunti finalmente alla definitiva saturazione dei tempi di attività Per almeno un decennio un intero ceto sindacale e politico aveva vissuto di rendita sulla classe operaia Per il Partito comunista comunista essa costituiva una sicura riserva di caccia elettorale con le fabbriche equiparate a santuari della socializzazione politica agenzie dell identità di classe scuole elementari di partito Per i sindacati le aziende si erano rivelate il terreno ideale per uno scontro globale di potere i cui cardini erano le finzioni persuasive e demagogiche dell unità e dell uguaglianza uguaglianza dell abbattimento coatto delle differenze e soprattutto del disprezzo per ogni rivendicazione o tentazione salarialista Il disprezzo per i soldi merita probabilmente un modesto 20
approfondimento perché è rappresentativo di una concezione largamente diffusa anzi dominante nel pensiero sindacale secondo cui l antagonismo universalistico cioè per l appunto appunto di classe è preferibile al conflitto regolamentato degli interessi su temi negoziali circoscritti Il perché è chiaro se le rappresentanze sindacali avessero chiesto in primo luogo aumenti retributivi ciò avrebbe innescato dopo gli inevitabili turbamenti confindustriali un calcolo di compatibilità in cui entrambe le parti sarebbero state coinvolte ed eventualmente responsabilizzate E in una logica di compatibilità la domanda di più salario avrebbe ovviamente ricevuto come risposta la richiesta di contropartite da trattare su altri aspetti del lavoro più produttività maggiore flessibilità migliore utilizzo degli impianti Ci si sarebbe approssimati in questo modo a un modello modello negoziale in cui la componente schiettamente economica sarebbe prevalsa su quella politica e il dramma ricorrente dei vari rinnovi contrattuali non sarebbe stato recitato dalle cosiddette parti sociali con la mediazione preoccupata del governo e del ministro del Lavoro di turno bensì da contraenti impegnati a discutere specificamente sugli aspetti concreti del lavoro La riduzione delle garanzie e il mito della crescita Via dunque le gabbie salariali simbolo di un intollerabile diseguaglianza su base geografica avanti con il punto unico di contingenza ogni contratto si rivela un occasione strategica per introdurre nell industria una serie di vincoli che con il miraggio miraggio di garantire in realtà mortificano Attraverso l illusione di tutelare di volta in volta le donne rispetto agli uomini il neo-assunto rispetto alle aristocrazie operaie l operaio nei confronti del capitalista il disoccupato di fronte ai già occupati in poche parole il contraente più debole rispetto a quello più forte di fatto si stende sul mercato del lavoro una rete di lacci e lacciuoli che rischiano di bloccare qualsiasi dinamismo residuo residuo Le norme che tutelano la maternità le uniche al mondo ricorda Fiorella Padoa-Schioppa che obbligano le donne a lasciare il lavoro due mesi prima e tre dopo il parto riescono persino a bloccare l ingresso nelle unità produttive della forza 21
lavoro femminile fino al 1973 cioè in una fase in cui in tutti i Paesi avanzati si assiste a uno spettacolare incremento dei tassi di occupazione delle donne Attraverso la Cassa integrazione lo ha spiegato in diverse occasioni Giuliano Amato si instaura una muta alleanza impropria fra i presunti sfruttati e i conclamati sfruttatori scaricando sullo Stato il costo di stipendi relativamente elevati e scoraggiando in tal modo sia la crescita dell occupazione sia il perseguimento di economie di gestione La legge Prodi e la Cassa integrazione straordinaria ha ricordato sul ” Corriere della Sera ” nell agosto 1989 l ex ministro del Tesoro insegnarono a imprenditori e sindacati che era inutile farsi la guerra ed era meglio mettersi d accordo sulla dichiarazione di crisi aziendale A quel punto operai e fornitori li pagava lo Stato Questo modello poteva adattarsi a meraviglia sia per il sindacato sindacato che aveva sempre limato il conflitto d interessi definendolo definendolo in funzione di ulteriori conquiste generali l occupazione prima di tutto sia al Partito comunista che ormai da tempo si era abituato a scambiare legittimazione contro riduzione dell intensità del conflitto Tuttavia questo statalismo implicito comportava conseguenze vagamente disastrose Ad esempio l accento altamente negativo quasi di tradimento sociale che grava a quei tempi sul profitto rende assolutamente imperscrutabile imperscrutabile il pensiero che le aziende nascono e si sviluppano dove trovano condizioni adatte e soprattutto interesse a nascere e a svilupparsi È il caso ad esempio del Mezzogiorno che non si riesce a svincolare dal circolo vizioso fatto di cattedrali nel deserto più l assistenza La società a somma zero con cui Lester C Thurow ha descritto l età della stagnazione diventa nel nostro Paese una parodia in cui tutti fingono di cooperare in vista di un interesse ritenuto superiore Un eccezionale lungimiranza di facciata la rinuncia alle differenziazioni salariali in nome dell estensione della tutela comincia a prendere i tratti di una straordinaria miopia Che si tratti di un crudele errore sulla natura umana o di un involontaria ma colossale imprecisione nella definizione dei processi sociali e del ruolo che in essi hanno i loro rappresentati sta di fatto che i tre sindacati si rendono responsabili della prima 22
grande dinamica di corporativizzazione della società italiana Lama & c probabilmente non se lo immaginano neppure ma stanno evocando al tavolino il fantasma dell organicismo Gli operai vengono indotti dall alto a operare uno scambio fra l utile privato il male e l interesse pubblico il bene e non c è dubbio che quest ultimo per quanto remoto e problematico viene fatto percepire come indiscutibilmente migliore sotto il profilo della qualità morale civile etica Il prezzo di questo scambio non può non essere elevatissimo perché implica la rinuncia unilaterale a più adeguati e moderni standard di reddito e di benessere ma questa rinuncia viene surrogata con la soddisfazione vicaria impalpabile ma per non pochi in prospettiva entusiasmante di avere ipotecato un ruolo di primo piano nell equivoca commedia degli equilibri più avanzati o del nuovo modo di fare l automobile che ineluttabilmente ineluttabilmente come una promessa della storia sarebbe stata messa in scena nella società futura Poveri ma buoni antagonisti ma portatori di un antagonismo pensosamente responsabilizzato e già di stampo governativo gli operai non si rendono conto di essere messi a bilancio non già come una variabile dipendente con cui fare i conti ma come un soggetto politico improprio e in quanto tale immobilizzabile Quando viene lanciato da Bruno Trentin l infelice slogan del salario variabile indipendente la classe operaia comincia a entrare in agonia Se gli stipendi costituiscono una grandezza immodificabile e inelastica l adeguamento del costo del lavoro ai livelli della competitività del mercato interno e internazionale si sposterà su altri fattori più duttili e facilmente manipolabili finanza recupero di produttività ristrutturazione A Luciano Lama sfugge ma la classe operaia comincia ad assumere le sembianze di qualcosa troppo simile all imposta di fabbricazione fabbricazione La dimensione sociale e socializzante dell economia Qualcuno provi a spiegare perché una vocazione di tipo superiore dovrebbe spingere le imprese a investire in aree e regioni dove la produttività è rilevabilmente più bassa della media nazionale e il costo del lavoro praticamente identico 23
Esiste certamente una dimensione sociale e socializzante dell dell economia e un occhiata alla Soziale Marktwirtschaft della Repubblica Repubblica Federale Tedesca da Adenauer a Erhardt o da Brandt a Schmidt avrebbe potuto suggerire alcune notevoli ipotesi su come promuovere il mercato senza strangolare i più deboli o su come articolare il sistema di Welfare senza precipitare negli avvitamenti e nelle spirali viziose dell indebitamento inefficiente e senza trasformare la società in un esercito di free riders Ma lungo tutti gli anni Settanta si diffonde invece la tetra e provinciale sensazione che tutte le economie a capitalismo avanzato hanno ormai raschiato il fondo del barile due shock petroliferi il deficit energetico gli sbandamenti dei petrodollari e il collasso degli equilibri monetari stanno lì a dimostrare che siamo alla vigilia del day after e che il modello di sviluppo basato sull accumulazione capitalistica è giunto alla fase terminale terminale A che serve allora preoccuparsi di dare fiato alle residue energie imprenditoriali Nel tramonto dell Occidente il ruolo dell Italia potrà essere tutt al più quello di ricrearsi come riserva protetta parco nazionale laboratorio crepuscolare in cui si possa consumare l eutanasia del capitalismo Tuttavia così facendo e così pensando si trascura un aspetto più sfumato ma non insignificante vale a dire che probabilmente non tutti gli iscritti al sindacato e gli addetti alla produzione di massa avvertono come gratificante l idea di rimanere congelati per tutta la vita al terzo livello grazie a un mansionario che garantisce l impiego in cambio dell immutabilità delle funzioni e delle responsabilità È tutto da dimostrare che possa ritenersi socialmente soddisfatto chi trova nella fabbrica un grande ospedale dove si deve permanere per decenni nella condizione dell ammalato In questo senso la tuta di lavoro vale il pigiama del ricoverato Nel cronicario di classe l aspettativa di chances professionali di carriera di promozione delle risorse migliori e delle capacità comunque acquisite sul posto di lavoro è imbrigliata imbrigliata in un intreccio di regole che se da un lato promettono la sicurezza contro la perdita dell impiego e la tutela contro una serie impressionante di sventure individuali e collettive dall altro azzerano le possibilità di crescita I miglioramenti di reddito avvengono infatti esclusivamente attraverso l anzianità e la contrattazione collettiva gli avanzamenti di categoria sottostanno sottostanno a un modello complessivo di relazioni industriali in cui 24
le risorse umane costituiscono l ultimo e tutt altro che decisivo anello di una catena di mediazioni La scelta di proteggere la classe operaia anziché di promuoverne la qualificazione anche selettiva manifesta a posteriori un oscuro vizio paternalistico un ossessivo timore verso le differenziazioni e ogni genere di individualità la nozione che i lavoratori erano massa da accompagnare per mano a conquiste lente e laboriose a cui non sarebbero mai arrivati da soli Era questo il promesso allargamento della democrazia come con le consuete metafore spaziali si usava dire Storie Era il socialismo davvero realizzato su questa terra il modello brezneviano tradotto nello stile italiano La condizione operaia operaia si iscriveva in una grigia quotidianità prolungata fino alla promessa-minaccia della pensione E la catastrofe esistenziale sociale politica economica di Cipputi e dei suoi colleghi acquistava acquistava contorni piuttosto horror perché proprio mentre i ceti per definizione produttivi costruttori di manufatti venivano consegnati alla mummificazione economica la società italiana perseguiva al contrario spesso riuscendoci nonostante tutto obiettivi di autopromozione di mobilità di diversificazione dei consumi e dei comportamenti Le differenze omogeneizzate nel frullatore di un negoziato rissoso ma in fondo istituzionale o di una conflittualità pervasiva pervasiva ma senza sbocchi esplodevano o si esaltavano invece nel magma ribollente della comunità egoista maleducata e cafona irresponsabile e arrabbiata ma alla fine viva C è da chiedersi come sia potuto accadere che una fascia sociale le cui energie venivano represse ope legis abbia assistito senza protestare alla deflagrazione dei desideri altrui e al loro goloso soddisfacimento Con un eccesso di ragione cinica si può pensare che mentre delegavano alle conquiste en politique la definizione del proprio ruolo sociopolitico sul piano concreto i metalmeccanici duri e puri abbiano rincorso per via privata ciò che la virtù pubblica considerava poco elegante E cioè che il soddisfacimento di quella ridda di bisogni materiali e immateriali ma comunque accessori rispetto al decalogo della moralità della sopravvivenza sopravvivenza operaia sia stato ottenuto in maniera informale attraverso l intensificazione di attività complementari il doppio lavoro oppure approfittando del reddito aggiuntivo prodotto dai componenti del focolare domestico 25
Tuttavia se questo è vero implica anche una intensa redistribuzione spontanea delle risorse individuali con conseguenze conseguenze pregevoli dal lato dei livelli di benessere ma tutto sommato irrazionali sotto il profilo dell ottimizzazione delle capacità Come ha mostrato a suo tempo Luciano Gallino il doppiolavorista non cercava soltanto una quota aggiuntiva di reddito ma tentava di ottenere fuori dalla fabbrica ciò che in fabbrica gli era negato dal padrone o dalle rigidità imposte dal sindacato In ogni caso in questo modo svanivano tutte le mitologie incentrate sulla solidarietà operaia Compresso e controllato l egoismo in azienda questo si diramava spontaneo e inarrestabile inarrestabile al di fuori dei cancelli Per questo fa leggermente sorridere ad esempio la nostalgia manifestata in più di una occasione da Fausto Bertinotti esponente della Fiom-Cgil verso il clima che secondo lui regnava sul Paese durante gli anni Cinquanta vecchie case di ringhiera comunità di vita fra poveri pane e cipolla la sera in attesa dell immancabile riscatto Ma a parte che sotto l etichetta populistico-moralistica della solidarietà si sono consumati e si stanno ancora consumando consumando autentici misfatti redistributivi sarebbe valsa la pena di ricordare con Sergio Ricossa che l altruismo è spontaneo ed efficace in piccolo verso chi conosciamo e incontriamo e i cui bisogni percepiamo chiaramente perché rivelati da un rapporto personale diretto dentro il quale germina con facilità anche la simpatia se non l amore Nella grande società resta un posto per tal genere di soccorso ma questo non è in grado di esaurire le esigenze di solidarietà poste da un estesissima e complicata divisione del lavoro fra persone che molto indirettamente sono collegate e spesso a loro insaputa nel senso che non sanno chi individualmente rappresenti l ultimo anello della catena di relazioni solidali La grande società non ha sconfitto la miseria coi San Martino che donavano metà dei loro mantelli ai poveri di passaggio ma fabbricando milioni di mantelli interi a costi accessibili a tutti Ancora Al di fuori del razionalismo cinico secondo cui i lavoratori hanno provato a ricavare in modo selvaggio ciò che non era concepibile guadagnare nei reparti nessuna spiegazione spiegazione della progressiva rassegnazione operaia è possibile tranne quella che gli operai abbiano davvero creduto alla possibilità di 26
rivincita futura e che siano stati anch essi vittime dell utopia Ma in questo caso il peccato di ingenuità sarebbe stato ancora più appariscente e grossolano fino a rendere giustificabile il cumulo penitenziale di sanzioni che in seguito si è abbattuto sugli ex portatori della dialettica storica Le dinamiche salariali e il Paese bloccato Com è noto oggi una lira di aumento salariale pagata agli operai alle aziende ne costa quasi tre a causa degli oneri fiscali e contributivi ineludibili che gravano sul lavoro dipendente Forse è meno noto che dall autunno caldo a oggi nell industria privata le retribuzioni a valore reale sono cresciute in misura assai contenuta per non dire quasi nulla a dispetto delle lotte e delle conquiste del movimento sindacale e dello spettacolare ritorno al profitto delle aziende italiane a partire dal 1982-83 e comunque in misura notevolmente inferiore alla dinamica degli aumenti nel settore pubblico Nel frattempo il Paese si è bloccato quasi del tutto L immigrazione immigrazione dal Meridione si è fermata e il mismatching il mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro ha assunto aspetti plateali al punto che si è deciso che l avviamento al lavoro della manodopera straniera è diventato un problema centrale ad onta degli altissimi tassi di disoccupazione al Sud e fra le donne e malgrado l elevato numero di pensionati che potrebbero essere opportunamente riutilizzati La corporativizzazione del settore pubblico presenta ormai aspetti patologici e la sfida dei vari Cobas alla finanza pubblica si è tramutata in un vero e proprio ricatto ai cittadini In questo scenario a fine giugno 90 si sono verificati i seguenti fenomeni 1 la rottura delle trattative sul rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici 2 la disdetta della scala mobile da parte della Confindustria Di conseguenza Cgil Cisl e Uil hanno chiamato il Paese allo sciopero generale per l 11 luglio Lo sciopero è poi stato annullato grazie a una mediazione del governo che ha promesso sgravi sugli oneri impropri per tremila miliardi Ma il caso resta e vale la pena di confermare che c è qualcosa di paradossale in una decisione decisione simile Al di là del fatto che come strumento di pressione 27
lo sciopero generale appartiene al clima contestativo degli anni Settanta di cui abbiamo già parlato oggi risulta piuttosto sconcertante pensare di trovare uniti nella protesta accanto all avanguardia dei metalmeccanici i dipendenti dell industria privata e i dipendenti pubblici come dire i silenziosi Cipputi delle fabbriche e i vociferanti Cobas delle ferrovie i protagonisti protagonisti passivi del recupero di produttività e di efficienza e l Italia disfunzionante delle corporazioni e delle clientele Avranno avuto le loro ragioni i Trentin i Marini e i Benvenuto a indicare la strada insidiosissima e arcaica dello sciopero come si diceva una volta di solidarietà Ma si dovrebbe dovrebbe anche spiegare che genere di solidarietà può esistere fra categorie appartenenti a due mondi in opposizione le une quelle che fanno parte del lavoro dipendente privato iscritte in un vincolante calcolo di compatibilità economica e le altre quelle dei dipendenti del settore pubblico che essendo sciolte da qualsiasi vincolo di economicità e di responsabilità hanno potuto esprimere negli ultimi anni le punte più inquietanti di particolarismo e di egoismo corporativo La scelta dello sciopero generale ha rappresentato una specie di ritorno al passato alla logica della contrapposizione globale il partito del lavoro contro il resto del mondo e di conseguenza alla confusione degli interessi I motivi di questa strategia da parte di Cgil Cisl e Uil si possono anche comprendere se non condividere estendendo e radicalizzando radicalizzando lo scontro si può puntare forse a un certo recupero di rappresentatività e di legittimazione dopo lunghi anni di crisi del sindacato e l emergere dei gruppi corporativi che hanno scalfito l unità sindacale Ma è anche opportuno rilevare che il ritorno all uniti si vince alle parole d ordine unitarie si può verificare soltanto su una base moralistico-paternalistica cioè componendo artificialmente sotto l etichetta sindacale conflitti trasversali e differenze d interesse ormai radicati nella realtà del lavoro in vista di un interesse comune qualitativamente superiore che le varie corporazioni hanno continuamente dimostrato dimostrato di disprezzare È stato proprio questo lo schema all interno del quale si è sviluppato il pansindacalismo italiano dall autunno caldo in poi ed è curioso ritrovare oggi lo stesso errore di fondo che è stato alla base del declino sindacale a partire dall inizio degli 28
anni Ottanta Tanto più che la miccia dello sciopero generale cioè lo scontro sul contratto dei metalmeccanici conteneva tutti gli ingredienti per un confronto spregiudicato a tutela degli interessi operai degli ultimi mohicani da un milione e duecentomila duecentomila lire al mese Presa sul serio l ipotesi confindustriale di aprire una discussione sulla struttura del costo del lavoro e del salario poteva fare rimbalzare fin sullo Stato il problema della zavorra fiscale e contributiva gravante sulle retribuzioni Decisamente sarebbe stato piuttosto singolare secondo il senso comune trovare il padronato alleato ai lavoratori nella lotta contro lo Stato cattivo gestore della spesa pubblica e quindi anche dei quattrini rastrellati con le tasse degli operai E difatti ancora una volta le confederazioni hanno scelto la strada non della coincidenza degli interessi bensì dell alleanza di tutti con tutti compresi i maggiori beneficiari della spensieratezza clientelar-corporativa dell amministrazione pubblica In questo modo e senza essere profeti si può prevedere che nessuno dei problemi che affliggono la classe operaia verrà verrà risolto E c è di peggio una volta attenuati i clamori la condizione operaia tornerà a essere un tema sepolcrale che non interesserà più nessuno Eppure ci sarebbe da dedicare qualche triste pensiero a un Paese che tratta male proprio chi dà consistenza e pesantezza di realtà al benessere generale [ 1990 ] 29
II L ULTIMA RECITA DEI PARTITI Un atmosfera da ultima spiaggia si è diffusa durante il 1991 nel nostro Paese È stata stupefacente e brutale la rapidità con cui la tendenza generale si è rovesciata Il passaggio dal clima di festa collettiva degli anni Ottanta ai poveri saldi di fine stagione dei Novanta ha fatto mozzare il fiato e ha riportato in primo piano il plumbeo clima dei tempi della stagnazione Sono bastati bastati pochi mesi a partire dalla guerra del Golfo perché quasi tutti gli indicatori economici assumessero un segno negativo la cattiva congiuntura mondiale ha cominciato ad assomigliare minacciosamente alla recessione i timidi segnali di ripresa nel corso dell anno sono apparsi via via più contraddittori e deludenti deludenti Alla fine la situazione italiana si è configurata come una perfida combinazione di crisi economica conclamata e di marasma politico pericolosamente vicino al collasso del sistema Quel che forse è peggio l idea che l Italia è un malato terminale terminale si è diffusa irresistibilmente permeando la collettività con quella che si potrebbe chiamare senza retorica una cultura del pessimismo Aspettative tutte di carattere negativo sono divenute l unico orizzonte visibile Non è un caso che lo scrollone più appariscente quello che è sembrato innescare l alterazione di un sistema di equilibri ampiamente collaudati sia venuto dai settori geneticamente filogovernativi quelli dell imprenditoria e dell industria Ma diverse altre linee di crisi svariate linee di faglia di possibili sconvolgimenti tellurici si erano manifestate sul piano politico con cruda nitidezza nel corso dell anno Il referendum sterilizzato Il primo bruciante caso di shock politico si è registrato ovviamente ovviamente con il referendum sulla preferenza unica alla Camera 31
svoltosi il 9-10 giugno 1991 A distanza di tempo e quindi dopo avere assistito a mente fredda al modo in cui la Repubblica dei partiti è riuscita finora a metabolizzare l esito referendario a ingoiare il rospo senza per il momento strozzarsi il festoso plebiscito quel 95,6 per cento dei votanti che ha detto sì alla liquidazione del sistema delle preferenze sembra assumere le spoglie definitive di una solo temporanea rivincita o vendetta vendetta politica dei cittadini sui corridoi romani sulle auto blu sulla prevaricazione esercitata per via tangentizia o captando il consenso per via spartitoria e concessione monetaria In ogni caso a voler seguire lo schema iper-razionale che di solito viene applicato alle scelte elettorali espresse dall opinione pubblica se ne poteva dedurre che di fronte allo schiaffo di giugno i partiti avrebbero dovuto cercare di proporre come minimo una finzione riformatrice per non esporre se stessi al rafforzamento dell accusa che li bolla come agenti tutt altro che segreti dell immobilismo altrimenti il capo di imputazione di miopia insensibilità chiusura manipolazione della volontà popolare ne sarebbe disceso fin troppo naturalmente Inutile dire che non è stato così Come forse si ricorderà il primo a cercare di mettersi in tasca l attraente patrimonio politico del referendum fu il presidente della Repubblica a poche ore dall esito del voto popolare Francesco Cossiga si presentò alla televisione di Stato Stato sostenendo con un certo inatteso vigore due tesi piuttosto discutibili una probabilmente tattica l altra forse di maggiore portata Secondo la prima tesi il risultato del referendum e il conseguente cambiamento delle regole elettorali poteva delegittimare delegittimare retroattivamente la Camera dei deputati e fin qui si poteva semplicemente sospettare che le parole del capo dello Stato facessero parte di quella trama di dispetti e cattive relazioni relazioni che ha contrapposto Quirinale e Parlamento negli ultimi due anni di legislatura Invece la seconda argomentazione presidenziale era più capziosamente suggestiva più insidiosa e poteva prospettarsi nelle sembianze di una strategia sofisticata e ambiziosa Dalla soluzione referendaria infatti il presidente della Repubblica Repubblica faceva discendere immediatamente come conseguenza automatica e necessaria che il destino delle riforme istituzionali dovesse imboccare una strada plebiscitaria praticata a colpi di 32
consultazioni dirette del popolo sovrano Si trattava ancora una volta di una proposizione intrinsecamente discutibile dal momento che anche in una fase di tipo costituente niente vieterebbe che proprio i partiti si presentassero tradizionalmente tradizionalmente all elettorato ognuno chiedendo il consenso sulla base delle rispettive ipotesi riformatrici E dunque l indicazione accuratamente tempestiva della via referendaria per consentire consentire ai cittadini di decidere direttamente e immediatamente sulle modalità della trasformazione istituzionale non costituiva costituiva affatto un dogma democratico In quel momento anzi il sillogismo del capo dello Stato appariva soprattutto come la sponsorizzazione di progetti di parte e non era molto difficile individuare quella parte nel Psi e i progetti costituzionali nel presidenzialismo craxiano I passi successivi dell azione presidenziale sembravano confermare la consapevolezza di un disegno non del tutto precisato ma per sommi capi intuibile Tanto per cominciare il messaggio del capo dello Stato sulle riforme istituzionali più volte annunciato rinviato limato assiduamente ma in buona sostanza ispirato alla scelta che a convalidare ratificare o scegliere la Costituzione della Seconda Repubblica fosse l immancabile immancabile popolo sovrano piombava sulle Camere proprio alla vigilia del congresso straordinario socialista di fine giugno confortando un Bettino Craxi reduce dalle due pesanti sconfitte al referendum sulle preferenze e alle elezioni regionali siciliane della settimana successiva ma sempre convinto di poter restare ancorato alla propria scommessa secondo cui esisterebbe una distanza crescente fra la maggioranza del Parlamento legata a criteri di tipo rappresentativo e la maggioranza dell opinione pubblica qualificata da una vocazione presidenzialista mortificata mortificata dalla resistenza vischiosa dello schieramento dei partiti Si dà il caso tuttavia che in politica non tutti i conti tornino automaticamente Ai quadrati di De Mita esemplificò una volta Giulio Andreotti a proposito di una presunta determinatissima determinatissima volontà democristiana di ” fare quadrato ” contro gli avversari manca sempre un lato a Cossiga e a Craxi erano destinate a mancare le condizioni che avrebbero potuto dimostrare dimostrare l esistenza in Parlamento di uno scontro così forte di una divisione talmente lacerante da poter giustificare il ricorso alla sanzione dirimente della volontà popolare 33
Il presidenzialismo sarà pure maggioritario nell opinione pubblica ma in Parlamento risultò fortemente minoritario Di fatto la prospettiva delle riforme istituzionali riaccesa nelle aspettative generali dalle cifre parlanti del referendum sfumava tristemente almeno per questa legislatura per schietta responsabilità responsabilità dei partiti proprio nel pieno del dibattito alla Camera sulle 86 cartelle del messaggio presidenziale È stato il segretario segretario del Partito democratico della sinistra Achille Occhetto a contribuire a questo risultato mentre si proponeva di tendere volonterosamente la mano al Psi Non solo non stiamo preparando preparando accordi strategici con la Dc affermò Occhetto nel suo intervento ma anche per quanto riguarda la legge elettorale ci presentiamo con una prospettiva completamente diversa da quella che si configura attraverso la proposta democristiana In realtà si trattava di una tesi avanzata per banali questioni di politica politicante dal momento che invece a giudizio della quasi totalità degli osservatori i progetti riformatori della Dc e del Pds apparivano se non certamente identici perlomeno analoghi ispirati da una medesima logica di fondo Si comprese comprese in quel momento senza neppure troppa sorpresa che per l ennesima volta al segretario del Pds non interessava tanto affermare un ipotesi di riforma coerente ed efficace funzionale a tutto il sistema politico ma soltanto richiamare sentimentalmente sentimentalmente le ragioni della sinistra e quindi rammendare a parole il consunto vestito dell alternativa entro l immaginario atelier in cui si confezionano le mitologie politiche italiane Per dirla tutta il neonato Pds immolava senza contropartite contropartite con un atto di generosità non richiesto il suo progetto di riforma sull altare dell alternativa di sinistra come compenso di questo imprevidente olocausto ricavava il consueto miraggio del disgelo con i socialisti Senza minimamente pensare o perlomeno senza valutare fino in fondo che l unica leva che può realisticamente fare scattare l alternanza nel nostro sistema politico è solo ed esclusivamente la riforma elettorale Come conseguenza alla fine della estenuante discussione parlamentare parlamentare sul pensiero istituzionale di Francesco Cossiga il tema delle riforme era ricondotto definitivamente entro le regole non auree ma certamente classiche del mercato e soprattutto del mercanteggiamento politico Craxi contro la Dc a cui aveva segnalato con vigore che il perseguimento della proposta 34
fondata sul Cancellierato e il premio di maggioranza sarebbe stato recepito come la volontà di considerare esaurito il ciclo ormai trentennale di collaborazione con i socialisti isolata drammaticamente l ipotesi presidenzialista con il presidente della Repubblica affiancato soltanto dal Psi e dal Msi erratico erratico e incerto il Pds in bilico faticoso fra l ossequio formale al principio della rigidità costituzionale e quindi favorevole a un moderato revisionismo della Costituzione e le evasioni di fantasia a sinistra che impongono di prendere in debita considerazione considerazione la volontà socialista di passare con uno spettacolare salto istituzionale alla Seconda Repubblica In questo ritorno della tematica istituzionale dentro la contrattazione contrattazione politica c erano tutte le condizioni per capire che ormai la macchina politica italiana era divenuta un ferrovecchio frenato dalle proprie ruggini in cui ogni manovra sui comandi comandi portava solo all aumento dei giri del motore senza alcuna conseguenza che non fosse un rumore sgangherato qualsiasi tentativo di accelerazione provocava soltanto il surriscaldamento delle parti più esposte e usurate Ma si dispiegavano anche diversi indizi piuttosto coerenti a volerli leggere tutti insieme che dovevano risultare vagamente ma sensibilmente destabilizzanti destabilizzanti per la psicologia politica che regna nella penombra dei corridoi romani Per la prima volta dall avvio del centrosinistra si ponevano le condizioni e il problema dell interruzione del rapporto fra la Dc e il Psi Non un incidente di percorso come accadde con l Andreotti-Malagodi nel 1972-73 un breve ritorno al centrismo e neppure la sostanziale perdita di peso governativo del Psi un Psi drammaticamente sotto il 10 per cento dei voti durante la vicenda della solidarietà nazionale con i comunisti nel 1976-79 ma una vera e propria questione di fondo lungo la quale l equilibrio politico del nostro Paese potrebbe essere alterato in termini strutturali Governare senza accordo Le conseguenze del surplace che da questa constatazione è seguito fra i due maggiori alleati di governo ha avuto conseguenze conseguenze nefaste sulla qualità dell amministrazione Occorrerebbe essere ciechi per non osservare che l ultimo governo Andreotti 35
da parte dopo un opposizione del Psi in cui molti hanno visto il peso decisivo di valutazioni di stampo elettoralistico In termini di bassa cucina politica è lecito pensare che alla fine il no socialista al progetto del ministro del Lavoro Franco Marini avesse fatto comodo anche ai democristiani le pensioni costituiscono costituiscono un argomento che brucia sotto elezioni come pure che il Psi avesse scommesso su un definito calcolo politico secondo cui nessuna decisione di un certo peso va presa da un governo che non sia contrassegnato da un più distinguibile marchio socialista Dunque si deve rilevare che una percepibile linea di crisi passa dentro il centrosinistra Craxi tiene il Psi nell esecutivo ma solo per l obbligo morale di assicurare la governabilità governabilità Nello stesso tempo cresce il risentimento del Psi verso metodo e stile di Andreotti lo si è visto benissimo nel corso del congresso straordinario barese con la platea dei delegati che invocava una netta sterzata a sinistra Da parte democristiana democristiana analoga acredine viene nutrita verso l alleato insieme con il disagio provocato dal diffondersi di un umore politico che vede nella Dc il regime l intreccio istituzionalizzato di corposi interessi clientelari di grandi corporativismi garantiti politicamente oltreché di minimi privilegi distribuiti a pelle di leopardo per ancorare l opinione pubblica al consenso Ma ci sono anche aspetti meno soggettivi che accentuano la tendenza all instabilità la fine del pregiudizio ideologico 36 ha come base di sopravvivenza una sola e sovrana regola non toccare nessun nodo politico che esca dall immediato Lo si era notato fin dal momento della sua formazione quando la questione istituzionale che era stata posta o imposta dal presidente della Repubblica al centro della trattativa per la formazione dell esecutivo all ultimo momento era stata sfilata sfilata e rimandata a tempi migliori dato che sull argomento non esisteva la minima possibilità di accordo fra i due partner principali della maggioranza L immobilità costituiva quindi una connotazione per così dire costitutiva dell alleanza Caso o necessità infatti la medesima trionfante tecnica è stata usata nei giorni convulsi che hanno portato alla redazione da parte del governo della legge finanziaria l unica manovra strutturale che avrebbe dovuto affiancare la legge di bilancio vale a dire la riforma del sistema pensionistico è stata messa
verso l ex Pci esalta la fluidità del sistema politico e se è vero che la politica come la natura ha orrore del vuoto sul fronte di sinistra si apre un arco di opportunità politiche inedite dovute al fatto che in prospettiva le formule delle alleanze di governo non appaiono più dettate implacabilmente da dogmi politico-ideologici stringenti Finiscono le dighe le rendite ma finiscono anche le formule di coalizione obbligate In sostanza almeno fino a settembre siamo di sicuro entro una situazione caratterizzata da una immobilità parossistica ma le vie d uscita appaiono ancora praticabili Tutto potrebbe ancora essere giocato en politique se i protagonisti della politica decidessero di assumere una iniziativa Quando un patto storico entra in crisi Ma non lo fanno La classe politica italiana sembra assoggettarsi assoggettarsi senza resistenza a due spinte esattamente opposte l istinto di conservazione e un oscura volontà di autoannientamento Mentre cominciano a cedere a uno a uno i pilastri che avevano sorretto l evoluzione politica del Paese e accompagnato il suo sviluppo socioeconomico comincia all improvviso ad allentarsi anche il patto che aveva unito gruppi d interesse e partiti di governo A metà settembre il partito dell industria alza il tiro cominciando a bombardare il quartier generale fa sapere che ormai l apparato industriale non riesce più a tollerare i costi del disfunzionamento L amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti evoca la necessità di un imprecisato trauma che possa schiodare il meccanismo politico Eppure benché i toni confindustriali diventino via via ultimativi non si sente circolare una sola parola sul come l attacco alla paralisi governativa possa tradursi in una spinta al cambiamento La diagnosi fa aggio come sempre sulla terapia Dal punto di vista del regime in assenza di indicazioni concrete la storia degli ultimi decenni da parte sua autorizza a pensare che l irritazione imprenditoriale non sia molto più che un episodio malgrado infatti le ricorrenti lamentele delle associazioni imprenditoriali che hanno costituito una sorta di basso continuo nella vicenda repubblicana l esperienza italiana è stata segnata da un accordo sostanziale fra ceto produttivo e classe di governo Nulla di 37
strano com è ovvio in una società avanzata Dietro la parola d ordine della ripartizione di competenze l industria agli industriali la politica ai politici si è dispiegato un tavolo in cui si sistemava l intreccio degli interessi comuni gli industriali contrattavano sgravi fiscali misure di sostegno agli investimenti e all innovazione politiche monetarie favorevoli alla competitività dei prodotti italiani cassa integrazione e prepensionamenti e i politici ricevevano un contributo diretto e indiretto dell industria al mantenimento del sistema di consenso su cui si è basato il nostro Paese La chiave di questo matrimonio d interesse era data dalla premessa di perpetua immutabilità degli equilibri politici In una convivenza obbligata è opportuno ridurre al minimo l intensità dei conflitti e la mediazione in una democrazia democrazia bloccata diventa la regola primaria Ma se la situazione si fa all improvviso più fluida in sé e per sé non ci sono più ragioni decisive perché il patto storico venga rinnovato come è sempre tacitamente stato rinnovato finora insomma perché venga rinnovata gratuitamente la cambiale alla costellazione di potere fondata sulla Dc Fino a pochi mesi fa il sistema politico era irrigidito dall inutilizzabilità del Pci Oggi è ingessato dall assenza di alternativa Il trauma elettorale atteso e quasi auspicato da Romiti come pure altre espressioni critiche verso il regime partitocratico finisce inevitabilmente per precipitare entro l assurda perfezione del congegno politico così com è un eventuale shock provocato da un voto di protesta significherebbe significherebbe la crescita abnorme dell ingovernabilità il ricambio viene impedito dalle rigide norme di autoriproduzione che regolano l esistenza dei partiti La drammaticità della situazione politico-economica consiste allora nella somma di due fattori di segno negativo da un lato c è l impossibilità di trasferire al livello della decisione politica le scelte essenziali per orientare nuovamente allo sviluppo la società italiana in quanto il sistema dei partiti negozia ogni istanza smembrandola fino alla dissoluzione dall altro lato fa sentire i suoi ipnotici effetti l incapacità di allestire quello schema di competitività politica proprio delle democrazie adulte che è l alternanza Tuttavia ciò che risulta alla fine più preoccupante è che in Italia non si sta combattendo una facilmente identificabile 38
partita manichea fra i buoni e i cattivi Il contratto stipulato stipulato nel tempo fra amplissime fasce sociali e la classe politica di governo è sempre operante ed è basato su una generosa redistribuzione senza contropartite attraverso i titoli di Stato gli stipendi pubblici il regime previdenziale cioè attraverso una creazione fittizia di ricchezza e benessere che ha colpito al cuore le regole fondamentali a cui dovrebbe attenersi una collettività Sarebbe ingenuo non registrare che gran parte della società italiana è divenuta in tal modo speculare alla classe politica perfettamente irresponsabile di fronte a se stessa incapace di accettare il profitto come indicatore della buona imprenditorialità allo stesso modo in cui non sa più concepire lo stipendio pubblico come il corrispettivo di una prestazione bensì solo come una erogazione automatica o un diritto dovuto Date queste condizioni comincia piano piano a chiarirsi il paradosso tipicamente italiano che vede un sistema allestito pezzo su pezzo per rastrellare consenso attraverso la magia della redistribuzione raccogliere alla fine il maleficio del disprezzo disprezzo e del rancore dei beneficati ma si ha l impressione che i partiti di governo non siano nemmeno in grado di elaborare la risposta della protervia cioè state zitti voi che ci avete guadagnato abbondantemente Ascoltare il segretario della Dc Arnaldo Forlani che parla delle prospettive italiane equivale a un overdose di Valium che tuttavia non riesce più a risultare rassicurante Tutto si intorpidisce e il crampo della politica produce asfissia e spasmi tetanici Il famoso disgelo a sinistra atteso a ogni primavera per convogliare in una forza di governo i fiumiciattoli riformatori si rivela come sempre un illusione l azione degli altri partiti se si esclude l exploit contestatore di La Malfa sul quale ritorneremo è ininfluente Così durante il lungo autunno del 91 il rivolo del mugugno diventa un torrente impetuoso lo sgocciolio della protesta una cascata Tre tentativi di cambiamento In novembre a Brescia le elezioni amministrative convocate convocate dopo una spaccatura all interno della Dc che aveva reso la città ingovernabile danno luogo a un risultato che appare 39
immediatamente come il paradigma futuro e finale della dissoluzione dissoluzione del sistema politico Anche se per poche decine di voti la Lega lombarda diventa il primo partito Perdono tutti i grandi partiti Dc e Pds evaporano Non si tratta più dei soliti campanelli d allarme come per anni i giornali hanno titolato dopo le elezioni non appena aumentava l astensionismo o qualche qualche altra leggera forma di protesta Quella di Brescia non è una febbricola è potenzialmente una malattia letale Il pensiero che alle prossime elezioni questo risultato possa essere duplicato su scala nazionale dovrebbe fare scattare le oligarchie di partito indurre all invenzione di contromisure E invece come al solito sotto la paura niente In Parlamento la discussione sulla legge finanziaria continua a rivelarsi quella trafelata disavventura fatta di ricerca di fondi attraverso misure come minimo problematiche problematiche e di assalti alla diligenza che era stata annunciata con largo e sconsolato anticipo Sul piano delle contromosse politiche il Psi propone nuovamente la soglia di sbarramento al 5 per cento con una serie di correttivi piuttosto complicati che tutti interpretano come un provvedimento ad personam contro il senatore Bossi Tra la fine di novembre e l inizio di dicembre la Democrazia cristiana tiene dopo dieci anni una nuova conferenza programmatica nella quale la riorganizzazione del partito viene modulata in chiave auto illusionistica come se esistesse ancora un terreno comune fra partito e società Il Pds in assenza di una politica si attesta su un ruolo di difesa della legalità costituzionale minacciata dal presidente della Repubblica e apre la controversa e discutibile e contestata di fatto anche a Botteghe Oscure pratica dell impeachment contro Cossiga Siamo paurosamente vicini al risultato definitivo della politica afflosciata su se stessa implosa pronta a precipitare nel collasso che la ridurrà a materia amorfa Eppure qualcosa si muove Si possono vedere almeno tre novità politiche di un certo peso in primo luogo anche per la sua platealità il ruolo assunto dal presidente della Repubblica poi la posizione in cui si è collocato il Pri di Giorgio La Malfa e infine la coalizione referendaria che sta maturando una trasversalità inattesa e assume dimensioni e livelli di consenso inaspettati Cominciamo dal Quirinale La contabilità politica dice che il capo dello Stato sotto il profilo politico è da tempo uno scon- 40
fitto Teneva a liquidare il Parlamento attuale verso cui non ha perso occasione di manifestare la sua ostilità e non c è riuscito Ha puntato alle elezioni anticipate e invece la legislatura ha resistito Ha cercato di fare saltare Andreotti imponendo una crisi di governo centrata sui temi costituzionali e ha dovuto sopportare sia la formazione claudicante dell Andreotti settimo sia che le riforme istituzionali venissero sfilate dagli accordi che hanno portato all ultimo governo Ha tentato di scuotere la scena con il messaggio alle Camere sulle istituzioni e il risultato finale ha visto le ipotesi della Seconda Repubblica e del presidenzialismo confinate in una limitata minoranza del Parlamento Ha varato l operazione Curcio cioè la soluzione di una grazia politica verso il fondatore delle Brigate rosse per chiudere i conti con le ombre del passato provocando la ribellione non solo della classe politica ma soprattutto di quella gente comune a cui Cossiga ama riferirsi contro le oligarchie del potere Il suo poker contro la corporazione dei giudici che avrebbe potuto guadagnargli un piatto politico di eccezionale rilievo è stato dissipato per la sua incapacità di uscire dalla logica della denuncia tonitruante e di stringere con pazienza alleanze ragionevolmente fruttuose Non si è ancora capito del tutto che cosa abbia indotto il presidente dopo cinque anni da notaio a trasformarsi nel grande esternatore Chi sottolinea il suo continuo oscillare fra pathos e prudenza fra insulto e riconciliazione fra attacco a freddo e successiva pacificazione ha considerato la frenetica loquela di Cossiga o come un caso psicologico il che non ha alcun rilievo politico oppure come una serie clamorosa di infrazioni del galateo politico Tuttavia sarebbe una sottovalutazione sottovalutazione consegnare l uomo del Quirinale al puro folklore Tanto più che preso di per sé il contenuto di molti pronunciamenti presidenziali è ampiamente condivisibile E dunque occorrerebbe occorrerebbe cercare di capire se esiste da parte dell uomo politico Francesco Cossiga non del suo alter ego che si dedica allo spettacolo un disegno razionale che non sia stretto calcolo difensivo alzare il polverone per esorcizzare i fantasmi che gli sono stati evocati contro come Gladio il Piano Solo la P2 né attribuibile ad alti e bassi dell umore né dovuto a un urgenza di comunicare così spasmodica da abbattere le formalità della carica che ricopre 41
Se fosse uscito dal Quirinale dopo un settennato incolore Cossiga sarebbe rientrato nei ranghi democristiani confinato in un notabilato senza gloria Può darsi che in passato abbia nutrito qualche speranza di raddoppiare il mandato cosa che oggi sarebbe impossibile senza accettare candidature e investiture vagamente imbarazzanti come quelle espresse sui manifesti pubblicitari dal Movimento sociale Ma i mesi vissuti pericolosamente da Externator nonostante la catastrofe stilistica che gli è stata ripetutamente rimproverata devono averlo convinto che il suo destino è tutto nella politica altro che ritornare alla polvere degli studi universitari Prima ha nutrito un rapporto simbiotico con il Psi che però pur facendogli continuamente da supporto ha via via maturato una posizione di prudenza Poi ha avviato una strategia di aggressione spregiudicata spregiudicata contro quello che chiama il mio ex partito cioè la Dc Ormai potrebbe importare poco delle ragioni per cui il Cossiga presidente parla e agisce come ci ha abituati forse sarebbe più interessante giudicare le sue azioni e le sue parole come le premesse di una sua nuova avventura politica Non senza qualche ragione benché suffragata soprattutto dagli effimeri dati degli indici televisivi di popolarità e dalle ambigue cifre dei sondaggi egli si sente sorretto da un ampio consenso popolare Intravede un proseguimento di carriera che lo sottrarrebbe all anonimato politico Forse non ci si dovrebbe stupire più di tanto se dal Cossiga presidente dovesse nascere il Cossiga capo-fazione Potrebbe diventarlo addirittura di una nuova corrente democristiana se cambiasse nuovamente idea sul partito da cui proviene e decidesse di scuoterlo dall interno ma anche fuori dalla Dc come emulo populista di Leoluca Orlando in un movimento dai pronunciati caratteri antisistema antisistema e antipartito o in una sorta di Rassemblement du peuple italien che si proponesse di coagulare la protesta in chiave cripto-gollista Ma per giungere a una soluzione di questo genere che forse potrebbe risultare non implausibile dato il tifo calcistico che riscuote ormai il partito del piccone per sciogliere il tortuoso rapporto di amore-odio per la Dc occorre appunto la determinazione di passare decisivamente come Cossiga ebbe a dire una volta dalla commedia al dramma dalla farsa alla tragedia e finora invece abbiamo conosciuto soltanto il Cossiga a giorni alterni oggi che promette di non 42
firmare il decreto che prolunga l attività della Commissione stragi domani che all ultimo minuto appone la firma oggi volutamente a un passo dalla farsa domani rischiosamente in bilico sulla tragedia Per ora si può solo registrare che si è di fronte a una rappresentazione a sipario strappato senza fine in cui il capocomico fa vedere agli spettatori la mediocrità dei trucchi che animano la commedia Un secondo fattore con ragguardevoli connotati di novità nel corso di questa anonima crisi è l inedita posizione assunta dal Partito repubblicano Giorgio La Malfa era uscito tempestosamente tempestosamente dalla compagine di governo proprio nel momento in cui Giulio Andreotti stava per annunciare la composizione del suo settimo gabinetto I giudizi della prima ora avevano avevano posto in rilievo che il ritiro della pattuglia repubblicana dall esecutivo e dalla maggioranza nasceva impreparato dal momento che era il frutto di un calcolo politico interno al Pri centrato sulla sostituzione di Oscar Mammì al ministero delle Poste che avrebbe determinato senza dubbio ripercussioni a cascata sulla situazione politica ma appariva ancora dettato da una situazione contingente Nei primi tempi dopo il ritiro dal governo le valutazioni sulla decisione assunta dal segretario repubblicano erano state piuttosto dibattute e la controversia si era sviluppata anche all interno del partito L opposizione di centro inventata da La Malfa era apparsa eccessivamente estemporanea per il partito a più forte vocazione governativa presente in Parlamento Secondo alcuni per il Pri sottrarsi al compito di governare poteva equivalere di fatto a un abdicazione abdicazione politica E invece almeno per ora il progetto elaborato a posteriori da La Malfa sulla trama di equivoci dell Andreotti settimo sembra attrarre consensi e guadagnare peso Ciò si è verificato a Brescia dove la contestazione repubblicana nei confronti confronti della Dc è risultata pagante ma soprattutto è opportuno prendere atto che la guerriglia che La Malfa conduce contro il governo soprattutto a colpi di interviste giornalistiche in qualche forma e misura intercetta l insoddisfazione espressa dalle organizzazioni degli imprenditori dall Italia che si richiama ostentatamente a criteri di onestà da quel mondo insomma che ha sempre guardato al Pri come custode di quel tanto di rigore amministrativo che era residualmente possibile nel clan della contrattazione 43
La Malfa e Bruno Visentini hanno tentato più volte di puntare forte su una roulette politica ancora in movimento formulando l auspicio che il governo del Paese potesse essere assunto da un governo di competenti capaci onesti Il segretario segretario ha addirittura manifestato l opinione che il Pri potrebbe dissolversi in un più ampio schieramento alternativo capace di sfidare il regime per consegnare l Italia in mani più efficienti efficienti Come per miracolo della dimenticanza si è ricominciato a parlare del fantomatico partito degli onesti dimenticando per l ennesima volta che nessuna alternativa realistica si può costruire su fondamenta extrapolitiche Si è anche dimenticato solo per citare ad esempio uno degli onesti più sovente evocati che Norberto Bobbio ebbe a definire più volte il partito degli onesti come una truffa reazionaria Si deve anche segnalare che l ipotesi ideologica su cui La Malfa ha scommesso nel lungo periodo è assolutamente eroica ed è fondata sulla spaccatura in due tronconi del sistema sistema politico italiano da una parte coloro che si riconoscono nel mercato e quindi in criteri di efficienza compatibilità economica ecc .) e coloro che invece sono legati a principi e umori di tipo populistico eccellente sul piano della astrazione per essere calata nella realtà questa idea strategica dovrebbe essere confortata dalla simultanea spaccatura in due blocchi della Dc un ipotesi che anche in questo momento continua a prospettarsi scarsamente plausibile Su basi più realistiche è ragionevole aspettarsi che la grande fuga di La Malfa dalla Dc possa portare al Pri qualche punto percentuale alle prossime elezioni politiche ma è assai dubbio che possa catalizzare uno schieramento di alternativa Il terzo caso di contestazione interna al sistema dei partiti viene dal fronte referendario Il Comitato Segni sulla scia della grande vittoria riscossa il 9-10 giugno incarna la volontà di porre porre fine al sistema consociativo alla lunga stagione trasformista prodotta dal sistema elettorale proporzionale il Comitato Giannini Giannini aggredisce più direttamente l occupazione partitocratica dell economia Ma ciò che sembra farsi più evidente di giorno in giorno sul piano generale è che l esperienza referendaria tende irresistibilmente ad assumere una forma che prelude a un più diretto coinvolgimento nella lotta fra i partiti Sono state formulate formulate esplicite proposte affinché lo schieramento che promuove 44
i referendum possa diventare una forza politica trasversalmente antagonista alle vecchie e compromesse forze politiche Anche in questo caso il progetto di un partito dei referendum sarebbe più o meno un assurdità considerata l amplissima varietà di posizioni politiche presenti nello schieramento referendario e concordi soltanto sul tentativo di sbloccare i cardini del sistema facendo leva sulla consultazione popolare Tuttavia il successo del fronte referendario sia di critica sia di pubblico tanto fra le aristocrazie quanto a livello popolare appare comunque innegabile Ma anche se gli obiettivi di Segni e Giannini appaiono ragionevoli e condivisibili lo spettacolo schizofrenico di un Italia buona e onesta che attende ansiosamente ansiosamente i referendum separata dall Italia maligna dei partiti chiusa nel proprio irriducibile mutismo e dedita alle proprie perfide liturgie risulta ancora una volta irrealistica Un gioco delle parti tipicamente da società di corte fa sì che i salotti dell alta borghesia milanese si aprano ai promotori dei referendum referendum Ma se è concesso formulare un ipotesi consapevolmente impopolare si può prevedere che non sarà l incongruo partito trasversale dei referendum a modificare la situazione politica e a riportarla su un sentiero di razionalità a costituire la nuova maggioranza o la nuova opposizione Dai referendum elettorali dobbiamo aspettarci solo ed è già moltissimo una vigorosa spallata alle regole attuali e un impulso fortissimo a una riforma riforma complessiva delle istituzioni Invece e non si scappa la questione politica dovrà essere elaborata politicamente Non sarà la Lega nazionale vagheggiata da Eugenio Scalfari non sarà l improbabile partito degli onesti non sarà il supergoverno supergoverno dei tecnici a trarre la politica italiana dalle secche in cui è incagliata ammesso che ne siano capaci saranno ancora una volta i partiti o nessun altro L ultimo trasformismo Numerosi indizi e molti dati di fatto lasciano pensare che i partiti politici italiani non abbiano ancora assorbito completamente completamente l ondata d urto provocata dalle rivoluzioni del 1989 e dalla decomunistizzazione nell Europa centrale e orientale Nel momento in cui l Unione Sovietica si dissolve e ogni residuo 45
ideologico viene estinto il Pds si ritrova finalmente come un partito davvero nuovo purificato magari senza troppo merito merito dal peccato originale leninista e di conseguenza vengono necessariamente a cadere gran parte delle convenzioni politiche che hanno retto il nostro sistema a partire dalla prima e fondamentale fondamentale vale a dire la scelta di parte anticomunista che ha inciso in profondità tutta la vicenda repubblicana e che oggi non riveste più alcun significato effettivo Cambia quindi l ambiente dell agire politico il copione della commedia si trasforma radicalmente la Dc non può fare conto ulteriormente sulla rendita di posizione garantita dalla scelta di civiltà occidentale e liberaldemocratica contro il Pci stalinista di Palmiro Togliatti e nemmeno sull intonazione moderata che aveva fatto valere contro i tratti fortemente antagonistici assunti dopo la solidarietà nazionale dalla segreteria Berlinguer Ma nessuno è immune dal flusso di trasformazione Per il Psi svanisce il ruolo corsaro esercitato con evidente consapevolezza e determinazione nell ultima parte del quindicennio craxiano caratterizzato da un alleanza obbligata in nome della governabilità governabilità con la Dc e da un aspro anticomunismo che bilanciava a sinistra la rissosa rivalità esercitata nei confronti del partito di maggioranza relativa Contemporaneamente nel momento in cui lo show di fine secolo a Mosca e a San Pietroburgo spazza via ogni tara ideologica il Pds può salutare la propria mutazione genetica e la propria resurrezione sotto legittimate spoglie liberal ma vede simultaneamente sbrecciarsi la sua comoda comoda posizione di oppositore coatto di fisiologico raccoglitore di tutte le proteste niente affatto preoccupato di tradurre in programma potenzialmente governativo l antagonismo sociale e politico di cui si faceva portavoce Se queste premesse sono accettabili la prima conclusione consiste nell attestare che oggi tutti i maggiori partiti appaiono nudi Ognuno di essi dovrebbe misurarsi sui programmi presentare presentare proposte amministrative e su queste chiedere il giudizio degli elettori competendo per porsi alla guida del Paese Ed è proprio su questo punto che la pletorica macchina politica italiana rivela tutti i suoi deficit di qualità I partiti infatti sono abituati a confrontarsi sul terreno che va dal più gretto clientelismo clientelismo e dai tatticismi negoziali alle più sesquipedali e barocche questioni ideologiche ma non sulla buona amministrazione 46
della cosa pubblica Fino a pochi mesi fa più che su progetti concreti hanno chiesto il consenso su una Weltanschauung oppure hanno offerto pensioni e impieghi nel parastato Adesso che devono abbandonare il piccolo cabotaggio e navigare in alto mare senza più la precisa stella polare della contrapposizione contrapposizione ideologica non possono non trovarsi drammaticamente disorientati legati a una serie di comportamenti che non hanno più riscontro con la realtà a dichiarazioni di principio che sembrano prodotte da una morbosa coazione a ripetere Le elezioni della primavera prossima [ 1992 ] saranno le prime che si svolgeranno senza la condizione base che ha contraddistinto la politica dell Italia repubblicana e cioè la conventio ad excludendum nei riguardi del principale partito di opposizione La sclerosi della politica attuale tende a smorzare il significato di questa prospettiva inedita Ma anche Luigi XVI annotava cinicamente Rien sulla pagina di diario del 14 luglio 1789 a Bastiglia appena presa Se si prendono le distanze dallo scetticismo con cui i santuari politici della capitale registrano le novità non si può ignorare che l acquisita normalità del Pds significa che una moltitudine di potenzialità politiche finora ibernate sotto una campana di vetro vengono liberate ed è insensato pensare che ciò non si ripercuota sulle strategie dei partiti sulla formazione delle alleanze sugli accordi di prospettiva prospettiva Certo si è legittimati a pensare che il gioco al suicidio dei partiti possa proseguire inesorabilmente ma accettare questa ipotesi comporterebbe accettare l ineluttabilità di un cammino cammino di decadenza avviato dal Paese con un inevitabile destino sudamericano nel cui orizzonte si configurano la perdita progressiva progressiva di legittimità l iperinflazione le aspettative irrazionali che al posto della politica qualcuno un uomo un gruppo sia capace di assumere un ruolo provvidenziale Il fatto è che per tentare l ardua impresa di uscire dal trasformismo occorre paradossalmente un ulteriore esercizio trasformistico È proprio necessario che il Barone di Münchhausen Münchhausen si afferri per il codino della parrucca e depositi se stesso e il cavallo dall altra parte della palude Chi nega questa ipotesi e invoca spallate e traumi sembra ignorare che le capacità di assorbimento del sistema politico sono enormi Già il Pds non rappresenta più fortunatamente un alternativa di sistema e quindi potrà essere cooptato nel governo non appena ciò 47
sarà ritenuto necessario costituisce una delle primarie forme di difesa di qualsiasi organismo complesso la soluzione di associare associare nella gestione i soggetti più conflittuali per ridurre al minimo il tasso di scontro Ma perfino la Lega lombarda una volta emersa come forza politica di una certa consistenza in un Parlamento fortemente frammentato potrebbe essere coinvolta nelle pratiche di governo Angelo Panebianco ha parlato del sistema sociopolitico italiano come di una maionese impazzita nella quale tutti gli ingredienti perdono coesione e degradano senza scampo tuttavia a pensarci bene potrebbe darsi che la maionese sia perfettamente riuscita che riesca a integrare attraverso chimismi misteriosi qualsiasi nuovo componente si butti nell impasto D accordo che il sapore risulta pessimo ma la formula funziona con diabolica perfezione e promette anzi minacciosamente di resistere per l eternità D altra parte risulta difficile contraddire il pessimismo sulla capacità dei partiti e del Parlamento di giungere concordemente concordemente a una invenzione alchemica che permetta di scomporre razionalmente maggioranze e minoranze per arrivare insomma a uno schema di tipo europeo quello stesso che permette alla Cdu di governare con il 43,8 per cento dei voti ai conservatori inglesi con il 42,3 ai socialisti spagnoli con il 39,6 ai socialisti francesi con il 37,5 tutte percentuali che vengono poi esaltate dal congegno elettorale dei vari Paesi e portate oltre la maggioranza maggioranza assoluta o alle soglie di essa Toccherà in primo luogo alla Dc dimostrare se la sua proposta proposta istituzionale è stata avanzata semplicemente per dovere di ufficio oppure per impegnare effettivamente il partito su di essa E toccherà di conseguenza al Psi decidere come comportarsi comportarsi di fronte a un eventuale presa d iniziativa democristiana Durante i mesi di novembre e dicembre Bettino Craxi è sembrato sembrato piuttosto deciso nell affermare che la prossima legislatura vedrà una maggioranza di governo ancora fissata sull asse Dc-Psi L unica novità che si potrebbe intravedere è il ritorno del leader socialista a Palazzo Chigi E resta da notare che in questa politicamente tranquillizzante anzi narcotica prospettiva politica non c è alcun elemento di novità alcuna risposta che non sia personalistica o volontaristica e quindi arbitraria ai problemi del Paese Ad ogni modo per il momento non rimane altro che aspet- 48
tare l esito delle elezioni politiche perché sulle percentuali della primavera prossima si misurerà il grado di consapevolezza dei partiti riguardo alla crisi del sistema e se essi mostreranno la volontà di adeguarsi a un principio di razionalità oltre che allo scadenziario dettato dalla Conferenza europea di Maastricht che di per sé imporrebbe l abbandono della computisteria di fazione in favore di una strategia nazionale improntata all impegno impegno richiesto Sappiamo già che nel caso di una frantumazione della rappresentanza avremo di fronte una sola alternativa il proseguimento da un lato della grande coalizione trasformistica trasformistica con la cooptazione assicurata a chiunque prometta di alimentarla nei limiti di una conflittualità interna accettabile e di uno sperimentatissimo gioco di contrattazioni veti ricatti negoziati risarcimenti scambi oppure dall altro la ripresa di iniziativa dei partiti una scommessa civile che si decida a mettere a rischio il capitale per non vederlo eroso giorno per giorno A malincuore e con la consapevolezza che la condizione di questi partiti è tale da non autorizzare speranze troppo complesse i cittadini italiani dovrebbero augurarsi un altro paradosso politico e cioè che per paura i responsabili del degrado riescano a diventare i restauratori gli autori dello sperpero i risanatori gli scialacquatori della morale i moralizzatori Per garantirsi una sopravvivenza è l ultima strada che hanno di fronte Nel pessimismo di quest ora così inquieta in assenza di strategie coerenti dovremmo essere disposti a credere per l ultima volta alla più imbarazzante delle risorse e abitudini italiane il colpo di teatro [ 1991 ] 49
III SOPRAVVIVERE A TANGENTOPOLI Fra il luglio e il settembre 1992 il boa constrictor dell economia economia ha preso nelle sue spire e ingoiato la politica Come è naturale quando sono in gioco gli standard di Paese sviluppato e i livelli di benessere della collettività e quando il marasma economico-finanziario minaccia di sbugiardare gli artifici contabili che hanno tenuto in piedi il bilancio dello Stato e di tagliare redditi e quote di consumo della popolazione il fenomeno fenomeno della corruzione politica ma più in generale il problema rappresentato dalla classe politica attuale si è attenuato nella percezione pubblica almeno per qualche settimana Tangentopoli Tangentopoli ha perso il dominio sui telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani Hanno perduto posizioni anche le notizie e le discussioni discussioni relative alle riforme elettorali i cui tempi si sono rivelati drammaticamente sfasati rispetto all obbligo di affrontare una straordinaria emergenza economica Per alcuni aspetti la stessa costituzione della Commissione bicamerale per le riforme che era stata annunciata nel discorso d insediamento dal presidente della Repubblica Scalfaro è apparsa qualcosa di astratto simbolo simbolo di un mondo foderato di velluti intessuto di convenzioni e diplomazie che discute con passione e ragione come direbbero direbbero retoricamente i parlamentari più convinti del loro ruolo di centralità politica mentre fuori incalza una battaglia probabilmente già persa È il paradigma infallibile di Roma che dibatte confusamente mentre Sagunto viene espugnata 1 1 Non per riesumare la vecchia boutade craxiana secondo cui quando in Italia non si vuole fare nulla si fa una commissione ma sarebbe di qualche interesse sapere quanti nello stesso Parlamento credono che il lavoro della bicamerale porterà a qualche risultato La commissione dei 60 è costituita ovviamente secondo un rigido criterio proporzionale Anche le cariche a partire dalla presidenza di Ciriaco De Mita Dc attraverso le vicepresidenze 51
Ma di fatto è anche l allestimento preventivo di una soluzione virtualmente rovinosa della possibilità di un contraccolpo nefasto vale a dire la perdita definitiva di credito per tutto il Parlamento per tutto il ceto politico probabilmente per tutto il sistema rappresentativo e di governo nel caso che la bicamerale si blocchi sui catenacci arrugginiti delle logiche di partito e non riesca a produrre neanche l ombra delle riforme per cui è stata creata La connessione fra l inchiesta giudiziaria Mani pulite e le riforme istituzionali risulta meno criptica se si accetta l idea che il comportamento del sistema politico non si modifica in meglio attraverso determinazioni volontaristiche Occorre prima riformare le coscienze !) o velleità moralistiche sul tipo del partito degli onesti o del partito che non c è Non è sottomissione supina a un determinismo banale in democrazia le regole non sono tutto ma sono molto Soprattutto se si pensa all uso improprio che delle regole attuali si è fatto per adeguare furbescamente i problemi dettati dalle meschine necessità e convenienze della realtà quotidiana con l alta norma prescrittiva delle carte fondamentali della Repubblica e dell elevatissimo potenziale di valori ideali e promesse contenuto fino a ieri negli statuti ideologici dei partiti Il codice di Sergio Moroni A partire dall arresto di Mario Chiesa e dopo la scoperta di quella che i giudici della Procura di Milano hanno definito corruzione ambientale cioè le tangenti erette a sistema quasi tutti gli osservatori hanno detto e scritto che si sapeva si sapeva che la democrazia costa senza che lo rivendicasse Bobo Craxi che i partiti dovevano infrangere la legge per trovare le risorse da destinare ai loro apparati alle sezioni ai Augusto Barbera Pds Luigi Covatta Psi e fino al ruolo di segretario Ersilia Salvato cioè Rifondazione comunista e Marcello Staglieno Lega Nord appaiono appaiono assegnate secondo un inevitabile criterio spartitorio D altronde tutto è inevitabile in questo senso in un Parlamento dominato da basic instincts consociativi dove gli equilibri raggiunti sono sempre il riflesso del sistema proporzionale e quindi tutto è inevitabile anche nel miniparlamento predisposto predisposto per le riforme istituzionali 52
funzionari ai centri studi e ai loro giornali Lo sbalordimento semmai derivava dalla scoperta delle dimensioni aberranti del fenomeno non dalla sua esistenza Risultava stupefacente in sostanza che il carcinoma avesse sostituito integralmente gli organi che aveva aggredito Come questo sia potuto avvenire lo si trova sintetizzato con eccezionale lucidità nella lettera che il parlamentare socialista bresciano Sergio Moroni suicida all inizio di settembre per questione d onorabilità distrutta ha fatto pervenire al presidente presidente della Camera Giorgio Napolitano Un grande velo di ipocrisia condivisa da tutti ha coperto per lunghi anni i modi di vita dei partiti e i loro sistemi di finanziamento C è una cultura tutta italiana nel definire regole e leggi che si sa non potranno essere rispettate muovendo dalla tacita intesa che insieme si definiranno solidarietà nel costruire le procedure e i comportamenti che violano queste stesse regole Prima di queste parole precise e disperate formulate da una vittima della trappola che lui stesso ha contribuito pazientemente pazientemente a costruire Tangentopoli era stata soprattutto una grande sagra di sciocchezze Dietro l inchiesta incarnata nell immaginario popolare dal giudice Antonio Di Pietro era stata vista all inizio una sapientissima regia politica capace anche di influenzare la corsa al Quirinale e la formazione del governo magari a vantaggio inevitabile del democristiano più volpino che si conosca Era stato avanzato e cominciava ad affermarsi anche lo schema bifido secondo cui rubare per il partito è meno grave che rubare per il proprio basso interesse personale 2 2 Gli esempi di sciocchezze pronunciate sul sistema della corruzione sono talmente numerosi che un catalogo ragionato non è possibile Ci sono stati inquisiti milanesi che hanno detto di avere ricevuto denaro ma nella perfetta e sovrana convinzione che si trattasse di denaro pulito ciò nonostante che il passaggio di mano dei soldi fosse avvenuto con l esponente di un altro partito di notte in un garage Molti esponenti del Psi e qualche notabile democristiano hanno alluso spesso a oligarchie che tenterebbero di delegittimare i partiti popolari a proprio vantaggio Alcuni titoli apparsi sul quotidiano più legato all assetto politico Il Giorno hanno assecondato questa linea di pensiero attribuendo ora a Tina Anselmi ora a De Mita l idea che esistano progetti antipartitici da parte di certe aristocrazie del potere Dopo il suicidio di Moroni il giornale diretto da Paolo Liguori ha pubblicato un titolo cubitale in cui figurava la parola martirio probabilmente per fare capire che se c è un martire ci dev essere un potere perfido che ne decide la sorte Ricordiamo 53
In realtà l inchiesta della Procura di Milano ha avuto effetti brutali innanzitutto per le sue dimensioni perché ha fatto capire agli italiani che la ramificazione del metodo basato sulle tangenti era assai più estesa di quanto non si intuisse che si poteva benissimo pensare che Milano non fosse che una sineddoche la parte per il tutto della situazione italiana E quindi come in una reazione chimica non del tutto prevista ha fatto precipitare come una grandinata il rancore dell opinione pubblica verso i partiti Al punto che non risulta oggi molto chiaro se rubare per il partito anziché per gli svaghi individuali sia percepito effettivamente come qualcosa di gravità minore Infatti nel momento in cui ai partiti viene attribuita la responsabilità di uno sperpero di risorse enorme che rischia di fare piombare il Paese nel baratro della bancarotta possono risultare assai più tollerabili i vizi privati cioè le ruberie per il proprio conto corrente anziché le virtù pubbliche vale a dire la pensosa capacità capacità di avere mantenuto in attività e in equilibrio il sistema politico dandogli come strumento finanziario la percentuale sugli appalti Sotto questo profilo la popolarità di tipo calcistico guadagnata guadagnata dal giudice Di Pietro 3 sintetizza uno stato d animo vicino a quello della ribellione Ci si può rivoltare contro i che Valentino Parlato sul manifesto ha scritto che il furto pubblico è concepibile se praticato in vista di un grande cambiamento Fosse stata la rivoluzione si sarebbe capito Ma dato che nessun partito in Italia accetta di schierarsi sotto il vessillo del pensiero conservatore e i programmi sono volitivamente tesi a mutamenti straordinari dell assetto politico e che nessuno è buon giudice della qualità effettiva del proprio programma politico questa tesi equivale alla richiesta di un amnistia Amnistia che è stata prospettata dal segretario aggiunto della Cgil Ottaviano Del Turco e perfino ipotizzata da uno dei giudici dell inchiesta milanese Gherardo Colombo Il più spettacolare spettacolare protagonista dell indagine è stato senza dubbio il democristiano Roberto Mongini il quale dopo la liberazione dal carcere ha riconosciuto la caduta di un sistema ed è diventato il primo rappresentante dei tangentocrati pentiti fino a presentarsi dal giudice per un interrogatorio successivo indossando una polo con sul taschino la scritta Mani pulite Team Con un interessante cambiamento semantico la colpa del sistema che tra la fine dei Sessanta e l inizio dei Settanta veniva invocata per fare la rivoluzione è divenuta una constatazione per domandare l amnistia 3 Il settimanale berlusconiano Sorrisi e canzoni gli ha dedicato una copertina con lo strillo Di Pietro facci sognare che riprendeva il tifo corale del Paese allo stesso modo in cui lo aveva fatto nel 1982 la Gazzetta dello sport per la nazionale di Bearzot ai mondiali di calcio in Spagna 54
partiti flirtando con la Lega Nord e giocando con le parole grosse sotto il profilo istituzionale di Miglio e l atteggiamento semiinsurrezionale di Bossi sul fisco oppure consegnando entusiasticamente ai giudici di Milano il compito di fare festosamente festosamente a pezzi la partitocrazia Il ruolo storico dei partiti Insomma il giudice Di Pietro diventa simbolo e immagine di un riscatto perché nella sua figura gran parte dell opinione pubblica vede la vendetta contro quelle personalità così remote e potenti che si sono infilate dappertutto nelle Usl e nelle Poste nelle banche e nelle aziende di Stato hanno deciso il nostro benessere le assunzioni dei nostri figli le carriere dei medici il livello qualitativo degli ospedali insomma hanno invaso tutte le zone di raccordo nelle istituzioni e occupato tutti i nuclei di controllo nella società Un finalmente corale e spontaneo è corso per la penisola preludio di una specie di liberazione Ma tutto questo la fulmineità del modo in cui si è verificata questa assunzione di orientamento da parte dell dell opinione pubblica significa anche che Mani pulite è solo un occasione la leva che fa saltare il coperchio ma il problema è naturale esisteva da prima Il malato classe politica era già gravemente malato da tempo erano malati i partiti e malsano il sistema di regole che presiede al funzionamento del sistema politico E i sistemi politici com è noto difficilmente sono in grado di praticare l autoterapia Oltretutto in una condizione vicina al collasso quell insieme di atteggiamenti che prima venivano considerati come correttivi non insensati la propensione a mediare la stima stima personale fra rappresentanti di partiti diversi le solidarietà parlamentari e corporative che in passato avevano attenuato il conflitto ideologico si rivela all improvviso come la prova evidente evidente di una losca complicità che pervade tutta l arena politica I provvedimenti che i partiti decidono di prendere sull onda dello scandalo vedi la decisione statutaria democristiana di considerare incompatibili l incarico di governo e il mandato parlamentare oppure l annuncio di Craxi di regionalizzare il Psi e azzerare i pacchetti di tessere appaiono tutti come strumenti approssimativi di un affannato trasformismo 55
l assenza di governo Vale a dire la mancanza di un azione fondata su un modello preciso di società a cui fare riferimento in fondo ciò che importava al ceto politico di governo non era tanto la determinazione di chi doveva pagare e chi doveva riscuotere nel corso della modernizzazione economica e nemmeno a quali risultati sociali a quale idea di collettività dovesse portare uno schema redistributivo L importante era mantenere le posizioni Quando un sistema politico è paragonabile a un campionato di calcio in cui i posti in classifica sono già fissati malgrado le tifoserie delle varie squadre facciano talvolta molto chiasso l unica preoccupazione per chi governa e per chi dovrebbe fare l opposizione è quella di mantenere le posizioni Per la maggioranza maggioranza governare vuole dire integrare tutte le spinte possibili entro il congegno politico all inizio nella sua concezione nobile è il modello a somma positiva di Aldo Moro per il quale la nostra società non avrebbe potuto sopportare l esplicarsi di un conflitto netto e quindi il cambiamento e l innovazione erano giudicati possibili solo come un allargamento a macchia d olio dell area della legittimità politica prima ai socialisti poi ai comunisti ma alla fine nella versione degradata è il sistema bloccato privo di alternanza in cui la minoranza anziché farsi venire il mal di testa per definire programmi più competitivi si adatta a chiedere la compartecipazione al potere per via consociativa 4 4 A Giuliano Amato piaceva spiegare il metodo della lottizzazione illustrando illustrando il modello degli uscieri se c è alternanza non conviene apporre il marchio di partito sugli uscieri perché a chi vince le elezioni la prossima volta non piace avere gli uscieri schierati con il vecchio partito E quindi gli 56 Eppure è evidente che la Repubblica dei partiti non ha commesso soltanto miserabili illegalità Dal dopoguerra in avanti è riuscita ad amministrare il conflitto ideologico in modo che esso non uscisse se non in casi isolati dalle norme della democrazia parlamentare ha assecondato il processo di modernizzazione mitigando tutte le asprezze dell economia e procurando acrobaticamente benessere non avendo una verità da affermare ha insegnato perlomeno un abitudine divenuta poi un attitudine al pluralismo Tutto ciò è stato pagato con una sola moneta
Alla fine di questo processo che raramente incontra resistenze resistenze significative le istituzioni sono occupate la società civile risulta sovrapposta a quella politica Dalla Rai alla magistratura dalle Unità sanitarie locali ai consigli d amministrazione dei teatri tutto replica alla perfezione gli equilibri politici sanzionati dai risultati elettorali 5 Complicità non confessate La collera dei cittadini verso il regime di occupazione praticato dai partiti sarebbe probabilmente più credibile se si fosse manifestata in tempi non sospetti Ma in precedenza il mugugno il vero basso continuo della nostra società era convissuto con una collusione sostanziale Se i partiti avevano predisposto strumenti sicuri che consentivano di promuovere le più consumate e costose strategie di mantenimento del consenso i cittadini avevano accettato le erogazioni del Welfare State all italiana senza particolari sensi di colpa Se la disattenzione disattenzione interessata dell operatore pubblico dava mano libera agli evasori fiscali questi ultimi e le loro categorie corporative non mostravano di soffrire particolarmente per il loro ruolo di virtuali free riders Anzi Il saccheggio delle risorse collettive a favore delle corporazioni degli interessi locali delle lobbies si era ossificato uscieri stessi sarebbero diffidenti verso chi li volesse partiticizzare perché in caso di ricambio politico rischierebbero il posto o la simpatia economica del nuovo governo Conviene lottizzare le assunzioni solo se c è la certezza dell immobilismo in modo che tutti i partiti possano spiccare le cedole di una rendita politica 5 Dentro un quadro politico in cui la Dc gode della rendita elettorale anticomunista mentre il Pci capitalizza in modo speculare una specie di rendita di opposizione proponendosi come imprenditore politico di tutte le proteste tutti gli antagonismi tutte le frustrazioni contro la Dc risulta perfettamente razionale e fruttuosa l azione socialista durante gli anni Ottanta Ottanta Il tentativo di Craxi di infilare un cuneo tra i due giganti malati della politica italiana comportava la possibilità di sbloccare il patto consociativo e di guadagnare un terzo tipo di rendita gli dava la possibilità di una dura polemica contro il Pci berlingueriano e nello stesso tempo di erodere quote di potere alla Dc Non a caso è stato notato che negli anni del governo socialista socialista fra il 1983 e il 1987 Craxi esercita contemporaneamente le funzioni di capo del governo e di capo dell opposizione 57
come l unico strumento attraverso cui veniva mediato il rapporto fra i partiti e gli elettori Tutti sapevano che lo scambio era perfettamente paritario Se i partiti non avevano nulla da offrire non più l orgoglio ideologico non progetti a lunga gittata non prospettive di speranza civile e di partecipazione pubblica e quindi continuavano a offrire soltanto merce svalutata servizi balordi e soldi scriteriati procurati attraverso una rovinosa corsa all indebitamento pubblico i cittadini dal canto loro hanno accettato piuttosto supinamente questa merce E questo purtroppo non è rimasto senza conseguenze Gran parte della società italiana si è abituata nel tempo a considerare considerare gli stipendi del settore pubblico le pensioni ai bambini il medico di famiglia che prescrive una Tac per un mal di testa come qualcosa di assolutamente normale dovuto libero da qualsiasi criterio di compatibilità economica Queste consuetudini hanno plasmato nella psicologia collettiva collettiva convinzioni improbabili quanto tenaci che hanno influito profondamente sui comportamenti individuali e collettivi generando una specie di grossolana ma popolarissima mitologia mitologia alla cui base c era la falsa coscienza che la ricchezza non dovesse essere faticosamente accumulata bensì disinvoltamente e convenientemente distribuita Come se esistesse una pompa inesauribile in grado di erogare erogare risorse e servizi all infinito e come se l unico problema effettivo fosse quello di indirizzare in modo giusto equo solidale il flusso di denaro e prestazioni Se il tubo della ricchezza veniva indirizzato nella direzione giusta nessuno fiatava se si cercava di limitare l erogazione o di rivolgerla altrove si alzavano strilli risentiti nella certezza che i partiti non potevano rimanere sordi a nessuna protesta Inutile sottolineare che in genere le parole d ordine giustizia giustizia equità e solidarietà erano semplicemente la copertura copertura della distribuzione di favori e privilegi Ma tutto ciò ha provocato un colossale processo di diseducazione Il confine fra l essere cittadini quindi titolari di diritti reali e di doveri stringenti e l essere sudditi affidati alla furbesca e ingegnosa generosità e alla benevolenza discrezionale di un autorità cialtrona cialtrona si è vistosamente assottigliato Una società sedicente moderna ha accettato di essere trattata come le plebi dell Ancien Régime Con un calcolo di 58
miope particolarismo ha tollerato che i commercianti sotto casa potessero evadere il fisco e che le Poste non funzionassero pur di riscuotere in cambio pensioni e rendite Ha accettato servizi tragicamente scadenti pagando opportunisticamente il prezzo dell inefficienza pubblica a patto di vedersi assicurato un effimero benessere privato o corporativo A che cosa servono oggi i partiti Dicendo tutto ciò non si vuole rovesciare i termini del problema e scaricare sulla società civile le responsabilità della consorteria politica E nemmeno nascondere altre complicità che sono emerse fra industria e politica Semmai si vuole segnalare che talvolta l atteggiamento passivo di una società cloroformizzata dal benessere potrebbe benissimo mutare radicalmente nel caso che scomparissero i fattori che hanno indotto il grande sonno All appagamento e alla sottintesa complicità potrebbe sostituirsi una voglia feroce di abbattere tutti i simulacri del sistema Forse è a causa di una percezione subliminale di questo genere che fra gli uomini politici viene propagandato con tanta insistenza il timore di svolte autoritarie Perché quando si ha la consapevolezza che non si è riusciti a guadagnare autorevolmente il consenso ma semplicemente a pagare a caro prezzo i voti il pensiero di quello che può succedere succedere se si è costretti a stringere d un tratto i cordoni della borsa può diventare davvero un inquietudine estrema 6 D altra parte se si toglie di mezzo l acquisizione dei voti mediante mediante lo stravolgimento del Welfare e l indebitamento mediante i titoli di Stato che cosa rimane dei partiti storici italiani 6 Uno dei più preoccupati presentatori di denunce sulle possibili involuzioni autoritarie della politica italiana è Ciriaco De Mita Ma con altre motivazioni per un uomo cresciuto dentro la democrazia dei partiti qualsiasi minaccia all esistenza e al ruolo di questi partiti venisse pure dal libero voto dei cittadini come è già avvenuto con il voto per la Lega Nord o con il mutamento delle regole elettorali in senso uninominale costituisce un attacco alla democrazia tout court Invece il socialista Ugo Intini vede proprio nell azione della magistratura magistratura e nell eco che essa suscita nell opinione pubblica un preciso anche se ancora oscuro disegno per gettare discredito sui partiti e per preparare la strada al potere di potentati economici e lobbies 59
Che cosa è rimasto nella Dc del popolarismo cattolico In un bilancio della vicenda italiana contemporanea commentando le elezioni politiche del 1987 essa viene bollata alla fine come un armata mercenaria tenuta insieme dall eterna paura del comunismo e comandata da un manipolo di gerontocrati 7 E che significato hanno per il Partito democratico della sinistra parole come sinistra classe operaia progresso quando l ex Pci è un cocktail in cui un barman distratto non è riuscito a contemperare radicalismi astratti e riformismi frustrati Analoga Analoga domanda si potrebbe rivolgere al Psi chiedendo notizie sul significato attuale di espressioni come grande Riforma o modernizzazione Ma sarebbero ironie da poco C è piuttosto un elemento strutturale nella situazione politica corrente che dovrebbe fare riflettere a lungo sulla malattia dei partiti ed è che per la prima volta nel quasi mezzo secolo di democrazia repubblicana i grandi partiti che qualcuno si ostina a chiamare chiamare ancora popolari non hanno una soluzione credibile di ricambio al vertice 8 7 S Lanaro Storia dell Italia repubblicana Dalla fine della guerra agli anni novanta Venezia Marsilio 1992 p 451 Il 1989 con il crollo del muro di Berlino e dell ideologia spazza via tutte le giustificazioni basate sulla presenza dei comunisti in Italia cioè di un partito che presentava tratti antisistema A chi potremo raccontare senza suscitare ilarità che l Italia è stata sgovernata per resistere al comunismo Sarà stato vero ci verrà risposto fino all annus mirabilis Ma dopo Dopo c è stato un vistoso ritardo di percezione rispetto al verificarsi del mutamento Ritardo che può essere identificato e quantificato nella durata del settimo governo Andreotti Questo non per attribuire un nome e un cognome al responsabile della bancarotta italiana ma semplicemente per dire che il democristiano più prestigioso più abile più spregiudicato è stato anche il gestore finale di un sistema che non teneva più e non se n è accorto Non si è accorto che a duecento anni precisi dalla Rivoluzione francese cominciava anche in Italia una rivoluzione E così come il Luigi di Francia nel giorno della presa della Bastiglia poteva annotare l ultimo dei suoi moltissimi Rien Giulio VII si sentiva autorizzato a scrivere nell agenda politica uno dei suoi motti preferiti tirare a campare tutto s aggiusta La vera ideologia sottostante era la fede incrollabile nella possibilità illimitata di indebitamento 8 Nella Dc la storia delle dimissioni a giorni alterni di Forlani dopo le elezioni del 5-6 aprile è straordinariamente significativa L alternativa nella Dc è rappresentata da Mario Segni il quale però è talmente in contraddizione contraddizione con la palude democristiana che deve spostarsi sempre più vicino al confine del partito Qui sta costituendo un nucleo di corrente o di partito nuovo al momento buono infatti ci vorrà poco a tagliare gli ultimi legami e a giocarsi in proprio la partita del rinnovamento Di singolare nell antipatia 60
Se un ricambio nella dirigenza dei partiti significa soprattutto una sterzata nella linea politica cioè il tentativo di individuare e tradurre diversamente nell ambito di una formazione politica ciò che si agita e si diversifica nella società si direbbe quindi che in questo momento non ci siano gli strumenti per trovare nuove saldature fra i partiti e l opinione pubblica Guarda caso se qualcosa di nuovo comincia a nascere nuove percezioni nuove autorappresentazioni nuove linee su cui attestare il conflitto e quindi nuove mediazioni nasce all esterno fuori dai partiti tradizionali Di questa tendenza l esperienza recente recente di maggiore successo politico rappresentata dalla Lega Nord costituisce un esemplificazione praticamente perfetta in quanto sostituisce almeno nominalmente alla competizione con gli altri i partiti un impegno contro i partiti Ma non c è solo la Lega I pattisti referendari costituiscono un altro caso in cui si registra il modellarsi di altre fedeltà altre lealtà rispetto a quelle classiche di partito E altri movimenti dai Verdi agli antiproibizionisti fino ai fenomeni per ora folcloristici dei partiti paranoici come quello degli automobilisti o dei pensionati hanno già mostrato che i confini dei partiti classici possono essere sfondati senza troppe difficoltà Quis custodiet custodes D altra parte se lo schema Moroni cioè la scelta e la costruzione di regole rigidissime temperate da una prassi opportunistica opportunistica di tolleranza generalmente condivisa ha funzionato perfino nell ambito del grande conflitto ideologico fra Dc e alleati e Pci se cioè si è potuto venire a patti reciproci in commissione parlamentare nei consigli d amministrazione negli enti di gestione e giù giù fino alle giurie letterarie malgrado l adesione a concezioni del mondo nominalmente antitetiche come si poteva pensare che i criteri di moralità pubblica e che ampi settori della Dc nutrono verso il leader referendario c è la mancata percezione di che cosa sia realmente Mario Segni un moderato costretto paradossalmente a fare il rivoluzionario per poter tramutare la Dc in un partito popolar-conservatore come ce ne sono diversi in Europa Nel Partito socialista s è avviato uno scontro generazionale nel quale chi ha credito non ha potere e chi ha potere non ha più credito 61
privata richiesti a un imprenditore del consenso venissero automaticamente rispettati Allorché l attività di un operatore politico non è misurata sulla base di una competizione effettiva ossia quando il giudizio giudizio sull esponente politico non è esprimibile semplicemente con il voto si apre la possibilità di conseguenze piuttosto preoccupanti Quando una posizione politica non è misurata nella sua efficacia su una base di contendibilità cioè quando il mercato politico è già morto perché soffocato dalla rete degli oligopoli politici ci sono soltanto due scale di giudizio una è graduata sull utilità di questa posizione per il partito di appartenenza utilità che può comprendere la capacità nell acquisire acquisire silenziosamente finanziamenti anomali l altra dipende dalla coscienza individuale Un avvenimento esterno come la decisione della Procura di Milano di procedere a tappeto con le indagini e di usare le spicce con gli inquisiti può fare entrare in collisione queste due scale di moralità Le reazioni possono essere di tanti tipi di solito il senso di onnipotenza che gli esponenti politici di spicco hanno maturato nella loro carriera può convincerli che il giudizio su ciò che viene praticato praticato en politique appartiene soltanto a loro L abitudine a un uso paternalistico del potere e alla mancanza di concorrenza e di ricambio può segretamente determinare un atteggiamento del tipo noi soli sappiamo esattamente ciò che va bene per voi E quindi la corruzione la concussione la tangenteria possono iscriversi a puntino in una concezione arbitrariamente più elevata divenire funzionali a visioni generali di grande gittata in cui il giudizio dell opinione pubblica o del tribunale deve cedere il passo alle considerazioni più consapevolmente e sottilmente politiche Si coglie spesso nelle dichiarazioni dei tangentocrati un che di sorpreso se non di irritato Ma come noi ci rompevamo la schiena per costruire e mantenere nientemeno che la democrazia e due o tre giudici straccioni si permettono di buttare giù tutto il castello Stiamoci attenti perché la democrazia è un bene prezioso O non vorrete essere governati dai magistrati 62
Una soluzione politica Purtroppo non è stata solo Milano ad applicare in politica questi metodi in cui la discrezionalità tende ineluttabilmente a sfumare nella criminalità politica E il rischio è davvero che Mani pulite non abbia mai fine Che estendendosi a dismisura dismisura senza trovare più resistenza affondando come lama nel burro in un coacervo di complicità senza limiti alla fine acquisti la consistenza e la dignità di una informale struttura permanente della vita istituzionale italiana Una specie di azione parallela musiliana con i suoi giudici speciali i suoi inquisiti su uno scenario che almeno per il grado progressivo di decadenza assomiglierebbe davvero alla Finis Austriae E invece un giorno Mani pulite andrà chiusa per via giudiziaria e per via politica Occorrerà effettivamente stabilire dei termini di prescrizione Ma le amnistie non si concedono se non dopo la caduta di un regime E quindi tutto ciò non potrà avvenire prima di avere proceduto a un compito estremo estremo che con una formula radicale potremmo riassumere nella sostituzione integrale della dirigenza politica attuale Non è una soluzione retoricamente massimalista e ovviamente non è nemmeno l invito a fare piazza pulita con metodi autoritari Si tratta invece di far sì che i partiti attuali per via procedurale attraverso un meccanismo politico di medio periodo vengano smembrati e diventino materiale utilizzabile e rimodellabile sulla base di un altro sistema di regole politiche Dovrebbe risultare evidente che si tratta di un obiettivo che non verrà raggiunto ope legis dai giudici Nessun magistrato riuscirà a ottenere con il codice penale ciò che deve essere raggiunto per via politica Occorre quindi che dal modello Moroni quello dei due pesi e delle due misure si passi a un modello rigidamente vincolante In questa prospettiva l abrogazione dei partiti attuali resta qualcosa di concettualmente traumatico ma tecnicamente fisiologico È probabile insomma che occorra distruggere la macchina macchina degli sprechi che sia necessario tagliare alla radice tutti i rapporti che gli apparati di partito hanno con gli apparati dell dell amministrazione Smantellare cioè i partiti così come sono le loro burocrazie pletoriche recidere il legame con le fameliche clientele organizzate Ci vuole un tipo di democrazia come 63
dire cattiva a gioco duro in cui chi vince vince e chi perde deve inventarsi programmi per vincere la volta successiva e per non mettere a repentaglio la propria sopravvivenza come soggetto politico Solo l uninominale secca all inglese sembra avere la forza di imporre un cambiamento simile Prima di dire che è impossibile impossibile che i partiti si suicidino adottando una legge elettorale di questo tipo proviamo a pensare che sembrava impossibile che un governo potesse varare misure economiche realmente incisive e tuttavia per forza di disperazione il governo Amato è stato costretto a tagliarsi alle spalle gran parte dei ponti con cui i partiti agganciavano tradizionalmente il consenso popolare Si diceva che occorresse uno shock esterno alla politica un altra Algeria per procedere all eutanasia del sistema attuale e fare le riforme istituzionali ma se si pensa al potenziale esplosivo dell emergenza criminale e dell emergenza economica insieme al clima di sfiducia generato da Tangentopoli ci si accorge che di Algerie in casa potremmo averne in realtà più d una Perfino il dogma dell unità nazionale è stato messo in crisi crisi C è in ogni caso la sensazione che l intero patto sociale su cui si è formata l Italia contemporanea debba essere riscritto Stiamo vivendo una fase estremamente difficile che prelude potenzialmente a una transizione assai dolorosa il cinismo di cui è impastata l esperienza insegna che se va male pagheranno come sempre i più deboli proprio coloro di cui i partiti storici hanno sempre assunto enfaticamente la rappresentanza e che hanno sempre definito come soggetti dei loro programmi Un simile tradimento questo sì sarebbe corruzione vera tradimento tradimento perdita inesorabile di dignità E soltanto il sospetto che una soluzione del genere sia possibile dovrebbe costituire un invito a cercare di morire per quanto è possibile in bellezza piuttosto che tentare annaspando di sopravvivere nel disprezzo [ 1992 ] 64
IV GLI ESORCISMI DELLA SOLIDARIETÀ Come per la moneta c è un inflazione anche per il valore delle parole che le logora e le svaluta a mano a mano che aumenta la loro circolazione Ci sono parole o espressioni divenute ormai praticamente impronunciabili o pronunciabili solo rischiando sarcasmi che hanno il sapore dell inevitabile la lotta le masse le conquiste la società reale il progresso e il nuovo il trend il mix gli spazi di libertà l evento epocale la solidarietà Già proprio la solidarietà Cioè il totem politicosociale politicosociale di maggiore e trascinante successo dopo il verificarsi di un altro degli avvenimenti che non si possono più dire in pubblico cioè la fine delle ideologie Solidarietà ed egoismo Uno dei metodi più semplici ed efficaci per smascherare le minori e maggiori truffe partigiane praticate nel lessico politico quotidiano è sempre consistito nel porre in raffronto una formula formula convenzionale con il suo contrario Che il partito degli onesti fosse una invenzione tendenzialmente losca risultava e dovrebbe risultare chiaro semplicemente pensando che gli eventuali avversari di questo partito cioè tutti gli altri avrebbero costituito nei fatti il partito dei disonesti Che il pacifismo a oltranza risultasse in una insopportabile falsificazione si poteva capirlo semplicemente ragionando su chi fossero gli avversari dei pacifisti forse i guerrafondai Nel caso della solidarietà si implica come evidenza primaria che il suo opposto è l egoismo E di conseguenza rispetto allo stuolo pressoché infinito dei generosi fautori della solidarietà dovrebbe essere come minimo precisato chi sono gli eventuali egoisti Il manicheismo intrinseco nelle definizioni strumentali di 65
comodo è di tale scoperta evidenza da rendere in sé impraticabile impraticabile questo gioco di dicotomie Tuttavia per ciò che riguarda le visioni solidaristiche il caso contiene una complessità maggiore maggiore Innanzitutto perché la solidarietà viene definita percepita percepita e soprattutto affermata come un valore in quanto tale sostanzialmente indiscutibile oppure discutibile solo con un atto di malafede una stella fissa di qualsiasi proposta politica presentabile con un contenuto squisitamente apodittico Ma in secondo luogo perché il suo alone ha permeato tutta la riflessione politico-sociale di ciò che continua a definirsi sinistra sinistra Ne risulterebbe come puro derivato che il contrario della solidarietà cioè della sinistra è la destra riversando nel calderone della destra il liberismo economico la reaganomics il monetarismo à la Milton Friedman il radicalismo di Margaret Thatcher e quant altro Ora è tutto da dimostrare che i sostenitori della destra liberale liberale siano più egoisti per una specie di necessità ontologica Si può sostenere in piena legittimità ed è stato fatto innumerevoli volte che l impulso all assunzione individuale di responsabilità e la spinta a un assetto meritocratico costituiscano una forma di aiuto o di incentivo al prossimo più razionale dell erogazione di aiuti in denaro o in servizi di assistenza Nella loro strenua fede nell asserzione per cui ciascuno è l artefice della propria fortuna Ronald Reagan e la signora Thatcher sostenevano che gli homeless di New York e i barboni dell Inghilterra contemporanea contemporanea volevano fare quella vita miserabile e che quindi tutti gli sforzi per dar loro un tetto o un occupazione erano contigui all irragionevolezza Una delle bibbie del liberismo economico l Economist si dichiara programmaticamente contrario alle forme di sostegno al Terzo Mondo anche in forma caritativa nella convinzione che gli aiuti danneggiano soprattutto chi li riceve Se diamo da mangiare all Africa come impareranno gli africani a nutrirsi da soli ?. Tuttavia anche senza estremizzare il ragionamento senza trasferirlo cioè in una dimensione che risulterebbe paraideologica rimangono comunque domande di fondo che appare difficile evitare si è più solidali distribuendo risorse o sollecitandone la creazione È un esempio migliore di solidarietà tutelare i più deboli oppure metterli in grado di essere responsabilmente autosufficienti Se si accettano queste domande come plausibili ne deriva 66
che non è affatto semplice individuare in politica gli egoisti egoisti Al massimo esistono concezioni di antropologia politica che muovono dalla considerazione realistica dell uomo come animale non necessariamente altruistico e che contano di produrre un bene una convivenza migliore un benessere maggiore maggiore facendo leva su un male Ma non esistono se non nelle caricature di parte filoni di pensiero liberale che teorizzino e programmino un obiettivo definibile come egoismo e non esistono movimenti politici iscritti nella concezione liberale che lo promuovano come ipotesi d arrivo su cui plasmare la società Esisteranno individui empiricamente egoisti ci saranno fasce sociali tese a proteggere egoisticamente le posizioni raggiunte anche a scapito di altri ma un progetto generale che voglia affermare il privilegio di alcuni a scapito altrui lo si può trovare probabilmente solo in alcune semplificazioni ottocentesche Così come governi faziosamente schierati a tutela del grande capitale della grande industria o della grande finanza e propensi propensi a schiacciare intenzionalmente i ceti meno abbienti non si registrano nelle democrazie avanzate I sistemi democratici industriali e postindustriali si caratterizzano semmai per avere creato estesissimi ceti medi e per avere fortemente attenuato le differenze di reddito e di status fra la generalità dei cittadini Si può obiettare ed è un obiezione praticamente automatica che questo processo distributivo ormai non riesce a intaccare lo zoccolo delle vecchie e nuove povertà e delle classiche o inedite marginalità Ha avuto successo negli anni scorsi la formula di Peter Glotz sulla società dei due terzi in cui una maggioranza sociale sostanzialmente compatta e soddisfatta di sé non si preoccupa delle condizioni di vita del terzo restante confinato in condizioni di insignificanza politica di subalternità o esclusione culturale e di acuto disagio sociale Secondo questo schema di interpretazione l alternarsi al governo di partiti di centro-destra propensi all accumulazione e alla stabilizzazione della ricchezza e partiti di centro-sinistra più inclini alla redistribuzione redistribuzione non influisce sulla situazione del terzo marginale e alla fine dei conti la società opulenta risulta nei fatti quella blockierte Gesellschaft descritta dai critici post-francofortesi capace tutt al più di modificare in misura inessenziale i rapporti fra le ampie fasce sociali privilegiate ma del tutto incapace di offrire opportunità di riscatto ai deprivilegiati 67
Già sarebbe di qualche interesse discutere se la società dei due terzi sia effettivamente tale o non piuttosto una società dei quattro quinti ma anche prendendo alla lettera il modello di Glotz che esplicitamente o no è divenuto una specie di vulgata vulgata della coscienza sociale della sinistra post-ideologica se ne dovrebbero trarre alcune conseguenze piuttosto rilevanti Vale a dire in primo luogo una riflessione sui sistemi di Welfare e sulla loro capacità di incidere sulle condizioni di vita dei cittadini e in seconda istanza sull azione dei partiti di centrosinistra centrosinistra A quanto pare né lo Stato sociale riesce ad annullare le situazioni di disagio né i partiti socialdemocratici sono riusciti riusciti a promuovere le condizioni di vita proprio dei cittadini che maggiormente hanno bisogno di rappresentanza politica Il Welfare è una macchina che premia chi la paga cioè i ceti medi e i partiti di centro-sinistra tradiscono almeno in parte le loro ispirazioni o perlomeno falliscono in qualche misura rispetto agli obiettivi conclamati Fallimento anche questo parziale visto che concerne una minoranza della società ma comunque fallimento tanto più vistoso e imbarazzante quanto più riguarda proprio lo zoccolo di esclusione maggiormente scandaloso i più poveri dei poveri i più estranei degli estranei i più devianti dei devianti E dal momento che non è immaginabile o non è razionalmente praticabile una politica di redistribuzione radicale in grado di sostenere i livelli di vita della maggioranza dei cittadini e contemporaneamente di trasferire risorse significative agli esclusi dal benessere ne deriva deriva una conseguenza piuttosto significativa vale a dire che la soluzione del dilemma dei due terzi non può risiedere né in un imponente programma di assistenza sociale né in una velleitaria radicalizzazione dei programmi di politica tributaria Poiché il disagio sociale è un fenomeno complesso le soluzioni soluzioni non sono semplici e soprattutto non sono automatiche È più facile che l impostazione meglio adeguata e più opportuna risieda in un programma di investimenti pubblici a partire dalla scuola in quanto fattore di integrazione sociale che non in una voluminosa politica assistenzialistica Si tratta certamente anche in questo caso di una classica ricetta solidaristica che prevede un accrescimento del peso fiscale per la realizzazione realizzazione di consistenti investimenti pubblici oppure l indirizzo del flusso di risorse in una direzione diversa rispetto al passato 68
Ma dal momento che non esiste un disagio sociale semplice è lecito pensare che per alcuni aspetti sarebbe opportuno ricorrere ricorrere a una gamma di interventi differenziati Ad esempio alla disoccupazione o alla non occupazione si può rispondere certamente con strumenti di ammortizzazione standardizzati come i sussidi attinti da una cassa comune ma anche con incentivi alla creazione di lavoro attraverso tipici strumenti di deregolazione sgravi fiscali per la creazione di imprese agevolazioni per la produzione di lavoro Se un immigrato maghrebino che non trova lavoro nella grande o nella piccola industria decidesse di mettere in piedi con due connazionali un impresa di pulizie sembrerebbe singolare costringerlo al sovraccarico di tasse adempimenti formali norme sindacali che gravano sul settore Se lo si fa applicando in modo ottusamente ottusamente automatico gli standard solidaristici in vigore per gli operai dei due terzi privilegiati lo si costringe di fatto a precipitare nel sommerso oppure a chiedere l elemosina agli incroci fingendo di lavare i parabrezza Se non a spacciare eroina negli slums Lo stesso discorso può valere per il laureato in lettere che anziché tentare la lotteria dei concorsi pubblici o cercarsi un protettore politico per un assunzione in comune volesse provare ad aprire un agenzia di relazioni pubbliche o di servizi culturali Non sempre quindi uno spezzone di politica di laissezfaire laissezfaire si può identificare come di destra e non sempre una politica di sinistra risulta automaticamente funzionale agli obiettivi che la sinistra è solita agitare Solidali con tutti In Italia dire solidarietà è divenuto un luogo comune per un amplissima gamma di soggetti politici Egoista è soltanto in una definizione di cui si coglie facilmente l intenzione discriminatoria discriminatoria soltanto la Lega Nord Si appellano alla solidarietà non solo i vari tronconi della Dc ma anche il Pds e perfino ormai Rifondazione comunista Potenza degli avvenimenti epocali e della fine delle ideologie si dovrebbe ricordare che non c è nella tradizione che discende dal comunismo e nell esperienza storica concreta del socialismo marxista la minima concessione 69
a una solidarietà generale e indifferenziata Il principio che ha strutturato i partiti della sinistra ideologica era la lotta di classe non il solidarismo La solidarietà per i partiti comunisti era al massimo solidarietà proletaria La stessa esperienza storica della solidarietà socialista con il movimento cooperativo e il mutuo soccorso contiene in sé l indicazione di un ambito di cooperazione circoscritto di norma e di fatto Si direbbe che al termine di una parabola durata per tutto il nostro secolo scomparse le certezze massimaliste anche i più riottosi epigoni del marxismo hanno scoperto il Welfare State cioè la costruzione più socialdemocratica e revisionista che sia stata creata dalle società occidentali Perduto il dogma cioè la sicurezza che nel mondo ulteriore del socialismo realizzato realizzato ai capitalisti sarebbero stati strappati per socializzarli gli strumenti del loro privilegio la sinistra anche quella che continua ad autodefinirsi antagonistica si aggrappa alla più borghese delle invenzioni sociali a uno strumento concepito e realizzato proprio per sterilizzare ammorbidire limitare il conflitto di classe In sostanza la solidarietà proletaria incorporava in se stessa il conflitto la propria opposizione a un potere ma comunque aveva in sé la chiarezza di indicare verso chi fosse rivolto l atteggiamento atteggiamento solidale E in modo simmetrico il primo grande movimento di rivolta e di insurrezione contro la struttura di potere comunista Solidarność esprimeva con il suo nome una solidarietà popolare in evidente e drammatico contrasto con l apparato socialista Oggi invece la rivendicazione della solidarietà come principio principio politico-sociale si guarda bene dallo specificare i propri confini e i propri interlocutori Chi dovrebbe essere solidale e con chi I grandi imprenditori capitalisti finanzieri verso tutti gli altri I ceti medi integrati nel benessere verso gli esclusi Gli occupati verso i disoccupati Il Nord industriale verso il Sud assistito L impiego pubblico protetto verso l impiego privato esposto ai rischi della concorrenza I cittadini verso coloro che non hanno cittadinanza I commercianti legali verso i venditori extracomunitari di chincaglieria in nero Nei suoi termini di slogan per tutte le stagioni la solidarietà è un appello convenzionale e distratto una specie di tributo che non costa niente versare a parole per sentirsi e dimostrarsi 70
dalla parte giusta Si paga il ticket verbale della solidarietà e si ottiene la tessera d iscrizione al club dei buonisti dei fervidi anticattivisti Ma accettiamo pure almeno per qualche qualche momento che si possa discutere molto generalmente di un atteggiamento di solidarietà di fondo da parte di chi gode del benessere verso chi non ne può godere Sta di fatto che i cardini della solidarietà italiana le prestazioni previdenziali e assistenziali hanno giocato un ruolo decisivo nell indebitamento indebitamento dello Stato Se si introduce nella riflessione la dimensione temporale la presunta solidarietà hic et nunc si rovescia così in modo virtualmente catastrofico in una totale e dissennata assenza di solidarietà verso le generazioni future a cui toccherà il compito di riequilibrare i conti cioè di pagare i nostri debiti e le nostre cambiali facili Come si può vedere si tratta di riflessioni non particolarmente particolarmente originali Tuttavia anch esse mettono in luce che auspicare un alto livello di cosiddetta solidarietà non significa nulla è un perfetto ideologismo un cascame illusionistico se non si capisce che la solidarietà ha un costo è quindi un bene scarso che prima di essere distribuito deve essere prodotto Chiunque parli in termini ispirati della solidarietà magari alludendo alludendo a una società migliore e più giusta avrebbe anche l obbligo morale di specificare che ciò significa tasse più alte oppure stipendi pubblici più bassi meno insegnanti o ferrovieri occupati eccetera Oppure nel caso che si voglia comunque spendere solidaristicamente più di quanto si ha maggiore debito pubblico o inflazione più alta E bisognerebbe anche sapere quando si sente parlare con qualche malcelata nostalgia delle conquiste sociali dei regimi anticapitalistici come si continua a sentire nel caso della dissolta Ddr che quelle conquiste il lavoro o meglio il posto di lavoro per tutti la scuola gratuita l assistenza sanitaria generalizzata ecc .) sono state pagate con la bancarotta di una intera collettività cioè con una tragedia materiale e psicologica immane Per restare dalle nostre parti si affaccia oltretutto un sospetto sospetto e piuttosto maligno per giunta che dietro il termine che oggi viene speso sul mercato politico come solidarietà si nasconda più concretamente quell intrico di pratiche che è servito soprattutto ad acquisire a comprare il consenso dell elettorato le erogazioni clientelari la tutela dei posti di 71
lavoro nelle aziende pubbliche non competitive le pensioni di invalidità accomodanti le assunzioni per simpatia e appartenenza appartenenza politica il rigonfiamento corporativo degli organici E se questo sospetto fosse vero significherebbe che gran parte dei lamenti orchestrati dai partiti italiani contro lo smantellamento dello Stato sociale come si è sentito non di rado durante l azione del governo Amato perfino da parte delle forze politiche politiche che lo appoggiavano erano più che altro l espressione del disagio di chi si vedeva togliere di mano gli strumenti che permettevano di controllare i voti Distribuire la povertà Una delle ultime elaborazioni coerenti e politicamente impegnative impegnative del principio di solidarietà fu argomentata in Italia dall entourage rodaniano di Enrico Berlinguer Nell Italia degli anni Settanta mentre serpeggiava l idea che la società industriale fosse giunta al suo termine e la linea dello sviluppo capitalistico si fosse spezzata per sempre la visione di una società austera preoccupata di distribuire equamente la povertà poteva avere un suo fascino ma era un fascino insidiosamente aristocratico alimentato da una profonda sfiducia nelle capacità collettive e individuali di trovare una strada che riportasse verso lo sviluppo Presupponeva una società immobile e propensa ad accettare la propria immobilità portata alla rinuncia più che alla promozione di se stessa Inutile dire che questa concezione di sapore millenaristico che esasperava l eguaglianza fino a darle un senso implicito di tendenziale coazione collettiva era ancora il frutto di una concezione progettuale pianificatoria della realtà sociale Ma perlomeno additava un obiettivo sociale che metteva nel conto un sacrificio da parte di alcuni a vantaggio di altri Si svolgeva insomma ancora nell ambito di un calcolo economico per quanto applicato a una realtà ritenuta statica formulando le condizioni di una redistribuzione molto profonda delle risorse disponibili Di fronte a una ipotesi del genere si poteva ricordare che immediatamente dopo la seconda guerra mondiale in un Inghilterra Inghilterra drammaticamente impoverita dal conflitto i programmi 72
lanciati dal partito laburista si opponevano alle proposte di equidistribuzione della povertà e scommettevano con un certo eroismo su una traiettoria di sviluppo sottolineando che il vero problema era quello di prepararsi a gestire volumi crescenti di ricchezza Invece solo chi è legato alla visione di una realtà sociale stazionaria può pensare che il compito della politica consista nel ritagliare quote uniformi delle risorse e distribuirle egualitariamente Oggi invece tramutatasi in una parola passe-partout nell eco di una religione sclerotizzata la solidarietà è diventata una pura essenza patrimonio di tutti e mai verificata sul registro delle compatibilità Si dice solidarietà e si intende in concreto Stato sociale sembra di capire ridotto ai minimi termini il discorso consiste nell accettare consapevolmente una riduzione del proprio reddito al fine di allestire gli strumenti per alleviare le occasioni di disagio dei più deboli Se fosse così ci sarebbero ben poche obiezioni da mettere in campo Obiezioni quantitative da un lato tese a definire le quote di risorse da impiegare sul totale del reddito e dall altro un obiezione qualitativa e radicale secondo cui il valore morale del contributo coatto alla solidarietà istituzionalizzata è zero Un obiezione che potremo riprendere in seguito anche se costituisce una sfida fortissima e implacabile dal momento che potremmo dare per assodato che la nostra adesione a un contratto sociale e politico mediato dai partiti e dai criteri a cui essi hanno dichiarato si ispirarsi comprende nel suo insieme anche il consenso a politiche di tipo redistributivo incorpora cioè anche la pratica in cui si concreta la suggestione alla solidarietà Tuttavia come è stato dimostrato ampiamente lo Stato sociale può essere discusso anche sotto un profilo strettamente utilitaristico proprio perché serve in larga misura per mantenere le condizioni di vita di chi lo alimenta e a produrre strutture burocratiche ipertrofiche vale a dire in quanto sbaglia bersaglio bersaglio C è un esempio sintomatico di come lo stato del benessere venga inteso mediamente come un congegno tautologico che serve per dare a chi ha dato nel nostro Paese la maggioranza dei percettori di pensione è convinta di avere maturato un diritto attraverso il versamento e la capitalizzazione nel tempo dei contributi previdenziali e non sa o non vuole rendersi 73
conto invece che la pensione attuale viene pagata da coloro che lavorano adesso Così come non ci sono diritti sganciati da doveri l appello alla solidarietà non dovrebbe mai essere separato da un richiamo richiamo stringente alla responsabilità Altrimenti si potrebbe anche pensare che dietro la retorica sul malessere e sulla povertà degli altri si nascondano assai meno nobili riflessioni sull interesse proprio Dovremmo avere imparato che di solito i più enfatici enfatici discorsi pronunciati per conto terzi per gli operai per i disoccupati per gli immigrati …) costituiscono uno dei più tradizionali strumenti di imprenditoria politica Se vogliamo parlare di solidarietà parliamone pure ma sarà opportuno riconoscere in parallelo che essa non risiede solo in una serie di procedure meccaniche di redistribuzione del reddito C è sempre qualcuno più solidale C è un brusio vagamente cattolico comunitario quasi ecclesiale nella parola solidarietà al punto che risulta suggestivamente suggestivamente ironico che il termine sia divenuto l ultima bandiera dei partiti ex comunisti o ancora comunisti e comunque di sinistra Ma se è lecito opporre retorica a retorica questa solidarietà secolarizzata che viene cristallizzata nelle pieghe indurite dello Stato sociale è in realtà la parodia di una solidarietà solidarietà autentica L atteggiamento solidale presupporrebbe una vicinanza concreta fra le persone un faccia a faccia fra chi da e chi riceve Folle di professionisti in prestigiose località di villeggiatura che ingorgano di fuoristrada le vie d accesso alla preziosa località di villeggiatura possono dirsi fautori della solidarietà solidarietà perché pagano le tasse se le pagano e magari votano a sinistra Si può parlare di solidarietà sdraiati sulla propria barca a Capalbio Certamente dal momento che se ne parla e che anzi richiamarsi a essa diventa un principio di affinità politica di reciproco riconoscimento e di riassicurazione sugli scopi ultimi dei propri programmi Ciò nonostante è una solidarietà solidarietà orizzontale priva di qualsiasi impegno vincolante Si versa il dovuto allo Stato e che quello provveda a mantenere i disgraziati che non hanno di che vivere Loro i disgraziati altrimenti definiti con degnata magnanimità i più deboli fac- 74
ciano però il piacere di non disturbare Il massimo di solidarietà espressa a parole consiste insomma in una meccanizzazione redistributiva macchinosa e impegnativa nelle procedure ma assolutamente disimpegnata sotto il profilo del coinvolgimento dei singoli Non si vede con chiarezza in che cosa consista il valore umano o spirituale dell accettare un prelievo fiscale da destinare alla redistribuzione Lo si potrebbe accettare anche per motivi assai meno sentimentali e più egoisti ad esempio per uno striminzito calcolo di convenienza è interesse di molti infatti che il disagio e l infelicità di alcuni non turbino l agiatezza agiatezza soddisfatta di tutti gli altri E quali sono le ragioni che inducono i Paesi sviluppati a inviare dollari nel Terzo Mondo Sono tutte riassumibili sotto la voce della generosità Quando sfumano i punti di riferimento riemergono gli echi di parole e sentimenti difficili da descrivere e altrettanto difficili da declinare I valori gli ideali Ma si vorrebbe sapere quale contenuto di moralità posseggano i valori e gli ideali se non sono integrati in un contesto di compatibilità Promettere enfaticamente una società più giusta non costa nulla tanto più che il mio avversario politico potrà facilmente prometterne un altra ancora più giusta innescando una rincorsa potenzialmente potenzialmente senza fine Alla fine di questa spirale velleitaria non rimangono valori non c è una gerarchia o un equilibrio di diritti e doveri c è soltanto il vuoto delle parole a cui è stato sottratto il loro referente concreto un grande sogno spogliato spogliato dei suoi caratteri di realtà a cui chiunque può opporre un sogno ancora più grande Da qualche tempo il dibattito sui temi politico-sociali in Italia si appoggia come una deriva ineluttabile ai pronunciamenti pronunciamenti della Chiesa cattolica e dei suoi esponenti Allorché papa Wojtyła negli Stati Uniti lancia il suo messaggio quasi visionario contro una struttura di scambi che conterrebbe l umiliazione dell uomo oppure quando in Lituania estrae dai sedimenti melmosi della politica effettuale del regime comunista con il gesto trionfale del vincitore sullo sconfitto il nocciolo di verità del marxismo questo diviene l occasione per clamorosi titoli di giornale In altri tempi più rozzi e ineducati il profetismo papale sarebbe stato rapidamente passato in giudicato come una copertura simbolica una fuga atemporale un alibi un atteggiamento teso a riscattare sul piano della retorica quella 75
che una volta veniva considerata una sostanziale acquiescenza della Chiesa ai processi capitalistici Oggi solo una colpevole grossolanità culturale potrebbe individuare nelle visioni di Giovanni Paolo II il pendant verbale all atteggiamento pratico di una Chiesa che invece affida le sue chances politiche al doroteismo del cardinale Ruini In realtà l atteggiamento della Conferenza episcopale rispetto per dire alla Dc la difesa strenua di un modesto e residuale strumento secolare dell unità dei cattolici è molto meno rilevante rispetto alla tonalità dei messaggi che la Chiesa manda all intera società italiana sui problemi concreti Potrà interessare alla Curia ai circoli vaticani all establishment democristiano democristiano Allorché il vescovo di Modena monsignor Santo Quadri sponsorizza con parole molto sentimentali il tema cislino della redistribuzione del lavoro lavorare meno per lavorare tutti non solo offre argomenti pesanti a una concezione esclusivamente difensiva del lavoro e dell occupazione ma offre l imprimatur ecclesiastico a un messaggio che si rivolge a tutta la collettività italiana E questo vale a ragione ancora maggiore per la posizione assunta da monsignor Agostino sul caso dell Enichem di Crotone Gli argomenti messi sul terreno sono sempre riconducibili in ultima istanza alla deprecabilità di un sistema che collocherebbe al primo posto della scala di valori il profitto Conta poco che in realtà il profitto non ci sia affatto e che il capitalismo di Stato sia in molti casi un generatore generatore di perdite ciò che importa è segnalare un entità ostile verso cui indirizzare immediatamente le più accorate deplorazioni e indicare retoricamente una prospettiva su cui è possibile far convergere meccanicamente una vastissima gamma di consensi Eh no troppo facile Allo stesso modo in cui dopo anni di strepiti contro il consumismo si è subito passati al lamento per il cedimento del consumo Troppo facile prima di tutto perché nelle recriminazioni contro il profitto questo profitto fantomatico di cui permarrebbero i metodi anche in assenza dei risultati scompare qualsiasi coscienza della durezza della necessità intrinseca nel processo economico delle molteplici e vincolanti responsabilità a cui dovrebbero attenersi tutti i soggetti iscritti nel circuito dell economia E troppo facile corrivo manipolatorio anche in quanto così facendo si accredita accredita surrettiziamente l esistenza di due entità separate un 76
noi solidale e preoccupato degli altri e un loro costituito da individui misteriosamente uniti nella mistica del profitto e in suo nome disposti a ogni accanimento anche il più irragionevole irragionevole contro l uomo Se vuole il cielo il mondo non si divide in un regno delle fate e nel covo del male Non ci sono nemici invisibili burattinai che per sadismo tirano i fili di un maleficio contro gli infelici Eppure è proprio questo schema che viene fatto passare Si afferma e si stabilisce un oggettiva opposizione fra i sostenitori della solidarietà e tutti gli altri E a questo punto dovremmo essere daccapo perché in un momento successivo allorché la misura della solidarietà dovrà trovare una sua articolazione articolazione politica le gradazioni della solidarietà risulteranno necessariamente infinite Se tutti siamo solidali le differenze fra noi verranno scandite esclusivamente dal livello di intenzioni intenzioni solidaristiche che siamo propensi a proclamare io sono solidale con i disoccupati ma io sono solidale anche con gli immigrati io di più sono solidale con i reclusi gli ammalati i tossicodipendenti i segregati in una iperbole solidaristica il cui destino in fondo è di gonfiarsi in una grandissima bolla di parole che aumenta prodigiosamente di volume più vi si soffia dentro fiato e la cui sorte probabile anzi inevitabile è di dissolversi in una iridescente pioggerellina fatta di niente Che importa avremo altri devianti marginali dropouts a cui ammannire il miracolo così a buon mercato delle bolle di sapone sapone altri solerti cultori dell ideale capaci di mostrare come realtà di un domani migliore la lievissima superficie in cui si riflette in colori brillanti un mondo più giusto e il cui contenuto contenuto purtroppo è aria Povertà delle ricette Viene da chiedersi a che cosa siano servite tutte le discussioni discussioni molto pensose e molto partecipi sull enciclica Centesimus Annus emanata nel 1991 a un secolo dalla Rerum Novarum nella cui trama si coglievano facilmente i contributi di riflessione degli economisti cattolici l accento posto sul ruolo dello Stato soltanto in funzione sussidiaria come strumento di armonizzazione armonizzazione e guida dello sviluppo esercitante una funzione di 77
supplenza di fronte ai fallimenti del mercato alla presenza soffocante di concentrazioni monopolistiche o all inadeguatezza di settori industriali in via di formazione e soprattutto l accettazione accettazione esplicita del profitto come indicatore di efficienza il riconoscimento che al cuore dell impresa devono esserci capacità d iniziativa e imprenditorialità D accordo l economia non è tutto e la riduzione economicistica economicistica dei processi sociali è un peccato di determinismo Tuttavia il rispetto di alcuni criteri di fondo dovrebbe essere richiesto come base per qualsiasi confronto Altrimenti di fronte fronte a ogni nuovo caso Crotone si assisterà alla replica dello sketch delle due fazioni l una che chiederà il rispetto occhiuto ancor più che rigoroso dei vincoli di bilancio estremizzando le proprie concezioni fino a renderle un inevitabile bersaglio polemico l altra che sposerà ogni genere di protesta nel nome del solidarismo più vaniloquente Nel mezzo gli operai veri che talvolta vengono presi da un disperato mutismo e assistono senza reagire alle più rocambolesche operazioni di ristrutturazione ristrutturazione industriale e talvolta invece precipitano in una parodia delle parole d ordine che raccolgono qua e là sostenendo per esempio di essere contro l assistenzialismo ma di volere nello stesso tempo il mantenimento di posti di lavoro in disastrosa perdita che lottano per ottenere il rilancio di un azienda fallita e contemporaneamente distruggono strutture magazzini centri direzionali provocando danni per miliardi Dovremmo sapere che non esiste una ricetta di parte per la soluzione dei problemi materiali delle collettività O meglio esistono ricette a tempo da verificare e da cambiare quando cominciano a rivelarsi insoddisfacenti Tutte però le ricette suddette almeno in teoria sono iscritte in un quadrante quadrante di compatibilità Il ciclo keynesiano prevedeva da un lato l aumento della spesa pubblica il deficit spending come leva per sostenere l occupazione e quindi la domanda e quindi la produzione affinché in un secondo tempo all incremento del reddito complessivo conseguisse un aumento dell introito tributario per riportare lo Stato in pareggio L economia sociale di mercato cioè l invenzione istituzionale di Ludwig Erhard nella Germania di Adenauer vincolava il mercato alla socialità socialità e dunque incorporava la solidarietà diffusa in un calcolo economico stringente 78
Potrà apparire mediocre a questo punto riproporre soluzioni soluzioni parziali pallidamente miglioratrici approssimazioni imprecise ed empiriche Eppure così come non è accettabile che qualsiasi discussione sui problemi concreti storicamente accertabili immanenti alla sfera delle scelte e decisioni quotidiane venga risolta attraverso la retorica di un common sense solidarista che non paga pedaggi e rinvia ogni soluzione nell infinito del mondo più buono secondo la consumatissima tecnica del benaltrismo allo stesso modo non c è nessuna ragione per accettare a priori le formule più taglienti degli idéologues del liberismo E non perché banalmente in medio stat virtus Ma più propriamente perché l intransigenza dei fautori più estremi della Mano invisibile invisibile è una semplice posizione di parte comprensibile fin che si vuole talvolta elaborata in modo provocatoriamente elegante ma niente affatto assolutizzabile La faziosità intellettuale che talvolta assume un aspetto di straordinaria eleganza si può accettare soltanto se non pretende di essere verità universale Difficilmente capiterà di osservare una persona appartenente a un ceto inferiore inneggiare al libero mercato alla mobilità del lavoro alla privatizzazione dell economia alla bellezza intrinseca del rischio Sarà molto più facile sentirla chiedere protezione tutela assistenza sicurezza Dicendo questo forse si potrà cogliere la dimensione più sostanziale dell intera questione questione la solidarietà così come la sua negazione è un tema essenzialmente politico Sottoposto quindi in modo vincolante alle regole della politica E nell arena politica non possiamo immaginare semplificatoriamente che ci siano a un estremo ringhiosi assertori della libertà economica e all estremo opposto un volgo neghittoso che chiede con proterva spensieratezza dissipazione e indebitamento Dobbiamo pensare piuttosto a un campo di forze in cui collidono interessi e si contrappongono idee in una tensione continua di alterazioni e di mutamenti in cui l equilibrio non è mai dato una volta per tutte Se non si intende capire questo si perde di vista un aspetto decisivo e cioè il nucleo di reale drammaticità che è intrinseco alla vita sociale incluso naturalmente l aspetto economico Drammaticità che va rispettata compresa assunta a problema problema dell agire politico Raccontare a un operaio sulla via della disoccupazione che non è la sua posizione individuale quella che conta bensì il sublime e vertiginoso attuarsi degli scambi 79
nell economia di mercato è qualcosa che aggiunge al danno materiale la beffa intellettuale Ma illustrargli che la perdita del suo posto di lavoro dipende da maligne intenzioni e oscure manovre di chi pensa solo al profitto alla struttura perfida dell economia di mercato e poi andare sulle piazze per lanciare il più vibrante degli appelli alla solidarietà non è un infamia minore Proprio perché abbiamo la consapevolezza che la drammaticità delle esistenze individuali e del vivere collettivo è un dato ineliminabile ne dovrebbe discendere l obbligo a non usare se non in casi estremi e con estremo pudore la parola solidarietà Poiché ci accorgiamo in ogni momento anche senza ricorrere ricorrere a filosofie sull umanità che la solidarietà non è un impulso innato non è un imperativo morale accettato a priori non è una legge etica immediatamente condivisibile l unico modo per poterne parlare è scomporla suddividerla in una serie di azioni politiche considerarla e non sembri paradossale non un fine bensì un mezzo Anzi un insieme di mezzi determinati politicamente conformati in base alla contrattazione fra le parti in causa costruiti per improntare un certo equilibrio sociale in un certo modo Declamare la necessità di una società solidale non serve a niente se non a creare aspettative quasi sempre fallaci e quindi intimamente responsabili di frustrazioni e infelicità successive Ciò che serve è la disponibilità a specificare con quali strumenti e in vista di quali obiettivi sulle regole si intende agire politicamente politicamente per approssimare l equilibrio sociale che si dichiara di volere Non sarà la soluzione ma è comunque un criterio che dovrebbe essere consegnato all opinione pubblica e al suo giudizio offrendole in definitiva la possibilità di discernere quanto è pesantezza intrinseca della realtà e ciò che è il tradimento tradimento di quella realtà con il suo nucleo di dolore espresso e praticato attraverso un lieve flatus vocis [ 1993 ] 80
V GRUPPO DI FAMIGLIA IN TELEVISIONE Con l apparizione in Italia di una destra ufficiale riconosciuta riconosciuta espressamente in quanto tale e in quanto tale proposta senza remore agli elettori sono tornati sul terreno politico alcuni temi a cui in passato era stata offerta un attenzione secondaria secondaria Si tratta in particolare della scuola e della famiglia Sarebbe possibile svolgere analisi in profondità sul significato politico relativo alla scelta di questi temi Ma anche a un primo sguardo si notano facilmente alcune ragioni che hanno determinato la selezione e la sottolineatura di issues convenzionalmente convenzionalmente attribuite alla sfera d interessi del mondo cattolico e in passato sostenute seppure non troppo strenuamente dalla Democrazia cristiana Innanzitutto come è stato spesso notato la nascita dell dell aggregazione elettorale coagulata da Silvio Berlusconi è stata premiata per il suo intento di sostituire la rappresentanza politica dei ceti moderati e non invece per la volontà di scomporre questi ceti sulla base degli interessi e di riallineare gli schieramenti in modo netto Il tramonto di un partito sociologicamente sociologicamente versatile come la Dc suggeriva l opportunità di creare uno schieramento capace di fare presa a raggio molto vasto Occorreva quindi per rendere efficace l operazione anche anche sotto il profilo delle simbologie di riferimento assicurare al Polo delle libertà e del buongoverno un ispirazione di fondo che potesse contemperare la varietà e talora la contraddittorietà delle ispirazioni politiche delle forze raccolte nel cartello di centrodestra Il primo fattore di coagulo è stato senz altro un pronunciato anticomunismo protratto fino a non riconoscere all alleanza dei progressisti uno statuto di stampo democratico-liberale e quindi a negare tenacemente ai competitori una qualità fondamentale di legittimazione politica Ma in positivo fuori 81
cioè se si escludono esperienze laiche assolutamente minoritarie della scuola cattolica tout court come tema qualificante dell attività 82 da questa contrapposizione duramente antagonistica liberali liberali / illiberali è stato il richiamo alle concezioni cattoliche una delle chiavi più sfruttate dalla coalizione berlusconiana In parte per obiettive ragioni di interesse dei partiti raccolti nel Polo sia Alleanza nazionale sia il Centro cristiano-democratico avevano una convenienza primaria nel proclamarsi eredi del patrimonio elettorale democristiano mentre Forza Italia che non nascondeva nel suo programma l obiettivo di divenire un altro dopo la Dc partito-società virtualmente egemonico su un amplissimo ventaglio di fasce sociali aveva bisogno di illustrare con un contenuto meno mondano il suo ottimismo neoliberista Ne è discesa una specie di retorica del cattolicesimo in cui si sono espresse connotazioni piuttosto variegate Di solito è prevalsa l intonazione sorridente con rievocazione rassicurante di un sentimento generico ma si suppone condiviso da una quota maggioritaria della popolazione talora l appello ai principi cattolici ha assunto invece coloriture polemiche accese come quando il ministro dell Ambiente Altero Matteoli ha definito l aborto un omicidio posizione su cui si è dichiarato in seguito d accordo anche il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini o in occasione del dibattuto intervento integralista di Irene Pivetti al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini Rimini Ma più generalmente il richiamo alle idealità cattoliche è echeggiato come una tonalità di fondo che appariva in grado di aggiungere gradevolezza e moderazione alle promesse di ristrutturazione dello Stato e all attuazione di una concezione neoliberista dell economia e della società È anche per questo che a dispetto dell appoggio della gerarchia al tentativo di Martinazzoli di resistere al centro Forza Italia ha esercitato un attrazione molto forte su quella parte di mondo cattolico come la galassia di Comunione e liberazione particolarmente attenta alle ragioni del fare dell operare dell intraprendere e che quindi trovatasi alle prese con la scelta secca fra le pastoie pastoie dello statalismo e le opportunità della de-regolazione ha provato come minimo un immediata simpatia per chi più evidentemente prospettava opportunità Sotto questo profilo la scelta della scuola privata
di governo ha un senso poco più che evocativo settoriale e limitato com è dal momento che il messaggio favorevole all all istruzione privata si rivolge quasi soltanto verso quelle riserve di mondo cattolico particolarmente interessate per più acuta sensibilità religiosa e per il conseguente rifiuto di una scuola secolarizzata e fuori controllo per ciò che attiene alle ispirazioni dell insegnamento a processi di formazione sostanzialmente autogestiti Invece quello della famiglia è un tema dai contorni pressoché pressoché universali e che contiene una grandissima pluralità di implicazioni che possono riverberarsi su aspetti molteplici della vita collettiva Oltre tutto proprio la famiglia in quanto tale sia come fondamento sociale sia come simbolo di eticità naturale rappresenta un anello decisivo nella catena fra le due polarità ideologiche del centrodestra attuale vale a dire fra tradizione e modernizzazione Tanto più interessante perché si situa strategicamente in uno spazio in cui da una parte ci sono matrici di giudizio attinenti al complesso law & order concezioni para-corporative dell ordine produttivo vocazioni nazionalpopuliste e tutto quanto si può iscrivere in una visione visione fortemente regolata della vita collettiva e dall altra invece una deriva consumistico-individualistica complementare a una concezione in cui è difficile distinguere la società dal mercato gli individui dai consumatori Proprio per questo il vessillo della famiglia nucleo fondante fondante della società esposto al pubblico con frequenza rituale risulta interessante addirittura a partire dalla stessa condizione familiare dei principali esponenti del nuovo corso Si badi che le riflessioni che seguono sono esenti da qualsiasi sottolineatura sottolineatura moralistica ma una delle caratteristiche inedite una fra le altre naturalmente del ceto dirigente emerso al livello più alto con la discontinuità politica sanzionata dalle elezioni del 27-28 marzo 1994 è data proprio dalla presenza in ruoli politici e istituzionali di primissimo piano di uomini e donne caratterizzati da una situazione familiare non tradizionale 1 1 Almeno in parte e sotto una luce sarcastica coglie questo aspetto Massimo Massimo Fini su L Europeo del 7 settembre 1994 Arridatece Forlani perché anche lui aveva una moglie ma nessuno l ha mai vista E la cosa a dire il vero vale per tutti i leader democristiani saranno stati quello che saranno 83
Pura casualità si può dire oppure fisiologico allineamento del personale politico agli standard comportamentali del Paese reale dopo decenni di mancato ricambio che aveva significato di fatto separatezza Forse tuttavia è possibile stabilire senza essere accusati di accanimento antigovernativo le biografie in sé sono piuttosto eloquenti che quanto meno per ciò che riguarda le situazioni matrimoniali e familiari pur rivolgendo intensi atti d ossequio alla tradizione il centrodestra propende naturaliter per la modernità Giocare con il pubblico Si può benissimo dire come ha fatto nell agosto 94 a Rimini la presidente della Camera Irene Pivetti che la Dc ha dato un contributo risolutivo alla scristianizzazione dell Italia accettando la legge sull aborto tradendo cioè i principi a cui dichiarava di rifarsi Ma resta poi da vedere se l accettazione democratica di una legge votata dal Parlamento e passata indenne al vaglio di un referendum popolare sia stata la maggiore responsabilità responsabilità democristiana in termini di corrività verso il processo di secolarizzazione Che sia mancata una testimonianza dura e pura che la propensione scudocrociata all accomodamento si sia espressa compiutamente anche sulla questione dell aborto è fuori dubbio Resterebbe da vedere anche se il venire a patti con una deliberazione parlamentare assunta nel rispetto delle procedure democratiche sia da ascrivere ai peccati o ai meriti della Dc e d acchito verrebbe spontaneo catalogarla nel registro di quella particolare saggezza sovente tortuosa e non priva di unzione che la classe politica democristiana ha sempre dimostrato verso la regola democratica Infine come ultima cosa da vedere si potrebbe valutare se la polemica fondata su un cristianesimo intransigente porta politicamente molto più in là di una divisione manichea dei cattolici fra buoni e cattivi con la cattiveria che stati ma perlomeno non ci hanno mai inflitto le loro mogli che erano un po come le consorti dei segretari del Pcus prima dell infame Gorbaciov che si vedevano solo ai funerali degli augusti mariti strette in lise pelliccette di astrakan 84
starebbe inevitabilmente dal lato dei compromessi modernisti di Famiglia cristiana e dei cattolici senza troppe certezze mentre la bontà allignerebbe fatalmente sul versante dei più convinti vandeani Se si respinge la fascinazione semplificatoria del pensiero reazionario deliberatamente antimoderno e intriso di animose animose velleità integrali risulta probabilmente più utile anche in termini sociologici cercare di analizzare quali sono stati i veri peccati contro il cattolicesimo della Dc E per una volta si potrebbero evitare i temi di gran fondo si potrebbe cioè evitare di chiedersi quali danneggiamenti il lassismo di stile doroteo o andreottiano relativamente ai conti pubblici abbia inferto non solo al bilancio dello Stato ma anche al tessuto etico della collettività e fino a che punto l esercizio del potere abbia logorato insieme alla fibra morale dei dirigenti politici la struttura della convivenza civile Potremmo prendere invece il caso dell utilizzo del mezzo televisivo sicuramente uno dei più potenti fattori di produzione culturale se non il più potente in assoluto e certamente uno dei principali strumenti atti a creare se non vogliamo pronunciare una parola impegnativa come consenso convenzioni politiche diffuse Certo in questo caso è particolarmente difficile risalire dagli effetti alle cause ammesso che un rapporto causale ci sia e individuare se il risultato finale rappresentato da una società che viene giudicata incline a una concezione edonistica della vita all ammirazione della ricchezza alla tutela gelosa delle prerogative individuali o corporative sia da porre in relazione con il messaggio corale che la tv ha propagato negli ultimi dieci-quindici anni E ci si può anche chiedere nel caso di una risposta positiva se esistevano effettivamente possibilità obiettive e realistiche di proporre standard culturali e comportamentali comportamentali diversi Sta di fatto che mentre gli intelletti più consapevoli del mondo del cattolicesimo politico si sforzavano anche nell nell ultima campagna elettorale di richiamare l attenzione degli elettori sull importanza della concezione che era alla base del popolarismo cattolico quel personalismo comunitario che impronta di sé la prima parte della Costituzione la televisione di Stato ha continuato per anni e con sistematicità a proporre una visione del mondo sostanzialmente antitetica 85
Abdicazione morale Cedimento alle logiche di un mondo sconsacrato Non si può escludere ma è anche possibile che il messaggio individualistico-consumista della televisione pubblica sia semplicemente intrinseco al mezzo plasmato dalla tecnica e dal rapporto con il pubblico e che quindi non esistessero possibilità ragionevoli di curvare il complesso di idee trasmesso dal piccolo schermo secondo una traiettoria più consona alle ispirazioni culturali del suo principale come lo definì Bruno Vespa editore di riferimento In linea di semplice ipotesi si può anche pensare che l intento di tenere sotto controllo i meccanismi dell informazione politica avesse sull altro piatto della bilancia un miope laissez-faire sul versante della produzione produzione di spettacolo Può anche darsi che la nascita del duopolio Rai-Fininvest abbia determinato automaticamente con la rincorsa delle quote di audience e la concorrenza sullo share una programmazione particolarmente attenta ad attrarre il pubblico proponendogli sogni d oro anziché una severa pedagogia socioculturale Certo è che il cambiamento negli stili e nelle proposte è stato molto netto Un esempio per quello che vale Nella tv di vent anni fa auspice e massimo cerimoniere Mike Bongiorno uno dei principali principali prodotti televisivi era il quiz Vale a dire una struttura spettacolare non esente da una sua implicita per quanto rozza moralità dal momento che i gettoni d oro costituivano una contropartita alle capacità del concorrente Dai tempi di Lascia o raddoppia al Rischiatutto da Degoli alla signora Longari il premio in denaro la ricchezza il sogno di un improvviso benessere benessere avevano come premessa una competenza magari eccentrica o perfino aberrante una prestazione eccezionale qualcosa di talmente raro da far meritare automaticamente la straordinaria ricompensa che veniva dopo la domanda finale in cabina Il pubblico assisteva agli esercizi di memoria di paranoici della specializzazione così come si poteva assistere al triplo salto mortale di un acrobata il funambolo apparteneva a una realtà altra separata dalla quotidianità esisteva come fenomeno in tutto e per tutto televisivo di cui non si aveva altra esperienza se non attraverso l occhio del piccolo schermo Invece a mano a mano che i palinsesti saturavano tutte le fasce orarie e che le ore morte venivano riempite dai pro- 86
grammi attraverso l infinita varietà di giochini telefonici e di premi grandi e piccoli si veniva configurando un interazione fra televisione e pubblico in cui la felicità il denaro il premio erano praticamente svincolati da una prestazione quale che fosse La premessa fondamentale quella che dava di fatto un quasi-diritto alla ricompensa era semplicemente quella di seguire il programma Alle solitudini degli appartamenti metropolitani si rispondeva rispondeva con un offerta continua di illusioni per modeste che fossero facendo capire che quella solitudine era calata in un flusso meraviglioso di immagini un mondo etereo dove il benessere era a portata di mano Anche tu assenteista insoddisfatta piccolo-borghese piccolo-borghese inquieta casalinga frustrata pensionato ingrigito potevi indovinare il numero dei fagioli della Carrà accedere per un momento alla celebrità partecipare a un evento acchiappare la scia della cometa delle illusioni Sono i primi esempi di televisione interattiva in cui lo spettatore può tentare di diventare attore Si vince sempre E se non si vince oggi si vincerà domani con un altra telefonata con un altro programma D altra parte non si vinceva sempre anche in Borsa prima del martedì nero e del venerdì magro non si stava realizzando il sogno di moltiplicare i soldi senza fatica semplicemente puntando su questa o quella società quotata quotata su questo o quel fondo d investimento Non si avverava il miracolo di un capitalismo autenticamente popolare un gioco del lotto a colpo sicuro in cui tutto il parco buoi scopriva di avere diritto alla ricchezza Che ho vinto Che ho vinto ?, chiedevano con perfetta improntitudine al telefono i falsi giocatori giocatori inventati da Arbore in Indietro tutta prima ancora di avere ascoltato la domanda il quiz il giochetto Grandi scristianizzatori Potrebbe essere noioso e non immune da ritorsioni moralistiche moralistiche procedere a un elenco delle categorie spirituali prodotte prodotte o se non prodotte selezionate amplificate e diffuse dalla televisione Eppure che cosa otterremmo se mettessimo nel frullatore l intera programmazione televisiva e ne distillassimo come quintessenza il significato morale di fondo Alla rinfusa 87
un esasperazione della sessualità presentata di norma come diritto diritto individuale al piacere a cui fa da sfondo l esaltazione del corpo sia nei programmi sia nella pubblicità una celebrazione enfatica della ricchezza esibita e del consumo vistoso un clima di festa perenne di sagra irresponsabile Nulla di sobrio niente di austero ci mancherebbe Il fatto è che questo brodo molto moderno viene preparato praticamente all unisono dalla Fininvest Fininvest come dalla Rai Da questo punto di vista il duopolio è una finzione e non è un caso che si cominci a parlare con sempre maggiore appropriatezza di sistema televisivo Si interpreti in tutte le accezioni praticabili il termine sistema ma riesce difficile negare che dopo avere partecipato alle giostre di Dallas e di Dynasty televisione privata assistere ai mediocri fasti di Beautiful televisione pubblica rappresentasse un immersione nello stesso fiume Si disse ai tempi di Dallas che questo serial concedeva alla gente comune ma forse allora all inizio degli anni Ottanta Ottanta qualcuno poteva ancora arrischiarsi a dire proletariato senza passare immediatamente per retrò la chance di sentirsi moralmente superiore ai ricchissimi personaggi della finzione televisiva A distanza di tempo registrato il trascendentale successo politico di Silvio Berlusconi viene da pensare che in realtà il sentimento del pubblico rispetto al perfido J R Ewing il tycoon del petrolio fosse di tutt altro tipo Ma se è adeguata alla realtà l idea di una omologazione di fondo negli stili e nei contenuti fra televisione pubblica e privata non sembrerebbe allora del tutto convincente nemmeno l identificazione dell attuale presidente del Consiglio come il grande scristianizzatore dell Italia contemporanea Il giudizio è stato espresso con estrema chiarezza dallo scrittore cattolico Vittorio Messori in alcune dichiarazioni successive all exploit pivettiano al Meeting di Cl 2 2 Io ero a Rimini quando lei ha parlato Li ho sentiti gli applausi che riceveva per quella sua sortita sul ” popolo in esilio “, quando demonizzava la Dc che secondo lei sarebbe responsabile della scristianizzazione in Italia Io non demonizzo nemmeno Berlusconi vediamo come va Ma devo ricordare a Pivetti che se c è stato un responsabile della scristianizzazione in Italia questo è il Cavaliere Le sue reti sono il simbolo di un umanità per cui Dio non è neppure un ipotesi Certo il degrado morale è un trend di tutto l Occidente Occidente ma Pivetti non può ignorare che le paillettes di Berlusconi che la 88
È certo che proprio per stigma genetico essendo nate con l obbligo di stare sul mercato senza la protezione del canone d abbonamento le reti della Fininvest hanno dovuto rincorrere rincorrere il pubblico puntando su ciò che fino ad allora la tv di Stato si guardava bene dall offrire e quindi ecco la maggiore spregiudicatezza qualche strappo alle regole scollature più profonde libertà di parolaccia E forse potrà anche risultare sorprendente che malgrado tutti gli inchini che si sono visti ai valori del cattolicesimo e della famiglia una rete Fininvest mandi in onda spettacolini soft core prodotti dalla factory di Playboy Ma sono inezie sfumature nient altro che variazioni su un tema Ebbene sì ho fornicato come diceva l anziano aristocratico inglese ma è stato tanti anni fa in un Paese straniero e la ragazza è morta Per l appunto si commettono peccati di entità lievemente maggiore quando l ora è tarda i bambini sono a letto e le coppie regolarmente sposate in attesa di andarci Nella morale cattolica fai da te che sembra essere il vero criterio assimilato in tutte le sue implicazioni dai ceti moderati che sono poi quelli a cui si propongono modelli di riferimento in genere smodati potrebbe darsi che anche questo venga considerato un buon viatico all intesa coniugale alla stessa stregua della luna durante la serata romantica nella reggia di Caserta durante il G7 Mulini bianchi Ci sarebbe spazio per considerazioni non insignificanti sul delinearsi di stili di comportamento che percorrono il doppio binario dell accettazione di un cristianesimo più che altro sentimental-convenzionale e del rifiuto del carattere vincolante dei precetti ecclesiastici in tema di morale sessualità matrimonio matrimonio compresi ma fermiamoci a questa idea della famiglia sbandierata al di là di qualsiasi forma abbia assunto in quanto istituzione e di qualsiasi cosa voglia significare sul piano sociale sua idea di tempo libero come ricerca di cose lontane dalla serietà della vita son ben più responsabili della scristianizzazione che non la spartizione delle tessere che faceva Sbardella intervista a Silvia Giacomoni la Repubblica 30 agosto 1994 89
Anche con echi lievemente imbarazzanti tenuto conto che mentre il senso dello Stato è sempre stato carente il senso della famiglia non è mai mancato Forse ecco con la differenza che i vecchi imprenditori politici democristiani la consideravano un serbatoio di voti mentre per i manager di Publitalia sarà un target di consumi e per gli homines novi scremati da Forza Italia l embrione di un club politico moderato Sia come sia dire famiglia evoca qualcosa E quindi spettacolo spettacolo inevitabilmente per le famiglie i varietà del sabato sera e della domenica pomeriggio i Biberon e i Saluti e baci il nazionalpopolare di Baudo e la telenovela accomunati per chi li produce da una spessa indifferenza per la qualità dello spettacolo e perciò stesso come conseguenza diretta con la convinzione sottostante che anche la qualità delle famiglie non sia gran che Non si corre troppo in là a dire se il sillogismo funziona che anche al culmine del processo di modernizzazione la premessa dell ideologia televisiva è esattamente simmetrica simmetrica alla convinzione attribuita al realismo di Ettore Bernabei secondo cui gli italiani erano fatti i conti cinquanta milioni di teste di c .. Alla luce di questa indifferenza estetica ed etica può anche venire il sospetto che nel giudicare il rapporto fra televisione e società possa essere replicata su un altro piano ma con la medesima intenzione moralistica l idea metafisica della distinzione distinzione fra il Paese legale e il Paese reale fra la politica e la società potrebbe delinearsi cioè anche solo a scopi polemici la concezione di una televisione cattiva capace di esercitare un influenza nefasta su una società intimamente buona Si tratta di una riduzione semplicistica che con ogni probabilità non reggerebbe a verifica È una tesi che nei suoi tratti essenziali può assumere un suo rilievo strumentale se viene fatta propria da settori limitati corporativi di opinione pubblica interessati interessati a promuovere istanze polemiche proprio nei riguardi dei processi di modernizzazione e quindi a eleggere come bersagli polemici i più vistosi idola di una contemporaneità ritenuta nel suo complesso un inquietante e stordente procedere della perdita di valori Come si è accennato se c è uno schema che inquadra il rapporto televisione / pubblico è piuttosto quello di una loro progrediente identificazione È anzi all interno di uno schema 90
di sovrapposizione senza attriti che si potrebbero analizzare i giochi di specchi fra emissione di modelli e comportamenti di massa esaminando come gli uni interagiscono con gli altri Si potrebbe registrare ad esempio che la tendenza dei programmi di intrattenimento è rivolta a incorporare il pubblico nella trasmissione trasmissione annullando il diaframma fra chi produce spettacolo e chi lo riceve Mentre lo spettacolo televisivo tradizionale il vecchio Studio Uno per capirci non usciva dallo schema teatrale di qua lo spettacolo di là un pubblico in platea a poco a poco la distanza è stata annullata Una delle prime efficaci sottolineature di questa evoluzione evoluzione elaborata in piena consapevolezza critica è stata offerta dal programma di Renzo Arbore Indietro tutta dove spalti di figuranti facevano da pubblico finto e da coreografia vera allo spettacolo Ma chi ha approfondito più deliberatamente questo modello perfezionandolo ed esasperandolo via via nel tempo è stato più propriamente il vecchio sodale di Arbore Gianni Boncompagni Prima con il contenitore di Domenica In nel quale un folto gruppo di ragazzine è stato istituzionalizzato come elemento dello spettacolo coro messo rigorosamente in uniforme chiamato a scandire ad accompagnare e ad animare i passaggi del programma E alla fine con l equazione totale praticata con Non è la Rai la trasmissione di Ambra Chi ha fermato almeno una volta il telecomando sul programma programma di Boncompagni sa che nel suo genere è geniale Si tratta di un evento quotidiano senza pubblico una macchina celibe di intrattenimento dove i ruoli sono intercambiabili a rotazione fra protagoniste e gregarie Vederlo dal tinello di casa per un aspirante Ambra è come guardare un acquario in cui tutto è variopinto così spontaneo in apparenza dove quelle sue coetanee sexy ma non troppo e belle ma non tanto da mortificarti Le vogliamo carucce ha teorizzato Boncompagni Boncompagni perché se sono eccessive poi non c è identificazione quelle sue virtuali compagne di scuola ridono ballano cantano cantano si entusiasmano si commuovono e versano lacrimoni di soddisfazione a turno le une per le altre Tutto perfettamente confezionato più vero del vero per quanto sigillato ermeticamente ermeticamente sotto vuoto spinto A prima vista si direbbe che questo congegno è un formidabile formidabile produttore di esclusione E però in via complementare 91
chissà che emozione illudersi di essere là oltre lo schermo dentro la scatola magica quindi chissà che frustrazione umiliante umiliante non poterci essere con le magiche Pamela Francesca e Roberta e dovere sopportare invece fuori dalle ore della trasmissione la noia della vita con papà e mamma e il fratellino piccolo e lo strazio della scuola e dei professori E dunque per esserci nel luglio 94 si affollano e sfilano in quindicimila alla selezione per la nuova serie della trasmissione davanti allo sguardo allenato di Boncompagni il quale osserva giudica e alla fine approva o condanna I resoconti sui provini sono rivelatori dell atteggiamento con cui le ragazze guardano alla promessa di felicità televisiva Succede per esempio che il regista ne boccia una ma quella capisce invece che l hanno promossa Ed è scoppiata in un pianto liberatorio così terribile terribile con singhiozzi così esagerati così bestiali buttandosi addosso alla ragazza che l accompagnava che tutti gli occhi si sono appuntati su di me con un rimprovero preventivo Ho detto okey presa non parliamone più Per un Ambra Angiolini che sembra essere nata professionista professionista che ha in repertorio un catalogo intero di furbizie espressive e di strumenti comunicativi ci sono migliaia di casi sociologici al ribasso esemplificazioni rionali eccessi ottusità e cecità di una provincia profonda sconvolta dal richiamo della televisione Boncompagni lo ha confidato in un intervista a L Espresso 3 ha conservato tutti i provini registrati Perché sono sicuro che fra vent anni saranno un documento storico un reperto d epoca prezioso L occhio clinico-cinico del regista cataloga un campionario campionario sociale ed esistenziale inquietante perché le aspiranti sembrano tutte clonate fascia sociale medio-bassa tutte apparecchiatissime acconciate con pettinature inverosimili con quei tacconi orribili che vanno quest anno strozzate in vestiti minimi Più erano formose più si stringevano E ancora Tutte che dicevano ” borza “, ” danza ” con la zeta dolce … Tutte un po intimidite a spiegarsi con parole assolutamente identiche facevano tutte ancora la scuola dell obbligo e se erano state bocciate era sempre ” perché i professori ce l avevano ” con 3 Cfr l intervista raccolta da Stefania Rossini Ambra e le altre Serena disperazione L Espresso 22 luglio 1994 92
loro mentre il tempo libero lo passavano tutte a fare ” gnente “. Nessuna lettura nessun interesse preciso La crudeltà fredda come da entomologo di Boncompagni fissa con lo spillo istantanee di solitudine interni di case dell dell hinterland caseggiati in periferie dove dal punto di vista dei rapporti uomo-donna la nostra è la stessa civiltà contadina di duemila anni fa in cui il maschio è terribile antico ignorante ignorante e dove lo schema infallibile di giudizio trasmesso di padre in figlio è la ragazza che ci sta è una troia quella che non ci sta è una stronza Nella crudezza delle espressioni si coglie la visione disincantata di una società italiana in pericoloso pericoloso bilico fra dimensione arcaica e secolarizzazione apocalittica apocalittica Al centro esatto di questo equilibrio così funambolico c è il mondo colorato della televisione Che cosa ci si può aspettare aspettare allora dalla tv Che riesca nel miracolo di trasformare l emarginazione sociale in riscatto la subalternità culturale in protagonismo L afasia in comunicazione La bambina involgarita involgarita della porta accanto in una sophisticated lady No piuttosto piuttosto la produzione di miti e autoconsumo di mitologie Cioè conformismo adeguato ai tempi prodotto dalla televisione e da essa replicato e intensificato all infinito Rispondono infatti infatti le giovani italiane tutte già piccole Parietti e simil-Marini confessando obiettivi esistenziali da serial californiano e già abituate a replicare alle domande in stile da rotocalco Mi vorrei comprare la villa con la piscina come si vede in tv Faccio animazione nelle discoteche Non ho assolutamente tempo per i fidanzati Se è vero quello che dice Boncompagni a proposito delle periferie metropolitane e della provincia più marginale siamo ancora in una condizione che non trova migliore descrizione rispetto a quella della stranota formula il medioevo più la televisione Una società arcaica nei suoi sentimenti più profondi profondi e nei suoi comportamenti primari su cui attecchiscono però almeno in superficie tutte le varietà standardizzate del comportamento up-to-date Ci si potrebbe sbizzarrire a enumerare enumerare le possibili combinazioni di arcaico e ultramoderno offerte da un sincretismo di questo genere le aspirazioni su cui modellare la propria vita Ciò nondimeno si tratterebbe di un esercizio non eccessivamente eccessivamente fruttuoso se l intento fosse di individuare ciò che si 93
ritiene positivo e di puntarci sopra a fini pedagogici Proprio l impasto così difficilmente districabile fra antico e nuovo fra premoderno e postmoderno sembra in realtà la cifra più diffusa nella società al livello collettivo come per gli individui È per questo che alla fine riesce incongruo proporre come caratterizzazione politica specifica come interesse selezionato temi aurorali come quello rappresentato dalla famiglia proprio perché l audience è ugualmente sensibile sia all evocazione sentimentale sentimentale o melanconica di valori tradizionali sia all attrazione della convenzionalità moderna scandita dai piaceri e dalle trasgressioni sempre a un passo dal tramutarsi in convenzioni della civiltà di massa Un tema che richiama costitutivamente saldezza di convinzioni convinzioni e coerenza di comportamenti risulta efficace solo per quelle minoranze avanguardie o retroguardie che dir si voglia che puntano su fattori forti di identificazione e che si sentono in grado di sfidare polemicamente il senso comune l atteggiamento convenzionale delle maggioranze Ma su un piano generale la testimonianza anche nei suoi contenuti di contrapposizione esplicita a una tendenza omologata tradotta in messaggio televisivo appoggiata a un supporto massmediale si presta a una ricezione frammentata tende a non differenziarsi dagli altri elementi proposti alla sfera del consumo Anche se fosse spendibile una proposta continua e sistematica di valori ispirazioni ispirazioni ideali complessi simbolici riferiti a modelli comunitari questa proposta tenderebbe ad appiattirsi a depotenziarsi a configurarsi senza soluzione di continuità come una delle numerosissime numerosissime configurazioni della mappa che disegna l orizzonte tradizione-modernità Si potrebbe concludere insomma con un pronunciato realismo il che equivale detto più esplicitamente a sostanziale sfiducia verso i tentativi di invertire eroicamente la rotta ma anche per ciò che riguarda il passato verso l attribuzione attribuzione di imputazioni e responsabilità specifiche in ordine a processi complicati come la scristianizzazione Come in Non è la Rai probabilmente è caduta la paratia fra spettacolo e pubblico A questo punto l identificazione è esatta la sovrapposizione perfetta Una certa idea della televisione televisione così come una certa idea della famiglia appartengono al passato quando l una e l altra erano diverse Oggi presentare alla società agli spettatori oleografie pacificanti e richiami 94
a convenzioni nostalgiche vuol dire con ogni probabilità non produrre né intrattenimento né politica ma più prosaicamente far confluire echi ideologici in una proposta alla fine che attiene all estetica dei mulini bianchi insomma alla pubblicità [ 1994 ] 95
VI QUALUNQUISMO Alle elezioni del 2 giugno 1946 il Fronte dell Uomo Qualunque Qualunque conquistò il 5,3 per cento dei voti e 30 seggi quasi tutti localizzati nel Centro Sud Il successo vero per il movimento di Guglielmo Giannini sarebbe arrivato alle amministrative del novembre successivo Il Fronte … ottenne buone affermazioni nei centri settentrionali dove la sua presenza era stata fino a pochi mesi prima addirittura irrisoria Ma il suo successo fu strepitoso nel Centro e soprattutto nel Meridione A Palermo Foggia e Lecce le liste del torchietto risultarono prime in assoluto assoluto così come a Bari Catania Messina e Salerno 1 A distanza di un anno e mezzo con il voto popolare del 18 aprile 1948 dominato e plasmato politicamente dall alternativa fra Dc e socialcomunisti socialcomunisti l Uomo Qualunque fu praticamente spazzato via alleato estemporaneamente con i liberali nel Blocco nazionale Giannini vide eletti solo cinque dei suoi candidati In pochissimi anni si era consumata un avventura politica che oggi per i suoi tratti sul filo del grottesco per l accanimento espressivo per l arcaismo della sua cultura sembra concepibile concepibile soltanto situandola nel momento storico del primissimo dopoguerra occorre immaginare un commediografo giornalista giornalista cineasta giallista canzonettista Giannini per l appunto che entra in scena sul palco principale della politica italiana e da parvenu con il suo giornale rissoso si mette a parlare direttamente alla gente anzi alla Folla di un Paese segnato drammaticamente dal crollo del fascismo e tragicamente dal disastro disastro della guerra e che si mette a propagandare idee sedicenti 1 S Setta Il qualunquismo in La politica italiana Dizionario critico 1945- 1995 a cura di G Pasquino Roma-Bari Laterza 1995 pp 370-371 Setta è anche l autore della principale ricostruzione storica in materia L Uomo qualunque 1944-1948 Roma-Bari Laterza 1995 2 97
rivoluzionarie cercando demagogicamente un ruolo di capopopolo capopopolo mentre i protagonisti del patto di rinascita nazionale De Gasperi Nenni e Togliatti sono al governo insieme uniti da un disegno di ricostruzione che non si è ancora spezzato come accadrà traumaticamente pochi mesi dopo È superfluo ripercorrere qui l immaginoso universo dei simboli e delle idee di Guglielmo Giannini se non per identificare identificare i punti focali del suo discorso pubblico Il disprezzo per la politica e per i professionisti della politica i politicanti La diffamazione sistematica dei protagonisti della vita pubblica la messa in ridicolo degli avversari riempiti protervamente di insulti La rivendicazione della libertà anarcoide per l uomo della strada torchiato da poteri ostili e impenetrabili ecco il simbolo del movimento un pover uomo messo sotto torchio e spremuto dagli uomini politici E soprattutto un astio fortissimo fortissimo traboccante irriducibile per la classe politica antifascista che veniva dipinta come un nuovo regime con le sue ipocrisie inedite con le epurazioni che salvavano i potenti e mettevano nei guai i pesci piccoli con la manipolazione partitica della volontà popolare Il dopoguerra Il clima che si era creato dopo la Liberazione era determinato determinato da un lato da una classe politica emersa con l antifascismo e la Resistenza e dall altro da una società profondamente divisa divisa se non lacerata compromessa con il regime per ragioni di consenso o di interesse con una borghesia atomizzata dal fascismo che aveva annichilito le articolazioni della politica e con una larga parte d Italia che era rimasta inerte rispetto alla guerra di liberazione Il messaggio di Giannini riusciva a fondere sentimenti e risentimenti in un vangelo antipolitico che permetteva di prendere le distanze sia dai nuovi padroni sia dalle proprie responsabilità o connivenze passate così come dai sensi di colpa per avere fatto parte di un esperienza finita nel discredito e a partire dalle leggi razziali nella vergogna Una inclinazione non proprio e non ancora revisionista ma certamente relativizzatrice del fascismo si era espressa subito subito dopo la conclusione della guerra Si era manifestato subito 98
con una certa chiarezza il tentativo di ridurre il fascismo a una vicenda provinciale a una dittatura all acqua di rose anzi all italiana una fiera delle vanità dominata dalla personalità istrionica di Benito Mussolini era il fascismo inteso come faccenda faccenda di faide tra romagnoli su cui ironizzava Leo Longanesi era il tentativo di risolvere nostalgicamente e catarticamente la catastrofe nazionale nella constatazione da rotocalco popolare che dalle tasche del Duce appeso a piazzale Loreto non era caduto un soldo oppure la più sofisticata costruzione di un anti-antifascismo che conduce alla piccola ideologia del Mussolini buonanima fino al buonuomo Mussolini reinventato nel testamento apocrifo scritto nel 1947 da Indro Montanelli Ha commentato uno storico senza inibizioni nei giudizi Sergio Luzzatto Il successo di pubblico di Montanelli negli anni della ricostruzione molto doveva alla sua capacità di rivolgersi da ” cattiva coscienza d Italia ” alla coscienza degli italiani che erano stati fascisti non volevano più esserlo ma nemmeno volevano sentirsi in colpa per esserlo stati 2 Che cosa proponeva a questa gente Giannini Che cosa prospettava agli epurati ai ceti medi meridionali agli attendisti attendisti alla zona grigia a tutti coloro che avevano vissuto nel fascismo ma anche a tutti i moderati che avvertivano con fastidio il mito ciellenistico della Resistenza e i progetti di rigenerazione catartica dei partiti al governo Naturalmente un estraneità assoluta un ostilità plebea verso l insieme della classe politica uscita dai Comitati di liberazione E a seguire una enfatica rivendicazione dell inutilità della politica e dei partiti Noi non abbiamo bisogno che d essere amministrati e quindi ci occorrono degli amministratori non dei politici Il capo dell Uomo Qualunque proponeva quindi ai vertici dello Stato un buon ragioniere non occorrono né Bonomi né Croce né Selvaggi né Nenni né il pio Togliatti né l accorto De Gasperi Un buon ragioniere che entri in carica il primo di gennaio che se ne vada al 31 dicembre che non sia rieleggibile per nessuna ragione La retorica della buona amministrazione contro la politica e i suoi schematismi ha poi avuto una storia lunga e per qual- 2 Cfr S Luzzatto Il corpo del duce Un cadavere tra immaginazione storia e memoria Torino Einaudi 1998 p 125 99
che aspetto non prevista fino a diventare un topos di tutte le iniziative di destra criptate ideologicamente ma di destra che hanno cercato di fare saltare esperienze consolidate storicamente nelle realtà locali ad esempio in una città come Bologna dove la sinistra è stata battuta dal candidato a trecentosessanta gradi cioè apparentemente non politico Giorgio Guazzaloca Guazzaloca autoproclamatosi erede del civismo comunista degli anni di Giuseppe Dozza Invece il movimento qualunquista si è spento non appena lo spazio politico è stato occupato dallo scontro d epoca del 1948 di fronte a un confronto politico che implicava una battaglia tra visioni del mondo ma anche una scelta di campo esplicita fra i due blocchi internazionali contrapposti il terzaforzismo maleducato di Giannini insieme con le volgarità le arguzie plebee i soprannomi ingiuriosi i Fessuccio Parmi i demofradici cristiani diventarono all improvviso moneta fuori corso L impronta qualunquista Dopo di che il qualunquismo sopravvive a lungo in Italia quasi solo come criterio di giudizio sugli atteggiamenti politici altrui La Dc ha avuto un ruolo significativo nel formare alla democrazia i ceti medi usciti dal fascismo Il suo anticomunismo anticomunismo è stato un cemento efficace anche nei confronti di quelle fasce di elettorato conservatore che cercava protezione ben più che slancio sociale che nutriva un acuto senso di diffidenza nei confronti della progettualità sociale e delle preoccupanti intenzioni riformiste In parallelo il Pci organizzava il suo consenso mantenendo al proprio interno una robusta direttrice ideologica e organizzativa che in linea di tendenza impediva escursioni populiste o qualificabili esclusivamente in chiave di protesta Come immagine il partito di Togliatti era un partito di militanza severa e di strenuo professionismo politico La sua condanna all opposizione cioè a essere minoranza confermava semmai uno stile di enunciata sobrietà che più tardi sarebbe sfociata nella rivendicazione della diversità morale Enrico Berlinguer Il Pci è l unico partito pulito e diverso 1980 ma anche in questo caso che pure sotto il profilo politico 100
poteva risultare suscettibile di sfumature extrapolitiche e a indignazioni e denunce non sempre argomentabili come lineare lineare conflittualità politica l impronta qualunquista non era visibile se non in alcune espressioni popolari antipadronali e antidemocristiane e forse anche antisistema per necessità sostanzialmente pubblicitarie Per un lungo periodo va detto in ogni caso che la politica italiana fu orientata o da progetti di significativa caratura oppure da conflitti di particolare intensità Ma dai binari ufficiali del confronto politico non si usciva Gli aspetti più enfatici e folk dell agonismo politico il presidenzialismo ante litteram come espressione dell autorità la richiesta della pena di morte insieme agli almirantiani temi socializzanti di evidente ascendenza fascista repubblicana vennero assunti come istanze propagandistiche dall estrema destra missina non ancora riciclata in chiave liberalgollista senza che ciò si trasformasse in una duratura corrente d opinione osservabile nel corpo della società Anche le ricorrenti evocazioni evocazioni della maggioranza silenziosa a suo tempo qualificate come espressione di un intreccio fra impulsi qualunquisti e velleità autoritarie si collocavano in realtà nei binari tracciati dallo scontro terroristico durante gli anni Settanta Erano una risposta suscitata e magari sollecitata dall esasperazione del conflitto politico e sociale una richiesta di law & order ben più che un potenziale manifesto antipolitico o poujadista Anche perché mancava del tutto l imprenditore politico per l eventuale vocazione qualunquista Non esistevano soggetti in grado di coagulare fuori dal sistema dei partiti il disagio per la conflittualità sindacale perfino un evento dirompente come la marcia dei quarantamila dell ottobre 1980 nella Torino dell ultimo grande conflitto sindacale si ritrovò in breve orfano di referenti politici in grado di mettere a capitale la rottura di paradigma e l inversione di consenso che si erano registrate Sintomi di una disaffezione per i partiti e la politica così acuta da colorarsi di tratti qualunquisti si manifestarono durante il decennio Ottanta Ma si parla di tratti qualunquisti perché è piuttosto difficile se non del tutto impossibile individuare uno specifico programma qualunquista Sarebbe più opportuno indicare il primo manifestarsi di un atteggiamento di rifiuto verso il funzionamento della politica italiana con le sue formule usurate l arco costituzionale la conventio ad excludendum 101
l immobilità sostanziale dell equilibrio di governo gli assetti consociativi suggeriti e dettati dall assenza di alternanza Il primo segnale di rifiuto si era rivolto verso quella cultura di sinistra che aveva egemonizzato nel decennio precedente il discorso pubblico fino a configurarsi essa sì come una sorta di ideologismo qualunquistico per quanto orientato in termini politically correct Ma ben presto il rifiuto si era indirizzato verso il sistema dei partiti cioè verso i soggetti giudicati responsabili di una democrazia bloccata Piove governo ladro I confini fra qualunquismo e critica del sistema politico sono sottili Talvolta permeabili Si comincia infatti a parlare di partitocrazia adottando un termine che in precedenza veniva ascritto al lessico della destra non liberale Ad un tratto tutte le tradizioni e le abitudini che giustificavano anche i balletti della politica parlamentare tutti gli echi di una storia che si cristallizzavano nelle cerimonie partitiche avevano smarrito il loro senso e con questa perdita si smarriva dunque anche la razionalità del processo politico con una percezione via via più diffusa di un autoreferenzialità che slittava progressivamente nell insensatezza irrimediabile tout court della politica La struttura cosiddetta poliarchica della Dc con il conseguente conseguente equilibrio mobile delle correnti cominciava a diventare peggio che incomprensibile Il dilemma dell alternativa che aveva affascinato le menti migliori della sinistra si trasformava trasformava in puro scontro fra socialisti e comunisti proprio mentre l assetto di governo con il non dimenticato Caf si proponeva nel segno dell immutabilità A quel punto l unica possibilità era cercare di capire se era nato prima l uovo o la gallina Vale a dire se era il cattivo funzionamento del sistema politico a generare il rifiuto e la presa di distanza da parte dei cittadini oppure se esisteva e agiva una costante italiana qualunquista riassumibile nel partito del piove governo ladro già stigmatizzato da Emilio Lussu in un discorso all Assemblea costituente nel 1946 Chi ha in antipatia il ricorso a categorie antropologiche che fissano la dimensione sociale sub specie aeternitatis dovrebbe 102
rispondere tranquillamente al negativo Anzi si potrebbe ribattere che in realtà nel momento della crisi più acuta del sistema politico si è assistito a una mobilitazione piuttosto straordinaria in termini politici dell opinione pubblica Agli inizi degli anni Novanta l avvenimento politico principale non è tanto l emersione della Lega di Umberto Bossi quanto l identificazione identificazione di una quota ampiamente maggioritaria della società italiana con le iniziative referendarie per la modificazione del sistema elettorale Prima nel 1991 con il referendum sulla preferenza unica e poi nel 1993 con la consultazione contro il metodo proporzionale proporzionale si è formato un consenso molto ampio sul tema delle regole e della loro trasformazione Ciò significa che la critica condotta verso la politica trovava sbocco in strumenti dichiaratamente dichiaratamente politico-istituzionali Con un minimo di ottimismo si poteva pensare perfino che lo slancio referendario contro la Repubblica dei partiti fosse animato almeno in parte da una coscienza civica Di sicuro c è che in quella fase l insofferenza per la politica effettuale e il desiderio di cambiamento si sono incrociati Non che tutto fosse così limpido dal momento che alcune venature qualunquiste erano visibili Ma era altrettanto visibile solo a volerlo anche l eccesso di aspettativa che veniva veniva collocato sulla trasformazione della formula elettorale un qualunquismo di secondo livello se si vuole che metteva in secondo piano il contenuto rispetto al metodo Si è argomentata argomentata e diffusa l idea che i referendum elettorali e il passaggio al maggioritario fossero la soluzione fatta e finita anziché la leva della trasformazione D altra parte erano pochissimi gli esponenti esponenti politici che avevano il coraggio di rivendicare le ragioni della politica la politica dei partiti nel momento in cui queste ragioni erano screditate Si aggiunga che nel frattempo era deflagrata deflagrata Tangentopoli che aveva rivelato un intrico estesissimo di politica e affari di cui tutti sapevano e tutti tacevano nel rispetto rigoroso delle convenzioni Ma anche il sostegno corale all inchiesta Mani pulite la trasformazione in eroe di Antonio Di Pietro e del pool di Milano l apparizione delle tricoteuse che si appassionavano alla telenovela della decapitazione di una classe politica le monetine gettate a Craxi sono tutti elementi che vanno interpretati all interno di una crisi di sistema Ovvero ammettiamo pure per un momento che ci sia 103
una vocazione qualunquista all interno della società italiana C è sicuramente chi pensa che Andreotti fosse il capo della mafia e che la storia d Italia sia una questione di complotti e di istituzioni deviate Ma fuori dalla dietrologia in tutti i momenti momenti cruciali della transizione italiana ha prevalso un impulso essenzialmente politico La stessa ondata giustizialista era situata all interno di una lotta politica accesa ma delineabile nel lessico della battaglia dichiaratamente politica di più perfino l eventuale manipolazione della questione giudiziaria era uno strumento utilizzabile in termini politici da una parte contro l altra ma soprattutto dall opinione pubblica contro gli attori di un sistema paralizzato Una delle prove a contrario potrebbe essere questa la tendenza referendaria ha avuto minor vigore nelle regioni meridionali cioè proprio nelle aree più indiziabili di conformismo qualunquista e di rigetto anomico della politica In cui invece gli apparati e le consuetudini clientelari hanno fatto in qualche misura da freno a una iniziativa di cambiamento cambiamento politico che colpiva e penalizzava i soggetti tradizionali di mediazione e raccolta del consenso Il qualunquismo semmai è tornato dopo in una nuova veste Non c è da riferirsi soltanto ad alcuni stili esemplificati da Silvio Berlusconi in cui comunque sono rilevabili tracce consistenti di antipolitica È vero che il capo di Forza Italia si è definito un sempliciotto rispetto al deprecato teatrino della politica e che la sua campagna per le elezioni del 2001 si è contraddistinta per lo sforzo continuo di connotarsi come l uomo del fare l imprenditore l innovatore l operaio a differenza dei fannulloni della sinistra di quei professionisti professionisti del dire che non hanno mai lavorato un giorno nella loro vita Tuttavia la sfumatura antipartitica è ancora più identificabile come si è segnalato in apertura nelle campagne elettorali per le amministrazioni locali dove spesso si assiste a candidature che si qualificano esplicitamente come una rottura delle convenzioni politiche enfatizzando la distanza dai partiti e chiedendo il consenso proprio su programmi svincolati da una prospettiva esplicita candidati per la città né di destra né di sinistra tenaci assertori della primazia dell amministrazione sulle logiche dell appartenenza politica Di sicuro piuttosto c è stato un contraccolpo nell opinione opinione pubblica determinato dalla sfasatura tra le aspettative 104
suscitate e dai risultati effettivi D altronde allorché si muove dalla promessa del bipartitismo perfetto e si giunge invece alla proliferazione di micro-formazioni parlamentari e a plateali fenomeni fenomeni di trasformismo come nell ultima legislatura non riesce difficile immaginare le ragioni per cui due nuovi referendum elettorali sono falliti e per quali motivi un terzo dell elettorato a ogni sondaggio dichiara ormai senza infingimenti la propria distanza dalla politica Una politica sbiadita Dopo di che e in conclusione sembrerebbe eventualmente possibile trovare altri indizi di qualunquismo nell atteggiamento verso la competizione politica e il confronto fra gli schieramenti attuali Circola e ha successo l idea che fra destra e sinistra questa e quella per me pari sono Si assiste alla rinuncia della presa di posizione come se non esistessero più differenze rilevanti Il residuo del qualunquismo è una vulgata aristocratica aristocratica socialmente elevata in cui l establishment non formula valutazioni ma assiste alla lotta politica con l atteggiamento distaccato di chi non si accalora per le parti in gioco Ma non c è un partito specifico né un istanza predominante neppure per questo disimpegno di segno nuovo ci sono compagni di viaggio una politica usa e getta un autopercezione di superiorità vagamente postmoderna rispetto alle differenze novecentesche fra destra e sinistra Un che di provinciale questo sì Come se il mezzo secolo abbondante di vita politica repubblicana non fosse riuscito a fissare un canone politico una serie cogente di discriminazioni di lealtà ideali e l unica modalità praticabile della politica fosse da un lato l indifferentismo e dall altro l utilizzo strumentale delle parti in gioco Sconfitto nel campo storico e reso infrequentabile infrequentabile nel campo politico il qualunquismo forse assume in avvio degli anni Duemila una veste inedita nel senso che dipinge la politica come un arena inessenziale scolora i conflitti a scontro di fazioni dipinge i programmi degli schieramenti come varianti di un pensiero omologato Mentre sullo sfondo permangono straordinarie tensioni svilite a guerricciole personalistiche personalistiche e interessi altrettanto conflittuali che solo l ottimismo 105
di Pangloss può ridurre a giochi di ruolo fra gente che in fondo condivide nel giardino della bipartisanship le convinzioni generali generali gli stereotipi formali le insignificanze della politica come elementi di un auspicato fair play non importa se ipocrita e non importa nemmeno se continuamente infranto [ 2001 ] 106
VII LA TV LA POLITICA E L ANTIDOTO DEL MERCATO Nello marzo 2003 si è constatato senza possibilità di dubbio come la televisione rappresenti un problema politico e subito dopo come questo problema politico si sia dilatato fino a rivelarsi un severo problema istituzionale Non che prima potessero esserci esserci tante incertezze in proposito Ma l autentica nevrosi che ha sovreccitato tutto il sistema politico durante i giorni che hanno condotto alla nomina del nuovo Consiglio d amministrazione della Rai è l esemplificazione più chiara della portata politica che viene attribuita al controllo della televisione pubblica nel contesto della situazione patrimoniale che investe il presidente del Consiglio e il processo decisionale che ha condotto alla soluzione del caso creatosi con la caduta del Cda precedente presieduto da Antonio Baldassarre costituisce la prova che la questione politica si proietta inevitabilmente e non proprio con riflessi positivi sulle presidenze delle Camere a cui la legge del 1993 assegna la titolarità della nomina Perché la televisione è una risorsa politica Nell attesa di conoscere l esito parlamentare della cosiddetta legge di sistema messa a punto dal ministro delle Comunicazioni Comunicazioni Maurizio Gasparri e a cui l Ulivo oppone i soliti duemila emendamenti conviene provare a definire alcuni aspetti di fondo riguardanti l orizzonte contemporaneo della televisione generalista nei quali si può riscontrare come agisca l intreccio fra politica e struttura televisiva Prima di tutto è utile chiarire le ragioni per cui oggi la classe politica considera il sistema della televisione e in particolare particolare l apparato della televisione di Stato come una risorsa cruciale per la formazione e il mantenimento del consenso politico C è in primo luogo l evidenza secondo cui l assetto 107
riconducibile a Silvio Berlusconi scarica sul secondo ramo del duopolio la Rai l interesse essenziale di tutto il sistema politico Una metà sostanziale della televisione italiana infatti non è né contendibile contendibile sul mercato né negoziabile in termini politici Al di là della correttezza giornalistica e dell equilibrio professionale delle principali figure che gestiscono l informazione di casa Mediaset dovrebbe essere chiaro che l indirizzo culturale il contenuto e l orientamento politico delle reti berlusconiane appartengono a una sfera larghissimamente discrezionale Ciò vuol dire che non esiste nessuna garanzia formale e sostanziale che i telegiornali e i programmi d informazione debbano rispondere a criteri di imparzialità Il privato è il privato e il fatto che la proprietà di mezzo duopolio sia da ricondurre al capo del governo è un semplice incidente della storia politica italiana È vero che sono state create le norme sulla par condicio ma esse sono state attive soltanto durante le campagne elettorali A sua volta il pluralismo dei contenuti politici delle reti Mediaset è garantito ammesso che si possa usare questa espressione da fattori impalpabili Nel 1994 conferendo l incarico di formare il governo a Berlusconi Berlusconi il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro si assunse un ruolo di garanzia informale come se dovesse essere paradossalmente il sovrano a coprire la responsabilità politica del capo del governo in seguito la legge sulla par condicio ha tamponato il problema alla meno peggio ma al prezzo di ulteriori ulteriori rigidità al dibattito pubblico tali da recare danno alla stessa libertà di informazione e di favorire ulteriori processi manipolativi Nel 2002 Carlo Azeglio Ciampi è ricorso allo strumento non proprio ovvio del messaggio alle Camere e in seguito a interventi tutti ispirati da una preoccupazione acuta per la tenuta del pluralismo nell informazione Su questo terreno è arduo immaginare rimedi se non radicali radicali Ma poiché il radicalismo dell eventuale terapia entrerebbe in conflitto con l interesse di una parte del sistema politico è più conveniente per il momento limitarsi all aspetto diagnostico Un approccio meno scontato potrebbe ad esempio prendere in considerazione le altre ragioni altre rispetto a un rischio monopolistico conclamato per cui l informazione televisiva riveste un importanza essenziale per la politica italiana 108 proprietario delle reti Mediaset in quanto
Ora se è evidente che i grandi numeri dell audience televisiva televisiva costituiscono un fenomeno di rilievo immediato tale da testimoniare con nettezza il peso potenziale della televisione nella formazione delle opinioni meno evidente risulta tuttavia per quale motivo dovrebbe esserci una congruenza così forte tra il controllo del medium televisivo e la formazione del consenso politico Occorre una visione pessimistica della società italiana per immaginarla come una sudditanza indistinta dominata dalla potenza intrinseca del medium stesso E in realtà anche le indagini che hanno cercato di misurare l influsso della televisione televisione sull espressione del voto come quelle del gruppo di ricerca ITANES mostrano una platea segmentata su cui non è il caso di immaginare un imprinting deterministico delle visioni del mondo proiettate dal sistema televisivo È vero che ITANES ha mostrato un particolare parallelismo fra il voto per il centrodestra di alcune fasce sociali in genere marginali e la loro esposizione ai programmi Mediaset ma questo aspetto semmai offrirebbe una spiegazione supplementare supplementare dell accanimento mostrato dalle parti politiche nella battaglia per il controllo dello spazio televisivo residuale ovvero la Rai E non spiegherebbe affatto per quale motivo i ceti più moderni e preparati dovrebbero essere inerti davanti al piccolo schermo fino a risultare succubi della sua influenza politica Un pessimismo di questo tipo è forse concepibile sul piano piano di una critica sociale di tipo antropologico o filosofico le masse televisive implose nella privacy si stagliano come una suggestiva immagine di Carlo Galli La guerra globale Laterza 2002 che allude a un universo sociale amorfo e in quanto tale strumentalizzabile e manipolabile dalla ratio implicita nel processo complessivo della postmodernità Tuttavia prima degli esiti finali della grande omologazione non è inutile concentrarsi concentrarsi su aspetti più circoscritti attraverso i quali sia possibile una spiegazione almeno parziale del dominio televisivo sulla formazione dell opinione pubblica Anche la spiegazione di Giovanni Sartori secondo il quale quale la ricerca obbligata dell audience innesca un meccanismo qualitativamente al ribasso appare di taglia troppo ingente per essere efficacemente esplicativa di processi più parziali Sul terreno empirico in questo momento non è in gioco la televisione cattiva maestra bensì il complesso di ragioni che 109
designano il peso politico dell informazione televisiva in una società come quella italiana Sotto questo profilo un ipotesi da valutare è che l incombere incombere dei messaggi televisivi vada di pari passo con la perdita di autorevolezza della stampa quotidiana Le ragioni che possono spiegare questo dato di percezione sono numerose ma una di esse ha un contenuto più politico delle altre Nei quotidiani d opinione la necessità dettata da comprensibili motivi di marketing di apparire il più possibile neutrali rispetto al conflitto politico contingente e generalmente in posizione terza riguardo al confronto fra i due schieramenti ufficiali tende a stemperare le posizioni o a renderle percettivamente irrilevanti in questo senso la denuncia delle viziosità intrinseche al centrodestra e al centrosinistra si qualifica agli occhi di molti lettori non tanto come una posizione sopra le parti ma come un patteggiamento continuo una compensazione manieristica e alla lunga irritante Ancora l attenzione meticolosa alle minuzie quotidiane della vita politica romana la spettacolarizzazione del gossip il retroscenismo fanno perdere di vista la portata reale del confronto confronto politico mentre il logorio inevitabile dei commentatori principali ciascuno preoccupato di non essere identificabile come una figura sbilanciata verso uno schieramento può rendere rendere irrilevanti le loro posizioni e condurre il pubblico a una sostanziale diffidenza verso i loro giudizi Detto a margine ciò contribuisce inoltre a spiegare il successo successo ovviamente di critica di un giornale come Il Foglio in quanto il quotidiano di Giuliano Ferrara si propone come il campione di un informazione partisan senza dissimulazioni retoriche O viceversa spiega il successo di mercato dell Unità diretta da Furio Colombo e Antonio Padellaro che ostenta un atteggiamento critico più estremizzato di quanto non sia la linea del suo partito di riferimento Su questo sfondo pur tratteggiato con sommarietà la brutalità brutalità espressiva dell informazione televisiva assume un segno di forza grandissima Mentre la carta stampata approfondisce e moltiplica senza per questo risultare autorevole e credibile il piccolo schermo seleziona e intensifica diventando nel medio periodo molto più persuasivo Oltretutto si nota facilmente che la televisione si appropria con prontezza degli elementi di 110
novità che appaiono sui giornali e li proietta in tempo reale nell nell opinione pubblica facendoli diventare ulteriori schegge della propria sfera di contenuti politici e di immagini pubbliche Quando la televisione produce l assetto politico In televisione il pluralismo è una condizione necessaria ma non sufficiente ad assicurare un informazione distaccata o corretta Le possibilità discorsive offerte dal montaggio dalla titolazione dalle scalette dei telegiornali dalla scelta degli argomenti argomenti e dal taglio e dal contesto delle dichiarazioni pubbliche sono talmente numerose per cui la faziosità si può esprimere anche in un prodotto ineccepibile dal lato professionale Ma non è tutto Si è dato con bella chiarezza almeno un caso in cui è stato lo stesso formato di una trasmissione politica a sovrapporsi in modo prepotente sul processo politico in corso assecondando e nello stesso tempo influenzando l esito di una fase politica Si ricorderà infatti che nella campagna elettorale del 1994 esistevano tre entità politiche in competizione Il bipolarismo era ancora in formazione e sulla scena politica erano presenti l alleanza capeggiata da Berlusconi la gioiosa macchina da guerra guidata da Achille Occhetto e il Patto per l Italia siglato da Mario Segni e Mino Martinazzoli Ebbene il clou di quella campagna fu rappresentato dal confronto quello sì bipolare fra Berlusconi e Occhetto negli studi di Canale 5 Con ogni probabilità il polo centrista era stato già sconfitto da un sentimento collettivo suggerito dai mezzi d informazione e da molti improvvisati fondamentalisti del maggioritario secondo cui nel nuovo schema elettorale lo slogan di fondo era o di qua o di là senza la possibilità di sfumature intermedie tuttavia il confronto fra il capo dei moderati e il leader dei progressisti esprimeva anche plasticamente plasticamente la necessità o l obbligo di adeguarsi a un principio alternativo a una scelta esclusiva alla cogenza aristotelica del tertium non datur In chiave di sistema questo rende manifesta l importanza strategica dell accesso all informazione d altronde è noto che sottoposti a un test demoscopico numerosi elettori inglesi negli ultimi decenni dichiaravano la propria disponibilità almeno 111
astratta a votare per il terzo partito uscendo dalla gabbia del confronto bipartitico fra Labour e Tory se i liberaldemocratici liberaldemocratici avessero una possibilità di vittoria il che dice qualcosa sull esistenza di barriere all ingresso del mercato politicoelettorale politicoelettorale dal momento che le chance di successo nelle urne dipendono anche dalla presenza e dalla visibilità nel dibattito pubblico ovvero dall accesso alla risorsa dell informazione di massa e dal modo in cui il sistema dell informazione presenta la competizione elettorale Come si sa il polo centrista alle elezioni del 94 vide sacrificati sacrificati sull altare del bipolarismo nascente i propri sei milioni di voti In seguito i casi sono stati meno clamorosi dal momento che la macchina bipolare si era andata assestando e il confronto si imperniava sui due schieramenti principali tuttavia non occorre occorre una mentalità particolarmente incline alla dietrologia per accorgersi che l ampio spazio dedicato dai talk show a Fausto Bertinotti non rispondeva soltanto all interesse giornalistico per l oltranzismo sofisticato del capo di Rifondazione comunista ma aveva come sottoprodotto anche la conseguenza di recare danni seri alla compattezza e alla capacità di attrazione dell dell Ulivo E forse è di qualche rilievo che alle elezioni del 2001 alcuni partiti come L Italia dei valori di Antonio di Pietro la Lega di Bossi il cartello postdemocristiano Ccd-Cdu e il movimento di Sergio D Antoni Democrazia europea non siano riusciti a raggiungere la soglia di sbarramento del 4 per cento al proporzionale un segno della loro irrilevanza numerica o anche un prodotto della semplificazione informativa La lottizzazione di maggioranza Una delle conseguenze più palesi del bipolarismo non temperato deriva dal fatto che la formula maggioritaria si è impressa a forza su un architettura istituzionale e su quella serie di convenzioni che i giuristi riferiscono alla costituzione materiale investendone profondamente la tenuta Ai tempi della scoppoliana Repubblica dei partiti la spartizione politica delle posizioni di vertice nell establishment pubblico e i suoi criteri di attuazione costituivano un sub-sistema pervasivo Se i partiti di governo gestivano in regime di monopolio pratico 112
gli enti di Stato con l Iri e l Eni che esemplificavano la logica della coabitazione democristiana e socialista esistevano ampi settori a cominciare dall elezione del capo dello Stato per venire agli istituti parlamentari dalla presidenza delle Camere alle commissioni parlamentari in cui il ruolo dell opposizione comunista era riconosciuto e negoziato La Rai era l esempio forse più plateale di quella che Alberto Alberto Ronchey definì lottizzazione La spartizione avveniva per aree di influenza si delineava nel controllo delle reti nella direzione dei telegiornali nelle nomine di tutta la costellazione dell emittenza pubblica nelle assunzioni dei giornalisti Una volta che il metodo maggioritario ebbe travolto il sistema di pesi e contrappesi risarcimenti e veti su cui si basava la convivenza politica e parlamentare le ripercussioni furono vistose Mentre in precedenza la televisione di Stato garantiva un pluralismo contrattuale in cui il servizio pubblico si qualificava come la camera di compensazione della trattativa politica la durezza implicita del sistema maggioritario non poteva non squilibrare anche il balance of power televisivo All epoca della proporzionale le convenzioni accettate consentivano una rappresentanza sufficientemente congrua con la consistenza dei partiti Il calcolo dei rapporti di potere permetteva ad esempio una divisione verticale delle reti e dei telegiornali ancorandoli al ruolo dei tre pilastri principali del sistema politico di allora Dc Psi e Pci Sotto i cartelli di appartenenza politica dei vertici la logica della spartizione e della compensazione dava luogo a una trama fittissima che alla fine produceva un rispecchiamento degli equilibri politici generali Che il sistema fosse perverso è fuori discussione ma sembra altrettanto chiaro che l impatto del maggioritario abbia prodotto l effetto dell elefante nella cristalleria Come se la dittatura della maggioranza si fosse sommata al manuale Cencelli Il primo presidente del Cda nominato dal Polo delle libertà con Irene Pivetti e Carlo Scognamiglio al vertice delle Camere ovvero Letizia Moratti è passato alla cronaca per avere esplicato un programma di gestione della Rai orientato a rendere la televisione televisione pubblica complementare alla programmazione delle reti Mediaset Il che significa che dal duopolio formalmente competitivo si passava automaticamente a un duopolio collu- 113
sivo Quanto al Cda nominato dall Ulivo il suo presidente Roberto Zaccaria ha interpretato la sua parte proponendosi in modo esplicito all incirca come un leader politico vicario per un disinibito editoriale del Foglio il suo Cda è affondato nella più bestiale faziosità elettorale Infine il Consiglio d amministrazione nominato dopo le elezioni del 2001 ha reso manifesto che la lottizzazione era divenuta doppia interessando sia le posizioni attribuite alla maggioranza sia le nomine riferibili all opposizione La formula del 3 + 2 ha esordito con la soluzione di per sé grottesca di un presidente che elegge se stesso sciogliendo lo stallo fra consiglieri consiglieri di maggioranza e d opposizione con il proprio personale voto In seguito la lunga lenta interminabile caduta del Cda presieduto da Baldassarre dopo le dimissioni dei consiglieri di centrosinistra Carmine Donzelli e Luigi Zanda e poco dopo del centrista ago-della-bilancia Marco Staderini ha messo in pubblico l insostenibilità perfino estetica dei criteri di nomina dei loro risultati pratici e dei loro esiti politici e istituzionali Il destino della terzietà Per reagire al discredito suscitato dalla fine ingloriosa del Consiglio d amministrazione dei giapponesi del Cda Smart i presidenti di Camera e Senato avevano una sola carta riunirsi in separata sede e uscirne solo con il foglietto con la cinquina dei designati Ma questa è un ipotesi astratta eroica nel modo in cui viene esposta e ragionevolmente impraticabile sul piano empirico Quando Marcello Pera ha escogitato la trovata di replicare nel Cda la formula che vige alla Commissione parlamentare parlamentare di vigilanza con la presidenza affidata a un membro dell opposizione almeno in un primo tempo è sembrato che essa non fosse più che un escamotage causidico per sparigliare il gioco Ma subito dopo su quell intenzione dei vertici parlamentari parlamentari è sceso un clima di trattativa clandestina Che cosa fosse accaduto è presto spiegato Mentre la parte diessina dell opposizione tentava di tenere ferma una posizione che rivendicava la totale e assoluta responsabilità di Pera e Casini nelle designazioni il vertice della Margherita si faceva coinvolgere nel negoziato Sarebbe un errore politico chiu- 114
dere la porta secondo le indiscrezioni attribuite a Francesco Rutelli avanzava terne di candidati discuteva in silenzio intravedeva la possibilità di incamerare un vantaggio politico frazionale Tanto che a nomina avvenuta il diessino Vincenzo Vita avrebbe sintetizzato in questo modo Siamo caduti dalla brace nella padella La designazione a presidente di Paolo Mieli è stata il tentativo tentativo estremo di uscire da un groviglio in apparenza inestricabile e ad un tempo lo sbocco politico di questo negoziato condotto sottotraccia La composizione del Consiglio era stata studiata con una certa accortezza almeno nel senso che gli altri quattro consiglieri Francesco Alberoni Angelo Maria Petroni Giorgio Rumi Marcello Veneziani rappresentavano più che altro un contorno intellettuale alla figura professionale di Mieli La scommessa consisteva nell ipotesi che una personalità come quella del direttore editoriale del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera potesse incarnare il ruolo di garante di tutti gli equilibri politico-culturali intrinseci alla Rai di gestore diplomatico dei prevedibili conflitti futuri di ispiratore culturale di una televisione sopra le parti o meglio in cui le parti trovassero una continua mediazione A posteriori è netta la sensazione che l attribuzione a una sola persona dell insieme di queste funzioni fosse all origine della debolezza della designazione La nomina del Consiglio inoltre appariva inevitabilmente squilibrata se si considera che al di là della proclamata autonomia dai partiti dei suoi componenti non si vedeva nessuna figura che potesse garantire secondo secondo il normale codice spartitorio uno dei partner di governo ossia la Lega Non appare un caso che il primo e più violento attacco contro il presidente designato sia venuto dalla prima pagina della Padania mentre Umberto Bossi non nascondeva diffidenze spirituali significative rispetto a Mielig È un sessantottino e io non dimentico Tutto il resto comprese le scritte antiebraiche alla sede Rai di Milano ha contribuito più che altro ad agitare le acque La diffidenza se non l ostilità di Silvio Berlusconi per il direttore che nel 1994 aveva pubblicato la notizia dell invito a comparire spedito al premier dal pool di Milano e che nella campagna elettorale del 1996 aveva scritto sul Corriere un editoriale inequivocabilmente avverso avverso al Cavaliere costituiva un ostacolo forse non insuperabile 115
se si tiene conto delle sperimentate capacità equilibratrici di Mieli mentre i punti subito rivendicati dal presidente sotto riserva cioè la nomina di un nuovo direttore generale le richieste retributive e l annuncio del ritorno in prima serata di giornalisti chiaramente d opposizione come Enzo Biagi e Michele Santoro Cominciamo bene aveva commentato Berlusconi che in un primo momento erano sembrate un test per misurare preventivamente il raggio della propria autonomia in pochi giorni hanno contribuito a bruciare una designazione che sotto l apparenza di una solidità ineccepibile conteneva evidentemente una criticità politica rilevante La caduta della designazione di Mieli per difficoltà di ordine tecnico e politico assecondate dal ticket Bossi-Tremonti è comunque significativa anche per alcuni effetti collaterali Secondo le interpretazioni più ottimistiche l invenzione del Cda presieduto da una personalità d opposizione ha fatto compiere compiere un passo avanti alla politica italiana Lo ha sottolineato lo stesso Mieli Il mio stato d animo è quello di uno scienziato che ha assistito ad un esperimento in provetta assolutamente inedito il cui risultato sarebbe stato utile per tutti E ancora In questa settimana è come se nel Paese si fosse manifestato un bisogno generale di professionalità e terzietà È un segnale positivo e fruttuoso Resta in piedi un metodo nuovo per una volta mi è sembrato di vedere venir fuori le parti responsabili dei due schieramenti Secondo questa tesi con una decisione di questo genere il bipolarismo italiano dimostrerebbe di non essere più in una fase di guerra civile Si sarebbero individuati individuati settori della vita nazionale tutelabili rispetto alla logica dell occupazione politica maggioritaria Ma si può immaginare che abbia un futuro una concessione dall alto determinata da un momentaneo calcolo di opportunità Che cosa resterebbe delle convenzioni nel momento dell acuirsi del conflitto politico Secondo una visione più venata di pessimismo la rinuncia forzosa di Mieli ha messo in chiaro invece un aspetto ulteriore del rapporto fra politica e informazione televisiva Questo aspetto ulteriore è la concreta impotenza di quelle posizioni politico-culturali che si fanno ascendere all idea di terzietà cioè di dichiarata distanza dal conflitto fra gli schieramenti non appena esse vengono a contatto con quell ambito in cui la politica esprime la durezza delle sue decisioni La terzietà 116
o il terzismo di cui Mieli è uno dei teorizzatori più assidui e convinti è un eccellente disposizione intellettuale che può esprimersi nelle scelte culturali nell osservazione analitica del confronto politico nella sollecitazione alla maggioranza affinché affinché non cada in tentazioni sfrontate e all opposizione perché non si rattrappisca in un aventinismo ostruzionistico Ma non regge allorché l esercizio del potere con le sue divisioni così nette e con gli attriti anche sul piano personale che implica porta alla scelta fra un sì e un no allo sciogliersi traumatico di un alternativa netta Per completezza descrittiva si può aggiungere che in modo simile si è rivelata illusoria l idea che a contatto stretto con la politica potessero avere un ruolo prevalente le reti di solidarietà culturale e professionale di cui Mieli è uno degli snodi più importanti nell informazione italiana attuale Secondo le prime ricostruzioni poteva sembrare che la designazione del direttore editoriale del gruppo Rcs fosse il risultato dell appoggio e del lavorio di un network che oltre a Mieli si estendeva agli ambienti ambienti marcati dall iniziativa politica e di indirizzo ideologico di Giuliano Ferrara e del Foglio Anche in questo caso si è visto che il potere di queste reti di solidarietà professionale di complicità giornalistica con i suoi giochi di sponda sarà sicuramente utile per costruire un consenso nell opinione pubblica e anche in alcuni settori della realtà politica ma si arresta di fronte al primato della decisione politica Una soluzione radicale Ciò che si è subito dimenticato è che la rinuncia di Mieli e la nomina della Annunziata erano state precedute dalla trovata estemporanea del Cda Baldassarre-Albertoni di spedire Raidue a Milano dalla resistenza accanita fino alla provocazione dei due consiglieri che per andarsene hanno dovuto subire la minaccia di una mozione di sfiducia nella Commissione di vigilanza da parte An e Udc da una sfilata impressionante di candidature da Enzo Cheli a Ottaviano Del Turco e nel mezzo da un pazzesco pazzesco ballon d essai berlusconiano che per il Cda spiattellava una cinquina capeggiata dal presidente di McDonald s Italia Mario Resca e alla direzione generale un tale leghista di go- 117
verno ex presidente della provincia di Varese parcheggiato da Bossi alla direzione del centro di produzione Rai di Milano funzione che svolgeva da sette mesi Una vicenda lunga e grottesca quella del Cda della Rai secondo L Osservatore romano Sulla scia di questi avvenimenti avvenimenti si è avuta la conferma implicita e definitiva che nelle condizioni date è illusorio pensare che siano sufficienti buone motivazioni di carattere comportamentale per risolvere uno stringente problema politico sistemico Vale a dire che anche la soluzione individuata con esatto tempismo e con chirurgica esattezza politica dai presidenti delle Camere dopo la rinuncia di Mieli cioè la designazione come presidente di Lucia Annunziata Annunziata che si è aggiunta ai quattro consiglieri già nominati con il via libera di Piero Fassino e la fierissima e ormai inutile opposizione di Francesco Rutelli costretto ad accettare a denti stretti il colpo della risposta diessindalemiana segnala una formula formula che affida alla personalità dei designati e in special modo della neopresidente la tutela di tutto ciò che parlando della Rai si associa a termini come servizio pubblico pluralismo autonomia dalla catena di comando politico Con tutto questo forse è venuto il momento delle soluzioni radicali ed è ovvio che come si è accennato in apertura le soluzioni soluzioni radicali siano politicamente impegnative Occorrerebbe ad esempio mettere a frutto l idea che nel nostro Paese il processo di privatizzazione dell economia pubblica è stato utile non solo e non tanto nel tentativo di snellire un apparato economico e industriale che per molti aspetti era una macchina inefficace ma soprattutto perché ha sottratto ai partiti un sistema feudale una manomorta che era il campo ideale per la spartizione e lo scambio consortile Qualcuno sa immaginare in uno scenario controfattuale che cosa sarebbe accaduto se il sistema maggioritario avesse invaso anche il sistema di norme non scritte che prima presiedeva alle nomine nell economia pubblica nelle banche nell industria di Stato La domanda grazie al cielo è irrealistica ma solo perché nel frattempo si è largamente privatizzato Tuttavia seguendo la logica che sottostà a questa domanda è pressoché impossibile impossibile resistere alla suggestione che oggi per ciò che riguarda l informazione televisiva e la televisione tout court la cosa che assomiglia di più alla libertà al pluralismo alla garanzia 118
che posizioni politicamente e culturalmente diverse siano adeguatamente adeguatamente rappresentate è il mercato Non regole imposte dall alto ma il principio della concorrenza della ricerca di un proprio pubblico della possibilità di accesso paritario alle risorse pubblicitarie Se ciò significa una inevitabile diffidenza verso la difesa di valori difficilmente precisabili come il servizio pubblico va tenuto presente a scanso di equivoci che mercato significa mercato e concorrenza significa concorrenza È vero che alla privatizzazione della Rai si accennava anche nelle 88 tesi che costituivano l embrione programmatico dell Ulivo di Prodi nel 1996 Ma il corollario della richiesta di mercato è che non si risolve il problema del duopolio imperfetto o del duopolio collusivo semplicemente mettendo sul mercato la metà del duopolio medesimo Se mercato dev essere che mercato sia E se questo contiene implicitamente anche la prospettiva dello smantellamento della posizione di Mediaset non è il caso di menare scandalo per l attacco alla proprietà privata inviolabile o arrestarsi di fronte alla definizione preventiva dell intrattabilità della pratica Ciascuno può valutare anche intuitivamente che cosa significherebbe significherebbe un sistema televisivo con sei-sette protagonisti liberi da filiazioni politiche certificate È vero che in prospettiva la legge Gasparri modifica le modalità di nomina prevedendo che il presidente sia indicato dall azionista pubblico il ministro dell Economia con la ratifica della Commissione parlamentare di vigilanza con la maggioranza di garanzia dei due terzi salvo nuovi interventi riduttivi già profilatisi nell iter parlamentare Ed è vero che il futuro può essere segnato da un sistema dell dell informazione in cui satellitare digitale procedure web sistema generale delle telecomunicazioni modificheranno le condizioni di mercato attuali rendendo forse obsolete le considerazioni sul mercato imperfetto della televisione generalista Eppure se si accetta la nozione che il pluralismo costituisce una questione di principio conviene prenderla alla lettera e cominciare per l appunto dal principio [ 2003 ] 119
VIII LA FATICA DEL CENTROSINISTRA Il centrosinistra contemporaneo chiamiamolo così per distinguerlo dal centrosinistra storico ossia quello di Moro Nenni e Fanfani è nato agli inizi del 1995 un po per caso e un po grazie a un invenzione della fantasia politica di Beniamino Beniamino Andreatta che con l indicazione di Romano Prodi come possibile leader dello schieramento alternativo al Polo delle libertà intendeva bloccare la deriva a destra impressa da Rocco Buttiglione al Partito popolare La scena madre della nuova fase politica è fotografata dalla piccola folla di giornalisti che si precipitano a Bologna per raccogliere le dichiarazioni di Romano Prodi nell atrio del centro studi Nomisma Ma il senso più autentico di quell avvenimento è che con quelle dichiarazioni e con il successivo impegno di Prodi in politica cominciava a svilupparsi lo schema della macchina bipolare che aveva fatto sentire i suoi effetti nelle elezioni politiche dell dell anno precedente ma il cui funzionamento non si era ancora dispiegato in modo compiuto Un bipolarismo largamente imperfetto La campagna elettorale del 1994 era stata segnata infatti dall esplicarsi di un bipolarismo largamente imperfetto A destra l inventore e il trascinatore di Forza Italia Silvio Berlusconi aveva costituito un alleanza a doppia struttura a Nord il Polo delle libertà con la Lega impegnata in una vocale campagna antifascista nel Centro Sud il Polo del buon governo in compagnia dei postfascisti di Gianfranco Fini una geometria variabile che si imperniava sul neopartito Forza Italia come pilastro della coalizione e giocava gli alleati a seconda degli interessi territoriali e delle tradizioni locali La sinistra a sua volta 121
aveva raccolto un ampio cartello di forze piuttosto eterogenee la gioiosa macchina da guerra secondo la definizione con cui Achille Occhetto aveva ribattezzato la variegata coalizione dei progressisti E al centro si presentava invece il Patto per l Italia la formazione che raccoglieva i Popolari guidati da Mino Martinazzoli e i simpatizzanti del leader referendario Mario Segni Il formato della competizione elettorale fu fortemente influenzato dal sistema dei media Giornali e programmi televisivi televisivi ebbero un ruolo essenziale nell imprimere sull opinione pubblica l idea che la politica si modellava ormai secondo una dottrina maggioritaria espressa dall imperativo o di qua o di là La presenza di un terzo polo centrista ancora elettoralmente rilevante come avrebbero messo in luce i risultati del 27-28 marzo fu sostanzialmente oscurata il confronto più importante avvenne negli studi di Canale 5 dove Berlusconi e Occhetto si fronteggiarono in un dibattito che seppure non rilasciò un chiaro vincitore servì tuttavia a confermare nell opinione pubblica la convinzione che il bipolarismo italiano si era già costituito Stretto fra i due contendenti maggiori il Patto per l Italia ottenne oltre sei milioni di voti che furono ampiamente sacrificati dal sistema maggioritario Inoltre la coalizione vincitrice vincitrice non riuscì a ottenere la maggioranza al Senato quasi un anticipazione delle difficoltà che avrebbe incontrato sulla sua strada successiva e che avrebbero portato al ribaltone nelle prime settimane del 1995 Sono forse sufficienti queste brevi annotazioni per rendere chiaro che a quel tempo il bipolarismo era ancora un auspicio più che una realtà politica solidificata e che il centrosinistra in realtà non esisteva ancora La nascita tardiva e la morte precoce Dunque il centrosinistra viene partorito nei primi giorni di febbraio 1995 e questa nascita si manifesta con alcuni segni lievemente straordinari In primo luogo perché la dislocazione a sinistra di molti suoi protagonisti non è affatto automatica Lo stesso leader del futuro schieramento Romano Prodi è sempre stato politicamente un moderato Il fatto è che a mente fredda 122
si può riconoscere facilmente che nel destino italiano doveva esserci la formazione di un partito popolar-conservatore non alieno dai temi della modernizzazione socioeconomica simile per certi versi alla Cdu tedesca Ma il candidato principale e quasi fisiologico alla leadership di questo schieramento virtuale virtuale Mario Segni si era convinto su base teorica che non esistesse nel nostro Paese uno spazio politico di destra e che l elettorato moderato dovesse essere raccolto con una manovra progressiva e avvolgente che muovesse da sinistra Seguendo questo modulo si era fatto scippare la rappresentanza dei moderati e dei conservatori da Berlusconi ed era rifluito in una posizione centrista scomodissima in seguito alle nuove regole elettorali Dunque il centrosinistra nasce in ritardo E comincia a delinearsi nella sua parte non postcomunista prima di tutto cioè prima di ogni considerazione politica o ideologica come l esito di una specie di insurrezione etica o di ripulsa estetica vale a dire che essa è ispirata da atteggiamenti politici morali e psicologici in cui la scelta viene dettata in esplicito contrasto rispetto alla figura di Silvio Berlusconi C è un montaliano ciò che non siamo ciò che non vogliamo nella decisione di una parte dell elettorato cattolico e centrista di rifiutare le lusinghe berlusconiane può essere l insofferenza per il partito di plastica per le scatole elettorali con il kit del candidato per la posizione di monopolista dell informazione del magnate televisivo fondatore di Forza Italia per la sua azione contro la magistratura per la strumentalizzazione dei temi cattolici per la rivendicazione altrettanto strumentale del pensiero di Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi per l alleanza con i secessionisti di Umberto Bossi o per l insofferenza verso la cultura degli altri alleati i postfascisti non ancora del tutto post che Gianfranco Fini sta tirando fuori da un ghetto politico cinquantennale Nasce il centrosinistra e viene subito frainteso dai suoi oppositori e dai suoi critici più maliziosi molti dei quali ci vedono un riflesso dello spirito consociativo che per decenni di vita repubblicana avrebbe regolato i rapporti fra la sinistra democristiana e il Partito comunista Il fraintendimento principale principale riguarda la convinzione che la sinistra Dc abbia sempre patteggiato politicamente con i comunisti mentre in realtà tutta la filosofia politica dei democristiani di sinistra era sempre stata 123
rivolta a competere con il Pci non a cercare accordi sottobanco sulla scia di un malcelato idem sentire I negoziati clandestini si sviluppavano eventualmente nelle aule parlamentari come la tela di un compromesso sulla spesa pubblica e come tutela contrattata dei propri elettorati e di fasce di elettorato contigue Ma almeno dal punto di vista dell ispirazione ideale la sinistra democristiana non era affatto tributaria dell egemonia comunista insomma non soffriva di complessi di inferiorità politica Nella sua storia aveva visto Giuseppe Dossetti affrontare Giuseppe Dozza e ottenere il più alto risultato mai raggiunto a Bologna dalla Dc Amintore Fanfani Fanfani pensava alla Dc come a un partito che fosse integralmente concorrenziale con i comunisti sotto la regia di Aldo Moro la formazione del centrosinistra storico nei primi anni Sessanta rappresentava anche una risposta strategica all insediamento comunista nelle classi lavoratrici Questo fraintendimento primario riguardava quindi l incontro incontro storico quasi una realizzazione attardata del compromesso compromesso berlingueriano fra cattolici di sinistra e postcomunisti che talvolta dava spazio nella polemica al recupero di termini apparentemente obsoleti come cattocomunismo Mentre il fraintendimento accessorio riguardava proprio la figura di Prodi interpretato come un dossettiano anche da osservatori di solito attenti alle sfumature della politica Di dossettiano Prodi aveva poco al massimo la deferenza per la testimonianza del monaco e l ammirazione per la cruciale spietata lucidità analitica dell ex politico Gli si poteva attribuire infine un qualche cromosoma della sinistra Dc in quanto esponente di una tecnostruttura legata alle partecipazioni statali e all Iri ma seguire su questa strada la figura di Prodi significava sfumarla in un equivoco attribuendole un accento ideologico che egli non aveva mai avuto E questo gioco degli equivoci non vedeva in realtà il punto vero rappresentato da ciò che sarebbe emerso più tardi come un autentica fatica del centrosinistra Si trattava infatti di mettere insieme culture che erano state avversarie Anzi di più per numerosi elettori si trattava di dichiarare superato un confine con il vecchio Partito comunista con i suoi simboli le sue fissazioni fissazioni ideologiche le sue cerimonie i suoi slogan e di attestare la chiusura definitiva della pregiudiziale anticomunista 124
Che si trattasse di un compito tutt altro che facile fu testimoniato dai rapporti difficili e altalenanti fra Prodi e alcuni alcuni dirigenti ex comunisti La difficoltà ontologica di questo rapporto venne fuori con nettezza dopo due anni e mezzo di governo allorché nell ottobre 1998 l esecutivo Prodi fu battuto e cadde alla Camera In quei giorni tutte le diversità le ostilità serpeggianti le diffidenze le sospettosità che erano state stemperate dalla vittoria elettorale del 1996 riemersero con un vigore inusitato La battuta d arresto era stata terribile Senza necessariamente necessariamente sopravvalutarla con il tepore del come eravamo si può dire infatti che quell esperienza di governo poteva davvero davvero essere decisiva per stabilizzare l alleanza di centrosinistra Prodi si era presentato all opinione pubblica proponendo l Ulivo come una forza di governo che avrebbe saputo modernizzare modernizzare l Italia nel rispetto degli equilibri sociali ossia senza le pulsioni slabbrate di cui aveva fatto mostra il centrodestra nei sette mesi del primo governo Berlusconi La sua figura di cattolico cattolico costituiva la garanzia firmata che l inedita alleanza con gli eredi del Pci sarebbe stata guidata senza cedimenti al punto punto che mentre la gerarchia vaticana aveva continuato a guardare guardare con diffidenza all esperimento dell Ulivo la maggioranza dei parroci aveva fatto catechismo elettorale a favore del centrosinistra centrosinistra e la base cattolica il volontariato i boy scout l associazionismo associazionismo i fedeli più impegnati nella vita delle comunità ecclesiali ecclesiali avevano visto nel movimento prodiano un alternativa promettente o se si vuole rassicurante rispetto al messaggio berlusconiano Si potrebbe anche aggiungere che nella legislatura 1996-2001 la prima fase di governo con Prodi a Palazzo Chigi e Carlo Azeglio Ciampi al ministero del Tesoro ha rappresentato il governare per in vista di obiettivi specifici La seconda parte della legislatura invece con gli esecutivi di Massimo D Alema e Giuliano Amato ha costituito soprattutto una fase semiobbligata di resistenza al ritorno di Berlusconi C è da considerare che nel 1996 l Ulivo non aveva un vero e proprio programma esistevano esistevano soltanto le 88 tesi di Prodi una specie di sommario del programma possibile Prodi e Ciampi impostarono gran parte della loro azione sul rientro nei parametri del trattato di Maastricht mettendo al centro della loro iniziativa l ingresso 125
nell area della moneta unica A questo obiettivo di fondo si aggiungeva un progetto di riqualificazione selettiva degli apparati apparati di Stato sociale a cui era stata preposta una commissione apposita presieduta dall economista Paolo Onofri Queste direttrici apparivano in grado di fare da crogiuolo politico-culturale all intero centrosinistra da un lato il traguardo europeo era il coronamento della vocazione europeista promossa negli anni Cinquanta da De Gasperi dall altro la ristrutturazione ristrutturazione del Welfare State rappresentava un cospicuo sforzo di modernizzazione delle strutture italiane su cui poteva misurarsi adeguatamente l indole riformista dell Ulivo Il fallimento di questa esperienza segnato dalla caduta del governo Prodi può essere analizzato sotto molteplici profili Ma il profilo che qui interessa puntualizzare è dato dall egoismo di partito dal prevalere della ricerca di un assetto politico diverso rispetto all approfondimento della capacità programmatica della coalizione coalizione In sostanza l Ulivo cade nel 1998 travolto e sostituito da un operazione di trasformismo parlamentare che cambia la composizione della maggioranza e da quel momento rimane poco delle intenzioni originarie del centrosinistra e soprattutto rimane poco delle ambizioni che avevano mosso l esperimento di Prodi Se con il successo del 1996 si erano poste le condizioni per mettere alla prova forze politiche differenti suggerendo la possibilità possibilità che il loro incontro potesse mobilitare anche vari settori di elettorato e che questo producesse un melting pot capace di omologare una vasta area di centrosinistra contaminando le culture e producendo una sintesi politica originale con la seconda seconda metà della legislatura lo schema politico cambiava dunque radicalmente Dietro l immagine politicista del centro-sinistracol-trattino centro-sinistracol-trattino si manifestava la nozione che lo schieramento non fosse dinamico che non ci fossero in gioco elementi evolutivi e che l alleanza dovesse riguardare specificamente i rapporti fra i partiti entità in sé conchiuse e gelose della propria identità Con un addio sostanziale dunque all ipotesi che nell Italia che aveva attraversato il deserto infuocato degli anni Novanta la dissoluzione e la metamorfosi di quasi tutti i partiti potesse sorgere un identità politica e culturale di centrosinistra non troppo dissimile dall impostazione strategica del New Labour il centro radicale di Tony Blair oppure dalla ricollocazione 126
della Spd nella neue Mitte il nuovo centro a cui si riferiva spesso il socialdemocratico revisionista Gerhard Schröder La stanchezza del Paese Va visto sotto una luce simile anche il dilemma della scelta del candidato premier alle elezioni del 2001 La scelta fra il premier uscente Giuliano Amato e l alternativa rappresentata da Francesco Rutelli non dipendeva soltanto dalle caratteristiche personali dei due uomini politici dalle qualità loro attribuibili dalla cultura e dalla tradizione che proponevano Per come veniva percepito dagli osservatori e al di là del valore delle due personalità politiche era piuttosto il confronto fra una visione del centrosinistra come alleanza tra soggetti politici non riducibili a unità Amato e una concezione invece quella impersonata dall ex sindaco di Roma propensa a intravedere perlomeno nel medio-lungo periodo la possibilità di un integrazione integrazione tra le forze politiche dello schieramento Si sa che il dibattito in genere bizantino sulla natura e sull articolazione del centrosinistra è una delle esercitazioni più faticose che possano essere inflitte agli elettori ai cittadini ai simpatizzanti e perfino agli antipatizzanti dell Ulivo Non è neanche il caso di ricordare che ormai da tempo i cittadini hanno capito e assimilato il funzionamento del sistema bipolare e che entro tale contesto gli elettori di centrosinistra sembrano sempre più interessati al risultato dello schieramento e sempre meno sensibili al riconoscimento dei singoli partiti È utile semmai valutare quale sia il prezzo imposto da una coalizione imperfetta Perché l Ulivo mancato vale a dire ogni incidente di percorso nella costruzione del partito democratico secondo secondo la dicitura di Michele Salvati ogni sbandamento ogni slittamento viene interpretato come il riemergere di divisioni lontane Sarebbe sciocco negarlo ogni battuta d arresto nel processo di integrazione ulivista implica il riaffiorare automatico di vecchie pregiudiziali Tutto questo contiene un che di paradossale se si pensa al fallimento effettuale del governo della Casa delle libertà Un fallimento così plateale testimoniato dal siluramento del ministro dell Economia Giulio Tremonti che risulta compli- 127
cato attribuirlo a ragioni politiche certe Le categorie classiche adottate in questi casi come i veti interni alla coalizione la conflittualità delle culture dei diversi partiti l incompatibilità dei progetti di lungo periodo sembrano inadeguate a descrivere l inabissamento politico-economico della Casa delle libertà anche senza citare esempi rivelatori come il caso di provincialismo provincialismo espresso con la candidatura di Rocco Buttiglione a commissario europeo e il disastro del suo multilingue discorso d esordio Sta di fatto che proprio la constatazione della cattiva prestazione del centrodestra rende incomprensibile l incapacità dello schieramento di centrosinistra di proporsi come alternativa alternativa credibile L effetto complessivo comunque è notevole e invita a spiegazioni spiegazioni che si situano fra la sociologia e la psicologia collettiva Un grande studioso come Albert Hirschman ha provato a suo tempo a descrivere il processo sociale attraverso modelli non politologici e non economici la lealtà le passioni l intransigenza intransigenza la felicità privata e pubblica Qui da noi viene la tentazione di interpretare lo stallo dell Italia contemporanea chiamando in gioco un altra categoria la stanchezza Il Paese evidentemente è stanco È stanca la società italiana è stanca l opinione pubblica è stanca l opposizione se è vero che assiste con impotenza al tentativo di sostituire la Costituzione del 48 con la farragine di un regolamento di condominio Sono stanchi i cattolici sintomaticamente divisi come si è visto alla Settimana sociale di Bologna fra una base insofferente verso gli sbreghi costituzionali costituzionali del centrodestra e la gerarchia ruiniana che si sforza di mantenere l equilibrio diplomatico di potere con la Casa delle libertà Ed è stanco l establishment economico del Paese nonostante gli appelli di Luca Cordero di Montezemolo se è vero che lo strato dei poteri cosiddetti forti è continuamente percorso da segnali di fumo neocentristi Le ragioni di questa stanchezza risultano un po più chiare se si pensa allo sforzo colossale prodotto negli anni Novanta per uscire dalla crisi mortale dei partiti storici alla costruzione costruzione del sistema dell alternanza alle frustrazioni della riforma istituzionale Ma anche fuori dalla politica la società italiana risulta sfibrata L apertura al mercato e alla concorrenza è stata vissuta dai cittadini come una sequenza di promesse mancate Le privatizzazioni hanno sostituito ai monopoli pubblici una 128
serie di monopoli privati con ripercussioni ovvie sulle tariffe Lo sforzo del risanamento finanziario è stato scialacquato dal governo Berlusconi e l adozione dell euro è stata attuata con un laissez-faire che per un verso esprimeva l euroscetticismo della coppia Berlusconi-Tremonti e per l altro strizzava l occhio occhio all elettorato di centrodestra in grado di approfittare del cambio Sotto questa luce forse diventa più interpretabile anche lo stallo del centrosinistra Come si era anticipato anche il cammino che ha condotto all Ulivo è consistito in uno sforzo micidiale pieno di fatica privo di catarsi la sconfitta del 2001 amplificata dal sistema maggioritario ha richiesto mesi e mesi prima di essere metabolizzata inoltre lo stillicidio delle polemiche polemiche quotidiane favorito dalla lunga assenza brussellese del candidato leader insieme con il piccolissimo cabotaggio delle insofferenze reciproche e degli interessi frazionali ha fatto riemergere di continuo fissazioni identitarie È per questo che la leadership ulivista è costretta a rilanciare continuamente Prima la Lista unitaria Uniti nell Ulivo alle elezioni europee poi la federazione dei partiti che la componevano quindi le primarie per sottolineare l autonomia del leader dalle centrali di partito poi la Grande alleanza democratica Gad L arma letale e la difesa adeguata Sarà probabilmente la marcia di avvicinamento alle elezioni politiche del 2006 e la sensazione collettiva dell approssimarsi di un ordalia con la Casa delle libertà a spegnere la conflittualità interna e a sintetizzare le posizioni del centrosinistra ben più che le trattative sul programma e l appuntamento con le primarie Ciò che sarebbe un errore trascurare tuttavia è che ancora oggi il centrosinistra appare uno schieramento a elevato tasso di precarietà la cui possibilità di successo politico dipende da un accordo pur sempre problematico con un partito estremo come Rifondazione comunista e la cui affidabilità programmatica programmatica è una conseguenza della minutissima trama di trattative quotidiane con i componenti minori della coalizione Le elezioni europee hanno già fornito un indizio importante dal momento che il sistema proporzionale ha indotto i partiti 129
più piccoli a presentarsi da soli fuori dalla Lista unitaria Se è bastato questo appuntamento rilevante ma non certo politicamente politicamente non risolutivo a provocare una defezione così significativa significativa si può immaginare quale sia il rischio o la minaccia che incombe sulla Grande alleanza democratica la coalizione estesa che dovrebbe essere competitiva con il centrodestra Vale a dire che la tenuta del centrosinistra oggi e domani è determinata da due fattori o meglio dal peso di una personalità politica e dal ruolo di una questione regolamentare La figura centrale del bipolarismo italiano contemporaneo è naturalmente quella di Berlusconi federatore del centrodestra dominus della Casa delle libertà e grande fattore di coagulo del centrosinistra Il complesso di regole che contribuisce a tenere insieme lo schieramento ulivista è invece il sistema maggioritario Si sa da tempo che la Casa delle libertà ottiene risultati peggiori nei collegi rispetto alle proprie chance nel proporzionale Anche nelle elezioni del 2001 la differenza fra le due coalizioni nella quota maggioritaria era molto risicata Gli analisti hanno sostanzialmente smentito o assai ridimensionato la tesi retorica di un migliore rendimento del centrosinistra nei collegi uninominali grazie all Ulivo come valore aggiunto Rimane comunque il fatto che anche alle elezioni europee svoltesi con il sistema proporzionale la Casa delle libertà è riuscita praticamente a impattare il risultato del centrosinistra nonostante il tracollo di 8 punti di Forza Italia mentre nelle contemporanee elezioni amministrative svoltesi con logica maggioritaria il cattivo risultato si è tradotto in una batosta È questa probabilmente la spiegazione dell interesse di Silvio Berlusconi per i progetti proporzionalisti Ai suoi occhi il sistema proporzionale è una sorta di arma letale che presenta presenta almeno due caratteristiche vistosamente favorevoli alla sua coalizione per un verso il ritorno al sistema proporzionale intensificherebbe a dismisura la corsa all identità nel centrosinistra centrosinistra con effetti tendenzialmente disgregativi per un altro verso potrebbe smuovere qualcosa nelle aree politico-elettorali vicine all attuale discrimine bipolare rendendo meno vincolante l appartenenza di certe frange centriste alla Grande alleanza prodiana Di sicuro renderebbe molto più problematico lo sforzo di Prodi di porsi come superatore delle identità interlocutore diretto dei cittadini e delle culture 130
Si capisce quindi piuttosto facilmente che il futuro di un centrosinistra reso spesso euforico dalle tornate elettorali parziali parziali in cui ha regolarmente battuto il centrodestra dipende in larga misura dalle condizioni strutturali in cui avverrà la competizione Ma quali che siano queste condizioni quali che siano le regole di fondo posto che il centrosinistra esiste perché esiste il bipolarismo e quindi una proposta di governo alternativa alternativa a quella di Berlusconi la tenuta della Grande alleanza democratica dipende anche dalla qualità e dalla credibilità dei suoi programmi di gestione del Paese Non ancora il programma programma totale la meraviglia delle meraviglie che verrà sbandierata in vista dell appuntamento finale ma almeno quelle linee che servono per convincere i ceti sedotti e abbandonati dalla Casa delle libertà che il centrosinistra rappresenta un opportunità seria per tornare sulla terra senza schiantarsi nell impoverimento impoverimento nell inflazione negli stipendi taglieggiati e per indurre anche l establishment economico e di potere alla persuasione pratica che fallito il centrodestra logica vuole che si affidi il mandato all alternativa rappresentata dal centrosinistra Senza chiacchiere neocentriste senza fumisterie scettiche senza nostalgie nostalgie veterodemocristiane Così vorrebbe la linearità del sistema esistente nel 2001 si è data fiducia alla destra che se l è giocata malamente Lo aveva detto in quella stagione avventurata un apprendista intelligente e provocatoria della politica italiana Provate Berlusconi Berlusconi Se non è capace lo cacceremo via con un calcio nel di dietro Si chiamava e si chiama Iva Zanicchi è l ex Aquila di Ligonchio e nonostante tutte le sottigliezze interpretative e tutte le manipolazioni possibili per rifare la maionese molle del proporzionale il centrosinistra potrebbe trovare molto utile rivendicare la giustezza rigorosa letterale di questo schema e opporsi con durezza a tutti gli altri [ 2004 ] 131
IX CRISI E RICOSTRUZIONE DELLA DESTRA ITALIANA Talvolta i cambiamenti politici si verificano con una rapidità imprevista Ma di solito l impossibilità oggettiva di prevedere un fenomeno politico o un risultato elettorale nonché le sue ripercussioni politiche immediate e di medio lungo periodo dipende in larga misura dal non avere messo a fuoco il profilo reale della condizione che si è verificata Sotto questa luce è probabile che l evento a suo modo sorprendente o addirittura secondo qualcuno impressionante rappresentato dalle elezioni regionali della primavera 2005 sia spiegabile attraverso alcune argomentazioni che sottraggono l evento stesso alla categoria delle catastrofi intese nel senso di un fenomeno che designa una discontinuità radicale e improvvisa È più probabile che quella discontinuità presunta configuri invece un addensamento addensamento di fattori determinatosi in un periodo prolungato e che l aspetto in apparenza dirompente dell esito elettorale riassuma a sua volta una sequenza lunga di fenomeni sociali e politici delineatisi a partire dal 2001 e in particolare dal momento della vistosa affermazione elettorale della Casa delle libertà ai danni del centrosinistra Da allora tre successive tornate amministrative hanno fatto osservare altrettante battute d arresto della coalizione di centrodestra che insieme a una consultazione generale a esplicita caratterizzazione politica cioè le elezioni europee del 2004 hanno messo in rilievo una seria crisi della coalizione berlusconiana resa più evidente dall arretramento nettissimo di Forza Italia il partito del capo al momento indiscusso della Casa delle libertà Tuttavia in ognuno di quegli appuntamenti con le urne non si era potuta trarre la conseguenza di una nitida nitida inversione di tendenza nella politica italiana Anche nelle elezioni europee infatti il confronto fra le coalizioni si era risolto in un pareggio sostanziale che di per sé prospettava un 133
chiaro recupero effettivo del centrosinistra rispetto ai risultati delle elezioni politiche ma non suonava ancora come una sconfessione popolare del governo di centrodestra Tuttavia lungo i quattro anni dell esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi si sono accumulate nella società italiana ragioni ragioni esplicite o silenziose di insoddisfazione verso la Casa delle libertà È vero che un analisi fredda e specialistica dei dati e dei flussi tende a ridimensionare il risultato finale a scomporlo a spiegarlo attraverso dinamiche parziali che attenuano l effetto vistoso delle 12 regioni a 2 conquistate dal centrosinistra Ma oltre alla descrizione micro c è un risultato macro che di per sé può funzionare da ulteriore acceleratore della tendenza politica Soprattutto sotto questa luce le elezioni regionali sembrano avere riassunto in un solo pronunciamento tutte le ragioni finora inespresse o mai espresse compiutamente che rappresentano un giudizio negativo verso il governo La fiction è finita Ci sono tante Italie Fra queste c è l Italia colorata di rosa dei telegiornali in cui la realtà è generalmente ammorbidita abbellita sfumata Ma c è anche un Italia dove invece le cose sono le cose né più né meno non i riflessi pastello della realtà auspicata Così in un Paese che sembrava lievitare vagamente attonito nel mondo dei sogni il 3 e 4 aprile cioè nei due giorni in cui si sono tenute in 13 regioni le elezioni regionali sono venuti giù il fondale il palco e il sipario dell operetta Si può dire senza rischiare eccessi polemici che la fiction si è interrotta L irreality show politico dell Italia contemporanea la definizione è notoriamente di Ilvo Diamanti ha chiuso bottega all improvviso e i partecipanti hanno cominciato a guardarsi intorno smarriti sorpresi comunque attoniti come dopo l arrivo di un temporale fuori stagione Gli effetti sono stati subito vistosi come succede quando si verifica nell evidenza della realtà un avvenimento a lungo augurato o temuto Come conseguenza primaria nel giro di pochissime ore la figura di Silvio Berlusconi ha subito una mutazione mutazione totale trasformandosi da deus ex machina dell alleanza di centrodestra e anche da cardine dell intero sistema politico 134
bipolare il problema politico centrale della Casa delle libertà Al punto che nelle ore e nelle settimane successive al voto il suo ispiratore più intelligentemente oltranzista il direttore del Foglio Giuliano Ferrara gli ha rivolto ripetutamente discorsi inediti caro Cavaliere lei ha avuto un ruolo essenziale nel bloccare la deriva giudiziaria e nell imporre il canone dell dell alternanza adesso è il caso di costruire una strategia d uscita traumatica ma non irrealistica consistente nel giocare la partita delle elezioni politiche a breve scadenza nella serena accettazione accettazione della probabilità di perderle e nel frattempo preparando razionalmente la propria successione Questa svolta della politica italiana è risultata spettacolare in sé ma tutt altro che immotivata tutt altro che gratuita La prima impressione è che nell anno 2005 prendendo al volo l occasione offerta dalle elezioni regionali la società italiana abbia deciso di comunicare al leader e ai dirigenti della Casa delle libertà che dopo avere a lungo creduto al sogno e alle sue sequenze principali vale a dire al presidente operaio al meno tasse per tutti al contratto con gli italiani firmato alla presenza di Bruno Vespa alla stilografica al cerone al ritocco al trapianto follicolare al riformismo avventuroso e al miracolismo berlusconiano era l ora di tornare alla sostanza vera e irriducibile delle cose Anche se si trattasse soltanto di un cambiamento di clima politico o di mood sociale non è un cambiamento da poco Prima c era quell Italia che ammirava la spregiudicatezza mediatica mediatica e l immagine esteriore di Silvio Berlusconi il lifting leggero la bandana sotto il sole di Sardegna i capelli che ricrescono e perfino faccio tutto quello che facevo a trent anni è concessa anche l interpretazione maliziosa Adesso la realtà che solitamente è assai più sgradevole dei sogni riprende il sopravvento Finisce o rimane stordito e inerte il populismo elettronico svapora l importanza sovrana del look sfuma il fascino estremista dell ideologia moderata Dopo quattro anni il Paese si ritrova nella dura realtà fenomenica Dentro la durezza delle cose A confronto con le azioni politiche e i loro risultati Non è chiaro dove e quando sia avvenuta la mutazione climatica Ad avere un ruolo principale sono state probabilmente probabilmente le ragioni economiche dal momento che dal 2001 a oggi 135
il Paese ha vissuto nell attesa continuamente frustrata della ripresa Tuttavia ci sono anche aspetti non quantificabili che hanno valore di sintomo aspetti immateriali che segnalano un cambiamento in profondità un lento e alla fine spettacolare cambiamento d umore Sotto questa luce un indizio può essere considerato l esito ottenuto da Alternativa sociale il partito di estrema destra fondato da Alessandra Mussolini dopo la rottura con Alleanza nazionale in seguito alle dichiarazioni di Gianfranco Fini in Israele circa il fascismo delle leggi razziali come male assoluto nonostante un esposizione pubblica fuori misura determinata dal dramma multimediale della bocciatura delle sue liste nel Lazio delle previsioni che le assegnavano un voto potenziale fino al 9 per cento e a dispetto del suo efficace populismo incline al trash la lista della Mussolini e dei suoi alleati di estrema destra ha incassato percentuali irrilevanti In base ai risultati ottenuti non ha potuto nemmeno rivendicare il merito della sconfitta di Francesco Storace Il che significa che la visibilità televisiva e le polemiche strillate sopra le righe così come l alone di popolarità suffragato dal sostegno di Sophia Loren e altri parenti non si trasformano necessariamente in consenso politico Va da sé che tutto questo ha il sapore di un suggestivo ritorno alla razionalità La seconda sorpresa è stata la sostanziale smentita della tesi sulla disattenzione dell elettorato in seguito alla saturazione dell informazione per l agonia e la morte di Giovanni Paolo II Benché le televisioni e i giornali siano stati inflazionati dall effetto-papa non c è stata nessuna diserzione dalle urne Un sintomo di salute della nostra democrazia qualcosa di rassicurante per chi ce l ha a cuore ha dichiarato Arturo Parisi Parisi nella notte del grande terremoto elettorale a proposito di una partecipazione più elevata del prevedibile e della smentita riguardante la distrazione dell opinione pubblica Si può aggiungere per inciso che la tenuta anzi la leggera crescita della Lega Nord sembra un altro tassello del ritorno alla realtà Si era infatti sempre pensato che la Lega fosse una forza residuale destinata prima o poi a essere fagocitata da Forza Italia E invece sembra ormai chiaro che il Carroccio esiste in quanto entità politica autosufficiente capace di resistere anche alla malattia che l ha privata del suo capo 136
Tutti questi elementi sembrano confermare indirettamente che il risultato delle elezioni regionali che in questa tornata ha lasciato alla Casa delle libertà soltanto il Lombardo-Veneto Lombardo-Veneto covava da tempo come un fuoco sotto la cenere o forse come una specie di ruggine sotto la vernice berlusconiana e attendeva soltanto l occasione per esprimersi e provocare i risultati dovuti un falò delle vanità o il cedimento strutturale dell impianto del centrodestra Si è avuta insomma l impressione immediata di un ritorno nella realtà aspra e difficile dell Italia contemporanea Ossia nell nell Italia della metamorfosi industriale delle tensioni finanziarie dei redditi contesi fra ceti in lotta Da questo punto di vista l improvviso bagno di realtà è stato anche un monito secco al centrosinistra perché si dovrebbe capire facilmente che i voti ottenuti e il sorpasso percentuale sulla Casa delle libertà dissolvevano anche tutte le dicerie le leggende le mitologie i pettegolezzi sull Unione e la sua leadership Poi come si è visto c è sempre la possibilità del suicidio tecnica politica in cui il centrosinistra continua a rivelare doti inesauribili ma questo è un altro discorso .) L alternanza presa sul serio Eppure il cambio di clima politico non dovrebbe restare senza conseguenze Innanzitutto sarebbe auspicabile il ritorno ritorno alla realtà anche di tutti coloro numerosi soprattutto nell establishment economico che hanno sempre mantenuto un equidistanza altezzosa rispetto allo schema bipolare Se il bipolarismo in una democrazia matura è uno schema politico che implica ragionamenti semplici fino alla semplificazione le conseguenze sono più o meno automatiche La Casa delle libertà non funziona E allora si prova l Unione non si va alla ricerca di una partita terzista o neocentrista giocata con carte immaginarie Se dopo quattro anni di governo del centrodestra si chiede ad ogni pie sospinto come fa il presidente presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo di mettere l industria al centro dell agenda ciò vuol dire più volgarmente che finora Berlusconi si è fatto gli affari suoi ha sistemato quasi tutte le pendenze giudiziarie ha legificato a 137
proprio uso e consumo con la legge Gasparri ma dell economia reale si è disinteressato largamente Sarebbe anche interessante chiedersi come mai Berlusconi non abbia intuito o abbia intuito solo in parte il rovescio che stava per capitargli Perché abbia tentato con sempre maggiore fiacchezza la carta dell anticomunismo l ombra di terrore miseria morte se vince il Male cioè la sinistra con il risultato che in Puglia un comunista gay ha sconfitto un giovane clone berlusconiano È vero che alla fine aveva quasi ammesso che per la Cdl la prova regionale sarebbe stata difficile perché l economia non va bene Ma evidentemente anche il premier era prigioniero di Mirabilandia del mondo fantastico e pieno di balocchi illustrato ogni sera dalle soap opera dei tg di regime regime Accecato dal proprio costrutto comunicativo Incapace di rilevare le sacche di rancore che si sono create in questi anni nel corpo della nostra società visibili talvolta con le rivolte dei pendolari per i treni inefficienti con le drammatiche disfunzioni invernali sulle autostrade del Sud con l impoverimento del lavoro dipendente con l insofferenza dei ceti depredati dopo essersi rivolti fiduciosamente alla sua esperienza di imprenditore di successo per ottenere qualche briciola del banchetto Perché se si accetta la logica di Berlusconi la sconfitta alle regionali è inconcepibile Come può maturare una batosta del genere mentre antenne e satelliti dipingono l Italia come il Paese del sogno e la caduta dei consumi viene attribuita al fatto che gli italiani si sono messi a dieta Com è possibile che la realtà possa permettersi di smentire l immaginazione quando la fantasia fiorisce in un giardino mediatico tenuto sotto ferreo controllo proprietario o politico Sempre sul piano degli indizi un piccolo ma significativo segnale a volerlo cogliere era stato anche il fiasco piuttosto piuttosto deprimente della manifestazione fiorentina organizzata dall ex commissario della Croce Rossa Maurizio Scelli con i giovani del nuovo movimento artificiale Italia di nuovo Altro segnale di sfasatura la surreale serata di Berlusconi da Bruno Vespa il giovedì prima delle elezioni con le scritte in sovraimpressione che segnalavano la trasmissione è registrata registrata sicché mentre su tutti i teleschermi del mondo cominciava l agonia di Karol Wojtyła Berlusconi raccontava barzellette veniva mostrato proprio a Firenze chez Scelli mentre parlava 138
sul palco con un trentenne corpulento e calvo a cui impartiva consigli tricologici alludendo alla buona riuscita del proprio trapianto ferrarese Nella delusione del momento il presidente del Consiglio ha incolpato gli alleati il subgoverno costituito dai politicanti Fini e Follini rifugiandosi nell amara constatazione che soltanto soltanto Umberto Bossi e la Lega si sono dimostrati amici fedeli Già ma il cosiddetto Asse del Nord è un illusione politica fomentata inutilmente da Giulio Tremonti Tanto più che la prima autentica irruzione di realtà nel Paese di Lucignolo fu segnalata proprio dallo schianto con cui cadde il ministro dell Economia il nostro uomo migliore il grande attaccante dalle soluzioni immaginose come la Tremonti-bis il capo delle partite Iva il genio della finanza creativa con cui suppliva alle ripetute disillusioni sulla crescita e alle smentite fattuali dei suoi Dpef L illusorietà politica dell Asse del Nord è certificata dai suoi effetti politici e istituzionali Per restare sottobraccio con la Lega Berlusconi ha dovuto farsi in quattro per approvare una riforma costituzionale rudimentale che non dispiace soltanto a Giovanni Sartori a Domenico Fisichella ai giuristi progressisti dell associazione Astrid ai comunisti ai passatisti ai dossettiani dossettiani dispiace a tutti compresi i suoi alleati dell Udc e di An che finora hanno trangugiato ma domani visto il disastro anzi l ecatombe secondo il commento dell abbattuto Francesco Storace decideranno che la riforma va messa nel ripostiglio della Casa delle libertà anche perché si è visto che nel Centro Sud la devolution è diventata uno strumento di propaganda politica in mano agli avversari Cosicché si è trattato davvero di un referendum su Berlusconi Berlusconi e sul berlusconismo Hanno votato contro molti di coloro che si erano lasciati prendere dall euforia economica annunciata dal programma cartellonistico del 2001 E che magari negli ultimi mesi erano stati ampiamente delusi dalla riforma delle aliquote fiscali cioè dalla grande ricetta del capo di Forza Italia ritrovandosi pochi spiccioli in tasca dopo annunci portentosi e dopo avere subito l incontrollata inflazione post-euro In sostanza è bastata una serata per fare transitare il leader leader forzista dal miracolo alla piatta realtà dall euroscetticismo 139
trionfalistico dello strappo al Patto di stabilità ai richiami pesantissimi del commissario europeo Joaquín Almunia insomma insomma dal sogno al disagio del risveglio gusto amaro in bocca irritazione con amici e avversari Alle prese con le modeste tristezze quotidiane dell Italia vera Il vizio d origine della Casa delle libertà E allora che cosa fa un capo populista quando gli alisei girano male Procede a tentoni come Berlusconi nei giorni seguenti la sconfitta elettorale Cerca di inventarsi la tattica momento per momento Si presenta in televisione umanizzandosi umanizzandosi rischiando le ironie e le risatine di Rutelli Prima evita la crisi con un acrobazia circense lasciando storditi gli alleati An e Udc a cui aveva promesso seppure a malincuore il nuovo inizio cioè un nuovo governo poi si lascia avvolgere dalle spire della crisi stessa infine si ritrova nel gioco per lui mortificante delle consultazioni degli incontri al Quirinale delle trattative con gli alleati riottosi Tutto troppo complicato faticoso frustrante per un capo politico abituato a far passare le sue decisioni come linea politica indiscutibile Sono trascorsi solo pochi mesi da quando aveva sciolto con un colpo di volontà il velo moderato con cui gli alleati lo avevano quasi convinto ad abbandonare la riforma fiscale con il taglio delle aliquote dell Irpef per privilegiare il sostegno alle imprese Era bastata una decisione personale un alzata d ingegno per tornare al punto di partenza per riprendere riprendere il filo della sua politica economica in versione supply side per riaccendere l ottimismo secondo cui tagliate le tasse ripartirebbero festosamente i consumi Invece nella breve comunicazione rilasciata al Senato con cui accettava finalmente l apertura della crisi di governo si era lamentato platealmente delle pastoie costituzionali pensando al momento liberatorio in cui la riforma costituzionale della Casa delle libertà consegnerà al premier i poteri del dominus Ma per il momento dopo avere accettato con riserva secondo secondo la prassi il reincarico del Quirinale Berlusconi ha dovuto sottomettersi alle cerimonie partitiche tradizionali agli incontri per la valutazione degli equilibri politici nel governo al calcolo 140
del peso dei ministeri alla discussione dei nomi da aggiornare da cancellare da ripescare Con il risultato che la nascita del nuovo governo non è stata così indolore come l ottimismo berlusconiano voleva prevedere e come gli alleati gli avevano promesso In primo luogo il ritiro da Palazzo Chigi del segretario dell Udc Marco Follini è stato il sintomo chiaro di uno smarcamento politico che ha immediatamente qualificato il Berlusconi-bis come un governo sotto osservazione In secondo luogo non era per nulla facile procedere al riequilibrio esplicitamente in chiave antileghista che Fini e Follini reclamavano dal premier Nonostante tutte le rassicurazioni le lettere di intenti le garanzie offerte le promesse promesse pubbliche gli incontri si sono susseguiti freneticamente le insoddisfazioni si sono diffuse gli elenchi dei ministri sono cambiati di ora in ora Anzi su questo terreno si è assistito a qualche conseguenza del tutto paradossale Perché la semplice osservazione della composizione del governo basta a comprendere che Berlusconi non ha proceduto a una mediazione politica e neppure alla ricerca della sintesi che gli veniva richiesta Da un lato si è limitato piuttosto a spartire i ministeri liquidando senza troppo troppo chiasso qualche ministro tecnico in modo da fare spazio a una personalità forte di An come quella di Francesco Storace caduto dalla condizione di asso politico a vittima dell ondata di centrosinistra sollevatasi alle regionali e ad ammiccare al Mezzogiorno creando un ministero specifico Ma da un altro lato si è capito che questo Risiko che ai vecchi tempi del pentapartito si chiamava più modestamente gioco dei quattro cantoni non è risolvibile con l algebra del vecchio manuale Cencelli Perché oggi il problema di fondo della Casa delle libertà non è affatto un problema di equa suddivisione delle quote di partito Si trattasse soltanto di trovare un metodo per la lottizzazione Berlusconi non avrebbe incontrato tutte le difficoltà che ha incontrato Anche il ritorno nella compagine di governo di una personalità forte e controversa come quella di Giulio Tremonti di cui un anno fa Udc e An reclamarono e ottennero la testa sarebbe soltanto un tassello della spartizione complessiva Per qualche verso il ritorno di Tremonti è stato la vera sorpresa sorpresa della crisi e della soluzione della crisi Crisi che comincia 141
con l obiettivo esplicito dei centristi e di An di ridimensionare Berlusconi e di mettere contrappesi all egemonia dell asse nordista composto da Lega e Forza Italia e si conclude con la nomina a vicepresidente del Consiglio dell ideologo del forzaleghismo Non va dimenticato che la crisi politica del centrodestra era divenuta evidente proprio nel luglio 2004 allorché sotto la pressione di An e dell Udc Tremonti aveva dovuto accettare di dimettersi dopo che Gianfranco Fini lo aveva addirittura accusato di avere truccato i conti pubblici da presentare a Bruxelles Quel momento delicatissimo aveva sanzionato il fallimento del governo di centrodestra Era crollata in quel momento l intera incastellatura che Tremonti aveva garantito con la sua competenza specialistica con quella capacità inventiva che poco più di dieci anni fa all epoca del primo governo Berlusconi il rigorismo di Beniamino Andreatta aveva associato alla finanza by magic È troppo riduttivo attribuire quella caduta a incompatibilità incompatibilità di carattere o alla crudeltà mentale del ministro verso i colleghi alla mancanza di collegialità o ad altre espressioni retoriche e a psicologismi La sommaria e tutto sommato ingenerosa liquidazione di Tremonti nel luglio 2004 dimostrava che la coalizione di centrodestra centrodestra era affetta da una frattura autenticamente profondamente profondamente politica vale a dire la spaccatura fra le due subcoalizioni costituite da Forza Italia e la Lega da una parte e An-Udc dall altra Si tratta di una contraddizione che risale agli albori dell impresa politica berlusconiana e che non è mai stata portata a una sintesi Nel 1994 Berlusconi e i suoi consiglieri avevano risolto questa contraddizione inventando due coalizioni il Polo delle libertà e il Polo del buongoverno ripartite elettoralmente fra Nord e Sud e congiunte da una doppia desistenza Erano i tempi in cui Roberto Maroni poteva sostenere in perfetta buona fede che l ingresso della Lega nell alleanza con Forza Italia era stato concepito in chiave antifascista Chi rifarà la destra Qualche tempo prima che cominciasse la lunghissima verifica che sarebbe sfociata nella buonuscita di Tremonti il 142
moderato Follini si rivolgeva sconsolato a Berlusconi Silvio non puoi pensare di affrontare il problema Bossi con una cena a settimana Già il premier era infastidito dal pressing del capo del Carroccio dal suo marcamento stretto sulla devolution e non concepiva altro modo di controllarlo se non concedendogli tutto con la liberalità annoiata di chi non sopporta i discorsi strategici o politicisti tipici di Bossi Solo che in questo modo commentava Follini si sposta tutto l equilibrio della Casa delle libertà Anche queste erano sofisticherie da politicanti secondo Berlusconi Come risultato ne è venuto che è in avanzato stato di approvazione una nuova Costituzione fortemente condizionata dalla volontà leghista e che i moderati del centrodestra sono rimasti prigionieri dell Asse del Nord praticamente costretti a firmare una nuova legge fondamentale che contraddice il loro pensiero e la loro cultura politica Le ispirazioni culturali in attrito non sono mai state portate a sintesi così come non sono stati mediati gli interessi di cui le due componenti del centrodestra erano portatrici Così il conflitto connaturato alla Casa delle libertà fra la componente federal-liberista e la componente nazional-centralista non è mai stato risolto Nel momento della sconfitta elettorale e del ridimensionamento brusco se non brutale del potere e del carisma berlusconiano questa frattura politica e culturale tra le due componenti è riemersa con forza Sicché in queste condizioni condizioni il Berlusconi doroteizzato dal desiderio di concludere la legislatura a qualsiasi costo non ha trovato altra soluzione se non istituzionalizzare il conflitto interno incorporandolo nel governo Comunque vada il cleavage è insanabile Se si considera il cosiddetto programma di fine legislatura steso in tutta fretta dopo la sconfitta e descritto dallo stesso Berlusconi in termini di rilancio dell economia e delle imprese difesa del potere di acquisto delle famiglie creazione di posti di lavoro e impegno per il Sud ci vuole poco ad accorgersi che esso costituisce una netta inversione di rotta rispetto al programma liberal-leghista del 2001 e della successiva azione di governo nonché una resa evidente alle ragioni politico-elettorali dell Udc e di An Naturalmente Berlusconi ha le doti anche di autoconvincimento autoconvincimento per presentare un programma che non condivide simboleggiato in sintesi dai tagli all Irap anziché dall ulteriore 143
colpo di scure sull Irpef Tuttavia il livello di credibilità di un governo che rovescia la propria impostazione in politica economica economica non può che essere implicitamente ridotto anche se a Berlusconi non manca la capacità di raccontare che la Casa delle libertà completerà la legislatura realizzando in sei mesi ciò che non ha realizzato in quattro anni Ha già cominciato ad argomentare tutto questo dando la colpa all Europa alla vecchia Costituzione alla sinistra e all euro sbagliato da Prodi e Visco dimenticandosi del ruolo decisivo dovuto a Carlo Azeglio Ciampi e alla sua credibilità europea e cercherà di realizzare un programma elettoralistico elettoralistico tenendo insieme la retorica euroscettica di Tremonti e la lealtà europeista di Follini e l impasto approssimativo della devolution con il premierato Ma alla fine anche Berlusconi potrebbe rendersi conto che il fallimento del suo governo non è un prodotto del destino o della perfidia della politica ma l effetto di una composizione mancata cioè di una destra rimasta vittima della propria schizofrenia Ha rifatto il governo e non era detto che ci dovesse riuscire riuscire Ha anche lanciato l idea di un diverso formato della Casa delle libertà dichiarando il progetto del partito unico Ma il problema non è mettere su un esecutivo o trovare un espediente che rilanci la sua alleanza magari creando piccoli partiti locali e clientelari sulla scia di ciò che è avvenuto nelle comunali di Catania Il compito vero consiste alla lettera nel rifare la destra E questa non è un impresa che si fa in un finale di partita Investe un progetto complessivo la definizione di una cultura la creazione di una classe dirigente Implica una risorsa preziosa e scarsa il tempo Richiede la capacità di guardare oltre la conquista del potere oltre gli slogan come l ultimo comunisti non c è scampo Berlusconi è sceso in campo e di qualificare una leadership che sappia sintetizzare un progetto Probabilmente richiede anche la fine dell emergenza politica e culturale rappresentata dalla leadership di Silvio Berlusconi [ 2005 ] 144
X LA REPUBBLICA INDISTINTA Mentre cominciava l ultimo semestre della legislatura con una iniziativa di repentina efficacia politica il centrodestra ha varato la riforma elettorale in senso proporzionale Un provvedimento provvedimento che trasforma radicalmente anzi rovescia le condizioni di sistema è stato portato in Parlamento e approvato da una sola parte politica Non si sono sentite argomentazioni molto convincenti sul perché una misura così importante che riguarda una delle leggi fondamentali della convivenza politica potesse essere approvata in via partigiana Sono stati suggeriti riferimenti alle decisioni fiorentine cioè machiavelliche di François Mitterrand che alla metà degli anni Ottanta introdusse la formula proporzionale proporzionale per fare emergere la destra lepenista e danneggiare così lo schieramento moderato rivale alla sinistra francese Si sono sentite asserzioni fra il possibilista e il tassativo nel centrodestra sulla piena praticabilità di una riforma elettorale nella parte conclusiva della legislatura in base al principio che le leggi in materia si cambiano alla fine perché se venissero modificate agli inizi del mandato il Parlamento eletto ne sarebbe immediatamente immediatamente delegittimato Quale che sia il valore effettivo di questi postulati della costituzione materiale in cui si sono distinte alcune figure politiche che in passato avevano sostenuto con calore il sistema maggioritario e tutte le sue implicazioni comportamentali essi sono comunque marginali Perché il punto in discussione è un altro Prima di tutto occorreva spiegare ai cittadini per quale motivo il movimento di opinione dei primi anni Novanta che aveva dato luogo a due referendum in seguito ai quali le basi del sistema proporzionale erano state abbattute aprendo le porte all approvazione della legge maggioritaria era stato a sua volta abrogato attraverso un motu proprio politico dell attuale maggioranza parlamentare 145
Già perché Perché l addio così estemporaneo alla competizione competizione fondata sul sistema uninominale Con ogni evidenza che l opinione e il comportamento dei cittadini non contino nulla dev essere un principio fondamentale della politica contemporanea altrimenti non si spiegherebbe come sia stato possibile sottrarre al corpo elettorale all intera società italiana il giudizio sul sistema maggioritario E neppure come forze politiche e leader del centrodestra che in passato avevano coltivato con Silvio Berlusconi la religione del maggioritario abbiano potuto compiere una virata così recisa spettacolare e utilitaristica Vero è che almeno per il presidente di Alleanza nazionale il problema non si pone dal momento che Gianfranco Fini nell arco di una dozzina d anni è stato prima strenuamente proporzionalista convinto che il metodo proporzionale fosse l unica zattera di salvezza per la navicella del Movimento sociale poi maggioritarista a oltranza fino a sostenere i referendum per l abolizione della quota proporzionale e infine di nuovo proporzionalista nella sua rinnovata convinzione comune per la verità a numerosi esponenti dell establishment italiano che il maggioritario ha fallito Ma intanto è davvero fallito il maggioritario C è davvero un opinione generale e condivisa in questo senso A prima vista sembrerebbe che si scambi la causa con l effetto lo sfondo con la figura le norme con la qualità della prestazione sarebbe all incirca come dire che siccome la nazionale italiana gioca male è giusto cambiare le regole del calcio Fallimenti vari In realtà sarebbe un esercizio di lucidità non si dice di onestà intellettuale prendere in considerazione l alternativa se a fallire sia stato il sistema maggioritario molto temperato d altronde o piuttosto il governo di centrodestra nella legislatura 2001-2006 Anche senza ricorrere alle leggi di Duverger è noto che i sistemi elettorali producono i loro effetti nel medio-lungo periodo in seguito all assestarsi dei partiti e all abitudine alla competizione svolta con determinate regole Quindi cambiare legge elettorale a ogni volgere di legislatura non sembra rispon- 146
dere a un intenzione di stabilità o di stabilizzazione del sistema politico Un giudizio negativo sul maggioritario all italiana sulle sue caratteristiche di sistema misto dettato dal criterio che è controproducente abbinare due logiche contraddittorie e che comunque in un sistema pluripartitico la formula a turno unico moltiplica i partiti e induce inevitabilmente alla frammentazione secondo i rilievi in sé ineccepibili di Giovanni Sartori doveva semmai condurre ad aggiustamenti della legge maggioritaria non alla sua sostituzione integrale con un sistema proporzionale dall impianto disordinato Tuttavia gli argomenti a cui è ricorsa la Casa delle libertà per argomentare la propria decisione politica sono sostanzialmente di due ordini in primo luogo la necessità di migliorare le alleanze attribuendo a ogni partito il peso che gli spetta effettivamente effettivamente in base al suo risultato elettorale sgombrando il campo dalle possibilità di ricatto politico e dal potere di interdizione dei partiti marginali nel momento della scelta delle candidature e successivamente durante l esercizio dell attività di governo subito dopo l asseverazione che il cambio della legge elettorale era contemplato dal programma della Cdl e quindi approvato dagli elettori con il voto alle elezioni politiche del 2001 Quanto al primo aspetto il miglioramento degli equilibri nelle coalizioni si tratta più che altro di un auspicio Il governo Berlusconi è entrato in crisi nell estate del 2004 e il sintomoeffetto sintomoeffetto più grave della crisi fu segnalato dalle dimissioni del ministro dell Economia Giulio Tremonti il pilastro della politica economica e della politica tout court dell alleanza di centrodestra centrodestra in quanto uomo di cerniera tra Berlusconi e Bossi in seguito a un azione congiunta di Alleanza nazionale e dell Udc Tanto per chiarire l entità e la qualità dello scontro Tremonti fu accusato da Fini di avere truccato i conti pubblici e di avere presentato in sede europea dati falsi L allora segretario dell Udc Marco Follini aveva avviato una sua lunga e alla fine sfortunata campagna per ridimensionare il potere di Berlusconi e per rendere evidente la problematicità per la coalizione del rapporto tra Forza Italia e la Lega Si era aperta una crisi che sarebbe scoppiata con tutti i sistemi sistemi elettorali del mondo non solo con il maggioritario imperfetto Per restare nel campo del centrodestra cioè lo schieramento che ha imposto il cambio della legge elettorale vale ancora il 147
vecchio rilievo che si tratta di un raggruppamento incoerente una costellazione in cui si stagliano una forza liberista un partito cattolico solidarista una entità nazionalpopulista un residuo regionalsecessionista qualcuno dovrebbe allora spiegare se tendenzialmente la formula proporzionale riduce o intensifica il polimorfismo politico della Casa delle libertà Cioè se favorisce processi di semplificazione o di frammentazione Il secondo punto e cioè la verifica popolare il mandato dovuto al programma la firma degli elettori anche in calce a un progetto di riforma elettorale non meriterebbe di essere preso in considerazione se non fosse che rispecchia con fedeltà fedeltà alcune inclinazioni intrinseche alla Casa delle libertà Non occorre avere letto i classici moderni del funzionamento della democrazia liberale da Arrow a Riker per capire che il popolo non vota approvando ogni singolo punto dei programmi politici Basta il buonsenso possiamo tranquillamente votare a destra anche se approviamo soltanto una parte del suo programma se questo suo programma ci convince complessivamente più di quello presentato dalla sinistra e viceversa Ma chi pretende di trasformare immediatamente in leggi in provvedimenti esecutivi in dispositivi cogenti il mandato popolare si iscrive nel campo del populismo E sotto sotto manipola il gioco democratico proprio perché chiama in campo il consenso generale su un punto invece particolare una delle tante issues comprese in un qualsiasi programma di governo Naturalmente i principali esponenti del centrodestra hanno tenuto a specificare che veniva abbattuto il sistema maggioritario fallito ma veniva salvaguardato il bastione del bipolarismo grazie al premio di maggioranza per la coalizione vincente Si tratta di un osservazione scarsamente significativa e comunque tutta da provare sul piano empirico Il bipolarismo esiste per volontà politica non per grazia ricevuta Se viene a mancare l intelaiatura del maggioritario è prevedibile che le contraddizioni contraddizioni nei due schieramenti si faranno sentire con più forza Inoltre nel momento in cui l accento si sposta dalle coalizioni con il cemento fortissimo del candidato comune nei collegi elettorali all interesse di partito le alleanze inevitabilmente si allentano Non si vuole qui entrare nel merito del funzionamento tecnico della legge proporzionale ma va rilevato che il premio 148
di maggioranza previsto per la coalizione vincente potrebbe essere la dote che favorisce chi ha saputo più efficacemente essere disunito È un paradosso del premio di maggioranza ma non il solo Trascuriamo anche l asimmetria fra Camera e Senato e fra il premio su base nazionale per la prima e su base regionale per il secondo con tutti i possibili effetti distorsivi distorsivi rilevati con chiarezza da Gustavo Zagrebelsky e da altri Importa invece rilevare un ulteriore possibilità infatti alcuni osservatori come Giuliano Amato hanno messo in rilievo che il nuovo metodo elettorale potrebbe facilmente determinare una partizione tripolare del sistema politico In effetti la formula proporzionale definita dalla nuova legge incorpora naturaliter la possibilità di una coalizione vincente di centro un blocco centrista che taglia le ali e di conseguenza imporrebbe anche la sua eternità al governo del Paese Come si vede il principio dell alternanza politica che era stato la principale risposta politico-istituzionale alla crisi di Tangentopoli comincia a farsi più opaco a presentarsi meno nitido a confondersi Di conseguenza le ipotesi trasformistiche riprendono fiato Si profila un sistema che potrebbe riflettere le fattezze della Prima Repubblica D altronde era stato uno degli spiriti più indipendenti del centrodestra Bruno Tabacci a dire la verità vera cioè che il sistema bipolare è artificioso perché divide persone che la pensano allo stesso modo Tabacci e Enrico Letta Questa osservazione non critica esclusivamente il maggioritario ma attacca proprio la divisione bipolare fra centrodestra e centrosinistra E allora qual è la soluzione auspicabile un bipolarismo depotenziato o la conversione al centro Se fosse quest ultima non s era detto che ne avevamo avuto abbastanza della democrazia democrazia bloccata con le sue élite immutabili con un sistema senza ricambio con le sue spartizioni e infine con il suo intreccio di politica e affari L intervento in corsa Quindi è ragionevole cercare più banalmente le ragioni della riforma elettorale negli interessi politici di parte Raccontano gli esperti di gare automobilistiche che nei circuiti americani nelle 149
prove velocistiche come quelle che si svolgono a Indianapolis è malvista la possibilità che una monoposto vada in testa e ci rimanga per tutta la gara fino alla bandiera a scacchi Al gusto americano per la competizione non piace che il divertimento si esaurisca già nei primi giri che non si possa assistere a sorpassi sportellate colpi di scena incidenti alternanza al comando E allora quando si profila una situazione di bassa competizione al minimo appiglio una goccia di pioggia un piccolo incidente una modesta perdita d olio sull asfalto si ringrazia la sorte e si manda in pista la safety car così la velocità viene ridotta le vetture si raggruppano di nuovo e all atto pratico la gara ricomincia da capo A giudicare da quanto è successo in Parlamento si direbbe che la Casa delle libertà abbia capito la lezione e la sua sia in effetti una specie di safety reform Spaventato dalla possibilità di una sconfitta pesante cioè di un giudizio negativo degli elettori sulla sua prova al governo Berlusconi ha deciso di mischiare spettacolarmente le carte Inoltre ha usato l offerta della proporzionale come una risorsa per rinegoziare i rapporti con gli alleati e ha avuto successo in particolare liberandosi del segretario dell Udc Marco Follini la cui strategia liberalmassimalista liberalmassimalista intesa a mettere in discussione la leadership della Cdl è stata sacrificata proprio in seguito all incasso immediato della legge proporzionale Ciò che colpisce tuttavia non è la spregiudicatezza di un leader politico e di un alleanza che appaiono letteralmente pronti a tutto anche a mandare all aria il sistema pur di evitare o almeno ridurre una sconfitta elettorale Ora la domanda si presenta semplice è o non è sorprendente che la maggioranza di governo cerchi di modificare la struttura stessa della competizione competizione politica attraverso un iniziativa di parte I laudatores di Berlusconi sono troppo prevedibili per fare testo Sul Corriere della Sera del 3 ottobre un commentatore invece equilibrato come Massimo Franco ha registrato che il centrosinistra ha capito che il vero obiettivo del ritorno al proporzionale non è la rivincita della Cdl Semmai il tentativo di azzoppare una vittoria dell Ulivo esponendo un futuro governo Prodi al ricatto ricatto dei partitini A leggere bene queste parole ciò significa che lo scopo principale del centrodestra in questo autunno di legislatura è consistito nell avvelenare i pozzi ossia impedire 150
che il centrosinistra riesca a governare Si può aggiungere che l approvazione della riforma elettorale ha complicato lo scenario e la dinamica proprio mentre si stava assistendo a una ridislocazione ridislocazione di alcuni soggetti politici Nuovo Psi Partito radicale offrendo l allettamento di posizioni terze e comunque modificando modificando le prospettive politiche in corso d opera In sostanza secondo questa diagnosi il centrodestra cosparge cosparge di mine il terreno della legislatura a venire Ma prima di accettare un giudizio così esasperato è necessario rilevare che tutto il dibattito sulla riforma elettorale si è svolto in modo autoreferenziale senza nessuna concessione neanche retorica all interesse generale della Repubblica e della società italiana Non una parola è stata pronunciata sulla stabilità del governo governo sull utilità dell alternanza niente sui rischi di tornare alle politiche autolesioniste che nel finale della Repubblica dei partiti hanno gonfiato a dismisura l indebitamento dello Stato Niente ciò che conta è il montaliano calcolo dei dadi vale a dire un gioco astratto con cui si cerca di manipolare con la tecnica l espressione del giudizio politico Ritorno al passato Insomma abbiamo assistito a una manovra nichilista Una pura partita doppia di interesse partisan che è stata presentata presentata come una soluzione razionale per il sistema politico nel suo insieme Mentre veniva realizzato questo straordinario Blitzkrieg non si sono avuti segnali significativi che continuassero continuassero a esistere nella Casa delle libertà esponenti che avessero conservato una serena coscienza maggioritaria Di per sé l unanimità in politica è quasi sempre sospetta ma che siano diventati proporzionalisti in unanime sintonia tutti coloro che si erano battuti con più ardore per un applicazione severa del sistema uninominale che siano diventati così rispettosi delle identità parziali coloro che avevano sostenuto che la politica ormai si sarebbe fatta con lo schema sommario o di qua o di là e anche votando contro se uno schieramento non convinceva del tutto insomma che siano diventati moderati e proporzionalisti tutti i fondamentalisti del maggioritario che allignavano nel centrodestra fa un effetto ben curioso 151
Si potrebbe dire che questo è un effetto singolare quasi quanto la scomparsa nel centrodestra medesimo di tutta la componente laica liquidata o ridotta al silenzio comunque scomparsa dalla scena pubblica in seguito alla prevalenza dei cosiddetti atei devoti ma rilievi simili sarebbero più giustificati giustificati se non fosse che i primi colpi alla logica del maggioritario furono assestati da un partito di centrosinistra la Margherita allorché nella primavera scorsa Francesco Rutelli rinunciò alla lista Uniti nell Ulivo per inseguire dal centro in una logica anch essa tutta proporzionalista gli elettori in fuga dalla Casa delle libertà L aspetto nichilista di questa manovra autodifensiva della Casa delle libertà si percepisce tanto meglio se si valuta la nuova legge elettorale ponendola sullo sfondo della riforma costituzionale in corso d approvazione alle Camere A questo punto ha scritto il costituzionalista Andrea Manzella un ordinario buon senso avrebbe consigliato di fermarsi Per ” incrociare incrociare ” il già maturo progetto costituzionale con il progetto elettorale per farne una lettura comparata per verificarne le coerenze per eliminarne le contraddizioni Niente Si prosegue su piani separati come se una intima logica di rappresentanza di governo non obbligasse a legare i due progetti La conclusione sarebbe che a un sistema proporzionale corretto da un sistema distorsivo se non cervellotico di soglie e da un premio di maggioranza al cui confronto quello della legge truffa del 1953 che prevedeva il premio soltanto conseguendo conseguendo il 50 per cento dei voti era perfettamente ragionevole e intriso di buona sostanza democratica corrisponderebbe nel disegno costituzionale una forma di governo del primo ministro a cui sarebbero affidati poteri esclusivi dalla sostituzione dei ministri alla facoltà di sciogliere le Camere pur se con vincoli e complicazioni che la dicono lunga sull impossibilità dei costituzionalisti costituzionalisti di essere semplici Sarebbe difficile sfuggire alla tentazione di definire questo doppio sistema un autocrazia sulla palude parlamentare se non fosse che la riforma della Costituzione è per ora un cambiamento cambiamento sospeso nel senso che occorrerà attendere il responso del referendum confermativo Che nelle previsioni di quasi tutti compresi molti esponenti del centrodestra annullerà la riforma costituzionale liquidando ad un tempo sia la devolution sia i 152
rischi di dittatura del premier Con la prevedibile conseguenza che da quel momento in poi ogni spinta riformatrice anche la più moderna e coerente verrà quindi annichilita Cosicché resterà soltanto la legge elettorale proporzionale la transizione politica italiana cosiddetta infinita cosiddetta incompiuta troverà il suo compimento con il puro e semplice ritorno al passato Non andrebbe tuttavia dimenticato che l ondata referendaria dei primi anni Novanta ebbe fra l altro il merito di trattenere dentro il circuito della politica i cittadini proprio mentre i partiti erano crollati a zero quanto a legittimazione A sua volta anche il sistema maggioritario ha avuto una funzione importante importante nel fissare l identificazione fra cittadini-elettori e sistema della rappresentanza Non sfugge a nessuno che oggi i partiti quale più quale meno hanno perso iscritti radicamento nella società capacità di mobilitazione Sono controllati da gruppi ristretti che anche sul piano locale hanno visto allentare il rapporto con l opinione pubblica e la vita associata Per quanto controllate dal centro le candidature nel sistema maggioritario promettevano un legame stretto fra gli eletti e gli elettori Non sempre questa connessione si è verificata ma in una situazione che ha visto via via sfumare la capacità dei partiti di fare da tramite fra centro e periferia gli eletti nei collegi uninominali sono stati di fatto un tramite rilevante Ora la riforma della Casa delle libertà taglia via anche questa connessione residua Con l aggiunta anche questa da sottolineare che le candidature verranno elencate in liste bloccate bloccate cioè decise a priori dalle centrali di partito Si voteranno candidature al buio senza nemmeno la possibilità di guardare la fotografia dei candidati Verrebbe voglia di ripescare la terminologia talora sbrigativa che si usava durante lo choc politico del 1992-93 anche oggi partitocrazia è l unico termine che si può usare in proposito al massimo si potrebbe usare la locuzione partitocrazia senza partiti considerata la debolezza organizzativa e rappresentativa delle forze politiche attuali 153
e non può essere uno choc politico permanente Non conviene a nessuno sfidare la possibilità che sui temi fondamentali della convivenza e dello sviluppo Costituzione Costituzione sistema della giustizia scuola e università oltre ovviamente ovviamente alle leggi tecniche di funzionamento della democrazia ogni schieramento pratichi vendette dopo la vittoria elettorale la carta costituzionale non fa parte dello spoils system Occorre che maggioranza e opposizione trovino forme di confronto di discussione anche di reciproco condizionamento e infine di compromesso Non si dica che si tratterebbe di tornare a una condizione consociativa È semplice senso comune Perché se cambia la maggioranza se le elezioni le vincono gli altri se l opposizione va al governo che cosa si deve fare accettare per inerzia per quieto vivere un eredità che si giudica nefasta o passare alla decostruzione della politica precedente Una concezione del genere si può sottoscrivere soltanto se si considera il confronto fra schieramenti come una guerra civile sublimata La democrazia come un panorama di macerie delle riforme precedenti La vita collettiva una fibrillazione continua con l attività di governo come una pratica da considerare considerare sempre con inquietudine guardandosi le spalle Ma dove finisce in questo modo la certezza o almeno la prevedibilità delle condizioni di sistema Finisce male altroché Tanto che non ci si dovrà poi lamentare se ne risentirà il funzionamento della società civile e allora se di conseguenza le imprese non investiranno i consumatori non consumeranno i risparmiatori risparmiatori tesaurizzeranno se insomma si verificheranno tutte quelle condizioni pessime che sono all origine della stagnazione e dell assenza di sviluppo Tanto più che i cittadini italiani avevano assimilato con spontaneità il sistema maggioritario Non avevano avuto troppo da ridire sulla personalizzazione della politica avevano valorizzato valorizzato il confronto personale nelle elezioni dirette si erano 154 Politica dirigista Sarebbe utile aggiungere ancora qualche riflessione sull sull opportunità morale politicamente o convenzionalmente rispettosa del fair play di introdurre nel sistema politico riforme esplicitamente partigiane È chiaro che ciò innesca la miccia di un conflitto continuo Ma non si era riconosciuto che l alternanza politica non è
sottoposti senza fastidio alla tortura intellettuale di sei o sette modalità diverse nell espressione del voto Dal 1994 in avanti hanno accettato il gioco in cui c è qualcuno che vince e qualcuno qualcuno che perde moderato nelle elezioni politiche soltanto dal residuo della quota proporzionale e dallo scorporo Hanno fatto i conti con il faccia a faccia democratico che nei momenti di scontro più aspro può dare luogo a ideologizzazioni estreme Nel corso del tempo hanno comunque mostrato di considerare essenziale la presenza di un discrimine netto fra destra e sinistra tanto che il flusso di voti fra destra e sinistra verificatosi per la prima volta in modo rilevabile e politicamente interessante nelle elezioni amministrative del 2004 è stato trattato come un fenomeno politico che segnalava nitidamente un cambiamento di tendenza Bipolarismo fallimentare Si può sostenere con altrettante buone ragioni che gli italiani hanno trovato negli schieramenti principali due case comuni in cui rifugiarsi politicamente dopo la crisi penosa dei primi anni Novanta Adesso si chiederebbe chiederebbe loro di accasarsi nuovamente nei partiti Ma i partiti non esistono più e se questa sentenza può apparire tranchante la si corregga pure con parole più temperate ma la sostanza non cambia L evidenza è che esistono circoli oligarchici che prendono decisioni in modo autoriferito ai quali si accompagnano accompagnano ristrette organizzazioni di militanti semiprofessionali sul territorio prontissime a recepire gli ordini provenienti dalle centrali politiche All acme della postpolitica destrutturata in partiti fragilissimi nella struttura e nella cultura si abbina la confisca della volontà popolare Questo assetto dirigistico della partecipazione politica scoraggia scoraggia ogni riferimento alle identità e alle tradizioni storiche Potremmo dire che ci sono sensibilità diffuse nell opinione pubblica che si incrociano attraverso vari meccanismi con concrezioni politiche organizzate Quanto poi queste strutture strutture organizzative siano in grado di percepire e raccogliere dei sentimenti collettivi dei bisogni delle pulsioni popolari è un mistero Se guardiamo al risultato delle elezioni primarie dell Unione bisognerebbe rispondere nulla dato che non uno fra i membri dell establishment politico del centrosinistra aveva mostrato di prevedere o di intuire l inopinato spettacolo di partecipazione che si è avuto domenica 16 ottobre 155
E allora Si conclude un ciclo che si era avviato a fatica e che tuttavia si stava lentamente consolidando Adesso entriamo in una fase nuova dai contorni indefiniti Dopo la Repubblica Repubblica dell immobilità politica abbiamo avuto la Repubblica dell alternanza adesso sarà la volta di una Repubblica in cui alternanza e trasformismo avranno lo stesso valore saranno entrambi giocabili sul tappeto della politica e nella competizione elettorale Forse nel giro di poche stagioni l acquisizione del bipolarismo sarà semplicemente un ricordo Ma senza aspettare aspettare il passare del tempo l impressione nettissima è che sia avvenuto un esproprio E il fatto che i cittadini non si siano ribellati a questa sottrazione effettuata con destrezza è il segno che di fronte alla terza Repubblica la Repubblica indistinta ci si comporta ormai con rassegnazione [ 2005 ] 156
XI DUE ITALIE FORSE Al termine di una campagna elettorale violentissima ci si aspettava dalle urne del 9 e 10 aprile 2006 quasi come una liberazione un risultato che potesse riportare a un clima politico normale Si attendeva il tempo in cui potersi ricomporre dopo le grida per un confronto all insegna di un ottica democratica e costruttiva Non è andata così e la nuova legislatura si è subito annunciata ancora più complessa del previsto Il laboratorio politico italiano continua a lavorare a pieno ritmo aprendo scenari in direzioni sempre nuove A cinque anni dalle elezioni del 2001 l approdo a una sorta di normalità normalità bipolare appariva evidentemente troppo banale A queste elezioni siamo arrivati per la prima volta nella storia dell Italia unita al termine di una legislatura che aveva visto al governo una sola maggioranza un solo presidente del Consiglio un solo esecutivo salvo alcuni avvicendamenti dovuti a vicissitudini e infortuni personali o a tensioni interne alla maggioranza Con il favore dei risultati delle elezioni di mezzo termine regionali e amministrative e ritrovato il suo leader in Romano Prodi tornato da Bruxelles il centrosinistra si è attrezzato per darsi una più compiuta architettura attraverso le primarie che avevano il duplice compito di conferire un investitura al leader e di far avanzare il progetto del Partito democratico Solo che nel frattempo le regole del gioco erano cambiate La prospettiva di una sconfitta infatti aveva convinto Berlusconi Berlusconi a varare una riforma del sistema elettorale pensata su misura per annullare il vantaggio competitivo di cui godeva il centrosinistra la preminenza dei suoi candidati nei collegi uninominali uninominali Il leader che prima e più degli altri aveva compreso le potenzialità del Mattarellum realizzando in due mesi il Questo contributo venne scritto da Edmondo Berselli insieme a Roberto Cartocci che qui ringraziamo per averci autorizzato a ripubblicarlo 157
capolavoro della discesa in campo e della vittoria del 1994 scopriva i vantaggi del proporzionale lo presentava come il sistema elettorale meno bugiardo apriva l opportunità di un ulteriore proliferare di liste e affidava la prospettiva di governare governare a un esile premio di maggioranza alla Camera associato alla lotteria dei diciassette mini-premi regionali al Senato Si segnalava poi a rendere più variato il menù la novità assoluta del voto degli italiani all estero destinata a provocare qualche sorpresa come si sarebbe visto Dopo una campagna elettorale attraversata da un intensità polemica che il nostro Paese e l intero sistema politico sembrava avere dimenticato l esito è stato un affermazione risicatissima dell Unione di Prodi conseguita al Senato proprio con la pattuglia pattuglia degli italiani d oltralpe e d oltreoceano e alla Camera con 25 mila voti di scarto che valgono il tesoro dei 340 deputati garantiti dal premio di maggioranza Si apre così una nuova fase dell infinita transizione quella di una maggioranza omogenea nelle due Camere ma con soli quattro seggi di vantaggio nella Camera alta prospettiva ben distante dalle attese della vigilia e davvero ardua vista l assoluta necessità di un esecutivo e di una maggioranza capaci di governare la difficile congiuntura in cui versa il Paese Il primo aspetto da considerare è quello della partecipazione In termini relativi la partecipazione è cresciuta dall 81,4 per cento all 83,6 per cento Al momento della chiusura dei seggi il dato è stato interpretato come l interruzione di una tendenza negativa ormai decennale e un successo della mobilitazione berlusconiana delle ultime settimane In realtà il dato relativo alla partecipazione è ancora più rilevante e costituisce il cardine intorno a cui ruota tutto l esito della competizione oltre che l origine della clamorosa smentita dei vaticini dei sondaggi Infatti rispetto al 2001 gli elettori iscritti alle liste erano oltre due milioni in meno Gli aventi diritto al voto quest anno 47.258.305 contro i 49.256.295 del 2001 Dunque le liste del 2001 erano appesantite da cittadini defunti e trasferiti per cui la percentuale di votanti sopra riportata sottostimava l effettiva partecipazione alle urne Ma l aumento della partecipazione non è affatto un fenomeno statistico da ricondurre solo alla bonifica delle liste Il dato chiave può essere meglio espresso dai numeri assoluti si sono registrati oltre 850 mila voti validi 158
in più rispetto a un corpo elettorale ridotto di circa due milioni Merito della facilità della nuova scheda che ha ridotto a un terzo le schede non valide ma non è da sottovalutare la chiarezza cristallina della posta in gioco dal momento che non per caso si è parlato di referendum Quindi sono andati a votare anche cittadini che non c erano mai andati negli anni precedenti e ha scelto un simbolo sulla scheda anche chi prima non riusciva o non voleva dare un indicazione di voto valida Se si perde di vista questa drastica riduzione dell area del non voto non si può poi comprendere il quadro dei risultati che attesta un aumento di voti sia per la Casa delle libertà sia per l Unione La prima è passata da 18.542.209 voti a 18.976.460 1 la seconda è cresciuta in maniera molto più consistente balzando da 17.313.836 voti nel 2001 a 19.001.684 il 9-10 aprile scorso In termini percentuali ciò significa che le due coalizioni hanno conseguito il 49,73 per cento e il 49,80 per cento lasciando alle altre liste non apparentate la miseria di 170.000 voti pari a meno di mezzo punto percentuale Nel caso del centrodestra è avvenuto un evidente travaso interno di voti Forza Italia perde quasi due milioni di voti che vanno a vantaggio degli alleati storici in particolare dell Udc che passa da poco più di un milione di voti a oltre due e mezzo La Lega guadagna 300 mila voti mentre An risulta l alleato meno avvantaggiato con un contenuto aumento di poco più di 200 mila voti Nettamente inferiore il contributo offerto dalle liste minori nessuna delle quali si avvicina ai 300 mila voti Nel complesso dunque Forza Italia perde vistosamente rispetto allo spettacolare risultato del 2001 29,4 per cento drogato dalla cannibalizzazione degli alleati peraltro ampiamente ampiamente risarciti in anticipo a suon di seggi maggioritari Il partito equivale ancora all insieme dei tre alleati e il Cavaliere mantiene 1 Abbiamo considerato per il 2006 tutte le liste apparentate ufficialmente nelle due coalizioni Per il 2001 abbiamo considerato per la Cdl non solo i quattro maggiori partiti ma anche il Nuovo Psi e la Fiamma tricolore che in realtà si era presentata come indipendente Per l Unione il confronto è stato fatto con la somma dei voti conseguiti nel 2001 dai partiti ufficialmente apparentati nel maggioritario Ds Margherita Girasole Comunisti italiani nonché da Rifondazione comunista dalla Lista Di Pietro e dalla Lista Pannella-Bonino Pannella-Bonino È chiaro che il confronto sconta alcune asimmetrie soprattutto nel caso del centrosinistra Ma questo rende ancora più evidente l aumento dei voti ottenuti da entrambe le coalizioni tra il 2001 e il 2006 159
saldamente nelle sue mani il ruolo di capo della coalizione non solo in forza dei numeri pur in calo ma soprattutto per il merito esclusivo di aver mobilitato come mai prima l elettorato d area su questo tema ci soffermeremo più avanti Nel centrosinistra la crescita del numero assoluto dei voti è stata particolarmente elevata Anche se tutti i radicali e i dipietristi avessero confermato nel 2006 la scelta del 2001 i voti al centrosinistra avrebbero superato di poco come si è visto i diciassette milioni Dunque è innegabile il grande successo successo conseguito da Prodi rispetto alle condizioni di partenza successo che segue quello conseguito sull altro ma altrettanto rilevante piano delle primarie Viene da dire che era effettivamente effettivamente difficile fare di più Più complessa invece appare l articolazione interna del voto tra i diversi alleati La lista-cardine dell Ulivo ha ottenuto un risultato a prima vista buono ma non entusiasmante alla Camera la crescita della lista unitaria rispetto ai voti che Ds e Margherita avevano conseguito nel 2001 è stata inferiore ai 400 mila voti (+ 0,2 per cento sui voti validi riproducendo a distanza di due anni lo stesso risultato delle europee del 2004 10.092.499 voti pari al 31,08 per cento 2 A uno sguardo più ravvicinato gli indizi sono di segno positivo nel 2004 erano confluiti nella lista Prodi anche i socialisti di Enrico Boselli e i repubblicani europei inoltre e soprattutto il 9 aprile la lista dell Ulivo ha conseguito più voti della somma di Ds e Margherita al Senato 31,3 per cento contro 28,2 per cento a riprova che la spinta unitaria ha un effetto significativo in termini di attrazione del consenso 3 Giova inoltre ricordare che la neutralizzazione del Mattarellum Mattarellum mediante il Porcellum greve quanto eloquente 2 Nel 2004 i voti validi furono 32.476.224 con un affluenza alle urne del 73,1 per cento cfr C Guarnieri e J L Newell a cura di Politica in Italia I fatti dell anno e le interpretazioni Edizione 2005 Bologna Il Mulino 2005 p 354 3 Resta da vedere se e quanto è costata in termini di seggi la decisione di presentare due liste distinte al Senato disperdendo due elettorati che l esperienza insegna possono essere sommati con facilità Date le diciassette competizioni proporzionali con quoziente naturale e con una soglia effettiva ben più alta di quella formale due resti deboli possono facilmente diventare un intero o un resto che produce un seggio Non sarà difficile accertare rapidamente questo dato 160
appellativo coniato dall onorevole Calderoli per designare il proporzionale corretto aveva anche lo scopo di rendere difficile difficile il decollo di una lista unitaria dell Ulivo scopo perseguito eliminando del tutto gli incentivi all aggregazione Dunque i dirigenti del centrosinistra non possono che insistere sull unica prospettiva di ampio respiro che le condizioni della politica italiana impongono la costruzione di una sinistra riformista che sia in grado di colmare il vuoto di governo che il centrodestra ha clamorosamente lasciato Accanto all Ulivo si segnala il successo di Rifondazione comunista che è arrivata oltre il 7 per cento al Senato e quasi al 6 per cento alla Camera Segue poi il quartetto del 2 per cento una soglia che premia Verdi e Comunisti italiani ma quasi dimezza L Italia dei valori La Rosa nel pugno costituiva in partenza una delle più rilevanti novità di questa campagna elettorale La costituzione di una forza che fondava la sua proposta sull appello alla laicità sul piano dei valori costituiva una risorsa preziosa per l Unione se non altro perché era in grado di intercettare i transfughi dalla componente laico-radicale laico-radicale di Forza Italia mortificati dallo strumentale spostamento imposto da Berlusconi su posizioni più conformisticamente consonanti con il mondo cattolico Il risultato non è stato particolarmente positivo nonostante l alleanza con i socialisti di Boselli 991 mila voti pari al 2,6 per cento solo 150 mila voti in più rispetto al 2001 quando la Lista Pannella-Bonino si era presentata fuori dai poli Occorre però segnalare come commento conclusivo di questa breve panoramica dei risultati elettorali che lo spirito del tempo non è particolarmente favorevole alle posizioni più laiciste e libertarie Il clima di disorientamento insicurezza e paura che si respira in questi anni non può essere velleitariamente velleitariamente ignorato nell elaborazione dell agenda politica magari magari per andare incontro a inutili sconfitte come avvenuto nel caso del referendum sulla fecondazione assistita con il risultato risultato di consolidare le posizioni avverse Al contrario le condizioni condizioni in cui è maturata la risicata vittoria elettorale della sinistra sinistra dovrebbero costituire un caveat da non perdere di vista neppure per un attimo Gli avversari agguerriti e ricchi di intelligenza e di risorse sono lontani solo poche migliaia di schede 161
Eppure le premesse delle elezioni dell aprile 2006 sembravano sembravano del tutto diverse così come le aspettative sui risultati risultati Reduce da alcune consultazioni elettorali intermedie che avevano registrato vistosi se non plateali insuccessi la Casa delle libertà sembrava essersi acconciata all idea di subire una sconfitta netta La legislatura era stata segnata dal trauma del siluramento nel luglio 2004 della più importante personalità di governo il ministro dell Economia Giulio Tremonti Tutti i sondaggi pre-elettorali mostravano un differenziale netto fra le due coalizioni a vantaggio dell Unione Le élite economiche e intellettuali avevano da tempo decretato il loro pollice verso Insomma viene quasi da dire in sintesi che un Paese largamente largamente immaginario e convinto delle proprie immaginazioni aveva decretato a priori la sconfitta del centrodestra C è voluta una forza quasi disumana da parte di Silvio Berlusconi per tentare una rimonta a cui nessuno credeva cercando di parlare a un Paese reale Partiva indubitabilmente da una posizione cattiva nel riconoscimento largamente condiviso soprattutto nei ceti culturalmente più consapevoli di un serio fallimento fallimento politico Ha dovuto inventare uno scarto di lato che gli consentisse di imporre all opinione pubblica i temi che aveva scelto e su cui era convinto di poter produrre la mobilitazione dell elettorato e di drenare consenso anche in quelle categorie di cittadini che con il voto amministrativo avevano ripetutamente espresso delusione nei confronti del suo governo Fra le tecniche della politica populista ce n è una che gli scienziati politici fra cui un classico come William Riker Liberalismo contro populismo definiscono manipolazione dell agenda Funziona più o meno così Si presenta un programma programma elettorale dopo di che si selezionano i temi giudicati soggettivamente più rilevanti che vengono imposti in via propagandistica propagandistica all opinione pubblica e su cui alla fine si chiede il giudizio degli elettori è la tecnica usata come si intuisce con il contratto con gli italiani Ciò consente di spedire in secondo piano una larga serie di punti programmatici controversi controversi Tanto per esemplificare a molti pendolari non importa granché delle grandi opere se i trasporti normali sono degradati qualcun altro giudica la riforma unilaterale della Costituzione qualcosa di molto più rilevante e meritevole di riflessione del taglio delle tasse altri ancora pensano che il ritorno al siste- 162
ma proporzionale sia un attacco cinico alla tenuta del Paese e guardano invece con sufficienza o diffidenza alle promesse peraltro non mantenute sulla riduzione dei reati L abilità spettacolare di Silvio Berlusconi è consistita proprio nel portare la discussione pubblica sul terreno scelto da lui Sulle 36 riforme prodotte dal suo governo e sui 1.700 provvedimenti provvedimenti approvati dal Parlamento nel quinquennio come se fosse importante il numero delle leggi e non la loro qualità il loro varo legislativo e non la loro attuazione concreta Ad esempio è difficile non giudicare regressiva la riforma della scuola realizzata dal ministro Letizia Moratti senza aggiungere che è sufficiente entrare in un qualsiasi istituto scolastico per osservare in quali condizioni deve lavorare un insegnante di buona volontà Ma questa mossa del cavallo non era sufficiente non bastava bastava distogliere l attenzione dai risultati del governo occorreva qualcos altro qualcosa di più spettacolare e mobilitante Berlusconi Berlusconi non poteva più promettere prodigi viste le condizioni degradate in cui versano l economia italiana e i conti pubblici e quindi ha deciso di investire tutte le sue risorse simboliche e mediatiche sull idea di due società messe l una contro l altra che si fronteggiano in nome di valori culture e interessi del tutto antagonisti Due Italie insomma separate da un sospetto e addirittura un animosità addirittura impensabili per chi ha in mente un Paese deideologizzato secolarizzato politicamente In una parola moderno Chi ha ascoltato qualche discorso di Berlusconi durante la campagna elettorale non può non essere rimasto colpito Secondo Secondo il lessico fluviale del Cavaliere Romano Prodi anzi il signor Prodi è un poveraccio e Piero Fassino potrebbe fare il testimonial delle pompe funebri Francesco Rutelli è stato definito il miglior dei peggiori con l accento sui peggiori L attacco anche personale alla sinistra ai portatori di miseria terrore e morte è stato incessante Inoltre si è potuto assistere a diversi exploit del leader estremista ed estremo spesso nella parte dello scalmanato del Masaniello irridente del capopopolo capopopolo che esaspera fino al grottesco i sentimenti del popolo o al popolo attribuiti li eccita li aizza li lancia in orbita nel cielo azzurro dell ideologia forzaleghista e alla fine contempla lo spettacolo con evidente soddisfazione 163
Osservata dal vivo la veemenza berlusconiana con le accuse accuse le spiritosaggini le irrisioni verso gli avversari politici una sorta di Quarantotto carnevalesco rivelava che il capo della Casa delle libertà aveva abbandonato le sue incarnazioni precedenti Non era più l uomo d ordine l imprenditore il liberale il seguace di don Sturzo e certamente non il moderato moderato suadente che parlava ai suoi affini Si era definitivamente calato nei panni dello sfasciatutto cioè dell uomo che lacera le convenzioni e il cui scopo sembrava in primo luogo quello di produrre provocazioni il clamoroso sei un coglione rivolto allo studente genovese che inneggiava ironicamente allo stalliere mafioso Vittorio Mangano poi la continua aggressione a magistrati magistrati giudici e Legacoop quest ultima accusata di complicità con la mafia e di impunità garantita dalle toghe rosse Infine l accusa di coglioneria a chi vota per il centrosinistra facendo il proprio disinteresse Sulle prime l accanimento ossessivo con cui Berlusconi ha ricominciato a scagliarsi contro il comunismo e i comunisti è stato giudicato un atteggiamento di maniera quasi la ripresa anacronistica di un leitmotiv che aveva avuto fortuna nel passato passato ma che nel 2006 appariva ai limiti della bizzarria Ma a mano a mano che il confronto politico si intensificava e che la competizione fra i due schieramenti diventava più violenta si è cominciato a capire che lo strumento dell anticomunismo era tutt altro che un arnese fuori tempo Infatti sventolando quella vecchia bandiera il capo di Forza Italia riusciva a innescare innescare nuovamente un sentimento identitario nella sua base militante propugnando quella strana combinazione di liberalismo liberalismo e populismo che riscuote un visibile successo nelle file del popolo forzista Quindi ha ripristinato la sua formula più classica e apparentemente apparentemente infallibile noi contro loro contro i comunisti ossia un manicheismo che investe e anzi specula sulle fratture della storia politica italiana È venuto nell Emilia profonda e dopo avere visto all orizzonte un tipico tramonto padano ha ironizzato sul fatto che qui perfino il sole è rosso ha ripetuto alcune accuse sugli intrecci fra giunte rosse e cooperative Ha ripetuto una trovata non priva di genio il pentagono rosso con le sue ombre e risonanze misteriche che disegna geometrie geometrie inquietanti di poteri intrecciati fra dirigenti della sinistra 164
giunte locali magistrati Con un colpo di teatro a Napoli ha affascinato il suo pubblico raccontando la storia dei comunisti cinesi che bollivano i bambini Infine ha riaperto con un enorme fracasso la partita contro la procura di Milano Tutto questo non sarebbe bastato a recuperare consenso in quella fascia di elettori che nelle tornate elettorali precedenti precedenti avevano espresso in qualche forma la disillusione per l azione azione del governo E qui allora c è stato un salto di qualità vale a dire l inserzione nel discorso pubblico della questione fiscale fiscale Non è sembrata una manovra programmata Berlusconi si è quasi trovato in mano l arma fiscale regalatagli dall Unione e ha cominciato a usarla Quando ha visto che sfondava l ha adottata come strumento strategico della sua guerra A un certo punto della sua furibonda campagna Berlusconi è riuscito riuscito così a fare interagire due paure la paura dei comunisti valorizzando in modo quarantottesco una frattura storica e psicologica che evidentemente si fa ancora sentire nella cultura cultura e nella psicologia degli elettori e la paura del furto socialista socialista cioè la redistribuzione del reddito attraverso il regime fiscale Agli occhi di un Italia che segnala un egoismo pauroso e impaurito come ha scritto sul manifesto Rossana Rossanda subito dopo le elezioni Berlusconi è apparso come il campione della gramsciana plebe borghese richiamando alle urne il popolo delle partite Iva dei piccoli imprenditori mobilitati in chiave anticonfindustriale contro i poteri forti contro i salotti buoni contro l aristocrazia industriale e gli establishment più sofisticati Non si è limitato a correre a Vicenza a un convegno della Confindustria per riprendersi con un colpo di teatro i suoi imprenditori Ha anche chiamato al voto il figlio del professionista contro il figlio dell operaio nel segno di una lotta di classe purissima interpretata in funzione esplicitamente esplicitamente regressiva Ha evocato le intenzioni redistributive della sinistra come una pratica rivoluzionaria svolta con altri mezzi chiarendo invece che nella sua interpretazione le tasse sono il corrispettivo che il cittadino dà allo Stato in cambio dei servizi che lo Stato offre Si è rivolto all Italia sommersa E con questo repertorio interpretato con convinzione il premier ha compiuto un impresa che ha dell incredibile Ha convinto metà della società italiana che il Paese si trovava sul crinale di 165
una possibile tragedia dal momento che l alternanza politica veniva dipinta come un salto nel buio Ciò che forse può lasciare sorpresi è che esista davvero un Italia che ancora considera l avversario politico come un nemico e i suoi programmi politico-economici come un attentato attentato alla proprietà Ma sotto questo profilo Berlusconi è stato aiutato certo involontariamente dal centrosinistra Di fronte all offensiva berlusconiana infatti l Unione e Prodi hanno barcollato talvolta reagendo con durezza ma di solito contemplando con sbalordimento la violenza dell attacco berlusconiano berlusconiano e rispondendo con disagio e genericità alle accuse più demagogiche è passata a livello popolare l idea che l Unione volesse tassare addirittura i titoli di Stato non soltanto i capital gain e gli sbandamenti grotteschi sulla tassa di successione hanno spaventato molti piccoli proprietari anche perché le fermissime quanto tardive risposte di Prodi tasseremo solo i patrimoni sopra parecchi milioni di euro sono sembrate poco precise affannate senza contare che poco prima le ipotesi di tassazione delle successioni avanzate dai diversi esponenti del centrosinistra erano apparse contraddittorie Ancora il centrosinistra è perfettamente adeguato per segnalare i guasti pubblici prodotti dal governo Berlusconi a partire dal bilancio dello Stato mentre lui in persona è efficacissimo efficacissimo nel descrivere e promettere soddisfazioni private Il Professore accusava l azzeramento dell avanzo primario entità macroeconomica metafisica il Cavaliere parlava tutto ispirato della ricchezza individuale case auto telefonini vacanze Per rispondere all offensiva del premier sarebbe stata necessaria necessaria una campagna propositiva mentre le molte pagine del programma dell Unione contenevano tutto fuorché le sintesi per indicare obiettivi aggreganti Mentre Berlusconi parlava e qualche volta gridava a un Paese reale Prodi e l Unione avevano in mente ancora una volta il loro Paese immaginario sobrio e rispettoso delle regole La vittoria probabile anzi sicura dell Unione era interiorizzata come un riscatto etico dopo la distorsione prodotta dalla Cdl in cinque anni di leggi ad personam e trucchi contabili senza parlare delle riforme unilaterali come la revisione costituzionale e l approvazione dello sciagurato Porcellum legge elettorale come si è visto 166
tagliata su misura anche se catastroficamente ritortasi contro chi l aveva progettata e realizzata Invece Berlusconi è riuscito a dissolvere la concretezza dei fatti Ha prodotto è vero una quantità enorme di cifre Ma dentro il cumulo di numeri che ha esposto era difficile trovare un indizio di realtà Fra il paradiso in terra da lui illustrato e la quotidianità italiana c è un abisso Dietro le strabilianti politiche per la scuola dell età berlusconiana con i prodigi delle tre i e la promessa che i diciottenni raggiungeranno una competenza competenza nell inglese come se fosse la seconda madrelingua c è la desolazione che chiunque può riscontrare mettendo piede in una scuola qualsiasi e la constatazione che le ore di lingua straniera sono state ridotte Il capo del governo è entrato in difficoltà ogni volta che Prodi è riuscito a portare l attenzione sul terreno dell economia economia e dei conti pubblici Cioè un area in cui Berlusconi non aveva risposte molto facili e immediate da offrire non poteva rispondere sullo scialo dell avanzo primario e neppure obiettare obiettare alcunché sulla crescita zero così come non era in grado di obiettare praticamente nulla sulla spesa pubblica scappata di mano Il fatto è tuttavia che il centrosinistra si è trovato di fronte un esercito politico e mediatico che sotto la guida di Berlusconi è riuscito a compiere un rovesciamento Con un operazione spregiudicata il capo di Forza Italia ha rifiutato di farsi giudicare sugli anni di governo e ha organizzato la protesta preventiva contro il regime delle sinistre La farraginosità dell Unione le parole in libertà sul tema fiscale il balletto sconclusionato delle cifre indicate da alcuni dirigenti dell Unione sulla tassa di successione hanno messo Prodi in una trappola da cui era difficile svincolarsi Una certa evasività prodiana sulle misure fiscali derivava evidentemente dalla sfiducia nei conti pubblici lasciati da Berlusconi e Tremonti Quindi la preoccupazione principale del leader dell Unione consisteva nel proiettare sul futuro sul dopo-elezioni la qualità principale che gli viene generalmente riconosciuta che non è quella del politico bensì quella dell dell uomo di governo Com è noto Prodi è una figura abituata a stare dentro gli establishment a contatto con le istituzioni a 167
pensare in chiave di governo L esatto opposto di Berlusconi e di molti esponenti della Casa delle libertà a cui sembra interessare soprattutto il colpo gobbo il trucco il tentativo di pareggiare i conti di cinque anni di governo fallimentare con l asso nella manica giocato in televisione dell abolizione della tassa sulla prima casa Per alcune settimane quello di Berlusconi non è apparso il linguaggio di un uomo che si appresta a governare di nuovo il Paese Anzi il leader forzista sembrava seguire alla lettera gli inviti dei suoi sostenitori più estetizzanti a cercar la bella morte Piuttosto che una sconfitta mediocre meglio uno spettacolo di fuochi artificiali fra gigionerie e autentiche scene madri da scapestrato mestierante del palcoscenico Eppure questa interpretazione che pure ha qualche fondamento non dice tutto su ciò che sarà Berlusconi dopo Berlusconi e soprattutto soprattutto non dice niente di che cosa sarà l alleanza di centrodestra dopo il 10 aprile In ogni caso Berlusconi aveva deciso che dopo di lui ci sarebbe stato ancora e soltanto lui I suoi comprimari ancorché premiati dal risultato elettorale sono stati oscurati Vincitore o più prevedibilmente sconfitto il quasi settantenne Berlusconi aveva deciso già prima del voto di proiettarsi anche nella prossima legislatura e non soltanto per attestarsi a presidio di tutti i negoziati che verranno aperti in particolare nel risiko del Quirinale e per cercare di trattare da posizioni di forza sui temi per lui sensibili che il centrosinistra dovesse mettere in agenda a partire dal conflitto d interessi e dalla riforma del sistema televisivo Va considerato infatti anche un aspetto ulteriore il patron di Forza Italia sapeva e sa benissimo che oggi come domani il centrodestra esiste in quanto esiste lui con la sua capacità sfrenata di polarizzare il consenso e l avversione di fungere da sintesi reale simbolica e perfino iconica del pensiero e del ceto padronal-liberista in sostanza di essere lo specchio in cui si riflettono tutte le facce visibili e sommerse della destra italiana Abbandonati a se stessi i partiti della Cdl sono strutture acefale L alleanza stessa orfana di Berlusconi sarebbe strattonata strattonata al centro da tentazioni trasformiste e all estrema destra dalle riemergenti pulsioni para-secessioniste della Lega Ci si 168
potrebbe chiedere per quale motivo se fosse giunto al termine della sua parabola politica Berlusconi dovrebbe sentire il bisogno bisogno di mantenere il suo impegno in politica come coagulo del centrodestra tolto il vantaggio di poter negoziare sulle sue questioni proprietarie È probabile che per comprendere questo aspetto sia necessario necessario ricorrere anche a categorie non politiche Berlusconi infatti è un fondatore di imprese Dopo la televisione la maggiore impresa della sua vita è stata la creazione di Forza Italia e del centrodestra Non può lasciare che tutto ciò si afflosci per un risultato elettorale infelice Vale a dire che non può permettersi di lasciare dietro di sé un deserto a meno di non affidare di sé al futuro l immagine di chi ha costruito cattedrali andate precocemente in rovina Invece sul piano esplicitamente politico deve sistemarsi in una posizione strategica in primo luogo per controllare o frenare e condizionare l azione del centrosinistra Ma non soltanto per decidere in quali tempi e con quali modi dovrà avvenire la sua successione e quale sarà il futuro della sua creatura la Casa delle libertà È un programma a suo modo razionale Può stupire semmai che la razionalità del calcolo di Berlusconi sia stata messa in atto e alla prova con le esibizioni più stridenti che si siano mai viste al vertice della politica italiana Tuttavia il messaggio dovrebbe essere chiaro a tutti l Estremista manda a dire a tutti compresi i suoi soci politici che questo leader oltraggioso è l unico leader della destra Altri non ce ne sono Che l ideologia politica dello schieramento è pur sempre quel singolare composto di liberismo forzista e sbrigatività leghista impersonato dal Padrone E che in fondo il centrodestra se esiste e se esisterà lo deve solo a quel giocatore insolente che ha nome oggi come domani Silvio Berlusconi Può apparire paradossale o addirittura inspiegabile che questo scontro fra due Italie si sia incentrato su un solo uomo sulla esclusiva figura di Silvio Berlusconi Eppure oggi mentre la traiettoria berlusconiana sembra avere imboccato la parte discendente si può riconoscere che la transizione italiana è stata modellata proprio dalla presenza politica del proprietario della Fininvest Dal 1994 in poi quando era considerato un perfetto outsider l uomo battuto di strettissima misura alle 169
elezioni del 2006 è stato il protagonista assoluto della vita pubblica italiana non soltanto della politica Il suo talento è stato in grado di aggregare intorno a sé prima i partiti di centrodestra centrodestra e poi un intreccio di interessi e di pulsioni presenti nella società italiana Si tratta di osservare in primo luogo se questo suo lavoro è stabile o no Vale a dire se l Italia moderata che per la verità appare per molti aspetti come una somma di vari radicalismi radicalismi esiste politicamente anche in sua assenza Ma per il momento va registrato che l azione del capo della Casa delle libertà ha determinato o almeno approfondito vistosamente una frattura nella società italiana L investimento di Berlusconi in un conflitto permanente il suo farsi imprenditore quasi di una guerra intestina simbolica ma riconoscibile può avere conseguenze serie nella qualità civile della nostra democrazia Può vivere bene può lavorare con dignità un Paese spaccato a metà in cui le due parti si guardano con una diffidenza che spesso diventa sospetto e talvolta rancore Questa riflessione minaccia di riprodurre continuamente il profilo di un Italia delle regole quella di Romano Prodi contrapposta ontologicamente all Italia selvatica di quelli che secondo il leader dell Unione sono abituati a parcheggiare in doppia fila Il faccia a faccia fra le due Italie contempla anche un capitalismo moderno che accetta integralmente il criterio della concorrenza rifiutato a sua volta dalla folla di imprenditori piccolissimi piccoli e medi che rimpiangono l era delle svalutazioni competitive Oppure una società che rispetta le istituzioni e le considera strutture essenziali della vita collettiva opposta a una folla solitaria e anarchica che pretende soddisfacimenti individuali nella perfetta indifferenza per le finalità comuni È una semplificazione che sembra avere un potere descrittivo di una certa efficacia Da una parte l Italia del trash dei reality show del consumo televisivo irriflesso dei consumi sbrigliati e vistosi socializzata più che altro dalle tendenze e dalle mode unificata dal gossip Si tratta di un Paese che i sondaggi non riescono ad afferrare che nutre oscuri risentimenti contro l Unione europea e contro la moneta unica e sembra disponibile disponibile a trattare le istituzioni come merce di scambio A esso si contrappone l Italia poco divertente e bofonchiona di Prodi 170
secondo una definizione di Giuliano Ferrara che vuole le regole e si ribella all idea di un Paese diviso lungo linee addirittura addirittura antropologiche ma che considera il berlusconismo una malattia culturale e i seguaci del Caimano elettori compresi come dei malviventi reali o almeno potenziali P S Sempre che non si sia sbagliato nel definire Berlusconi l imprenditore del conflitto fra le due Italie Nella conferenza stampa convocata il giorno dopo la chiusura delle urne dopo avere contestato il risultato del voto dichiarando che avrebbe concesso la vittoria al signor Prodi solo dopo le verifiche più accurate il Caimano l uomo della guerra civile quotidiana ha lanciato l idea della Grande coalizione Perché non si può governare in modo unilaterale un Paese spaccato a metà Alla fine viene sempre il dubbio che non si tratti di guerre ma di baruffe di commedie non di tragedie E che in ultimo a sterilizzare il rischio delle due Italie ostili venga in soccorso il sospetto che si tratti ogni volta di teatro [ 2006 ] 171
XII MALAPOLITICA Prima della crisi di governo l esordio del 2008 anno bisesto è stato segnato da alcuni episodi funesti situazioni di degrado e momenti di tensione che testimoniano una severa crisi delle istituzioni italiane e della classe politica Ci riferiamo nell ordine alla gravità della condizione igienica di Napoli in seguito all apparente incapacità di smaltire i rifiuti prodotti ogni giorno che sembra riprodurre sotto altre forme il dramma ambientale e sanitario innescato nell agosto del 1973 quasi venticinque anni fa dall epidemia di colera che per qualche tempo sembrò far precipitare il capoluogo campano in una condizione medievale In quest ultimo caso il disastro era percepibile percepibile anche sul piano visivo con evidenti riflessi sul prestigio e la credibilità italiana all estero le immagini delle tonnellate di immondizia per le strade conferivano alla città europea di Napoli il colore caotico di certe favelas brasiliane La crisi letale delle strutture operative e il collasso della catena amministrativa il disfunzionamento e infine la paralisi e lo schianto dei servizi urbani configurava infatti un caso che di solito si è abituati ad associare nello stereotipo a qualche catastrofe sudamericana fortunatamente remota nel suo folklore Il mercato senza civismo Nello stesso tempo giungeva a un punto limite anche la crisi della politica con le dimissioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella in seguito a un provvedimento giudiziario restrittivo nei confronti della sua consorte presidente del Consiglio Consiglio regionale della regione Campania e dell apertura di un fronte di indagini verso di lui da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere Questo episodio in apparenza minore 173
sembra sintetizzare in realtà una intera concezione della politica modellata su criteri evidentemente più attinenti al familismo che all esercizio di una funzione pubblica e anche a quello che in epoca democristiana veniva chiamato spirito di servizio una visione pratica della politica al cui centro sta un uomo politico di rilievo locale detentore di un numero limitato di voti un pacchetto consolidato valutabile complessivamente intorno al mezzo milione controllati attraverso normali procedure di matrice clientelare che sono risultati essenziali come peraltro quelli di altre formazioni politiche a scartamento ridotto nel calcolo dei voti alle elezioni del 2006 per aggiudicare il successo alla coalizione di centrosinistra così come in altre circostanze avevano contribuito alla formazione di altre maggioranze o alla partecipazione ad altre esperienze di governo Ciò che ha colpito molti cittadini è che nella vicenda che ha coinvolto il ministro della Giustizia è affiorata una pratica di cura e gestione delle affiliazioni delle pressioni e dei favori tale da oscurare il confine della decenza nel rapporto tra la politica politica e le istituzioni e più ancora che le procedure adottate nei feudi venissero sostanzialmente giustificate dai commenti non soltanto giornalistici secondo la regola consuetudinaria per cui così fan tutti in quando evidentemente la politica dovrebbe contenere in sé per via costitutiva o genetica un tasso assai elevato di spartizione e prevaricazione e un codice naturale di comportamenti in cui il livello della moralità coincide con il grado di lealtà personale fra soci di partito militanti ufficiali e supporter anche informali Può darsi che le cose stiano davvero così e questa allora potrebbe essere la ragione più autentica per promuovere una radicale privatizzazione dei settori ancora in mano pubblica dalle ex municipalizzate alla sanità se non fosse che si possiede pure qualche certezza sul fatto che il mercato e la concorrenza cioè l universo dei rapporti del privato funzionano meglio e con maggiore efficacia quando a essi è sotteso il rispetto delle regole e una rete di convenzioni tale da generare fiducia tra i soggetti attivi sul mercato il liberismo unito al degrado civico e alla corruzione può condurre semmai a crisi acute di tipo argentino tanto per restare nel contesto della metafora sudamericana 174
eventualmente possano essere i rimedi dopo che per qualche mese si era osservata quasi con simpatia la ventata di antipolitica che alcuni protagonisti come Beppe Grillo avevano sollevato È legittimo anche essere particolarmente pessimisti L altalenante transizione italiana si è alla fine spiaggiata sulla barriera della legge elettorale approvata unilateralmente dalla maggioranza di centrodestra prima che si concludesse la legislatura 2001-2006 la cosiddetta porcata nelle parole del suo stesso creatore il leghista Roberto Calderoli Piangere sul latte versato non è esattamente un attività utile ma fissare alcune imputazioni di responsabilità dovrebbe essere un esercizio appropriato anche ai fini di un bilancio storiografico motivato Ebbene quando fu approvata la modificazione partigiana della legge elettorale su questa rivista essa fu definita senza esitazioni una manovra nichilista con un riferimento non proprio larvato a un azione politica più simile a un attentato che non a una riforma D altronde furono numerosi i commentatori che videro nell iniziativa del centrodestra e nell approvazione della legge Calderoli l intenzione di avvelenare i pozzi prima di un confronto elettorale che si annunciava infausto ed esporre in tal modo il centrosinistra dato per vincitore all impossibilità di governare in seguito ai ricatti dei piccoli partiti forzatamente coalizzati a fini elettorali Queste annotazioni servono anche per chiarire ancora una volta che sarà pur vero che il bipolarismo è fallito come hanno detto e ripetuto fino alla noia molti degli stessi autori e responsabili del fallimento stesso cioè i firmatari della più classica profezia autoavverantesi ma si dovrebbe aggiungere 175 L ondata antipolitica Se si aggiunge a queste sommarie considerazioni che pochi giorni dopo le dimissioni del ministro Mastella si è assistito alla condanna penale a cinque anni di reclusione del presidente della regione Sicilia Totò Cuffaro con l interdizione dai pubblici pubblici uffici e che questi ha accolto la notizia della condanna in quanto priva dell aggravante del favoreggiamento mafioso come una sostanziale assoluzione accingendosi immediatamente a riprendere le sue funzioni pubbliche risulta naturale cercare di individuare quali sono oggi gli intrecci e le derive di inefficienza che producono lo sfaldamento del sistema politico e quali eventualmente
che il bipolarismo è stato generosamente aiutato a fallire predisponendo predisponendo tutte le condizioni necessarie perché il fallimento avvenisse e inceppando alla fine senza troppa fatica il processo di razionalizzazione e stabilizzazione della politica italiana che era cominciato per disperazione civica nei primi anni Novanta cioè nella stagione dei primi referendum elettorali e durante la tempesta di Tangentopoli Non ci si doveva poi stupire se in questa condizione di evidente sfaldamento anche civile è emersa una vocalità estremistica estremistica diretta espressamente verso la politica Sotto questa luce il caso più eclatante è risultato la polemica di piazza aperta da Beppe Grillo una delle manifestazioni più riconoscibili di azione di protesta antipolitica Tutte le iniziative dell ex comico genovese una specie di emulo italiano di Poujade o di Coluche a cominciare dal cosiddetto Vaffa Day tenutosi in piazza Maggiore a Bologna l 8 settembre 2007 contenevano una spettacolare tonalità demagogica e qualunquista in grado di suscitare rabbia nelle folle ma nello stesso tempo riuscivano a convogliare sentimenti ormai diffusissimi di avversione verso il governo e verso i partiti gli schieramenti di quel bipolarismo bipolarismo così fallimentare Era un animosità che si rivolgeva a destra e sinistra senza eccessive distinzioni ma con l aggiunta di un ostilità sentimentalmente ancora maggiore rivolta verso il governo di centrosinistra a cui nel 2006 era stata attribuita una funzione salvifica rispetto al governo berlusconiano del quinquennio precedente Era tutto facilmente comprensibile Ciò che poteva sorprendere sorprendere piuttosto era che la furia della protesta potesse trovare il consenso di personalità insospettabili È stato il caso per esempio di Giovanni Sartori cioè il maggiore scienziato politico italiano che sulla prima pagina del Corriere della Sera ha pubblicato un editoriale durissimo inatteso per uno studioso che ha dedicato la vita a spiegare come la democrazia sia anzi tutto una forma di governo modellata su istituzioni e procedure formalizzate Parlava di Grillo che ci sa fare della casta descritta in un libro di dilagante successo da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo della terra che trema sotto la classe politica Sartori usava parole come putrefazione ventilava un possibile tsunami e concludeva Confesso che 176
una ventata solo una ventata che spazzi via i miasmi di questa imputridita palude che è ormai la Seconda Repubblica darebbe sollievo anche a me E certo questa ventata non verrà fermata dalla ormai logora retorica del gridare al qualunquismo al fascismo e simili Come si è ricordato sono quasi vent anni che si cerca di razionalizzare il sistema politico della Repubblica Siamo passati attraverso ondate e ventate di populismo in coincidenza con Tangentopoli e in seguito alle sferzate antipolitiche di Silvio Berlusconi e delle spinte secessioniste operate dalla Lega sono stati cercati rimedi istituzionali ossia nella tecnica politico-istituzionale politico-istituzionale con i referendum elettorali dei primi anni Novanta con l imperfetta legge elettorale semimaggioritaria battezzata Mattarellum proprio da Sartori e infine con tentativi ora frettolosi frettolosi da sinistra e ora farraginosi da destra di riforma della Costituzione Che i rimedi siano stati insufficienti è nell ordine reale delle cose Ma se fossimo in attesa di un evento sovvertitore come si augurava Sartori occorreva avere presente che anche le rivoluzioni alla fine devono creare altre istituzioni Lo ha insegnato Tocqueville lo ha spiegato Hannah Arendt Invece per qualche settimana anche sulla scorta dello schema di Sartori e almeno per tutta la durata dell exploit mediatico di Grillo è sembrata affermarsi l idea che il primo obiettivo comune per la società italiana si riassumesse semplicemente nell abbattimento del suo ceto politico rappresentativo del governo di qualsiasi espressione istituzionale contaminata dal virus della malapolitica Come si giustifica la politica Il colpo di grazia materiale e simbolico è venuto naturalmente naturalmente con il disastro dell immondizia a Napoli un altro di quegli episodi che sembrano fatti apposta per gettare nello scoramento l opinione pubblica anche per l immagine che trasmettono fuori dai confini come ad esempio era avvenuto con la strage mafiosa di Duisburg Perché è risultato chiaro che le tonnellate di rifiuti gli inceneritori mai impiantati il 177
contagio della camorra l infarto delle istituzioni e la non credibilità credibilità dei protagonisti politici locali dipingevano un quadro tragico per l intero Paese Ciò che colpiva ulteriormente assistendo alle discussioni televisive in merito era il modo in cui personalità politiche di primo piano come Antonio Bassolino ex sindaco di Napoli ed ex ministro part-time attuale presidente della regione Campania Campania dopo essere stato commissario straordinario per i rifiuti tentavano di sfuggire a imputazioni di responsabilità Ciascuno di loro e Bassolino in primo luogo si sforzava in ogni modo di spiegare come tutte le procedure fossero state rispettate e come non fosse mai mancata la sua firma o la sua decisione rispetto a una scelta dovuta a un documento da fare avanzare a un protocollo da approvare a un finanziamento da stanziare Purtroppo i rifiuti continuavano a essere lasciati sul territorio territorio con Napoli ridotta a una città dei miasmi fra proteste di popolo e scontri con la polizia Sembrava esprimersi con compiutezza una mentalità estranea alla cultura del risultato Il fatto che montagne di rifiuti per le strade ammorbassero l aria appariva come un antipatico accidente ma la sostanza degli atti pubblici doverosamente rispettati stava lì a dimostrare azioni ineccepibili doveri rispettati insindacabilità della classe politica Peccato avrebbe detto il manzoniano don Ferrante per l accidente dei rifiuti Sembrava insomma che nelle parole dei protagonisti si sintetizzasse una mentalità intera in cui ciò che rileva è esclusivamente esclusivamente il rispetto integrale delle formalità e dei burocratismi Una visione ispirata a una concezione idealistica e al tanto peggio per i fatti nella migliore delle ipotesi nella peggiore essa configura un reperto comportamentale spagnolesco e secentesco secentesco con una fuga dalla responsabilità che lascia stonati e che di fronte al glamour dell Italia contemporanea che si vuole moderna ed europea e anche opportunamente trendy può configurare soltanto la sindrome feroce e perfetta dell abbarbicamento abbarbicamento al potere unito indissolubilmente all abdicazione morale 178
Il fallimento delle riforme Sarebbero largamente sufficienti questi elementi sparsi per rendere giustificabile un verdetto senza appello che poi dovrebbe comprendere nel giudizio anche lo sfilacciarsi della condizione civile con la percezione sempre più diffusa dello smarrirsi di un senso nella convivenza e il cedimento progressivo progressivo delle strutture preposte a costruire e mantenere le ragioni che presiedono alla vita nella comunità Di fronte a questo ritratto cioè alle immagini che i cittadini cittadini incontrano e alle sensazioni che essi provano ogni giorno nelle città nei luoghi di lavoro sulle pagine dei giornali nel rapporto con la burocrazia e in qualunque situazione in cui l individuo si trova di fronte allo Stato o al settore pubblico ecco di fronte a questo ritratto in cui le uniche regole sono dettate dalla fatica e dall emergenza sembra ormai poco più che un palliativo ricorrere alle soluzioni tecniche Forse non è più questione di ingegneria A partire dai primi primi anni Novanta si è provato a riformare il Paese cambiando le formule elettorali ma come si è visto la classe politica si è superata nel trovare gli antidoti Ci voleva molto a capire che votare liste bloccate di candidati scelti dai partiti significava restituire ai partiti stessi un potere insindacabile e prevaricatorio prevaricatorio Lo scorrere del tempo ha mostrato senza possibilità di equivoci che quando il ceto preposto alla cosa pubblica si riappropria senza scarti e senza riserve della politica è in grado di sterilizzare qualsiasi schema razionalizzatore E in che cosa consisteva il risultato principale delle riforme introdotte nel sistema politico durante la lunga transizione In sostanza nell acquisizione che il vincitore delle elezioni avrebbe governato per l intera legislatura e nell idea che il modulo dell alternanza fosse un bene politico da tutelare in quanto capace di favorire il ricambio delle élite dirigenti ed evitare quindi la sclerosi degli apparati Queste idee e procedure sono state facilmente assimilate dai cittadini che fin dalla tornata elettorale per l elezione dei sindaci nel 1993 e dall esordio del sistema semi-maggioritario semi-maggioritario nelle consultazioni politiche del 1994 hanno mostrato di gradire una formulazione della politica che risultava più chiara consentiva di verificare subito il vincitore della contesa 179
elettorale permetteva la formazione leggibile di maggioranze e minoranze e soprattutto portava all individuazione di un principio di governo e di responsabilità politica E va detto per concludere che la grande riflessione politica che ha condotto di fatto ad abbandonare il sistema maggioritario maggioritario è stata tutta elaborata dai corridoi di partito non dall opinione opinione pubblica e dai cittadini Secondo uno scienziato politico come Leonardo Morlino la richiesta della società italiana di forme maggioritarie era soprattutto una domanda di efficacia decisionale e dunque a favore di decisioni governative e parlamentari parlamentari più spedite che risolvessero i problemi dei cittadini ma era anche una domanda di maggiore efficienza amministrativa rispetto a una tradizione di Stato burocratico esoso fiscalmente fiscalmente e al tempo stesso inadempiente nella fornitura dei servizi Non era in realtà una domanda di un modello maggioritario impossibile da realizzare per la complessità o l eccezionalità del cambiamento di aspetti di fondo che sarebbero richiesti Alla fine va riconosciuto che dopo mille fraintendimenti e aspettative frustrate il modello consensuale ci appartiene e non è possibile uscirne 1 Se le cose stanno così soltanto una fissazione intellettuale o una specie di coazione a ripetere indurrebbe certuni a insistere sulla via referendaria alla ricerca di un sistema maggioritario impossibile Si tratta di una sindrome provinciale come scrisse scrisse una volta Saverio Vertone irridendo gli astratti furori di certi illuministi La astrale democrazia anglosassone che gli azionisti volevano instaurare non esisteva né in Inghilterra né in America ma solo nella mente di qualche cileno o italiano che doveva compensare con un eccesso di perfezione ideale l eccesso di imperfezione reale nel Paese nel quale si trovavano e si trovano a vivere E si può convenire su questa diagnosi osservando che è bastata l ipotesi o è bastato l annuncio secondo cui si sarebbe tornati a una qualche forma di rappresentanza proporzionale ispano-tedesca o del tutto italiana perché il conflitto politico fra destra e sinistra si stemperasse Se il detestato avversario 1 L Morlino La transizione impossibile ?, in R D Alimonte e A Chiaramonte Chiaramonte a cura di Proporzionale ma non solo Le elezioni politiche del 2006 Bologna Il Mulino 2007 180
diventa un socio o qualcosa di simile se insomma il confronto elettorale serve soprattutto per ritagliare quote di potere la diabolicità maligna degli uni i comunisti si attenua e la perfidia carnivora del Caimano si riduce Nel sistema proporzionale comunque organizzato chi vince non vince mai del tutto e chi perde non è mai sconfitto completamente in quanto mantiene un residuo di potere di veto Dopo avere passato alcune stagioni a deprecare a dispetto di Lijphart il consociativismo in nome del maggioritario ecco la virata Culturale naturalmente ma anche comportamentale perché va da sé che la democrazia consensuale è sempre anche una democrazia negoziale Si può salvare la politica Ma prima che il realismo politico si cristallizzi in una nuova triste scienza secondo cui nihil sub sole novi e quindi la corruzione è sempre esistita ed è naturale che il consenso venga raccolto con lo scambio e il rapporto clientelare vale la pena di sottolineare allora che se non ci sono formule tecniche che possano correggere lo spirito italiano alla consensualità il compito dei riformatori dei riformisti insomma di chiunque intenda gestire la modernizzazione del Paese diventa ancora più complicato Perché si torna alla condizione in cui ci si trovava all epoca di Tangentopoli e della lottizzazione estrema quando tutti davano per fallita o almeno da riformare profondamente la scoppoliana Repubblica dei partiti senza che nessuno fosse in grado indicare uno strumento per restituirle dignità e credibilità Rispetto a quell epoca non ci sono nemmeno più le culture culture politiche che si aggregavano intorno ai partiti storici Oggi il centrodestra e in particolare l area berlusconiana esprime un eclettismo pragmatista animato da valori enfatici enfatici o strumentali non di rado ancorati a una visione clericale A sinistra il Partito democratico mostra ogni giorno l effetto di tensioni derivanti da ispirazioni culturali e da eredità spirituali spirituali contrapposte senza che sia stato possibile formulare una sintesi riconoscibile E allora se mancano le culture e le idee come si fa a immaginare un evoluzione positiva l attuazione di riforme modernizzanti progettate e realizzate a favore del- 181
la collettività intera e non solo a favore di gruppi di interesse coalizzati Chi è affezionato all idea di una società libera e capace di auto-organizzarsi condivide facilmente l obiettivo di liberare dai vincoli una società sciaguratamente modellata sulle barriere castali su strutture di potere non contendibili sull ereditarietà delle posizioni professionali sulla logica delle corporazioni e di privilegiare invece il merito la concorrenza leale la competizione competizione sul mercato presieduto dalle regole e dalle autorità preposte al rispetto delle regole Ma va da sé che un programma di questo genere richiede solo per cominciare risorse ingenti da destinare destinare a una scuola rinnovata una ridefinizione dell università un appello al civismo che non esclude l applicazione severa e rigorosa della legge uguale per tutti la verifica dei risultati in ogni settore della burocrazia pubblica e il ripristino di una linea di comando e di responsabilità in tutte le articolazioni della pubblica amministrazione In breve la ricostruzione del rapporto fra i cittadini e lo Stato Come questo si possa ottenere mentre la politica è di nuovo sotto scacco è difficile dire Ma mentre di fronte all estrema complessità di questo compito si manifestano nella società italiana italiana pulsioni profonde e non esattamente democratiche che talvolta sfiorano la configurazione grottesca dell uomo forte o dell uomo della provvidenza e in altri settori sociali si spinge la fantasia fino al solito auspicio del governo di larghe intese che riunisca coloro che la pensano allo stesso modo e vogliono fare le stesse riforme si potrebbe intanto richiedere alla classe politica che faccia uno sforzo di trasparenza e di recupero di credibilità Nel pieno degli anni Ottanta allorché il Partito socialista cominciava a entrare nel mirino di inchieste sulla corruzione dal centro si tentò di intervenire con commissari spediti da Roma nelle federazioni locali a cercare di salvare il salvabile È probabile che nessuno dei leader di partito accetti il paragone con quel passato e meno che mai con l era di Tangentopoli Ma se rispetto alla grande corruzione i tempi sono cambiati forse oggi il consenso verso i partiti è perfino inferiore Solo a pensarci ci sono infinite possibilità tecniche dal commissariamento alla creazione di comitati etici dotati di visibilità visibilità pubblica e pieni poteri operativi che provino a restituire 182
visibilità e comprensibilità alle decisioni politiche e se è il caso recidano le obbligazioni perverse generate dall intreccio con l economia La diffusione delle primarie per la scelta dei candidati candidati e dei dirigenti è un altro strumento di disincrostazione delle posizioni consolidate di potere Un rapporto leale con la stampa la pubblicità dei bilanci la chiarezza sui finanziamenti il confronto pubblico sulla realizzazione dei programmi Prima di sentenziare che si tratta di acqua fresca occorrerebbe vedere se c è qualcuno fra i partiti che abbia voglia di inserire nel proprio progetto politico da subito uno schema di ricostruzione del rapporto fra i cittadini e la politica Perché dalla crisi della politica si sa si esce soltanto con la politica Ma sarebbe un fardello troppo grande per la società del nostro Paese aspettare che sia la politica da sola a riformare se stessa [ 2008 ] 183
XIII PARTITO DEMOCRATICO O PARTITO IPOTETICO Il commento al risultato ottenuto dal Partito democratico alle elezioni del 13-14 aprile 2008 e ai suoi riflessi più generali sullo schieramento di sinistra non è così semplice come potrebbe potrebbe apparire O meglio risulta facile se si applicano criteri di misura modellati su un pregiudizio Uno di questi pregiudizi recita oggi l ala sinistra dello schieramento politico è ridotta a una minoranza con scarse o poco prevedibili possibilità di rivincita quindi non possono esserci dubbi la sconfitta è stata catastrofica e può dare luogo a un lungo periodo di irrilevanza politica Il pregiudizio opposto sostiene che il Pd come argomenta argomenta ripetutamente Walter Veltroni è riuscito a proporsi come il motore riformista della politica italiana raggiungendo una dimensione non dissimile da quella dei principali partiti progressisti progressisti europei il brevissimo tempo avuto a disposizione le pessime condizioni competitive l ombra proiettata dal governo precedente hanno impedito di completare quello che comunque costituisce in termini relativi un risultato positivo Ma prima di osservare e giudicare le ripercussioni reali che il voto ha avuto sul centrosinistra e sulla sinistra è il caso di guardare in primo luogo all esito sistemico delle elezioni e sotto questo punto di vista non si può negare che l effetto è stato davvero spettacolare Come Veltroni ha sostenuto durante durante la campagna elettorale lo strappo solitario del Pd imitato dalla decisione di Silvio Berlusconi di unificare Forza Italia e Alleanza nazionale nella nuova sigla Popolo della libertà ha realizzato sul campo operativamente quella razionalizzazione dell ambiente politico che era stata invano inseguita attraverso le riforme elettorali e istituzionali Secondo una lettura in positivo di questo esito l infinita transizione italiana ha raggiunto quindi una prima tappa In effetti la semplificazione della rappresentanza parlamentare è 185
stata fortissima e nonostante una legge elettorale di persistente cattiva qualità si è determinata una chiara maggioranza nel Parlamento Purtroppo per il centrosinistra si tratta di una chiara maggioranza di destra In sintesi quello praticato da Veltroni segretario del Pd e candidato alla guida del governo sulla scia delle primarie democratiche dell ottobre 2007 si è configurato come un sacrificio di regina la separazione definita consensuale con la sinistra antagonista ha condotto alla scomparsa dei partiti raccolti nel cartello Arcobaleno che sono stati ridotti a una dimensione extraparlamentare a sua volta il Pd non è riuscito a rastrellare consenso al centro del sistema politico conquistando alla fine soltanto un terzo dell elettorato Ha preso a circolare una battuta liquidatoria L operazione di Veltroni è riuscita ma il paziente è morto Il capo della destra Silvio Berlusconi ha sintetizzato nel suo modo sbrigativo Sono cambiate le condizioni prima c erano due metà del Paese contrapposte per cui occorrevano il dialogo e la condivisione adesso siamo all incirca due terzi contro un terzo e quindi per la nostra parte è venuto il momento della decisione Per quanto sbrigativa l osservazione berlusconiana descrive descrive con sufficiente precisione la struttura attuale della politica italiana Oggi il centro e la sinistra riformista vale a dire il perimetro delle forze politiche su cui si è basato l equilibrio politico della Repubblica italiana a partire dai primi anni Sessanta Sessanta rappresentano una entità minoritaria La razionalizzazione ha avuto luogo ma gli effetti non sono stati quelli attesi dai promotori del Partito democratico Come nasce il centrosinistra Silvio Berlusconi scende nell arena pubblica agli inizi del 1994 provocando un effetto immediato di polarizzazione della competizione politica O si diventa ferventemente berlusconiani o ci si oppone al ruolo che il tycoon televisivo ha voluto assumere assumere Di qua o di là è l unico schema accettato e assimilabile dalle forze politiche salvo la brevissima e sfortunata esperienza del Patto per l Italia di Martinazzoli e Segni che alle elezioni politiche del 1994 tentarono di collocarsi al centro del sistema 186
politico finendo praticamente stritolati dalla dinamica bipolare e sacrificando oltre sei milioni di voti in cui si era rifugiato il consenso democristiano oltre a un discreto numero di elettori laici che avevano voluto sottrarsi al nuovismo berlusconiano e all ipoteca post-comunista della gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto Per tredici anni dopo la caduta del Berlusconi primo vale a dire dall ingresso nella politica attiva di Romano Prodi una parte della società italiana ha tentato di opporsi al berlusconismo berlusconismo montante e alla strategia di alleanze realizzata dal capo di Forza Italia cercando una rappresentanza conforme alle proprie ispirazioni culturali e aggrappandosi all idea di poter costruire uno strumento politico originale in grado di proporre una modernizzazione saggia del nostro Paese Nacque da questo presupposto l Ulivo cioè l innesco della fusione fra ex comunisti laici riformisti e cattolici progressisti che alla fine di un itinerario piuttosto tortuoso avrebbe condotto alla formazione del Partito democratico L esperienza politica dell Ulivo avveniva all interno del sistema sistema parzialmente maggioritario il cosiddetto Mattarellum basato sul sistema a collegio uninominale Alle elezioni del 1996 il centrosinistra vinse le elezioni in seguito alla rottura della Lega Nord con il blocco costituito da Forza Italia e An Cinque anni e tre governi dopo il centrodestra si riunificò vincendo le elezioni e Berlusconi riconquistò Palazzo Chigi Una legislatura più tardi la sofferta affermazione elettorale del centrosinistra ribattezzato Unione alle consultazioni del 2006 diede luogo a una problematica maggioranza e a una tormentata vicenda governativa Il resto è storia di questi mesi Ma se si passa in rassegna l arco degli ultimi tredici anni ponendosi a una distanza critica adeguata si ha la sensazione che la politica del centrosinistra sia stata costantemente modellata da un intenzione e un problema L intenzione consisteva nel trovare una formula politica che consentisse un azione efficiente di contrasto competitivo alla potenza politica e mediatica della coalizione berlusconiana Il problema derivava dalla storia di una componente fondamentale del centrosinistra cioè la sinistra post-comunista che secondo alcuni non aveva mai condotto fino alle conseguenze più vincolanti la propria revisione ideologica ideologica si può condividere o avversare questo giudizio ma 187
dal momento che l ascendenza comunista è impugnata dagli avversari come un arma politica il problema esiste a dispetto di qualsiasi assoluzione soggettiva Poiché la competitività elettorale del centrosinistra dipendeva dipendeva alla fine dei conti dalla possibilità di unire non solo tatticamente la sinistra democristiana e gli eredi del principale troncone del Pci la questione effettivamente strategica consisteva consisteva nell individuare un punto di equilibrio in grado da fungere da fulcro di una mediazione possibile e da un immagine un volto da esporre in pubblico come ritratto della sintesi avvenuta fra le due vecchie subculture politiche Questo punto di mediazione fu individuato nella figura di Romano Prodi Viceversa si può sostenere che Prodi si ritagliò questo ruolo La questione non cambia in modo significativo Invece può apparire singolare che un progetto politico presumibilmente presumibilmente di lunga durata potesse fondarsi soltanto su una persona e addirittura su una faccia su uno stile umano sulla familiarità di un modo di essere Eppure la crisi della sinistra dopo la sconfitta nel 1994 era tale che le ragioni della tattica tendevano inevitabilmente a prevalere su quelle delle ipotesi strategiche Il tempo stringeva la spregiudicatezza del centrodestra centrodestra si faceva sentire sconvolgendo le convenzioni politiche consolidate occorreva quindi una risorsa politica immediata spendibile a breve nel mercato politico e Prodi con l Ulivo inventato da Arturo Parisi rappresentava una carta potenzialmente potenzialmente efficace per raccogliere il consenso anche delle fasce sociali moderate Alle elezioni del 1996 il risultato fu eccellente soprattutto perché la componente post-democristiana dell Ulivo sotto il volto rassicurante di Prodi convinse buona parte del mondo cattolico che la modernizzazione in chiave ulivista rispettosa degli equilibri sociali attenta alle compatibilità interne ancorata ancorata alle istituzioni europee aliena da estremismi ideologici era più accettabile dei progetti e delle ricette del frettoloso neoliberismo berlusconiano Nelle parrocchie molti sacerdoti indissero una sorta di catechismo elettorale e i movimenti di base si mobilitarono contro il materialismo edonista del centrodestra centrodestra come aveva detto lo scrittore cattolico Vittorio Messori una personalità tutt altro che tenera verso la sinistra per le televisioni di Berlusconi Dio non è neanche un ipotesi L alta 188
gerarchia ecclesiastica a cominciare dal presidente della Cei il cardinale Camillo Ruini rimase perplessa ancora incapace di riaversi dalla scomparsa del partito che aveva incarnato l unità politica di cattolici Con la preziosa e partecipe collaborazione di Carlo Azeglio Ciampi Prodi condusse una fruttuosa opera di risanamento dei conti pubblici al fine di rientrare nei parametri di Maastricht Non appena conseguito questo scopo il suo ruolo fu giudicato superfluo nell ottobre nero del 1998 il ritiro della fiducia da parte di Rifondazione comunista insieme con qualche modesta modesta cospirazione trasformista in Parlamento portò a Palazzo Chigi il leader del Pds Massimo D Alema con la conseguenza spiacevole di confermare almeno agli occhi degli scettici che il volonteroso Prodi era in effetti soltanto la maschera dei comunisti Prove ed errori nell Unione Ma l intuizione di Prodi e dei consiglieri più vicini non era sbagliata a dispetto di alcuni verdetti di condanna che talora in modo sprezzante sono venuti dall area cattolica e democristiana democristiana più volte Francesco Cossiga trovò modo di definire un imbroglio l invenzione dell Ulivo come pure da chi riteneva necessario legare il nuovo centrosinistra al pilastro di un partito di chiara matrice socialdemocratica La ragionevole obiezione degli ambienti vicini a Prodi consisteva consisteva nell osservare che rispetto all evoluzione di altri Paesi europei l Italia aveva conosciuto uno sviluppo traumatico il sistema politico si era disintegrato agli inizi degli anni Novanta con l autodistruzione di Tangentopoli Il sistema della scoppoliana scoppoliana Repubblica dei partiti era imploso le subculture erano evaporate cosicché risultava velleitario puntare su una rinascita socialdemocratica dal momento che dei due principali partiti della sinistra l uno il Partito socialista si era volatilizzato e gli eredi dell altro il Partito comunista non avevano mai accettato accettato né assimilato una cultura fondata sui principi ovvero i compromessi al ribasso del socialismo democratico Anzi durante l intera vicenda repubblicana la sinistra comunista comunista e la cultura a essa collegata aveva concepito ufficialmente il 189
riformismo socialista come una posizione politica rinunciataria una sostanziale abdicazione ai principi storici del movimento operaio guidato dal Partito comunista Anche nei momenti di maggiore assunzione di responsabilità sul piano nazionale il Pci non aveva rinunciato ufficialmente ai capisaldi della sua impostazione teorico-pratica il centralismo democratico e la lotta di classe Se un approccio socialdemocratico era praticato nella realtà e con buoni risultati pratici come nel caso delle amministrazioni rosse in Emilia-Romagna risultava tuttavia impossibile formalizzare una svolta esplicitamente riformista Nessuna Bad Godesberg era mai stata alle viste fino al 1989 nonostante la via nazionale al socialismo e malgrado le aperture dell eurocomunismo ai tempi di Enrico Berlinguer nonostante il compromesso storico le dichiarazioni di accettazione accettazione della Nato e tutto l armamentario del Pci colonna della democrazia italiana la sensazione di superiorità etica politica e culturale tutto ciò che sanciva la diversità comunista rifiutava di contaminarsi con il pragmatismo compromissorio delle socialdemocrazie Si aggiunga poi che la frantumazione della Democrazia cristiana ovvero lo strumento politico della cosiddetta unità politica dei cattolici aveva lasciato a sinistra una parte minoritaria minoritaria ma consistente del mondo cattolico Esponenti di prima fila della Dc ancora convinti degasperianamente di essere uomini di centro che marciano verso sinistra animose nipotine della partigiana Tina Anselmi militanti impegnati nelle organizzazioni di base nel volontariato e nelle associazioni religiose semplici fedeli riluttanti ad accettare la visione individualistica e l edonismo edonismo della nuovissima destra come orizzonte naturale della politica a venire e talvolta sinceramente inquieti davanti al luccicante materialismo del mondo di Berlusconi erano rimasti intrappolati a sinistra volenti o nolenti per convinzione per caso per calcolo o semplicemente per necessità In un contesto modellato dal sistema maggioritario in cui si profilava con nettezza un approdo bipolare occorreva dunque pensare a come trovare una casa comune ai socialisti mancati e ai cattolici naufragati cioè un abbozzo di cultura comune la prospettiva di una formazione politica unitaria e intanto la creazione di un sistema di alleanze che risultasse competitivo e potesse frenare il dilagare del berlusconismo Alle elezioni 190
politiche del 2001 ricucita grazie alla diplomazia creativa di Giulio Tremonti la lacerazione con la Lega la Casa delle Libertà aveva vinto senza troppe difficoltà a dispetto di una buona campagna condotta da Francesco Rutelli che aveva condotto il centrosinistra a ridosso dei vincitori almeno nel calcolo del voto nei collegi nella parte proporzionale il vantaggio del centrodestra era molto più pronunciato Per diversi aspetti si può sostenere che i faticosi cinque anni del governo Berlusconi sono serviti al centrosinistra per formalizzare il perimetro dell Unione e porre le premesse per la costituzione di un entità maggioritaria di carattere riformista riformista destinata con il tempo a sfociare formalmente nel Partito democratico Mentre Prodi completava il suo mandato alla Commissione europea venivano condotte le prime prove di unificazione fra la Margherita e i Ds insieme ad altre formazioni formazioni minori alle elezioni europee del 2004 con esiti non entusiasmanti ma date le condizioni di contesto nemmeno scoraggianti nello stesso tempo cominciava a delinearsi per l alleanza di centrosinistra un formato largo esteso fino ai verdi ai Comunisti italiani e al partito maggiore della sinistra radicale cioè Rifondazione comunista Non si è trattato di un processo sempre lineare In numerose occasioni sono emerse tensioni fra il centro e la sinistra antagonista antagonista così come l iter di unificazione fra gli ex popolari prodiani e Ds ha conosciuto alti e bassi Con ogni probabilità a dare l impulso decisivo alla creazione dell Unione è stata la combinazione della nuova legge elettorale approvata dal centrodestra nel finale della legislatura e dalle primarie del centrosinistra nell ottobre 2005 La legge elettorale attribuita al leghista Roberto Calderoli con impianto proporzionale e premio di maggioranza alla coalizione vincente è apparsa immediatamente immediatamente come un tentativo di imbrogliare i giochi precostituendo condizioni di sostanziale ingovernabilità per il centrosinistra che sembrava destinato ad aggiudicarsi agevolmente il confronto elettorale Le primarie di coalizione sanzionavano i confini di un alleanza politica che comprendeva Rifondazione comunista il cui segretario politico figurava tra i candidati in lizza a conferma conferma di un percorso di istituzionalizzazione del partito che sarebbe diventato evidentissimo dopo le urne con l elezione di Fausto Bertinotti alla presidenza della Camera 191
L occasione mancata Poteva essere questo l avvio della stabilizzazione dei due poli politici e quindi dell intero sistema politico italiano A dispetto di una formula elettorale farraginosa e intrinsecamente contraddittoria lo schema sembrava effettivamente un passo in avanti verso quella razionalità e linearità che si cercava di raggiungere con fatica sempre maggiore a partire dai referendum referendum elettorali del 1991 e del 1993 E allora a che cosa si può attribuire il fallimento della legislatura avviata nel 2006 Per comprenderlo è utile ripercorrere almeno sommariamente sommariamente lo sfondo su cui si svolsero le elezioni politiche L Unione si era accostata al voto con la sostanziale certezza di vincere senza particolari difficoltà Infatti il governo guidato da Berlusconi Berlusconi era circondato da un discredito diffuso Anni di crescita prossima allo zero a fronte di previsioni mirabolanti anche in sede ufficiale nei documenti di programmazione economica e finanziaria una gestione inefficace della spesa pubblica il lassismo sui conti dello Stato la procedura di infrazione sul deficit da parte dell Unione europea il fallimento della riforma riforma costituzionale avevano gravemente lesionato la credibilità dell esecutivo Le trentasei riforme del centrodestra avevano un sapore più che altro di propaganda Il fallimento della coalizione coalizione era stato simboleggiato dalla caduta del suo esponente più prestigioso il ministro dell Economia Tremonti dopo una serie mortificante di accuse sui conti pubblici truccati in cui si era distinto il presidente di An Gianfranco Fini in realtà come spiegò Marco Follini Tremonti venne messo sotto tiro e abbattuto da An e dall Udc in quanto il ministro rappresentava rappresentava l ideologo culturale e il pilastro tecnico dell alleanza tra Berlusconi e Bossi grazie al quale si era creato un asse politico che penalizzava gli altri partiti e quindi squilibrava gravemente la coalizione È superfluo a questo punto ricordare come invece si concluse concluse lo scrutinio dei voti l inezia dei 24.000 voti di maggioranza alla Camera il Senato conquistato rocambolescamente grazie ai voti degli italiani all estero insomma il sostanziale pareggio non la vittoria attesa e lasciamo perdere le stridule accuse di brogli mai provate e in genere smentite dalle verifiche effettuate effettuate lanciate da Berlusconi alternativamente alla richiesta di 192
un governo di larghe intese Ma non è affatto superfluo invece ripercorrere le prime mosse dell Unione e poi del governo Prodi Perché se si può imputare una critica verso il centrosinistra essa concerne un interpretazione imprecisa se non fideistica del risultato elettorale nonché dei conseguenti rapporti di forza in Parlamento Le avvisaglie si videro con l elezione delle tre principali principali cariche dello Stato Dopo che Bertinotti era stato eletto al vertice della Camera senza alcuna difficoltà dai numeri parlamentari assicurati dal premio di maggioranza al Senato Senato si dovette assistere a una battaglia molto aspra condotta sul margine di pochissimi voti e concentrata sulle figure di Franco Marini candidato dell Unione e del senatore a vita Giulio Andreotti strumentalmente ripescato come candidato di parte dal centrodestra Dopo alcuni turni di voto e diversi espedienti per rendere riconoscibili le preferenze espresse dai partiti Franco Marini Marini Franco …) e impossibili le trasversalità Marini fu eletto di strettissima misura rendendo evidente per chi voleva vedere e capire che il cammino degli atti di governo al Senato sarebbe stato più che accidentato Poco dopo l incomunicabilità fra i due schieramenti condusse condusse all elezione unilaterale alla presidenza della Repubblica dell ex comunista Giorgio Napolitano votato dall Unione ma non dalla Casa delle Libertà che quasi all unanimità depose nell urna di Montecitorio le proprie schede bianche Con queste scelte il centrosinistra dimostrava empiricamente empiricamente che non c era nessuno spazio per aprire tavoli comuni o semplicemente di confronto con lo schieramento opposto Si trattava di una decisione politicamente rilevante non ben motivata se non con battute scherzose secondo Prodi la maggioranza ridotta sarebbe stata esteticamente attraente anzi più precisamente sexy che nasceva con ogni evidenza dalla certezza che l incubo del ritorno di Berlusconi avrebbe inibito ogni ipotesi di defezione all interno delle proprie forze parlamentari Che si trattasse di una convinzione troppo fiduciosa fiduciosa è dimostrato dal costante manifestarsi di dissociazioni soprattutto in politica estera ma non solo che alla lunga resero resero un tormento ogni voto al Senato e costrinsero il governo a ricorrere di continuo al voto di fiducia accorpando grossi pacchetti di provvedimenti 193
Ci fu anche un altra conseguenza forse ancora più rilevante rilevante La convinzione trasmessa da Prodi che il governo sarebbe riuscito a restare in carica per i cinque anni della legislatura condusse a una politica economica certo di impostazione classica nelle sue modalità ma date le condizioni parlamentari rischiosissima rischiosissima nel caso che per un qualsiasi incidente il governo fosse caduto e la legislatura si fosse interrotta Con l applicazione di schemi in sé razionali anche se un tantino astratti si decise di produrre nei primi due anni della legislatura lo sforzo severo per risanare i conti pubblici e per tentare di rilanciare la crescita crescita economica rinviando alla seconda parte del mandato la restituzione ai cittadini per via fiscale dei benefici ottenuti Quando un governo diventa impopolare Il modello era razionale forse non era proprio freschissima la percezione dell andamento economico visto che il governo programmava misure impopolari entro le coordinate di una congiuntura negativa proprio mentre si profilava un avvertibile miglioramento della tendenza e purtroppo era irrazionale la situazione parlamentare Allorché furono indette le consultazioni primarie per scegliere il leader del costituendo Partito democratico la situazione situazione era descrivibile con questa sintesi i risultati ottenuti dall esecutivo erano buoni la sua popolarità si era inabissata I conti pubblici erano bonificati le imprese avevano ottenuto benefici economici consistenti il livello di crescita del Pil non si registrava da anni le entrate fiscali sembravano confermare che l azione contro l evasione aveva avuto successo Sul piano internazionale Prodi e Padoa-Schioppa avevano riconquistato un dignitoso rapporto con la Commissione europea l iniziativa in Libano aveva riportato l Italia in una posizione consona alla sua tradizione in politica estera ripristinando la nozione multipolare che aveva fatto da riferimento dopo la caduta del blocco sovietico ed era stata stracciata da Berlusconi A che cosa si doveva attribuire quindi la caduta dei livelli di consenso del centrosinistra Liquidati i lamenti sull incapacità di comunicare del governo come scontati e malriusciti espedienti retorici le ragioni della disaffezione e della perdita di credibilità 194
la parte più gratificante dell attività di governo il Partito democratico si era appena costituito accompagnato da critiche sulla fusione fredda il gradimento del governo era ai minimi In queste condizioni il nuovo leader del Pd il sindaco di Roma Walter Veltroni doveva inventarsi in tutta fretta una strategia politica ed elettorale Correre da soli o quasi Nel frattempo infatti era fallito anche il tentativo in extremis extremis di formare un governo che gestisse un rapido tentativo di correggere la legge elettorale giudicata unanimemente inefficace inefficace Berlusconi non voleva rinviare neppure di pochi mesi l opportunità di giocare contro un avversario indebolito dal crollo del consenso del governo A sua volta Veltroni doveva cercare di arrivare al voto senza il fardello del giudizio negativo sul governo Prodi e senza il peso di un alleanza dimostratasi ingestibile e quindi non più credibile Aveva una sola strada 195 sono legate in larga misura alla percezione di impoverimento da parte dei ceti che avevano votato per il centrosinistra Le misure a sostegno del reddito si erano rarefatte in un pulviscolo di misure poco riconoscibili Il governo aveva manifestato una sorprendente disattenzione per l incremento generalizzato delle tariffe Dopo l impennata del costo del petrolio per larghe fasce sociali il prezzo del carburante aveva preso una tendenza più che preoccupante tale da scaricarsi prevedibilmente sui prezzi L aumento del saggio di interesse penalizzava i mutui accesi a tasso variabile Il caso penoso dell immondizia a Napoli una variante moderna e nello stile di Gomorra della medievale infezione infezione di colera negli anni Settanta aveva gettato molto più che un ombra sulla qualità della classe politica di sinistra nel Mezzogiorno A metterla in termini ottimistici si profilava quindi una fase particolarmente favorevole all eventuale impegno redistributivo redistributivo del governo anche se viziata da una provinciale discussione sull entità del tesoretto cioè un surplus di entrate da distribuire La caduta di Prodi dovuta alla defezione di alcune componenti centriste metteva quindi il centrosinistra in seria difficoltà non si era avviata ammesso che fosse possibile possibile avviarla
per uscire dall impasse cercare di giocare da solo tentare la partita eroica Qualche contatto con Berlusconi nonostante discussioni speciose su modelli elettorali ispano-tedeschi o tedeschi semplici aveva condotto a una sorta di accordo non dichiarato ciascuno dei contendenti avrebbe condotto il confronto elettorale allestendo allestendo un alleanza in formato ridotto Il leader del centrodestra dopo avere creato con un colpo di decisionismo individuale il Popolo della libertà cioè unificando Forza Italia e An si limitava a stipulare l alleanza naturale con la Lega valutata come un partito regionale escludendo dal suo circuito la destra destra di Francesco Storace e l Udc di Pier Ferdinando Casini a sua volta Veltroni presentava pubblicamente l intenzione di correre da solo al massimo stipulando un accordo con il partito di Antonio di Pietro e accogliendo infine una pattuglia di rappresentanti del Partito Radicale Che la partita fosse asimmetrica era evidente Ma Veltroni e il suo staff contavano su alcune certezze presuntive Una molto strumentale e di riserva consisteva nella convinzione che la legge elettorale del Senato fosse così scombinata da impedire una chiara vittoria nelle urne Anche se il Pd avesse perso difficilmente il Popolo della libertà avrebbe vinto L altra certezza era più sofisticata e più omogenea con la mentalità e la cultura di Veltroni una campagna mediatica efficace ricca di invenzioni fantasiosa creativa avrebbe presentato il Pd come il partito della modernità Interrotto consensualmente il rapporto con la sinistra antagonista i democratici si sarebbero presentati agli elettori come una formazione del tutto nuova tutt altro che ostile alle imprese e al mercato centrata sulla ricerca e la cultura orientata a promuovere il merito e incline a cogliere tutte le opportunità dell economia globale In questa visione nulla impediva almeno in teoria al Pd di sfondare al centro presentandosi come l unico vero soggetto portatore di una modernizzazione razionale per il Paese Ed è così che per la durata della campagna elettorale Veltroni ha esposto dati entusiasmanti sulla grande rimonta del Pd sulle distanze che si riducevano sulle percentuali che si assottigliavano assottigliavano sul possiamo farcela Ciò che non veniva detto era che la decisione di correre da soli rovesciava tredici anni di iniziativa ed esperienza po- 196
litica Mentre si collocava all interno della logica della legge proporzionale secondo cui il concorrente più pericoloso è quello più contiguo e nello stesso tempo poneva l accento sulla vocazione maggioritaria del Partito democratico Veltroni spingeva ineluttabilmente la Sinistra arcobaleno con le spalle al muro Mettere la croce sul simbolo del cartello che riuniva la sinistra critica dai Verdi ai Comunisti italiani dai Ds refrattari a Rifondazione comunista significava allora sprecare un voto Se l obiettivo era comunque cercare di impedire il ritorno di Berlusconi il voto utile era solo quello al Pd I dirigenti del Pd erano consapevoli dei rischi impliciti in questa scelta E soprattutto hanno condiviso tutti senza riserve la decisione di rinunciare allo schema su cui Prodi aveva lavorato lavorato per lunghi anni L unico dirigente di rilievo a criticare in pubblico la svolta di Veltroni è stato Arturo Parisi Non sembra comunque che uno scarto così impressionante dalla strategia precedente sia stata vagliata nei suoi aspetti più problematici e nelle sue implicazioni più minacciose A distanza di qualche tempo assume l aspetto della scommessa più che di un calcolo razionale E si sa che i giochi d azzardo vengono premiati solo quando riescono La rimonta virtuale Veltroni ha condotto una campagna di notevole vigore animata dall autoprofezia della più grande rimonta mai vista Forse poteva sorprendere che una personalità considerata di innato talento nell uso e nella manipolazione dei media avesse scelto come strategia elettorale la perlustrazione del territorio visitando una per una le oltre cento province italiane calandosi nell abbraccio dei militanti in festa stringendo mani suscitando suscitando l entusiasmo che nasce dalla prossimità con il leader È probabile che anche il calore delle folle e la loro speranza abbia contribuito a distorcere la percezione della tendenza vera dei consensi Le cronache infatti raccontano unanimi di un eccezionale partecipazione agli incontri al Nord come nel Sud a Varese come a Matera o a Lecce I sondaggi più riservati continuavano a segnalare una distanza distanza sensibile e non scalfita fra la destra e il Pd Eppure il 197
leader del partito sosteneva con una convinzione meritoria e contagiosa che i rilevamenti demoscopici non sono in grado di cogliere le tendenze profonde cioè l effetto che l innovazione innescata dalla nascita del Pd e dalla sua corsa solitaria aveva determinato nel profondo della società italiana L aspetto più bizzarro di questo forcing mediatico è che sembra avere avuto effetto sui sondaggisti ben più che sull sull opinione pubblica Veltroni è riuscito a convincere le agenzie demoscopiche che la rimonta stava effettivamente riuscendo tanto che a ogni rilevazione perfino nelle ultimissime ore prima del voto venivano fatti circolare dati sempre più promettenti che potevano preludere a una sconfitta di misura a un pareggio pareggio al Senato complice il sistema di premi su base regionale alla possibilità che il Pd risultasse il primo partito Perfino esponenti di spicco del partito interpellati confidenzialmente pochissimi minuti prima della chiusura delle urne lunedì 14 aprile si professavano fiduciosi di un testa a testa aperto a qualsiasi risultato anche a una clamorosa vittoria Questa interazione caotica di mitologie che ha accomunato accomunato classe politica osservatori professionali notisti editorialisti editorialisti elettori infedeli nelle dichiarazioni all uscita dai seggi ed esperti di sondaggi si è protratta fino agli exit poll ed è stata malinconicamente dissolta soltanto dallo scrutinio delle schede autentiche allorché la realtà ha ripreso il sopravvento sui fenomeni mitico-magici E il risveglio è stato l uscita da un sogno per precipitare in un incubo visto che il Pd non aveva conseguito i risultati che si era proposto e che a uno sguardo obiettivo il panorama per l intero arco della sinistra si profilava drammatico Il sacrificio di regina non era servito Il nuovo partito del centrosinistra non aveva sfondato al centro presidiato ancora ancora dalle pattuglie centriste dell Udc che ha drenato anche il voto di frange cattoliche irritate dall accordo elettorale con i radicali Aveva mantenuto all incirca i voti considerati in dotazione fisiologica ai due partiti fondatori del Pd cioè Ds e Margherita La guerra asimmetrica con l alleanza di destra si era risolta con una sconfitta nettissima mitigata a malapena da un fattore parziale il successo dell Italia dei valori di Antonio Antonio Di Pietro Fra l avvio della campagna elettorale e l esito del voto non era successo niente le distanze non erano state 198
ridotte La grande rimonta ridimensionata a grande illusione Si fosse condotta una campagna cocciutamente tesa a difendere in modo reazionario l esperienza del governo Prodi il risultato probabilmente non sarebbe stato molto diverso Ma Prodi apparteneva già al passato secondo Veltroni era un uomo di Stato che ha risanato il Paese per la seconda volta ma era stato crivellato dai conflitti interni all Unione cioè dalla coalizione larga che Prodi stesso aveva messo in piedi smantellata dall oggi al domani dalla svolta veltroniana E a spingere lo sguardo appena fuori dai confini del Pd si poteva vedere un prezzo ulteriore della prestazione elettorale del Pd stabilito nel drammatico fixing delle urne dalla liquidazione parlamentare della Sinistra Arcobaleno dissanguata in parte dal voto utile in parte dalle sirene protestatarie della Lega in parte ancora dall astensionismo e dalla dispersione verso le formazioni marginali alla sua sinistra Un partito condizionato da troppe ipotesi Perché ha perso il Pd Fra le pieghe di una sconfitta così netta si possono intravedere un infinità di sfumature Dovessimo esprimere un giudizio grossolano e di estrema sintesi potremmo osservare che Veltroni è stato efficace nell articolare il programma programma per ciò che concerne i diritti civili le unioni civili i gay il multiculturalismo la tolleranza il civismo la lealtà repubblicana la Costituzione mentre a destra si prometteva più semplicemente semplicemente l abolizione dell Ici e la detassazione degli straordinari Il vincitore più vistoso della competizione elettorale la Lega ha guadagnato consensi penetrando in profondità sotto il Po grazie all allarme sulla sicurezza e sui clandestini In sostanza Veltroni ha agitato le passioni Berlusconi gli interessi Allora osservato da una prospettiva improntata all ottimismo ottimismo il Pd è un partito che coglie un buon rendimento nelle realtà urbane e metropolitane anche nelle regioni del Nord e tocca elevati livelli di consenso fra i ceti del lavoro qualificato nelle fasce sociali ad alta scolarità cioè nelle realtà più dinamiche e creative della società italiana Non è cattivo l andamento elettorale nei tradizionali bacini di consenso delle regioni rosse perde pesantemente le elezioni nel Sud dove 199
sconta l effetto tragico di prestigio e di credibilità della crisi dell immondizia a Napoli e il bandwaggoning di vari settori clientelari che hanno fiutato per tempo il cambio di vento e si sono messi in posizione adeguata Ma anche l analisi più sofisticata si arresta davanti alla domanda centrale che si indirizza inevitabilmente al risultato ottenuto dal Pd alle elezioni del 2008 e ne condiziona qualsiasi interpretazione Vale a dire che quel 33 e rotti per cento di italiani che hanno votato il nuovo partito è soggetto a un alternativa alternativa secca di giudizio Il Pd può essere effettivamente a il nucleo originario di un entità riformista dotata di un potenziale espansivo capace di svilupparsi in futuro raccogliendo i consensi consensi di chi chiede una modernizzazione creativa e socialmente compatibile Ma potrebbe anche essere b una forza politica residuale una specie di riserva indiana priva di vere potenzialità di sviluppo verosimilmente costretta in futuro ad articolare una rinnovata strategia di alleanze contraddicendo la scelta di correre da soli e vanificando così o almeno alterando in modo significativo la decantata riforma elettorale praticata con i mezzi della politica A questa alternativa fra a e b non c è per il momento risposta risposta plausibile Si potrebbe aggiungere che il Pd si troverà nella condizione di sciogliere altri nodi fra i quali la collocazione europea del partito fra i gruppi liberaldemocratici e socialisti e l equilibrio che potrebbe diventare critico fra i gruppi dirigenti di matrice diessina e centrista-cattolica Ma si tratta presumibilmente presumibilmente di questioni meno rilevanti Il problema cruciale è la consistenza effettiva del partito Partito mediatico partito liquido partito volatile oppure partito solido e radicato nel territorio Nella prossima stagione politica la densità e lo spessore del Pd verranno messi alla prova dalla difficoltà dell opposizione e poi da appuntamenti politici impegnativi come il referendum elettorale su cui occorrerà avere una strategia chiara complementare all atteggiamento da tenere con la destra sul tema delle riforme istituzionali e soprattutto con la scadenza delle elezioni europee nel 2009 dove non ci sarà lo spettro del voto utile e che quindi registreranno la ricomparsa di Rifondazione comunista e degli altri soggetti della sinistra oltranzista Come si sa la politica ricomincia di continuo Occorrerà 200
vedere se il Partito democratico è in grado di ripartire Se i suoi membri punteranno sulla costruzione paziente di un partito vero Se affioreranno o no nostalgie per le vecchie identità di e le vecchie appartenenze Se qualcuno si prenderà l impegno di delineare una cultura unificante che al momento non esiste Se ci sarà la capacità di fare leva tra le contraddizioni implicite nella coalizione di Berlusconi Come si vede i se sono numerosi e l elenco potrebbe continuare Per ora il Pd assomiglia a un partito ipotetico [ 2008 ] 201
XIV LA SOCIETÀ DEL CINQUANTA PER CENTO La politica possiede ragioni che non possono essere nascoste o mascherate a lungo a dispetto delle dichiarazioni fuorvianti dei protagonisti Nei primi mesi dopo l insediamento con alle spalle la vittoria a valanga nelle elezioni del 13-14 aprile 2008 il governo presieduto da Silvio Berlusconi e sostenuto dall ampia maggioranza composta dai parlamentari del Popolo della libertà ha cercato di diffondere l idea che la sua azione andava considerata di matrice interclassista e talvolta alcuni esponenti del governo e della maggioranza specialmente coloro coloro che hanno una radice nell antica area culturale del Psi esponevano volentieri l enunciato senza celare l intento di una certa provocazione secondo cui la politica del Pdl si configurerebbe configurerebbe come una politica di sinistra capace di surrogare se non addirittura di sostituire le manchevolezze progettuali e propositive dell opposizione Non è necessario sottolineare più di tanto la strumentalità partigiana di enunciati come questi Invece è indubitabile che la primissima parte della legislatura è stata interpretata da Berlusconi e dai suoi collaboratori più stretti come una sfida durissima al Partito democratico e a tutte le opposizioni residue Per prenderne nota è sufficiente riandare ad alcune dichiarazioni con cui il ministro dell Economia Giulio Tremonti ha accompagnato la presentazione della manovra finanziaria L Italia possiede un punto di forza la stabilità politica che resterà per cinque dieci forse quindici anni Questa considerazione considerazione nasce senza alcun dubbio da una valutazione adeguata del voto politico dell aprile scorso dei suoi dati numerici e della sua distribuzione geografica più sottilmente e in modo più interessante in una prospettiva programmatica proviene da un interpretazione strettamente sociale del risultato delle urne vale a dire da un rigoroso riscontro della constituency effettuale e potenziale del Popolo della libertà 203
La scommessa di un Italia spaccata Il primo a lanciare l allarme nel senso di un allarme politico chiaro e netto era stato Massimo D Alema Nelle condizioni attuali aveva detto il Pd rischia di divenire una minoranza strutturale all interno del sistema italiano Si può certamente valutare con freddezza un richiamo di questo tipo attribuendolo attribuendolo alle intenzioni più varie ai disegni personali del leader ex comunista alla sua convinzione che esistano altre strade oltre a quelle disegnate da Walter Veltroni oppure anche a quel suo realismo che talvolta rasenta la ferocia intellettuale Eppure è difficile sottrarsi al riconoscimento che almeno su un punto D Alema ha ragione per la prima volta si assiste in Italia al profilarsi di una specie di politica fortemente discontinua con il passato e con la tradizione con un programma che ha messo al centro della sua iniziativa qualcosa che assomiglia a una nuova guerra di classe e che può aggregare un fronte politico politico ed elettorale tale da costituire una sorta di maggioranza permanente Qualcosa di simile a un bipartitismo ancora più imperfetto di quello descritto a metà degli anni Sessanta da Giorgio Galli in cui la maggioranza permanente e la minoranza strutturale disegnano un sistema perennemente bloccato da uno squilibrio troppo forte fra destra e sinistra Si conviene di solito che di fronte alla politica italiana non è opportuno usare parole troppo impegnative Tuttavia la novità è nel suo genere straordinaria proprio perché non sono esistiti storicamente in Italia partiti di chiaro stampo neoconservatore determinati a soddisfare il proprio elettorato e a giocare le proprie chance politiche puntando su provvedimenti provvedimenti sostanzialmente punitivi per l elettorato degli avversari Infatti la Democrazia cristiana vale a dire il pilastro centrale di mezzo secolo di equilibri politici era un partito di mediazione articolato in varie correnti distribuite su un ampia gamma di riferimenti politici poliarchico nella sua struttura interna e territoriale a cui non si può negare a posteriori una riconoscibile riconoscibile sfumatura pro labour e che rivendicava comunque una programmatica vocazione interclassista Invece il governo di Berlusconi e Tremonti sembra ispirato da un progetto molto diverso al cui termine si intravede la volontà di trasformarsi in un basamento politico su cui fondare 204
una maggioranza elettorale permanente selezionando senza inibizioni inibizioni gli interessi da rappresentare e i ceti da privilegiare Proprio perché l iniziativa politica è assai spregiudicata e innovativa per capire le linee di fondo di questo programma è necessario fuoriuscire dal coacervo dei singoli provvedimenti soprattutto quelli di tipo elettoralistico Ad esempio per quanto sia apparsa a molti irrazionale anche in vista di un obiettivo federale l abrogazione dell Ici costituiva un atto dovuto perché era stata promessa durante la campagna elettorale come un evento rivoluzionario dal punto di vista fiscale a sua volta la detassazione parzialissima fin quasi all irrilevanza degli straordinari è una misura insignificante nella quantità e riveste un contenuto più che altro indiziario alla stregua di un segnale un messaggio in codice alle imprese che per il futuro aspettano maggiore discrezionalità nel rapporto con la forza lavoro e vincoli operativi meno stretti Su un altro piano distinto dall economia la campagna su immigrazione e sicurezza anzi sul cortocircuito volutamente innescato con un forcing mediatico fra immigrazione e sicurezza sicurezza ha avuto durante la campagna elettorale e detiene tuttora un valore simbolico fortissimo basta osservare i telegiornali che mostrano l esercito in strada e le vecchiette che dicono vi vogliamo bene ai soldati Ma i suoi contenuti chiarissimi nel tentativo di guadagnare il consenso dell Italia più anziana e spaventata saranno da valutare più avanti fuori dai rumori della cronaca e dagli incidenti di percorso come i turisti olandesi massacrati nella periferia romana in un casale abbandonato quando sarà possibile cioè verificare se la politica della destra dopo avere sollevato allarme sociale sarà stata in grado di sedarlo con le sue misure di contrasto alla criminalità e all illegalità illegalità urbana oppure se queste stesse misure dimostratesi poco inefficaci non avranno elevato la percezione di insicurezza da parte dei cittadini innescando il classico circolo perverso dei provvedimenti esemplari che contribuiscono a creare o a rafforzare ciò che intendevano esorcizzare Il modello delle gride manzoniane infatti è sempre dietro la porta di casa con l infinita serie di complicazioni che esso comporta Ma è soprattutto con il lavoro condotto dal governo dietro dietro la prima linea riscontrabile nell articolazione della legge finanziaria triennale e nelle decisioni prese nei singoli ministeri 205
che si delineano gli elementi del progetto politico e sociale del Popolo della libertà un lavoro che nasce da una concezione della politica marcatamente di destra senza inibizioni né remore remore culturali In sintesi il Pdl registra con chiarezza una perdita di peso del lavoro dipendente e di tutti i ceti riconducibili nel perimetro del reddito fisso e quindi la possibilità di creare un blocco sociale di maggioranza che possa confermarsi come ha ribadito Tremonti a tempo indeterminato Si tratta di una dinamica già in atto da tempo che fra l altro ha spostato gli equilibri finanziari a favore della rendita e a scapito del lavoro dipendente ha esaltato le differenze di reddito ha ripudiato le tendenze redistributive Evidentemente Berlusconi e la sua maggioranza hanno deciso deciso consapevolmente di farsi imprenditori degli interessi della parte di società che intendono rappresentare Si prospetta in questo modo un circuito politico che copre all incirca la metà della società tanto da poter essere definito come la società del cinquanta per cento a differenza della società dei due terzi descritta a suo tempo dal socialdemocratico tedesco Peter Glotz che identificava la blockierte Gesellschaft della Germania e similmente delle società capitalistiche avanzate e in quanto tale dentro rapporti di forza non scalfibili da un opposizione indebolita e incapace di produrre un progetto politico-culturale alternativo in grado di governare agevolmente contro tutti gli altri ceti dispersi e perdenti Per conseguire questo obiettivo a suo modo storico nel suo malthusianesimo sociale Berlusconi si è premunito da ogni possibile sorpresa garantendosi l immunità giudiziaria utilizzando in prima battuta la classica operazione del provvedimento provvedimento bloccaprocessi che è servito a introdurre poco dopo la mediazione del Lodo Alfano La tecnica è nota prima si minaccia l introduzione di una sorta di arma totale che prefigura la completa paralisi della giustizia e poi con il Quirinale assediato e l opposizione impotente si tratta da posizioni posizioni di forza Per molti aspetti si è consumato un formidabile atto di distorsione delle istituzioni Utile comunque a questo punto per passare alla fase successiva con le retroguardie inattaccabili ossia per provvedere al processo di creazione di 206
una maggioranza politica e sociale stabile coerente soprattutto non aggredibile dalle opposizioni Due linee di divisione Con un esemplare ragionamento da economista Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera del 17 agosto scorso ha scritto che con la sua politica economica il ministro Tremonti che pure ha evocato spesso lo spettro della crisi del Ventinove rischia di ripetere gli errori di Herbert Hoover il presidente che nel tentativo di raggiungere il pareggio di bilancio nel mezzo di una recessione creò le premesse per la grande depressione Tremonti ha argomentato Giavazzi mantiene la pressione fiscale invariata per il triennio di programmazione economica al livello elevatissimo al quale l aveva lasciata Prodi Si tratta di per sé di una variazione di linea singolare per una formazione formazione politica che aveva sempre e gloriosamente puntato sul meno tasse per tutti Tanto più ha aggiunto l editorialista del Corriere che in questo momento come ha spiegato con grande chiarezza Guido Tabellini […] ciò che servirebbe è un energica riduzione delle tasse sul lavoro Ora sarebbe superfluo sottolineare che Giavazzi è uno dei più stimati economisti italiani tanto che le sue proposte di liberalizzazione liberalizzazione dell economia nazionale hanno incalzato gli ultimi governi fino a condensarsi in quella che i media hanno definito l Agenda Giavazzi e che Guido Tabellini figura spesso a differenza di suoi colleghi economisti che hanno assunto cariche di governo e che alludono qua e là nostalgicamente ai tempi in cui venivano considerati in corsa per le migliori attestazioni di merito nella ricerca economica nella rosa dei candidati al premio Nobel E allora date queste semplici premesse si può davvero immaginare che Tremonti sia uno sprovveduto talmente inesperto di variabili e tendenze macroeconomiche da varare un complesso di riduzioni di spesa che durante una fase di stagnazione e inflazione avrebbe evidenti effetti pro-ciclici cioè con una seria probabilità di aggravare la recessione Non sembra proprio un ipotesi plausibile Un interpretazione interpretazione più realistica almeno in parte è quella offerta polemicamente 207
dall esponente del Pd e ministro ombra per l Economia Pier Luigi Bersani il governo sta procurandosi una provvista per affrontare i costi inevitabili della futura struttura federalista che almeno in una prima fase anziché i risparmi indotti in avvenire avvenire dalla nuova virtuosità dei comportamenti amministrativi sul territorio provocherà un incremento di apparati e quindi di spesa pubblica Ma per certi versi sarebbe possibile anche un interpretazione interpretazione più forte sotto l aspetto politico che attiene proprio all ideologia di destra del governo presieduto dall onorevole Berlusconi Sotto questo profilo la recessione in atto quale che sia la sua entità può costituire un fenomeno inquietante sotto l aspetto economico generale ma entro certi limiti potrebbe perfino risultare funzionale al disegno politico del Pdl È sufficiente rinunciare alla pretesa o all illusione interclassista interclassista di governare per il benessere di tutta la comunità nazionale Il bene comune è una finzione Conviene invece dividere in due con una linea netta la società da una parte sommariamente il già citato reddito fisso ossia lavoro dipendente e pensionati dall altra imprese e lavoro autonomo professioni commercio artigiani ecc .) Per queste ultime categorie sociali né l inflazione né la stagnazione devono rappresentare un inquietudine Alle imprese imprese è stato subito lanciato il messaggio sulla contrattazione da flessibilizzare sul lavoro precario da mantenere come risorsa di flessibilità e perfino su aspetti tipicamente premoderni del rapporto fra imprenditori e lavoratori come la cancellazione della legge che impediva la pratica delle dimissioni firmate in bianco Alle categorie del lavoro autonomo che Bersani da ministro aveva tentato con qualche limitato successo di sottoporre a un regime di concorrenza è riservata di fatto la possibilità di manovrare manovrare prezzi e tariffe Non che il mercato si possa comprimere con i calmieri ma la scomparsa del contenimento dell inflazione dalle priorità vere del governo mette allo scoperto la pesante sfasatura per il reddito fisso e per i contratti fra l inflazione programmata del tutto irrealistica rispetto agli andamenti reali e l inflazione reale In ogni caso è difficile non vedere che i pilastri dell azione del governo sono due da un lato l attacco a tutti gli apparati 208
pubblici dall altro il tendenziale smantellamento del contrasto all evasione Il primo aspetto ha connotati spettacolari così come è diventata uno show quotidiano l azione evidentemente intimidatoria del ministro Renato Brunetta indirizzata verso il pubblico impiego i trenta miliardi in tre anni di tagli alla macchina pubblica incidono direttamente su scuola università sanità sicurezza e su tutti gli enti locali in maggioranza di centrosinistra che avranno difficoltà consistenti nell assicurare i servizi programmati L altro aspetto il ritiro dalla lotta all evasione è più strisciante Si compone di provvedimenti invisibili che non fanno titoli sui giornali e che non accendono la fantasia dei commentatori Tanto per chiarire questo aspetto si può notare che sul Sole-24 Ore un osservatore competente come Stefano Stefano Micossi ha riconosciuto al governo di avere avviato per il Paese un percorso di riforme strutturali capaci di liberarne il potenziale di crescita e modernizzarne le istituzioni obsolete Prima di accertare se l osservazione è condivisibile converrebbe intanto capire se fra queste riforme va compresa anche l istituzionalizzazione istituzionalizzazione politica dell evasione che l ex viceministro dell Economia il detestatissimo ma efficiente Vincenzo Visco ha riassunto in questo modo Ormai si è convinti che le tasse le debbano pagare solo i lavoratori dipendenti Modernità o arcaicità Secondo Visco per chi volesse farsi un idea delle misure anti-antievasione non c è che l imbarazzo imbarazzo della scelta abolizione della tracciabilità dei compensi indebolimento delle norme di personalizzazione degli assegni bancari eliminazione dell elenco dei fornitori con l aggiunta dello smantellamento dello staff ministeriale che aveva lavorato con il governo precedente nel settore della lotta all evasione fiscale Sono tutti provvedimenti che lasciano intendere a prima vista un chiaro via libera al sommerso Spesso giustificati addirittura addirittura con la spiegazione secondo cui la difficoltà procedurale degli adempimenti è criminogena ossia rischia di produrre ulteriore evasione Siamo più o meno nell universo narrativo dello storico Carlo M Cipolla quando raccontava che i velieri degli spagnoli trasportavano in Europa dalle Americhe quantitativi quantitativi di argento due o tre volte superiori a quanto riportato sui documenti di bordo al che stanco dell andazzo ma incapace 209
di mettere sotto controllo i profittatori il re di Spagna abolì la bolla di accompagnamento Quindi sotto la coltre fumogena di operazioni come la social social card e di un esproprio patrimoniale con annessa strizzata d occhio no global come la Robin Tax comincia a delinearsi una sterzata violenta rispetto al governo precedente Brutale nei contenuti ma affidata alla prassi più che alla teoria La teoria parla con espressioni nobili di economia sociale di mercato richiamando Wilhelm Röpke gli ordoliberali di Friburgo e la politica economica di Ludwig Erhard ministro del cristiano-democratico cristiano-democratico Konrad Adenauer e poi cancelliere della Repubblica Federale Tedesca la prassi conduce a una strategia sotterranea a favore delle categorie e delle corporazioni autonome Così sotterranea questa strategia così scarsamente dichiarata dichiarata che nell opposizione pochi sembrano in grado di cogliere la portata dello choc sociale che è stato innescato Vale a dire un trasferimento di ricchezza potenzialmente gigantesco mascherato mascherato dietro le filosofie di Tremonti sulla Soziale Marktwirtschaft Marktwirtschaft sul federalismo fiscale sulla resistenza di comunità alla globalizzazione va detto che ormai i migliori economisti di destra citano spessissimo con soddisfazione l economia sociale di mercato dopo avere citato per decenni i testi sacri della scuola liberista di Chicago al massimo quando citano in tedesco l economia sociale di mercato si permettono il lusso tutto intellettuale di sbagliare variamente la grafia Ci sono insomma e sarebbe opportuno che diventassero assai più visibili in modo da diventare oggetto di discussione due linee di confronto e potenzialmente di scontro durissimo dell opposizione con la maggioranza una corre sul binario di questa redistribuzione regressiva assimilabile a una qualità intrinseca che non si sa come definire se non come castale L altra sull operazione istituzionale di tipo federalista Se volessimo ricorrere a un linguaggio geografico potremmo dire che a dispetto delle dichiarazioni sulla propria azione di sinistra il governo in carica progetta di dividere in longitudine longitudine la società italiana fra lavoro autonomo e reddito fisso e in latitudine le regioni fra il Centro Nord e il Sud È chiaro che entrambe le iniziative di fondo del governo sono destinate a innescare tensioni fortissime nel tessuto sociale e nazionale Con la prima l attacco al lavoro dipendente e al 210
reddito fisso il Pdl ha cominciato a costruirsi il suo blocco politico e sociale e con un approccio paradossale ma vicino alla genialità lo fa con i soldi dell opposizione cioè con i soldi degli elettori del centrosinistra Con la seconda il federalismo aprirà verosimilmente un tiro alla fune di drammatica intensità fra Centro Nord e Sud che potrà essere gestito o lasciando il Mezzogiorno a estinguersi in una penosa carenza di risorse oppure invece aprendo i rubinetti delle casse pubbliche cioè a spese del bilancio dello Stato Nel primo caso sarebbero fortissime le spinte verso una prospettiva che la Lega di Bossi non ha mai abbandonato almeno psicologicamente ovvero la tentazione separatista Nel secondo caso l allargamento dei cordoni della borsa si verificherebbe un attentato materiale alla crescita e quindi al benessere generale della collettività italiana Conclusioni più o meno keynesiane A fronte di questa politica ci sono alcuni elementi da chiarire chiarire Va da sé che un analisi come quella esposta nelle pagine precedenti non dovrebbe portare la sinistra a identificarsi semplicemente semplicemente come il luogo di rappresentanza politica del lavoro dipendente Sarebbe un calcolo miope più vicino alla difesa di un identità per quanto ormai vaga che non alla creazione di una strategia politica competitiva Ma non è affatto miope individuare con chiarezza quali sono le linee di contrapposizione contrapposizione fra destra e sinistra a cominciare proprio dagli interessi materiali in gioco E sotto questa luce sarebbe anche il caso che la comunità intellettuale in particolare i political economist trovassero sedi e ragioni per formulare un giudizio autonomo sulle politiche in atto e sulle loro conseguenze Di recente si è osservata una sostanziale abdicazione un atteggiamento che non si sa come definire se non come una rinuncia intellettuale per esempio rispetto alle posizioni antimercatiste espresse da Giulio Tremonti Tremonti nel suo fortunato pamphlet La paura e la speranza Può anche darsi che alla fine il calcolo sia miope in realtà anche per la destra nel senso che la possibilità di sopravvivere e bene alla stagflazione può essere stata sopravvalutata Finora 211
il Popolo della libertà ha avuto buon gioco nel presentare la propria azione secondo un format apparentemente infallibile che prevede da una parte la stragrande maggioranza degli italiani buoni lavoratori attenti al bene comune e dall altra parte una esigua minoranza di fannulloni buoni a nulla sabotatori Lo schema è irrisorio per chiunque abbia soltanto una vaga idea dei processi di secolarizzazione modernizzazione burocratizzazione descritti da Max Weber ma tuttavia serve per generare consenso e ammortizzare i dissensi Eppure può sempre verificarsi qualche inciampo che rende queste narrazioni mitico-magiche inadatte a fronteggiare i problemi reali Oggi si ha l impressione che le scelte politiche della destra recuperino il vecchio lassismo democristiano il clientelismo il particolarismo la distrazione fiscale e li proiettino in una dimensione inedita in cui il voto economico di scambio e di interesse diviene un fortissimo fattore di stress politico e di identificazione quasi-militante per gli elettori Ma se è vero che gli interessi hanno sconfitto le passioni il darwinismo sociale può contenere i germi del proprio fallimento ad esempio nel momento in cui flette la domanda aggregata potrebbe osservare un keynesiano cioè in presenza di consumi gravemente gravemente cedenti anche interi settori del lavoro autonomo e del commercio subiscono ripercussioni violente dalla crisi Se si concede soltanto a una parte della società il diritto di arricchirsi ai danni dell altra i consumi crollano l economia si inceppa Chissà se questa prospettiva è chiara e presente nella mente dei migliori cervelli della destra e di tutti coloro che pensano che il reale è tutto razionale e che questo evidentemente è il migliore dei mondi possibili a dispetto della recessione della stagnazione dell inflazione e anche di un Paese che non riesce più a crescere [ 2008 ] 212
XV UN ESERCITO PERSO NELLA NEBBIA Nel lungo inverno che stiamo attraversando qualche volta volta le nevicate e le nebbie sembrano quelle d antan Scherzi dell effetto serra e quindi del riscaldamento globale declassato declassato rapidamente per la verità e a furor di scienza al rango di cambiamento climatico In questo aer denso il profilo stesso delle cose risulta ammorbidito sfumato al punto che le immagini non risultano del tutto chiare Ogni cosa perfino il calendario lascia pensare che abbiamo girato la boa che stazionava sul limitare del 2009 e ci siamo inoltrati nell anno nuovo ma allora perché si ha una sensazione di déjà-vu come se avessimo visto da tempo e anche archiviato tutto ciò che ci sta intorno Per quale ragione molti di noi hanno la sensazione di vivere un esperienza già vissuta in altre epoche della Repubblica Repubblica Eppure il governo di destra è e si dice decisionista Ha in mente e in programma riforme decisive La giustizia il federalismo Forse il presidenzialismo Ecco il solo aspetto della realtà contemporanea su cui il governo presieduto dall onorevole Berlusconi non sembra avere le idee chiarissime è la crisi economica che il Paese anzi il mondo sta sperimentando È come se si stesse cercando di neutralizzare con le parole le asperità reali e di smussare gli spigoli e le scabrosità Diciamolo con un immagine là in fondo sulla linea dell orizzonte sfilano muti nel bianco e nero dei film del passato reperti umani dall aspetto indefinibile sono i precari licenziati o semplicemente non riassunti al termine del contratto per ora le uniche vere vittime della recessione Di qua sulla torre di vedetta del governo la crisi economica viene ancora considerata come un caso percettivo e mediatico Una dissonanza cognitiva Sono le cattive profezie autorealizzantisi le inquietudini ingiustificate del ceto medio e dell impiego pubblico il pessimismo che alimenta se stesso 213
Dovesse aggravarsi la crisi è probabile che il capo del governo troverebbe adeguate espressioni di collera contro il sabotaggio psicologico e quindi concreto perché ciò che è mentale è reale di cui gli italiani sono il bersaglio Per ora il capo del governo risponde alla recessione con le retoriche che gli sono abituali soltanto più moderate più guardinghe più prudenti Coraggio dev essere nata una nuova variante dell andreottismo Che triste elenco Il governo è mediocre nei contenuti e nello stile Questo è il primo punto Vediamo appena più in particolare Nonostante le celebrate facoltà predittive del ministro dell Economia Giulio Tremonti nei mesi scorsi è stata approvata una legge finanziaria triennale che gli economisti definiscono pro ciclica ossia orientata in modo tale da approfondire le conseguenze della crisi Il cosiddetto Lodo Alfano il provvedimento varato per sottrarre preventivamente alla giustizia le quattro principali cariche cariche dello Stato ha tutta l apparenza di un vulnus deplorevole al criterio costituzionale dell eguaglianza dei cittadini si spera ma non si giura che la Corte costituzionale provveda secondo buonsenso La crisi dell Alitalia è stata risolta partendo da Air France per tornare a Air France solo con l aggravio di un costo per il bilancio pubblico fra i tre e i quattro miliardi di euro settemila disoccupati in più e un balletto deplorevole per costringere il Mercato a subire i desiderata dello Stato cioè per passare dalla Francia alla Germania Sul piano sociale sociale si è vista la trovata tecnologicamente avanzata della social card con i poveri pensionati costretti alle code davanti agli sportelli delle Poste magari per ritirare una card scarica Sul terreno internazionale al di là di gaffe lessicali molto da caffè di provincia si è assistito a un grottesco equilibrismo tra il filoamericanismo di facciata e l evidente scelta filorussa nella crisi della Georgia Continuare l elenco sarebbe un esercizio pedissequo Sia consentito soltanto di mettere brevemente a fuoco l ideologia del governo Berlusconi esemplificata dai provvedimenti adottati dal ministro dell Istruzione Mariastella Gelmini giusti o sbagliati 214
che fossero rimangiati o no del tutto o parzialmente ritirati ciò che li qualificava era l ineffabile alone da anni Cinquanta un bianco e nero di ritratti a memoria e di oleografie nostalgiche nostalgiche il profumo di un Italia ordinata e assopita il grembiule il voto in condotta la maestra Nostalgie odorose fragranze profumi di premodernità Appena fuori naturalmente lo spaccio continua Se le trasformazioni non si progettano neppure Continua anche il consenso anche se le quote asseverate dai sondaggi sembrano piuttosto bizzarre Si tratterà forse del consenso senza fiducia identificato da Ilvo Diamanti ma che per il momento appare inscalfibile come una parete di zaffiro su cui le deboli unghie dell opposizione non lasciano neppure segni Assomiglia però molto al consenso del pentapartito del Caf dell eternità democristiana del blocco di potere democristiano democristiano e socialista arenatosi nell ultima fase della Repubblica dei partiti Assomiglia poi moltissimo al consenso inerziale degli anni Ottanta anche se non c è traccia della crescita economica che allora faceva dire la nave va Sicché ci si potrebbe anche domandare per quale motivo la destra al governo non approfitti della crisi per mettere in pratica quelle riforme che ritiene necessarie per modernizzare il sistema italiano per realizzare le infrastrutture per colmare i ritardi nell adeguamento del Welfare per aggiustare il sistema sistema della ricerca per dare gli strumenti necessari alla crescita futura La risposta è semplice per la verità le trasformazioni efficaci non si fanno e neppure si progettano a causa di un deficit culturale Molto serio Nelle epoche scorse quando la destra poteva contare sull ingenuità e la sconsideratezza degli elettori Berlusconi aveva mantenuto una schietta impostazione neoliberista Criticabile se si vuole ma distinguibile Il Cavaliere citava in continuazione Ronald Reagan e Margaret Thatcher e proponeva la mirabolante curva di Laffer la formula secondo cui abbassando le aliquote aumentano la crescita e il gettito tanto che vinse facilmente una tornata elettorale nel 2001 grazie allo slogan liberista e supply side meno tasse per tutti 215
Fece il possibile per modernizzare il Paese prendendolo per la coda con il tentativo o la ripicca sociale di abolire l articolo 18 e presentando la libertà di licenziamento nella veste della libertà di assumere Era una linea politica quella liberista un tanto al braccio che poteva essere proposta ragionevolmente in un periodo favorevole Purtroppo Berlusconi e i suoi collaboratori principali principali si trovarono in un momento fastidiosamente negativo anche se l 11 settembre e le Torri gemelle sempre invocate a discolpa non c entravano niente e dopo avere dichiarato la bancarotta politica della legislatura con il siluramento di Tremonti Tremonti conclusero il mandato con il miracolo a rovescio della crescita zero e con il debito pubblico in aumento il deficit aumentato l avanzo primario quasi azzerato risultati curiosi per gli uomini che avevano sempre assecondato Berlusconi negli illusionismi di un nuovo un grande uno straordinario miracolo italiano Crescita zero con gli economisti d area che si sforzavano diligentemente di spiegare e di argomentare e di giustificare Indicavano l estero l andamento delle maggiori economie il divario storico italiano Tutto chiaro no Ah però che dolore che sofferenza quello zero per l uomo del miracolo Al dunque l uomo del miracolo Adesso si tratterebbe di dare ulteriori spiegazioni Spiegare intanto per quale motivo il liberismo la nostra ricetta si è rovesciato in un protezionismo dichiarato Ah già che ingenui semplicemente non si doveva credergli Bastava registrare la furibonda reazione della Casa delle libertà contro le liberalizzazioni liberalizzazioni varate da Pier Luigi Bersani sotto il governo Prodi anzi le false liberalizzazioni per avere il primo indubitabile indizio di quanto fosse precaria la cultura liberal-liberista della destra Poi sarebbero tornati al governo i neoliberisti presunti e non avrebbero più nascosto un impronta culturale nazionalcorporativa nazionalcorporativa Bastava leggere il gran finale metafisico del bestseller di Tremonti La paura e la speranza con quell elenco di parole maiuscole che il ministro ha sintetizzato varie volte a cominciare 216
dal Meeting di Comunione e liberazione a Rimini dell estate scorsa nello slogan Dio Patria e Famiglia cioè il ritorno all ordine e si sarebbe capito che l impianto intellettuale e filosofico filosofico del governo di destra certificato dal suo guru principale è di tipo espressamente conservatore Domanda a qualcuno non è piaciuta e non piacerà la definizione di modernizzazione reazionaria applicata come etichetta al programma del Popolo della libertà perché in passato è stata usata per individuare il programma del nazismo modernizzatore nella tecnica e nello stesso tempo arcaico nei valori E allora chiamiamola semplicemente semplicemente conservatrice è la modernizzazione che promette di innovare i funzionamenti senza toccare le strutture anzi inserendo gli apparati in una gigantesca palla di cristallo con la neve che cade suggestivamente in un trionfo del kitsch Tanto più che se ci fosse davvero una cultura liberale nel nostro Paese e non soltanto liberali sparsi qua e là e talvolta dimentichi del loro ruolo forse qualcuno si sarebbe premurato di segnalare che l impianto sociale della visione di Tremonti altro che economia sociale di mercato è la riedizione di un tentativo di corporare gli interessi dividendoli soltanto funzionalmente funzionalmente Sfortunatamente per tutti i liberali un po miopi presenti a destra assomiglia eh sì dispiace dirlo assomiglia al fascismo No questa non passa il fascismo no Tremonti non fa che citare i liberali riuniti intorno alla rivista Ordo cioè gli intellettuali che a Friburgo codificarono l economia sociale di mercato E allora diciamo così siccome fra i non molti che sembrano in grado di fare politica nel governo e nella maggioranza maggioranza di destra spiccano per iniziativa gli ultimi mohicani socialisti Tremonti Brunetta Sacconi Frattini …) può darsi che la vendetta socialista contro gli anni di Tangentopoli si sia realizzata con la creazione di un fronte egemonico in cui i sedicenti socialisti di Forza Italia o adesso del Pdl naturalmente naturalmente alleati con gli ex fascisti cioè colmando a loro modo in via del tutto pragmatica una frattura storica ma non del tutto ideologica hanno corporato i ceti del lavoro autonomo contro il lavoro dipendente una nuova forma della lotta di classe benché a rovescio Ma proprio il sistema di alleanze su cui si è costituito il successo elettorale e si è sviluppata l articolazione nel sistema 217
politico del blocco berlusconiano potrebbe forse cominciare a spiegare le incertezze operative del Pdl e dei suoi partner Nonostante le reiterate dichiarazioni di compattezza e di solidarietà solidarietà fra i leader e i partiti l armada guidata da Berlusconi tenuta insieme dall ineffabile gusto del potere continua a essere segnata da divisioni politiche e culturali vistose È difficile dimenticare che lo stesso Pdl ossia il partito lanciato con una grande e solitaria performance pubblica sul predellino di un automobile automobile a Milano rappresentava nello stesso tempo un offerta e un ricatto perché il fondatore e capo di Forza Italia aveva deciso di liberarsi dei condizionamenti e procedere esclusivamente esclusivamente con chi ci sta Quindi restare fuori dal Popolo della libertà per un partito come Alleanza nazionale implicava il rischio evidentissimo della cannibalizzazione elettorale Ciò significa comunque che il nuovo partito di Berlusconi Berlusconi ha riunito strutture personalità culture e tradizioni assai diverse Gli istinti di mercato di Forza Italia secondo la vecchia ma sempre attuale definizione di Giuliano Amato che li contrapponeva alla cultura di mercato e la vocazione nazionalpopulista di An il pragmatismo imprenditoriale e padronale padronale di Berlusconi con il politicismo di Gianfranco Fini E fosse solo questo perché il vero capolavoro di Berlusconi con tanti ringraziamenti a Tremonti consiste nell essere riuscito a mantenere in vita il rapporto politico con Umberto Bossi e la Lega un impresa sia in senso tattico sia in senso strategico dato che unisce i fautori della società aperta con i sostenitori delle società chiuse Impresa che si colora di tinte aurorali e altamente suggestive se si mette nel conto che ai vessilliferi del potentissimo Nord si affiancano in Parlamento i rappresentanti delle clientele del Sud Ecco allora che si spiega il sostanziale mutismo della maggioranza di destra rispetto ai problemi reali Al di là delle sparate sistemiche con la rivendicazione di riforme colossali sotto il profilo istituzionale l unica possibilità reale di mediare fra gli interessi divergenti intrinseci alla coalizione di governo consiste nel trovare un tono medio caratterizzato da categorie attinenti più al buonsenso familiare e all economia domestica che non al coraggio all iniziativa politica ai punti qualificanti di un programma autenticamente innovativo Meglio così per certi versi Per amore o per forza la destra 218
italiana dopo i fuochi d artificio del neoliberismo applicato in provincia con l approssimazione e il vigore retorico dei neofiti si è riscoperto infine un anima popolar-conservatrice Dopo i fuochi artificiali delle origini dopo i miracoli promessi e le promesse esorbitanti dopo le polemiche contro le istituzioni dell Unione europea contro Maastricht e il Patto di stabilità a forza di compromessi al suo interno la destra ha trovato una sua identità vecchiotta e quindi aderente a una società invecchiata stanca di conflitti politici senza quartiere desiderosa di ritrovare e consolidare abitudini e di ricevere rassicurazioni Alla fine Berlusconi è riuscito a conquistare l obiettivo di rendersi familiare l alto consenso di cui gode dipende dalla tendenza abitudinaria dei suoi connazionali Se il celebre corrispondente corrispondente romano del Monde Jacques Nobécourt affermò a suo tempo che la Dc semplicemente si constata la sua boutade adesso potrebbe essere virata nello schema secondo cui Berlusconi si subisce Con quel tanto di rassegnazione obbligatoria per poter sopportare un Italia mediocre e conforme conforme alla propria mediocrità che non vuole saperne di rischiare le proprie rendite le proprie vendite le proprie periodiche svendite Nell Italia imprecisa dell inverno fra il 2008 e il 2009 mentre si addensano i segnali della crisi economica sembra di essere tornati al buon tempo che fu Un governo senza grandi qualità il rinvio dei problemi l annuncio di soluzioni ex lege E sul fronte dell opposizione un disfacimento che sembra annunciare una resa perlomeno all idea che per assistere assistere a una trasformazione dei rapporti di forza occorrerà per l appunto un fenomeno naturale un evento eccezionale una dinamica poderosa e tellurica qualcosa che favorisca alla fine un cambiamento non soltanto nella politica e nella cultura semplicemente un radicale cambiamento di clima [ 2009 ] 219
che abbiamo scelto di ordinare in senso cronologico ma che possono benissimo essere lette anche in maniera disordinata ci sono molte delle ragioni che hanno portato il nostro sistema politico allo stato attuale C è innanzitutto lo scontro epocale tra il bene e il male e le tante tornate elettorali improntate al voto contro fonte inesauribile per le ideologizzazioni estreme in cui prevale l indisponibilità indisponibilità al faccia a faccia democratico Ma ci sono anche il mondo fantastico e pieno di balocchi illustrato dalle soap opera dei tg di regime e le tante sacche di rancore sorte nel corpo della nostra società Così come non mancano sia l abilità abilità spettacolare di Silvio Berlusconi di portare la discussione pubblica sul suo terreno aggirando le questioni cruciali su cui si giocano anche le sorti del suo popolo sia dall altro lato le incapacità della sinistra di rimettere il pallino al centro Leggere le analisi di Berselli scritte mentre la politica si attorcigliava attorcigliava su se stessa e confermava alla faccia dei tanti rapporti periodici sulla situazione del Paese le proprie deviazioni e gli effetti nefasti permette di capire meglio perché poco alla volta sia diventato sempre più difficile accettare il gioco democratico democratico e le sue regole Al contempo questo libro lascia aperto lo spiraglio per un clima diverso in cui siano bandite le posizioni politiche che tendono a restare ben lontane dal confronto tra i programmi e i risultati raggiunti e si oppone all idea di due società messe l una contro l altra che si fronteggiano in nome di valori culture e convenienze del tutto antagonisti sfruttando a proprio uso e consumo l intreccio di interessi e di pulsioni presenti nella società italiana Due Italie insomma separate da un sospetto e un animosità addirittura impensabili per chi ha in mente un Paese deideologizzato secolarizzato politicamente In una parola ” moderno “. Si tratta dunque di lasciarsi guidare a comprendere perché e come l Italia non sia riuscita salvo rare eccezioni a sciogliere sciogliere i nodi che l accompagnano ormai da decenni Riconoscere la capacità dell autore di evidenziare i punti centrali della crisi italiana con chiarezza e intelligenza profonda spietata e senza fronzoli applicata grazie a una prosa sempre schietta e gradevolissima ci sembra il modo migliore per continuare a offrire un contributo determinante alla comprensione dei problemi italiani 8
Dopo il suo esordio da autore della rivista datato 1989 Berselli pubblicò nel 1995 il suo primo libro sempre per il Mulino Si chiamava L Italia che non muore e riprendeva tre articoli usciti originariamente proprio sulla sua rivista Un titolo titolo che avremmo potuto utilizzare anche questa volta Perché in fondo pur in presenza delle tante difficoltà e delle tante questioni italiane non risolte così a lungo studiate da Berselli ci pare di poter dire che in lui restasse l idea di un Paese in grado di uscire dall impasse di non smarrirsi nella nebbia grazie a un cambiamento non soltanto nella politica e nella cultura ma semplicemente e nonostante tutto grazie a un radicale cambiamento di clima Bruno Simili 9
INTRODUZIONE Ci sono diversi buoni motivi per consigliare la lettura di questa raccolta di lavori scritti da Edmondo Berselli per il Mulino dalla fine degli anni Ottanta a ieri Anzi ad oggi direi visto che c è poco da aggiungere alle vicende annotate dall autore La prima buona ragione per leggere questo libro e per tenerlo a portata di mano è che offre un agenda accurata dell Italia pubblica nel corso degli ultimi vent anni Seguita e rivisitata attraverso i passaggi tortuosi tra Prima Seconda e Terza Repubblica Una sorta di bloc-notes che propone e da cui è possibile trarre appunti e spunti preziosi sugli eventi le fasi le persone che hanno segnato la nostra tumultuosa storia recente Utile a ricordare e a ricostruire un tracciato marcato da molte fratture e al tempo stesso da molti elementi di continuità È il romanzo o se si vuole per restare in tema con la tradizione nazionale la commedia di un Paese alla ricerca della normalità Un approdo vagheggiato e mai raggiunto Inseguito lungo il percorso rapsodico e ondivago che oscilla tra rivoluzioni e involuzioni Accelerazioni e frenate Fratture e giunture Grandi novità ed eterni ritorni Fra le discese ardite e le risalite Una commedia all italiana recitata a soggetto da un coro di personaggi e di attori indimenticabili anche quando appartengono a un altro millennio a un altra Repubblica Andreotti Andreotti Craxi De Mita Occhetto Berlinguer Cossiga Scalfaro E poi Di Pietro Berlusconi Bossi Prodi D Alema Veltroni Marini Rutelli Mastella Bertinotti Ciampi Casini e Fini Per arrivare a Maroni Tremonti Bersani e Franceschini E ancora la Dc il Pci il Psi il Msi il Pds la Lega i Ds i Popolari la Margherita l Ulivo il Pd Rifondazione il Cdu il Ccd l Udeur l Udc Forza Italia il Polo delle libertà la Casa delle libertà 11
Quante persone quanti marchi quanti nomi sono passati sotto i ponti in quest ultimo quarto di secolo È successo di tutto Il crollo del muro di Berlino e in Italia della Prima Repubblica la stagione dei referendum e di Tangentopoli la discesa in campo vittoriosa di Berlusconi e la sua sconfitta la discesa in campo vittoriosa di Prodi e la sua sconfitta ad opera del fuoco amico E ancora il ritorno di Berlusconi e il ritorno di Prodi cui ha fatto seguito di nuovo il ritorno di Berlusconi Fra strappi secessionisti e rivendicazioni federaliste Tra Forza Italia Ulivo Partito democratico Casa delle libertà e Popolo della libertà Berselli osserva tutto quanto con curiosità e cura Fatti antefatti personaggi interpreti e luoghi E li annota li appunta a margine Con disincanto e al tempo stesso passione In modo ironico e divertito O meglio divertente Ma prendendo sul serio questa materia terribilmente seria che è la nostra storia recente e presente Perché c è poco da ridere sul nostro Paese Paese Poco da divertirsi D altra parte il Mulino è una rivista prestigiosa con una storia prestigiosa dove però Edmondo Berselli non ha mai rinunciato a fare quel che gli è sempre riuscito meglio Muoversi fra più registri usando diversi stili e diversi approcci Lui che ha sempre trattato allo stesso modo con lo stesso rigore e con la stessa auto ironia la politica e il football la canzone leggera e la politica pesante la filosofia e il gossip Va usato come un annuario questo libro Anzi come una cronologia ragionata e appassionata di questo Paese perennemente perennemente provvisorio Per ricorrere a una definizione coniata da Berselli e ancora attuale per molto tempo temiamo Un Paese provvisorio che lui però non ha mai smesso di immaginare immaginare diverso La seconda buona ragione per tenere questo libro a portata di mano è coerente e conseguente con quella appena indicata Ecco perché lo consiglio come uno strumento ottico multifunzionale multifunzionale Per guardare dentro ma al tempo stesso al di là e al di sotto degli eventi dei personaggi dei luoghi Del nostro tempo Fino a raggiungere e a catturare la struttura di fondo che caratterizza la nostra società e la nostra cultura Per comprendere comprendere quanto le novità anche le più clamorose e laceranti della 12
nostra storia recente non siano comunque estranee al nostro retroterra E vengano comunque metabolizzate plasmate in modo da agire e reagire in rapporto diretto con il nostro tessuto socioculturale e con la nostra tradizione politica Da questa lettura scopriamo ad esempio quanto la Democrazia cristiana più che un partito passato sia una categoria politica e sociale perenne Che evoca la capacità dei partiti maggiori e non solo di quelli di aderire alle pieghe del contesto nazionale e locale Di assorbirne i valori gli interessi i modelli espressivi espressivi I particolarismi Assemblandoli senza tuttavia miscelarli Mediando senza riassumere e senza sintetizzare Generando compresenza più che coerenza Così tutto ritorna come in un moto perpetuo anche dopo la fine della Prima Repubblica Democristiani e democristianità al di là delle biografie politiche personali si ripropongono Nel centrosinistra nel centro e ancor più nel centrodestra Dentro Forza Italia la Cdl e il Pdl Perché in fondo è inscindibile dalla gestione del governo Solo che si esprime in modo sempre meno moderato nonostante le autodichiarazioni Perché i localismi i personalismi i particolarismi si presentano nudi e sempre più irriducibili E dunque sempre più espliciti e violenti In questo Paese dove il qualunquismo riaffiora di continuo e dà un colore del tutto specifico a ogni tensione a ogni ondata di disagio e di protesta Dove una delle principali forme che impronta il cambiamento è come rammenta l autore il trasformismo Un metodo e un istinto al tempo stesso che permette di ricucire gli strappi ma senza innovare mai del tutto Di sopravvivere al crollo della Prima Repubblica ma senza giungere a una nuova Repubblica stabile Senza superare i limiti del Paese provvisorio Che ci fa apparire di fronte a noi stessi sempre uguali a noi stessi pur essendo cambiati E ci fa apparire diversi di fronte a noi stessi anche se presentiamo elementi di continuità evidenti L attenzione al basso continuo del nostro Paese tuttavia non impedisce a Berselli di cogliere i segni del tempo Per tempo Le fratture insanabili mentre ancora potevano apparire sanabili Risolvibili Come nel 1991 quando i leader politici primo fra tutti Craxi erano convinti di superare la scossa del referendum e di sopravvivere alle elezioni dell anno seguente Ma anche Luigi XVI annotava cinicamente ” Rien ” sulla pa- 13
gina di diario del 14 luglio 1789 È terribile visto quel che è successo in seguito a Bastiglia appena presa È l appunto di Berselli Profetico quanto tragico visto quel che è successo in seguito appunto C è poi una terza buona ragione per consultare questo libro Ha un senso più politico e diretto Visto che l autore non si è mai sottratto al rischio di giudicare e di proporre oltre che di valutare e analizzare Disposto comunque a offrire indicazioni e letture politiche oltre che politologiche In questo è diverso da me preoccupato come sono di prendere le distanze non solo da quel che osservo ma se possibile anche da me stesso .) Affiora in particolare la sua attenzione ai valori ma anche agli interessi da rappresentare La sua capacità di e il suo sguardo proiettato a marcare le divisioni fra destra e sinistra in tempi nei quali queste parole sembrano perlopiù svuotate di senso Eppure non è così sottolinea Berselli E lo ribadisce anche negli ultimi anni Visto che la politica e le politiche seguite da Tremonti hanno un impronta di classe molto chiara A favore dei redditi da lavoro autonomo degli imprenditori A favore della rendita e a scapito del lavoro dipendente […] Esaltando le differenze di reddito e ripudiando le tendenze redistributive Anche se aggiunge ancora Berselli questa è una destra liberista a parole visto che in effetti appare corporativa e localista Come dimostra l insofferenza contro ogni regola ma anche contro ogni tentativo di liberalizzare davvero il sistema delle professioni Come dimostra la reazione violenta verso il tentativo di riforma liberalizzatrice attuata da Bersani Come dimostra il favore per un federalismo localista Parallelamente l autore di queste pagine si esprime in modo critico aspro e amaro contro la sinistra afona incapace di darsi un assetto stabile e progettuale ridotta a rappresentare le minoranze etniche del lavoro pubblico e intellettuale oggi largamente impopolari Una sinistra alle prese con idee che ormai sono ridotte a feticci parole povere di significato Fra tutte la solidarietà divenuta uno slogan per tutte le stagioni […], un appello convenzionale e distratto una specie di tributo che non costa niente versare a parole per sentirsi e dimostrarsi dalla parte giusta Si paga il ticket verbale della 14
solidarietà e si ottiene la tessera d iscrizione al club dei ” buonisti buonisti “, dei fervidi ” anticattivisti “. Così alla sinistra sfugge la vera missione storica che ha caratterizzato l azione delle forze politiche di tradizione socialista socialdemocratica o cattolico-sociale cattolico-sociale Cioè proporre e sostenere l economia sociale di mercato Un tema che echeggia di continuo in questi articoli E che troverà sviluppo nella sua ultima opera il saggio breve denso e acuminato dedicato a L economia giusta che si chiude con una frase molto simile al titolo di un capitolo proposto in questo volume Dove si invita a redistribuire la povertà invece di inseguire il mito della crescita infinita Non per caso L economia giusta è oggi molto presente nel dibattito politico negli ambienti di centrosinistra nel mondo associativo e del volontariato Perché dà voce a una questione implicita rimasta a lungo inespressa Vale a dire ma come è stata possibile tanta cecità di fronte al trionfo del paradigma liberista nella versione che esalta va la finanza senza economia e senza società E com com è possibile che oggi gli stessi che l hanno celebrata per oltre vent anni continuino a parlare e a dare lezioni senza neppure un autocritica e senza che nessuno glielo rammenti In questo diario fra tre Repubbliche che è L Italia nonostante tutto il manifesto di Berselli L economia giusta appunto è annunciato anticipato tematizzato In diversi punti A prova di quanto la questione gli stesse a cuore Per questo ha speso tanta fatica per scriverlo prima di lasciarci Come un contributo vivo non certo come un lascito o peggio un eredità La quarta buona ragione per leggere e rileggere questo volume è che ripercorre l avvento della democrazia del pubblico pubblico all italiana La versione nazionale o meglio locale del modello tracciato da Bernard Manin Fondata sul trionfo della personalizzazione e della televisione Edmondo Berselli più di chiunque altro l ha colta e ricostruita ricostruita da tempo e per tempo Quando nessuno o quasi ne aveva colto l impatto Oggi siamo talmente immersi nell irreality show che mischia vita e spettacolo che non ce ne rendiamo conto Così come non ci rendiamo conto di come sia potuto accadere tutto ciò E in così poco tempo Basta allora scorrere le pagine scritte in proposito da Berselli Il quale indica come la televisione produca l assetto politico Fin dalla discesa in 15
campo di Silvio Berlusconi alle elezioni del 1994 Allora il clou di quella campagna fu rappresentato dal confronto quello sì ” bipolare ” fra Berlusconi e Occhetto negli studi di Canale 5 Che estromise dalla competizione il polo centrista peraltro già escluso dalla meccanica del confronto Il bipolarismo imposto dalla televisione più ancora che dalle leggi elettorali Ma soprattutto in questo libro si dà conto in modo lucido e spietato del mutamento antropologico ed etico prodotto dalla tivù commerciale sulla società A partire dall epoca di Boncompagni e di Non è la Rai Che egli definisce un evento quotidiano senza pubblico una ” macchina celibe ” di intrattenimento intrattenimento dove i ruoli sono intercambiabili a rotazione fra protagoniste e gregarie … (” Le vogliamo carucce ha teorizzato Boncompagni perché se sono eccessive poi non c è identificazione identificazione “) […] Tutto perfettamente confezionato più vero del vero per quanto sigillato ermeticamente sotto vuoto spinto C è davvero tutto quel che è successo dopo Largamente annunciato annunciato da tempo Certo in seguito è dilagato Ma era già scritto Quasi vent anni fa La quinta buona ragione è squisitamente estetica e intellettuale intellettuale Questo libro può venire letto in fretta soffermandosi su singole pagine e magari saltando da un pezzo all altro senza troppi vincoli Senza seguire necessariamente l ordine proposto dal sommario In modo disordinato come suggerisce giustamente giustamente Bruno Simili nella Premessa Soffermandosi su una singola pagina un paragrafo senza necessariamente leggere l intero capitolo Per il gusto di scoprire e isolare osservazioni minime cogliendo formule lessicali inedite e neologismi suggestivi suggestivi Che definiscono e aiutano a capire quanto e talora più di certe laboriose ed elaborate analisi Perché Berselli è un virtuoso del linguaggio Usa le parole per evocare ma anche per interpretare Io me ne sono servito spesso nei miei articoli E continuerò a farlo Ne rammento solo alcune La Repubblica indistinta cioè la Terza Repubblica sospesa sospesa fra alternanza e trasformismo Il Forzaleghismo potente sintesi del vento che spira nel Nord a metà tra voglia di autonomia e tradizionalismo Il Paese immaginario immaginato da Prodi sobrio e rispettoso delle regole Cioè inesistente 16
L Italia imprecisa dove Berlusconi si subisce con quel tanto di rassegnazione obbligatoria Così come Jacques Nobécourt Nobécourt corrispondente romano di Le Monde a suo tempo disse della Dc che semplicemente si constata Infine il Partito ipotetico che Berselli evoca per indicare il Partito democratico di Veltroni dopo la sconfitta del 2008 Con un misto di ironia e amarezza E molto disappunto Infine c è una buona ragione molto personale che riguarda riguarda chi come me l ha conosciuto e frequentato a lungo E si è abituato a dialogare con lui in modo continuo e quasi quotidiano Pratica che in effetti non ho mai smesso .) Una comunicazione fitta che intreccia fili di diverso colore e diversa natura A quelli come me questo libro serve a provare nostalgia nostalgia Quel sottile dolore e quel sottile piacere Quel sentimento che si prova scorrendo gli appunti sparsi le molte e molte pagine scritte da Edmondo Berselli Nostalgia E rimpianto di fronte a quel che capita ogni giorno in questa post-Italia mi scopro e mi sorprendo a interrogarmi Che cosa avrebbe scritto Eddy Ilvo Diamanti 17
I L ESTINZIONE DELLA CLASSE OPERAIA Come il Romanzo Dio l Ideologia come diversi altri protagonisti della storia e del processo di civilizzazione a un certo punto la classe operaia muore e questa volta non c è né un Musil né un Nietzsche o un Aron a redigerne l atto di morte Conta poco che i cinque milioni di persone che in Italia ne fanno parte continuino imperterriti o rassegnati a vivere e faticosamente a produrre all inizio degli anni Ottanta lo spirito del tempo decide l estinzione di massa di un soggetto sociale e politico che aveva avuto una funzione cruciale nel miracolo economico e nella recessione nei racconti collettivi e nelle realtà quotidiane Come per la scomparsa dei grandi erbivori l impatto di un asteroide alieno un radicale cambiamento climatico l apparizione di concorrenti più agguerriti nella struggle for life oppure tutti questi fenomeni messi insieme determina la scomparsa della specie Così come si estinguono i dinosauri il Cipputi in simbiosi con il tornio o la catena di montaggio svanisce rapidamente dalle percezioni della struttura psicologica collettiva e con lui svaporano l orgoglio operaio e le mitologie dell operaio-massa unitamente agli strumenti e ai simboli del potere che si illudeva di avere guadagnato anzi conquistato secondo l enfasi del lessico sindacale Si dileguano conflittualità e assenteismo consigli di fabbrica e ruolo di supplenza politica sindacati e striscioni manifestazioni e slogan Figure prima di allora rispettate blandite e sovente mitologizzate mitologizzate come i metalmeccanici e i tessili i chimici o gli edili cedono il passo all era della ristrutturazione dell innovazione tecnologica della terziarizzazione della finanza Non sanno ancora che sul loro cadavere si verrà completando una colossale spartizione di cui non potranno essere che le vittime supine Eppure fino a pochi mesi prima la classe operaia esisteva 19
eccome investito dal soffio vitale di una missione salvifica e redentrice nei confronti dell intera società il movimento operaio con il suggerimento e il plauso dell Italia marxisteggiante poteva impersonare l ultima epopea politica della modernità cioè la lotta di classe Che tradotta nelle ipermediazioni del sistema italiano poteva significare tanto la possibilità di dare una spallata a un Andreotti-Malagodi quanto l opportunità di aggravare il costo del lavoro per unità di prodotto in misura indesiderabile per il duo Carli-Colombo e per la Confindustria Dall autunno caldo in poi la retorica nazionale era stata dalla loro parte dalla parte degli operai Chi non parlava dei ritmi di lavoro disumani alla linea di montaggio dell autoritarismo in fabbrica di una condizione operaia giunta all acme dello sfruttamento tayloristico In realtà soprattutto nei dark satanic satanic mills della produzione di massa profetizzati da Milton e specialmente nei reparti produttivi delle imprese multinazionali multinazionali la disumanità e la spersonalizzazione del lavoro erano piuttosto relativi ed è probabile che l investimento straniero in Italia mettesse in conto come fisiologica una bassa produttività relativa della nostra forza lavoro Al punto che uno spirito sufficientemente critico e moderatamente moderatamente scettico potrebbe chiedersi oggi se non ci sia una relazione magari di tipo causale proprio post hoc ergo propter hoc fra il coro di lamentazioni sulla proclamata disumanità di ieri e la silenziosa rivoluzione successiva quando grazie alle applicazioni della ricerca ergonomica e all automazione alla psicologia del lavoro e allo studio disincantato della curva dell dell attenzione si è giunti finalmente alla definitiva saturazione dei tempi di attività Per almeno un decennio un intero ceto sindacale e politico aveva vissuto di rendita sulla classe operaia Per il Partito comunista comunista essa costituiva una sicura riserva di caccia elettorale con le fabbriche equiparate a santuari della socializzazione politica agenzie dell identità di classe scuole elementari di partito Per i sindacati le aziende si erano rivelate il terreno ideale per uno scontro globale di potere i cui cardini erano le finzioni persuasive e demagogiche dell unità e dell uguaglianza uguaglianza dell abbattimento coatto delle differenze e soprattutto del disprezzo per ogni rivendicazione o tentazione salarialista Il disprezzo per i soldi merita probabilmente un modesto 20
approfondimento perché è rappresentativo di una concezione largamente diffusa anzi dominante nel pensiero sindacale secondo cui l antagonismo universalistico cioè per l appunto appunto di classe è preferibile al conflitto regolamentato degli interessi su temi negoziali circoscritti Il perché è chiaro se le rappresentanze sindacali avessero chiesto in primo luogo aumenti retributivi ciò avrebbe innescato dopo gli inevitabili turbamenti confindustriali un calcolo di compatibilità in cui entrambe le parti sarebbero state coinvolte ed eventualmente responsabilizzate E in una logica di compatibilità la domanda di più salario avrebbe ovviamente ricevuto come risposta la richiesta di contropartite da trattare su altri aspetti del lavoro più produttività maggiore flessibilità migliore utilizzo degli impianti Ci si sarebbe approssimati in questo modo a un modello modello negoziale in cui la componente schiettamente economica sarebbe prevalsa su quella politica e il dramma ricorrente dei vari rinnovi contrattuali non sarebbe stato recitato dalle cosiddette parti sociali con la mediazione preoccupata del governo e del ministro del Lavoro di turno bensì da contraenti impegnati a discutere specificamente sugli aspetti concreti del lavoro La riduzione delle garanzie e il mito della crescita Via dunque le gabbie salariali simbolo di un intollerabile diseguaglianza su base geografica avanti con il punto unico di contingenza ogni contratto si rivela un occasione strategica per introdurre nell industria una serie di vincoli che con il miraggio miraggio di garantire in realtà mortificano Attraverso l illusione di tutelare di volta in volta le donne rispetto agli uomini il neo-assunto rispetto alle aristocrazie operaie l operaio nei confronti del capitalista il disoccupato di fronte ai già occupati in poche parole il contraente più debole rispetto a quello più forte di fatto si stende sul mercato del lavoro una rete di lacci e lacciuoli che rischiano di bloccare qualsiasi dinamismo residuo residuo Le norme che tutelano la maternità le uniche al mondo ricorda Fiorella Padoa-Schioppa che obbligano le donne a lasciare il lavoro due mesi prima e tre dopo il parto riescono persino a bloccare l ingresso nelle unità produttive della forza 21
lavoro femminile fino al 1973 cioè in una fase in cui in tutti i Paesi avanzati si assiste a uno spettacolare incremento dei tassi di occupazione delle donne Attraverso la Cassa integrazione lo ha spiegato in diverse occasioni Giuliano Amato si instaura una muta alleanza impropria fra i presunti sfruttati e i conclamati sfruttatori scaricando sullo Stato il costo di stipendi relativamente elevati e scoraggiando in tal modo sia la crescita dell occupazione sia il perseguimento di economie di gestione La legge Prodi e la Cassa integrazione straordinaria ha ricordato sul ” Corriere della Sera ” nell agosto 1989 l ex ministro del Tesoro insegnarono a imprenditori e sindacati che era inutile farsi la guerra ed era meglio mettersi d accordo sulla dichiarazione di crisi aziendale A quel punto operai e fornitori li pagava lo Stato Questo modello poteva adattarsi a meraviglia sia per il sindacato sindacato che aveva sempre limato il conflitto d interessi definendolo definendolo in funzione di ulteriori conquiste generali l occupazione prima di tutto sia al Partito comunista che ormai da tempo si era abituato a scambiare legittimazione contro riduzione dell intensità del conflitto Tuttavia questo statalismo implicito comportava conseguenze vagamente disastrose Ad esempio l accento altamente negativo quasi di tradimento sociale che grava a quei tempi sul profitto rende assolutamente imperscrutabile imperscrutabile il pensiero che le aziende nascono e si sviluppano dove trovano condizioni adatte e soprattutto interesse a nascere e a svilupparsi È il caso ad esempio del Mezzogiorno che non si riesce a svincolare dal circolo vizioso fatto di cattedrali nel deserto più l assistenza La società a somma zero con cui Lester C Thurow ha descritto l età della stagnazione diventa nel nostro Paese una parodia in cui tutti fingono di cooperare in vista di un interesse ritenuto superiore Un eccezionale lungimiranza di facciata la rinuncia alle differenziazioni salariali in nome dell estensione della tutela comincia a prendere i tratti di una straordinaria miopia Che si tratti di un crudele errore sulla natura umana o di un involontaria ma colossale imprecisione nella definizione dei processi sociali e del ruolo che in essi hanno i loro rappresentati sta di fatto che i tre sindacati si rendono responsabili della prima 22
grande dinamica di corporativizzazione della società italiana Lama & c probabilmente non se lo immaginano neppure ma stanno evocando al tavolino il fantasma dell organicismo Gli operai vengono indotti dall alto a operare uno scambio fra l utile privato il male e l interesse pubblico il bene e non c è dubbio che quest ultimo per quanto remoto e problematico viene fatto percepire come indiscutibilmente migliore sotto il profilo della qualità morale civile etica Il prezzo di questo scambio non può non essere elevatissimo perché implica la rinuncia unilaterale a più adeguati e moderni standard di reddito e di benessere ma questa rinuncia viene surrogata con la soddisfazione vicaria impalpabile ma per non pochi in prospettiva entusiasmante di avere ipotecato un ruolo di primo piano nell equivoca commedia degli equilibri più avanzati o del nuovo modo di fare l automobile che ineluttabilmente ineluttabilmente come una promessa della storia sarebbe stata messa in scena nella società futura Poveri ma buoni antagonisti ma portatori di un antagonismo pensosamente responsabilizzato e già di stampo governativo gli operai non si rendono conto di essere messi a bilancio non già come una variabile dipendente con cui fare i conti ma come un soggetto politico improprio e in quanto tale immobilizzabile Quando viene lanciato da Bruno Trentin l infelice slogan del salario variabile indipendente la classe operaia comincia a entrare in agonia Se gli stipendi costituiscono una grandezza immodificabile e inelastica l adeguamento del costo del lavoro ai livelli della competitività del mercato interno e internazionale si sposterà su altri fattori più duttili e facilmente manipolabili finanza recupero di produttività ristrutturazione A Luciano Lama sfugge ma la classe operaia comincia ad assumere le sembianze di qualcosa troppo simile all imposta di fabbricazione fabbricazione La dimensione sociale e socializzante dell economia Qualcuno provi a spiegare perché una vocazione di tipo superiore dovrebbe spingere le imprese a investire in aree e regioni dove la produttività è rilevabilmente più bassa della media nazionale e il costo del lavoro praticamente identico 23
Esiste certamente una dimensione sociale e socializzante dell dell economia e un occhiata alla Soziale Marktwirtschaft della Repubblica Repubblica Federale Tedesca da Adenauer a Erhardt o da Brandt a Schmidt avrebbe potuto suggerire alcune notevoli ipotesi su come promuovere il mercato senza strangolare i più deboli o su come articolare il sistema di Welfare senza precipitare negli avvitamenti e nelle spirali viziose dell indebitamento inefficiente e senza trasformare la società in un esercito di free riders Ma lungo tutti gli anni Settanta si diffonde invece la tetra e provinciale sensazione che tutte le economie a capitalismo avanzato hanno ormai raschiato il fondo del barile due shock petroliferi il deficit energetico gli sbandamenti dei petrodollari e il collasso degli equilibri monetari stanno lì a dimostrare che siamo alla vigilia del day after e che il modello di sviluppo basato sull accumulazione capitalistica è giunto alla fase terminale terminale A che serve allora preoccuparsi di dare fiato alle residue energie imprenditoriali Nel tramonto dell Occidente il ruolo dell Italia potrà essere tutt al più quello di ricrearsi come riserva protetta parco nazionale laboratorio crepuscolare in cui si possa consumare l eutanasia del capitalismo Tuttavia così facendo e così pensando si trascura un aspetto più sfumato ma non insignificante vale a dire che probabilmente non tutti gli iscritti al sindacato e gli addetti alla produzione di massa avvertono come gratificante l idea di rimanere congelati per tutta la vita al terzo livello grazie a un mansionario che garantisce l impiego in cambio dell immutabilità delle funzioni e delle responsabilità È tutto da dimostrare che possa ritenersi socialmente soddisfatto chi trova nella fabbrica un grande ospedale dove si deve permanere per decenni nella condizione dell ammalato In questo senso la tuta di lavoro vale il pigiama del ricoverato Nel cronicario di classe l aspettativa di chances professionali di carriera di promozione delle risorse migliori e delle capacità comunque acquisite sul posto di lavoro è imbrigliata imbrigliata in un intreccio di regole che se da un lato promettono la sicurezza contro la perdita dell impiego e la tutela contro una serie impressionante di sventure individuali e collettive dall altro azzerano le possibilità di crescita I miglioramenti di reddito avvengono infatti esclusivamente attraverso l anzianità e la contrattazione collettiva gli avanzamenti di categoria sottostanno sottostanno a un modello complessivo di relazioni industriali in cui 24
le risorse umane costituiscono l ultimo e tutt altro che decisivo anello di una catena di mediazioni La scelta di proteggere la classe operaia anziché di promuoverne la qualificazione anche selettiva manifesta a posteriori un oscuro vizio paternalistico un ossessivo timore verso le differenziazioni e ogni genere di individualità la nozione che i lavoratori erano massa da accompagnare per mano a conquiste lente e laboriose a cui non sarebbero mai arrivati da soli Era questo il promesso allargamento della democrazia come con le consuete metafore spaziali si usava dire Storie Era il socialismo davvero realizzato su questa terra il modello brezneviano tradotto nello stile italiano La condizione operaia operaia si iscriveva in una grigia quotidianità prolungata fino alla promessa-minaccia della pensione E la catastrofe esistenziale sociale politica economica di Cipputi e dei suoi colleghi acquistava acquistava contorni piuttosto horror perché proprio mentre i ceti per definizione produttivi costruttori di manufatti venivano consegnati alla mummificazione economica la società italiana perseguiva al contrario spesso riuscendoci nonostante tutto obiettivi di autopromozione di mobilità di diversificazione dei consumi e dei comportamenti Le differenze omogeneizzate nel frullatore di un negoziato rissoso ma in fondo istituzionale o di una conflittualità pervasiva pervasiva ma senza sbocchi esplodevano o si esaltavano invece nel magma ribollente della comunità egoista maleducata e cafona irresponsabile e arrabbiata ma alla fine viva C è da chiedersi come sia potuto accadere che una fascia sociale le cui energie venivano represse ope legis abbia assistito senza protestare alla deflagrazione dei desideri altrui e al loro goloso soddisfacimento Con un eccesso di ragione cinica si può pensare che mentre delegavano alle conquiste en politique la definizione del proprio ruolo sociopolitico sul piano concreto i metalmeccanici duri e puri abbiano rincorso per via privata ciò che la virtù pubblica considerava poco elegante E cioè che il soddisfacimento di quella ridda di bisogni materiali e immateriali ma comunque accessori rispetto al decalogo della moralità della sopravvivenza sopravvivenza operaia sia stato ottenuto in maniera informale attraverso l intensificazione di attività complementari il doppio lavoro oppure approfittando del reddito aggiuntivo prodotto dai componenti del focolare domestico 25
Tuttavia se questo è vero implica anche una intensa redistribuzione spontanea delle risorse individuali con conseguenze conseguenze pregevoli dal lato dei livelli di benessere ma tutto sommato irrazionali sotto il profilo dell ottimizzazione delle capacità Come ha mostrato a suo tempo Luciano Gallino il doppiolavorista non cercava soltanto una quota aggiuntiva di reddito ma tentava di ottenere fuori dalla fabbrica ciò che in fabbrica gli era negato dal padrone o dalle rigidità imposte dal sindacato In ogni caso in questo modo svanivano tutte le mitologie incentrate sulla solidarietà operaia Compresso e controllato l egoismo in azienda questo si diramava spontaneo e inarrestabile inarrestabile al di fuori dei cancelli Per questo fa leggermente sorridere ad esempio la nostalgia manifestata in più di una occasione da Fausto Bertinotti esponente della Fiom-Cgil verso il clima che secondo lui regnava sul Paese durante gli anni Cinquanta vecchie case di ringhiera comunità di vita fra poveri pane e cipolla la sera in attesa dell immancabile riscatto Ma a parte che sotto l etichetta populistico-moralistica della solidarietà si sono consumati e si stanno ancora consumando consumando autentici misfatti redistributivi sarebbe valsa la pena di ricordare con Sergio Ricossa che l altruismo è spontaneo ed efficace in piccolo verso chi conosciamo e incontriamo e i cui bisogni percepiamo chiaramente perché rivelati da un rapporto personale diretto dentro il quale germina con facilità anche la simpatia se non l amore Nella grande società resta un posto per tal genere di soccorso ma questo non è in grado di esaurire le esigenze di solidarietà poste da un estesissima e complicata divisione del lavoro fra persone che molto indirettamente sono collegate e spesso a loro insaputa nel senso che non sanno chi individualmente rappresenti l ultimo anello della catena di relazioni solidali La grande società non ha sconfitto la miseria coi San Martino che donavano metà dei loro mantelli ai poveri di passaggio ma fabbricando milioni di mantelli interi a costi accessibili a tutti Ancora Al di fuori del razionalismo cinico secondo cui i lavoratori hanno provato a ricavare in modo selvaggio ciò che non era concepibile guadagnare nei reparti nessuna spiegazione spiegazione della progressiva rassegnazione operaia è possibile tranne quella che gli operai abbiano davvero creduto alla possibilità di 26
rivincita futura e che siano stati anch essi vittime dell utopia Ma in questo caso il peccato di ingenuità sarebbe stato ancora più appariscente e grossolano fino a rendere giustificabile il cumulo penitenziale di sanzioni che in seguito si è abbattuto sugli ex portatori della dialettica storica Le dinamiche salariali e il Paese bloccato Com è noto oggi una lira di aumento salariale pagata agli operai alle aziende ne costa quasi tre a causa degli oneri fiscali e contributivi ineludibili che gravano sul lavoro dipendente Forse è meno noto che dall autunno caldo a oggi nell industria privata le retribuzioni a valore reale sono cresciute in misura assai contenuta per non dire quasi nulla a dispetto delle lotte e delle conquiste del movimento sindacale e dello spettacolare ritorno al profitto delle aziende italiane a partire dal 1982-83 e comunque in misura notevolmente inferiore alla dinamica degli aumenti nel settore pubblico Nel frattempo il Paese si è bloccato quasi del tutto L immigrazione immigrazione dal Meridione si è fermata e il mismatching il mancato incontro fra domanda e offerta di lavoro ha assunto aspetti plateali al punto che si è deciso che l avviamento al lavoro della manodopera straniera è diventato un problema centrale ad onta degli altissimi tassi di disoccupazione al Sud e fra le donne e malgrado l elevato numero di pensionati che potrebbero essere opportunamente riutilizzati La corporativizzazione del settore pubblico presenta ormai aspetti patologici e la sfida dei vari Cobas alla finanza pubblica si è tramutata in un vero e proprio ricatto ai cittadini In questo scenario a fine giugno 90 si sono verificati i seguenti fenomeni 1 la rottura delle trattative sul rinnovo del contratto di lavoro dei metalmeccanici 2 la disdetta della scala mobile da parte della Confindustria Di conseguenza Cgil Cisl e Uil hanno chiamato il Paese allo sciopero generale per l 11 luglio Lo sciopero è poi stato annullato grazie a una mediazione del governo che ha promesso sgravi sugli oneri impropri per tremila miliardi Ma il caso resta e vale la pena di confermare che c è qualcosa di paradossale in una decisione decisione simile Al di là del fatto che come strumento di pressione 27
lo sciopero generale appartiene al clima contestativo degli anni Settanta di cui abbiamo già parlato oggi risulta piuttosto sconcertante pensare di trovare uniti nella protesta accanto all avanguardia dei metalmeccanici i dipendenti dell industria privata e i dipendenti pubblici come dire i silenziosi Cipputi delle fabbriche e i vociferanti Cobas delle ferrovie i protagonisti protagonisti passivi del recupero di produttività e di efficienza e l Italia disfunzionante delle corporazioni e delle clientele Avranno avuto le loro ragioni i Trentin i Marini e i Benvenuto a indicare la strada insidiosissima e arcaica dello sciopero come si diceva una volta di solidarietà Ma si dovrebbe dovrebbe anche spiegare che genere di solidarietà può esistere fra categorie appartenenti a due mondi in opposizione le une quelle che fanno parte del lavoro dipendente privato iscritte in un vincolante calcolo di compatibilità economica e le altre quelle dei dipendenti del settore pubblico che essendo sciolte da qualsiasi vincolo di economicità e di responsabilità hanno potuto esprimere negli ultimi anni le punte più inquietanti di particolarismo e di egoismo corporativo La scelta dello sciopero generale ha rappresentato una specie di ritorno al passato alla logica della contrapposizione globale il partito del lavoro contro il resto del mondo e di conseguenza alla confusione degli interessi I motivi di questa strategia da parte di Cgil Cisl e Uil si possono anche comprendere se non condividere estendendo e radicalizzando radicalizzando lo scontro si può puntare forse a un certo recupero di rappresentatività e di legittimazione dopo lunghi anni di crisi del sindacato e l emergere dei gruppi corporativi che hanno scalfito l unità sindacale Ma è anche opportuno rilevare che il ritorno all uniti si vince alle parole d ordine unitarie si può verificare soltanto su una base moralistico-paternalistica cioè componendo artificialmente sotto l etichetta sindacale conflitti trasversali e differenze d interesse ormai radicati nella realtà del lavoro in vista di un interesse comune qualitativamente superiore che le varie corporazioni hanno continuamente dimostrato dimostrato di disprezzare È stato proprio questo lo schema all interno del quale si è sviluppato il pansindacalismo italiano dall autunno caldo in poi ed è curioso ritrovare oggi lo stesso errore di fondo che è stato alla base del declino sindacale a partire dall inizio degli 28
anni Ottanta Tanto più che la miccia dello sciopero generale cioè lo scontro sul contratto dei metalmeccanici conteneva tutti gli ingredienti per un confronto spregiudicato a tutela degli interessi operai degli ultimi mohicani da un milione e duecentomila duecentomila lire al mese Presa sul serio l ipotesi confindustriale di aprire una discussione sulla struttura del costo del lavoro e del salario poteva fare rimbalzare fin sullo Stato il problema della zavorra fiscale e contributiva gravante sulle retribuzioni Decisamente sarebbe stato piuttosto singolare secondo il senso comune trovare il padronato alleato ai lavoratori nella lotta contro lo Stato cattivo gestore della spesa pubblica e quindi anche dei quattrini rastrellati con le tasse degli operai E difatti ancora una volta le confederazioni hanno scelto la strada non della coincidenza degli interessi bensì dell alleanza di tutti con tutti compresi i maggiori beneficiari della spensieratezza clientelar-corporativa dell amministrazione pubblica In questo modo e senza essere profeti si può prevedere che nessuno dei problemi che affliggono la classe operaia verrà verrà risolto E c è di peggio una volta attenuati i clamori la condizione operaia tornerà a essere un tema sepolcrale che non interesserà più nessuno Eppure ci sarebbe da dedicare qualche triste pensiero a un Paese che tratta male proprio chi dà consistenza e pesantezza di realtà al benessere generale [ 1990 ] 29
II L ULTIMA RECITA DEI PARTITI Un atmosfera da ultima spiaggia si è diffusa durante il 1991 nel nostro Paese È stata stupefacente e brutale la rapidità con cui la tendenza generale si è rovesciata Il passaggio dal clima di festa collettiva degli anni Ottanta ai poveri saldi di fine stagione dei Novanta ha fatto mozzare il fiato e ha riportato in primo piano il plumbeo clima dei tempi della stagnazione Sono bastati bastati pochi mesi a partire dalla guerra del Golfo perché quasi tutti gli indicatori economici assumessero un segno negativo la cattiva congiuntura mondiale ha cominciato ad assomigliare minacciosamente alla recessione i timidi segnali di ripresa nel corso dell anno sono apparsi via via più contraddittori e deludenti deludenti Alla fine la situazione italiana si è configurata come una perfida combinazione di crisi economica conclamata e di marasma politico pericolosamente vicino al collasso del sistema Quel che forse è peggio l idea che l Italia è un malato terminale terminale si è diffusa irresistibilmente permeando la collettività con quella che si potrebbe chiamare senza retorica una cultura del pessimismo Aspettative tutte di carattere negativo sono divenute l unico orizzonte visibile Non è un caso che lo scrollone più appariscente quello che è sembrato innescare l alterazione di un sistema di equilibri ampiamente collaudati sia venuto dai settori geneticamente filogovernativi quelli dell imprenditoria e dell industria Ma diverse altre linee di crisi svariate linee di faglia di possibili sconvolgimenti tellurici si erano manifestate sul piano politico con cruda nitidezza nel corso dell anno Il referendum sterilizzato Il primo bruciante caso di shock politico si è registrato ovviamente ovviamente con il referendum sulla preferenza unica alla Camera 31
svoltosi il 9-10 giugno 1991 A distanza di tempo e quindi dopo avere assistito a mente fredda al modo in cui la Repubblica dei partiti è riuscita finora a metabolizzare l esito referendario a ingoiare il rospo senza per il momento strozzarsi il festoso plebiscito quel 95,6 per cento dei votanti che ha detto sì alla liquidazione del sistema delle preferenze sembra assumere le spoglie definitive di una solo temporanea rivincita o vendetta vendetta politica dei cittadini sui corridoi romani sulle auto blu sulla prevaricazione esercitata per via tangentizia o captando il consenso per via spartitoria e concessione monetaria In ogni caso a voler seguire lo schema iper-razionale che di solito viene applicato alle scelte elettorali espresse dall opinione pubblica se ne poteva dedurre che di fronte allo schiaffo di giugno i partiti avrebbero dovuto cercare di proporre come minimo una finzione riformatrice per non esporre se stessi al rafforzamento dell accusa che li bolla come agenti tutt altro che segreti dell immobilismo altrimenti il capo di imputazione di miopia insensibilità chiusura manipolazione della volontà popolare ne sarebbe disceso fin troppo naturalmente Inutile dire che non è stato così Come forse si ricorderà il primo a cercare di mettersi in tasca l attraente patrimonio politico del referendum fu il presidente della Repubblica a poche ore dall esito del voto popolare Francesco Cossiga si presentò alla televisione di Stato Stato sostenendo con un certo inatteso vigore due tesi piuttosto discutibili una probabilmente tattica l altra forse di maggiore portata Secondo la prima tesi il risultato del referendum e il conseguente cambiamento delle regole elettorali poteva delegittimare delegittimare retroattivamente la Camera dei deputati e fin qui si poteva semplicemente sospettare che le parole del capo dello Stato facessero parte di quella trama di dispetti e cattive relazioni relazioni che ha contrapposto Quirinale e Parlamento negli ultimi due anni di legislatura Invece la seconda argomentazione presidenziale era più capziosamente suggestiva più insidiosa e poteva prospettarsi nelle sembianze di una strategia sofisticata e ambiziosa Dalla soluzione referendaria infatti il presidente della Repubblica Repubblica faceva discendere immediatamente come conseguenza automatica e necessaria che il destino delle riforme istituzionali dovesse imboccare una strada plebiscitaria praticata a colpi di 32
consultazioni dirette del popolo sovrano Si trattava ancora una volta di una proposizione intrinsecamente discutibile dal momento che anche in una fase di tipo costituente niente vieterebbe che proprio i partiti si presentassero tradizionalmente tradizionalmente all elettorato ognuno chiedendo il consenso sulla base delle rispettive ipotesi riformatrici E dunque l indicazione accuratamente tempestiva della via referendaria per consentire consentire ai cittadini di decidere direttamente e immediatamente sulle modalità della trasformazione istituzionale non costituiva costituiva affatto un dogma democratico In quel momento anzi il sillogismo del capo dello Stato appariva soprattutto come la sponsorizzazione di progetti di parte e non era molto difficile individuare quella parte nel Psi e i progetti costituzionali nel presidenzialismo craxiano I passi successivi dell azione presidenziale sembravano confermare la consapevolezza di un disegno non del tutto precisato ma per sommi capi intuibile Tanto per cominciare il messaggio del capo dello Stato sulle riforme istituzionali più volte annunciato rinviato limato assiduamente ma in buona sostanza ispirato alla scelta che a convalidare ratificare o scegliere la Costituzione della Seconda Repubblica fosse l immancabile immancabile popolo sovrano piombava sulle Camere proprio alla vigilia del congresso straordinario socialista di fine giugno confortando un Bettino Craxi reduce dalle due pesanti sconfitte al referendum sulle preferenze e alle elezioni regionali siciliane della settimana successiva ma sempre convinto di poter restare ancorato alla propria scommessa secondo cui esisterebbe una distanza crescente fra la maggioranza del Parlamento legata a criteri di tipo rappresentativo e la maggioranza dell opinione pubblica qualificata da una vocazione presidenzialista mortificata mortificata dalla resistenza vischiosa dello schieramento dei partiti Si dà il caso tuttavia che in politica non tutti i conti tornino automaticamente Ai quadrati di De Mita esemplificò una volta Giulio Andreotti a proposito di una presunta determinatissima determinatissima volontà democristiana di ” fare quadrato ” contro gli avversari manca sempre un lato a Cossiga e a Craxi erano destinate a mancare le condizioni che avrebbero potuto dimostrare dimostrare l esistenza in Parlamento di uno scontro così forte di una divisione talmente lacerante da poter giustificare il ricorso alla sanzione dirimente della volontà popolare 33
Il presidenzialismo sarà pure maggioritario nell opinione pubblica ma in Parlamento risultò fortemente minoritario Di fatto la prospettiva delle riforme istituzionali riaccesa nelle aspettative generali dalle cifre parlanti del referendum sfumava tristemente almeno per questa legislatura per schietta responsabilità responsabilità dei partiti proprio nel pieno del dibattito alla Camera sulle 86 cartelle del messaggio presidenziale È stato il segretario segretario del Partito democratico della sinistra Achille Occhetto a contribuire a questo risultato mentre si proponeva di tendere volonterosamente la mano al Psi Non solo non stiamo preparando preparando accordi strategici con la Dc affermò Occhetto nel suo intervento ma anche per quanto riguarda la legge elettorale ci presentiamo con una prospettiva completamente diversa da quella che si configura attraverso la proposta democristiana In realtà si trattava di una tesi avanzata per banali questioni di politica politicante dal momento che invece a giudizio della quasi totalità degli osservatori i progetti riformatori della Dc e del Pds apparivano se non certamente identici perlomeno analoghi ispirati da una medesima logica di fondo Si comprese comprese in quel momento senza neppure troppa sorpresa che per l ennesima volta al segretario del Pds non interessava tanto affermare un ipotesi di riforma coerente ed efficace funzionale a tutto il sistema politico ma soltanto richiamare sentimentalmente sentimentalmente le ragioni della sinistra e quindi rammendare a parole il consunto vestito dell alternativa entro l immaginario atelier in cui si confezionano le mitologie politiche italiane Per dirla tutta il neonato Pds immolava senza contropartite contropartite con un atto di generosità non richiesto il suo progetto di riforma sull altare dell alternativa di sinistra come compenso di questo imprevidente olocausto ricavava il consueto miraggio del disgelo con i socialisti Senza minimamente pensare o perlomeno senza valutare fino in fondo che l unica leva che può realisticamente fare scattare l alternanza nel nostro sistema politico è solo ed esclusivamente la riforma elettorale Come conseguenza alla fine della estenuante discussione parlamentare parlamentare sul pensiero istituzionale di Francesco Cossiga il tema delle riforme era ricondotto definitivamente entro le regole non auree ma certamente classiche del mercato e soprattutto del mercanteggiamento politico Craxi contro la Dc a cui aveva segnalato con vigore che il perseguimento della proposta 34
fondata sul Cancellierato e il premio di maggioranza sarebbe stato recepito come la volontà di considerare esaurito il ciclo ormai trentennale di collaborazione con i socialisti isolata drammaticamente l ipotesi presidenzialista con il presidente della Repubblica affiancato soltanto dal Psi e dal Msi erratico erratico e incerto il Pds in bilico faticoso fra l ossequio formale al principio della rigidità costituzionale e quindi favorevole a un moderato revisionismo della Costituzione e le evasioni di fantasia a sinistra che impongono di prendere in debita considerazione considerazione la volontà socialista di passare con uno spettacolare salto istituzionale alla Seconda Repubblica In questo ritorno della tematica istituzionale dentro la contrattazione contrattazione politica c erano tutte le condizioni per capire che ormai la macchina politica italiana era divenuta un ferrovecchio frenato dalle proprie ruggini in cui ogni manovra sui comandi comandi portava solo all aumento dei giri del motore senza alcuna conseguenza che non fosse un rumore sgangherato qualsiasi tentativo di accelerazione provocava soltanto il surriscaldamento delle parti più esposte e usurate Ma si dispiegavano anche diversi indizi piuttosto coerenti a volerli leggere tutti insieme che dovevano risultare vagamente ma sensibilmente destabilizzanti destabilizzanti per la psicologia politica che regna nella penombra dei corridoi romani Per la prima volta dall avvio del centrosinistra si ponevano le condizioni e il problema dell interruzione del rapporto fra la Dc e il Psi Non un incidente di percorso come accadde con l Andreotti-Malagodi nel 1972-73 un breve ritorno al centrismo e neppure la sostanziale perdita di peso governativo del Psi un Psi drammaticamente sotto il 10 per cento dei voti durante la vicenda della solidarietà nazionale con i comunisti nel 1976-79 ma una vera e propria questione di fondo lungo la quale l equilibrio politico del nostro Paese potrebbe essere alterato in termini strutturali Governare senza accordo Le conseguenze del surplace che da questa constatazione è seguito fra i due maggiori alleati di governo ha avuto conseguenze conseguenze nefaste sulla qualità dell amministrazione Occorrerebbe essere ciechi per non osservare che l ultimo governo Andreotti 35
da parte dopo un opposizione del Psi in cui molti hanno visto il peso decisivo di valutazioni di stampo elettoralistico In termini di bassa cucina politica è lecito pensare che alla fine il no socialista al progetto del ministro del Lavoro Franco Marini avesse fatto comodo anche ai democristiani le pensioni costituiscono costituiscono un argomento che brucia sotto elezioni come pure che il Psi avesse scommesso su un definito calcolo politico secondo cui nessuna decisione di un certo peso va presa da un governo che non sia contrassegnato da un più distinguibile marchio socialista Dunque si deve rilevare che una percepibile linea di crisi passa dentro il centrosinistra Craxi tiene il Psi nell esecutivo ma solo per l obbligo morale di assicurare la governabilità governabilità Nello stesso tempo cresce il risentimento del Psi verso metodo e stile di Andreotti lo si è visto benissimo nel corso del congresso straordinario barese con la platea dei delegati che invocava una netta sterzata a sinistra Da parte democristiana democristiana analoga acredine viene nutrita verso l alleato insieme con il disagio provocato dal diffondersi di un umore politico che vede nella Dc il regime l intreccio istituzionalizzato di corposi interessi clientelari di grandi corporativismi garantiti politicamente oltreché di minimi privilegi distribuiti a pelle di leopardo per ancorare l opinione pubblica al consenso Ma ci sono anche aspetti meno soggettivi che accentuano la tendenza all instabilità la fine del pregiudizio ideologico 36 ha come base di sopravvivenza una sola e sovrana regola non toccare nessun nodo politico che esca dall immediato Lo si era notato fin dal momento della sua formazione quando la questione istituzionale che era stata posta o imposta dal presidente della Repubblica al centro della trattativa per la formazione dell esecutivo all ultimo momento era stata sfilata sfilata e rimandata a tempi migliori dato che sull argomento non esisteva la minima possibilità di accordo fra i due partner principali della maggioranza L immobilità costituiva quindi una connotazione per così dire costitutiva dell alleanza Caso o necessità infatti la medesima trionfante tecnica è stata usata nei giorni convulsi che hanno portato alla redazione da parte del governo della legge finanziaria l unica manovra strutturale che avrebbe dovuto affiancare la legge di bilancio vale a dire la riforma del sistema pensionistico è stata messa
verso l ex Pci esalta la fluidità del sistema politico e se è vero che la politica come la natura ha orrore del vuoto sul fronte di sinistra si apre un arco di opportunità politiche inedite dovute al fatto che in prospettiva le formule delle alleanze di governo non appaiono più dettate implacabilmente da dogmi politico-ideologici stringenti Finiscono le dighe le rendite ma finiscono anche le formule di coalizione obbligate In sostanza almeno fino a settembre siamo di sicuro entro una situazione caratterizzata da una immobilità parossistica ma le vie d uscita appaiono ancora praticabili Tutto potrebbe ancora essere giocato en politique se i protagonisti della politica decidessero di assumere una iniziativa Quando un patto storico entra in crisi Ma non lo fanno La classe politica italiana sembra assoggettarsi assoggettarsi senza resistenza a due spinte esattamente opposte l istinto di conservazione e un oscura volontà di autoannientamento Mentre cominciano a cedere a uno a uno i pilastri che avevano sorretto l evoluzione politica del Paese e accompagnato il suo sviluppo socioeconomico comincia all improvviso ad allentarsi anche il patto che aveva unito gruppi d interesse e partiti di governo A metà settembre il partito dell industria alza il tiro cominciando a bombardare il quartier generale fa sapere che ormai l apparato industriale non riesce più a tollerare i costi del disfunzionamento L amministratore delegato della Fiat Cesare Romiti evoca la necessità di un imprecisato trauma che possa schiodare il meccanismo politico Eppure benché i toni confindustriali diventino via via ultimativi non si sente circolare una sola parola sul come l attacco alla paralisi governativa possa tradursi in una spinta al cambiamento La diagnosi fa aggio come sempre sulla terapia Dal punto di vista del regime in assenza di indicazioni concrete la storia degli ultimi decenni da parte sua autorizza a pensare che l irritazione imprenditoriale non sia molto più che un episodio malgrado infatti le ricorrenti lamentele delle associazioni imprenditoriali che hanno costituito una sorta di basso continuo nella vicenda repubblicana l esperienza italiana è stata segnata da un accordo sostanziale fra ceto produttivo e classe di governo Nulla di 37
strano com è ovvio in una società avanzata Dietro la parola d ordine della ripartizione di competenze l industria agli industriali la politica ai politici si è dispiegato un tavolo in cui si sistemava l intreccio degli interessi comuni gli industriali contrattavano sgravi fiscali misure di sostegno agli investimenti e all innovazione politiche monetarie favorevoli alla competitività dei prodotti italiani cassa integrazione e prepensionamenti e i politici ricevevano un contributo diretto e indiretto dell industria al mantenimento del sistema di consenso su cui si è basato il nostro Paese La chiave di questo matrimonio d interesse era data dalla premessa di perpetua immutabilità degli equilibri politici In una convivenza obbligata è opportuno ridurre al minimo l intensità dei conflitti e la mediazione in una democrazia democrazia bloccata diventa la regola primaria Ma se la situazione si fa all improvviso più fluida in sé e per sé non ci sono più ragioni decisive perché il patto storico venga rinnovato come è sempre tacitamente stato rinnovato finora insomma perché venga rinnovata gratuitamente la cambiale alla costellazione di potere fondata sulla Dc Fino a pochi mesi fa il sistema politico era irrigidito dall inutilizzabilità del Pci Oggi è ingessato dall assenza di alternativa Il trauma elettorale atteso e quasi auspicato da Romiti come pure altre espressioni critiche verso il regime partitocratico finisce inevitabilmente per precipitare entro l assurda perfezione del congegno politico così com è un eventuale shock provocato da un voto di protesta significherebbe significherebbe la crescita abnorme dell ingovernabilità il ricambio viene impedito dalle rigide norme di autoriproduzione che regolano l esistenza dei partiti La drammaticità della situazione politico-economica consiste allora nella somma di due fattori di segno negativo da un lato c è l impossibilità di trasferire al livello della decisione politica le scelte essenziali per orientare nuovamente allo sviluppo la società italiana in quanto il sistema dei partiti negozia ogni istanza smembrandola fino alla dissoluzione dall altro lato fa sentire i suoi ipnotici effetti l incapacità di allestire quello schema di competitività politica proprio delle democrazie adulte che è l alternanza Tuttavia ciò che risulta alla fine più preoccupante è che in Italia non si sta combattendo una facilmente identificabile 38
partita manichea fra i buoni e i cattivi Il contratto stipulato stipulato nel tempo fra amplissime fasce sociali e la classe politica di governo è sempre operante ed è basato su una generosa redistribuzione senza contropartite attraverso i titoli di Stato gli stipendi pubblici il regime previdenziale cioè attraverso una creazione fittizia di ricchezza e benessere che ha colpito al cuore le regole fondamentali a cui dovrebbe attenersi una collettività Sarebbe ingenuo non registrare che gran parte della società italiana è divenuta in tal modo speculare alla classe politica perfettamente irresponsabile di fronte a se stessa incapace di accettare il profitto come indicatore della buona imprenditorialità allo stesso modo in cui non sa più concepire lo stipendio pubblico come il corrispettivo di una prestazione bensì solo come una erogazione automatica o un diritto dovuto Date queste condizioni comincia piano piano a chiarirsi il paradosso tipicamente italiano che vede un sistema allestito pezzo su pezzo per rastrellare consenso attraverso la magia della redistribuzione raccogliere alla fine il maleficio del disprezzo disprezzo e del rancore dei beneficati ma si ha l impressione che i partiti di governo non siano nemmeno in grado di elaborare la risposta della protervia cioè state zitti voi che ci avete guadagnato abbondantemente Ascoltare il segretario della Dc Arnaldo Forlani che parla delle prospettive italiane equivale a un overdose di Valium che tuttavia non riesce più a risultare rassicurante Tutto si intorpidisce e il crampo della politica produce asfissia e spasmi tetanici Il famoso disgelo a sinistra atteso a ogni primavera per convogliare in una forza di governo i fiumiciattoli riformatori si rivela come sempre un illusione l azione degli altri partiti se si esclude l exploit contestatore di La Malfa sul quale ritorneremo è ininfluente Così durante il lungo autunno del 91 il rivolo del mugugno diventa un torrente impetuoso lo sgocciolio della protesta una cascata Tre tentativi di cambiamento In novembre a Brescia le elezioni amministrative convocate convocate dopo una spaccatura all interno della Dc che aveva reso la città ingovernabile danno luogo a un risultato che appare 39
immediatamente come il paradigma futuro e finale della dissoluzione dissoluzione del sistema politico Anche se per poche decine di voti la Lega lombarda diventa il primo partito Perdono tutti i grandi partiti Dc e Pds evaporano Non si tratta più dei soliti campanelli d allarme come per anni i giornali hanno titolato dopo le elezioni non appena aumentava l astensionismo o qualche qualche altra leggera forma di protesta Quella di Brescia non è una febbricola è potenzialmente una malattia letale Il pensiero che alle prossime elezioni questo risultato possa essere duplicato su scala nazionale dovrebbe fare scattare le oligarchie di partito indurre all invenzione di contromisure E invece come al solito sotto la paura niente In Parlamento la discussione sulla legge finanziaria continua a rivelarsi quella trafelata disavventura fatta di ricerca di fondi attraverso misure come minimo problematiche problematiche e di assalti alla diligenza che era stata annunciata con largo e sconsolato anticipo Sul piano delle contromosse politiche il Psi propone nuovamente la soglia di sbarramento al 5 per cento con una serie di correttivi piuttosto complicati che tutti interpretano come un provvedimento ad personam contro il senatore Bossi Tra la fine di novembre e l inizio di dicembre la Democrazia cristiana tiene dopo dieci anni una nuova conferenza programmatica nella quale la riorganizzazione del partito viene modulata in chiave auto illusionistica come se esistesse ancora un terreno comune fra partito e società Il Pds in assenza di una politica si attesta su un ruolo di difesa della legalità costituzionale minacciata dal presidente della Repubblica e apre la controversa e discutibile e contestata di fatto anche a Botteghe Oscure pratica dell impeachment contro Cossiga Siamo paurosamente vicini al risultato definitivo della politica afflosciata su se stessa implosa pronta a precipitare nel collasso che la ridurrà a materia amorfa Eppure qualcosa si muove Si possono vedere almeno tre novità politiche di un certo peso in primo luogo anche per la sua platealità il ruolo assunto dal presidente della Repubblica poi la posizione in cui si è collocato il Pri di Giorgio La Malfa e infine la coalizione referendaria che sta maturando una trasversalità inattesa e assume dimensioni e livelli di consenso inaspettati Cominciamo dal Quirinale La contabilità politica dice che il capo dello Stato sotto il profilo politico è da tempo uno scon- 40
fitto Teneva a liquidare il Parlamento attuale verso cui non ha perso occasione di manifestare la sua ostilità e non c è riuscito Ha puntato alle elezioni anticipate e invece la legislatura ha resistito Ha cercato di fare saltare Andreotti imponendo una crisi di governo centrata sui temi costituzionali e ha dovuto sopportare sia la formazione claudicante dell Andreotti settimo sia che le riforme istituzionali venissero sfilate dagli accordi che hanno portato all ultimo governo Ha tentato di scuotere la scena con il messaggio alle Camere sulle istituzioni e il risultato finale ha visto le ipotesi della Seconda Repubblica e del presidenzialismo confinate in una limitata minoranza del Parlamento Ha varato l operazione Curcio cioè la soluzione di una grazia politica verso il fondatore delle Brigate rosse per chiudere i conti con le ombre del passato provocando la ribellione non solo della classe politica ma soprattutto di quella gente comune a cui Cossiga ama riferirsi contro le oligarchie del potere Il suo poker contro la corporazione dei giudici che avrebbe potuto guadagnargli un piatto politico di eccezionale rilievo è stato dissipato per la sua incapacità di uscire dalla logica della denuncia tonitruante e di stringere con pazienza alleanze ragionevolmente fruttuose Non si è ancora capito del tutto che cosa abbia indotto il presidente dopo cinque anni da notaio a trasformarsi nel grande esternatore Chi sottolinea il suo continuo oscillare fra pathos e prudenza fra insulto e riconciliazione fra attacco a freddo e successiva pacificazione ha considerato la frenetica loquela di Cossiga o come un caso psicologico il che non ha alcun rilievo politico oppure come una serie clamorosa di infrazioni del galateo politico Tuttavia sarebbe una sottovalutazione sottovalutazione consegnare l uomo del Quirinale al puro folklore Tanto più che preso di per sé il contenuto di molti pronunciamenti presidenziali è ampiamente condivisibile E dunque occorrerebbe occorrerebbe cercare di capire se esiste da parte dell uomo politico Francesco Cossiga non del suo alter ego che si dedica allo spettacolo un disegno razionale che non sia stretto calcolo difensivo alzare il polverone per esorcizzare i fantasmi che gli sono stati evocati contro come Gladio il Piano Solo la P2 né attribuibile ad alti e bassi dell umore né dovuto a un urgenza di comunicare così spasmodica da abbattere le formalità della carica che ricopre 41
Se fosse uscito dal Quirinale dopo un settennato incolore Cossiga sarebbe rientrato nei ranghi democristiani confinato in un notabilato senza gloria Può darsi che in passato abbia nutrito qualche speranza di raddoppiare il mandato cosa che oggi sarebbe impossibile senza accettare candidature e investiture vagamente imbarazzanti come quelle espresse sui manifesti pubblicitari dal Movimento sociale Ma i mesi vissuti pericolosamente da Externator nonostante la catastrofe stilistica che gli è stata ripetutamente rimproverata devono averlo convinto che il suo destino è tutto nella politica altro che ritornare alla polvere degli studi universitari Prima ha nutrito un rapporto simbiotico con il Psi che però pur facendogli continuamente da supporto ha via via maturato una posizione di prudenza Poi ha avviato una strategia di aggressione spregiudicata spregiudicata contro quello che chiama il mio ex partito cioè la Dc Ormai potrebbe importare poco delle ragioni per cui il Cossiga presidente parla e agisce come ci ha abituati forse sarebbe più interessante giudicare le sue azioni e le sue parole come le premesse di una sua nuova avventura politica Non senza qualche ragione benché suffragata soprattutto dagli effimeri dati degli indici televisivi di popolarità e dalle ambigue cifre dei sondaggi egli si sente sorretto da un ampio consenso popolare Intravede un proseguimento di carriera che lo sottrarrebbe all anonimato politico Forse non ci si dovrebbe stupire più di tanto se dal Cossiga presidente dovesse nascere il Cossiga capo-fazione Potrebbe diventarlo addirittura di una nuova corrente democristiana se cambiasse nuovamente idea sul partito da cui proviene e decidesse di scuoterlo dall interno ma anche fuori dalla Dc come emulo populista di Leoluca Orlando in un movimento dai pronunciati caratteri antisistema antisistema e antipartito o in una sorta di Rassemblement du peuple italien che si proponesse di coagulare la protesta in chiave cripto-gollista Ma per giungere a una soluzione di questo genere che forse potrebbe risultare non implausibile dato il tifo calcistico che riscuote ormai il partito del piccone per sciogliere il tortuoso rapporto di amore-odio per la Dc occorre appunto la determinazione di passare decisivamente come Cossiga ebbe a dire una volta dalla commedia al dramma dalla farsa alla tragedia e finora invece abbiamo conosciuto soltanto il Cossiga a giorni alterni oggi che promette di non 42
firmare il decreto che prolunga l attività della Commissione stragi domani che all ultimo minuto appone la firma oggi volutamente a un passo dalla farsa domani rischiosamente in bilico sulla tragedia Per ora si può solo registrare che si è di fronte a una rappresentazione a sipario strappato senza fine in cui il capocomico fa vedere agli spettatori la mediocrità dei trucchi che animano la commedia Un secondo fattore con ragguardevoli connotati di novità nel corso di questa anonima crisi è l inedita posizione assunta dal Partito repubblicano Giorgio La Malfa era uscito tempestosamente tempestosamente dalla compagine di governo proprio nel momento in cui Giulio Andreotti stava per annunciare la composizione del suo settimo gabinetto I giudizi della prima ora avevano avevano posto in rilievo che il ritiro della pattuglia repubblicana dall esecutivo e dalla maggioranza nasceva impreparato dal momento che era il frutto di un calcolo politico interno al Pri centrato sulla sostituzione di Oscar Mammì al ministero delle Poste che avrebbe determinato senza dubbio ripercussioni a cascata sulla situazione politica ma appariva ancora dettato da una situazione contingente Nei primi tempi dopo il ritiro dal governo le valutazioni sulla decisione assunta dal segretario repubblicano erano state piuttosto dibattute e la controversia si era sviluppata anche all interno del partito L opposizione di centro inventata da La Malfa era apparsa eccessivamente estemporanea per il partito a più forte vocazione governativa presente in Parlamento Secondo alcuni per il Pri sottrarsi al compito di governare poteva equivalere di fatto a un abdicazione abdicazione politica E invece almeno per ora il progetto elaborato a posteriori da La Malfa sulla trama di equivoci dell Andreotti settimo sembra attrarre consensi e guadagnare peso Ciò si è verificato a Brescia dove la contestazione repubblicana nei confronti confronti della Dc è risultata pagante ma soprattutto è opportuno prendere atto che la guerriglia che La Malfa conduce contro il governo soprattutto a colpi di interviste giornalistiche in qualche forma e misura intercetta l insoddisfazione espressa dalle organizzazioni degli imprenditori dall Italia che si richiama ostentatamente a criteri di onestà da quel mondo insomma che ha sempre guardato al Pri come custode di quel tanto di rigore amministrativo che era residualmente possibile nel clan della contrattazione 43
La Malfa e Bruno Visentini hanno tentato più volte di puntare forte su una roulette politica ancora in movimento formulando l auspicio che il governo del Paese potesse essere assunto da un governo di competenti capaci onesti Il segretario segretario ha addirittura manifestato l opinione che il Pri potrebbe dissolversi in un più ampio schieramento alternativo capace di sfidare il regime per consegnare l Italia in mani più efficienti efficienti Come per miracolo della dimenticanza si è ricominciato a parlare del fantomatico partito degli onesti dimenticando per l ennesima volta che nessuna alternativa realistica si può costruire su fondamenta extrapolitiche Si è anche dimenticato solo per citare ad esempio uno degli onesti più sovente evocati che Norberto Bobbio ebbe a definire più volte il partito degli onesti come una truffa reazionaria Si deve anche segnalare che l ipotesi ideologica su cui La Malfa ha scommesso nel lungo periodo è assolutamente eroica ed è fondata sulla spaccatura in due tronconi del sistema sistema politico italiano da una parte coloro che si riconoscono nel mercato e quindi in criteri di efficienza compatibilità economica ecc .) e coloro che invece sono legati a principi e umori di tipo populistico eccellente sul piano della astrazione per essere calata nella realtà questa idea strategica dovrebbe essere confortata dalla simultanea spaccatura in due blocchi della Dc un ipotesi che anche in questo momento continua a prospettarsi scarsamente plausibile Su basi più realistiche è ragionevole aspettarsi che la grande fuga di La Malfa dalla Dc possa portare al Pri qualche punto percentuale alle prossime elezioni politiche ma è assai dubbio che possa catalizzare uno schieramento di alternativa Il terzo caso di contestazione interna al sistema dei partiti viene dal fronte referendario Il Comitato Segni sulla scia della grande vittoria riscossa il 9-10 giugno incarna la volontà di porre porre fine al sistema consociativo alla lunga stagione trasformista prodotta dal sistema elettorale proporzionale il Comitato Giannini Giannini aggredisce più direttamente l occupazione partitocratica dell economia Ma ciò che sembra farsi più evidente di giorno in giorno sul piano generale è che l esperienza referendaria tende irresistibilmente ad assumere una forma che prelude a un più diretto coinvolgimento nella lotta fra i partiti Sono state formulate formulate esplicite proposte affinché lo schieramento che promuove 44
i referendum possa diventare una forza politica trasversalmente antagonista alle vecchie e compromesse forze politiche Anche in questo caso il progetto di un partito dei referendum sarebbe più o meno un assurdità considerata l amplissima varietà di posizioni politiche presenti nello schieramento referendario e concordi soltanto sul tentativo di sbloccare i cardini del sistema facendo leva sulla consultazione popolare Tuttavia il successo del fronte referendario sia di critica sia di pubblico tanto fra le aristocrazie quanto a livello popolare appare comunque innegabile Ma anche se gli obiettivi di Segni e Giannini appaiono ragionevoli e condivisibili lo spettacolo schizofrenico di un Italia buona e onesta che attende ansiosamente ansiosamente i referendum separata dall Italia maligna dei partiti chiusa nel proprio irriducibile mutismo e dedita alle proprie perfide liturgie risulta ancora una volta irrealistica Un gioco delle parti tipicamente da società di corte fa sì che i salotti dell alta borghesia milanese si aprano ai promotori dei referendum referendum Ma se è concesso formulare un ipotesi consapevolmente impopolare si può prevedere che non sarà l incongruo partito trasversale dei referendum a modificare la situazione politica e a riportarla su un sentiero di razionalità a costituire la nuova maggioranza o la nuova opposizione Dai referendum elettorali dobbiamo aspettarci solo ed è già moltissimo una vigorosa spallata alle regole attuali e un impulso fortissimo a una riforma riforma complessiva delle istituzioni Invece e non si scappa la questione politica dovrà essere elaborata politicamente Non sarà la Lega nazionale vagheggiata da Eugenio Scalfari non sarà l improbabile partito degli onesti non sarà il supergoverno supergoverno dei tecnici a trarre la politica italiana dalle secche in cui è incagliata ammesso che ne siano capaci saranno ancora una volta i partiti o nessun altro L ultimo trasformismo Numerosi indizi e molti dati di fatto lasciano pensare che i partiti politici italiani non abbiano ancora assorbito completamente completamente l ondata d urto provocata dalle rivoluzioni del 1989 e dalla decomunistizzazione nell Europa centrale e orientale Nel momento in cui l Unione Sovietica si dissolve e ogni residuo 45
ideologico viene estinto il Pds si ritrova finalmente come un partito davvero nuovo purificato magari senza troppo merito merito dal peccato originale leninista e di conseguenza vengono necessariamente a cadere gran parte delle convenzioni politiche che hanno retto il nostro sistema a partire dalla prima e fondamentale fondamentale vale a dire la scelta di parte anticomunista che ha inciso in profondità tutta la vicenda repubblicana e che oggi non riveste più alcun significato effettivo Cambia quindi l ambiente dell agire politico il copione della commedia si trasforma radicalmente la Dc non può fare conto ulteriormente sulla rendita di posizione garantita dalla scelta di civiltà occidentale e liberaldemocratica contro il Pci stalinista di Palmiro Togliatti e nemmeno sull intonazione moderata che aveva fatto valere contro i tratti fortemente antagonistici assunti dopo la solidarietà nazionale dalla segreteria Berlinguer Ma nessuno è immune dal flusso di trasformazione Per il Psi svanisce il ruolo corsaro esercitato con evidente consapevolezza e determinazione nell ultima parte del quindicennio craxiano caratterizzato da un alleanza obbligata in nome della governabilità governabilità con la Dc e da un aspro anticomunismo che bilanciava a sinistra la rissosa rivalità esercitata nei confronti del partito di maggioranza relativa Contemporaneamente nel momento in cui lo show di fine secolo a Mosca e a San Pietroburgo spazza via ogni tara ideologica il Pds può salutare la propria mutazione genetica e la propria resurrezione sotto legittimate spoglie liberal ma vede simultaneamente sbrecciarsi la sua comoda comoda posizione di oppositore coatto di fisiologico raccoglitore di tutte le proteste niente affatto preoccupato di tradurre in programma potenzialmente governativo l antagonismo sociale e politico di cui si faceva portavoce Se queste premesse sono accettabili la prima conclusione consiste nell attestare che oggi tutti i maggiori partiti appaiono nudi Ognuno di essi dovrebbe misurarsi sui programmi presentare presentare proposte amministrative e su queste chiedere il giudizio degli elettori competendo per porsi alla guida del Paese Ed è proprio su questo punto che la pletorica macchina politica italiana rivela tutti i suoi deficit di qualità I partiti infatti sono abituati a confrontarsi sul terreno che va dal più gretto clientelismo clientelismo e dai tatticismi negoziali alle più sesquipedali e barocche questioni ideologiche ma non sulla buona amministrazione 46
della cosa pubblica Fino a pochi mesi fa più che su progetti concreti hanno chiesto il consenso su una Weltanschauung oppure hanno offerto pensioni e impieghi nel parastato Adesso che devono abbandonare il piccolo cabotaggio e navigare in alto mare senza più la precisa stella polare della contrapposizione contrapposizione ideologica non possono non trovarsi drammaticamente disorientati legati a una serie di comportamenti che non hanno più riscontro con la realtà a dichiarazioni di principio che sembrano prodotte da una morbosa coazione a ripetere Le elezioni della primavera prossima [ 1992 ] saranno le prime che si svolgeranno senza la condizione base che ha contraddistinto la politica dell Italia repubblicana e cioè la conventio ad excludendum nei riguardi del principale partito di opposizione La sclerosi della politica attuale tende a smorzare il significato di questa prospettiva inedita Ma anche Luigi XVI annotava cinicamente Rien sulla pagina di diario del 14 luglio 1789 a Bastiglia appena presa Se si prendono le distanze dallo scetticismo con cui i santuari politici della capitale registrano le novità non si può ignorare che l acquisita normalità del Pds significa che una moltitudine di potenzialità politiche finora ibernate sotto una campana di vetro vengono liberate ed è insensato pensare che ciò non si ripercuota sulle strategie dei partiti sulla formazione delle alleanze sugli accordi di prospettiva prospettiva Certo si è legittimati a pensare che il gioco al suicidio dei partiti possa proseguire inesorabilmente ma accettare questa ipotesi comporterebbe accettare l ineluttabilità di un cammino cammino di decadenza avviato dal Paese con un inevitabile destino sudamericano nel cui orizzonte si configurano la perdita progressiva progressiva di legittimità l iperinflazione le aspettative irrazionali che al posto della politica qualcuno un uomo un gruppo sia capace di assumere un ruolo provvidenziale Il fatto è che per tentare l ardua impresa di uscire dal trasformismo occorre paradossalmente un ulteriore esercizio trasformistico È proprio necessario che il Barone di Münchhausen Münchhausen si afferri per il codino della parrucca e depositi se stesso e il cavallo dall altra parte della palude Chi nega questa ipotesi e invoca spallate e traumi sembra ignorare che le capacità di assorbimento del sistema politico sono enormi Già il Pds non rappresenta più fortunatamente un alternativa di sistema e quindi potrà essere cooptato nel governo non appena ciò 47
sarà ritenuto necessario costituisce una delle primarie forme di difesa di qualsiasi organismo complesso la soluzione di associare associare nella gestione i soggetti più conflittuali per ridurre al minimo il tasso di scontro Ma perfino la Lega lombarda una volta emersa come forza politica di una certa consistenza in un Parlamento fortemente frammentato potrebbe essere coinvolta nelle pratiche di governo Angelo Panebianco ha parlato del sistema sociopolitico italiano come di una maionese impazzita nella quale tutti gli ingredienti perdono coesione e degradano senza scampo tuttavia a pensarci bene potrebbe darsi che la maionese sia perfettamente riuscita che riesca a integrare attraverso chimismi misteriosi qualsiasi nuovo componente si butti nell impasto D accordo che il sapore risulta pessimo ma la formula funziona con diabolica perfezione e promette anzi minacciosamente di resistere per l eternità D altra parte risulta difficile contraddire il pessimismo sulla capacità dei partiti e del Parlamento di giungere concordemente concordemente a una invenzione alchemica che permetta di scomporre razionalmente maggioranze e minoranze per arrivare insomma a uno schema di tipo europeo quello stesso che permette alla Cdu di governare con il 43,8 per cento dei voti ai conservatori inglesi con il 42,3 ai socialisti spagnoli con il 39,6 ai socialisti francesi con il 37,5 tutte percentuali che vengono poi esaltate dal congegno elettorale dei vari Paesi e portate oltre la maggioranza maggioranza assoluta o alle soglie di essa Toccherà in primo luogo alla Dc dimostrare se la sua proposta proposta istituzionale è stata avanzata semplicemente per dovere di ufficio oppure per impegnare effettivamente il partito su di essa E toccherà di conseguenza al Psi decidere come comportarsi comportarsi di fronte a un eventuale presa d iniziativa democristiana Durante i mesi di novembre e dicembre Bettino Craxi è sembrato sembrato piuttosto deciso nell affermare che la prossima legislatura vedrà una maggioranza di governo ancora fissata sull asse Dc-Psi L unica novità che si potrebbe intravedere è il ritorno del leader socialista a Palazzo Chigi E resta da notare che in questa politicamente tranquillizzante anzi narcotica prospettiva politica non c è alcun elemento di novità alcuna risposta che non sia personalistica o volontaristica e quindi arbitraria ai problemi del Paese Ad ogni modo per il momento non rimane altro che aspet- 48
tare l esito delle elezioni politiche perché sulle percentuali della primavera prossima si misurerà il grado di consapevolezza dei partiti riguardo alla crisi del sistema e se essi mostreranno la volontà di adeguarsi a un principio di razionalità oltre che allo scadenziario dettato dalla Conferenza europea di Maastricht che di per sé imporrebbe l abbandono della computisteria di fazione in favore di una strategia nazionale improntata all impegno impegno richiesto Sappiamo già che nel caso di una frantumazione della rappresentanza avremo di fronte una sola alternativa il proseguimento da un lato della grande coalizione trasformistica trasformistica con la cooptazione assicurata a chiunque prometta di alimentarla nei limiti di una conflittualità interna accettabile e di uno sperimentatissimo gioco di contrattazioni veti ricatti negoziati risarcimenti scambi oppure dall altro la ripresa di iniziativa dei partiti una scommessa civile che si decida a mettere a rischio il capitale per non vederlo eroso giorno per giorno A malincuore e con la consapevolezza che la condizione di questi partiti è tale da non autorizzare speranze troppo complesse i cittadini italiani dovrebbero augurarsi un altro paradosso politico e cioè che per paura i responsabili del degrado riescano a diventare i restauratori gli autori dello sperpero i risanatori gli scialacquatori della morale i moralizzatori Per garantirsi una sopravvivenza è l ultima strada che hanno di fronte Nel pessimismo di quest ora così inquieta in assenza di strategie coerenti dovremmo essere disposti a credere per l ultima volta alla più imbarazzante delle risorse e abitudini italiane il colpo di teatro [ 1991 ] 49
III SOPRAVVIVERE A TANGENTOPOLI Fra il luglio e il settembre 1992 il boa constrictor dell economia economia ha preso nelle sue spire e ingoiato la politica Come è naturale quando sono in gioco gli standard di Paese sviluppato e i livelli di benessere della collettività e quando il marasma economico-finanziario minaccia di sbugiardare gli artifici contabili che hanno tenuto in piedi il bilancio dello Stato e di tagliare redditi e quote di consumo della popolazione il fenomeno fenomeno della corruzione politica ma più in generale il problema rappresentato dalla classe politica attuale si è attenuato nella percezione pubblica almeno per qualche settimana Tangentopoli Tangentopoli ha perso il dominio sui telegiornali e sulle prime pagine dei quotidiani Hanno perduto posizioni anche le notizie e le discussioni discussioni relative alle riforme elettorali i cui tempi si sono rivelati drammaticamente sfasati rispetto all obbligo di affrontare una straordinaria emergenza economica Per alcuni aspetti la stessa costituzione della Commissione bicamerale per le riforme che era stata annunciata nel discorso d insediamento dal presidente della Repubblica Scalfaro è apparsa qualcosa di astratto simbolo simbolo di un mondo foderato di velluti intessuto di convenzioni e diplomazie che discute con passione e ragione come direbbero direbbero retoricamente i parlamentari più convinti del loro ruolo di centralità politica mentre fuori incalza una battaglia probabilmente già persa È il paradigma infallibile di Roma che dibatte confusamente mentre Sagunto viene espugnata 1 1 Non per riesumare la vecchia boutade craxiana secondo cui quando in Italia non si vuole fare nulla si fa una commissione ma sarebbe di qualche interesse sapere quanti nello stesso Parlamento credono che il lavoro della bicamerale porterà a qualche risultato La commissione dei 60 è costituita ovviamente secondo un rigido criterio proporzionale Anche le cariche a partire dalla presidenza di Ciriaco De Mita Dc attraverso le vicepresidenze 51
Ma di fatto è anche l allestimento preventivo di una soluzione virtualmente rovinosa della possibilità di un contraccolpo nefasto vale a dire la perdita definitiva di credito per tutto il Parlamento per tutto il ceto politico probabilmente per tutto il sistema rappresentativo e di governo nel caso che la bicamerale si blocchi sui catenacci arrugginiti delle logiche di partito e non riesca a produrre neanche l ombra delle riforme per cui è stata creata La connessione fra l inchiesta giudiziaria Mani pulite e le riforme istituzionali risulta meno criptica se si accetta l idea che il comportamento del sistema politico non si modifica in meglio attraverso determinazioni volontaristiche Occorre prima riformare le coscienze !) o velleità moralistiche sul tipo del partito degli onesti o del partito che non c è Non è sottomissione supina a un determinismo banale in democrazia le regole non sono tutto ma sono molto Soprattutto se si pensa all uso improprio che delle regole attuali si è fatto per adeguare furbescamente i problemi dettati dalle meschine necessità e convenienze della realtà quotidiana con l alta norma prescrittiva delle carte fondamentali della Repubblica e dell elevatissimo potenziale di valori ideali e promesse contenuto fino a ieri negli statuti ideologici dei partiti Il codice di Sergio Moroni A partire dall arresto di Mario Chiesa e dopo la scoperta di quella che i giudici della Procura di Milano hanno definito corruzione ambientale cioè le tangenti erette a sistema quasi tutti gli osservatori hanno detto e scritto che si sapeva si sapeva che la democrazia costa senza che lo rivendicasse Bobo Craxi che i partiti dovevano infrangere la legge per trovare le risorse da destinare ai loro apparati alle sezioni ai Augusto Barbera Pds Luigi Covatta Psi e fino al ruolo di segretario Ersilia Salvato cioè Rifondazione comunista e Marcello Staglieno Lega Nord appaiono appaiono assegnate secondo un inevitabile criterio spartitorio D altronde tutto è inevitabile in questo senso in un Parlamento dominato da basic instincts consociativi dove gli equilibri raggiunti sono sempre il riflesso del sistema proporzionale e quindi tutto è inevitabile anche nel miniparlamento predisposto predisposto per le riforme istituzionali 52
funzionari ai centri studi e ai loro giornali Lo sbalordimento semmai derivava dalla scoperta delle dimensioni aberranti del fenomeno non dalla sua esistenza Risultava stupefacente in sostanza che il carcinoma avesse sostituito integralmente gli organi che aveva aggredito Come questo sia potuto avvenire lo si trova sintetizzato con eccezionale lucidità nella lettera che il parlamentare socialista bresciano Sergio Moroni suicida all inizio di settembre per questione d onorabilità distrutta ha fatto pervenire al presidente presidente della Camera Giorgio Napolitano Un grande velo di ipocrisia condivisa da tutti ha coperto per lunghi anni i modi di vita dei partiti e i loro sistemi di finanziamento C è una cultura tutta italiana nel definire regole e leggi che si sa non potranno essere rispettate muovendo dalla tacita intesa che insieme si definiranno solidarietà nel costruire le procedure e i comportamenti che violano queste stesse regole Prima di queste parole precise e disperate formulate da una vittima della trappola che lui stesso ha contribuito pazientemente pazientemente a costruire Tangentopoli era stata soprattutto una grande sagra di sciocchezze Dietro l inchiesta incarnata nell immaginario popolare dal giudice Antonio Di Pietro era stata vista all inizio una sapientissima regia politica capace anche di influenzare la corsa al Quirinale e la formazione del governo magari a vantaggio inevitabile del democristiano più volpino che si conosca Era stato avanzato e cominciava ad affermarsi anche lo schema bifido secondo cui rubare per il partito è meno grave che rubare per il proprio basso interesse personale 2 2 Gli esempi di sciocchezze pronunciate sul sistema della corruzione sono talmente numerosi che un catalogo ragionato non è possibile Ci sono stati inquisiti milanesi che hanno detto di avere ricevuto denaro ma nella perfetta e sovrana convinzione che si trattasse di denaro pulito ciò nonostante che il passaggio di mano dei soldi fosse avvenuto con l esponente di un altro partito di notte in un garage Molti esponenti del Psi e qualche notabile democristiano hanno alluso spesso a oligarchie che tenterebbero di delegittimare i partiti popolari a proprio vantaggio Alcuni titoli apparsi sul quotidiano più legato all assetto politico Il Giorno hanno assecondato questa linea di pensiero attribuendo ora a Tina Anselmi ora a De Mita l idea che esistano progetti antipartitici da parte di certe aristocrazie del potere Dopo il suicidio di Moroni il giornale diretto da Paolo Liguori ha pubblicato un titolo cubitale in cui figurava la parola martirio probabilmente per fare capire che se c è un martire ci dev essere un potere perfido che ne decide la sorte Ricordiamo 53
In realtà l inchiesta della Procura di Milano ha avuto effetti brutali innanzitutto per le sue dimensioni perché ha fatto capire agli italiani che la ramificazione del metodo basato sulle tangenti era assai più estesa di quanto non si intuisse che si poteva benissimo pensare che Milano non fosse che una sineddoche la parte per il tutto della situazione italiana E quindi come in una reazione chimica non del tutto prevista ha fatto precipitare come una grandinata il rancore dell opinione pubblica verso i partiti Al punto che non risulta oggi molto chiaro se rubare per il partito anziché per gli svaghi individuali sia percepito effettivamente come qualcosa di gravità minore Infatti nel momento in cui ai partiti viene attribuita la responsabilità di uno sperpero di risorse enorme che rischia di fare piombare il Paese nel baratro della bancarotta possono risultare assai più tollerabili i vizi privati cioè le ruberie per il proprio conto corrente anziché le virtù pubbliche vale a dire la pensosa capacità capacità di avere mantenuto in attività e in equilibrio il sistema politico dandogli come strumento finanziario la percentuale sugli appalti Sotto questo profilo la popolarità di tipo calcistico guadagnata guadagnata dal giudice Di Pietro 3 sintetizza uno stato d animo vicino a quello della ribellione Ci si può rivoltare contro i che Valentino Parlato sul manifesto ha scritto che il furto pubblico è concepibile se praticato in vista di un grande cambiamento Fosse stata la rivoluzione si sarebbe capito Ma dato che nessun partito in Italia accetta di schierarsi sotto il vessillo del pensiero conservatore e i programmi sono volitivamente tesi a mutamenti straordinari dell assetto politico e che nessuno è buon giudice della qualità effettiva del proprio programma politico questa tesi equivale alla richiesta di un amnistia Amnistia che è stata prospettata dal segretario aggiunto della Cgil Ottaviano Del Turco e perfino ipotizzata da uno dei giudici dell inchiesta milanese Gherardo Colombo Il più spettacolare spettacolare protagonista dell indagine è stato senza dubbio il democristiano Roberto Mongini il quale dopo la liberazione dal carcere ha riconosciuto la caduta di un sistema ed è diventato il primo rappresentante dei tangentocrati pentiti fino a presentarsi dal giudice per un interrogatorio successivo indossando una polo con sul taschino la scritta Mani pulite Team Con un interessante cambiamento semantico la colpa del sistema che tra la fine dei Sessanta e l inizio dei Settanta veniva invocata per fare la rivoluzione è divenuta una constatazione per domandare l amnistia 3 Il settimanale berlusconiano Sorrisi e canzoni gli ha dedicato una copertina con lo strillo Di Pietro facci sognare che riprendeva il tifo corale del Paese allo stesso modo in cui lo aveva fatto nel 1982 la Gazzetta dello sport per la nazionale di Bearzot ai mondiali di calcio in Spagna 54
partiti flirtando con la Lega Nord e giocando con le parole grosse sotto il profilo istituzionale di Miglio e l atteggiamento semiinsurrezionale di Bossi sul fisco oppure consegnando entusiasticamente ai giudici di Milano il compito di fare festosamente festosamente a pezzi la partitocrazia Il ruolo storico dei partiti Insomma il giudice Di Pietro diventa simbolo e immagine di un riscatto perché nella sua figura gran parte dell opinione pubblica vede la vendetta contro quelle personalità così remote e potenti che si sono infilate dappertutto nelle Usl e nelle Poste nelle banche e nelle aziende di Stato hanno deciso il nostro benessere le assunzioni dei nostri figli le carriere dei medici il livello qualitativo degli ospedali insomma hanno invaso tutte le zone di raccordo nelle istituzioni e occupato tutti i nuclei di controllo nella società Un finalmente corale e spontaneo è corso per la penisola preludio di una specie di liberazione Ma tutto questo la fulmineità del modo in cui si è verificata questa assunzione di orientamento da parte dell dell opinione pubblica significa anche che Mani pulite è solo un occasione la leva che fa saltare il coperchio ma il problema è naturale esisteva da prima Il malato classe politica era già gravemente malato da tempo erano malati i partiti e malsano il sistema di regole che presiede al funzionamento del sistema politico E i sistemi politici com è noto difficilmente sono in grado di praticare l autoterapia Oltretutto in una condizione vicina al collasso quell insieme di atteggiamenti che prima venivano considerati come correttivi non insensati la propensione a mediare la stima stima personale fra rappresentanti di partiti diversi le solidarietà parlamentari e corporative che in passato avevano attenuato il conflitto ideologico si rivela all improvviso come la prova evidente evidente di una losca complicità che pervade tutta l arena politica I provvedimenti che i partiti decidono di prendere sull onda dello scandalo vedi la decisione statutaria democristiana di considerare incompatibili l incarico di governo e il mandato parlamentare oppure l annuncio di Craxi di regionalizzare il Psi e azzerare i pacchetti di tessere appaiono tutti come strumenti approssimativi di un affannato trasformismo 55
l assenza di governo Vale a dire la mancanza di un azione fondata su un modello preciso di società a cui fare riferimento in fondo ciò che importava al ceto politico di governo non era tanto la determinazione di chi doveva pagare e chi doveva riscuotere nel corso della modernizzazione economica e nemmeno a quali risultati sociali a quale idea di collettività dovesse portare uno schema redistributivo L importante era mantenere le posizioni Quando un sistema politico è paragonabile a un campionato di calcio in cui i posti in classifica sono già fissati malgrado le tifoserie delle varie squadre facciano talvolta molto chiasso l unica preoccupazione per chi governa e per chi dovrebbe fare l opposizione è quella di mantenere le posizioni Per la maggioranza maggioranza governare vuole dire integrare tutte le spinte possibili entro il congegno politico all inizio nella sua concezione nobile è il modello a somma positiva di Aldo Moro per il quale la nostra società non avrebbe potuto sopportare l esplicarsi di un conflitto netto e quindi il cambiamento e l innovazione erano giudicati possibili solo come un allargamento a macchia d olio dell area della legittimità politica prima ai socialisti poi ai comunisti ma alla fine nella versione degradata è il sistema bloccato privo di alternanza in cui la minoranza anziché farsi venire il mal di testa per definire programmi più competitivi si adatta a chiedere la compartecipazione al potere per via consociativa 4 4 A Giuliano Amato piaceva spiegare il metodo della lottizzazione illustrando illustrando il modello degli uscieri se c è alternanza non conviene apporre il marchio di partito sugli uscieri perché a chi vince le elezioni la prossima volta non piace avere gli uscieri schierati con il vecchio partito E quindi gli 56 Eppure è evidente che la Repubblica dei partiti non ha commesso soltanto miserabili illegalità Dal dopoguerra in avanti è riuscita ad amministrare il conflitto ideologico in modo che esso non uscisse se non in casi isolati dalle norme della democrazia parlamentare ha assecondato il processo di modernizzazione mitigando tutte le asprezze dell economia e procurando acrobaticamente benessere non avendo una verità da affermare ha insegnato perlomeno un abitudine divenuta poi un attitudine al pluralismo Tutto ciò è stato pagato con una sola moneta
Alla fine di questo processo che raramente incontra resistenze resistenze significative le istituzioni sono occupate la società civile risulta sovrapposta a quella politica Dalla Rai alla magistratura dalle Unità sanitarie locali ai consigli d amministrazione dei teatri tutto replica alla perfezione gli equilibri politici sanzionati dai risultati elettorali 5 Complicità non confessate La collera dei cittadini verso il regime di occupazione praticato dai partiti sarebbe probabilmente più credibile se si fosse manifestata in tempi non sospetti Ma in precedenza il mugugno il vero basso continuo della nostra società era convissuto con una collusione sostanziale Se i partiti avevano predisposto strumenti sicuri che consentivano di promuovere le più consumate e costose strategie di mantenimento del consenso i cittadini avevano accettato le erogazioni del Welfare State all italiana senza particolari sensi di colpa Se la disattenzione disattenzione interessata dell operatore pubblico dava mano libera agli evasori fiscali questi ultimi e le loro categorie corporative non mostravano di soffrire particolarmente per il loro ruolo di virtuali free riders Anzi Il saccheggio delle risorse collettive a favore delle corporazioni degli interessi locali delle lobbies si era ossificato uscieri stessi sarebbero diffidenti verso chi li volesse partiticizzare perché in caso di ricambio politico rischierebbero il posto o la simpatia economica del nuovo governo Conviene lottizzare le assunzioni solo se c è la certezza dell immobilismo in modo che tutti i partiti possano spiccare le cedole di una rendita politica 5 Dentro un quadro politico in cui la Dc gode della rendita elettorale anticomunista mentre il Pci capitalizza in modo speculare una specie di rendita di opposizione proponendosi come imprenditore politico di tutte le proteste tutti gli antagonismi tutte le frustrazioni contro la Dc risulta perfettamente razionale e fruttuosa l azione socialista durante gli anni Ottanta Ottanta Il tentativo di Craxi di infilare un cuneo tra i due giganti malati della politica italiana comportava la possibilità di sbloccare il patto consociativo e di guadagnare un terzo tipo di rendita gli dava la possibilità di una dura polemica contro il Pci berlingueriano e nello stesso tempo di erodere quote di potere alla Dc Non a caso è stato notato che negli anni del governo socialista socialista fra il 1983 e il 1987 Craxi esercita contemporaneamente le funzioni di capo del governo e di capo dell opposizione 57
come l unico strumento attraverso cui veniva mediato il rapporto fra i partiti e gli elettori Tutti sapevano che lo scambio era perfettamente paritario Se i partiti non avevano nulla da offrire non più l orgoglio ideologico non progetti a lunga gittata non prospettive di speranza civile e di partecipazione pubblica e quindi continuavano a offrire soltanto merce svalutata servizi balordi e soldi scriteriati procurati attraverso una rovinosa corsa all indebitamento pubblico i cittadini dal canto loro hanno accettato piuttosto supinamente questa merce E questo purtroppo non è rimasto senza conseguenze Gran parte della società italiana si è abituata nel tempo a considerare considerare gli stipendi del settore pubblico le pensioni ai bambini il medico di famiglia che prescrive una Tac per un mal di testa come qualcosa di assolutamente normale dovuto libero da qualsiasi criterio di compatibilità economica Queste consuetudini hanno plasmato nella psicologia collettiva collettiva convinzioni improbabili quanto tenaci che hanno influito profondamente sui comportamenti individuali e collettivi generando una specie di grossolana ma popolarissima mitologia mitologia alla cui base c era la falsa coscienza che la ricchezza non dovesse essere faticosamente accumulata bensì disinvoltamente e convenientemente distribuita Come se esistesse una pompa inesauribile in grado di erogare erogare risorse e servizi all infinito e come se l unico problema effettivo fosse quello di indirizzare in modo giusto equo solidale il flusso di denaro e prestazioni Se il tubo della ricchezza veniva indirizzato nella direzione giusta nessuno fiatava se si cercava di limitare l erogazione o di rivolgerla altrove si alzavano strilli risentiti nella certezza che i partiti non potevano rimanere sordi a nessuna protesta Inutile sottolineare che in genere le parole d ordine giustizia giustizia equità e solidarietà erano semplicemente la copertura copertura della distribuzione di favori e privilegi Ma tutto ciò ha provocato un colossale processo di diseducazione Il confine fra l essere cittadini quindi titolari di diritti reali e di doveri stringenti e l essere sudditi affidati alla furbesca e ingegnosa generosità e alla benevolenza discrezionale di un autorità cialtrona cialtrona si è vistosamente assottigliato Una società sedicente moderna ha accettato di essere trattata come le plebi dell Ancien Régime Con un calcolo di 58
miope particolarismo ha tollerato che i commercianti sotto casa potessero evadere il fisco e che le Poste non funzionassero pur di riscuotere in cambio pensioni e rendite Ha accettato servizi tragicamente scadenti pagando opportunisticamente il prezzo dell inefficienza pubblica a patto di vedersi assicurato un effimero benessere privato o corporativo A che cosa servono oggi i partiti Dicendo tutto ciò non si vuole rovesciare i termini del problema e scaricare sulla società civile le responsabilità della consorteria politica E nemmeno nascondere altre complicità che sono emerse fra industria e politica Semmai si vuole segnalare che talvolta l atteggiamento passivo di una società cloroformizzata dal benessere potrebbe benissimo mutare radicalmente nel caso che scomparissero i fattori che hanno indotto il grande sonno All appagamento e alla sottintesa complicità potrebbe sostituirsi una voglia feroce di abbattere tutti i simulacri del sistema Forse è a causa di una percezione subliminale di questo genere che fra gli uomini politici viene propagandato con tanta insistenza il timore di svolte autoritarie Perché quando si ha la consapevolezza che non si è riusciti a guadagnare autorevolmente il consenso ma semplicemente a pagare a caro prezzo i voti il pensiero di quello che può succedere succedere se si è costretti a stringere d un tratto i cordoni della borsa può diventare davvero un inquietudine estrema 6 D altra parte se si toglie di mezzo l acquisizione dei voti mediante mediante lo stravolgimento del Welfare e l indebitamento mediante i titoli di Stato che cosa rimane dei partiti storici italiani 6 Uno dei più preoccupati presentatori di denunce sulle possibili involuzioni autoritarie della politica italiana è Ciriaco De Mita Ma con altre motivazioni per un uomo cresciuto dentro la democrazia dei partiti qualsiasi minaccia all esistenza e al ruolo di questi partiti venisse pure dal libero voto dei cittadini come è già avvenuto con il voto per la Lega Nord o con il mutamento delle regole elettorali in senso uninominale costituisce un attacco alla democrazia tout court Invece il socialista Ugo Intini vede proprio nell azione della magistratura magistratura e nell eco che essa suscita nell opinione pubblica un preciso anche se ancora oscuro disegno per gettare discredito sui partiti e per preparare la strada al potere di potentati economici e lobbies 59
Che cosa è rimasto nella Dc del popolarismo cattolico In un bilancio della vicenda italiana contemporanea commentando le elezioni politiche del 1987 essa viene bollata alla fine come un armata mercenaria tenuta insieme dall eterna paura del comunismo e comandata da un manipolo di gerontocrati 7 E che significato hanno per il Partito democratico della sinistra parole come sinistra classe operaia progresso quando l ex Pci è un cocktail in cui un barman distratto non è riuscito a contemperare radicalismi astratti e riformismi frustrati Analoga Analoga domanda si potrebbe rivolgere al Psi chiedendo notizie sul significato attuale di espressioni come grande Riforma o modernizzazione Ma sarebbero ironie da poco C è piuttosto un elemento strutturale nella situazione politica corrente che dovrebbe fare riflettere a lungo sulla malattia dei partiti ed è che per la prima volta nel quasi mezzo secolo di democrazia repubblicana i grandi partiti che qualcuno si ostina a chiamare chiamare ancora popolari non hanno una soluzione credibile di ricambio al vertice 8 7 S Lanaro Storia dell Italia repubblicana Dalla fine della guerra agli anni novanta Venezia Marsilio 1992 p 451 Il 1989 con il crollo del muro di Berlino e dell ideologia spazza via tutte le giustificazioni basate sulla presenza dei comunisti in Italia cioè di un partito che presentava tratti antisistema A chi potremo raccontare senza suscitare ilarità che l Italia è stata sgovernata per resistere al comunismo Sarà stato vero ci verrà risposto fino all annus mirabilis Ma dopo Dopo c è stato un vistoso ritardo di percezione rispetto al verificarsi del mutamento Ritardo che può essere identificato e quantificato nella durata del settimo governo Andreotti Questo non per attribuire un nome e un cognome al responsabile della bancarotta italiana ma semplicemente per dire che il democristiano più prestigioso più abile più spregiudicato è stato anche il gestore finale di un sistema che non teneva più e non se n è accorto Non si è accorto che a duecento anni precisi dalla Rivoluzione francese cominciava anche in Italia una rivoluzione E così come il Luigi di Francia nel giorno della presa della Bastiglia poteva annotare l ultimo dei suoi moltissimi Rien Giulio VII si sentiva autorizzato a scrivere nell agenda politica uno dei suoi motti preferiti tirare a campare tutto s aggiusta La vera ideologia sottostante era la fede incrollabile nella possibilità illimitata di indebitamento 8 Nella Dc la storia delle dimissioni a giorni alterni di Forlani dopo le elezioni del 5-6 aprile è straordinariamente significativa L alternativa nella Dc è rappresentata da Mario Segni il quale però è talmente in contraddizione contraddizione con la palude democristiana che deve spostarsi sempre più vicino al confine del partito Qui sta costituendo un nucleo di corrente o di partito nuovo al momento buono infatti ci vorrà poco a tagliare gli ultimi legami e a giocarsi in proprio la partita del rinnovamento Di singolare nell antipatia 60
Se un ricambio nella dirigenza dei partiti significa soprattutto una sterzata nella linea politica cioè il tentativo di individuare e tradurre diversamente nell ambito di una formazione politica ciò che si agita e si diversifica nella società si direbbe quindi che in questo momento non ci siano gli strumenti per trovare nuove saldature fra i partiti e l opinione pubblica Guarda caso se qualcosa di nuovo comincia a nascere nuove percezioni nuove autorappresentazioni nuove linee su cui attestare il conflitto e quindi nuove mediazioni nasce all esterno fuori dai partiti tradizionali Di questa tendenza l esperienza recente recente di maggiore successo politico rappresentata dalla Lega Nord costituisce un esemplificazione praticamente perfetta in quanto sostituisce almeno nominalmente alla competizione con gli altri i partiti un impegno contro i partiti Ma non c è solo la Lega I pattisti referendari costituiscono un altro caso in cui si registra il modellarsi di altre fedeltà altre lealtà rispetto a quelle classiche di partito E altri movimenti dai Verdi agli antiproibizionisti fino ai fenomeni per ora folcloristici dei partiti paranoici come quello degli automobilisti o dei pensionati hanno già mostrato che i confini dei partiti classici possono essere sfondati senza troppe difficoltà Quis custodiet custodes D altra parte se lo schema Moroni cioè la scelta e la costruzione di regole rigidissime temperate da una prassi opportunistica opportunistica di tolleranza generalmente condivisa ha funzionato perfino nell ambito del grande conflitto ideologico fra Dc e alleati e Pci se cioè si è potuto venire a patti reciproci in commissione parlamentare nei consigli d amministrazione negli enti di gestione e giù giù fino alle giurie letterarie malgrado l adesione a concezioni del mondo nominalmente antitetiche come si poteva pensare che i criteri di moralità pubblica e che ampi settori della Dc nutrono verso il leader referendario c è la mancata percezione di che cosa sia realmente Mario Segni un moderato costretto paradossalmente a fare il rivoluzionario per poter tramutare la Dc in un partito popolar-conservatore come ce ne sono diversi in Europa Nel Partito socialista s è avviato uno scontro generazionale nel quale chi ha credito non ha potere e chi ha potere non ha più credito 61
privata richiesti a un imprenditore del consenso venissero automaticamente rispettati Allorché l attività di un operatore politico non è misurata sulla base di una competizione effettiva ossia quando il giudizio giudizio sull esponente politico non è esprimibile semplicemente con il voto si apre la possibilità di conseguenze piuttosto preoccupanti Quando una posizione politica non è misurata nella sua efficacia su una base di contendibilità cioè quando il mercato politico è già morto perché soffocato dalla rete degli oligopoli politici ci sono soltanto due scale di giudizio una è graduata sull utilità di questa posizione per il partito di appartenenza utilità che può comprendere la capacità nell acquisire acquisire silenziosamente finanziamenti anomali l altra dipende dalla coscienza individuale Un avvenimento esterno come la decisione della Procura di Milano di procedere a tappeto con le indagini e di usare le spicce con gli inquisiti può fare entrare in collisione queste due scale di moralità Le reazioni possono essere di tanti tipi di solito il senso di onnipotenza che gli esponenti politici di spicco hanno maturato nella loro carriera può convincerli che il giudizio su ciò che viene praticato praticato en politique appartiene soltanto a loro L abitudine a un uso paternalistico del potere e alla mancanza di concorrenza e di ricambio può segretamente determinare un atteggiamento del tipo noi soli sappiamo esattamente ciò che va bene per voi E quindi la corruzione la concussione la tangenteria possono iscriversi a puntino in una concezione arbitrariamente più elevata divenire funzionali a visioni generali di grande gittata in cui il giudizio dell opinione pubblica o del tribunale deve cedere il passo alle considerazioni più consapevolmente e sottilmente politiche Si coglie spesso nelle dichiarazioni dei tangentocrati un che di sorpreso se non di irritato Ma come noi ci rompevamo la schiena per costruire e mantenere nientemeno che la democrazia e due o tre giudici straccioni si permettono di buttare giù tutto il castello Stiamoci attenti perché la democrazia è un bene prezioso O non vorrete essere governati dai magistrati 62
Una soluzione politica Purtroppo non è stata solo Milano ad applicare in politica questi metodi in cui la discrezionalità tende ineluttabilmente a sfumare nella criminalità politica E il rischio è davvero che Mani pulite non abbia mai fine Che estendendosi a dismisura dismisura senza trovare più resistenza affondando come lama nel burro in un coacervo di complicità senza limiti alla fine acquisti la consistenza e la dignità di una informale struttura permanente della vita istituzionale italiana Una specie di azione parallela musiliana con i suoi giudici speciali i suoi inquisiti su uno scenario che almeno per il grado progressivo di decadenza assomiglierebbe davvero alla Finis Austriae E invece un giorno Mani pulite andrà chiusa per via giudiziaria e per via politica Occorrerà effettivamente stabilire dei termini di prescrizione Ma le amnistie non si concedono se non dopo la caduta di un regime E quindi tutto ciò non potrà avvenire prima di avere proceduto a un compito estremo estremo che con una formula radicale potremmo riassumere nella sostituzione integrale della dirigenza politica attuale Non è una soluzione retoricamente massimalista e ovviamente non è nemmeno l invito a fare piazza pulita con metodi autoritari Si tratta invece di far sì che i partiti attuali per via procedurale attraverso un meccanismo politico di medio periodo vengano smembrati e diventino materiale utilizzabile e rimodellabile sulla base di un altro sistema di regole politiche Dovrebbe risultare evidente che si tratta di un obiettivo che non verrà raggiunto ope legis dai giudici Nessun magistrato riuscirà a ottenere con il codice penale ciò che deve essere raggiunto per via politica Occorre quindi che dal modello Moroni quello dei due pesi e delle due misure si passi a un modello rigidamente vincolante In questa prospettiva l abrogazione dei partiti attuali resta qualcosa di concettualmente traumatico ma tecnicamente fisiologico È probabile insomma che occorra distruggere la macchina macchina degli sprechi che sia necessario tagliare alla radice tutti i rapporti che gli apparati di partito hanno con gli apparati dell dell amministrazione Smantellare cioè i partiti così come sono le loro burocrazie pletoriche recidere il legame con le fameliche clientele organizzate Ci vuole un tipo di democrazia come 63
dire cattiva a gioco duro in cui chi vince vince e chi perde deve inventarsi programmi per vincere la volta successiva e per non mettere a repentaglio la propria sopravvivenza come soggetto politico Solo l uninominale secca all inglese sembra avere la forza di imporre un cambiamento simile Prima di dire che è impossibile impossibile che i partiti si suicidino adottando una legge elettorale di questo tipo proviamo a pensare che sembrava impossibile che un governo potesse varare misure economiche realmente incisive e tuttavia per forza di disperazione il governo Amato è stato costretto a tagliarsi alle spalle gran parte dei ponti con cui i partiti agganciavano tradizionalmente il consenso popolare Si diceva che occorresse uno shock esterno alla politica un altra Algeria per procedere all eutanasia del sistema attuale e fare le riforme istituzionali ma se si pensa al potenziale esplosivo dell emergenza criminale e dell emergenza economica insieme al clima di sfiducia generato da Tangentopoli ci si accorge che di Algerie in casa potremmo averne in realtà più d una Perfino il dogma dell unità nazionale è stato messo in crisi crisi C è in ogni caso la sensazione che l intero patto sociale su cui si è formata l Italia contemporanea debba essere riscritto Stiamo vivendo una fase estremamente difficile che prelude potenzialmente a una transizione assai dolorosa il cinismo di cui è impastata l esperienza insegna che se va male pagheranno come sempre i più deboli proprio coloro di cui i partiti storici hanno sempre assunto enfaticamente la rappresentanza e che hanno sempre definito come soggetti dei loro programmi Un simile tradimento questo sì sarebbe corruzione vera tradimento tradimento perdita inesorabile di dignità E soltanto il sospetto che una soluzione del genere sia possibile dovrebbe costituire un invito a cercare di morire per quanto è possibile in bellezza piuttosto che tentare annaspando di sopravvivere nel disprezzo [ 1992 ] 64
IV GLI ESORCISMI DELLA SOLIDARIETÀ Come per la moneta c è un inflazione anche per il valore delle parole che le logora e le svaluta a mano a mano che aumenta la loro circolazione Ci sono parole o espressioni divenute ormai praticamente impronunciabili o pronunciabili solo rischiando sarcasmi che hanno il sapore dell inevitabile la lotta le masse le conquiste la società reale il progresso e il nuovo il trend il mix gli spazi di libertà l evento epocale la solidarietà Già proprio la solidarietà Cioè il totem politicosociale politicosociale di maggiore e trascinante successo dopo il verificarsi di un altro degli avvenimenti che non si possono più dire in pubblico cioè la fine delle ideologie Solidarietà ed egoismo Uno dei metodi più semplici ed efficaci per smascherare le minori e maggiori truffe partigiane praticate nel lessico politico quotidiano è sempre consistito nel porre in raffronto una formula formula convenzionale con il suo contrario Che il partito degli onesti fosse una invenzione tendenzialmente losca risultava e dovrebbe risultare chiaro semplicemente pensando che gli eventuali avversari di questo partito cioè tutti gli altri avrebbero costituito nei fatti il partito dei disonesti Che il pacifismo a oltranza risultasse in una insopportabile falsificazione si poteva capirlo semplicemente ragionando su chi fossero gli avversari dei pacifisti forse i guerrafondai Nel caso della solidarietà si implica come evidenza primaria che il suo opposto è l egoismo E di conseguenza rispetto allo stuolo pressoché infinito dei generosi fautori della solidarietà dovrebbe essere come minimo precisato chi sono gli eventuali egoisti Il manicheismo intrinseco nelle definizioni strumentali di 65
comodo è di tale scoperta evidenza da rendere in sé impraticabile impraticabile questo gioco di dicotomie Tuttavia per ciò che riguarda le visioni solidaristiche il caso contiene una complessità maggiore maggiore Innanzitutto perché la solidarietà viene definita percepita percepita e soprattutto affermata come un valore in quanto tale sostanzialmente indiscutibile oppure discutibile solo con un atto di malafede una stella fissa di qualsiasi proposta politica presentabile con un contenuto squisitamente apodittico Ma in secondo luogo perché il suo alone ha permeato tutta la riflessione politico-sociale di ciò che continua a definirsi sinistra sinistra Ne risulterebbe come puro derivato che il contrario della solidarietà cioè della sinistra è la destra riversando nel calderone della destra il liberismo economico la reaganomics il monetarismo à la Milton Friedman il radicalismo di Margaret Thatcher e quant altro Ora è tutto da dimostrare che i sostenitori della destra liberale liberale siano più egoisti per una specie di necessità ontologica Si può sostenere in piena legittimità ed è stato fatto innumerevoli volte che l impulso all assunzione individuale di responsabilità e la spinta a un assetto meritocratico costituiscano una forma di aiuto o di incentivo al prossimo più razionale dell erogazione di aiuti in denaro o in servizi di assistenza Nella loro strenua fede nell asserzione per cui ciascuno è l artefice della propria fortuna Ronald Reagan e la signora Thatcher sostenevano che gli homeless di New York e i barboni dell Inghilterra contemporanea contemporanea volevano fare quella vita miserabile e che quindi tutti gli sforzi per dar loro un tetto o un occupazione erano contigui all irragionevolezza Una delle bibbie del liberismo economico l Economist si dichiara programmaticamente contrario alle forme di sostegno al Terzo Mondo anche in forma caritativa nella convinzione che gli aiuti danneggiano soprattutto chi li riceve Se diamo da mangiare all Africa come impareranno gli africani a nutrirsi da soli ?. Tuttavia anche senza estremizzare il ragionamento senza trasferirlo cioè in una dimensione che risulterebbe paraideologica rimangono comunque domande di fondo che appare difficile evitare si è più solidali distribuendo risorse o sollecitandone la creazione È un esempio migliore di solidarietà tutelare i più deboli oppure metterli in grado di essere responsabilmente autosufficienti Se si accettano queste domande come plausibili ne deriva 66
che non è affatto semplice individuare in politica gli egoisti egoisti Al massimo esistono concezioni di antropologia politica che muovono dalla considerazione realistica dell uomo come animale non necessariamente altruistico e che contano di produrre un bene una convivenza migliore un benessere maggiore maggiore facendo leva su un male Ma non esistono se non nelle caricature di parte filoni di pensiero liberale che teorizzino e programmino un obiettivo definibile come egoismo e non esistono movimenti politici iscritti nella concezione liberale che lo promuovano come ipotesi d arrivo su cui plasmare la società Esisteranno individui empiricamente egoisti ci saranno fasce sociali tese a proteggere egoisticamente le posizioni raggiunte anche a scapito di altri ma un progetto generale che voglia affermare il privilegio di alcuni a scapito altrui lo si può trovare probabilmente solo in alcune semplificazioni ottocentesche Così come governi faziosamente schierati a tutela del grande capitale della grande industria o della grande finanza e propensi propensi a schiacciare intenzionalmente i ceti meno abbienti non si registrano nelle democrazie avanzate I sistemi democratici industriali e postindustriali si caratterizzano semmai per avere creato estesissimi ceti medi e per avere fortemente attenuato le differenze di reddito e di status fra la generalità dei cittadini Si può obiettare ed è un obiezione praticamente automatica che questo processo distributivo ormai non riesce a intaccare lo zoccolo delle vecchie e nuove povertà e delle classiche o inedite marginalità Ha avuto successo negli anni scorsi la formula di Peter Glotz sulla società dei due terzi in cui una maggioranza sociale sostanzialmente compatta e soddisfatta di sé non si preoccupa delle condizioni di vita del terzo restante confinato in condizioni di insignificanza politica di subalternità o esclusione culturale e di acuto disagio sociale Secondo questo schema di interpretazione l alternarsi al governo di partiti di centro-destra propensi all accumulazione e alla stabilizzazione della ricchezza e partiti di centro-sinistra più inclini alla redistribuzione redistribuzione non influisce sulla situazione del terzo marginale e alla fine dei conti la società opulenta risulta nei fatti quella blockierte Gesellschaft descritta dai critici post-francofortesi capace tutt al più di modificare in misura inessenziale i rapporti fra le ampie fasce sociali privilegiate ma del tutto incapace di offrire opportunità di riscatto ai deprivilegiati 67
Già sarebbe di qualche interesse discutere se la società dei due terzi sia effettivamente tale o non piuttosto una società dei quattro quinti ma anche prendendo alla lettera il modello di Glotz che esplicitamente o no è divenuto una specie di vulgata vulgata della coscienza sociale della sinistra post-ideologica se ne dovrebbero trarre alcune conseguenze piuttosto rilevanti Vale a dire in primo luogo una riflessione sui sistemi di Welfare e sulla loro capacità di incidere sulle condizioni di vita dei cittadini e in seconda istanza sull azione dei partiti di centrosinistra centrosinistra A quanto pare né lo Stato sociale riesce ad annullare le situazioni di disagio né i partiti socialdemocratici sono riusciti riusciti a promuovere le condizioni di vita proprio dei cittadini che maggiormente hanno bisogno di rappresentanza politica Il Welfare è una macchina che premia chi la paga cioè i ceti medi e i partiti di centro-sinistra tradiscono almeno in parte le loro ispirazioni o perlomeno falliscono in qualche misura rispetto agli obiettivi conclamati Fallimento anche questo parziale visto che concerne una minoranza della società ma comunque fallimento tanto più vistoso e imbarazzante quanto più riguarda proprio lo zoccolo di esclusione maggiormente scandaloso i più poveri dei poveri i più estranei degli estranei i più devianti dei devianti E dal momento che non è immaginabile o non è razionalmente praticabile una politica di redistribuzione radicale in grado di sostenere i livelli di vita della maggioranza dei cittadini e contemporaneamente di trasferire risorse significative agli esclusi dal benessere ne deriva deriva una conseguenza piuttosto significativa vale a dire che la soluzione del dilemma dei due terzi non può risiedere né in un imponente programma di assistenza sociale né in una velleitaria radicalizzazione dei programmi di politica tributaria Poiché il disagio sociale è un fenomeno complesso le soluzioni soluzioni non sono semplici e soprattutto non sono automatiche È più facile che l impostazione meglio adeguata e più opportuna risieda in un programma di investimenti pubblici a partire dalla scuola in quanto fattore di integrazione sociale che non in una voluminosa politica assistenzialistica Si tratta certamente anche in questo caso di una classica ricetta solidaristica che prevede un accrescimento del peso fiscale per la realizzazione realizzazione di consistenti investimenti pubblici oppure l indirizzo del flusso di risorse in una direzione diversa rispetto al passato 68
Ma dal momento che non esiste un disagio sociale semplice è lecito pensare che per alcuni aspetti sarebbe opportuno ricorrere ricorrere a una gamma di interventi differenziati Ad esempio alla disoccupazione o alla non occupazione si può rispondere certamente con strumenti di ammortizzazione standardizzati come i sussidi attinti da una cassa comune ma anche con incentivi alla creazione di lavoro attraverso tipici strumenti di deregolazione sgravi fiscali per la creazione di imprese agevolazioni per la produzione di lavoro Se un immigrato maghrebino che non trova lavoro nella grande o nella piccola industria decidesse di mettere in piedi con due connazionali un impresa di pulizie sembrerebbe singolare costringerlo al sovraccarico di tasse adempimenti formali norme sindacali che gravano sul settore Se lo si fa applicando in modo ottusamente ottusamente automatico gli standard solidaristici in vigore per gli operai dei due terzi privilegiati lo si costringe di fatto a precipitare nel sommerso oppure a chiedere l elemosina agli incroci fingendo di lavare i parabrezza Se non a spacciare eroina negli slums Lo stesso discorso può valere per il laureato in lettere che anziché tentare la lotteria dei concorsi pubblici o cercarsi un protettore politico per un assunzione in comune volesse provare ad aprire un agenzia di relazioni pubbliche o di servizi culturali Non sempre quindi uno spezzone di politica di laissezfaire laissezfaire si può identificare come di destra e non sempre una politica di sinistra risulta automaticamente funzionale agli obiettivi che la sinistra è solita agitare Solidali con tutti In Italia dire solidarietà è divenuto un luogo comune per un amplissima gamma di soggetti politici Egoista è soltanto in una definizione di cui si coglie facilmente l intenzione discriminatoria discriminatoria soltanto la Lega Nord Si appellano alla solidarietà non solo i vari tronconi della Dc ma anche il Pds e perfino ormai Rifondazione comunista Potenza degli avvenimenti epocali e della fine delle ideologie si dovrebbe ricordare che non c è nella tradizione che discende dal comunismo e nell esperienza storica concreta del socialismo marxista la minima concessione 69
a una solidarietà generale e indifferenziata Il principio che ha strutturato i partiti della sinistra ideologica era la lotta di classe non il solidarismo La solidarietà per i partiti comunisti era al massimo solidarietà proletaria La stessa esperienza storica della solidarietà socialista con il movimento cooperativo e il mutuo soccorso contiene in sé l indicazione di un ambito di cooperazione circoscritto di norma e di fatto Si direbbe che al termine di una parabola durata per tutto il nostro secolo scomparse le certezze massimaliste anche i più riottosi epigoni del marxismo hanno scoperto il Welfare State cioè la costruzione più socialdemocratica e revisionista che sia stata creata dalle società occidentali Perduto il dogma cioè la sicurezza che nel mondo ulteriore del socialismo realizzato realizzato ai capitalisti sarebbero stati strappati per socializzarli gli strumenti del loro privilegio la sinistra anche quella che continua ad autodefinirsi antagonistica si aggrappa alla più borghese delle invenzioni sociali a uno strumento concepito e realizzato proprio per sterilizzare ammorbidire limitare il conflitto di classe In sostanza la solidarietà proletaria incorporava in se stessa il conflitto la propria opposizione a un potere ma comunque aveva in sé la chiarezza di indicare verso chi fosse rivolto l atteggiamento atteggiamento solidale E in modo simmetrico il primo grande movimento di rivolta e di insurrezione contro la struttura di potere comunista Solidarność esprimeva con il suo nome una solidarietà popolare in evidente e drammatico contrasto con l apparato socialista Oggi invece la rivendicazione della solidarietà come principio principio politico-sociale si guarda bene dallo specificare i propri confini e i propri interlocutori Chi dovrebbe essere solidale e con chi I grandi imprenditori capitalisti finanzieri verso tutti gli altri I ceti medi integrati nel benessere verso gli esclusi Gli occupati verso i disoccupati Il Nord industriale verso il Sud assistito L impiego pubblico protetto verso l impiego privato esposto ai rischi della concorrenza I cittadini verso coloro che non hanno cittadinanza I commercianti legali verso i venditori extracomunitari di chincaglieria in nero Nei suoi termini di slogan per tutte le stagioni la solidarietà è un appello convenzionale e distratto una specie di tributo che non costa niente versare a parole per sentirsi e dimostrarsi 70
dalla parte giusta Si paga il ticket verbale della solidarietà e si ottiene la tessera d iscrizione al club dei buonisti dei fervidi anticattivisti Ma accettiamo pure almeno per qualche qualche momento che si possa discutere molto generalmente di un atteggiamento di solidarietà di fondo da parte di chi gode del benessere verso chi non ne può godere Sta di fatto che i cardini della solidarietà italiana le prestazioni previdenziali e assistenziali hanno giocato un ruolo decisivo nell indebitamento indebitamento dello Stato Se si introduce nella riflessione la dimensione temporale la presunta solidarietà hic et nunc si rovescia così in modo virtualmente catastrofico in una totale e dissennata assenza di solidarietà verso le generazioni future a cui toccherà il compito di riequilibrare i conti cioè di pagare i nostri debiti e le nostre cambiali facili Come si può vedere si tratta di riflessioni non particolarmente particolarmente originali Tuttavia anch esse mettono in luce che auspicare un alto livello di cosiddetta solidarietà non significa nulla è un perfetto ideologismo un cascame illusionistico se non si capisce che la solidarietà ha un costo è quindi un bene scarso che prima di essere distribuito deve essere prodotto Chiunque parli in termini ispirati della solidarietà magari alludendo alludendo a una società migliore e più giusta avrebbe anche l obbligo morale di specificare che ciò significa tasse più alte oppure stipendi pubblici più bassi meno insegnanti o ferrovieri occupati eccetera Oppure nel caso che si voglia comunque spendere solidaristicamente più di quanto si ha maggiore debito pubblico o inflazione più alta E bisognerebbe anche sapere quando si sente parlare con qualche malcelata nostalgia delle conquiste sociali dei regimi anticapitalistici come si continua a sentire nel caso della dissolta Ddr che quelle conquiste il lavoro o meglio il posto di lavoro per tutti la scuola gratuita l assistenza sanitaria generalizzata ecc .) sono state pagate con la bancarotta di una intera collettività cioè con una tragedia materiale e psicologica immane Per restare dalle nostre parti si affaccia oltretutto un sospetto sospetto e piuttosto maligno per giunta che dietro il termine che oggi viene speso sul mercato politico come solidarietà si nasconda più concretamente quell intrico di pratiche che è servito soprattutto ad acquisire a comprare il consenso dell elettorato le erogazioni clientelari la tutela dei posti di 71
lavoro nelle aziende pubbliche non competitive le pensioni di invalidità accomodanti le assunzioni per simpatia e appartenenza appartenenza politica il rigonfiamento corporativo degli organici E se questo sospetto fosse vero significherebbe che gran parte dei lamenti orchestrati dai partiti italiani contro lo smantellamento dello Stato sociale come si è sentito non di rado durante l azione del governo Amato perfino da parte delle forze politiche politiche che lo appoggiavano erano più che altro l espressione del disagio di chi si vedeva togliere di mano gli strumenti che permettevano di controllare i voti Distribuire la povertà Una delle ultime elaborazioni coerenti e politicamente impegnative impegnative del principio di solidarietà fu argomentata in Italia dall entourage rodaniano di Enrico Berlinguer Nell Italia degli anni Settanta mentre serpeggiava l idea che la società industriale fosse giunta al suo termine e la linea dello sviluppo capitalistico si fosse spezzata per sempre la visione di una società austera preoccupata di distribuire equamente la povertà poteva avere un suo fascino ma era un fascino insidiosamente aristocratico alimentato da una profonda sfiducia nelle capacità collettive e individuali di trovare una strada che riportasse verso lo sviluppo Presupponeva una società immobile e propensa ad accettare la propria immobilità portata alla rinuncia più che alla promozione di se stessa Inutile dire che questa concezione di sapore millenaristico che esasperava l eguaglianza fino a darle un senso implicito di tendenziale coazione collettiva era ancora il frutto di una concezione progettuale pianificatoria della realtà sociale Ma perlomeno additava un obiettivo sociale che metteva nel conto un sacrificio da parte di alcuni a vantaggio di altri Si svolgeva insomma ancora nell ambito di un calcolo economico per quanto applicato a una realtà ritenuta statica formulando le condizioni di una redistribuzione molto profonda delle risorse disponibili Di fronte a una ipotesi del genere si poteva ricordare che immediatamente dopo la seconda guerra mondiale in un Inghilterra Inghilterra drammaticamente impoverita dal conflitto i programmi 72
lanciati dal partito laburista si opponevano alle proposte di equidistribuzione della povertà e scommettevano con un certo eroismo su una traiettoria di sviluppo sottolineando che il vero problema era quello di prepararsi a gestire volumi crescenti di ricchezza Invece solo chi è legato alla visione di una realtà sociale stazionaria può pensare che il compito della politica consista nel ritagliare quote uniformi delle risorse e distribuirle egualitariamente Oggi invece tramutatasi in una parola passe-partout nell eco di una religione sclerotizzata la solidarietà è diventata una pura essenza patrimonio di tutti e mai verificata sul registro delle compatibilità Si dice solidarietà e si intende in concreto Stato sociale sembra di capire ridotto ai minimi termini il discorso consiste nell accettare consapevolmente una riduzione del proprio reddito al fine di allestire gli strumenti per alleviare le occasioni di disagio dei più deboli Se fosse così ci sarebbero ben poche obiezioni da mettere in campo Obiezioni quantitative da un lato tese a definire le quote di risorse da impiegare sul totale del reddito e dall altro un obiezione qualitativa e radicale secondo cui il valore morale del contributo coatto alla solidarietà istituzionalizzata è zero Un obiezione che potremo riprendere in seguito anche se costituisce una sfida fortissima e implacabile dal momento che potremmo dare per assodato che la nostra adesione a un contratto sociale e politico mediato dai partiti e dai criteri a cui essi hanno dichiarato si ispirarsi comprende nel suo insieme anche il consenso a politiche di tipo redistributivo incorpora cioè anche la pratica in cui si concreta la suggestione alla solidarietà Tuttavia come è stato dimostrato ampiamente lo Stato sociale può essere discusso anche sotto un profilo strettamente utilitaristico proprio perché serve in larga misura per mantenere le condizioni di vita di chi lo alimenta e a produrre strutture burocratiche ipertrofiche vale a dire in quanto sbaglia bersaglio bersaglio C è un esempio sintomatico di come lo stato del benessere venga inteso mediamente come un congegno tautologico che serve per dare a chi ha dato nel nostro Paese la maggioranza dei percettori di pensione è convinta di avere maturato un diritto attraverso il versamento e la capitalizzazione nel tempo dei contributi previdenziali e non sa o non vuole rendersi 73
conto invece che la pensione attuale viene pagata da coloro che lavorano adesso Così come non ci sono diritti sganciati da doveri l appello alla solidarietà non dovrebbe mai essere separato da un richiamo richiamo stringente alla responsabilità Altrimenti si potrebbe anche pensare che dietro la retorica sul malessere e sulla povertà degli altri si nascondano assai meno nobili riflessioni sull interesse proprio Dovremmo avere imparato che di solito i più enfatici enfatici discorsi pronunciati per conto terzi per gli operai per i disoccupati per gli immigrati …) costituiscono uno dei più tradizionali strumenti di imprenditoria politica Se vogliamo parlare di solidarietà parliamone pure ma sarà opportuno riconoscere in parallelo che essa non risiede solo in una serie di procedure meccaniche di redistribuzione del reddito C è sempre qualcuno più solidale C è un brusio vagamente cattolico comunitario quasi ecclesiale nella parola solidarietà al punto che risulta suggestivamente suggestivamente ironico che il termine sia divenuto l ultima bandiera dei partiti ex comunisti o ancora comunisti e comunque di sinistra Ma se è lecito opporre retorica a retorica questa solidarietà secolarizzata che viene cristallizzata nelle pieghe indurite dello Stato sociale è in realtà la parodia di una solidarietà solidarietà autentica L atteggiamento solidale presupporrebbe una vicinanza concreta fra le persone un faccia a faccia fra chi da e chi riceve Folle di professionisti in prestigiose località di villeggiatura che ingorgano di fuoristrada le vie d accesso alla preziosa località di villeggiatura possono dirsi fautori della solidarietà solidarietà perché pagano le tasse se le pagano e magari votano a sinistra Si può parlare di solidarietà sdraiati sulla propria barca a Capalbio Certamente dal momento che se ne parla e che anzi richiamarsi a essa diventa un principio di affinità politica di reciproco riconoscimento e di riassicurazione sugli scopi ultimi dei propri programmi Ciò nonostante è una solidarietà solidarietà orizzontale priva di qualsiasi impegno vincolante Si versa il dovuto allo Stato e che quello provveda a mantenere i disgraziati che non hanno di che vivere Loro i disgraziati altrimenti definiti con degnata magnanimità i più deboli fac- 74
ciano però il piacere di non disturbare Il massimo di solidarietà espressa a parole consiste insomma in una meccanizzazione redistributiva macchinosa e impegnativa nelle procedure ma assolutamente disimpegnata sotto il profilo del coinvolgimento dei singoli Non si vede con chiarezza in che cosa consista il valore umano o spirituale dell accettare un prelievo fiscale da destinare alla redistribuzione Lo si potrebbe accettare anche per motivi assai meno sentimentali e più egoisti ad esempio per uno striminzito calcolo di convenienza è interesse di molti infatti che il disagio e l infelicità di alcuni non turbino l agiatezza agiatezza soddisfatta di tutti gli altri E quali sono le ragioni che inducono i Paesi sviluppati a inviare dollari nel Terzo Mondo Sono tutte riassumibili sotto la voce della generosità Quando sfumano i punti di riferimento riemergono gli echi di parole e sentimenti difficili da descrivere e altrettanto difficili da declinare I valori gli ideali Ma si vorrebbe sapere quale contenuto di moralità posseggano i valori e gli ideali se non sono integrati in un contesto di compatibilità Promettere enfaticamente una società più giusta non costa nulla tanto più che il mio avversario politico potrà facilmente prometterne un altra ancora più giusta innescando una rincorsa potenzialmente potenzialmente senza fine Alla fine di questa spirale velleitaria non rimangono valori non c è una gerarchia o un equilibrio di diritti e doveri c è soltanto il vuoto delle parole a cui è stato sottratto il loro referente concreto un grande sogno spogliato spogliato dei suoi caratteri di realtà a cui chiunque può opporre un sogno ancora più grande Da qualche tempo il dibattito sui temi politico-sociali in Italia si appoggia come una deriva ineluttabile ai pronunciamenti pronunciamenti della Chiesa cattolica e dei suoi esponenti Allorché papa Wojtyła negli Stati Uniti lancia il suo messaggio quasi visionario contro una struttura di scambi che conterrebbe l umiliazione dell uomo oppure quando in Lituania estrae dai sedimenti melmosi della politica effettuale del regime comunista con il gesto trionfale del vincitore sullo sconfitto il nocciolo di verità del marxismo questo diviene l occasione per clamorosi titoli di giornale In altri tempi più rozzi e ineducati il profetismo papale sarebbe stato rapidamente passato in giudicato come una copertura simbolica una fuga atemporale un alibi un atteggiamento teso a riscattare sul piano della retorica quella 75
che una volta veniva considerata una sostanziale acquiescenza della Chiesa ai processi capitalistici Oggi solo una colpevole grossolanità culturale potrebbe individuare nelle visioni di Giovanni Paolo II il pendant verbale all atteggiamento pratico di una Chiesa che invece affida le sue chances politiche al doroteismo del cardinale Ruini In realtà l atteggiamento della Conferenza episcopale rispetto per dire alla Dc la difesa strenua di un modesto e residuale strumento secolare dell unità dei cattolici è molto meno rilevante rispetto alla tonalità dei messaggi che la Chiesa manda all intera società italiana sui problemi concreti Potrà interessare alla Curia ai circoli vaticani all establishment democristiano democristiano Allorché il vescovo di Modena monsignor Santo Quadri sponsorizza con parole molto sentimentali il tema cislino della redistribuzione del lavoro lavorare meno per lavorare tutti non solo offre argomenti pesanti a una concezione esclusivamente difensiva del lavoro e dell occupazione ma offre l imprimatur ecclesiastico a un messaggio che si rivolge a tutta la collettività italiana E questo vale a ragione ancora maggiore per la posizione assunta da monsignor Agostino sul caso dell Enichem di Crotone Gli argomenti messi sul terreno sono sempre riconducibili in ultima istanza alla deprecabilità di un sistema che collocherebbe al primo posto della scala di valori il profitto Conta poco che in realtà il profitto non ci sia affatto e che il capitalismo di Stato sia in molti casi un generatore generatore di perdite ciò che importa è segnalare un entità ostile verso cui indirizzare immediatamente le più accorate deplorazioni e indicare retoricamente una prospettiva su cui è possibile far convergere meccanicamente una vastissima gamma di consensi Eh no troppo facile Allo stesso modo in cui dopo anni di strepiti contro il consumismo si è subito passati al lamento per il cedimento del consumo Troppo facile prima di tutto perché nelle recriminazioni contro il profitto questo profitto fantomatico di cui permarrebbero i metodi anche in assenza dei risultati scompare qualsiasi coscienza della durezza della necessità intrinseca nel processo economico delle molteplici e vincolanti responsabilità a cui dovrebbero attenersi tutti i soggetti iscritti nel circuito dell economia E troppo facile corrivo manipolatorio anche in quanto così facendo si accredita accredita surrettiziamente l esistenza di due entità separate un 76
noi solidale e preoccupato degli altri e un loro costituito da individui misteriosamente uniti nella mistica del profitto e in suo nome disposti a ogni accanimento anche il più irragionevole irragionevole contro l uomo Se vuole il cielo il mondo non si divide in un regno delle fate e nel covo del male Non ci sono nemici invisibili burattinai che per sadismo tirano i fili di un maleficio contro gli infelici Eppure è proprio questo schema che viene fatto passare Si afferma e si stabilisce un oggettiva opposizione fra i sostenitori della solidarietà e tutti gli altri E a questo punto dovremmo essere daccapo perché in un momento successivo allorché la misura della solidarietà dovrà trovare una sua articolazione articolazione politica le gradazioni della solidarietà risulteranno necessariamente infinite Se tutti siamo solidali le differenze fra noi verranno scandite esclusivamente dal livello di intenzioni intenzioni solidaristiche che siamo propensi a proclamare io sono solidale con i disoccupati ma io sono solidale anche con gli immigrati io di più sono solidale con i reclusi gli ammalati i tossicodipendenti i segregati in una iperbole solidaristica il cui destino in fondo è di gonfiarsi in una grandissima bolla di parole che aumenta prodigiosamente di volume più vi si soffia dentro fiato e la cui sorte probabile anzi inevitabile è di dissolversi in una iridescente pioggerellina fatta di niente Che importa avremo altri devianti marginali dropouts a cui ammannire il miracolo così a buon mercato delle bolle di sapone sapone altri solerti cultori dell ideale capaci di mostrare come realtà di un domani migliore la lievissima superficie in cui si riflette in colori brillanti un mondo più giusto e il cui contenuto contenuto purtroppo è aria Povertà delle ricette Viene da chiedersi a che cosa siano servite tutte le discussioni discussioni molto pensose e molto partecipi sull enciclica Centesimus Annus emanata nel 1991 a un secolo dalla Rerum Novarum nella cui trama si coglievano facilmente i contributi di riflessione degli economisti cattolici l accento posto sul ruolo dello Stato soltanto in funzione sussidiaria come strumento di armonizzazione armonizzazione e guida dello sviluppo esercitante una funzione di 77
supplenza di fronte ai fallimenti del mercato alla presenza soffocante di concentrazioni monopolistiche o all inadeguatezza di settori industriali in via di formazione e soprattutto l accettazione accettazione esplicita del profitto come indicatore di efficienza il riconoscimento che al cuore dell impresa devono esserci capacità d iniziativa e imprenditorialità D accordo l economia non è tutto e la riduzione economicistica economicistica dei processi sociali è un peccato di determinismo Tuttavia il rispetto di alcuni criteri di fondo dovrebbe essere richiesto come base per qualsiasi confronto Altrimenti di fronte fronte a ogni nuovo caso Crotone si assisterà alla replica dello sketch delle due fazioni l una che chiederà il rispetto occhiuto ancor più che rigoroso dei vincoli di bilancio estremizzando le proprie concezioni fino a renderle un inevitabile bersaglio polemico l altra che sposerà ogni genere di protesta nel nome del solidarismo più vaniloquente Nel mezzo gli operai veri che talvolta vengono presi da un disperato mutismo e assistono senza reagire alle più rocambolesche operazioni di ristrutturazione ristrutturazione industriale e talvolta invece precipitano in una parodia delle parole d ordine che raccolgono qua e là sostenendo per esempio di essere contro l assistenzialismo ma di volere nello stesso tempo il mantenimento di posti di lavoro in disastrosa perdita che lottano per ottenere il rilancio di un azienda fallita e contemporaneamente distruggono strutture magazzini centri direzionali provocando danni per miliardi Dovremmo sapere che non esiste una ricetta di parte per la soluzione dei problemi materiali delle collettività O meglio esistono ricette a tempo da verificare e da cambiare quando cominciano a rivelarsi insoddisfacenti Tutte però le ricette suddette almeno in teoria sono iscritte in un quadrante quadrante di compatibilità Il ciclo keynesiano prevedeva da un lato l aumento della spesa pubblica il deficit spending come leva per sostenere l occupazione e quindi la domanda e quindi la produzione affinché in un secondo tempo all incremento del reddito complessivo conseguisse un aumento dell introito tributario per riportare lo Stato in pareggio L economia sociale di mercato cioè l invenzione istituzionale di Ludwig Erhard nella Germania di Adenauer vincolava il mercato alla socialità socialità e dunque incorporava la solidarietà diffusa in un calcolo economico stringente 78
Potrà apparire mediocre a questo punto riproporre soluzioni soluzioni parziali pallidamente miglioratrici approssimazioni imprecise ed empiriche Eppure così come non è accettabile che qualsiasi discussione sui problemi concreti storicamente accertabili immanenti alla sfera delle scelte e decisioni quotidiane venga risolta attraverso la retorica di un common sense solidarista che non paga pedaggi e rinvia ogni soluzione nell infinito del mondo più buono secondo la consumatissima tecnica del benaltrismo allo stesso modo non c è nessuna ragione per accettare a priori le formule più taglienti degli idéologues del liberismo E non perché banalmente in medio stat virtus Ma più propriamente perché l intransigenza dei fautori più estremi della Mano invisibile invisibile è una semplice posizione di parte comprensibile fin che si vuole talvolta elaborata in modo provocatoriamente elegante ma niente affatto assolutizzabile La faziosità intellettuale che talvolta assume un aspetto di straordinaria eleganza si può accettare soltanto se non pretende di essere verità universale Difficilmente capiterà di osservare una persona appartenente a un ceto inferiore inneggiare al libero mercato alla mobilità del lavoro alla privatizzazione dell economia alla bellezza intrinseca del rischio Sarà molto più facile sentirla chiedere protezione tutela assistenza sicurezza Dicendo questo forse si potrà cogliere la dimensione più sostanziale dell intera questione questione la solidarietà così come la sua negazione è un tema essenzialmente politico Sottoposto quindi in modo vincolante alle regole della politica E nell arena politica non possiamo immaginare semplificatoriamente che ci siano a un estremo ringhiosi assertori della libertà economica e all estremo opposto un volgo neghittoso che chiede con proterva spensieratezza dissipazione e indebitamento Dobbiamo pensare piuttosto a un campo di forze in cui collidono interessi e si contrappongono idee in una tensione continua di alterazioni e di mutamenti in cui l equilibrio non è mai dato una volta per tutte Se non si intende capire questo si perde di vista un aspetto decisivo e cioè il nucleo di reale drammaticità che è intrinseco alla vita sociale incluso naturalmente l aspetto economico Drammaticità che va rispettata compresa assunta a problema problema dell agire politico Raccontare a un operaio sulla via della disoccupazione che non è la sua posizione individuale quella che conta bensì il sublime e vertiginoso attuarsi degli scambi 79
nell economia di mercato è qualcosa che aggiunge al danno materiale la beffa intellettuale Ma illustrargli che la perdita del suo posto di lavoro dipende da maligne intenzioni e oscure manovre di chi pensa solo al profitto alla struttura perfida dell economia di mercato e poi andare sulle piazze per lanciare il più vibrante degli appelli alla solidarietà non è un infamia minore Proprio perché abbiamo la consapevolezza che la drammaticità delle esistenze individuali e del vivere collettivo è un dato ineliminabile ne dovrebbe discendere l obbligo a non usare se non in casi estremi e con estremo pudore la parola solidarietà Poiché ci accorgiamo in ogni momento anche senza ricorrere ricorrere a filosofie sull umanità che la solidarietà non è un impulso innato non è un imperativo morale accettato a priori non è una legge etica immediatamente condivisibile l unico modo per poterne parlare è scomporla suddividerla in una serie di azioni politiche considerarla e non sembri paradossale non un fine bensì un mezzo Anzi un insieme di mezzi determinati politicamente conformati in base alla contrattazione fra le parti in causa costruiti per improntare un certo equilibrio sociale in un certo modo Declamare la necessità di una società solidale non serve a niente se non a creare aspettative quasi sempre fallaci e quindi intimamente responsabili di frustrazioni e infelicità successive Ciò che serve è la disponibilità a specificare con quali strumenti e in vista di quali obiettivi sulle regole si intende agire politicamente politicamente per approssimare l equilibrio sociale che si dichiara di volere Non sarà la soluzione ma è comunque un criterio che dovrebbe essere consegnato all opinione pubblica e al suo giudizio offrendole in definitiva la possibilità di discernere quanto è pesantezza intrinseca della realtà e ciò che è il tradimento tradimento di quella realtà con il suo nucleo di dolore espresso e praticato attraverso un lieve flatus vocis [ 1993 ] 80
V GRUPPO DI FAMIGLIA IN TELEVISIONE Con l apparizione in Italia di una destra ufficiale riconosciuta riconosciuta espressamente in quanto tale e in quanto tale proposta senza remore agli elettori sono tornati sul terreno politico alcuni temi a cui in passato era stata offerta un attenzione secondaria secondaria Si tratta in particolare della scuola e della famiglia Sarebbe possibile svolgere analisi in profondità sul significato politico relativo alla scelta di questi temi Ma anche a un primo sguardo si notano facilmente alcune ragioni che hanno determinato la selezione e la sottolineatura di issues convenzionalmente convenzionalmente attribuite alla sfera d interessi del mondo cattolico e in passato sostenute seppure non troppo strenuamente dalla Democrazia cristiana Innanzitutto come è stato spesso notato la nascita dell dell aggregazione elettorale coagulata da Silvio Berlusconi è stata premiata per il suo intento di sostituire la rappresentanza politica dei ceti moderati e non invece per la volontà di scomporre questi ceti sulla base degli interessi e di riallineare gli schieramenti in modo netto Il tramonto di un partito sociologicamente sociologicamente versatile come la Dc suggeriva l opportunità di creare uno schieramento capace di fare presa a raggio molto vasto Occorreva quindi per rendere efficace l operazione anche anche sotto il profilo delle simbologie di riferimento assicurare al Polo delle libertà e del buongoverno un ispirazione di fondo che potesse contemperare la varietà e talora la contraddittorietà delle ispirazioni politiche delle forze raccolte nel cartello di centrodestra Il primo fattore di coagulo è stato senz altro un pronunciato anticomunismo protratto fino a non riconoscere all alleanza dei progressisti uno statuto di stampo democratico-liberale e quindi a negare tenacemente ai competitori una qualità fondamentale di legittimazione politica Ma in positivo fuori 81
cioè se si escludono esperienze laiche assolutamente minoritarie della scuola cattolica tout court come tema qualificante dell attività 82 da questa contrapposizione duramente antagonistica liberali liberali / illiberali è stato il richiamo alle concezioni cattoliche una delle chiavi più sfruttate dalla coalizione berlusconiana In parte per obiettive ragioni di interesse dei partiti raccolti nel Polo sia Alleanza nazionale sia il Centro cristiano-democratico avevano una convenienza primaria nel proclamarsi eredi del patrimonio elettorale democristiano mentre Forza Italia che non nascondeva nel suo programma l obiettivo di divenire un altro dopo la Dc partito-società virtualmente egemonico su un amplissimo ventaglio di fasce sociali aveva bisogno di illustrare con un contenuto meno mondano il suo ottimismo neoliberista Ne è discesa una specie di retorica del cattolicesimo in cui si sono espresse connotazioni piuttosto variegate Di solito è prevalsa l intonazione sorridente con rievocazione rassicurante di un sentimento generico ma si suppone condiviso da una quota maggioritaria della popolazione talora l appello ai principi cattolici ha assunto invece coloriture polemiche accese come quando il ministro dell Ambiente Altero Matteoli ha definito l aborto un omicidio posizione su cui si è dichiarato in seguito d accordo anche il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini o in occasione del dibattuto intervento integralista di Irene Pivetti al Meeting di Comunione e liberazione a Rimini Rimini Ma più generalmente il richiamo alle idealità cattoliche è echeggiato come una tonalità di fondo che appariva in grado di aggiungere gradevolezza e moderazione alle promesse di ristrutturazione dello Stato e all attuazione di una concezione neoliberista dell economia e della società È anche per questo che a dispetto dell appoggio della gerarchia al tentativo di Martinazzoli di resistere al centro Forza Italia ha esercitato un attrazione molto forte su quella parte di mondo cattolico come la galassia di Comunione e liberazione particolarmente attenta alle ragioni del fare dell operare dell intraprendere e che quindi trovatasi alle prese con la scelta secca fra le pastoie pastoie dello statalismo e le opportunità della de-regolazione ha provato come minimo un immediata simpatia per chi più evidentemente prospettava opportunità Sotto questo profilo la scelta della scuola privata
di governo ha un senso poco più che evocativo settoriale e limitato com è dal momento che il messaggio favorevole all all istruzione privata si rivolge quasi soltanto verso quelle riserve di mondo cattolico particolarmente interessate per più acuta sensibilità religiosa e per il conseguente rifiuto di una scuola secolarizzata e fuori controllo per ciò che attiene alle ispirazioni dell insegnamento a processi di formazione sostanzialmente autogestiti Invece quello della famiglia è un tema dai contorni pressoché pressoché universali e che contiene una grandissima pluralità di implicazioni che possono riverberarsi su aspetti molteplici della vita collettiva Oltre tutto proprio la famiglia in quanto tale sia come fondamento sociale sia come simbolo di eticità naturale rappresenta un anello decisivo nella catena fra le due polarità ideologiche del centrodestra attuale vale a dire fra tradizione e modernizzazione Tanto più interessante perché si situa strategicamente in uno spazio in cui da una parte ci sono matrici di giudizio attinenti al complesso law & order concezioni para-corporative dell ordine produttivo vocazioni nazionalpopuliste e tutto quanto si può iscrivere in una visione visione fortemente regolata della vita collettiva e dall altra invece una deriva consumistico-individualistica complementare a una concezione in cui è difficile distinguere la società dal mercato gli individui dai consumatori Proprio per questo il vessillo della famiglia nucleo fondante fondante della società esposto al pubblico con frequenza rituale risulta interessante addirittura a partire dalla stessa condizione familiare dei principali esponenti del nuovo corso Si badi che le riflessioni che seguono sono esenti da qualsiasi sottolineatura sottolineatura moralistica ma una delle caratteristiche inedite una fra le altre naturalmente del ceto dirigente emerso al livello più alto con la discontinuità politica sanzionata dalle elezioni del 27-28 marzo 1994 è data proprio dalla presenza in ruoli politici e istituzionali di primissimo piano di uomini e donne caratterizzati da una situazione familiare non tradizionale 1 1 Almeno in parte e sotto una luce sarcastica coglie questo aspetto Massimo Massimo Fini su L Europeo del 7 settembre 1994 Arridatece Forlani perché anche lui aveva una moglie ma nessuno l ha mai vista E la cosa a dire il vero vale per tutti i leader democristiani saranno stati quello che saranno 83
Pura casualità si può dire oppure fisiologico allineamento del personale politico agli standard comportamentali del Paese reale dopo decenni di mancato ricambio che aveva significato di fatto separatezza Forse tuttavia è possibile stabilire senza essere accusati di accanimento antigovernativo le biografie in sé sono piuttosto eloquenti che quanto meno per ciò che riguarda le situazioni matrimoniali e familiari pur rivolgendo intensi atti d ossequio alla tradizione il centrodestra propende naturaliter per la modernità Giocare con il pubblico Si può benissimo dire come ha fatto nell agosto 94 a Rimini la presidente della Camera Irene Pivetti che la Dc ha dato un contributo risolutivo alla scristianizzazione dell Italia accettando la legge sull aborto tradendo cioè i principi a cui dichiarava di rifarsi Ma resta poi da vedere se l accettazione democratica di una legge votata dal Parlamento e passata indenne al vaglio di un referendum popolare sia stata la maggiore responsabilità responsabilità democristiana in termini di corrività verso il processo di secolarizzazione Che sia mancata una testimonianza dura e pura che la propensione scudocrociata all accomodamento si sia espressa compiutamente anche sulla questione dell aborto è fuori dubbio Resterebbe da vedere anche se il venire a patti con una deliberazione parlamentare assunta nel rispetto delle procedure democratiche sia da ascrivere ai peccati o ai meriti della Dc e d acchito verrebbe spontaneo catalogarla nel registro di quella particolare saggezza sovente tortuosa e non priva di unzione che la classe politica democristiana ha sempre dimostrato verso la regola democratica Infine come ultima cosa da vedere si potrebbe valutare se la polemica fondata su un cristianesimo intransigente porta politicamente molto più in là di una divisione manichea dei cattolici fra buoni e cattivi con la cattiveria che stati ma perlomeno non ci hanno mai inflitto le loro mogli che erano un po come le consorti dei segretari del Pcus prima dell infame Gorbaciov che si vedevano solo ai funerali degli augusti mariti strette in lise pelliccette di astrakan 84
starebbe inevitabilmente dal lato dei compromessi modernisti di Famiglia cristiana e dei cattolici senza troppe certezze mentre la bontà allignerebbe fatalmente sul versante dei più convinti vandeani Se si respinge la fascinazione semplificatoria del pensiero reazionario deliberatamente antimoderno e intriso di animose animose velleità integrali risulta probabilmente più utile anche in termini sociologici cercare di analizzare quali sono stati i veri peccati contro il cattolicesimo della Dc E per una volta si potrebbero evitare i temi di gran fondo si potrebbe cioè evitare di chiedersi quali danneggiamenti il lassismo di stile doroteo o andreottiano relativamente ai conti pubblici abbia inferto non solo al bilancio dello Stato ma anche al tessuto etico della collettività e fino a che punto l esercizio del potere abbia logorato insieme alla fibra morale dei dirigenti politici la struttura della convivenza civile Potremmo prendere invece il caso dell utilizzo del mezzo televisivo sicuramente uno dei più potenti fattori di produzione culturale se non il più potente in assoluto e certamente uno dei principali strumenti atti a creare se non vogliamo pronunciare una parola impegnativa come consenso convenzioni politiche diffuse Certo in questo caso è particolarmente difficile risalire dagli effetti alle cause ammesso che un rapporto causale ci sia e individuare se il risultato finale rappresentato da una società che viene giudicata incline a una concezione edonistica della vita all ammirazione della ricchezza alla tutela gelosa delle prerogative individuali o corporative sia da porre in relazione con il messaggio corale che la tv ha propagato negli ultimi dieci-quindici anni E ci si può anche chiedere nel caso di una risposta positiva se esistevano effettivamente possibilità obiettive e realistiche di proporre standard culturali e comportamentali comportamentali diversi Sta di fatto che mentre gli intelletti più consapevoli del mondo del cattolicesimo politico si sforzavano anche nell nell ultima campagna elettorale di richiamare l attenzione degli elettori sull importanza della concezione che era alla base del popolarismo cattolico quel personalismo comunitario che impronta di sé la prima parte della Costituzione la televisione di Stato ha continuato per anni e con sistematicità a proporre una visione del mondo sostanzialmente antitetica 85
Abdicazione morale Cedimento alle logiche di un mondo sconsacrato Non si può escludere ma è anche possibile che il messaggio individualistico-consumista della televisione pubblica sia semplicemente intrinseco al mezzo plasmato dalla tecnica e dal rapporto con il pubblico e che quindi non esistessero possibilità ragionevoli di curvare il complesso di idee trasmesso dal piccolo schermo secondo una traiettoria più consona alle ispirazioni culturali del suo principale come lo definì Bruno Vespa editore di riferimento In linea di semplice ipotesi si può anche pensare che l intento di tenere sotto controllo i meccanismi dell informazione politica avesse sull altro piatto della bilancia un miope laissez-faire sul versante della produzione produzione di spettacolo Può anche darsi che la nascita del duopolio Rai-Fininvest abbia determinato automaticamente con la rincorsa delle quote di audience e la concorrenza sullo share una programmazione particolarmente attenta ad attrarre il pubblico proponendogli sogni d oro anziché una severa pedagogia socioculturale Certo è che il cambiamento negli stili e nelle proposte è stato molto netto Un esempio per quello che vale Nella tv di vent anni fa auspice e massimo cerimoniere Mike Bongiorno uno dei principali principali prodotti televisivi era il quiz Vale a dire una struttura spettacolare non esente da una sua implicita per quanto rozza moralità dal momento che i gettoni d oro costituivano una contropartita alle capacità del concorrente Dai tempi di Lascia o raddoppia al Rischiatutto da Degoli alla signora Longari il premio in denaro la ricchezza il sogno di un improvviso benessere benessere avevano come premessa una competenza magari eccentrica o perfino aberrante una prestazione eccezionale qualcosa di talmente raro da far meritare automaticamente la straordinaria ricompensa che veniva dopo la domanda finale in cabina Il pubblico assisteva agli esercizi di memoria di paranoici della specializzazione così come si poteva assistere al triplo salto mortale di un acrobata il funambolo apparteneva a una realtà altra separata dalla quotidianità esisteva come fenomeno in tutto e per tutto televisivo di cui non si aveva altra esperienza se non attraverso l occhio del piccolo schermo Invece a mano a mano che i palinsesti saturavano tutte le fasce orarie e che le ore morte venivano riempite dai pro- 86
grammi attraverso l infinita varietà di giochini telefonici e di premi grandi e piccoli si veniva configurando un interazione fra televisione e pubblico in cui la felicità il denaro il premio erano praticamente svincolati da una prestazione quale che fosse La premessa fondamentale quella che dava di fatto un quasi-diritto alla ricompensa era semplicemente quella di seguire il programma Alle solitudini degli appartamenti metropolitani si rispondeva rispondeva con un offerta continua di illusioni per modeste che fossero facendo capire che quella solitudine era calata in un flusso meraviglioso di immagini un mondo etereo dove il benessere era a portata di mano Anche tu assenteista insoddisfatta piccolo-borghese piccolo-borghese inquieta casalinga frustrata pensionato ingrigito potevi indovinare il numero dei fagioli della Carrà accedere per un momento alla celebrità partecipare a un evento acchiappare la scia della cometa delle illusioni Sono i primi esempi di televisione interattiva in cui lo spettatore può tentare di diventare attore Si vince sempre E se non si vince oggi si vincerà domani con un altra telefonata con un altro programma D altra parte non si vinceva sempre anche in Borsa prima del martedì nero e del venerdì magro non si stava realizzando il sogno di moltiplicare i soldi senza fatica semplicemente puntando su questa o quella società quotata quotata su questo o quel fondo d investimento Non si avverava il miracolo di un capitalismo autenticamente popolare un gioco del lotto a colpo sicuro in cui tutto il parco buoi scopriva di avere diritto alla ricchezza Che ho vinto Che ho vinto ?, chiedevano con perfetta improntitudine al telefono i falsi giocatori giocatori inventati da Arbore in Indietro tutta prima ancora di avere ascoltato la domanda il quiz il giochetto Grandi scristianizzatori Potrebbe essere noioso e non immune da ritorsioni moralistiche moralistiche procedere a un elenco delle categorie spirituali prodotte prodotte o se non prodotte selezionate amplificate e diffuse dalla televisione Eppure che cosa otterremmo se mettessimo nel frullatore l intera programmazione televisiva e ne distillassimo come quintessenza il significato morale di fondo Alla rinfusa 87
un esasperazione della sessualità presentata di norma come diritto diritto individuale al piacere a cui fa da sfondo l esaltazione del corpo sia nei programmi sia nella pubblicità una celebrazione enfatica della ricchezza esibita e del consumo vistoso un clima di festa perenne di sagra irresponsabile Nulla di sobrio niente di austero ci mancherebbe Il fatto è che questo brodo molto moderno viene preparato praticamente all unisono dalla Fininvest Fininvest come dalla Rai Da questo punto di vista il duopolio è una finzione e non è un caso che si cominci a parlare con sempre maggiore appropriatezza di sistema televisivo Si interpreti in tutte le accezioni praticabili il termine sistema ma riesce difficile negare che dopo avere partecipato alle giostre di Dallas e di Dynasty televisione privata assistere ai mediocri fasti di Beautiful televisione pubblica rappresentasse un immersione nello stesso fiume Si disse ai tempi di Dallas che questo serial concedeva alla gente comune ma forse allora all inizio degli anni Ottanta Ottanta qualcuno poteva ancora arrischiarsi a dire proletariato senza passare immediatamente per retrò la chance di sentirsi moralmente superiore ai ricchissimi personaggi della finzione televisiva A distanza di tempo registrato il trascendentale successo politico di Silvio Berlusconi viene da pensare che in realtà il sentimento del pubblico rispetto al perfido J R Ewing il tycoon del petrolio fosse di tutt altro tipo Ma se è adeguata alla realtà l idea di una omologazione di fondo negli stili e nei contenuti fra televisione pubblica e privata non sembrerebbe allora del tutto convincente nemmeno l identificazione dell attuale presidente del Consiglio come il grande scristianizzatore dell Italia contemporanea Il giudizio è stato espresso con estrema chiarezza dallo scrittore cattolico Vittorio Messori in alcune dichiarazioni successive all exploit pivettiano al Meeting di Cl 2 2 Io ero a Rimini quando lei ha parlato Li ho sentiti gli applausi che riceveva per quella sua sortita sul ” popolo in esilio “, quando demonizzava la Dc che secondo lei sarebbe responsabile della scristianizzazione in Italia Io non demonizzo nemmeno Berlusconi vediamo come va Ma devo ricordare a Pivetti che se c è stato un responsabile della scristianizzazione in Italia questo è il Cavaliere Le sue reti sono il simbolo di un umanità per cui Dio non è neppure un ipotesi Certo il degrado morale è un trend di tutto l Occidente Occidente ma Pivetti non può ignorare che le paillettes di Berlusconi che la 88
È certo che proprio per stigma genetico essendo nate con l obbligo di stare sul mercato senza la protezione del canone d abbonamento le reti della Fininvest hanno dovuto rincorrere rincorrere il pubblico puntando su ciò che fino ad allora la tv di Stato si guardava bene dall offrire e quindi ecco la maggiore spregiudicatezza qualche strappo alle regole scollature più profonde libertà di parolaccia E forse potrà anche risultare sorprendente che malgrado tutti gli inchini che si sono visti ai valori del cattolicesimo e della famiglia una rete Fininvest mandi in onda spettacolini soft core prodotti dalla factory di Playboy Ma sono inezie sfumature nient altro che variazioni su un tema Ebbene sì ho fornicato come diceva l anziano aristocratico inglese ma è stato tanti anni fa in un Paese straniero e la ragazza è morta Per l appunto si commettono peccati di entità lievemente maggiore quando l ora è tarda i bambini sono a letto e le coppie regolarmente sposate in attesa di andarci Nella morale cattolica fai da te che sembra essere il vero criterio assimilato in tutte le sue implicazioni dai ceti moderati che sono poi quelli a cui si propongono modelli di riferimento in genere smodati potrebbe darsi che anche questo venga considerato un buon viatico all intesa coniugale alla stessa stregua della luna durante la serata romantica nella reggia di Caserta durante il G7 Mulini bianchi Ci sarebbe spazio per considerazioni non insignificanti sul delinearsi di stili di comportamento che percorrono il doppio binario dell accettazione di un cristianesimo più che altro sentimental-convenzionale e del rifiuto del carattere vincolante dei precetti ecclesiastici in tema di morale sessualità matrimonio matrimonio compresi ma fermiamoci a questa idea della famiglia sbandierata al di là di qualsiasi forma abbia assunto in quanto istituzione e di qualsiasi cosa voglia significare sul piano sociale sua idea di tempo libero come ricerca di cose lontane dalla serietà della vita son ben più responsabili della scristianizzazione che non la spartizione delle tessere che faceva Sbardella intervista a Silvia Giacomoni la Repubblica 30 agosto 1994 89
Anche con echi lievemente imbarazzanti tenuto conto che mentre il senso dello Stato è sempre stato carente il senso della famiglia non è mai mancato Forse ecco con la differenza che i vecchi imprenditori politici democristiani la consideravano un serbatoio di voti mentre per i manager di Publitalia sarà un target di consumi e per gli homines novi scremati da Forza Italia l embrione di un club politico moderato Sia come sia dire famiglia evoca qualcosa E quindi spettacolo spettacolo inevitabilmente per le famiglie i varietà del sabato sera e della domenica pomeriggio i Biberon e i Saluti e baci il nazionalpopolare di Baudo e la telenovela accomunati per chi li produce da una spessa indifferenza per la qualità dello spettacolo e perciò stesso come conseguenza diretta con la convinzione sottostante che anche la qualità delle famiglie non sia gran che Non si corre troppo in là a dire se il sillogismo funziona che anche al culmine del processo di modernizzazione la premessa dell ideologia televisiva è esattamente simmetrica simmetrica alla convinzione attribuita al realismo di Ettore Bernabei secondo cui gli italiani erano fatti i conti cinquanta milioni di teste di c .. Alla luce di questa indifferenza estetica ed etica può anche venire il sospetto che nel giudicare il rapporto fra televisione e società possa essere replicata su un altro piano ma con la medesima intenzione moralistica l idea metafisica della distinzione distinzione fra il Paese legale e il Paese reale fra la politica e la società potrebbe delinearsi cioè anche solo a scopi polemici la concezione di una televisione cattiva capace di esercitare un influenza nefasta su una società intimamente buona Si tratta di una riduzione semplicistica che con ogni probabilità non reggerebbe a verifica È una tesi che nei suoi tratti essenziali può assumere un suo rilievo strumentale se viene fatta propria da settori limitati corporativi di opinione pubblica interessati interessati a promuovere istanze polemiche proprio nei riguardi dei processi di modernizzazione e quindi a eleggere come bersagli polemici i più vistosi idola di una contemporaneità ritenuta nel suo complesso un inquietante e stordente procedere della perdita di valori Come si è accennato se c è uno schema che inquadra il rapporto televisione / pubblico è piuttosto quello di una loro progrediente identificazione È anzi all interno di uno schema 90
di sovrapposizione senza attriti che si potrebbero analizzare i giochi di specchi fra emissione di modelli e comportamenti di massa esaminando come gli uni interagiscono con gli altri Si potrebbe registrare ad esempio che la tendenza dei programmi di intrattenimento è rivolta a incorporare il pubblico nella trasmissione trasmissione annullando il diaframma fra chi produce spettacolo e chi lo riceve Mentre lo spettacolo televisivo tradizionale il vecchio Studio Uno per capirci non usciva dallo schema teatrale di qua lo spettacolo di là un pubblico in platea a poco a poco la distanza è stata annullata Una delle prime efficaci sottolineature di questa evoluzione evoluzione elaborata in piena consapevolezza critica è stata offerta dal programma di Renzo Arbore Indietro tutta dove spalti di figuranti facevano da pubblico finto e da coreografia vera allo spettacolo Ma chi ha approfondito più deliberatamente questo modello perfezionandolo ed esasperandolo via via nel tempo è stato più propriamente il vecchio sodale di Arbore Gianni Boncompagni Prima con il contenitore di Domenica In nel quale un folto gruppo di ragazzine è stato istituzionalizzato come elemento dello spettacolo coro messo rigorosamente in uniforme chiamato a scandire ad accompagnare e ad animare i passaggi del programma E alla fine con l equazione totale praticata con Non è la Rai la trasmissione di Ambra Chi ha fermato almeno una volta il telecomando sul programma programma di Boncompagni sa che nel suo genere è geniale Si tratta di un evento quotidiano senza pubblico una macchina celibe di intrattenimento dove i ruoli sono intercambiabili a rotazione fra protagoniste e gregarie Vederlo dal tinello di casa per un aspirante Ambra è come guardare un acquario in cui tutto è variopinto così spontaneo in apparenza dove quelle sue coetanee sexy ma non troppo e belle ma non tanto da mortificarti Le vogliamo carucce ha teorizzato Boncompagni Boncompagni perché se sono eccessive poi non c è identificazione quelle sue virtuali compagne di scuola ridono ballano cantano cantano si entusiasmano si commuovono e versano lacrimoni di soddisfazione a turno le une per le altre Tutto perfettamente confezionato più vero del vero per quanto sigillato ermeticamente ermeticamente sotto vuoto spinto A prima vista si direbbe che questo congegno è un formidabile formidabile produttore di esclusione E però in via complementare 91
chissà che emozione illudersi di essere là oltre lo schermo dentro la scatola magica quindi chissà che frustrazione umiliante umiliante non poterci essere con le magiche Pamela Francesca e Roberta e dovere sopportare invece fuori dalle ore della trasmissione la noia della vita con papà e mamma e il fratellino piccolo e lo strazio della scuola e dei professori E dunque per esserci nel luglio 94 si affollano e sfilano in quindicimila alla selezione per la nuova serie della trasmissione davanti allo sguardo allenato di Boncompagni il quale osserva giudica e alla fine approva o condanna I resoconti sui provini sono rivelatori dell atteggiamento con cui le ragazze guardano alla promessa di felicità televisiva Succede per esempio che il regista ne boccia una ma quella capisce invece che l hanno promossa Ed è scoppiata in un pianto liberatorio così terribile terribile con singhiozzi così esagerati così bestiali buttandosi addosso alla ragazza che l accompagnava che tutti gli occhi si sono appuntati su di me con un rimprovero preventivo Ho detto okey presa non parliamone più Per un Ambra Angiolini che sembra essere nata professionista professionista che ha in repertorio un catalogo intero di furbizie espressive e di strumenti comunicativi ci sono migliaia di casi sociologici al ribasso esemplificazioni rionali eccessi ottusità e cecità di una provincia profonda sconvolta dal richiamo della televisione Boncompagni lo ha confidato in un intervista a L Espresso 3 ha conservato tutti i provini registrati Perché sono sicuro che fra vent anni saranno un documento storico un reperto d epoca prezioso L occhio clinico-cinico del regista cataloga un campionario campionario sociale ed esistenziale inquietante perché le aspiranti sembrano tutte clonate fascia sociale medio-bassa tutte apparecchiatissime acconciate con pettinature inverosimili con quei tacconi orribili che vanno quest anno strozzate in vestiti minimi Più erano formose più si stringevano E ancora Tutte che dicevano ” borza “, ” danza ” con la zeta dolce … Tutte un po intimidite a spiegarsi con parole assolutamente identiche facevano tutte ancora la scuola dell obbligo e se erano state bocciate era sempre ” perché i professori ce l avevano ” con 3 Cfr l intervista raccolta da Stefania Rossini Ambra e le altre Serena disperazione L Espresso 22 luglio 1994 92
loro mentre il tempo libero lo passavano tutte a fare ” gnente “. Nessuna lettura nessun interesse preciso La crudeltà fredda come da entomologo di Boncompagni fissa con lo spillo istantanee di solitudine interni di case dell dell hinterland caseggiati in periferie dove dal punto di vista dei rapporti uomo-donna la nostra è la stessa civiltà contadina di duemila anni fa in cui il maschio è terribile antico ignorante ignorante e dove lo schema infallibile di giudizio trasmesso di padre in figlio è la ragazza che ci sta è una troia quella che non ci sta è una stronza Nella crudezza delle espressioni si coglie la visione disincantata di una società italiana in pericoloso pericoloso bilico fra dimensione arcaica e secolarizzazione apocalittica apocalittica Al centro esatto di questo equilibrio così funambolico c è il mondo colorato della televisione Che cosa ci si può aspettare aspettare allora dalla tv Che riesca nel miracolo di trasformare l emarginazione sociale in riscatto la subalternità culturale in protagonismo L afasia in comunicazione La bambina involgarita involgarita della porta accanto in una sophisticated lady No piuttosto piuttosto la produzione di miti e autoconsumo di mitologie Cioè conformismo adeguato ai tempi prodotto dalla televisione e da essa replicato e intensificato all infinito Rispondono infatti infatti le giovani italiane tutte già piccole Parietti e simil-Marini confessando obiettivi esistenziali da serial californiano e già abituate a replicare alle domande in stile da rotocalco Mi vorrei comprare la villa con la piscina come si vede in tv Faccio animazione nelle discoteche Non ho assolutamente tempo per i fidanzati Se è vero quello che dice Boncompagni a proposito delle periferie metropolitane e della provincia più marginale siamo ancora in una condizione che non trova migliore descrizione rispetto a quella della stranota formula il medioevo più la televisione Una società arcaica nei suoi sentimenti più profondi profondi e nei suoi comportamenti primari su cui attecchiscono però almeno in superficie tutte le varietà standardizzate del comportamento up-to-date Ci si potrebbe sbizzarrire a enumerare enumerare le possibili combinazioni di arcaico e ultramoderno offerte da un sincretismo di questo genere le aspirazioni su cui modellare la propria vita Ciò nondimeno si tratterebbe di un esercizio non eccessivamente eccessivamente fruttuoso se l intento fosse di individuare ciò che si 93
ritiene positivo e di puntarci sopra a fini pedagogici Proprio l impasto così difficilmente districabile fra antico e nuovo fra premoderno e postmoderno sembra in realtà la cifra più diffusa nella società al livello collettivo come per gli individui È per questo che alla fine riesce incongruo proporre come caratterizzazione politica specifica come interesse selezionato temi aurorali come quello rappresentato dalla famiglia proprio perché l audience è ugualmente sensibile sia all evocazione sentimentale sentimentale o melanconica di valori tradizionali sia all attrazione della convenzionalità moderna scandita dai piaceri e dalle trasgressioni sempre a un passo dal tramutarsi in convenzioni della civiltà di massa Un tema che richiama costitutivamente saldezza di convinzioni convinzioni e coerenza di comportamenti risulta efficace solo per quelle minoranze avanguardie o retroguardie che dir si voglia che puntano su fattori forti di identificazione e che si sentono in grado di sfidare polemicamente il senso comune l atteggiamento convenzionale delle maggioranze Ma su un piano generale la testimonianza anche nei suoi contenuti di contrapposizione esplicita a una tendenza omologata tradotta in messaggio televisivo appoggiata a un supporto massmediale si presta a una ricezione frammentata tende a non differenziarsi dagli altri elementi proposti alla sfera del consumo Anche se fosse spendibile una proposta continua e sistematica di valori ispirazioni ispirazioni ideali complessi simbolici riferiti a modelli comunitari questa proposta tenderebbe ad appiattirsi a depotenziarsi a configurarsi senza soluzione di continuità come una delle numerosissime numerosissime configurazioni della mappa che disegna l orizzonte tradizione-modernità Si potrebbe concludere insomma con un pronunciato realismo il che equivale detto più esplicitamente a sostanziale sfiducia verso i tentativi di invertire eroicamente la rotta ma anche per ciò che riguarda il passato verso l attribuzione attribuzione di imputazioni e responsabilità specifiche in ordine a processi complicati come la scristianizzazione Come in Non è la Rai probabilmente è caduta la paratia fra spettacolo e pubblico A questo punto l identificazione è esatta la sovrapposizione perfetta Una certa idea della televisione televisione così come una certa idea della famiglia appartengono al passato quando l una e l altra erano diverse Oggi presentare alla società agli spettatori oleografie pacificanti e richiami 94
a convenzioni nostalgiche vuol dire con ogni probabilità non produrre né intrattenimento né politica ma più prosaicamente far confluire echi ideologici in una proposta alla fine che attiene all estetica dei mulini bianchi insomma alla pubblicità [ 1994 ] 95
VI QUALUNQUISMO Alle elezioni del 2 giugno 1946 il Fronte dell Uomo Qualunque Qualunque conquistò il 5,3 per cento dei voti e 30 seggi quasi tutti localizzati nel Centro Sud Il successo vero per il movimento di Guglielmo Giannini sarebbe arrivato alle amministrative del novembre successivo Il Fronte … ottenne buone affermazioni nei centri settentrionali dove la sua presenza era stata fino a pochi mesi prima addirittura irrisoria Ma il suo successo fu strepitoso nel Centro e soprattutto nel Meridione A Palermo Foggia e Lecce le liste del torchietto risultarono prime in assoluto assoluto così come a Bari Catania Messina e Salerno 1 A distanza di un anno e mezzo con il voto popolare del 18 aprile 1948 dominato e plasmato politicamente dall alternativa fra Dc e socialcomunisti socialcomunisti l Uomo Qualunque fu praticamente spazzato via alleato estemporaneamente con i liberali nel Blocco nazionale Giannini vide eletti solo cinque dei suoi candidati In pochissimi anni si era consumata un avventura politica che oggi per i suoi tratti sul filo del grottesco per l accanimento espressivo per l arcaismo della sua cultura sembra concepibile concepibile soltanto situandola nel momento storico del primissimo dopoguerra occorre immaginare un commediografo giornalista giornalista cineasta giallista canzonettista Giannini per l appunto che entra in scena sul palco principale della politica italiana e da parvenu con il suo giornale rissoso si mette a parlare direttamente alla gente anzi alla Folla di un Paese segnato drammaticamente dal crollo del fascismo e tragicamente dal disastro disastro della guerra e che si mette a propagandare idee sedicenti 1 S Setta Il qualunquismo in La politica italiana Dizionario critico 1945- 1995 a cura di G Pasquino Roma-Bari Laterza 1995 pp 370-371 Setta è anche l autore della principale ricostruzione storica in materia L Uomo qualunque 1944-1948 Roma-Bari Laterza 1995 2 97
rivoluzionarie cercando demagogicamente un ruolo di capopopolo capopopolo mentre i protagonisti del patto di rinascita nazionale De Gasperi Nenni e Togliatti sono al governo insieme uniti da un disegno di ricostruzione che non si è ancora spezzato come accadrà traumaticamente pochi mesi dopo È superfluo ripercorrere qui l immaginoso universo dei simboli e delle idee di Guglielmo Giannini se non per identificare identificare i punti focali del suo discorso pubblico Il disprezzo per la politica e per i professionisti della politica i politicanti La diffamazione sistematica dei protagonisti della vita pubblica la messa in ridicolo degli avversari riempiti protervamente di insulti La rivendicazione della libertà anarcoide per l uomo della strada torchiato da poteri ostili e impenetrabili ecco il simbolo del movimento un pover uomo messo sotto torchio e spremuto dagli uomini politici E soprattutto un astio fortissimo fortissimo traboccante irriducibile per la classe politica antifascista che veniva dipinta come un nuovo regime con le sue ipocrisie inedite con le epurazioni che salvavano i potenti e mettevano nei guai i pesci piccoli con la manipolazione partitica della volontà popolare Il dopoguerra Il clima che si era creato dopo la Liberazione era determinato determinato da un lato da una classe politica emersa con l antifascismo e la Resistenza e dall altro da una società profondamente divisa divisa se non lacerata compromessa con il regime per ragioni di consenso o di interesse con una borghesia atomizzata dal fascismo che aveva annichilito le articolazioni della politica e con una larga parte d Italia che era rimasta inerte rispetto alla guerra di liberazione Il messaggio di Giannini riusciva a fondere sentimenti e risentimenti in un vangelo antipolitico che permetteva di prendere le distanze sia dai nuovi padroni sia dalle proprie responsabilità o connivenze passate così come dai sensi di colpa per avere fatto parte di un esperienza finita nel discredito e a partire dalle leggi razziali nella vergogna Una inclinazione non proprio e non ancora revisionista ma certamente relativizzatrice del fascismo si era espressa subito subito dopo la conclusione della guerra Si era manifestato subito 98
con una certa chiarezza il tentativo di ridurre il fascismo a una vicenda provinciale a una dittatura all acqua di rose anzi all italiana una fiera delle vanità dominata dalla personalità istrionica di Benito Mussolini era il fascismo inteso come faccenda faccenda di faide tra romagnoli su cui ironizzava Leo Longanesi era il tentativo di risolvere nostalgicamente e catarticamente la catastrofe nazionale nella constatazione da rotocalco popolare che dalle tasche del Duce appeso a piazzale Loreto non era caduto un soldo oppure la più sofisticata costruzione di un anti-antifascismo che conduce alla piccola ideologia del Mussolini buonanima fino al buonuomo Mussolini reinventato nel testamento apocrifo scritto nel 1947 da Indro Montanelli Ha commentato uno storico senza inibizioni nei giudizi Sergio Luzzatto Il successo di pubblico di Montanelli negli anni della ricostruzione molto doveva alla sua capacità di rivolgersi da ” cattiva coscienza d Italia ” alla coscienza degli italiani che erano stati fascisti non volevano più esserlo ma nemmeno volevano sentirsi in colpa per esserlo stati 2 Che cosa proponeva a questa gente Giannini Che cosa prospettava agli epurati ai ceti medi meridionali agli attendisti attendisti alla zona grigia a tutti coloro che avevano vissuto nel fascismo ma anche a tutti i moderati che avvertivano con fastidio il mito ciellenistico della Resistenza e i progetti di rigenerazione catartica dei partiti al governo Naturalmente un estraneità assoluta un ostilità plebea verso l insieme della classe politica uscita dai Comitati di liberazione E a seguire una enfatica rivendicazione dell inutilità della politica e dei partiti Noi non abbiamo bisogno che d essere amministrati e quindi ci occorrono degli amministratori non dei politici Il capo dell Uomo Qualunque proponeva quindi ai vertici dello Stato un buon ragioniere non occorrono né Bonomi né Croce né Selvaggi né Nenni né il pio Togliatti né l accorto De Gasperi Un buon ragioniere che entri in carica il primo di gennaio che se ne vada al 31 dicembre che non sia rieleggibile per nessuna ragione La retorica della buona amministrazione contro la politica e i suoi schematismi ha poi avuto una storia lunga e per qual- 2 Cfr S Luzzatto Il corpo del duce Un cadavere tra immaginazione storia e memoria Torino Einaudi 1998 p 125 99
che aspetto non prevista fino a diventare un topos di tutte le iniziative di destra criptate ideologicamente ma di destra che hanno cercato di fare saltare esperienze consolidate storicamente nelle realtà locali ad esempio in una città come Bologna dove la sinistra è stata battuta dal candidato a trecentosessanta gradi cioè apparentemente non politico Giorgio Guazzaloca Guazzaloca autoproclamatosi erede del civismo comunista degli anni di Giuseppe Dozza Invece il movimento qualunquista si è spento non appena lo spazio politico è stato occupato dallo scontro d epoca del 1948 di fronte a un confronto politico che implicava una battaglia tra visioni del mondo ma anche una scelta di campo esplicita fra i due blocchi internazionali contrapposti il terzaforzismo maleducato di Giannini insieme con le volgarità le arguzie plebee i soprannomi ingiuriosi i Fessuccio Parmi i demofradici cristiani diventarono all improvviso moneta fuori corso L impronta qualunquista Dopo di che il qualunquismo sopravvive a lungo in Italia quasi solo come criterio di giudizio sugli atteggiamenti politici altrui La Dc ha avuto un ruolo significativo nel formare alla democrazia i ceti medi usciti dal fascismo Il suo anticomunismo anticomunismo è stato un cemento efficace anche nei confronti di quelle fasce di elettorato conservatore che cercava protezione ben più che slancio sociale che nutriva un acuto senso di diffidenza nei confronti della progettualità sociale e delle preoccupanti intenzioni riformiste In parallelo il Pci organizzava il suo consenso mantenendo al proprio interno una robusta direttrice ideologica e organizzativa che in linea di tendenza impediva escursioni populiste o qualificabili esclusivamente in chiave di protesta Come immagine il partito di Togliatti era un partito di militanza severa e di strenuo professionismo politico La sua condanna all opposizione cioè a essere minoranza confermava semmai uno stile di enunciata sobrietà che più tardi sarebbe sfociata nella rivendicazione della diversità morale Enrico Berlinguer Il Pci è l unico partito pulito e diverso 1980 ma anche in questo caso che pure sotto il profilo politico 100
poteva risultare suscettibile di sfumature extrapolitiche e a indignazioni e denunce non sempre argomentabili come lineare lineare conflittualità politica l impronta qualunquista non era visibile se non in alcune espressioni popolari antipadronali e antidemocristiane e forse anche antisistema per necessità sostanzialmente pubblicitarie Per un lungo periodo va detto in ogni caso che la politica italiana fu orientata o da progetti di significativa caratura oppure da conflitti di particolare intensità Ma dai binari ufficiali del confronto politico non si usciva Gli aspetti più enfatici e folk dell agonismo politico il presidenzialismo ante litteram come espressione dell autorità la richiesta della pena di morte insieme agli almirantiani temi socializzanti di evidente ascendenza fascista repubblicana vennero assunti come istanze propagandistiche dall estrema destra missina non ancora riciclata in chiave liberalgollista senza che ciò si trasformasse in una duratura corrente d opinione osservabile nel corpo della società Anche le ricorrenti evocazioni evocazioni della maggioranza silenziosa a suo tempo qualificate come espressione di un intreccio fra impulsi qualunquisti e velleità autoritarie si collocavano in realtà nei binari tracciati dallo scontro terroristico durante gli anni Settanta Erano una risposta suscitata e magari sollecitata dall esasperazione del conflitto politico e sociale una richiesta di law & order ben più che un potenziale manifesto antipolitico o poujadista Anche perché mancava del tutto l imprenditore politico per l eventuale vocazione qualunquista Non esistevano soggetti in grado di coagulare fuori dal sistema dei partiti il disagio per la conflittualità sindacale perfino un evento dirompente come la marcia dei quarantamila dell ottobre 1980 nella Torino dell ultimo grande conflitto sindacale si ritrovò in breve orfano di referenti politici in grado di mettere a capitale la rottura di paradigma e l inversione di consenso che si erano registrate Sintomi di una disaffezione per i partiti e la politica così acuta da colorarsi di tratti qualunquisti si manifestarono durante il decennio Ottanta Ma si parla di tratti qualunquisti perché è piuttosto difficile se non del tutto impossibile individuare uno specifico programma qualunquista Sarebbe più opportuno indicare il primo manifestarsi di un atteggiamento di rifiuto verso il funzionamento della politica italiana con le sue formule usurate l arco costituzionale la conventio ad excludendum 101
l immobilità sostanziale dell equilibrio di governo gli assetti consociativi suggeriti e dettati dall assenza di alternanza Il primo segnale di rifiuto si era rivolto verso quella cultura di sinistra che aveva egemonizzato nel decennio precedente il discorso pubblico fino a configurarsi essa sì come una sorta di ideologismo qualunquistico per quanto orientato in termini politically correct Ma ben presto il rifiuto si era indirizzato verso il sistema dei partiti cioè verso i soggetti giudicati responsabili di una democrazia bloccata Piove governo ladro I confini fra qualunquismo e critica del sistema politico sono sottili Talvolta permeabili Si comincia infatti a parlare di partitocrazia adottando un termine che in precedenza veniva ascritto al lessico della destra non liberale Ad un tratto tutte le tradizioni e le abitudini che giustificavano anche i balletti della politica parlamentare tutti gli echi di una storia che si cristallizzavano nelle cerimonie partitiche avevano smarrito il loro senso e con questa perdita si smarriva dunque anche la razionalità del processo politico con una percezione via via più diffusa di un autoreferenzialità che slittava progressivamente nell insensatezza irrimediabile tout court della politica La struttura cosiddetta poliarchica della Dc con il conseguente conseguente equilibrio mobile delle correnti cominciava a diventare peggio che incomprensibile Il dilemma dell alternativa che aveva affascinato le menti migliori della sinistra si trasformava trasformava in puro scontro fra socialisti e comunisti proprio mentre l assetto di governo con il non dimenticato Caf si proponeva nel segno dell immutabilità A quel punto l unica possibilità era cercare di capire se era nato prima l uovo o la gallina Vale a dire se era il cattivo funzionamento del sistema politico a generare il rifiuto e la presa di distanza da parte dei cittadini oppure se esisteva e agiva una costante italiana qualunquista riassumibile nel partito del piove governo ladro già stigmatizzato da Emilio Lussu in un discorso all Assemblea costituente nel 1946 Chi ha in antipatia il ricorso a categorie antropologiche che fissano la dimensione sociale sub specie aeternitatis dovrebbe 102
rispondere tranquillamente al negativo Anzi si potrebbe ribattere che in realtà nel momento della crisi più acuta del sistema politico si è assistito a una mobilitazione piuttosto straordinaria in termini politici dell opinione pubblica Agli inizi degli anni Novanta l avvenimento politico principale non è tanto l emersione della Lega di Umberto Bossi quanto l identificazione identificazione di una quota ampiamente maggioritaria della società italiana con le iniziative referendarie per la modificazione del sistema elettorale Prima nel 1991 con il referendum sulla preferenza unica e poi nel 1993 con la consultazione contro il metodo proporzionale proporzionale si è formato un consenso molto ampio sul tema delle regole e della loro trasformazione Ciò significa che la critica condotta verso la politica trovava sbocco in strumenti dichiaratamente dichiaratamente politico-istituzionali Con un minimo di ottimismo si poteva pensare perfino che lo slancio referendario contro la Repubblica dei partiti fosse animato almeno in parte da una coscienza civica Di sicuro c è che in quella fase l insofferenza per la politica effettuale e il desiderio di cambiamento si sono incrociati Non che tutto fosse così limpido dal momento che alcune venature qualunquiste erano visibili Ma era altrettanto visibile solo a volerlo anche l eccesso di aspettativa che veniva veniva collocato sulla trasformazione della formula elettorale un qualunquismo di secondo livello se si vuole che metteva in secondo piano il contenuto rispetto al metodo Si è argomentata argomentata e diffusa l idea che i referendum elettorali e il passaggio al maggioritario fossero la soluzione fatta e finita anziché la leva della trasformazione D altra parte erano pochissimi gli esponenti esponenti politici che avevano il coraggio di rivendicare le ragioni della politica la politica dei partiti nel momento in cui queste ragioni erano screditate Si aggiunga che nel frattempo era deflagrata deflagrata Tangentopoli che aveva rivelato un intrico estesissimo di politica e affari di cui tutti sapevano e tutti tacevano nel rispetto rigoroso delle convenzioni Ma anche il sostegno corale all inchiesta Mani pulite la trasformazione in eroe di Antonio Di Pietro e del pool di Milano l apparizione delle tricoteuse che si appassionavano alla telenovela della decapitazione di una classe politica le monetine gettate a Craxi sono tutti elementi che vanno interpretati all interno di una crisi di sistema Ovvero ammettiamo pure per un momento che ci sia 103
una vocazione qualunquista all interno della società italiana C è sicuramente chi pensa che Andreotti fosse il capo della mafia e che la storia d Italia sia una questione di complotti e di istituzioni deviate Ma fuori dalla dietrologia in tutti i momenti momenti cruciali della transizione italiana ha prevalso un impulso essenzialmente politico La stessa ondata giustizialista era situata all interno di una lotta politica accesa ma delineabile nel lessico della battaglia dichiaratamente politica di più perfino l eventuale manipolazione della questione giudiziaria era uno strumento utilizzabile in termini politici da una parte contro l altra ma soprattutto dall opinione pubblica contro gli attori di un sistema paralizzato Una delle prove a contrario potrebbe essere questa la tendenza referendaria ha avuto minor vigore nelle regioni meridionali cioè proprio nelle aree più indiziabili di conformismo qualunquista e di rigetto anomico della politica In cui invece gli apparati e le consuetudini clientelari hanno fatto in qualche misura da freno a una iniziativa di cambiamento cambiamento politico che colpiva e penalizzava i soggetti tradizionali di mediazione e raccolta del consenso Il qualunquismo semmai è tornato dopo in una nuova veste Non c è da riferirsi soltanto ad alcuni stili esemplificati da Silvio Berlusconi in cui comunque sono rilevabili tracce consistenti di antipolitica È vero che il capo di Forza Italia si è definito un sempliciotto rispetto al deprecato teatrino della politica e che la sua campagna per le elezioni del 2001 si è contraddistinta per lo sforzo continuo di connotarsi come l uomo del fare l imprenditore l innovatore l operaio a differenza dei fannulloni della sinistra di quei professionisti professionisti del dire che non hanno mai lavorato un giorno nella loro vita Tuttavia la sfumatura antipartitica è ancora più identificabile come si è segnalato in apertura nelle campagne elettorali per le amministrazioni locali dove spesso si assiste a candidature che si qualificano esplicitamente come una rottura delle convenzioni politiche enfatizzando la distanza dai partiti e chiedendo il consenso proprio su programmi svincolati da una prospettiva esplicita candidati per la città né di destra né di sinistra tenaci assertori della primazia dell amministrazione sulle logiche dell appartenenza politica Di sicuro piuttosto c è stato un contraccolpo nell opinione opinione pubblica determinato dalla sfasatura tra le aspettative 104
suscitate e dai risultati effettivi D altronde allorché si muove dalla promessa del bipartitismo perfetto e si giunge invece alla proliferazione di micro-formazioni parlamentari e a plateali fenomeni fenomeni di trasformismo come nell ultima legislatura non riesce difficile immaginare le ragioni per cui due nuovi referendum elettorali sono falliti e per quali motivi un terzo dell elettorato a ogni sondaggio dichiara ormai senza infingimenti la propria distanza dalla politica Una politica sbiadita Dopo di che e in conclusione sembrerebbe eventualmente possibile trovare altri indizi di qualunquismo nell atteggiamento verso la competizione politica e il confronto fra gli schieramenti attuali Circola e ha successo l idea che fra destra e sinistra questa e quella per me pari sono Si assiste alla rinuncia della presa di posizione come se non esistessero più differenze rilevanti Il residuo del qualunquismo è una vulgata aristocratica aristocratica socialmente elevata in cui l establishment non formula valutazioni ma assiste alla lotta politica con l atteggiamento distaccato di chi non si accalora per le parti in gioco Ma non c è un partito specifico né un istanza predominante neppure per questo disimpegno di segno nuovo ci sono compagni di viaggio una politica usa e getta un autopercezione di superiorità vagamente postmoderna rispetto alle differenze novecentesche fra destra e sinistra Un che di provinciale questo sì Come se il mezzo secolo abbondante di vita politica repubblicana non fosse riuscito a fissare un canone politico una serie cogente di discriminazioni di lealtà ideali e l unica modalità praticabile della politica fosse da un lato l indifferentismo e dall altro l utilizzo strumentale delle parti in gioco Sconfitto nel campo storico e reso infrequentabile infrequentabile nel campo politico il qualunquismo forse assume in avvio degli anni Duemila una veste inedita nel senso che dipinge la politica come un arena inessenziale scolora i conflitti a scontro di fazioni dipinge i programmi degli schieramenti come varianti di un pensiero omologato Mentre sullo sfondo permangono straordinarie tensioni svilite a guerricciole personalistiche personalistiche e interessi altrettanto conflittuali che solo l ottimismo 105
di Pangloss può ridurre a giochi di ruolo fra gente che in fondo condivide nel giardino della bipartisanship le convinzioni generali generali gli stereotipi formali le insignificanze della politica come elementi di un auspicato fair play non importa se ipocrita e non importa nemmeno se continuamente infranto [ 2001 ] 106
VII LA TV LA POLITICA E L ANTIDOTO DEL MERCATO Nello marzo 2003 si è constatato senza possibilità di dubbio come la televisione rappresenti un problema politico e subito dopo come questo problema politico si sia dilatato fino a rivelarsi un severo problema istituzionale Non che prima potessero esserci esserci tante incertezze in proposito Ma l autentica nevrosi che ha sovreccitato tutto il sistema politico durante i giorni che hanno condotto alla nomina del nuovo Consiglio d amministrazione della Rai è l esemplificazione più chiara della portata politica che viene attribuita al controllo della televisione pubblica nel contesto della situazione patrimoniale che investe il presidente del Consiglio e il processo decisionale che ha condotto alla soluzione del caso creatosi con la caduta del Cda precedente presieduto da Antonio Baldassarre costituisce la prova che la questione politica si proietta inevitabilmente e non proprio con riflessi positivi sulle presidenze delle Camere a cui la legge del 1993 assegna la titolarità della nomina Perché la televisione è una risorsa politica Nell attesa di conoscere l esito parlamentare della cosiddetta legge di sistema messa a punto dal ministro delle Comunicazioni Comunicazioni Maurizio Gasparri e a cui l Ulivo oppone i soliti duemila emendamenti conviene provare a definire alcuni aspetti di fondo riguardanti l orizzonte contemporaneo della televisione generalista nei quali si può riscontrare come agisca l intreccio fra politica e struttura televisiva Prima di tutto è utile chiarire le ragioni per cui oggi la classe politica considera il sistema della televisione e in particolare particolare l apparato della televisione di Stato come una risorsa cruciale per la formazione e il mantenimento del consenso politico C è in primo luogo l evidenza secondo cui l assetto 107
riconducibile a Silvio Berlusconi scarica sul secondo ramo del duopolio la Rai l interesse essenziale di tutto il sistema politico Una metà sostanziale della televisione italiana infatti non è né contendibile contendibile sul mercato né negoziabile in termini politici Al di là della correttezza giornalistica e dell equilibrio professionale delle principali figure che gestiscono l informazione di casa Mediaset dovrebbe essere chiaro che l indirizzo culturale il contenuto e l orientamento politico delle reti berlusconiane appartengono a una sfera larghissimamente discrezionale Ciò vuol dire che non esiste nessuna garanzia formale e sostanziale che i telegiornali e i programmi d informazione debbano rispondere a criteri di imparzialità Il privato è il privato e il fatto che la proprietà di mezzo duopolio sia da ricondurre al capo del governo è un semplice incidente della storia politica italiana È vero che sono state create le norme sulla par condicio ma esse sono state attive soltanto durante le campagne elettorali A sua volta il pluralismo dei contenuti politici delle reti Mediaset è garantito ammesso che si possa usare questa espressione da fattori impalpabili Nel 1994 conferendo l incarico di formare il governo a Berlusconi Berlusconi il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro si assunse un ruolo di garanzia informale come se dovesse essere paradossalmente il sovrano a coprire la responsabilità politica del capo del governo in seguito la legge sulla par condicio ha tamponato il problema alla meno peggio ma al prezzo di ulteriori ulteriori rigidità al dibattito pubblico tali da recare danno alla stessa libertà di informazione e di favorire ulteriori processi manipolativi Nel 2002 Carlo Azeglio Ciampi è ricorso allo strumento non proprio ovvio del messaggio alle Camere e in seguito a interventi tutti ispirati da una preoccupazione acuta per la tenuta del pluralismo nell informazione Su questo terreno è arduo immaginare rimedi se non radicali radicali Ma poiché il radicalismo dell eventuale terapia entrerebbe in conflitto con l interesse di una parte del sistema politico è più conveniente per il momento limitarsi all aspetto diagnostico Un approccio meno scontato potrebbe ad esempio prendere in considerazione le altre ragioni altre rispetto a un rischio monopolistico conclamato per cui l informazione televisiva riveste un importanza essenziale per la politica italiana 108 proprietario delle reti Mediaset in quanto
Ora se è evidente che i grandi numeri dell audience televisiva televisiva costituiscono un fenomeno di rilievo immediato tale da testimoniare con nettezza il peso potenziale della televisione nella formazione delle opinioni meno evidente risulta tuttavia per quale motivo dovrebbe esserci una congruenza così forte tra il controllo del medium televisivo e la formazione del consenso politico Occorre una visione pessimistica della società italiana per immaginarla come una sudditanza indistinta dominata dalla potenza intrinseca del medium stesso E in realtà anche le indagini che hanno cercato di misurare l influsso della televisione televisione sull espressione del voto come quelle del gruppo di ricerca ITANES mostrano una platea segmentata su cui non è il caso di immaginare un imprinting deterministico delle visioni del mondo proiettate dal sistema televisivo È vero che ITANES ha mostrato un particolare parallelismo fra il voto per il centrodestra di alcune fasce sociali in genere marginali e la loro esposizione ai programmi Mediaset ma questo aspetto semmai offrirebbe una spiegazione supplementare supplementare dell accanimento mostrato dalle parti politiche nella battaglia per il controllo dello spazio televisivo residuale ovvero la Rai E non spiegherebbe affatto per quale motivo i ceti più moderni e preparati dovrebbero essere inerti davanti al piccolo schermo fino a risultare succubi della sua influenza politica Un pessimismo di questo tipo è forse concepibile sul piano piano di una critica sociale di tipo antropologico o filosofico le masse televisive implose nella privacy si stagliano come una suggestiva immagine di Carlo Galli La guerra globale Laterza 2002 che allude a un universo sociale amorfo e in quanto tale strumentalizzabile e manipolabile dalla ratio implicita nel processo complessivo della postmodernità Tuttavia prima degli esiti finali della grande omologazione non è inutile concentrarsi concentrarsi su aspetti più circoscritti attraverso i quali sia possibile una spiegazione almeno parziale del dominio televisivo sulla formazione dell opinione pubblica Anche la spiegazione di Giovanni Sartori secondo il quale quale la ricerca obbligata dell audience innesca un meccanismo qualitativamente al ribasso appare di taglia troppo ingente per essere efficacemente esplicativa di processi più parziali Sul terreno empirico in questo momento non è in gioco la televisione cattiva maestra bensì il complesso di ragioni che 109
designano il peso politico dell informazione televisiva in una società come quella italiana Sotto questo profilo un ipotesi da valutare è che l incombere incombere dei messaggi televisivi vada di pari passo con la perdita di autorevolezza della stampa quotidiana Le ragioni che possono spiegare questo dato di percezione sono numerose ma una di esse ha un contenuto più politico delle altre Nei quotidiani d opinione la necessità dettata da comprensibili motivi di marketing di apparire il più possibile neutrali rispetto al conflitto politico contingente e generalmente in posizione terza riguardo al confronto fra i due schieramenti ufficiali tende a stemperare le posizioni o a renderle percettivamente irrilevanti in questo senso la denuncia delle viziosità intrinseche al centrodestra e al centrosinistra si qualifica agli occhi di molti lettori non tanto come una posizione sopra le parti ma come un patteggiamento continuo una compensazione manieristica e alla lunga irritante Ancora l attenzione meticolosa alle minuzie quotidiane della vita politica romana la spettacolarizzazione del gossip il retroscenismo fanno perdere di vista la portata reale del confronto confronto politico mentre il logorio inevitabile dei commentatori principali ciascuno preoccupato di non essere identificabile come una figura sbilanciata verso uno schieramento può rendere rendere irrilevanti le loro posizioni e condurre il pubblico a una sostanziale diffidenza verso i loro giudizi Detto a margine ciò contribuisce inoltre a spiegare il successo successo ovviamente di critica di un giornale come Il Foglio in quanto il quotidiano di Giuliano Ferrara si propone come il campione di un informazione partisan senza dissimulazioni retoriche O viceversa spiega il successo di mercato dell Unità diretta da Furio Colombo e Antonio Padellaro che ostenta un atteggiamento critico più estremizzato di quanto non sia la linea del suo partito di riferimento Su questo sfondo pur tratteggiato con sommarietà la brutalità brutalità espressiva dell informazione televisiva assume un segno di forza grandissima Mentre la carta stampata approfondisce e moltiplica senza per questo risultare autorevole e credibile il piccolo schermo seleziona e intensifica diventando nel medio periodo molto più persuasivo Oltretutto si nota facilmente che la televisione si appropria con prontezza degli elementi di 110
novità che appaiono sui giornali e li proietta in tempo reale nell nell opinione pubblica facendoli diventare ulteriori schegge della propria sfera di contenuti politici e di immagini pubbliche Quando la televisione produce l assetto politico In televisione il pluralismo è una condizione necessaria ma non sufficiente ad assicurare un informazione distaccata o corretta Le possibilità discorsive offerte dal montaggio dalla titolazione dalle scalette dei telegiornali dalla scelta degli argomenti argomenti e dal taglio e dal contesto delle dichiarazioni pubbliche sono talmente numerose per cui la faziosità si può esprimere anche in un prodotto ineccepibile dal lato professionale Ma non è tutto Si è dato con bella chiarezza almeno un caso in cui è stato lo stesso formato di una trasmissione politica a sovrapporsi in modo prepotente sul processo politico in corso assecondando e nello stesso tempo influenzando l esito di una fase politica Si ricorderà infatti che nella campagna elettorale del 1994 esistevano tre entità politiche in competizione Il bipolarismo era ancora in formazione e sulla scena politica erano presenti l alleanza capeggiata da Berlusconi la gioiosa macchina da guerra guidata da Achille Occhetto e il Patto per l Italia siglato da Mario Segni e Mino Martinazzoli Ebbene il clou di quella campagna fu rappresentato dal confronto quello sì bipolare fra Berlusconi e Occhetto negli studi di Canale 5 Con ogni probabilità il polo centrista era stato già sconfitto da un sentimento collettivo suggerito dai mezzi d informazione e da molti improvvisati fondamentalisti del maggioritario secondo cui nel nuovo schema elettorale lo slogan di fondo era o di qua o di là senza la possibilità di sfumature intermedie tuttavia il confronto fra il capo dei moderati e il leader dei progressisti esprimeva anche plasticamente plasticamente la necessità o l obbligo di adeguarsi a un principio alternativo a una scelta esclusiva alla cogenza aristotelica del tertium non datur In chiave di sistema questo rende manifesta l importanza strategica dell accesso all informazione d altronde è noto che sottoposti a un test demoscopico numerosi elettori inglesi negli ultimi decenni dichiaravano la propria disponibilità almeno 111
astratta a votare per il terzo partito uscendo dalla gabbia del confronto bipartitico fra Labour e Tory se i liberaldemocratici liberaldemocratici avessero una possibilità di vittoria il che dice qualcosa sull esistenza di barriere all ingresso del mercato politicoelettorale politicoelettorale dal momento che le chance di successo nelle urne dipendono anche dalla presenza e dalla visibilità nel dibattito pubblico ovvero dall accesso alla risorsa dell informazione di massa e dal modo in cui il sistema dell informazione presenta la competizione elettorale Come si sa il polo centrista alle elezioni del 94 vide sacrificati sacrificati sull altare del bipolarismo nascente i propri sei milioni di voti In seguito i casi sono stati meno clamorosi dal momento che la macchina bipolare si era andata assestando e il confronto si imperniava sui due schieramenti principali tuttavia non occorre occorre una mentalità particolarmente incline alla dietrologia per accorgersi che l ampio spazio dedicato dai talk show a Fausto Bertinotti non rispondeva soltanto all interesse giornalistico per l oltranzismo sofisticato del capo di Rifondazione comunista ma aveva come sottoprodotto anche la conseguenza di recare danni seri alla compattezza e alla capacità di attrazione dell dell Ulivo E forse è di qualche rilievo che alle elezioni del 2001 alcuni partiti come L Italia dei valori di Antonio di Pietro la Lega di Bossi il cartello postdemocristiano Ccd-Cdu e il movimento di Sergio D Antoni Democrazia europea non siano riusciti a raggiungere la soglia di sbarramento del 4 per cento al proporzionale un segno della loro irrilevanza numerica o anche un prodotto della semplificazione informativa La lottizzazione di maggioranza Una delle conseguenze più palesi del bipolarismo non temperato deriva dal fatto che la formula maggioritaria si è impressa a forza su un architettura istituzionale e su quella serie di convenzioni che i giuristi riferiscono alla costituzione materiale investendone profondamente la tenuta Ai tempi della scoppoliana Repubblica dei partiti la spartizione politica delle posizioni di vertice nell establishment pubblico e i suoi criteri di attuazione costituivano un sub-sistema pervasivo Se i partiti di governo gestivano in regime di monopolio pratico 112
gli enti di Stato con l Iri e l Eni che esemplificavano la logica della coabitazione democristiana e socialista esistevano ampi settori a cominciare dall elezione del capo dello Stato per venire agli istituti parlamentari dalla presidenza delle Camere alle commissioni parlamentari in cui il ruolo dell opposizione comunista era riconosciuto e negoziato La Rai era l esempio forse più plateale di quella che Alberto Alberto Ronchey definì lottizzazione La spartizione avveniva per aree di influenza si delineava nel controllo delle reti nella direzione dei telegiornali nelle nomine di tutta la costellazione dell emittenza pubblica nelle assunzioni dei giornalisti Una volta che il metodo maggioritario ebbe travolto il sistema di pesi e contrappesi risarcimenti e veti su cui si basava la convivenza politica e parlamentare le ripercussioni furono vistose Mentre in precedenza la televisione di Stato garantiva un pluralismo contrattuale in cui il servizio pubblico si qualificava come la camera di compensazione della trattativa politica la durezza implicita del sistema maggioritario non poteva non squilibrare anche il balance of power televisivo All epoca della proporzionale le convenzioni accettate consentivano una rappresentanza sufficientemente congrua con la consistenza dei partiti Il calcolo dei rapporti di potere permetteva ad esempio una divisione verticale delle reti e dei telegiornali ancorandoli al ruolo dei tre pilastri principali del sistema politico di allora Dc Psi e Pci Sotto i cartelli di appartenenza politica dei vertici la logica della spartizione e della compensazione dava luogo a una trama fittissima che alla fine produceva un rispecchiamento degli equilibri politici generali Che il sistema fosse perverso è fuori discussione ma sembra altrettanto chiaro che l impatto del maggioritario abbia prodotto l effetto dell elefante nella cristalleria Come se la dittatura della maggioranza si fosse sommata al manuale Cencelli Il primo presidente del Cda nominato dal Polo delle libertà con Irene Pivetti e Carlo Scognamiglio al vertice delle Camere ovvero Letizia Moratti è passato alla cronaca per avere esplicato un programma di gestione della Rai orientato a rendere la televisione televisione pubblica complementare alla programmazione delle reti Mediaset Il che significa che dal duopolio formalmente competitivo si passava automaticamente a un duopolio collu- 113
sivo Quanto al Cda nominato dall Ulivo il suo presidente Roberto Zaccaria ha interpretato la sua parte proponendosi in modo esplicito all incirca come un leader politico vicario per un disinibito editoriale del Foglio il suo Cda è affondato nella più bestiale faziosità elettorale Infine il Consiglio d amministrazione nominato dopo le elezioni del 2001 ha reso manifesto che la lottizzazione era divenuta doppia interessando sia le posizioni attribuite alla maggioranza sia le nomine riferibili all opposizione La formula del 3 + 2 ha esordito con la soluzione di per sé grottesca di un presidente che elegge se stesso sciogliendo lo stallo fra consiglieri consiglieri di maggioranza e d opposizione con il proprio personale voto In seguito la lunga lenta interminabile caduta del Cda presieduto da Baldassarre dopo le dimissioni dei consiglieri di centrosinistra Carmine Donzelli e Luigi Zanda e poco dopo del centrista ago-della-bilancia Marco Staderini ha messo in pubblico l insostenibilità perfino estetica dei criteri di nomina dei loro risultati pratici e dei loro esiti politici e istituzionali Il destino della terzietà Per reagire al discredito suscitato dalla fine ingloriosa del Consiglio d amministrazione dei giapponesi del Cda Smart i presidenti di Camera e Senato avevano una sola carta riunirsi in separata sede e uscirne solo con il foglietto con la cinquina dei designati Ma questa è un ipotesi astratta eroica nel modo in cui viene esposta e ragionevolmente impraticabile sul piano empirico Quando Marcello Pera ha escogitato la trovata di replicare nel Cda la formula che vige alla Commissione parlamentare parlamentare di vigilanza con la presidenza affidata a un membro dell opposizione almeno in un primo tempo è sembrato che essa non fosse più che un escamotage causidico per sparigliare il gioco Ma subito dopo su quell intenzione dei vertici parlamentari parlamentari è sceso un clima di trattativa clandestina Che cosa fosse accaduto è presto spiegato Mentre la parte diessina dell opposizione tentava di tenere ferma una posizione che rivendicava la totale e assoluta responsabilità di Pera e Casini nelle designazioni il vertice della Margherita si faceva coinvolgere nel negoziato Sarebbe un errore politico chiu- 114
dere la porta secondo le indiscrezioni attribuite a Francesco Rutelli avanzava terne di candidati discuteva in silenzio intravedeva la possibilità di incamerare un vantaggio politico frazionale Tanto che a nomina avvenuta il diessino Vincenzo Vita avrebbe sintetizzato in questo modo Siamo caduti dalla brace nella padella La designazione a presidente di Paolo Mieli è stata il tentativo tentativo estremo di uscire da un groviglio in apparenza inestricabile e ad un tempo lo sbocco politico di questo negoziato condotto sottotraccia La composizione del Consiglio era stata studiata con una certa accortezza almeno nel senso che gli altri quattro consiglieri Francesco Alberoni Angelo Maria Petroni Giorgio Rumi Marcello Veneziani rappresentavano più che altro un contorno intellettuale alla figura professionale di Mieli La scommessa consisteva nell ipotesi che una personalità come quella del direttore editoriale del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera potesse incarnare il ruolo di garante di tutti gli equilibri politico-culturali intrinseci alla Rai di gestore diplomatico dei prevedibili conflitti futuri di ispiratore culturale di una televisione sopra le parti o meglio in cui le parti trovassero una continua mediazione A posteriori è netta la sensazione che l attribuzione a una sola persona dell insieme di queste funzioni fosse all origine della debolezza della designazione La nomina del Consiglio inoltre appariva inevitabilmente squilibrata se si considera che al di là della proclamata autonomia dai partiti dei suoi componenti non si vedeva nessuna figura che potesse garantire secondo secondo il normale codice spartitorio uno dei partner di governo ossia la Lega Non appare un caso che il primo e più violento attacco contro il presidente designato sia venuto dalla prima pagina della Padania mentre Umberto Bossi non nascondeva diffidenze spirituali significative rispetto a Mielig È un sessantottino e io non dimentico Tutto il resto comprese le scritte antiebraiche alla sede Rai di Milano ha contribuito più che altro ad agitare le acque La diffidenza se non l ostilità di Silvio Berlusconi per il direttore che nel 1994 aveva pubblicato la notizia dell invito a comparire spedito al premier dal pool di Milano e che nella campagna elettorale del 1996 aveva scritto sul Corriere un editoriale inequivocabilmente avverso avverso al Cavaliere costituiva un ostacolo forse non insuperabile 115
se si tiene conto delle sperimentate capacità equilibratrici di Mieli mentre i punti subito rivendicati dal presidente sotto riserva cioè la nomina di un nuovo direttore generale le richieste retributive e l annuncio del ritorno in prima serata di giornalisti chiaramente d opposizione come Enzo Biagi e Michele Santoro Cominciamo bene aveva commentato Berlusconi che in un primo momento erano sembrate un test per misurare preventivamente il raggio della propria autonomia in pochi giorni hanno contribuito a bruciare una designazione che sotto l apparenza di una solidità ineccepibile conteneva evidentemente una criticità politica rilevante La caduta della designazione di Mieli per difficoltà di ordine tecnico e politico assecondate dal ticket Bossi-Tremonti è comunque significativa anche per alcuni effetti collaterali Secondo le interpretazioni più ottimistiche l invenzione del Cda presieduto da una personalità d opposizione ha fatto compiere compiere un passo avanti alla politica italiana Lo ha sottolineato lo stesso Mieli Il mio stato d animo è quello di uno scienziato che ha assistito ad un esperimento in provetta assolutamente inedito il cui risultato sarebbe stato utile per tutti E ancora In questa settimana è come se nel Paese si fosse manifestato un bisogno generale di professionalità e terzietà È un segnale positivo e fruttuoso Resta in piedi un metodo nuovo per una volta mi è sembrato di vedere venir fuori le parti responsabili dei due schieramenti Secondo questa tesi con una decisione di questo genere il bipolarismo italiano dimostrerebbe di non essere più in una fase di guerra civile Si sarebbero individuati individuati settori della vita nazionale tutelabili rispetto alla logica dell occupazione politica maggioritaria Ma si può immaginare che abbia un futuro una concessione dall alto determinata da un momentaneo calcolo di opportunità Che cosa resterebbe delle convenzioni nel momento dell acuirsi del conflitto politico Secondo una visione più venata di pessimismo la rinuncia forzosa di Mieli ha messo in chiaro invece un aspetto ulteriore del rapporto fra politica e informazione televisiva Questo aspetto ulteriore è la concreta impotenza di quelle posizioni politico-culturali che si fanno ascendere all idea di terzietà cioè di dichiarata distanza dal conflitto fra gli schieramenti non appena esse vengono a contatto con quell ambito in cui la politica esprime la durezza delle sue decisioni La terzietà 116
o il terzismo di cui Mieli è uno dei teorizzatori più assidui e convinti è un eccellente disposizione intellettuale che può esprimersi nelle scelte culturali nell osservazione analitica del confronto politico nella sollecitazione alla maggioranza affinché affinché non cada in tentazioni sfrontate e all opposizione perché non si rattrappisca in un aventinismo ostruzionistico Ma non regge allorché l esercizio del potere con le sue divisioni così nette e con gli attriti anche sul piano personale che implica porta alla scelta fra un sì e un no allo sciogliersi traumatico di un alternativa netta Per completezza descrittiva si può aggiungere che in modo simile si è rivelata illusoria l idea che a contatto stretto con la politica potessero avere un ruolo prevalente le reti di solidarietà culturale e professionale di cui Mieli è uno degli snodi più importanti nell informazione italiana attuale Secondo le prime ricostruzioni poteva sembrare che la designazione del direttore editoriale del gruppo Rcs fosse il risultato dell appoggio e del lavorio di un network che oltre a Mieli si estendeva agli ambienti ambienti marcati dall iniziativa politica e di indirizzo ideologico di Giuliano Ferrara e del Foglio Anche in questo caso si è visto che il potere di queste reti di solidarietà professionale di complicità giornalistica con i suoi giochi di sponda sarà sicuramente utile per costruire un consenso nell opinione pubblica e anche in alcuni settori della realtà politica ma si arresta di fronte al primato della decisione politica Una soluzione radicale Ciò che si è subito dimenticato è che la rinuncia di Mieli e la nomina della Annunziata erano state precedute dalla trovata estemporanea del Cda Baldassarre-Albertoni di spedire Raidue a Milano dalla resistenza accanita fino alla provocazione dei due consiglieri che per andarsene hanno dovuto subire la minaccia di una mozione di sfiducia nella Commissione di vigilanza da parte An e Udc da una sfilata impressionante di candidature da Enzo Cheli a Ottaviano Del Turco e nel mezzo da un pazzesco pazzesco ballon d essai berlusconiano che per il Cda spiattellava una cinquina capeggiata dal presidente di McDonald s Italia Mario Resca e alla direzione generale un tale leghista di go- 117
verno ex presidente della provincia di Varese parcheggiato da Bossi alla direzione del centro di produzione Rai di Milano funzione che svolgeva da sette mesi Una vicenda lunga e grottesca quella del Cda della Rai secondo L Osservatore romano Sulla scia di questi avvenimenti avvenimenti si è avuta la conferma implicita e definitiva che nelle condizioni date è illusorio pensare che siano sufficienti buone motivazioni di carattere comportamentale per risolvere uno stringente problema politico sistemico Vale a dire che anche la soluzione individuata con esatto tempismo e con chirurgica esattezza politica dai presidenti delle Camere dopo la rinuncia di Mieli cioè la designazione come presidente di Lucia Annunziata Annunziata che si è aggiunta ai quattro consiglieri già nominati con il via libera di Piero Fassino e la fierissima e ormai inutile opposizione di Francesco Rutelli costretto ad accettare a denti stretti il colpo della risposta diessindalemiana segnala una formula formula che affida alla personalità dei designati e in special modo della neopresidente la tutela di tutto ciò che parlando della Rai si associa a termini come servizio pubblico pluralismo autonomia dalla catena di comando politico Con tutto questo forse è venuto il momento delle soluzioni radicali ed è ovvio che come si è accennato in apertura le soluzioni soluzioni radicali siano politicamente impegnative Occorrerebbe ad esempio mettere a frutto l idea che nel nostro Paese il processo di privatizzazione dell economia pubblica è stato utile non solo e non tanto nel tentativo di snellire un apparato economico e industriale che per molti aspetti era una macchina inefficace ma soprattutto perché ha sottratto ai partiti un sistema feudale una manomorta che era il campo ideale per la spartizione e lo scambio consortile Qualcuno sa immaginare in uno scenario controfattuale che cosa sarebbe accaduto se il sistema maggioritario avesse invaso anche il sistema di norme non scritte che prima presiedeva alle nomine nell economia pubblica nelle banche nell industria di Stato La domanda grazie al cielo è irrealistica ma solo perché nel frattempo si è largamente privatizzato Tuttavia seguendo la logica che sottostà a questa domanda è pressoché impossibile impossibile resistere alla suggestione che oggi per ciò che riguarda l informazione televisiva e la televisione tout court la cosa che assomiglia di più alla libertà al pluralismo alla garanzia 118
che posizioni politicamente e culturalmente diverse siano adeguatamente adeguatamente rappresentate è il mercato Non regole imposte dall alto ma il principio della concorrenza della ricerca di un proprio pubblico della possibilità di accesso paritario alle risorse pubblicitarie Se ciò significa una inevitabile diffidenza verso la difesa di valori difficilmente precisabili come il servizio pubblico va tenuto presente a scanso di equivoci che mercato significa mercato e concorrenza significa concorrenza È vero che alla privatizzazione della Rai si accennava anche nelle 88 tesi che costituivano l embrione programmatico dell Ulivo di Prodi nel 1996 Ma il corollario della richiesta di mercato è che non si risolve il problema del duopolio imperfetto o del duopolio collusivo semplicemente mettendo sul mercato la metà del duopolio medesimo Se mercato dev essere che mercato sia E se questo contiene implicitamente anche la prospettiva dello smantellamento della posizione di Mediaset non è il caso di menare scandalo per l attacco alla proprietà privata inviolabile o arrestarsi di fronte alla definizione preventiva dell intrattabilità della pratica Ciascuno può valutare anche intuitivamente che cosa significherebbe significherebbe un sistema televisivo con sei-sette protagonisti liberi da filiazioni politiche certificate È vero che in prospettiva la legge Gasparri modifica le modalità di nomina prevedendo che il presidente sia indicato dall azionista pubblico il ministro dell Economia con la ratifica della Commissione parlamentare di vigilanza con la maggioranza di garanzia dei due terzi salvo nuovi interventi riduttivi già profilatisi nell iter parlamentare Ed è vero che il futuro può essere segnato da un sistema dell dell informazione in cui satellitare digitale procedure web sistema generale delle telecomunicazioni modificheranno le condizioni di mercato attuali rendendo forse obsolete le considerazioni sul mercato imperfetto della televisione generalista Eppure se si accetta la nozione che il pluralismo costituisce una questione di principio conviene prenderla alla lettera e cominciare per l appunto dal principio [ 2003 ] 119
VIII LA FATICA DEL CENTROSINISTRA Il centrosinistra contemporaneo chiamiamolo così per distinguerlo dal centrosinistra storico ossia quello di Moro Nenni e Fanfani è nato agli inizi del 1995 un po per caso e un po grazie a un invenzione della fantasia politica di Beniamino Beniamino Andreatta che con l indicazione di Romano Prodi come possibile leader dello schieramento alternativo al Polo delle libertà intendeva bloccare la deriva a destra impressa da Rocco Buttiglione al Partito popolare La scena madre della nuova fase politica è fotografata dalla piccola folla di giornalisti che si precipitano a Bologna per raccogliere le dichiarazioni di Romano Prodi nell atrio del centro studi Nomisma Ma il senso più autentico di quell avvenimento è che con quelle dichiarazioni e con il successivo impegno di Prodi in politica cominciava a svilupparsi lo schema della macchina bipolare che aveva fatto sentire i suoi effetti nelle elezioni politiche dell dell anno precedente ma il cui funzionamento non si era ancora dispiegato in modo compiuto Un bipolarismo largamente imperfetto La campagna elettorale del 1994 era stata segnata infatti dall esplicarsi di un bipolarismo largamente imperfetto A destra l inventore e il trascinatore di Forza Italia Silvio Berlusconi aveva costituito un alleanza a doppia struttura a Nord il Polo delle libertà con la Lega impegnata in una vocale campagna antifascista nel Centro Sud il Polo del buon governo in compagnia dei postfascisti di Gianfranco Fini una geometria variabile che si imperniava sul neopartito Forza Italia come pilastro della coalizione e giocava gli alleati a seconda degli interessi territoriali e delle tradizioni locali La sinistra a sua volta 121
aveva raccolto un ampio cartello di forze piuttosto eterogenee la gioiosa macchina da guerra secondo la definizione con cui Achille Occhetto aveva ribattezzato la variegata coalizione dei progressisti E al centro si presentava invece il Patto per l Italia la formazione che raccoglieva i Popolari guidati da Mino Martinazzoli e i simpatizzanti del leader referendario Mario Segni Il formato della competizione elettorale fu fortemente influenzato dal sistema dei media Giornali e programmi televisivi televisivi ebbero un ruolo essenziale nell imprimere sull opinione pubblica l idea che la politica si modellava ormai secondo una dottrina maggioritaria espressa dall imperativo o di qua o di là La presenza di un terzo polo centrista ancora elettoralmente rilevante come avrebbero messo in luce i risultati del 27-28 marzo fu sostanzialmente oscurata il confronto più importante avvenne negli studi di Canale 5 dove Berlusconi e Occhetto si fronteggiarono in un dibattito che seppure non rilasciò un chiaro vincitore servì tuttavia a confermare nell opinione pubblica la convinzione che il bipolarismo italiano si era già costituito Stretto fra i due contendenti maggiori il Patto per l Italia ottenne oltre sei milioni di voti che furono ampiamente sacrificati dal sistema maggioritario Inoltre la coalizione vincitrice vincitrice non riuscì a ottenere la maggioranza al Senato quasi un anticipazione delle difficoltà che avrebbe incontrato sulla sua strada successiva e che avrebbero portato al ribaltone nelle prime settimane del 1995 Sono forse sufficienti queste brevi annotazioni per rendere chiaro che a quel tempo il bipolarismo era ancora un auspicio più che una realtà politica solidificata e che il centrosinistra in realtà non esisteva ancora La nascita tardiva e la morte precoce Dunque il centrosinistra viene partorito nei primi giorni di febbraio 1995 e questa nascita si manifesta con alcuni segni lievemente straordinari In primo luogo perché la dislocazione a sinistra di molti suoi protagonisti non è affatto automatica Lo stesso leader del futuro schieramento Romano Prodi è sempre stato politicamente un moderato Il fatto è che a mente fredda 122
si può riconoscere facilmente che nel destino italiano doveva esserci la formazione di un partito popolar-conservatore non alieno dai temi della modernizzazione socioeconomica simile per certi versi alla Cdu tedesca Ma il candidato principale e quasi fisiologico alla leadership di questo schieramento virtuale virtuale Mario Segni si era convinto su base teorica che non esistesse nel nostro Paese uno spazio politico di destra e che l elettorato moderato dovesse essere raccolto con una manovra progressiva e avvolgente che muovesse da sinistra Seguendo questo modulo si era fatto scippare la rappresentanza dei moderati e dei conservatori da Berlusconi ed era rifluito in una posizione centrista scomodissima in seguito alle nuove regole elettorali Dunque il centrosinistra nasce in ritardo E comincia a delinearsi nella sua parte non postcomunista prima di tutto cioè prima di ogni considerazione politica o ideologica come l esito di una specie di insurrezione etica o di ripulsa estetica vale a dire che essa è ispirata da atteggiamenti politici morali e psicologici in cui la scelta viene dettata in esplicito contrasto rispetto alla figura di Silvio Berlusconi C è un montaliano ciò che non siamo ciò che non vogliamo nella decisione di una parte dell elettorato cattolico e centrista di rifiutare le lusinghe berlusconiane può essere l insofferenza per il partito di plastica per le scatole elettorali con il kit del candidato per la posizione di monopolista dell informazione del magnate televisivo fondatore di Forza Italia per la sua azione contro la magistratura per la strumentalizzazione dei temi cattolici per la rivendicazione altrettanto strumentale del pensiero di Luigi Sturzo e di Alcide De Gasperi per l alleanza con i secessionisti di Umberto Bossi o per l insofferenza verso la cultura degli altri alleati i postfascisti non ancora del tutto post che Gianfranco Fini sta tirando fuori da un ghetto politico cinquantennale Nasce il centrosinistra e viene subito frainteso dai suoi oppositori e dai suoi critici più maliziosi molti dei quali ci vedono un riflesso dello spirito consociativo che per decenni di vita repubblicana avrebbe regolato i rapporti fra la sinistra democristiana e il Partito comunista Il fraintendimento principale principale riguarda la convinzione che la sinistra Dc abbia sempre patteggiato politicamente con i comunisti mentre in realtà tutta la filosofia politica dei democristiani di sinistra era sempre stata 123
rivolta a competere con il Pci non a cercare accordi sottobanco sulla scia di un malcelato idem sentire I negoziati clandestini si sviluppavano eventualmente nelle aule parlamentari come la tela di un compromesso sulla spesa pubblica e come tutela contrattata dei propri elettorati e di fasce di elettorato contigue Ma almeno dal punto di vista dell ispirazione ideale la sinistra democristiana non era affatto tributaria dell egemonia comunista insomma non soffriva di complessi di inferiorità politica Nella sua storia aveva visto Giuseppe Dossetti affrontare Giuseppe Dozza e ottenere il più alto risultato mai raggiunto a Bologna dalla Dc Amintore Fanfani Fanfani pensava alla Dc come a un partito che fosse integralmente concorrenziale con i comunisti sotto la regia di Aldo Moro la formazione del centrosinistra storico nei primi anni Sessanta rappresentava anche una risposta strategica all insediamento comunista nelle classi lavoratrici Questo fraintendimento primario riguardava quindi l incontro incontro storico quasi una realizzazione attardata del compromesso compromesso berlingueriano fra cattolici di sinistra e postcomunisti che talvolta dava spazio nella polemica al recupero di termini apparentemente obsoleti come cattocomunismo Mentre il fraintendimento accessorio riguardava proprio la figura di Prodi interpretato come un dossettiano anche da osservatori di solito attenti alle sfumature della politica Di dossettiano Prodi aveva poco al massimo la deferenza per la testimonianza del monaco e l ammirazione per la cruciale spietata lucidità analitica dell ex politico Gli si poteva attribuire infine un qualche cromosoma della sinistra Dc in quanto esponente di una tecnostruttura legata alle partecipazioni statali e all Iri ma seguire su questa strada la figura di Prodi significava sfumarla in un equivoco attribuendole un accento ideologico che egli non aveva mai avuto E questo gioco degli equivoci non vedeva in realtà il punto vero rappresentato da ciò che sarebbe emerso più tardi come un autentica fatica del centrosinistra Si trattava infatti di mettere insieme culture che erano state avversarie Anzi di più per numerosi elettori si trattava di dichiarare superato un confine con il vecchio Partito comunista con i suoi simboli le sue fissazioni fissazioni ideologiche le sue cerimonie i suoi slogan e di attestare la chiusura definitiva della pregiudiziale anticomunista 124
Che si trattasse di un compito tutt altro che facile fu testimoniato dai rapporti difficili e altalenanti fra Prodi e alcuni alcuni dirigenti ex comunisti La difficoltà ontologica di questo rapporto venne fuori con nettezza dopo due anni e mezzo di governo allorché nell ottobre 1998 l esecutivo Prodi fu battuto e cadde alla Camera In quei giorni tutte le diversità le ostilità serpeggianti le diffidenze le sospettosità che erano state stemperate dalla vittoria elettorale del 1996 riemersero con un vigore inusitato La battuta d arresto era stata terribile Senza necessariamente necessariamente sopravvalutarla con il tepore del come eravamo si può dire infatti che quell esperienza di governo poteva davvero davvero essere decisiva per stabilizzare l alleanza di centrosinistra Prodi si era presentato all opinione pubblica proponendo l Ulivo come una forza di governo che avrebbe saputo modernizzare modernizzare l Italia nel rispetto degli equilibri sociali ossia senza le pulsioni slabbrate di cui aveva fatto mostra il centrodestra nei sette mesi del primo governo Berlusconi La sua figura di cattolico cattolico costituiva la garanzia firmata che l inedita alleanza con gli eredi del Pci sarebbe stata guidata senza cedimenti al punto punto che mentre la gerarchia vaticana aveva continuato a guardare guardare con diffidenza all esperimento dell Ulivo la maggioranza dei parroci aveva fatto catechismo elettorale a favore del centrosinistra centrosinistra e la base cattolica il volontariato i boy scout l associazionismo associazionismo i fedeli più impegnati nella vita delle comunità ecclesiali ecclesiali avevano visto nel movimento prodiano un alternativa promettente o se si vuole rassicurante rispetto al messaggio berlusconiano Si potrebbe anche aggiungere che nella legislatura 1996-2001 la prima fase di governo con Prodi a Palazzo Chigi e Carlo Azeglio Ciampi al ministero del Tesoro ha rappresentato il governare per in vista di obiettivi specifici La seconda parte della legislatura invece con gli esecutivi di Massimo D Alema e Giuliano Amato ha costituito soprattutto una fase semiobbligata di resistenza al ritorno di Berlusconi C è da considerare che nel 1996 l Ulivo non aveva un vero e proprio programma esistevano esistevano soltanto le 88 tesi di Prodi una specie di sommario del programma possibile Prodi e Ciampi impostarono gran parte della loro azione sul rientro nei parametri del trattato di Maastricht mettendo al centro della loro iniziativa l ingresso 125
nell area della moneta unica A questo obiettivo di fondo si aggiungeva un progetto di riqualificazione selettiva degli apparati apparati di Stato sociale a cui era stata preposta una commissione apposita presieduta dall economista Paolo Onofri Queste direttrici apparivano in grado di fare da crogiuolo politico-culturale all intero centrosinistra da un lato il traguardo europeo era il coronamento della vocazione europeista promossa negli anni Cinquanta da De Gasperi dall altro la ristrutturazione ristrutturazione del Welfare State rappresentava un cospicuo sforzo di modernizzazione delle strutture italiane su cui poteva misurarsi adeguatamente l indole riformista dell Ulivo Il fallimento di questa esperienza segnato dalla caduta del governo Prodi può essere analizzato sotto molteplici profili Ma il profilo che qui interessa puntualizzare è dato dall egoismo di partito dal prevalere della ricerca di un assetto politico diverso rispetto all approfondimento della capacità programmatica della coalizione coalizione In sostanza l Ulivo cade nel 1998 travolto e sostituito da un operazione di trasformismo parlamentare che cambia la composizione della maggioranza e da quel momento rimane poco delle intenzioni originarie del centrosinistra e soprattutto rimane poco delle ambizioni che avevano mosso l esperimento di Prodi Se con il successo del 1996 si erano poste le condizioni per mettere alla prova forze politiche differenti suggerendo la possibilità possibilità che il loro incontro potesse mobilitare anche vari settori di elettorato e che questo producesse un melting pot capace di omologare una vasta area di centrosinistra contaminando le culture e producendo una sintesi politica originale con la seconda seconda metà della legislatura lo schema politico cambiava dunque radicalmente Dietro l immagine politicista del centro-sinistracol-trattino centro-sinistracol-trattino si manifestava la nozione che lo schieramento non fosse dinamico che non ci fossero in gioco elementi evolutivi e che l alleanza dovesse riguardare specificamente i rapporti fra i partiti entità in sé conchiuse e gelose della propria identità Con un addio sostanziale dunque all ipotesi che nell Italia che aveva attraversato il deserto infuocato degli anni Novanta la dissoluzione e la metamorfosi di quasi tutti i partiti potesse sorgere un identità politica e culturale di centrosinistra non troppo dissimile dall impostazione strategica del New Labour il centro radicale di Tony Blair oppure dalla ricollocazione 126
della Spd nella neue Mitte il nuovo centro a cui si riferiva spesso il socialdemocratico revisionista Gerhard Schröder La stanchezza del Paese Va visto sotto una luce simile anche il dilemma della scelta del candidato premier alle elezioni del 2001 La scelta fra il premier uscente Giuliano Amato e l alternativa rappresentata da Francesco Rutelli non dipendeva soltanto dalle caratteristiche personali dei due uomini politici dalle qualità loro attribuibili dalla cultura e dalla tradizione che proponevano Per come veniva percepito dagli osservatori e al di là del valore delle due personalità politiche era piuttosto il confronto fra una visione del centrosinistra come alleanza tra soggetti politici non riducibili a unità Amato e una concezione invece quella impersonata dall ex sindaco di Roma propensa a intravedere perlomeno nel medio-lungo periodo la possibilità di un integrazione integrazione tra le forze politiche dello schieramento Si sa che il dibattito in genere bizantino sulla natura e sull articolazione del centrosinistra è una delle esercitazioni più faticose che possano essere inflitte agli elettori ai cittadini ai simpatizzanti e perfino agli antipatizzanti dell Ulivo Non è neanche il caso di ricordare che ormai da tempo i cittadini hanno capito e assimilato il funzionamento del sistema bipolare e che entro tale contesto gli elettori di centrosinistra sembrano sempre più interessati al risultato dello schieramento e sempre meno sensibili al riconoscimento dei singoli partiti È utile semmai valutare quale sia il prezzo imposto da una coalizione imperfetta Perché l Ulivo mancato vale a dire ogni incidente di percorso nella costruzione del partito democratico secondo secondo la dicitura di Michele Salvati ogni sbandamento ogni slittamento viene interpretato come il riemergere di divisioni lontane Sarebbe sciocco negarlo ogni battuta d arresto nel processo di integrazione ulivista implica il riaffiorare automatico di vecchie pregiudiziali Tutto questo contiene un che di paradossale se si pensa al fallimento effettuale del governo della Casa delle libertà Un fallimento così plateale testimoniato dal siluramento del ministro dell Economia Giulio Tremonti che risulta compli- 127
cato attribuirlo a ragioni politiche certe Le categorie classiche adottate in questi casi come i veti interni alla coalizione la conflittualità delle culture dei diversi partiti l incompatibilità dei progetti di lungo periodo sembrano inadeguate a descrivere l inabissamento politico-economico della Casa delle libertà anche senza citare esempi rivelatori come il caso di provincialismo provincialismo espresso con la candidatura di Rocco Buttiglione a commissario europeo e il disastro del suo multilingue discorso d esordio Sta di fatto che proprio la constatazione della cattiva prestazione del centrodestra rende incomprensibile l incapacità dello schieramento di centrosinistra di proporsi come alternativa alternativa credibile L effetto complessivo comunque è notevole e invita a spiegazioni spiegazioni che si situano fra la sociologia e la psicologia collettiva Un grande studioso come Albert Hirschman ha provato a suo tempo a descrivere il processo sociale attraverso modelli non politologici e non economici la lealtà le passioni l intransigenza intransigenza la felicità privata e pubblica Qui da noi viene la tentazione di interpretare lo stallo dell Italia contemporanea chiamando in gioco un altra categoria la stanchezza Il Paese evidentemente è stanco È stanca la società italiana è stanca l opinione pubblica è stanca l opposizione se è vero che assiste con impotenza al tentativo di sostituire la Costituzione del 48 con la farragine di un regolamento di condominio Sono stanchi i cattolici sintomaticamente divisi come si è visto alla Settimana sociale di Bologna fra una base insofferente verso gli sbreghi costituzionali costituzionali del centrodestra e la gerarchia ruiniana che si sforza di mantenere l equilibrio diplomatico di potere con la Casa delle libertà Ed è stanco l establishment economico del Paese nonostante gli appelli di Luca Cordero di Montezemolo se è vero che lo strato dei poteri cosiddetti forti è continuamente percorso da segnali di fumo neocentristi Le ragioni di questa stanchezza risultano un po più chiare se si pensa allo sforzo colossale prodotto negli anni Novanta per uscire dalla crisi mortale dei partiti storici alla costruzione costruzione del sistema dell alternanza alle frustrazioni della riforma istituzionale Ma anche fuori dalla politica la società italiana risulta sfibrata L apertura al mercato e alla concorrenza è stata vissuta dai cittadini come una sequenza di promesse mancate Le privatizzazioni hanno sostituito ai monopoli pubblici una 128
serie di monopoli privati con ripercussioni ovvie sulle tariffe Lo sforzo del risanamento finanziario è stato scialacquato dal governo Berlusconi e l adozione dell euro è stata attuata con un laissez-faire che per un verso esprimeva l euroscetticismo della coppia Berlusconi-Tremonti e per l altro strizzava l occhio occhio all elettorato di centrodestra in grado di approfittare del cambio Sotto questa luce forse diventa più interpretabile anche lo stallo del centrosinistra Come si era anticipato anche il cammino che ha condotto all Ulivo è consistito in uno sforzo micidiale pieno di fatica privo di catarsi la sconfitta del 2001 amplificata dal sistema maggioritario ha richiesto mesi e mesi prima di essere metabolizzata inoltre lo stillicidio delle polemiche polemiche quotidiane favorito dalla lunga assenza brussellese del candidato leader insieme con il piccolissimo cabotaggio delle insofferenze reciproche e degli interessi frazionali ha fatto riemergere di continuo fissazioni identitarie È per questo che la leadership ulivista è costretta a rilanciare continuamente Prima la Lista unitaria Uniti nell Ulivo alle elezioni europee poi la federazione dei partiti che la componevano quindi le primarie per sottolineare l autonomia del leader dalle centrali di partito poi la Grande alleanza democratica Gad L arma letale e la difesa adeguata Sarà probabilmente la marcia di avvicinamento alle elezioni politiche del 2006 e la sensazione collettiva dell approssimarsi di un ordalia con la Casa delle libertà a spegnere la conflittualità interna e a sintetizzare le posizioni del centrosinistra ben più che le trattative sul programma e l appuntamento con le primarie Ciò che sarebbe un errore trascurare tuttavia è che ancora oggi il centrosinistra appare uno schieramento a elevato tasso di precarietà la cui possibilità di successo politico dipende da un accordo pur sempre problematico con un partito estremo come Rifondazione comunista e la cui affidabilità programmatica programmatica è una conseguenza della minutissima trama di trattative quotidiane con i componenti minori della coalizione Le elezioni europee hanno già fornito un indizio importante dal momento che il sistema proporzionale ha indotto i partiti 129
più piccoli a presentarsi da soli fuori dalla Lista unitaria Se è bastato questo appuntamento rilevante ma non certo politicamente politicamente non risolutivo a provocare una defezione così significativa significativa si può immaginare quale sia il rischio o la minaccia che incombe sulla Grande alleanza democratica la coalizione estesa che dovrebbe essere competitiva con il centrodestra Vale a dire che la tenuta del centrosinistra oggi e domani è determinata da due fattori o meglio dal peso di una personalità politica e dal ruolo di una questione regolamentare La figura centrale del bipolarismo italiano contemporaneo è naturalmente quella di Berlusconi federatore del centrodestra dominus della Casa delle libertà e grande fattore di coagulo del centrosinistra Il complesso di regole che contribuisce a tenere insieme lo schieramento ulivista è invece il sistema maggioritario Si sa da tempo che la Casa delle libertà ottiene risultati peggiori nei collegi rispetto alle proprie chance nel proporzionale Anche nelle elezioni del 2001 la differenza fra le due coalizioni nella quota maggioritaria era molto risicata Gli analisti hanno sostanzialmente smentito o assai ridimensionato la tesi retorica di un migliore rendimento del centrosinistra nei collegi uninominali grazie all Ulivo come valore aggiunto Rimane comunque il fatto che anche alle elezioni europee svoltesi con il sistema proporzionale la Casa delle libertà è riuscita praticamente a impattare il risultato del centrosinistra nonostante il tracollo di 8 punti di Forza Italia mentre nelle contemporanee elezioni amministrative svoltesi con logica maggioritaria il cattivo risultato si è tradotto in una batosta È questa probabilmente la spiegazione dell interesse di Silvio Berlusconi per i progetti proporzionalisti Ai suoi occhi il sistema proporzionale è una sorta di arma letale che presenta presenta almeno due caratteristiche vistosamente favorevoli alla sua coalizione per un verso il ritorno al sistema proporzionale intensificherebbe a dismisura la corsa all identità nel centrosinistra centrosinistra con effetti tendenzialmente disgregativi per un altro verso potrebbe smuovere qualcosa nelle aree politico-elettorali vicine all attuale discrimine bipolare rendendo meno vincolante l appartenenza di certe frange centriste alla Grande alleanza prodiana Di sicuro renderebbe molto più problematico lo sforzo di Prodi di porsi come superatore delle identità interlocutore diretto dei cittadini e delle culture 130
Si capisce quindi piuttosto facilmente che il futuro di un centrosinistra reso spesso euforico dalle tornate elettorali parziali parziali in cui ha regolarmente battuto il centrodestra dipende in larga misura dalle condizioni strutturali in cui avverrà la competizione Ma quali che siano queste condizioni quali che siano le regole di fondo posto che il centrosinistra esiste perché esiste il bipolarismo e quindi una proposta di governo alternativa alternativa a quella di Berlusconi la tenuta della Grande alleanza democratica dipende anche dalla qualità e dalla credibilità dei suoi programmi di gestione del Paese Non ancora il programma programma totale la meraviglia delle meraviglie che verrà sbandierata in vista dell appuntamento finale ma almeno quelle linee che servono per convincere i ceti sedotti e abbandonati dalla Casa delle libertà che il centrosinistra rappresenta un opportunità seria per tornare sulla terra senza schiantarsi nell impoverimento impoverimento nell inflazione negli stipendi taglieggiati e per indurre anche l establishment economico e di potere alla persuasione pratica che fallito il centrodestra logica vuole che si affidi il mandato all alternativa rappresentata dal centrosinistra Senza chiacchiere neocentriste senza fumisterie scettiche senza nostalgie nostalgie veterodemocristiane Così vorrebbe la linearità del sistema esistente nel 2001 si è data fiducia alla destra che se l è giocata malamente Lo aveva detto in quella stagione avventurata un apprendista intelligente e provocatoria della politica italiana Provate Berlusconi Berlusconi Se non è capace lo cacceremo via con un calcio nel di dietro Si chiamava e si chiama Iva Zanicchi è l ex Aquila di Ligonchio e nonostante tutte le sottigliezze interpretative e tutte le manipolazioni possibili per rifare la maionese molle del proporzionale il centrosinistra potrebbe trovare molto utile rivendicare la giustezza rigorosa letterale di questo schema e opporsi con durezza a tutti gli altri [ 2004 ] 131
IX CRISI E RICOSTRUZIONE DELLA DESTRA ITALIANA Talvolta i cambiamenti politici si verificano con una rapidità imprevista Ma di solito l impossibilità oggettiva di prevedere un fenomeno politico o un risultato elettorale nonché le sue ripercussioni politiche immediate e di medio lungo periodo dipende in larga misura dal non avere messo a fuoco il profilo reale della condizione che si è verificata Sotto questa luce è probabile che l evento a suo modo sorprendente o addirittura secondo qualcuno impressionante rappresentato dalle elezioni regionali della primavera 2005 sia spiegabile attraverso alcune argomentazioni che sottraggono l evento stesso alla categoria delle catastrofi intese nel senso di un fenomeno che designa una discontinuità radicale e improvvisa È più probabile che quella discontinuità presunta configuri invece un addensamento addensamento di fattori determinatosi in un periodo prolungato e che l aspetto in apparenza dirompente dell esito elettorale riassuma a sua volta una sequenza lunga di fenomeni sociali e politici delineatisi a partire dal 2001 e in particolare dal momento della vistosa affermazione elettorale della Casa delle libertà ai danni del centrosinistra Da allora tre successive tornate amministrative hanno fatto osservare altrettante battute d arresto della coalizione di centrodestra che insieme a una consultazione generale a esplicita caratterizzazione politica cioè le elezioni europee del 2004 hanno messo in rilievo una seria crisi della coalizione berlusconiana resa più evidente dall arretramento nettissimo di Forza Italia il partito del capo al momento indiscusso della Casa delle libertà Tuttavia in ognuno di quegli appuntamenti con le urne non si era potuta trarre la conseguenza di una nitida nitida inversione di tendenza nella politica italiana Anche nelle elezioni europee infatti il confronto fra le coalizioni si era risolto in un pareggio sostanziale che di per sé prospettava un 133
chiaro recupero effettivo del centrosinistra rispetto ai risultati delle elezioni politiche ma non suonava ancora come una sconfessione popolare del governo di centrodestra Tuttavia lungo i quattro anni dell esecutivo presieduto da Silvio Berlusconi si sono accumulate nella società italiana ragioni ragioni esplicite o silenziose di insoddisfazione verso la Casa delle libertà È vero che un analisi fredda e specialistica dei dati e dei flussi tende a ridimensionare il risultato finale a scomporlo a spiegarlo attraverso dinamiche parziali che attenuano l effetto vistoso delle 12 regioni a 2 conquistate dal centrosinistra Ma oltre alla descrizione micro c è un risultato macro che di per sé può funzionare da ulteriore acceleratore della tendenza politica Soprattutto sotto questa luce le elezioni regionali sembrano avere riassunto in un solo pronunciamento tutte le ragioni finora inespresse o mai espresse compiutamente che rappresentano un giudizio negativo verso il governo La fiction è finita Ci sono tante Italie Fra queste c è l Italia colorata di rosa dei telegiornali in cui la realtà è generalmente ammorbidita abbellita sfumata Ma c è anche un Italia dove invece le cose sono le cose né più né meno non i riflessi pastello della realtà auspicata Così in un Paese che sembrava lievitare vagamente attonito nel mondo dei sogni il 3 e 4 aprile cioè nei due giorni in cui si sono tenute in 13 regioni le elezioni regionali sono venuti giù il fondale il palco e il sipario dell operetta Si può dire senza rischiare eccessi polemici che la fiction si è interrotta L irreality show politico dell Italia contemporanea la definizione è notoriamente di Ilvo Diamanti ha chiuso bottega all improvviso e i partecipanti hanno cominciato a guardarsi intorno smarriti sorpresi comunque attoniti come dopo l arrivo di un temporale fuori stagione Gli effetti sono stati subito vistosi come succede quando si verifica nell evidenza della realtà un avvenimento a lungo augurato o temuto Come conseguenza primaria nel giro di pochissime ore la figura di Silvio Berlusconi ha subito una mutazione mutazione totale trasformandosi da deus ex machina dell alleanza di centrodestra e anche da cardine dell intero sistema politico 134
bipolare il problema politico centrale della Casa delle libertà Al punto che nelle ore e nelle settimane successive al voto il suo ispiratore più intelligentemente oltranzista il direttore del Foglio Giuliano Ferrara gli ha rivolto ripetutamente discorsi inediti caro Cavaliere lei ha avuto un ruolo essenziale nel bloccare la deriva giudiziaria e nell imporre il canone dell dell alternanza adesso è il caso di costruire una strategia d uscita traumatica ma non irrealistica consistente nel giocare la partita delle elezioni politiche a breve scadenza nella serena accettazione accettazione della probabilità di perderle e nel frattempo preparando razionalmente la propria successione Questa svolta della politica italiana è risultata spettacolare in sé ma tutt altro che immotivata tutt altro che gratuita La prima impressione è che nell anno 2005 prendendo al volo l occasione offerta dalle elezioni regionali la società italiana abbia deciso di comunicare al leader e ai dirigenti della Casa delle libertà che dopo avere a lungo creduto al sogno e alle sue sequenze principali vale a dire al presidente operaio al meno tasse per tutti al contratto con gli italiani firmato alla presenza di Bruno Vespa alla stilografica al cerone al ritocco al trapianto follicolare al riformismo avventuroso e al miracolismo berlusconiano era l ora di tornare alla sostanza vera e irriducibile delle cose Anche se si trattasse soltanto di un cambiamento di clima politico o di mood sociale non è un cambiamento da poco Prima c era quell Italia che ammirava la spregiudicatezza mediatica mediatica e l immagine esteriore di Silvio Berlusconi il lifting leggero la bandana sotto il sole di Sardegna i capelli che ricrescono e perfino faccio tutto quello che facevo a trent anni è concessa anche l interpretazione maliziosa Adesso la realtà che solitamente è assai più sgradevole dei sogni riprende il sopravvento Finisce o rimane stordito e inerte il populismo elettronico svapora l importanza sovrana del look sfuma il fascino estremista dell ideologia moderata Dopo quattro anni il Paese si ritrova nella dura realtà fenomenica Dentro la durezza delle cose A confronto con le azioni politiche e i loro risultati Non è chiaro dove e quando sia avvenuta la mutazione climatica Ad avere un ruolo principale sono state probabilmente probabilmente le ragioni economiche dal momento che dal 2001 a oggi 135
il Paese ha vissuto nell attesa continuamente frustrata della ripresa Tuttavia ci sono anche aspetti non quantificabili che hanno valore di sintomo aspetti immateriali che segnalano un cambiamento in profondità un lento e alla fine spettacolare cambiamento d umore Sotto questa luce un indizio può essere considerato l esito ottenuto da Alternativa sociale il partito di estrema destra fondato da Alessandra Mussolini dopo la rottura con Alleanza nazionale in seguito alle dichiarazioni di Gianfranco Fini in Israele circa il fascismo delle leggi razziali come male assoluto nonostante un esposizione pubblica fuori misura determinata dal dramma multimediale della bocciatura delle sue liste nel Lazio delle previsioni che le assegnavano un voto potenziale fino al 9 per cento e a dispetto del suo efficace populismo incline al trash la lista della Mussolini e dei suoi alleati di estrema destra ha incassato percentuali irrilevanti In base ai risultati ottenuti non ha potuto nemmeno rivendicare il merito della sconfitta di Francesco Storace Il che significa che la visibilità televisiva e le polemiche strillate sopra le righe così come l alone di popolarità suffragato dal sostegno di Sophia Loren e altri parenti non si trasformano necessariamente in consenso politico Va da sé che tutto questo ha il sapore di un suggestivo ritorno alla razionalità La seconda sorpresa è stata la sostanziale smentita della tesi sulla disattenzione dell elettorato in seguito alla saturazione dell informazione per l agonia e la morte di Giovanni Paolo II Benché le televisioni e i giornali siano stati inflazionati dall effetto-papa non c è stata nessuna diserzione dalle urne Un sintomo di salute della nostra democrazia qualcosa di rassicurante per chi ce l ha a cuore ha dichiarato Arturo Parisi Parisi nella notte del grande terremoto elettorale a proposito di una partecipazione più elevata del prevedibile e della smentita riguardante la distrazione dell opinione pubblica Si può aggiungere per inciso che la tenuta anzi la leggera crescita della Lega Nord sembra un altro tassello del ritorno alla realtà Si era infatti sempre pensato che la Lega fosse una forza residuale destinata prima o poi a essere fagocitata da Forza Italia E invece sembra ormai chiaro che il Carroccio esiste in quanto entità politica autosufficiente capace di resistere anche alla malattia che l ha privata del suo capo 136
Tutti questi elementi sembrano confermare indirettamente che il risultato delle elezioni regionali che in questa tornata ha lasciato alla Casa delle libertà soltanto il Lombardo-Veneto Lombardo-Veneto covava da tempo come un fuoco sotto la cenere o forse come una specie di ruggine sotto la vernice berlusconiana e attendeva soltanto l occasione per esprimersi e provocare i risultati dovuti un falò delle vanità o il cedimento strutturale dell impianto del centrodestra Si è avuta insomma l impressione immediata di un ritorno nella realtà aspra e difficile dell Italia contemporanea Ossia nell nell Italia della metamorfosi industriale delle tensioni finanziarie dei redditi contesi fra ceti in lotta Da questo punto di vista l improvviso bagno di realtà è stato anche un monito secco al centrosinistra perché si dovrebbe capire facilmente che i voti ottenuti e il sorpasso percentuale sulla Casa delle libertà dissolvevano anche tutte le dicerie le leggende le mitologie i pettegolezzi sull Unione e la sua leadership Poi come si è visto c è sempre la possibilità del suicidio tecnica politica in cui il centrosinistra continua a rivelare doti inesauribili ma questo è un altro discorso .) L alternanza presa sul serio Eppure il cambio di clima politico non dovrebbe restare senza conseguenze Innanzitutto sarebbe auspicabile il ritorno ritorno alla realtà anche di tutti coloro numerosi soprattutto nell establishment economico che hanno sempre mantenuto un equidistanza altezzosa rispetto allo schema bipolare Se il bipolarismo in una democrazia matura è uno schema politico che implica ragionamenti semplici fino alla semplificazione le conseguenze sono più o meno automatiche La Casa delle libertà non funziona E allora si prova l Unione non si va alla ricerca di una partita terzista o neocentrista giocata con carte immaginarie Se dopo quattro anni di governo del centrodestra si chiede ad ogni pie sospinto come fa il presidente presidente della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo di mettere l industria al centro dell agenda ciò vuol dire più volgarmente che finora Berlusconi si è fatto gli affari suoi ha sistemato quasi tutte le pendenze giudiziarie ha legificato a 137
proprio uso e consumo con la legge Gasparri ma dell economia reale si è disinteressato largamente Sarebbe anche interessante chiedersi come mai Berlusconi non abbia intuito o abbia intuito solo in parte il rovescio che stava per capitargli Perché abbia tentato con sempre maggiore fiacchezza la carta dell anticomunismo l ombra di terrore miseria morte se vince il Male cioè la sinistra con il risultato che in Puglia un comunista gay ha sconfitto un giovane clone berlusconiano È vero che alla fine aveva quasi ammesso che per la Cdl la prova regionale sarebbe stata difficile perché l economia non va bene Ma evidentemente anche il premier era prigioniero di Mirabilandia del mondo fantastico e pieno di balocchi illustrato ogni sera dalle soap opera dei tg di regime regime Accecato dal proprio costrutto comunicativo Incapace di rilevare le sacche di rancore che si sono create in questi anni nel corpo della nostra società visibili talvolta con le rivolte dei pendolari per i treni inefficienti con le drammatiche disfunzioni invernali sulle autostrade del Sud con l impoverimento del lavoro dipendente con l insofferenza dei ceti depredati dopo essersi rivolti fiduciosamente alla sua esperienza di imprenditore di successo per ottenere qualche briciola del banchetto Perché se si accetta la logica di Berlusconi la sconfitta alle regionali è inconcepibile Come può maturare una batosta del genere mentre antenne e satelliti dipingono l Italia come il Paese del sogno e la caduta dei consumi viene attribuita al fatto che gli italiani si sono messi a dieta Com è possibile che la realtà possa permettersi di smentire l immaginazione quando la fantasia fiorisce in un giardino mediatico tenuto sotto ferreo controllo proprietario o politico Sempre sul piano degli indizi un piccolo ma significativo segnale a volerlo cogliere era stato anche il fiasco piuttosto piuttosto deprimente della manifestazione fiorentina organizzata dall ex commissario della Croce Rossa Maurizio Scelli con i giovani del nuovo movimento artificiale Italia di nuovo Altro segnale di sfasatura la surreale serata di Berlusconi da Bruno Vespa il giovedì prima delle elezioni con le scritte in sovraimpressione che segnalavano la trasmissione è registrata registrata sicché mentre su tutti i teleschermi del mondo cominciava l agonia di Karol Wojtyła Berlusconi raccontava barzellette veniva mostrato proprio a Firenze chez Scelli mentre parlava 138
sul palco con un trentenne corpulento e calvo a cui impartiva consigli tricologici alludendo alla buona riuscita del proprio trapianto ferrarese Nella delusione del momento il presidente del Consiglio ha incolpato gli alleati il subgoverno costituito dai politicanti Fini e Follini rifugiandosi nell amara constatazione che soltanto soltanto Umberto Bossi e la Lega si sono dimostrati amici fedeli Già ma il cosiddetto Asse del Nord è un illusione politica fomentata inutilmente da Giulio Tremonti Tanto più che la prima autentica irruzione di realtà nel Paese di Lucignolo fu segnalata proprio dallo schianto con cui cadde il ministro dell Economia il nostro uomo migliore il grande attaccante dalle soluzioni immaginose come la Tremonti-bis il capo delle partite Iva il genio della finanza creativa con cui suppliva alle ripetute disillusioni sulla crescita e alle smentite fattuali dei suoi Dpef L illusorietà politica dell Asse del Nord è certificata dai suoi effetti politici e istituzionali Per restare sottobraccio con la Lega Berlusconi ha dovuto farsi in quattro per approvare una riforma costituzionale rudimentale che non dispiace soltanto a Giovanni Sartori a Domenico Fisichella ai giuristi progressisti dell associazione Astrid ai comunisti ai passatisti ai dossettiani dossettiani dispiace a tutti compresi i suoi alleati dell Udc e di An che finora hanno trangugiato ma domani visto il disastro anzi l ecatombe secondo il commento dell abbattuto Francesco Storace decideranno che la riforma va messa nel ripostiglio della Casa delle libertà anche perché si è visto che nel Centro Sud la devolution è diventata uno strumento di propaganda politica in mano agli avversari Cosicché si è trattato davvero di un referendum su Berlusconi Berlusconi e sul berlusconismo Hanno votato contro molti di coloro che si erano lasciati prendere dall euforia economica annunciata dal programma cartellonistico del 2001 E che magari negli ultimi mesi erano stati ampiamente delusi dalla riforma delle aliquote fiscali cioè dalla grande ricetta del capo di Forza Italia ritrovandosi pochi spiccioli in tasca dopo annunci portentosi e dopo avere subito l incontrollata inflazione post-euro In sostanza è bastata una serata per fare transitare il leader leader forzista dal miracolo alla piatta realtà dall euroscetticismo 139
trionfalistico dello strappo al Patto di stabilità ai richiami pesantissimi del commissario europeo Joaquín Almunia insomma insomma dal sogno al disagio del risveglio gusto amaro in bocca irritazione con amici e avversari Alle prese con le modeste tristezze quotidiane dell Italia vera Il vizio d origine della Casa delle libertà E allora che cosa fa un capo populista quando gli alisei girano male Procede a tentoni come Berlusconi nei giorni seguenti la sconfitta elettorale Cerca di inventarsi la tattica momento per momento Si presenta in televisione umanizzandosi umanizzandosi rischiando le ironie e le risatine di Rutelli Prima evita la crisi con un acrobazia circense lasciando storditi gli alleati An e Udc a cui aveva promesso seppure a malincuore il nuovo inizio cioè un nuovo governo poi si lascia avvolgere dalle spire della crisi stessa infine si ritrova nel gioco per lui mortificante delle consultazioni degli incontri al Quirinale delle trattative con gli alleati riottosi Tutto troppo complicato faticoso frustrante per un capo politico abituato a far passare le sue decisioni come linea politica indiscutibile Sono trascorsi solo pochi mesi da quando aveva sciolto con un colpo di volontà il velo moderato con cui gli alleati lo avevano quasi convinto ad abbandonare la riforma fiscale con il taglio delle aliquote dell Irpef per privilegiare il sostegno alle imprese Era bastata una decisione personale un alzata d ingegno per tornare al punto di partenza per riprendere riprendere il filo della sua politica economica in versione supply side per riaccendere l ottimismo secondo cui tagliate le tasse ripartirebbero festosamente i consumi Invece nella breve comunicazione rilasciata al Senato con cui accettava finalmente l apertura della crisi di governo si era lamentato platealmente delle pastoie costituzionali pensando al momento liberatorio in cui la riforma costituzionale della Casa delle libertà consegnerà al premier i poteri del dominus Ma per il momento dopo avere accettato con riserva secondo secondo la prassi il reincarico del Quirinale Berlusconi ha dovuto sottomettersi alle cerimonie partitiche tradizionali agli incontri per la valutazione degli equilibri politici nel governo al calcolo 140
del peso dei ministeri alla discussione dei nomi da aggiornare da cancellare da ripescare Con il risultato che la nascita del nuovo governo non è stata così indolore come l ottimismo berlusconiano voleva prevedere e come gli alleati gli avevano promesso In primo luogo il ritiro da Palazzo Chigi del segretario dell Udc Marco Follini è stato il sintomo chiaro di uno smarcamento politico che ha immediatamente qualificato il Berlusconi-bis come un governo sotto osservazione In secondo luogo non era per nulla facile procedere al riequilibrio esplicitamente in chiave antileghista che Fini e Follini reclamavano dal premier Nonostante tutte le rassicurazioni le lettere di intenti le garanzie offerte le promesse promesse pubbliche gli incontri si sono susseguiti freneticamente le insoddisfazioni si sono diffuse gli elenchi dei ministri sono cambiati di ora in ora Anzi su questo terreno si è assistito a qualche conseguenza del tutto paradossale Perché la semplice osservazione della composizione del governo basta a comprendere che Berlusconi non ha proceduto a una mediazione politica e neppure alla ricerca della sintesi che gli veniva richiesta Da un lato si è limitato piuttosto a spartire i ministeri liquidando senza troppo troppo chiasso qualche ministro tecnico in modo da fare spazio a una personalità forte di An come quella di Francesco Storace caduto dalla condizione di asso politico a vittima dell ondata di centrosinistra sollevatasi alle regionali e ad ammiccare al Mezzogiorno creando un ministero specifico Ma da un altro lato si è capito che questo Risiko che ai vecchi tempi del pentapartito si chiamava più modestamente gioco dei quattro cantoni non è risolvibile con l algebra del vecchio manuale Cencelli Perché oggi il problema di fondo della Casa delle libertà non è affatto un problema di equa suddivisione delle quote di partito Si trattasse soltanto di trovare un metodo per la lottizzazione Berlusconi non avrebbe incontrato tutte le difficoltà che ha incontrato Anche il ritorno nella compagine di governo di una personalità forte e controversa come quella di Giulio Tremonti di cui un anno fa Udc e An reclamarono e ottennero la testa sarebbe soltanto un tassello della spartizione complessiva Per qualche verso il ritorno di Tremonti è stato la vera sorpresa sorpresa della crisi e della soluzione della crisi Crisi che comincia 141
con l obiettivo esplicito dei centristi e di An di ridimensionare Berlusconi e di mettere contrappesi all egemonia dell asse nordista composto da Lega e Forza Italia e si conclude con la nomina a vicepresidente del Consiglio dell ideologo del forzaleghismo Non va dimenticato che la crisi politica del centrodestra era divenuta evidente proprio nel luglio 2004 allorché sotto la pressione di An e dell Udc Tremonti aveva dovuto accettare di dimettersi dopo che Gianfranco Fini lo aveva addirittura accusato di avere truccato i conti pubblici da presentare a Bruxelles Quel momento delicatissimo aveva sanzionato il fallimento del governo di centrodestra Era crollata in quel momento l intera incastellatura che Tremonti aveva garantito con la sua competenza specialistica con quella capacità inventiva che poco più di dieci anni fa all epoca del primo governo Berlusconi il rigorismo di Beniamino Andreatta aveva associato alla finanza by magic È troppo riduttivo attribuire quella caduta a incompatibilità incompatibilità di carattere o alla crudeltà mentale del ministro verso i colleghi alla mancanza di collegialità o ad altre espressioni retoriche e a psicologismi La sommaria e tutto sommato ingenerosa liquidazione di Tremonti nel luglio 2004 dimostrava che la coalizione di centrodestra centrodestra era affetta da una frattura autenticamente profondamente profondamente politica vale a dire la spaccatura fra le due subcoalizioni costituite da Forza Italia e la Lega da una parte e An-Udc dall altra Si tratta di una contraddizione che risale agli albori dell impresa politica berlusconiana e che non è mai stata portata a una sintesi Nel 1994 Berlusconi e i suoi consiglieri avevano risolto questa contraddizione inventando due coalizioni il Polo delle libertà e il Polo del buongoverno ripartite elettoralmente fra Nord e Sud e congiunte da una doppia desistenza Erano i tempi in cui Roberto Maroni poteva sostenere in perfetta buona fede che l ingresso della Lega nell alleanza con Forza Italia era stato concepito in chiave antifascista Chi rifarà la destra Qualche tempo prima che cominciasse la lunghissima verifica che sarebbe sfociata nella buonuscita di Tremonti il 142
moderato Follini si rivolgeva sconsolato a Berlusconi Silvio non puoi pensare di affrontare il problema Bossi con una cena a settimana Già il premier era infastidito dal pressing del capo del Carroccio dal suo marcamento stretto sulla devolution e non concepiva altro modo di controllarlo se non concedendogli tutto con la liberalità annoiata di chi non sopporta i discorsi strategici o politicisti tipici di Bossi Solo che in questo modo commentava Follini si sposta tutto l equilibrio della Casa delle libertà Anche queste erano sofisticherie da politicanti secondo Berlusconi Come risultato ne è venuto che è in avanzato stato di approvazione una nuova Costituzione fortemente condizionata dalla volontà leghista e che i moderati del centrodestra sono rimasti prigionieri dell Asse del Nord praticamente costretti a firmare una nuova legge fondamentale che contraddice il loro pensiero e la loro cultura politica Le ispirazioni culturali in attrito non sono mai state portate a sintesi così come non sono stati mediati gli interessi di cui le due componenti del centrodestra erano portatrici Così il conflitto connaturato alla Casa delle libertà fra la componente federal-liberista e la componente nazional-centralista non è mai stato risolto Nel momento della sconfitta elettorale e del ridimensionamento brusco se non brutale del potere e del carisma berlusconiano questa frattura politica e culturale tra le due componenti è riemersa con forza Sicché in queste condizioni condizioni il Berlusconi doroteizzato dal desiderio di concludere la legislatura a qualsiasi costo non ha trovato altra soluzione se non istituzionalizzare il conflitto interno incorporandolo nel governo Comunque vada il cleavage è insanabile Se si considera il cosiddetto programma di fine legislatura steso in tutta fretta dopo la sconfitta e descritto dallo stesso Berlusconi in termini di rilancio dell economia e delle imprese difesa del potere di acquisto delle famiglie creazione di posti di lavoro e impegno per il Sud ci vuole poco ad accorgersi che esso costituisce una netta inversione di rotta rispetto al programma liberal-leghista del 2001 e della successiva azione di governo nonché una resa evidente alle ragioni politico-elettorali dell Udc e di An Naturalmente Berlusconi ha le doti anche di autoconvincimento autoconvincimento per presentare un programma che non condivide simboleggiato in sintesi dai tagli all Irap anziché dall ulteriore 143
colpo di scure sull Irpef Tuttavia il livello di credibilità di un governo che rovescia la propria impostazione in politica economica economica non può che essere implicitamente ridotto anche se a Berlusconi non manca la capacità di raccontare che la Casa delle libertà completerà la legislatura realizzando in sei mesi ciò che non ha realizzato in quattro anni Ha già cominciato ad argomentare tutto questo dando la colpa all Europa alla vecchia Costituzione alla sinistra e all euro sbagliato da Prodi e Visco dimenticandosi del ruolo decisivo dovuto a Carlo Azeglio Ciampi e alla sua credibilità europea e cercherà di realizzare un programma elettoralistico elettoralistico tenendo insieme la retorica euroscettica di Tremonti e la lealtà europeista di Follini e l impasto approssimativo della devolution con il premierato Ma alla fine anche Berlusconi potrebbe rendersi conto che il fallimento del suo governo non è un prodotto del destino o della perfidia della politica ma l effetto di una composizione mancata cioè di una destra rimasta vittima della propria schizofrenia Ha rifatto il governo e non era detto che ci dovesse riuscire riuscire Ha anche lanciato l idea di un diverso formato della Casa delle libertà dichiarando il progetto del partito unico Ma il problema non è mettere su un esecutivo o trovare un espediente che rilanci la sua alleanza magari creando piccoli partiti locali e clientelari sulla scia di ciò che è avvenuto nelle comunali di Catania Il compito vero consiste alla lettera nel rifare la destra E questa non è un impresa che si fa in un finale di partita Investe un progetto complessivo la definizione di una cultura la creazione di una classe dirigente Implica una risorsa preziosa e scarsa il tempo Richiede la capacità di guardare oltre la conquista del potere oltre gli slogan come l ultimo comunisti non c è scampo Berlusconi è sceso in campo e di qualificare una leadership che sappia sintetizzare un progetto Probabilmente richiede anche la fine dell emergenza politica e culturale rappresentata dalla leadership di Silvio Berlusconi [ 2005 ] 144
X LA REPUBBLICA INDISTINTA Mentre cominciava l ultimo semestre della legislatura con una iniziativa di repentina efficacia politica il centrodestra ha varato la riforma elettorale in senso proporzionale Un provvedimento provvedimento che trasforma radicalmente anzi rovescia le condizioni di sistema è stato portato in Parlamento e approvato da una sola parte politica Non si sono sentite argomentazioni molto convincenti sul perché una misura così importante che riguarda una delle leggi fondamentali della convivenza politica potesse essere approvata in via partigiana Sono stati suggeriti riferimenti alle decisioni fiorentine cioè machiavelliche di François Mitterrand che alla metà degli anni Ottanta introdusse la formula proporzionale proporzionale per fare emergere la destra lepenista e danneggiare così lo schieramento moderato rivale alla sinistra francese Si sono sentite asserzioni fra il possibilista e il tassativo nel centrodestra sulla piena praticabilità di una riforma elettorale nella parte conclusiva della legislatura in base al principio che le leggi in materia si cambiano alla fine perché se venissero modificate agli inizi del mandato il Parlamento eletto ne sarebbe immediatamente immediatamente delegittimato Quale che sia il valore effettivo di questi postulati della costituzione materiale in cui si sono distinte alcune figure politiche che in passato avevano sostenuto con calore il sistema maggioritario e tutte le sue implicazioni comportamentali essi sono comunque marginali Perché il punto in discussione è un altro Prima di tutto occorreva spiegare ai cittadini per quale motivo il movimento di opinione dei primi anni Novanta che aveva dato luogo a due referendum in seguito ai quali le basi del sistema proporzionale erano state abbattute aprendo le porte all approvazione della legge maggioritaria era stato a sua volta abrogato attraverso un motu proprio politico dell attuale maggioranza parlamentare 145
Già perché Perché l addio così estemporaneo alla competizione competizione fondata sul sistema uninominale Con ogni evidenza che l opinione e il comportamento dei cittadini non contino nulla dev essere un principio fondamentale della politica contemporanea altrimenti non si spiegherebbe come sia stato possibile sottrarre al corpo elettorale all intera società italiana il giudizio sul sistema maggioritario E neppure come forze politiche e leader del centrodestra che in passato avevano coltivato con Silvio Berlusconi la religione del maggioritario abbiano potuto compiere una virata così recisa spettacolare e utilitaristica Vero è che almeno per il presidente di Alleanza nazionale il problema non si pone dal momento che Gianfranco Fini nell arco di una dozzina d anni è stato prima strenuamente proporzionalista convinto che il metodo proporzionale fosse l unica zattera di salvezza per la navicella del Movimento sociale poi maggioritarista a oltranza fino a sostenere i referendum per l abolizione della quota proporzionale e infine di nuovo proporzionalista nella sua rinnovata convinzione comune per la verità a numerosi esponenti dell establishment italiano che il maggioritario ha fallito Ma intanto è davvero fallito il maggioritario C è davvero un opinione generale e condivisa in questo senso A prima vista sembrerebbe che si scambi la causa con l effetto lo sfondo con la figura le norme con la qualità della prestazione sarebbe all incirca come dire che siccome la nazionale italiana gioca male è giusto cambiare le regole del calcio Fallimenti vari In realtà sarebbe un esercizio di lucidità non si dice di onestà intellettuale prendere in considerazione l alternativa se a fallire sia stato il sistema maggioritario molto temperato d altronde o piuttosto il governo di centrodestra nella legislatura 2001-2006 Anche senza ricorrere alle leggi di Duverger è noto che i sistemi elettorali producono i loro effetti nel medio-lungo periodo in seguito all assestarsi dei partiti e all abitudine alla competizione svolta con determinate regole Quindi cambiare legge elettorale a ogni volgere di legislatura non sembra rispon- 146
dere a un intenzione di stabilità o di stabilizzazione del sistema politico Un giudizio negativo sul maggioritario all italiana sulle sue caratteristiche di sistema misto dettato dal criterio che è controproducente abbinare due logiche contraddittorie e che comunque in un sistema pluripartitico la formula a turno unico moltiplica i partiti e induce inevitabilmente alla frammentazione secondo i rilievi in sé ineccepibili di Giovanni Sartori doveva semmai condurre ad aggiustamenti della legge maggioritaria non alla sua sostituzione integrale con un sistema proporzionale dall impianto disordinato Tuttavia gli argomenti a cui è ricorsa la Casa delle libertà per argomentare la propria decisione politica sono sostanzialmente di due ordini in primo luogo la necessità di migliorare le alleanze attribuendo a ogni partito il peso che gli spetta effettivamente effettivamente in base al suo risultato elettorale sgombrando il campo dalle possibilità di ricatto politico e dal potere di interdizione dei partiti marginali nel momento della scelta delle candidature e successivamente durante l esercizio dell attività di governo subito dopo l asseverazione che il cambio della legge elettorale era contemplato dal programma della Cdl e quindi approvato dagli elettori con il voto alle elezioni politiche del 2001 Quanto al primo aspetto il miglioramento degli equilibri nelle coalizioni si tratta più che altro di un auspicio Il governo Berlusconi è entrato in crisi nell estate del 2004 e il sintomoeffetto sintomoeffetto più grave della crisi fu segnalato dalle dimissioni del ministro dell Economia Giulio Tremonti il pilastro della politica economica e della politica tout court dell alleanza di centrodestra centrodestra in quanto uomo di cerniera tra Berlusconi e Bossi in seguito a un azione congiunta di Alleanza nazionale e dell Udc Tanto per chiarire l entità e la qualità dello scontro Tremonti fu accusato da Fini di avere truccato i conti pubblici e di avere presentato in sede europea dati falsi L allora segretario dell Udc Marco Follini aveva avviato una sua lunga e alla fine sfortunata campagna per ridimensionare il potere di Berlusconi e per rendere evidente la problematicità per la coalizione del rapporto tra Forza Italia e la Lega Si era aperta una crisi che sarebbe scoppiata con tutti i sistemi sistemi elettorali del mondo non solo con il maggioritario imperfetto Per restare nel campo del centrodestra cioè lo schieramento che ha imposto il cambio della legge elettorale vale ancora il 147
vecchio rilievo che si tratta di un raggruppamento incoerente una costellazione in cui si stagliano una forza liberista un partito cattolico solidarista una entità nazionalpopulista un residuo regionalsecessionista qualcuno dovrebbe allora spiegare se tendenzialmente la formula proporzionale riduce o intensifica il polimorfismo politico della Casa delle libertà Cioè se favorisce processi di semplificazione o di frammentazione Il secondo punto e cioè la verifica popolare il mandato dovuto al programma la firma degli elettori anche in calce a un progetto di riforma elettorale non meriterebbe di essere preso in considerazione se non fosse che rispecchia con fedeltà fedeltà alcune inclinazioni intrinseche alla Casa delle libertà Non occorre avere letto i classici moderni del funzionamento della democrazia liberale da Arrow a Riker per capire che il popolo non vota approvando ogni singolo punto dei programmi politici Basta il buonsenso possiamo tranquillamente votare a destra anche se approviamo soltanto una parte del suo programma se questo suo programma ci convince complessivamente più di quello presentato dalla sinistra e viceversa Ma chi pretende di trasformare immediatamente in leggi in provvedimenti esecutivi in dispositivi cogenti il mandato popolare si iscrive nel campo del populismo E sotto sotto manipola il gioco democratico proprio perché chiama in campo il consenso generale su un punto invece particolare una delle tante issues comprese in un qualsiasi programma di governo Naturalmente i principali esponenti del centrodestra hanno tenuto a specificare che veniva abbattuto il sistema maggioritario fallito ma veniva salvaguardato il bastione del bipolarismo grazie al premio di maggioranza per la coalizione vincente Si tratta di un osservazione scarsamente significativa e comunque tutta da provare sul piano empirico Il bipolarismo esiste per volontà politica non per grazia ricevuta Se viene a mancare l intelaiatura del maggioritario è prevedibile che le contraddizioni contraddizioni nei due schieramenti si faranno sentire con più forza Inoltre nel momento in cui l accento si sposta dalle coalizioni con il cemento fortissimo del candidato comune nei collegi elettorali all interesse di partito le alleanze inevitabilmente si allentano Non si vuole qui entrare nel merito del funzionamento tecnico della legge proporzionale ma va rilevato che il premio 148
di maggioranza previsto per la coalizione vincente potrebbe essere la dote che favorisce chi ha saputo più efficacemente essere disunito È un paradosso del premio di maggioranza ma non il solo Trascuriamo anche l asimmetria fra Camera e Senato e fra il premio su base nazionale per la prima e su base regionale per il secondo con tutti i possibili effetti distorsivi distorsivi rilevati con chiarezza da Gustavo Zagrebelsky e da altri Importa invece rilevare un ulteriore possibilità infatti alcuni osservatori come Giuliano Amato hanno messo in rilievo che il nuovo metodo elettorale potrebbe facilmente determinare una partizione tripolare del sistema politico In effetti la formula proporzionale definita dalla nuova legge incorpora naturaliter la possibilità di una coalizione vincente di centro un blocco centrista che taglia le ali e di conseguenza imporrebbe anche la sua eternità al governo del Paese Come si vede il principio dell alternanza politica che era stato la principale risposta politico-istituzionale alla crisi di Tangentopoli comincia a farsi più opaco a presentarsi meno nitido a confondersi Di conseguenza le ipotesi trasformistiche riprendono fiato Si profila un sistema che potrebbe riflettere le fattezze della Prima Repubblica D altronde era stato uno degli spiriti più indipendenti del centrodestra Bruno Tabacci a dire la verità vera cioè che il sistema bipolare è artificioso perché divide persone che la pensano allo stesso modo Tabacci e Enrico Letta Questa osservazione non critica esclusivamente il maggioritario ma attacca proprio la divisione bipolare fra centrodestra e centrosinistra E allora qual è la soluzione auspicabile un bipolarismo depotenziato o la conversione al centro Se fosse quest ultima non s era detto che ne avevamo avuto abbastanza della democrazia democrazia bloccata con le sue élite immutabili con un sistema senza ricambio con le sue spartizioni e infine con il suo intreccio di politica e affari L intervento in corsa Quindi è ragionevole cercare più banalmente le ragioni della riforma elettorale negli interessi politici di parte Raccontano gli esperti di gare automobilistiche che nei circuiti americani nelle 149
prove velocistiche come quelle che si svolgono a Indianapolis è malvista la possibilità che una monoposto vada in testa e ci rimanga per tutta la gara fino alla bandiera a scacchi Al gusto americano per la competizione non piace che il divertimento si esaurisca già nei primi giri che non si possa assistere a sorpassi sportellate colpi di scena incidenti alternanza al comando E allora quando si profila una situazione di bassa competizione al minimo appiglio una goccia di pioggia un piccolo incidente una modesta perdita d olio sull asfalto si ringrazia la sorte e si manda in pista la safety car così la velocità viene ridotta le vetture si raggruppano di nuovo e all atto pratico la gara ricomincia da capo A giudicare da quanto è successo in Parlamento si direbbe che la Casa delle libertà abbia capito la lezione e la sua sia in effetti una specie di safety reform Spaventato dalla possibilità di una sconfitta pesante cioè di un giudizio negativo degli elettori sulla sua prova al governo Berlusconi ha deciso di mischiare spettacolarmente le carte Inoltre ha usato l offerta della proporzionale come una risorsa per rinegoziare i rapporti con gli alleati e ha avuto successo in particolare liberandosi del segretario dell Udc Marco Follini la cui strategia liberalmassimalista liberalmassimalista intesa a mettere in discussione la leadership della Cdl è stata sacrificata proprio in seguito all incasso immediato della legge proporzionale Ciò che colpisce tuttavia non è la spregiudicatezza di un leader politico e di un alleanza che appaiono letteralmente pronti a tutto anche a mandare all aria il sistema pur di evitare o almeno ridurre una sconfitta elettorale Ora la domanda si presenta semplice è o non è sorprendente che la maggioranza di governo cerchi di modificare la struttura stessa della competizione competizione politica attraverso un iniziativa di parte I laudatores di Berlusconi sono troppo prevedibili per fare testo Sul Corriere della Sera del 3 ottobre un commentatore invece equilibrato come Massimo Franco ha registrato che il centrosinistra ha capito che il vero obiettivo del ritorno al proporzionale non è la rivincita della Cdl Semmai il tentativo di azzoppare una vittoria dell Ulivo esponendo un futuro governo Prodi al ricatto ricatto dei partitini A leggere bene queste parole ciò significa che lo scopo principale del centrodestra in questo autunno di legislatura è consistito nell avvelenare i pozzi ossia impedire 150
che il centrosinistra riesca a governare Si può aggiungere che l approvazione della riforma elettorale ha complicato lo scenario e la dinamica proprio mentre si stava assistendo a una ridislocazione ridislocazione di alcuni soggetti politici Nuovo Psi Partito radicale offrendo l allettamento di posizioni terze e comunque modificando modificando le prospettive politiche in corso d opera In sostanza secondo questa diagnosi il centrodestra cosparge cosparge di mine il terreno della legislatura a venire Ma prima di accettare un giudizio così esasperato è necessario rilevare che tutto il dibattito sulla riforma elettorale si è svolto in modo autoreferenziale senza nessuna concessione neanche retorica all interesse generale della Repubblica e della società italiana Non una parola è stata pronunciata sulla stabilità del governo governo sull utilità dell alternanza niente sui rischi di tornare alle politiche autolesioniste che nel finale della Repubblica dei partiti hanno gonfiato a dismisura l indebitamento dello Stato Niente ciò che conta è il montaliano calcolo dei dadi vale a dire un gioco astratto con cui si cerca di manipolare con la tecnica l espressione del giudizio politico Ritorno al passato Insomma abbiamo assistito a una manovra nichilista Una pura partita doppia di interesse partisan che è stata presentata presentata come una soluzione razionale per il sistema politico nel suo insieme Mentre veniva realizzato questo straordinario Blitzkrieg non si sono avuti segnali significativi che continuassero continuassero a esistere nella Casa delle libertà esponenti che avessero conservato una serena coscienza maggioritaria Di per sé l unanimità in politica è quasi sempre sospetta ma che siano diventati proporzionalisti in unanime sintonia tutti coloro che si erano battuti con più ardore per un applicazione severa del sistema uninominale che siano diventati così rispettosi delle identità parziali coloro che avevano sostenuto che la politica ormai si sarebbe fatta con lo schema sommario o di qua o di là e anche votando contro se uno schieramento non convinceva del tutto insomma che siano diventati moderati e proporzionalisti tutti i fondamentalisti del maggioritario che allignavano nel centrodestra fa un effetto ben curioso 151
Si potrebbe dire che questo è un effetto singolare quasi quanto la scomparsa nel centrodestra medesimo di tutta la componente laica liquidata o ridotta al silenzio comunque scomparsa dalla scena pubblica in seguito alla prevalenza dei cosiddetti atei devoti ma rilievi simili sarebbero più giustificati giustificati se non fosse che i primi colpi alla logica del maggioritario furono assestati da un partito di centrosinistra la Margherita allorché nella primavera scorsa Francesco Rutelli rinunciò alla lista Uniti nell Ulivo per inseguire dal centro in una logica anch essa tutta proporzionalista gli elettori in fuga dalla Casa delle libertà L aspetto nichilista di questa manovra autodifensiva della Casa delle libertà si percepisce tanto meglio se si valuta la nuova legge elettorale ponendola sullo sfondo della riforma costituzionale in corso d approvazione alle Camere A questo punto ha scritto il costituzionalista Andrea Manzella un ordinario buon senso avrebbe consigliato di fermarsi Per ” incrociare incrociare ” il già maturo progetto costituzionale con il progetto elettorale per farne una lettura comparata per verificarne le coerenze per eliminarne le contraddizioni Niente Si prosegue su piani separati come se una intima logica di rappresentanza di governo non obbligasse a legare i due progetti La conclusione sarebbe che a un sistema proporzionale corretto da un sistema distorsivo se non cervellotico di soglie e da un premio di maggioranza al cui confronto quello della legge truffa del 1953 che prevedeva il premio soltanto conseguendo conseguendo il 50 per cento dei voti era perfettamente ragionevole e intriso di buona sostanza democratica corrisponderebbe nel disegno costituzionale una forma di governo del primo ministro a cui sarebbero affidati poteri esclusivi dalla sostituzione dei ministri alla facoltà di sciogliere le Camere pur se con vincoli e complicazioni che la dicono lunga sull impossibilità dei costituzionalisti costituzionalisti di essere semplici Sarebbe difficile sfuggire alla tentazione di definire questo doppio sistema un autocrazia sulla palude parlamentare se non fosse che la riforma della Costituzione è per ora un cambiamento cambiamento sospeso nel senso che occorrerà attendere il responso del referendum confermativo Che nelle previsioni di quasi tutti compresi molti esponenti del centrodestra annullerà la riforma costituzionale liquidando ad un tempo sia la devolution sia i 152
rischi di dittatura del premier Con la prevedibile conseguenza che da quel momento in poi ogni spinta riformatrice anche la più moderna e coerente verrà quindi annichilita Cosicché resterà soltanto la legge elettorale proporzionale la transizione politica italiana cosiddetta infinita cosiddetta incompiuta troverà il suo compimento con il puro e semplice ritorno al passato Non andrebbe tuttavia dimenticato che l ondata referendaria dei primi anni Novanta ebbe fra l altro il merito di trattenere dentro il circuito della politica i cittadini proprio mentre i partiti erano crollati a zero quanto a legittimazione A sua volta anche il sistema maggioritario ha avuto una funzione importante importante nel fissare l identificazione fra cittadini-elettori e sistema della rappresentanza Non sfugge a nessuno che oggi i partiti quale più quale meno hanno perso iscritti radicamento nella società capacità di mobilitazione Sono controllati da gruppi ristretti che anche sul piano locale hanno visto allentare il rapporto con l opinione pubblica e la vita associata Per quanto controllate dal centro le candidature nel sistema maggioritario promettevano un legame stretto fra gli eletti e gli elettori Non sempre questa connessione si è verificata ma in una situazione che ha visto via via sfumare la capacità dei partiti di fare da tramite fra centro e periferia gli eletti nei collegi uninominali sono stati di fatto un tramite rilevante Ora la riforma della Casa delle libertà taglia via anche questa connessione residua Con l aggiunta anche questa da sottolineare che le candidature verranno elencate in liste bloccate bloccate cioè decise a priori dalle centrali di partito Si voteranno candidature al buio senza nemmeno la possibilità di guardare la fotografia dei candidati Verrebbe voglia di ripescare la terminologia talora sbrigativa che si usava durante lo choc politico del 1992-93 anche oggi partitocrazia è l unico termine che si può usare in proposito al massimo si potrebbe usare la locuzione partitocrazia senza partiti considerata la debolezza organizzativa e rappresentativa delle forze politiche attuali 153
e non può essere uno choc politico permanente Non conviene a nessuno sfidare la possibilità che sui temi fondamentali della convivenza e dello sviluppo Costituzione Costituzione sistema della giustizia scuola e università oltre ovviamente ovviamente alle leggi tecniche di funzionamento della democrazia ogni schieramento pratichi vendette dopo la vittoria elettorale la carta costituzionale non fa parte dello spoils system Occorre che maggioranza e opposizione trovino forme di confronto di discussione anche di reciproco condizionamento e infine di compromesso Non si dica che si tratterebbe di tornare a una condizione consociativa È semplice senso comune Perché se cambia la maggioranza se le elezioni le vincono gli altri se l opposizione va al governo che cosa si deve fare accettare per inerzia per quieto vivere un eredità che si giudica nefasta o passare alla decostruzione della politica precedente Una concezione del genere si può sottoscrivere soltanto se si considera il confronto fra schieramenti come una guerra civile sublimata La democrazia come un panorama di macerie delle riforme precedenti La vita collettiva una fibrillazione continua con l attività di governo come una pratica da considerare considerare sempre con inquietudine guardandosi le spalle Ma dove finisce in questo modo la certezza o almeno la prevedibilità delle condizioni di sistema Finisce male altroché Tanto che non ci si dovrà poi lamentare se ne risentirà il funzionamento della società civile e allora se di conseguenza le imprese non investiranno i consumatori non consumeranno i risparmiatori risparmiatori tesaurizzeranno se insomma si verificheranno tutte quelle condizioni pessime che sono all origine della stagnazione e dell assenza di sviluppo Tanto più che i cittadini italiani avevano assimilato con spontaneità il sistema maggioritario Non avevano avuto troppo da ridire sulla personalizzazione della politica avevano valorizzato valorizzato il confronto personale nelle elezioni dirette si erano 154 Politica dirigista Sarebbe utile aggiungere ancora qualche riflessione sull sull opportunità morale politicamente o convenzionalmente rispettosa del fair play di introdurre nel sistema politico riforme esplicitamente partigiane È chiaro che ciò innesca la miccia di un conflitto continuo Ma non si era riconosciuto che l alternanza politica non è
sottoposti senza fastidio alla tortura intellettuale di sei o sette modalità diverse nell espressione del voto Dal 1994 in avanti hanno accettato il gioco in cui c è qualcuno che vince e qualcuno qualcuno che perde moderato nelle elezioni politiche soltanto dal residuo della quota proporzionale e dallo scorporo Hanno fatto i conti con il faccia a faccia democratico che nei momenti di scontro più aspro può dare luogo a ideologizzazioni estreme Nel corso del tempo hanno comunque mostrato di considerare essenziale la presenza di un discrimine netto fra destra e sinistra tanto che il flusso di voti fra destra e sinistra verificatosi per la prima volta in modo rilevabile e politicamente interessante nelle elezioni amministrative del 2004 è stato trattato come un fenomeno politico che segnalava nitidamente un cambiamento di tendenza Bipolarismo fallimentare Si può sostenere con altrettante buone ragioni che gli italiani hanno trovato negli schieramenti principali due case comuni in cui rifugiarsi politicamente dopo la crisi penosa dei primi anni Novanta Adesso si chiederebbe chiederebbe loro di accasarsi nuovamente nei partiti Ma i partiti non esistono più e se questa sentenza può apparire tranchante la si corregga pure con parole più temperate ma la sostanza non cambia L evidenza è che esistono circoli oligarchici che prendono decisioni in modo autoriferito ai quali si accompagnano accompagnano ristrette organizzazioni di militanti semiprofessionali sul territorio prontissime a recepire gli ordini provenienti dalle centrali politiche All acme della postpolitica destrutturata in partiti fragilissimi nella struttura e nella cultura si abbina la confisca della volontà popolare Questo assetto dirigistico della partecipazione politica scoraggia scoraggia ogni riferimento alle identità e alle tradizioni storiche Potremmo dire che ci sono sensibilità diffuse nell opinione pubblica che si incrociano attraverso vari meccanismi con concrezioni politiche organizzate Quanto poi queste strutture strutture organizzative siano in grado di percepire e raccogliere dei sentimenti collettivi dei bisogni delle pulsioni popolari è un mistero Se guardiamo al risultato delle elezioni primarie dell Unione bisognerebbe rispondere nulla dato che non uno fra i membri dell establishment politico del centrosinistra aveva mostrato di prevedere o di intuire l inopinato spettacolo di partecipazione che si è avuto domenica 16 ottobre 155
E allora Si conclude un ciclo che si era avviato a fatica e che tuttavia si stava lentamente consolidando Adesso entriamo in una fase nuova dai contorni indefiniti Dopo la Repubblica Repubblica dell immobilità politica abbiamo avuto la Repubblica dell alternanza adesso sarà la volta di una Repubblica in cui alternanza e trasformismo avranno lo stesso valore saranno entrambi giocabili sul tappeto della politica e nella competizione elettorale Forse nel giro di poche stagioni l acquisizione del bipolarismo sarà semplicemente un ricordo Ma senza aspettare aspettare il passare del tempo l impressione nettissima è che sia avvenuto un esproprio E il fatto che i cittadini non si siano ribellati a questa sottrazione effettuata con destrezza è il segno che di fronte alla terza Repubblica la Repubblica indistinta ci si comporta ormai con rassegnazione [ 2005 ] 156
XI DUE ITALIE FORSE Al termine di una campagna elettorale violentissima ci si aspettava dalle urne del 9 e 10 aprile 2006 quasi come una liberazione un risultato che potesse riportare a un clima politico normale Si attendeva il tempo in cui potersi ricomporre dopo le grida per un confronto all insegna di un ottica democratica e costruttiva Non è andata così e la nuova legislatura si è subito annunciata ancora più complessa del previsto Il laboratorio politico italiano continua a lavorare a pieno ritmo aprendo scenari in direzioni sempre nuove A cinque anni dalle elezioni del 2001 l approdo a una sorta di normalità normalità bipolare appariva evidentemente troppo banale A queste elezioni siamo arrivati per la prima volta nella storia dell Italia unita al termine di una legislatura che aveva visto al governo una sola maggioranza un solo presidente del Consiglio un solo esecutivo salvo alcuni avvicendamenti dovuti a vicissitudini e infortuni personali o a tensioni interne alla maggioranza Con il favore dei risultati delle elezioni di mezzo termine regionali e amministrative e ritrovato il suo leader in Romano Prodi tornato da Bruxelles il centrosinistra si è attrezzato per darsi una più compiuta architettura attraverso le primarie che avevano il duplice compito di conferire un investitura al leader e di far avanzare il progetto del Partito democratico Solo che nel frattempo le regole del gioco erano cambiate La prospettiva di una sconfitta infatti aveva convinto Berlusconi Berlusconi a varare una riforma del sistema elettorale pensata su misura per annullare il vantaggio competitivo di cui godeva il centrosinistra la preminenza dei suoi candidati nei collegi uninominali uninominali Il leader che prima e più degli altri aveva compreso le potenzialità del Mattarellum realizzando in due mesi il Questo contributo venne scritto da Edmondo Berselli insieme a Roberto Cartocci che qui ringraziamo per averci autorizzato a ripubblicarlo 157
capolavoro della discesa in campo e della vittoria del 1994 scopriva i vantaggi del proporzionale lo presentava come il sistema elettorale meno bugiardo apriva l opportunità di un ulteriore proliferare di liste e affidava la prospettiva di governare governare a un esile premio di maggioranza alla Camera associato alla lotteria dei diciassette mini-premi regionali al Senato Si segnalava poi a rendere più variato il menù la novità assoluta del voto degli italiani all estero destinata a provocare qualche sorpresa come si sarebbe visto Dopo una campagna elettorale attraversata da un intensità polemica che il nostro Paese e l intero sistema politico sembrava avere dimenticato l esito è stato un affermazione risicatissima dell Unione di Prodi conseguita al Senato proprio con la pattuglia pattuglia degli italiani d oltralpe e d oltreoceano e alla Camera con 25 mila voti di scarto che valgono il tesoro dei 340 deputati garantiti dal premio di maggioranza Si apre così una nuova fase dell infinita transizione quella di una maggioranza omogenea nelle due Camere ma con soli quattro seggi di vantaggio nella Camera alta prospettiva ben distante dalle attese della vigilia e davvero ardua vista l assoluta necessità di un esecutivo e di una maggioranza capaci di governare la difficile congiuntura in cui versa il Paese Il primo aspetto da considerare è quello della partecipazione In termini relativi la partecipazione è cresciuta dall 81,4 per cento all 83,6 per cento Al momento della chiusura dei seggi il dato è stato interpretato come l interruzione di una tendenza negativa ormai decennale e un successo della mobilitazione berlusconiana delle ultime settimane In realtà il dato relativo alla partecipazione è ancora più rilevante e costituisce il cardine intorno a cui ruota tutto l esito della competizione oltre che l origine della clamorosa smentita dei vaticini dei sondaggi Infatti rispetto al 2001 gli elettori iscritti alle liste erano oltre due milioni in meno Gli aventi diritto al voto quest anno 47.258.305 contro i 49.256.295 del 2001 Dunque le liste del 2001 erano appesantite da cittadini defunti e trasferiti per cui la percentuale di votanti sopra riportata sottostimava l effettiva partecipazione alle urne Ma l aumento della partecipazione non è affatto un fenomeno statistico da ricondurre solo alla bonifica delle liste Il dato chiave può essere meglio espresso dai numeri assoluti si sono registrati oltre 850 mila voti validi 158
in più rispetto a un corpo elettorale ridotto di circa due milioni Merito della facilità della nuova scheda che ha ridotto a un terzo le schede non valide ma non è da sottovalutare la chiarezza cristallina della posta in gioco dal momento che non per caso si è parlato di referendum Quindi sono andati a votare anche cittadini che non c erano mai andati negli anni precedenti e ha scelto un simbolo sulla scheda anche chi prima non riusciva o non voleva dare un indicazione di voto valida Se si perde di vista questa drastica riduzione dell area del non voto non si può poi comprendere il quadro dei risultati che attesta un aumento di voti sia per la Casa delle libertà sia per l Unione La prima è passata da 18.542.209 voti a 18.976.460 1 la seconda è cresciuta in maniera molto più consistente balzando da 17.313.836 voti nel 2001 a 19.001.684 il 9-10 aprile scorso In termini percentuali ciò significa che le due coalizioni hanno conseguito il 49,73 per cento e il 49,80 per cento lasciando alle altre liste non apparentate la miseria di 170.000 voti pari a meno di mezzo punto percentuale Nel caso del centrodestra è avvenuto un evidente travaso interno di voti Forza Italia perde quasi due milioni di voti che vanno a vantaggio degli alleati storici in particolare dell Udc che passa da poco più di un milione di voti a oltre due e mezzo La Lega guadagna 300 mila voti mentre An risulta l alleato meno avvantaggiato con un contenuto aumento di poco più di 200 mila voti Nettamente inferiore il contributo offerto dalle liste minori nessuna delle quali si avvicina ai 300 mila voti Nel complesso dunque Forza Italia perde vistosamente rispetto allo spettacolare risultato del 2001 29,4 per cento drogato dalla cannibalizzazione degli alleati peraltro ampiamente ampiamente risarciti in anticipo a suon di seggi maggioritari Il partito equivale ancora all insieme dei tre alleati e il Cavaliere mantiene 1 Abbiamo considerato per il 2006 tutte le liste apparentate ufficialmente nelle due coalizioni Per il 2001 abbiamo considerato per la Cdl non solo i quattro maggiori partiti ma anche il Nuovo Psi e la Fiamma tricolore che in realtà si era presentata come indipendente Per l Unione il confronto è stato fatto con la somma dei voti conseguiti nel 2001 dai partiti ufficialmente apparentati nel maggioritario Ds Margherita Girasole Comunisti italiani nonché da Rifondazione comunista dalla Lista Di Pietro e dalla Lista Pannella-Bonino Pannella-Bonino È chiaro che il confronto sconta alcune asimmetrie soprattutto nel caso del centrosinistra Ma questo rende ancora più evidente l aumento dei voti ottenuti da entrambe le coalizioni tra il 2001 e il 2006 159
saldamente nelle sue mani il ruolo di capo della coalizione non solo in forza dei numeri pur in calo ma soprattutto per il merito esclusivo di aver mobilitato come mai prima l elettorato d area su questo tema ci soffermeremo più avanti Nel centrosinistra la crescita del numero assoluto dei voti è stata particolarmente elevata Anche se tutti i radicali e i dipietristi avessero confermato nel 2006 la scelta del 2001 i voti al centrosinistra avrebbero superato di poco come si è visto i diciassette milioni Dunque è innegabile il grande successo successo conseguito da Prodi rispetto alle condizioni di partenza successo che segue quello conseguito sull altro ma altrettanto rilevante piano delle primarie Viene da dire che era effettivamente effettivamente difficile fare di più Più complessa invece appare l articolazione interna del voto tra i diversi alleati La lista-cardine dell Ulivo ha ottenuto un risultato a prima vista buono ma non entusiasmante alla Camera la crescita della lista unitaria rispetto ai voti che Ds e Margherita avevano conseguito nel 2001 è stata inferiore ai 400 mila voti (+ 0,2 per cento sui voti validi riproducendo a distanza di due anni lo stesso risultato delle europee del 2004 10.092.499 voti pari al 31,08 per cento 2 A uno sguardo più ravvicinato gli indizi sono di segno positivo nel 2004 erano confluiti nella lista Prodi anche i socialisti di Enrico Boselli e i repubblicani europei inoltre e soprattutto il 9 aprile la lista dell Ulivo ha conseguito più voti della somma di Ds e Margherita al Senato 31,3 per cento contro 28,2 per cento a riprova che la spinta unitaria ha un effetto significativo in termini di attrazione del consenso 3 Giova inoltre ricordare che la neutralizzazione del Mattarellum Mattarellum mediante il Porcellum greve quanto eloquente 2 Nel 2004 i voti validi furono 32.476.224 con un affluenza alle urne del 73,1 per cento cfr C Guarnieri e J L Newell a cura di Politica in Italia I fatti dell anno e le interpretazioni Edizione 2005 Bologna Il Mulino 2005 p 354 3 Resta da vedere se e quanto è costata in termini di seggi la decisione di presentare due liste distinte al Senato disperdendo due elettorati che l esperienza insegna possono essere sommati con facilità Date le diciassette competizioni proporzionali con quoziente naturale e con una soglia effettiva ben più alta di quella formale due resti deboli possono facilmente diventare un intero o un resto che produce un seggio Non sarà difficile accertare rapidamente questo dato 160
appellativo coniato dall onorevole Calderoli per designare il proporzionale corretto aveva anche lo scopo di rendere difficile difficile il decollo di una lista unitaria dell Ulivo scopo perseguito eliminando del tutto gli incentivi all aggregazione Dunque i dirigenti del centrosinistra non possono che insistere sull unica prospettiva di ampio respiro che le condizioni della politica italiana impongono la costruzione di una sinistra riformista che sia in grado di colmare il vuoto di governo che il centrodestra ha clamorosamente lasciato Accanto all Ulivo si segnala il successo di Rifondazione comunista che è arrivata oltre il 7 per cento al Senato e quasi al 6 per cento alla Camera Segue poi il quartetto del 2 per cento una soglia che premia Verdi e Comunisti italiani ma quasi dimezza L Italia dei valori La Rosa nel pugno costituiva in partenza una delle più rilevanti novità di questa campagna elettorale La costituzione di una forza che fondava la sua proposta sull appello alla laicità sul piano dei valori costituiva una risorsa preziosa per l Unione se non altro perché era in grado di intercettare i transfughi dalla componente laico-radicale laico-radicale di Forza Italia mortificati dallo strumentale spostamento imposto da Berlusconi su posizioni più conformisticamente consonanti con il mondo cattolico Il risultato non è stato particolarmente positivo nonostante l alleanza con i socialisti di Boselli 991 mila voti pari al 2,6 per cento solo 150 mila voti in più rispetto al 2001 quando la Lista Pannella-Bonino si era presentata fuori dai poli Occorre però segnalare come commento conclusivo di questa breve panoramica dei risultati elettorali che lo spirito del tempo non è particolarmente favorevole alle posizioni più laiciste e libertarie Il clima di disorientamento insicurezza e paura che si respira in questi anni non può essere velleitariamente velleitariamente ignorato nell elaborazione dell agenda politica magari magari per andare incontro a inutili sconfitte come avvenuto nel caso del referendum sulla fecondazione assistita con il risultato risultato di consolidare le posizioni avverse Al contrario le condizioni condizioni in cui è maturata la risicata vittoria elettorale della sinistra sinistra dovrebbero costituire un caveat da non perdere di vista neppure per un attimo Gli avversari agguerriti e ricchi di intelligenza e di risorse sono lontani solo poche migliaia di schede 161
Eppure le premesse delle elezioni dell aprile 2006 sembravano sembravano del tutto diverse così come le aspettative sui risultati risultati Reduce da alcune consultazioni elettorali intermedie che avevano registrato vistosi se non plateali insuccessi la Casa delle libertà sembrava essersi acconciata all idea di subire una sconfitta netta La legislatura era stata segnata dal trauma del siluramento nel luglio 2004 della più importante personalità di governo il ministro dell Economia Giulio Tremonti Tutti i sondaggi pre-elettorali mostravano un differenziale netto fra le due coalizioni a vantaggio dell Unione Le élite economiche e intellettuali avevano da tempo decretato il loro pollice verso Insomma viene quasi da dire in sintesi che un Paese largamente largamente immaginario e convinto delle proprie immaginazioni aveva decretato a priori la sconfitta del centrodestra C è voluta una forza quasi disumana da parte di Silvio Berlusconi per tentare una rimonta a cui nessuno credeva cercando di parlare a un Paese reale Partiva indubitabilmente da una posizione cattiva nel riconoscimento largamente condiviso soprattutto nei ceti culturalmente più consapevoli di un serio fallimento fallimento politico Ha dovuto inventare uno scarto di lato che gli consentisse di imporre all opinione pubblica i temi che aveva scelto e su cui era convinto di poter produrre la mobilitazione dell elettorato e di drenare consenso anche in quelle categorie di cittadini che con il voto amministrativo avevano ripetutamente espresso delusione nei confronti del suo governo Fra le tecniche della politica populista ce n è una che gli scienziati politici fra cui un classico come William Riker Liberalismo contro populismo definiscono manipolazione dell agenda Funziona più o meno così Si presenta un programma programma elettorale dopo di che si selezionano i temi giudicati soggettivamente più rilevanti che vengono imposti in via propagandistica propagandistica all opinione pubblica e su cui alla fine si chiede il giudizio degli elettori è la tecnica usata come si intuisce con il contratto con gli italiani Ciò consente di spedire in secondo piano una larga serie di punti programmatici controversi controversi Tanto per esemplificare a molti pendolari non importa granché delle grandi opere se i trasporti normali sono degradati qualcun altro giudica la riforma unilaterale della Costituzione qualcosa di molto più rilevante e meritevole di riflessione del taglio delle tasse altri ancora pensano che il ritorno al siste- 162
ma proporzionale sia un attacco cinico alla tenuta del Paese e guardano invece con sufficienza o diffidenza alle promesse peraltro non mantenute sulla riduzione dei reati L abilità spettacolare di Silvio Berlusconi è consistita proprio nel portare la discussione pubblica sul terreno scelto da lui Sulle 36 riforme prodotte dal suo governo e sui 1.700 provvedimenti provvedimenti approvati dal Parlamento nel quinquennio come se fosse importante il numero delle leggi e non la loro qualità il loro varo legislativo e non la loro attuazione concreta Ad esempio è difficile non giudicare regressiva la riforma della scuola realizzata dal ministro Letizia Moratti senza aggiungere che è sufficiente entrare in un qualsiasi istituto scolastico per osservare in quali condizioni deve lavorare un insegnante di buona volontà Ma questa mossa del cavallo non era sufficiente non bastava bastava distogliere l attenzione dai risultati del governo occorreva qualcos altro qualcosa di più spettacolare e mobilitante Berlusconi Berlusconi non poteva più promettere prodigi viste le condizioni degradate in cui versano l economia italiana e i conti pubblici e quindi ha deciso di investire tutte le sue risorse simboliche e mediatiche sull idea di due società messe l una contro l altra che si fronteggiano in nome di valori culture e interessi del tutto antagonisti Due Italie insomma separate da un sospetto e addirittura un animosità addirittura impensabili per chi ha in mente un Paese deideologizzato secolarizzato politicamente In una parola moderno Chi ha ascoltato qualche discorso di Berlusconi durante la campagna elettorale non può non essere rimasto colpito Secondo Secondo il lessico fluviale del Cavaliere Romano Prodi anzi il signor Prodi è un poveraccio e Piero Fassino potrebbe fare il testimonial delle pompe funebri Francesco Rutelli è stato definito il miglior dei peggiori con l accento sui peggiori L attacco anche personale alla sinistra ai portatori di miseria terrore e morte è stato incessante Inoltre si è potuto assistere a diversi exploit del leader estremista ed estremo spesso nella parte dello scalmanato del Masaniello irridente del capopopolo capopopolo che esaspera fino al grottesco i sentimenti del popolo o al popolo attribuiti li eccita li aizza li lancia in orbita nel cielo azzurro dell ideologia forzaleghista e alla fine contempla lo spettacolo con evidente soddisfazione 163
Osservata dal vivo la veemenza berlusconiana con le accuse accuse le spiritosaggini le irrisioni verso gli avversari politici una sorta di Quarantotto carnevalesco rivelava che il capo della Casa delle libertà aveva abbandonato le sue incarnazioni precedenti Non era più l uomo d ordine l imprenditore il liberale il seguace di don Sturzo e certamente non il moderato moderato suadente che parlava ai suoi affini Si era definitivamente calato nei panni dello sfasciatutto cioè dell uomo che lacera le convenzioni e il cui scopo sembrava in primo luogo quello di produrre provocazioni il clamoroso sei un coglione rivolto allo studente genovese che inneggiava ironicamente allo stalliere mafioso Vittorio Mangano poi la continua aggressione a magistrati magistrati giudici e Legacoop quest ultima accusata di complicità con la mafia e di impunità garantita dalle toghe rosse Infine l accusa di coglioneria a chi vota per il centrosinistra facendo il proprio disinteresse Sulle prime l accanimento ossessivo con cui Berlusconi ha ricominciato a scagliarsi contro il comunismo e i comunisti è stato giudicato un atteggiamento di maniera quasi la ripresa anacronistica di un leitmotiv che aveva avuto fortuna nel passato passato ma che nel 2006 appariva ai limiti della bizzarria Ma a mano a mano che il confronto politico si intensificava e che la competizione fra i due schieramenti diventava più violenta si è cominciato a capire che lo strumento dell anticomunismo era tutt altro che un arnese fuori tempo Infatti sventolando quella vecchia bandiera il capo di Forza Italia riusciva a innescare innescare nuovamente un sentimento identitario nella sua base militante propugnando quella strana combinazione di liberalismo liberalismo e populismo che riscuote un visibile successo nelle file del popolo forzista Quindi ha ripristinato la sua formula più classica e apparentemente apparentemente infallibile noi contro loro contro i comunisti ossia un manicheismo che investe e anzi specula sulle fratture della storia politica italiana È venuto nell Emilia profonda e dopo avere visto all orizzonte un tipico tramonto padano ha ironizzato sul fatto che qui perfino il sole è rosso ha ripetuto alcune accuse sugli intrecci fra giunte rosse e cooperative Ha ripetuto una trovata non priva di genio il pentagono rosso con le sue ombre e risonanze misteriche che disegna geometrie geometrie inquietanti di poteri intrecciati fra dirigenti della sinistra 164
giunte locali magistrati Con un colpo di teatro a Napoli ha affascinato il suo pubblico raccontando la storia dei comunisti cinesi che bollivano i bambini Infine ha riaperto con un enorme fracasso la partita contro la procura di Milano Tutto questo non sarebbe bastato a recuperare consenso in quella fascia di elettori che nelle tornate elettorali precedenti precedenti avevano espresso in qualche forma la disillusione per l azione azione del governo E qui allora c è stato un salto di qualità vale a dire l inserzione nel discorso pubblico della questione fiscale fiscale Non è sembrata una manovra programmata Berlusconi si è quasi trovato in mano l arma fiscale regalatagli dall Unione e ha cominciato a usarla Quando ha visto che sfondava l ha adottata come strumento strategico della sua guerra A un certo punto della sua furibonda campagna Berlusconi è riuscito riuscito così a fare interagire due paure la paura dei comunisti valorizzando in modo quarantottesco una frattura storica e psicologica che evidentemente si fa ancora sentire nella cultura cultura e nella psicologia degli elettori e la paura del furto socialista socialista cioè la redistribuzione del reddito attraverso il regime fiscale Agli occhi di un Italia che segnala un egoismo pauroso e impaurito come ha scritto sul manifesto Rossana Rossanda subito dopo le elezioni Berlusconi è apparso come il campione della gramsciana plebe borghese richiamando alle urne il popolo delle partite Iva dei piccoli imprenditori mobilitati in chiave anticonfindustriale contro i poteri forti contro i salotti buoni contro l aristocrazia industriale e gli establishment più sofisticati Non si è limitato a correre a Vicenza a un convegno della Confindustria per riprendersi con un colpo di teatro i suoi imprenditori Ha anche chiamato al voto il figlio del professionista contro il figlio dell operaio nel segno di una lotta di classe purissima interpretata in funzione esplicitamente esplicitamente regressiva Ha evocato le intenzioni redistributive della sinistra come una pratica rivoluzionaria svolta con altri mezzi chiarendo invece che nella sua interpretazione le tasse sono il corrispettivo che il cittadino dà allo Stato in cambio dei servizi che lo Stato offre Si è rivolto all Italia sommersa E con questo repertorio interpretato con convinzione il premier ha compiuto un impresa che ha dell incredibile Ha convinto metà della società italiana che il Paese si trovava sul crinale di 165
una possibile tragedia dal momento che l alternanza politica veniva dipinta come un salto nel buio Ciò che forse può lasciare sorpresi è che esista davvero un Italia che ancora considera l avversario politico come un nemico e i suoi programmi politico-economici come un attentato attentato alla proprietà Ma sotto questo profilo Berlusconi è stato aiutato certo involontariamente dal centrosinistra Di fronte all offensiva berlusconiana infatti l Unione e Prodi hanno barcollato talvolta reagendo con durezza ma di solito contemplando con sbalordimento la violenza dell attacco berlusconiano berlusconiano e rispondendo con disagio e genericità alle accuse più demagogiche è passata a livello popolare l idea che l Unione volesse tassare addirittura i titoli di Stato non soltanto i capital gain e gli sbandamenti grotteschi sulla tassa di successione hanno spaventato molti piccoli proprietari anche perché le fermissime quanto tardive risposte di Prodi tasseremo solo i patrimoni sopra parecchi milioni di euro sono sembrate poco precise affannate senza contare che poco prima le ipotesi di tassazione delle successioni avanzate dai diversi esponenti del centrosinistra erano apparse contraddittorie Ancora il centrosinistra è perfettamente adeguato per segnalare i guasti pubblici prodotti dal governo Berlusconi a partire dal bilancio dello Stato mentre lui in persona è efficacissimo efficacissimo nel descrivere e promettere soddisfazioni private Il Professore accusava l azzeramento dell avanzo primario entità macroeconomica metafisica il Cavaliere parlava tutto ispirato della ricchezza individuale case auto telefonini vacanze Per rispondere all offensiva del premier sarebbe stata necessaria necessaria una campagna propositiva mentre le molte pagine del programma dell Unione contenevano tutto fuorché le sintesi per indicare obiettivi aggreganti Mentre Berlusconi parlava e qualche volta gridava a un Paese reale Prodi e l Unione avevano in mente ancora una volta il loro Paese immaginario sobrio e rispettoso delle regole La vittoria probabile anzi sicura dell Unione era interiorizzata come un riscatto etico dopo la distorsione prodotta dalla Cdl in cinque anni di leggi ad personam e trucchi contabili senza parlare delle riforme unilaterali come la revisione costituzionale e l approvazione dello sciagurato Porcellum legge elettorale come si è visto 166
tagliata su misura anche se catastroficamente ritortasi contro chi l aveva progettata e realizzata Invece Berlusconi è riuscito a dissolvere la concretezza dei fatti Ha prodotto è vero una quantità enorme di cifre Ma dentro il cumulo di numeri che ha esposto era difficile trovare un indizio di realtà Fra il paradiso in terra da lui illustrato e la quotidianità italiana c è un abisso Dietro le strabilianti politiche per la scuola dell età berlusconiana con i prodigi delle tre i e la promessa che i diciottenni raggiungeranno una competenza competenza nell inglese come se fosse la seconda madrelingua c è la desolazione che chiunque può riscontrare mettendo piede in una scuola qualsiasi e la constatazione che le ore di lingua straniera sono state ridotte Il capo del governo è entrato in difficoltà ogni volta che Prodi è riuscito a portare l attenzione sul terreno dell economia economia e dei conti pubblici Cioè un area in cui Berlusconi non aveva risposte molto facili e immediate da offrire non poteva rispondere sullo scialo dell avanzo primario e neppure obiettare obiettare alcunché sulla crescita zero così come non era in grado di obiettare praticamente nulla sulla spesa pubblica scappata di mano Il fatto è tuttavia che il centrosinistra si è trovato di fronte un esercito politico e mediatico che sotto la guida di Berlusconi è riuscito a compiere un rovesciamento Con un operazione spregiudicata il capo di Forza Italia ha rifiutato di farsi giudicare sugli anni di governo e ha organizzato la protesta preventiva contro il regime delle sinistre La farraginosità dell Unione le parole in libertà sul tema fiscale il balletto sconclusionato delle cifre indicate da alcuni dirigenti dell Unione sulla tassa di successione hanno messo Prodi in una trappola da cui era difficile svincolarsi Una certa evasività prodiana sulle misure fiscali derivava evidentemente dalla sfiducia nei conti pubblici lasciati da Berlusconi e Tremonti Quindi la preoccupazione principale del leader dell Unione consisteva nel proiettare sul futuro sul dopo-elezioni la qualità principale che gli viene generalmente riconosciuta che non è quella del politico bensì quella dell dell uomo di governo Com è noto Prodi è una figura abituata a stare dentro gli establishment a contatto con le istituzioni a 167
pensare in chiave di governo L esatto opposto di Berlusconi e di molti esponenti della Casa delle libertà a cui sembra interessare soprattutto il colpo gobbo il trucco il tentativo di pareggiare i conti di cinque anni di governo fallimentare con l asso nella manica giocato in televisione dell abolizione della tassa sulla prima casa Per alcune settimane quello di Berlusconi non è apparso il linguaggio di un uomo che si appresta a governare di nuovo il Paese Anzi il leader forzista sembrava seguire alla lettera gli inviti dei suoi sostenitori più estetizzanti a cercar la bella morte Piuttosto che una sconfitta mediocre meglio uno spettacolo di fuochi artificiali fra gigionerie e autentiche scene madri da scapestrato mestierante del palcoscenico Eppure questa interpretazione che pure ha qualche fondamento non dice tutto su ciò che sarà Berlusconi dopo Berlusconi e soprattutto soprattutto non dice niente di che cosa sarà l alleanza di centrodestra dopo il 10 aprile In ogni caso Berlusconi aveva deciso che dopo di lui ci sarebbe stato ancora e soltanto lui I suoi comprimari ancorché premiati dal risultato elettorale sono stati oscurati Vincitore o più prevedibilmente sconfitto il quasi settantenne Berlusconi aveva deciso già prima del voto di proiettarsi anche nella prossima legislatura e non soltanto per attestarsi a presidio di tutti i negoziati che verranno aperti in particolare nel risiko del Quirinale e per cercare di trattare da posizioni di forza sui temi per lui sensibili che il centrosinistra dovesse mettere in agenda a partire dal conflitto d interessi e dalla riforma del sistema televisivo Va considerato infatti anche un aspetto ulteriore il patron di Forza Italia sapeva e sa benissimo che oggi come domani il centrodestra esiste in quanto esiste lui con la sua capacità sfrenata di polarizzare il consenso e l avversione di fungere da sintesi reale simbolica e perfino iconica del pensiero e del ceto padronal-liberista in sostanza di essere lo specchio in cui si riflettono tutte le facce visibili e sommerse della destra italiana Abbandonati a se stessi i partiti della Cdl sono strutture acefale L alleanza stessa orfana di Berlusconi sarebbe strattonata strattonata al centro da tentazioni trasformiste e all estrema destra dalle riemergenti pulsioni para-secessioniste della Lega Ci si 168
potrebbe chiedere per quale motivo se fosse giunto al termine della sua parabola politica Berlusconi dovrebbe sentire il bisogno bisogno di mantenere il suo impegno in politica come coagulo del centrodestra tolto il vantaggio di poter negoziare sulle sue questioni proprietarie È probabile che per comprendere questo aspetto sia necessario necessario ricorrere anche a categorie non politiche Berlusconi infatti è un fondatore di imprese Dopo la televisione la maggiore impresa della sua vita è stata la creazione di Forza Italia e del centrodestra Non può lasciare che tutto ciò si afflosci per un risultato elettorale infelice Vale a dire che non può permettersi di lasciare dietro di sé un deserto a meno di non affidare di sé al futuro l immagine di chi ha costruito cattedrali andate precocemente in rovina Invece sul piano esplicitamente politico deve sistemarsi in una posizione strategica in primo luogo per controllare o frenare e condizionare l azione del centrosinistra Ma non soltanto per decidere in quali tempi e con quali modi dovrà avvenire la sua successione e quale sarà il futuro della sua creatura la Casa delle libertà È un programma a suo modo razionale Può stupire semmai che la razionalità del calcolo di Berlusconi sia stata messa in atto e alla prova con le esibizioni più stridenti che si siano mai viste al vertice della politica italiana Tuttavia il messaggio dovrebbe essere chiaro a tutti l Estremista manda a dire a tutti compresi i suoi soci politici che questo leader oltraggioso è l unico leader della destra Altri non ce ne sono Che l ideologia politica dello schieramento è pur sempre quel singolare composto di liberismo forzista e sbrigatività leghista impersonato dal Padrone E che in fondo il centrodestra se esiste e se esisterà lo deve solo a quel giocatore insolente che ha nome oggi come domani Silvio Berlusconi Può apparire paradossale o addirittura inspiegabile che questo scontro fra due Italie si sia incentrato su un solo uomo sulla esclusiva figura di Silvio Berlusconi Eppure oggi mentre la traiettoria berlusconiana sembra avere imboccato la parte discendente si può riconoscere che la transizione italiana è stata modellata proprio dalla presenza politica del proprietario della Fininvest Dal 1994 in poi quando era considerato un perfetto outsider l uomo battuto di strettissima misura alle 169
elezioni del 2006 è stato il protagonista assoluto della vita pubblica italiana non soltanto della politica Il suo talento è stato in grado di aggregare intorno a sé prima i partiti di centrodestra centrodestra e poi un intreccio di interessi e di pulsioni presenti nella società italiana Si tratta di osservare in primo luogo se questo suo lavoro è stabile o no Vale a dire se l Italia moderata che per la verità appare per molti aspetti come una somma di vari radicalismi radicalismi esiste politicamente anche in sua assenza Ma per il momento va registrato che l azione del capo della Casa delle libertà ha determinato o almeno approfondito vistosamente una frattura nella società italiana L investimento di Berlusconi in un conflitto permanente il suo farsi imprenditore quasi di una guerra intestina simbolica ma riconoscibile può avere conseguenze serie nella qualità civile della nostra democrazia Può vivere bene può lavorare con dignità un Paese spaccato a metà in cui le due parti si guardano con una diffidenza che spesso diventa sospetto e talvolta rancore Questa riflessione minaccia di riprodurre continuamente il profilo di un Italia delle regole quella di Romano Prodi contrapposta ontologicamente all Italia selvatica di quelli che secondo il leader dell Unione sono abituati a parcheggiare in doppia fila Il faccia a faccia fra le due Italie contempla anche un capitalismo moderno che accetta integralmente il criterio della concorrenza rifiutato a sua volta dalla folla di imprenditori piccolissimi piccoli e medi che rimpiangono l era delle svalutazioni competitive Oppure una società che rispetta le istituzioni e le considera strutture essenziali della vita collettiva opposta a una folla solitaria e anarchica che pretende soddisfacimenti individuali nella perfetta indifferenza per le finalità comuni È una semplificazione che sembra avere un potere descrittivo di una certa efficacia Da una parte l Italia del trash dei reality show del consumo televisivo irriflesso dei consumi sbrigliati e vistosi socializzata più che altro dalle tendenze e dalle mode unificata dal gossip Si tratta di un Paese che i sondaggi non riescono ad afferrare che nutre oscuri risentimenti contro l Unione europea e contro la moneta unica e sembra disponibile disponibile a trattare le istituzioni come merce di scambio A esso si contrappone l Italia poco divertente e bofonchiona di Prodi 170
secondo una definizione di Giuliano Ferrara che vuole le regole e si ribella all idea di un Paese diviso lungo linee addirittura addirittura antropologiche ma che considera il berlusconismo una malattia culturale e i seguaci del Caimano elettori compresi come dei malviventi reali o almeno potenziali P S Sempre che non si sia sbagliato nel definire Berlusconi l imprenditore del conflitto fra le due Italie Nella conferenza stampa convocata il giorno dopo la chiusura delle urne dopo avere contestato il risultato del voto dichiarando che avrebbe concesso la vittoria al signor Prodi solo dopo le verifiche più accurate il Caimano l uomo della guerra civile quotidiana ha lanciato l idea della Grande coalizione Perché non si può governare in modo unilaterale un Paese spaccato a metà Alla fine viene sempre il dubbio che non si tratti di guerre ma di baruffe di commedie non di tragedie E che in ultimo a sterilizzare il rischio delle due Italie ostili venga in soccorso il sospetto che si tratti ogni volta di teatro [ 2006 ] 171
XII MALAPOLITICA Prima della crisi di governo l esordio del 2008 anno bisesto è stato segnato da alcuni episodi funesti situazioni di degrado e momenti di tensione che testimoniano una severa crisi delle istituzioni italiane e della classe politica Ci riferiamo nell ordine alla gravità della condizione igienica di Napoli in seguito all apparente incapacità di smaltire i rifiuti prodotti ogni giorno che sembra riprodurre sotto altre forme il dramma ambientale e sanitario innescato nell agosto del 1973 quasi venticinque anni fa dall epidemia di colera che per qualche tempo sembrò far precipitare il capoluogo campano in una condizione medievale In quest ultimo caso il disastro era percepibile percepibile anche sul piano visivo con evidenti riflessi sul prestigio e la credibilità italiana all estero le immagini delle tonnellate di immondizia per le strade conferivano alla città europea di Napoli il colore caotico di certe favelas brasiliane La crisi letale delle strutture operative e il collasso della catena amministrativa il disfunzionamento e infine la paralisi e lo schianto dei servizi urbani configurava infatti un caso che di solito si è abituati ad associare nello stereotipo a qualche catastrofe sudamericana fortunatamente remota nel suo folklore Il mercato senza civismo Nello stesso tempo giungeva a un punto limite anche la crisi della politica con le dimissioni del ministro della Giustizia Clemente Mastella in seguito a un provvedimento giudiziario restrittivo nei confronti della sua consorte presidente del Consiglio Consiglio regionale della regione Campania e dell apertura di un fronte di indagini verso di lui da parte della procura di Santa Maria Capua Vetere Questo episodio in apparenza minore 173
sembra sintetizzare in realtà una intera concezione della politica modellata su criteri evidentemente più attinenti al familismo che all esercizio di una funzione pubblica e anche a quello che in epoca democristiana veniva chiamato spirito di servizio una visione pratica della politica al cui centro sta un uomo politico di rilievo locale detentore di un numero limitato di voti un pacchetto consolidato valutabile complessivamente intorno al mezzo milione controllati attraverso normali procedure di matrice clientelare che sono risultati essenziali come peraltro quelli di altre formazioni politiche a scartamento ridotto nel calcolo dei voti alle elezioni del 2006 per aggiudicare il successo alla coalizione di centrosinistra così come in altre circostanze avevano contribuito alla formazione di altre maggioranze o alla partecipazione ad altre esperienze di governo Ciò che ha colpito molti cittadini è che nella vicenda che ha coinvolto il ministro della Giustizia è affiorata una pratica di cura e gestione delle affiliazioni delle pressioni e dei favori tale da oscurare il confine della decenza nel rapporto tra la politica politica e le istituzioni e più ancora che le procedure adottate nei feudi venissero sostanzialmente giustificate dai commenti non soltanto giornalistici secondo la regola consuetudinaria per cui così fan tutti in quando evidentemente la politica dovrebbe contenere in sé per via costitutiva o genetica un tasso assai elevato di spartizione e prevaricazione e un codice naturale di comportamenti in cui il livello della moralità coincide con il grado di lealtà personale fra soci di partito militanti ufficiali e supporter anche informali Può darsi che le cose stiano davvero così e questa allora potrebbe essere la ragione più autentica per promuovere una radicale privatizzazione dei settori ancora in mano pubblica dalle ex municipalizzate alla sanità se non fosse che si possiede pure qualche certezza sul fatto che il mercato e la concorrenza cioè l universo dei rapporti del privato funzionano meglio e con maggiore efficacia quando a essi è sotteso il rispetto delle regole e una rete di convenzioni tale da generare fiducia tra i soggetti attivi sul mercato il liberismo unito al degrado civico e alla corruzione può condurre semmai a crisi acute di tipo argentino tanto per restare nel contesto della metafora sudamericana 174
eventualmente possano essere i rimedi dopo che per qualche mese si era osservata quasi con simpatia la ventata di antipolitica che alcuni protagonisti come Beppe Grillo avevano sollevato È legittimo anche essere particolarmente pessimisti L altalenante transizione italiana si è alla fine spiaggiata sulla barriera della legge elettorale approvata unilateralmente dalla maggioranza di centrodestra prima che si concludesse la legislatura 2001-2006 la cosiddetta porcata nelle parole del suo stesso creatore il leghista Roberto Calderoli Piangere sul latte versato non è esattamente un attività utile ma fissare alcune imputazioni di responsabilità dovrebbe essere un esercizio appropriato anche ai fini di un bilancio storiografico motivato Ebbene quando fu approvata la modificazione partigiana della legge elettorale su questa rivista essa fu definita senza esitazioni una manovra nichilista con un riferimento non proprio larvato a un azione politica più simile a un attentato che non a una riforma D altronde furono numerosi i commentatori che videro nell iniziativa del centrodestra e nell approvazione della legge Calderoli l intenzione di avvelenare i pozzi prima di un confronto elettorale che si annunciava infausto ed esporre in tal modo il centrosinistra dato per vincitore all impossibilità di governare in seguito ai ricatti dei piccoli partiti forzatamente coalizzati a fini elettorali Queste annotazioni servono anche per chiarire ancora una volta che sarà pur vero che il bipolarismo è fallito come hanno detto e ripetuto fino alla noia molti degli stessi autori e responsabili del fallimento stesso cioè i firmatari della più classica profezia autoavverantesi ma si dovrebbe aggiungere 175 L ondata antipolitica Se si aggiunge a queste sommarie considerazioni che pochi giorni dopo le dimissioni del ministro Mastella si è assistito alla condanna penale a cinque anni di reclusione del presidente della regione Sicilia Totò Cuffaro con l interdizione dai pubblici pubblici uffici e che questi ha accolto la notizia della condanna in quanto priva dell aggravante del favoreggiamento mafioso come una sostanziale assoluzione accingendosi immediatamente a riprendere le sue funzioni pubbliche risulta naturale cercare di individuare quali sono oggi gli intrecci e le derive di inefficienza che producono lo sfaldamento del sistema politico e quali eventualmente
che il bipolarismo è stato generosamente aiutato a fallire predisponendo predisponendo tutte le condizioni necessarie perché il fallimento avvenisse e inceppando alla fine senza troppa fatica il processo di razionalizzazione e stabilizzazione della politica italiana che era cominciato per disperazione civica nei primi anni Novanta cioè nella stagione dei primi referendum elettorali e durante la tempesta di Tangentopoli Non ci si doveva poi stupire se in questa condizione di evidente sfaldamento anche civile è emersa una vocalità estremistica estremistica diretta espressamente verso la politica Sotto questa luce il caso più eclatante è risultato la polemica di piazza aperta da Beppe Grillo una delle manifestazioni più riconoscibili di azione di protesta antipolitica Tutte le iniziative dell ex comico genovese una specie di emulo italiano di Poujade o di Coluche a cominciare dal cosiddetto Vaffa Day tenutosi in piazza Maggiore a Bologna l 8 settembre 2007 contenevano una spettacolare tonalità demagogica e qualunquista in grado di suscitare rabbia nelle folle ma nello stesso tempo riuscivano a convogliare sentimenti ormai diffusissimi di avversione verso il governo e verso i partiti gli schieramenti di quel bipolarismo bipolarismo così fallimentare Era un animosità che si rivolgeva a destra e sinistra senza eccessive distinzioni ma con l aggiunta di un ostilità sentimentalmente ancora maggiore rivolta verso il governo di centrosinistra a cui nel 2006 era stata attribuita una funzione salvifica rispetto al governo berlusconiano del quinquennio precedente Era tutto facilmente comprensibile Ciò che poteva sorprendere sorprendere piuttosto era che la furia della protesta potesse trovare il consenso di personalità insospettabili È stato il caso per esempio di Giovanni Sartori cioè il maggiore scienziato politico italiano che sulla prima pagina del Corriere della Sera ha pubblicato un editoriale durissimo inatteso per uno studioso che ha dedicato la vita a spiegare come la democrazia sia anzi tutto una forma di governo modellata su istituzioni e procedure formalizzate Parlava di Grillo che ci sa fare della casta descritta in un libro di dilagante successo da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo della terra che trema sotto la classe politica Sartori usava parole come putrefazione ventilava un possibile tsunami e concludeva Confesso che 176
una ventata solo una ventata che spazzi via i miasmi di questa imputridita palude che è ormai la Seconda Repubblica darebbe sollievo anche a me E certo questa ventata non verrà fermata dalla ormai logora retorica del gridare al qualunquismo al fascismo e simili Come si è ricordato sono quasi vent anni che si cerca di razionalizzare il sistema politico della Repubblica Siamo passati attraverso ondate e ventate di populismo in coincidenza con Tangentopoli e in seguito alle sferzate antipolitiche di Silvio Berlusconi e delle spinte secessioniste operate dalla Lega sono stati cercati rimedi istituzionali ossia nella tecnica politico-istituzionale politico-istituzionale con i referendum elettorali dei primi anni Novanta con l imperfetta legge elettorale semimaggioritaria battezzata Mattarellum proprio da Sartori e infine con tentativi ora frettolosi frettolosi da sinistra e ora farraginosi da destra di riforma della Costituzione Che i rimedi siano stati insufficienti è nell ordine reale delle cose Ma se fossimo in attesa di un evento sovvertitore come si augurava Sartori occorreva avere presente che anche le rivoluzioni alla fine devono creare altre istituzioni Lo ha insegnato Tocqueville lo ha spiegato Hannah Arendt Invece per qualche settimana anche sulla scorta dello schema di Sartori e almeno per tutta la durata dell exploit mediatico di Grillo è sembrata affermarsi l idea che il primo obiettivo comune per la società italiana si riassumesse semplicemente nell abbattimento del suo ceto politico rappresentativo del governo di qualsiasi espressione istituzionale contaminata dal virus della malapolitica Come si giustifica la politica Il colpo di grazia materiale e simbolico è venuto naturalmente naturalmente con il disastro dell immondizia a Napoli un altro di quegli episodi che sembrano fatti apposta per gettare nello scoramento l opinione pubblica anche per l immagine che trasmettono fuori dai confini come ad esempio era avvenuto con la strage mafiosa di Duisburg Perché è risultato chiaro che le tonnellate di rifiuti gli inceneritori mai impiantati il 177
contagio della camorra l infarto delle istituzioni e la non credibilità credibilità dei protagonisti politici locali dipingevano un quadro tragico per l intero Paese Ciò che colpiva ulteriormente assistendo alle discussioni televisive in merito era il modo in cui personalità politiche di primo piano come Antonio Bassolino ex sindaco di Napoli ed ex ministro part-time attuale presidente della regione Campania Campania dopo essere stato commissario straordinario per i rifiuti tentavano di sfuggire a imputazioni di responsabilità Ciascuno di loro e Bassolino in primo luogo si sforzava in ogni modo di spiegare come tutte le procedure fossero state rispettate e come non fosse mai mancata la sua firma o la sua decisione rispetto a una scelta dovuta a un documento da fare avanzare a un protocollo da approvare a un finanziamento da stanziare Purtroppo i rifiuti continuavano a essere lasciati sul territorio territorio con Napoli ridotta a una città dei miasmi fra proteste di popolo e scontri con la polizia Sembrava esprimersi con compiutezza una mentalità estranea alla cultura del risultato Il fatto che montagne di rifiuti per le strade ammorbassero l aria appariva come un antipatico accidente ma la sostanza degli atti pubblici doverosamente rispettati stava lì a dimostrare azioni ineccepibili doveri rispettati insindacabilità della classe politica Peccato avrebbe detto il manzoniano don Ferrante per l accidente dei rifiuti Sembrava insomma che nelle parole dei protagonisti si sintetizzasse una mentalità intera in cui ciò che rileva è esclusivamente esclusivamente il rispetto integrale delle formalità e dei burocratismi Una visione ispirata a una concezione idealistica e al tanto peggio per i fatti nella migliore delle ipotesi nella peggiore essa configura un reperto comportamentale spagnolesco e secentesco secentesco con una fuga dalla responsabilità che lascia stonati e che di fronte al glamour dell Italia contemporanea che si vuole moderna ed europea e anche opportunamente trendy può configurare soltanto la sindrome feroce e perfetta dell abbarbicamento abbarbicamento al potere unito indissolubilmente all abdicazione morale 178
Il fallimento delle riforme Sarebbero largamente sufficienti questi elementi sparsi per rendere giustificabile un verdetto senza appello che poi dovrebbe comprendere nel giudizio anche lo sfilacciarsi della condizione civile con la percezione sempre più diffusa dello smarrirsi di un senso nella convivenza e il cedimento progressivo progressivo delle strutture preposte a costruire e mantenere le ragioni che presiedono alla vita nella comunità Di fronte a questo ritratto cioè alle immagini che i cittadini cittadini incontrano e alle sensazioni che essi provano ogni giorno nelle città nei luoghi di lavoro sulle pagine dei giornali nel rapporto con la burocrazia e in qualunque situazione in cui l individuo si trova di fronte allo Stato o al settore pubblico ecco di fronte a questo ritratto in cui le uniche regole sono dettate dalla fatica e dall emergenza sembra ormai poco più che un palliativo ricorrere alle soluzioni tecniche Forse non è più questione di ingegneria A partire dai primi primi anni Novanta si è provato a riformare il Paese cambiando le formule elettorali ma come si è visto la classe politica si è superata nel trovare gli antidoti Ci voleva molto a capire che votare liste bloccate di candidati scelti dai partiti significava restituire ai partiti stessi un potere insindacabile e prevaricatorio prevaricatorio Lo scorrere del tempo ha mostrato senza possibilità di equivoci che quando il ceto preposto alla cosa pubblica si riappropria senza scarti e senza riserve della politica è in grado di sterilizzare qualsiasi schema razionalizzatore E in che cosa consisteva il risultato principale delle riforme introdotte nel sistema politico durante la lunga transizione In sostanza nell acquisizione che il vincitore delle elezioni avrebbe governato per l intera legislatura e nell idea che il modulo dell alternanza fosse un bene politico da tutelare in quanto capace di favorire il ricambio delle élite dirigenti ed evitare quindi la sclerosi degli apparati Queste idee e procedure sono state facilmente assimilate dai cittadini che fin dalla tornata elettorale per l elezione dei sindaci nel 1993 e dall esordio del sistema semi-maggioritario semi-maggioritario nelle consultazioni politiche del 1994 hanno mostrato di gradire una formulazione della politica che risultava più chiara consentiva di verificare subito il vincitore della contesa 179
elettorale permetteva la formazione leggibile di maggioranze e minoranze e soprattutto portava all individuazione di un principio di governo e di responsabilità politica E va detto per concludere che la grande riflessione politica che ha condotto di fatto ad abbandonare il sistema maggioritario maggioritario è stata tutta elaborata dai corridoi di partito non dall opinione opinione pubblica e dai cittadini Secondo uno scienziato politico come Leonardo Morlino la richiesta della società italiana di forme maggioritarie era soprattutto una domanda di efficacia decisionale e dunque a favore di decisioni governative e parlamentari parlamentari più spedite che risolvessero i problemi dei cittadini ma era anche una domanda di maggiore efficienza amministrativa rispetto a una tradizione di Stato burocratico esoso fiscalmente fiscalmente e al tempo stesso inadempiente nella fornitura dei servizi Non era in realtà una domanda di un modello maggioritario impossibile da realizzare per la complessità o l eccezionalità del cambiamento di aspetti di fondo che sarebbero richiesti Alla fine va riconosciuto che dopo mille fraintendimenti e aspettative frustrate il modello consensuale ci appartiene e non è possibile uscirne 1 Se le cose stanno così soltanto una fissazione intellettuale o una specie di coazione a ripetere indurrebbe certuni a insistere sulla via referendaria alla ricerca di un sistema maggioritario impossibile Si tratta di una sindrome provinciale come scrisse scrisse una volta Saverio Vertone irridendo gli astratti furori di certi illuministi La astrale democrazia anglosassone che gli azionisti volevano instaurare non esisteva né in Inghilterra né in America ma solo nella mente di qualche cileno o italiano che doveva compensare con un eccesso di perfezione ideale l eccesso di imperfezione reale nel Paese nel quale si trovavano e si trovano a vivere E si può convenire su questa diagnosi osservando che è bastata l ipotesi o è bastato l annuncio secondo cui si sarebbe tornati a una qualche forma di rappresentanza proporzionale ispano-tedesca o del tutto italiana perché il conflitto politico fra destra e sinistra si stemperasse Se il detestato avversario 1 L Morlino La transizione impossibile ?, in R D Alimonte e A Chiaramonte Chiaramonte a cura di Proporzionale ma non solo Le elezioni politiche del 2006 Bologna Il Mulino 2007 180
diventa un socio o qualcosa di simile se insomma il confronto elettorale serve soprattutto per ritagliare quote di potere la diabolicità maligna degli uni i comunisti si attenua e la perfidia carnivora del Caimano si riduce Nel sistema proporzionale comunque organizzato chi vince non vince mai del tutto e chi perde non è mai sconfitto completamente in quanto mantiene un residuo di potere di veto Dopo avere passato alcune stagioni a deprecare a dispetto di Lijphart il consociativismo in nome del maggioritario ecco la virata Culturale naturalmente ma anche comportamentale perché va da sé che la democrazia consensuale è sempre anche una democrazia negoziale Si può salvare la politica Ma prima che il realismo politico si cristallizzi in una nuova triste scienza secondo cui nihil sub sole novi e quindi la corruzione è sempre esistita ed è naturale che il consenso venga raccolto con lo scambio e il rapporto clientelare vale la pena di sottolineare allora che se non ci sono formule tecniche che possano correggere lo spirito italiano alla consensualità il compito dei riformatori dei riformisti insomma di chiunque intenda gestire la modernizzazione del Paese diventa ancora più complicato Perché si torna alla condizione in cui ci si trovava all epoca di Tangentopoli e della lottizzazione estrema quando tutti davano per fallita o almeno da riformare profondamente la scoppoliana Repubblica dei partiti senza che nessuno fosse in grado indicare uno strumento per restituirle dignità e credibilità Rispetto a quell epoca non ci sono nemmeno più le culture culture politiche che si aggregavano intorno ai partiti storici Oggi il centrodestra e in particolare l area berlusconiana esprime un eclettismo pragmatista animato da valori enfatici enfatici o strumentali non di rado ancorati a una visione clericale A sinistra il Partito democratico mostra ogni giorno l effetto di tensioni derivanti da ispirazioni culturali e da eredità spirituali spirituali contrapposte senza che sia stato possibile formulare una sintesi riconoscibile E allora se mancano le culture e le idee come si fa a immaginare un evoluzione positiva l attuazione di riforme modernizzanti progettate e realizzate a favore del- 181
la collettività intera e non solo a favore di gruppi di interesse coalizzati Chi è affezionato all idea di una società libera e capace di auto-organizzarsi condivide facilmente l obiettivo di liberare dai vincoli una società sciaguratamente modellata sulle barriere castali su strutture di potere non contendibili sull ereditarietà delle posizioni professionali sulla logica delle corporazioni e di privilegiare invece il merito la concorrenza leale la competizione competizione sul mercato presieduto dalle regole e dalle autorità preposte al rispetto delle regole Ma va da sé che un programma di questo genere richiede solo per cominciare risorse ingenti da destinare destinare a una scuola rinnovata una ridefinizione dell università un appello al civismo che non esclude l applicazione severa e rigorosa della legge uguale per tutti la verifica dei risultati in ogni settore della burocrazia pubblica e il ripristino di una linea di comando e di responsabilità in tutte le articolazioni della pubblica amministrazione In breve la ricostruzione del rapporto fra i cittadini e lo Stato Come questo si possa ottenere mentre la politica è di nuovo sotto scacco è difficile dire Ma mentre di fronte all estrema complessità di questo compito si manifestano nella società italiana italiana pulsioni profonde e non esattamente democratiche che talvolta sfiorano la configurazione grottesca dell uomo forte o dell uomo della provvidenza e in altri settori sociali si spinge la fantasia fino al solito auspicio del governo di larghe intese che riunisca coloro che la pensano allo stesso modo e vogliono fare le stesse riforme si potrebbe intanto richiedere alla classe politica che faccia uno sforzo di trasparenza e di recupero di credibilità Nel pieno degli anni Ottanta allorché il Partito socialista cominciava a entrare nel mirino di inchieste sulla corruzione dal centro si tentò di intervenire con commissari spediti da Roma nelle federazioni locali a cercare di salvare il salvabile È probabile che nessuno dei leader di partito accetti il paragone con quel passato e meno che mai con l era di Tangentopoli Ma se rispetto alla grande corruzione i tempi sono cambiati forse oggi il consenso verso i partiti è perfino inferiore Solo a pensarci ci sono infinite possibilità tecniche dal commissariamento alla creazione di comitati etici dotati di visibilità visibilità pubblica e pieni poteri operativi che provino a restituire 182
visibilità e comprensibilità alle decisioni politiche e se è il caso recidano le obbligazioni perverse generate dall intreccio con l economia La diffusione delle primarie per la scelta dei candidati candidati e dei dirigenti è un altro strumento di disincrostazione delle posizioni consolidate di potere Un rapporto leale con la stampa la pubblicità dei bilanci la chiarezza sui finanziamenti il confronto pubblico sulla realizzazione dei programmi Prima di sentenziare che si tratta di acqua fresca occorrerebbe vedere se c è qualcuno fra i partiti che abbia voglia di inserire nel proprio progetto politico da subito uno schema di ricostruzione del rapporto fra i cittadini e la politica Perché dalla crisi della politica si sa si esce soltanto con la politica Ma sarebbe un fardello troppo grande per la società del nostro Paese aspettare che sia la politica da sola a riformare se stessa [ 2008 ] 183
XIII PARTITO DEMOCRATICO O PARTITO IPOTETICO Il commento al risultato ottenuto dal Partito democratico alle elezioni del 13-14 aprile 2008 e ai suoi riflessi più generali sullo schieramento di sinistra non è così semplice come potrebbe potrebbe apparire O meglio risulta facile se si applicano criteri di misura modellati su un pregiudizio Uno di questi pregiudizi recita oggi l ala sinistra dello schieramento politico è ridotta a una minoranza con scarse o poco prevedibili possibilità di rivincita quindi non possono esserci dubbi la sconfitta è stata catastrofica e può dare luogo a un lungo periodo di irrilevanza politica Il pregiudizio opposto sostiene che il Pd come argomenta argomenta ripetutamente Walter Veltroni è riuscito a proporsi come il motore riformista della politica italiana raggiungendo una dimensione non dissimile da quella dei principali partiti progressisti progressisti europei il brevissimo tempo avuto a disposizione le pessime condizioni competitive l ombra proiettata dal governo precedente hanno impedito di completare quello che comunque costituisce in termini relativi un risultato positivo Ma prima di osservare e giudicare le ripercussioni reali che il voto ha avuto sul centrosinistra e sulla sinistra è il caso di guardare in primo luogo all esito sistemico delle elezioni e sotto questo punto di vista non si può negare che l effetto è stato davvero spettacolare Come Veltroni ha sostenuto durante durante la campagna elettorale lo strappo solitario del Pd imitato dalla decisione di Silvio Berlusconi di unificare Forza Italia e Alleanza nazionale nella nuova sigla Popolo della libertà ha realizzato sul campo operativamente quella razionalizzazione dell ambiente politico che era stata invano inseguita attraverso le riforme elettorali e istituzionali Secondo una lettura in positivo di questo esito l infinita transizione italiana ha raggiunto quindi una prima tappa In effetti la semplificazione della rappresentanza parlamentare è 185
stata fortissima e nonostante una legge elettorale di persistente cattiva qualità si è determinata una chiara maggioranza nel Parlamento Purtroppo per il centrosinistra si tratta di una chiara maggioranza di destra In sintesi quello praticato da Veltroni segretario del Pd e candidato alla guida del governo sulla scia delle primarie democratiche dell ottobre 2007 si è configurato come un sacrificio di regina la separazione definita consensuale con la sinistra antagonista ha condotto alla scomparsa dei partiti raccolti nel cartello Arcobaleno che sono stati ridotti a una dimensione extraparlamentare a sua volta il Pd non è riuscito a rastrellare consenso al centro del sistema politico conquistando alla fine soltanto un terzo dell elettorato Ha preso a circolare una battuta liquidatoria L operazione di Veltroni è riuscita ma il paziente è morto Il capo della destra Silvio Berlusconi ha sintetizzato nel suo modo sbrigativo Sono cambiate le condizioni prima c erano due metà del Paese contrapposte per cui occorrevano il dialogo e la condivisione adesso siamo all incirca due terzi contro un terzo e quindi per la nostra parte è venuto il momento della decisione Per quanto sbrigativa l osservazione berlusconiana descrive descrive con sufficiente precisione la struttura attuale della politica italiana Oggi il centro e la sinistra riformista vale a dire il perimetro delle forze politiche su cui si è basato l equilibrio politico della Repubblica italiana a partire dai primi anni Sessanta Sessanta rappresentano una entità minoritaria La razionalizzazione ha avuto luogo ma gli effetti non sono stati quelli attesi dai promotori del Partito democratico Come nasce il centrosinistra Silvio Berlusconi scende nell arena pubblica agli inizi del 1994 provocando un effetto immediato di polarizzazione della competizione politica O si diventa ferventemente berlusconiani o ci si oppone al ruolo che il tycoon televisivo ha voluto assumere assumere Di qua o di là è l unico schema accettato e assimilabile dalle forze politiche salvo la brevissima e sfortunata esperienza del Patto per l Italia di Martinazzoli e Segni che alle elezioni politiche del 1994 tentarono di collocarsi al centro del sistema 186
politico finendo praticamente stritolati dalla dinamica bipolare e sacrificando oltre sei milioni di voti in cui si era rifugiato il consenso democristiano oltre a un discreto numero di elettori laici che avevano voluto sottrarsi al nuovismo berlusconiano e all ipoteca post-comunista della gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto Per tredici anni dopo la caduta del Berlusconi primo vale a dire dall ingresso nella politica attiva di Romano Prodi una parte della società italiana ha tentato di opporsi al berlusconismo berlusconismo montante e alla strategia di alleanze realizzata dal capo di Forza Italia cercando una rappresentanza conforme alle proprie ispirazioni culturali e aggrappandosi all idea di poter costruire uno strumento politico originale in grado di proporre una modernizzazione saggia del nostro Paese Nacque da questo presupposto l Ulivo cioè l innesco della fusione fra ex comunisti laici riformisti e cattolici progressisti che alla fine di un itinerario piuttosto tortuoso avrebbe condotto alla formazione del Partito democratico L esperienza politica dell Ulivo avveniva all interno del sistema sistema parzialmente maggioritario il cosiddetto Mattarellum basato sul sistema a collegio uninominale Alle elezioni del 1996 il centrosinistra vinse le elezioni in seguito alla rottura della Lega Nord con il blocco costituito da Forza Italia e An Cinque anni e tre governi dopo il centrodestra si riunificò vincendo le elezioni e Berlusconi riconquistò Palazzo Chigi Una legislatura più tardi la sofferta affermazione elettorale del centrosinistra ribattezzato Unione alle consultazioni del 2006 diede luogo a una problematica maggioranza e a una tormentata vicenda governativa Il resto è storia di questi mesi Ma se si passa in rassegna l arco degli ultimi tredici anni ponendosi a una distanza critica adeguata si ha la sensazione che la politica del centrosinistra sia stata costantemente modellata da un intenzione e un problema L intenzione consisteva nel trovare una formula politica che consentisse un azione efficiente di contrasto competitivo alla potenza politica e mediatica della coalizione berlusconiana Il problema derivava dalla storia di una componente fondamentale del centrosinistra cioè la sinistra post-comunista che secondo alcuni non aveva mai condotto fino alle conseguenze più vincolanti la propria revisione ideologica ideologica si può condividere o avversare questo giudizio ma 187
dal momento che l ascendenza comunista è impugnata dagli avversari come un arma politica il problema esiste a dispetto di qualsiasi assoluzione soggettiva Poiché la competitività elettorale del centrosinistra dipendeva dipendeva alla fine dei conti dalla possibilità di unire non solo tatticamente la sinistra democristiana e gli eredi del principale troncone del Pci la questione effettivamente strategica consisteva consisteva nell individuare un punto di equilibrio in grado da fungere da fulcro di una mediazione possibile e da un immagine un volto da esporre in pubblico come ritratto della sintesi avvenuta fra le due vecchie subculture politiche Questo punto di mediazione fu individuato nella figura di Romano Prodi Viceversa si può sostenere che Prodi si ritagliò questo ruolo La questione non cambia in modo significativo Invece può apparire singolare che un progetto politico presumibilmente presumibilmente di lunga durata potesse fondarsi soltanto su una persona e addirittura su una faccia su uno stile umano sulla familiarità di un modo di essere Eppure la crisi della sinistra dopo la sconfitta nel 1994 era tale che le ragioni della tattica tendevano inevitabilmente a prevalere su quelle delle ipotesi strategiche Il tempo stringeva la spregiudicatezza del centrodestra centrodestra si faceva sentire sconvolgendo le convenzioni politiche consolidate occorreva quindi una risorsa politica immediata spendibile a breve nel mercato politico e Prodi con l Ulivo inventato da Arturo Parisi rappresentava una carta potenzialmente potenzialmente efficace per raccogliere il consenso anche delle fasce sociali moderate Alle elezioni del 1996 il risultato fu eccellente soprattutto perché la componente post-democristiana dell Ulivo sotto il volto rassicurante di Prodi convinse buona parte del mondo cattolico che la modernizzazione in chiave ulivista rispettosa degli equilibri sociali attenta alle compatibilità interne ancorata ancorata alle istituzioni europee aliena da estremismi ideologici era più accettabile dei progetti e delle ricette del frettoloso neoliberismo berlusconiano Nelle parrocchie molti sacerdoti indissero una sorta di catechismo elettorale e i movimenti di base si mobilitarono contro il materialismo edonista del centrodestra centrodestra come aveva detto lo scrittore cattolico Vittorio Messori una personalità tutt altro che tenera verso la sinistra per le televisioni di Berlusconi Dio non è neanche un ipotesi L alta 188
gerarchia ecclesiastica a cominciare dal presidente della Cei il cardinale Camillo Ruini rimase perplessa ancora incapace di riaversi dalla scomparsa del partito che aveva incarnato l unità politica di cattolici Con la preziosa e partecipe collaborazione di Carlo Azeglio Ciampi Prodi condusse una fruttuosa opera di risanamento dei conti pubblici al fine di rientrare nei parametri di Maastricht Non appena conseguito questo scopo il suo ruolo fu giudicato superfluo nell ottobre nero del 1998 il ritiro della fiducia da parte di Rifondazione comunista insieme con qualche modesta modesta cospirazione trasformista in Parlamento portò a Palazzo Chigi il leader del Pds Massimo D Alema con la conseguenza spiacevole di confermare almeno agli occhi degli scettici che il volonteroso Prodi era in effetti soltanto la maschera dei comunisti Prove ed errori nell Unione Ma l intuizione di Prodi e dei consiglieri più vicini non era sbagliata a dispetto di alcuni verdetti di condanna che talora in modo sprezzante sono venuti dall area cattolica e democristiana democristiana più volte Francesco Cossiga trovò modo di definire un imbroglio l invenzione dell Ulivo come pure da chi riteneva necessario legare il nuovo centrosinistra al pilastro di un partito di chiara matrice socialdemocratica La ragionevole obiezione degli ambienti vicini a Prodi consisteva consisteva nell osservare che rispetto all evoluzione di altri Paesi europei l Italia aveva conosciuto uno sviluppo traumatico il sistema politico si era disintegrato agli inizi degli anni Novanta con l autodistruzione di Tangentopoli Il sistema della scoppoliana scoppoliana Repubblica dei partiti era imploso le subculture erano evaporate cosicché risultava velleitario puntare su una rinascita socialdemocratica dal momento che dei due principali partiti della sinistra l uno il Partito socialista si era volatilizzato e gli eredi dell altro il Partito comunista non avevano mai accettato accettato né assimilato una cultura fondata sui principi ovvero i compromessi al ribasso del socialismo democratico Anzi durante l intera vicenda repubblicana la sinistra comunista comunista e la cultura a essa collegata aveva concepito ufficialmente il 189
riformismo socialista come una posizione politica rinunciataria una sostanziale abdicazione ai principi storici del movimento operaio guidato dal Partito comunista Anche nei momenti di maggiore assunzione di responsabilità sul piano nazionale il Pci non aveva rinunciato ufficialmente ai capisaldi della sua impostazione teorico-pratica il centralismo democratico e la lotta di classe Se un approccio socialdemocratico era praticato nella realtà e con buoni risultati pratici come nel caso delle amministrazioni rosse in Emilia-Romagna risultava tuttavia impossibile formalizzare una svolta esplicitamente riformista Nessuna Bad Godesberg era mai stata alle viste fino al 1989 nonostante la via nazionale al socialismo e malgrado le aperture dell eurocomunismo ai tempi di Enrico Berlinguer nonostante il compromesso storico le dichiarazioni di accettazione accettazione della Nato e tutto l armamentario del Pci colonna della democrazia italiana la sensazione di superiorità etica politica e culturale tutto ciò che sanciva la diversità comunista rifiutava di contaminarsi con il pragmatismo compromissorio delle socialdemocrazie Si aggiunga poi che la frantumazione della Democrazia cristiana ovvero lo strumento politico della cosiddetta unità politica dei cattolici aveva lasciato a sinistra una parte minoritaria minoritaria ma consistente del mondo cattolico Esponenti di prima fila della Dc ancora convinti degasperianamente di essere uomini di centro che marciano verso sinistra animose nipotine della partigiana Tina Anselmi militanti impegnati nelle organizzazioni di base nel volontariato e nelle associazioni religiose semplici fedeli riluttanti ad accettare la visione individualistica e l edonismo edonismo della nuovissima destra come orizzonte naturale della politica a venire e talvolta sinceramente inquieti davanti al luccicante materialismo del mondo di Berlusconi erano rimasti intrappolati a sinistra volenti o nolenti per convinzione per caso per calcolo o semplicemente per necessità In un contesto modellato dal sistema maggioritario in cui si profilava con nettezza un approdo bipolare occorreva dunque pensare a come trovare una casa comune ai socialisti mancati e ai cattolici naufragati cioè un abbozzo di cultura comune la prospettiva di una formazione politica unitaria e intanto la creazione di un sistema di alleanze che risultasse competitivo e potesse frenare il dilagare del berlusconismo Alle elezioni 190
politiche del 2001 ricucita grazie alla diplomazia creativa di Giulio Tremonti la lacerazione con la Lega la Casa delle Libertà aveva vinto senza troppe difficoltà a dispetto di una buona campagna condotta da Francesco Rutelli che aveva condotto il centrosinistra a ridosso dei vincitori almeno nel calcolo del voto nei collegi nella parte proporzionale il vantaggio del centrodestra era molto più pronunciato Per diversi aspetti si può sostenere che i faticosi cinque anni del governo Berlusconi sono serviti al centrosinistra per formalizzare il perimetro dell Unione e porre le premesse per la costituzione di un entità maggioritaria di carattere riformista riformista destinata con il tempo a sfociare formalmente nel Partito democratico Mentre Prodi completava il suo mandato alla Commissione europea venivano condotte le prime prove di unificazione fra la Margherita e i Ds insieme ad altre formazioni formazioni minori alle elezioni europee del 2004 con esiti non entusiasmanti ma date le condizioni di contesto nemmeno scoraggianti nello stesso tempo cominciava a delinearsi per l alleanza di centrosinistra un formato largo esteso fino ai verdi ai Comunisti italiani e al partito maggiore della sinistra radicale cioè Rifondazione comunista Non si è trattato di un processo sempre lineare In numerose occasioni sono emerse tensioni fra il centro e la sinistra antagonista antagonista così come l iter di unificazione fra gli ex popolari prodiani e Ds ha conosciuto alti e bassi Con ogni probabilità a dare l impulso decisivo alla creazione dell Unione è stata la combinazione della nuova legge elettorale approvata dal centrodestra nel finale della legislatura e dalle primarie del centrosinistra nell ottobre 2005 La legge elettorale attribuita al leghista Roberto Calderoli con impianto proporzionale e premio di maggioranza alla coalizione vincente è apparsa immediatamente immediatamente come un tentativo di imbrogliare i giochi precostituendo condizioni di sostanziale ingovernabilità per il centrosinistra che sembrava destinato ad aggiudicarsi agevolmente il confronto elettorale Le primarie di coalizione sanzionavano i confini di un alleanza politica che comprendeva Rifondazione comunista il cui segretario politico figurava tra i candidati in lizza a conferma conferma di un percorso di istituzionalizzazione del partito che sarebbe diventato evidentissimo dopo le urne con l elezione di Fausto Bertinotti alla presidenza della Camera 191
L occasione mancata Poteva essere questo l avvio della stabilizzazione dei due poli politici e quindi dell intero sistema politico italiano A dispetto di una formula elettorale farraginosa e intrinsecamente contraddittoria lo schema sembrava effettivamente un passo in avanti verso quella razionalità e linearità che si cercava di raggiungere con fatica sempre maggiore a partire dai referendum referendum elettorali del 1991 e del 1993 E allora a che cosa si può attribuire il fallimento della legislatura avviata nel 2006 Per comprenderlo è utile ripercorrere almeno sommariamente sommariamente lo sfondo su cui si svolsero le elezioni politiche L Unione si era accostata al voto con la sostanziale certezza di vincere senza particolari difficoltà Infatti il governo guidato da Berlusconi Berlusconi era circondato da un discredito diffuso Anni di crescita prossima allo zero a fronte di previsioni mirabolanti anche in sede ufficiale nei documenti di programmazione economica e finanziaria una gestione inefficace della spesa pubblica il lassismo sui conti dello Stato la procedura di infrazione sul deficit da parte dell Unione europea il fallimento della riforma riforma costituzionale avevano gravemente lesionato la credibilità dell esecutivo Le trentasei riforme del centrodestra avevano un sapore più che altro di propaganda Il fallimento della coalizione coalizione era stato simboleggiato dalla caduta del suo esponente più prestigioso il ministro dell Economia Tremonti dopo una serie mortificante di accuse sui conti pubblici truccati in cui si era distinto il presidente di An Gianfranco Fini in realtà come spiegò Marco Follini Tremonti venne messo sotto tiro e abbattuto da An e dall Udc in quanto il ministro rappresentava rappresentava l ideologo culturale e il pilastro tecnico dell alleanza tra Berlusconi e Bossi grazie al quale si era creato un asse politico che penalizzava gli altri partiti e quindi squilibrava gravemente la coalizione È superfluo a questo punto ricordare come invece si concluse concluse lo scrutinio dei voti l inezia dei 24.000 voti di maggioranza alla Camera il Senato conquistato rocambolescamente grazie ai voti degli italiani all estero insomma il sostanziale pareggio non la vittoria attesa e lasciamo perdere le stridule accuse di brogli mai provate e in genere smentite dalle verifiche effettuate effettuate lanciate da Berlusconi alternativamente alla richiesta di 192
un governo di larghe intese Ma non è affatto superfluo invece ripercorrere le prime mosse dell Unione e poi del governo Prodi Perché se si può imputare una critica verso il centrosinistra essa concerne un interpretazione imprecisa se non fideistica del risultato elettorale nonché dei conseguenti rapporti di forza in Parlamento Le avvisaglie si videro con l elezione delle tre principali principali cariche dello Stato Dopo che Bertinotti era stato eletto al vertice della Camera senza alcuna difficoltà dai numeri parlamentari assicurati dal premio di maggioranza al Senato Senato si dovette assistere a una battaglia molto aspra condotta sul margine di pochissimi voti e concentrata sulle figure di Franco Marini candidato dell Unione e del senatore a vita Giulio Andreotti strumentalmente ripescato come candidato di parte dal centrodestra Dopo alcuni turni di voto e diversi espedienti per rendere riconoscibili le preferenze espresse dai partiti Franco Marini Marini Franco …) e impossibili le trasversalità Marini fu eletto di strettissima misura rendendo evidente per chi voleva vedere e capire che il cammino degli atti di governo al Senato sarebbe stato più che accidentato Poco dopo l incomunicabilità fra i due schieramenti condusse condusse all elezione unilaterale alla presidenza della Repubblica dell ex comunista Giorgio Napolitano votato dall Unione ma non dalla Casa delle Libertà che quasi all unanimità depose nell urna di Montecitorio le proprie schede bianche Con queste scelte il centrosinistra dimostrava empiricamente empiricamente che non c era nessuno spazio per aprire tavoli comuni o semplicemente di confronto con lo schieramento opposto Si trattava di una decisione politicamente rilevante non ben motivata se non con battute scherzose secondo Prodi la maggioranza ridotta sarebbe stata esteticamente attraente anzi più precisamente sexy che nasceva con ogni evidenza dalla certezza che l incubo del ritorno di Berlusconi avrebbe inibito ogni ipotesi di defezione all interno delle proprie forze parlamentari Che si trattasse di una convinzione troppo fiduciosa fiduciosa è dimostrato dal costante manifestarsi di dissociazioni soprattutto in politica estera ma non solo che alla lunga resero resero un tormento ogni voto al Senato e costrinsero il governo a ricorrere di continuo al voto di fiducia accorpando grossi pacchetti di provvedimenti 193
Ci fu anche un altra conseguenza forse ancora più rilevante rilevante La convinzione trasmessa da Prodi che il governo sarebbe riuscito a restare in carica per i cinque anni della legislatura condusse a una politica economica certo di impostazione classica nelle sue modalità ma date le condizioni parlamentari rischiosissima rischiosissima nel caso che per un qualsiasi incidente il governo fosse caduto e la legislatura si fosse interrotta Con l applicazione di schemi in sé razionali anche se un tantino astratti si decise di produrre nei primi due anni della legislatura lo sforzo severo per risanare i conti pubblici e per tentare di rilanciare la crescita crescita economica rinviando alla seconda parte del mandato la restituzione ai cittadini per via fiscale dei benefici ottenuti Quando un governo diventa impopolare Il modello era razionale forse non era proprio freschissima la percezione dell andamento economico visto che il governo programmava misure impopolari entro le coordinate di una congiuntura negativa proprio mentre si profilava un avvertibile miglioramento della tendenza e purtroppo era irrazionale la situazione parlamentare Allorché furono indette le consultazioni primarie per scegliere il leader del costituendo Partito democratico la situazione situazione era descrivibile con questa sintesi i risultati ottenuti dall esecutivo erano buoni la sua popolarità si era inabissata I conti pubblici erano bonificati le imprese avevano ottenuto benefici economici consistenti il livello di crescita del Pil non si registrava da anni le entrate fiscali sembravano confermare che l azione contro l evasione aveva avuto successo Sul piano internazionale Prodi e Padoa-Schioppa avevano riconquistato un dignitoso rapporto con la Commissione europea l iniziativa in Libano aveva riportato l Italia in una posizione consona alla sua tradizione in politica estera ripristinando la nozione multipolare che aveva fatto da riferimento dopo la caduta del blocco sovietico ed era stata stracciata da Berlusconi A che cosa si doveva attribuire quindi la caduta dei livelli di consenso del centrosinistra Liquidati i lamenti sull incapacità di comunicare del governo come scontati e malriusciti espedienti retorici le ragioni della disaffezione e della perdita di credibilità 194
la parte più gratificante dell attività di governo il Partito democratico si era appena costituito accompagnato da critiche sulla fusione fredda il gradimento del governo era ai minimi In queste condizioni il nuovo leader del Pd il sindaco di Roma Walter Veltroni doveva inventarsi in tutta fretta una strategia politica ed elettorale Correre da soli o quasi Nel frattempo infatti era fallito anche il tentativo in extremis extremis di formare un governo che gestisse un rapido tentativo di correggere la legge elettorale giudicata unanimemente inefficace inefficace Berlusconi non voleva rinviare neppure di pochi mesi l opportunità di giocare contro un avversario indebolito dal crollo del consenso del governo A sua volta Veltroni doveva cercare di arrivare al voto senza il fardello del giudizio negativo sul governo Prodi e senza il peso di un alleanza dimostratasi ingestibile e quindi non più credibile Aveva una sola strada 195 sono legate in larga misura alla percezione di impoverimento da parte dei ceti che avevano votato per il centrosinistra Le misure a sostegno del reddito si erano rarefatte in un pulviscolo di misure poco riconoscibili Il governo aveva manifestato una sorprendente disattenzione per l incremento generalizzato delle tariffe Dopo l impennata del costo del petrolio per larghe fasce sociali il prezzo del carburante aveva preso una tendenza più che preoccupante tale da scaricarsi prevedibilmente sui prezzi L aumento del saggio di interesse penalizzava i mutui accesi a tasso variabile Il caso penoso dell immondizia a Napoli una variante moderna e nello stile di Gomorra della medievale infezione infezione di colera negli anni Settanta aveva gettato molto più che un ombra sulla qualità della classe politica di sinistra nel Mezzogiorno A metterla in termini ottimistici si profilava quindi una fase particolarmente favorevole all eventuale impegno redistributivo redistributivo del governo anche se viziata da una provinciale discussione sull entità del tesoretto cioè un surplus di entrate da distribuire La caduta di Prodi dovuta alla defezione di alcune componenti centriste metteva quindi il centrosinistra in seria difficoltà non si era avviata ammesso che fosse possibile possibile avviarla
per uscire dall impasse cercare di giocare da solo tentare la partita eroica Qualche contatto con Berlusconi nonostante discussioni speciose su modelli elettorali ispano-tedeschi o tedeschi semplici aveva condotto a una sorta di accordo non dichiarato ciascuno dei contendenti avrebbe condotto il confronto elettorale allestendo allestendo un alleanza in formato ridotto Il leader del centrodestra dopo avere creato con un colpo di decisionismo individuale il Popolo della libertà cioè unificando Forza Italia e An si limitava a stipulare l alleanza naturale con la Lega valutata come un partito regionale escludendo dal suo circuito la destra destra di Francesco Storace e l Udc di Pier Ferdinando Casini a sua volta Veltroni presentava pubblicamente l intenzione di correre da solo al massimo stipulando un accordo con il partito di Antonio di Pietro e accogliendo infine una pattuglia di rappresentanti del Partito Radicale Che la partita fosse asimmetrica era evidente Ma Veltroni e il suo staff contavano su alcune certezze presuntive Una molto strumentale e di riserva consisteva nella convinzione che la legge elettorale del Senato fosse così scombinata da impedire una chiara vittoria nelle urne Anche se il Pd avesse perso difficilmente il Popolo della libertà avrebbe vinto L altra certezza era più sofisticata e più omogenea con la mentalità e la cultura di Veltroni una campagna mediatica efficace ricca di invenzioni fantasiosa creativa avrebbe presentato il Pd come il partito della modernità Interrotto consensualmente il rapporto con la sinistra antagonista i democratici si sarebbero presentati agli elettori come una formazione del tutto nuova tutt altro che ostile alle imprese e al mercato centrata sulla ricerca e la cultura orientata a promuovere il merito e incline a cogliere tutte le opportunità dell economia globale In questa visione nulla impediva almeno in teoria al Pd di sfondare al centro presentandosi come l unico vero soggetto portatore di una modernizzazione razionale per il Paese Ed è così che per la durata della campagna elettorale Veltroni ha esposto dati entusiasmanti sulla grande rimonta del Pd sulle distanze che si riducevano sulle percentuali che si assottigliavano assottigliavano sul possiamo farcela Ciò che non veniva detto era che la decisione di correre da soli rovesciava tredici anni di iniziativa ed esperienza po- 196
litica Mentre si collocava all interno della logica della legge proporzionale secondo cui il concorrente più pericoloso è quello più contiguo e nello stesso tempo poneva l accento sulla vocazione maggioritaria del Partito democratico Veltroni spingeva ineluttabilmente la Sinistra arcobaleno con le spalle al muro Mettere la croce sul simbolo del cartello che riuniva la sinistra critica dai Verdi ai Comunisti italiani dai Ds refrattari a Rifondazione comunista significava allora sprecare un voto Se l obiettivo era comunque cercare di impedire il ritorno di Berlusconi il voto utile era solo quello al Pd I dirigenti del Pd erano consapevoli dei rischi impliciti in questa scelta E soprattutto hanno condiviso tutti senza riserve la decisione di rinunciare allo schema su cui Prodi aveva lavorato lavorato per lunghi anni L unico dirigente di rilievo a criticare in pubblico la svolta di Veltroni è stato Arturo Parisi Non sembra comunque che uno scarto così impressionante dalla strategia precedente sia stata vagliata nei suoi aspetti più problematici e nelle sue implicazioni più minacciose A distanza di qualche tempo assume l aspetto della scommessa più che di un calcolo razionale E si sa che i giochi d azzardo vengono premiati solo quando riescono La rimonta virtuale Veltroni ha condotto una campagna di notevole vigore animata dall autoprofezia della più grande rimonta mai vista Forse poteva sorprendere che una personalità considerata di innato talento nell uso e nella manipolazione dei media avesse scelto come strategia elettorale la perlustrazione del territorio visitando una per una le oltre cento province italiane calandosi nell abbraccio dei militanti in festa stringendo mani suscitando suscitando l entusiasmo che nasce dalla prossimità con il leader È probabile che anche il calore delle folle e la loro speranza abbia contribuito a distorcere la percezione della tendenza vera dei consensi Le cronache infatti raccontano unanimi di un eccezionale partecipazione agli incontri al Nord come nel Sud a Varese come a Matera o a Lecce I sondaggi più riservati continuavano a segnalare una distanza distanza sensibile e non scalfita fra la destra e il Pd Eppure il 197
leader del partito sosteneva con una convinzione meritoria e contagiosa che i rilevamenti demoscopici non sono in grado di cogliere le tendenze profonde cioè l effetto che l innovazione innescata dalla nascita del Pd e dalla sua corsa solitaria aveva determinato nel profondo della società italiana L aspetto più bizzarro di questo forcing mediatico è che sembra avere avuto effetto sui sondaggisti ben più che sull sull opinione pubblica Veltroni è riuscito a convincere le agenzie demoscopiche che la rimonta stava effettivamente riuscendo tanto che a ogni rilevazione perfino nelle ultimissime ore prima del voto venivano fatti circolare dati sempre più promettenti che potevano preludere a una sconfitta di misura a un pareggio pareggio al Senato complice il sistema di premi su base regionale alla possibilità che il Pd risultasse il primo partito Perfino esponenti di spicco del partito interpellati confidenzialmente pochissimi minuti prima della chiusura delle urne lunedì 14 aprile si professavano fiduciosi di un testa a testa aperto a qualsiasi risultato anche a una clamorosa vittoria Questa interazione caotica di mitologie che ha accomunato accomunato classe politica osservatori professionali notisti editorialisti editorialisti elettori infedeli nelle dichiarazioni all uscita dai seggi ed esperti di sondaggi si è protratta fino agli exit poll ed è stata malinconicamente dissolta soltanto dallo scrutinio delle schede autentiche allorché la realtà ha ripreso il sopravvento sui fenomeni mitico-magici E il risveglio è stato l uscita da un sogno per precipitare in un incubo visto che il Pd non aveva conseguito i risultati che si era proposto e che a uno sguardo obiettivo il panorama per l intero arco della sinistra si profilava drammatico Il sacrificio di regina non era servito Il nuovo partito del centrosinistra non aveva sfondato al centro presidiato ancora ancora dalle pattuglie centriste dell Udc che ha drenato anche il voto di frange cattoliche irritate dall accordo elettorale con i radicali Aveva mantenuto all incirca i voti considerati in dotazione fisiologica ai due partiti fondatori del Pd cioè Ds e Margherita La guerra asimmetrica con l alleanza di destra si era risolta con una sconfitta nettissima mitigata a malapena da un fattore parziale il successo dell Italia dei valori di Antonio Antonio Di Pietro Fra l avvio della campagna elettorale e l esito del voto non era successo niente le distanze non erano state 198
ridotte La grande rimonta ridimensionata a grande illusione Si fosse condotta una campagna cocciutamente tesa a difendere in modo reazionario l esperienza del governo Prodi il risultato probabilmente non sarebbe stato molto diverso Ma Prodi apparteneva già al passato secondo Veltroni era un uomo di Stato che ha risanato il Paese per la seconda volta ma era stato crivellato dai conflitti interni all Unione cioè dalla coalizione larga che Prodi stesso aveva messo in piedi smantellata dall oggi al domani dalla svolta veltroniana E a spingere lo sguardo appena fuori dai confini del Pd si poteva vedere un prezzo ulteriore della prestazione elettorale del Pd stabilito nel drammatico fixing delle urne dalla liquidazione parlamentare della Sinistra Arcobaleno dissanguata in parte dal voto utile in parte dalle sirene protestatarie della Lega in parte ancora dall astensionismo e dalla dispersione verso le formazioni marginali alla sua sinistra Un partito condizionato da troppe ipotesi Perché ha perso il Pd Fra le pieghe di una sconfitta così netta si possono intravedere un infinità di sfumature Dovessimo esprimere un giudizio grossolano e di estrema sintesi potremmo osservare che Veltroni è stato efficace nell articolare il programma programma per ciò che concerne i diritti civili le unioni civili i gay il multiculturalismo la tolleranza il civismo la lealtà repubblicana la Costituzione mentre a destra si prometteva più semplicemente semplicemente l abolizione dell Ici e la detassazione degli straordinari Il vincitore più vistoso della competizione elettorale la Lega ha guadagnato consensi penetrando in profondità sotto il Po grazie all allarme sulla sicurezza e sui clandestini In sostanza Veltroni ha agitato le passioni Berlusconi gli interessi Allora osservato da una prospettiva improntata all ottimismo ottimismo il Pd è un partito che coglie un buon rendimento nelle realtà urbane e metropolitane anche nelle regioni del Nord e tocca elevati livelli di consenso fra i ceti del lavoro qualificato nelle fasce sociali ad alta scolarità cioè nelle realtà più dinamiche e creative della società italiana Non è cattivo l andamento elettorale nei tradizionali bacini di consenso delle regioni rosse perde pesantemente le elezioni nel Sud dove 199
sconta l effetto tragico di prestigio e di credibilità della crisi dell immondizia a Napoli e il bandwaggoning di vari settori clientelari che hanno fiutato per tempo il cambio di vento e si sono messi in posizione adeguata Ma anche l analisi più sofisticata si arresta davanti alla domanda centrale che si indirizza inevitabilmente al risultato ottenuto dal Pd alle elezioni del 2008 e ne condiziona qualsiasi interpretazione Vale a dire che quel 33 e rotti per cento di italiani che hanno votato il nuovo partito è soggetto a un alternativa alternativa secca di giudizio Il Pd può essere effettivamente a il nucleo originario di un entità riformista dotata di un potenziale espansivo capace di svilupparsi in futuro raccogliendo i consensi consensi di chi chiede una modernizzazione creativa e socialmente compatibile Ma potrebbe anche essere b una forza politica residuale una specie di riserva indiana priva di vere potenzialità di sviluppo verosimilmente costretta in futuro ad articolare una rinnovata strategia di alleanze contraddicendo la scelta di correre da soli e vanificando così o almeno alterando in modo significativo la decantata riforma elettorale praticata con i mezzi della politica A questa alternativa fra a e b non c è per il momento risposta risposta plausibile Si potrebbe aggiungere che il Pd si troverà nella condizione di sciogliere altri nodi fra i quali la collocazione europea del partito fra i gruppi liberaldemocratici e socialisti e l equilibrio che potrebbe diventare critico fra i gruppi dirigenti di matrice diessina e centrista-cattolica Ma si tratta presumibilmente presumibilmente di questioni meno rilevanti Il problema cruciale è la consistenza effettiva del partito Partito mediatico partito liquido partito volatile oppure partito solido e radicato nel territorio Nella prossima stagione politica la densità e lo spessore del Pd verranno messi alla prova dalla difficoltà dell opposizione e poi da appuntamenti politici impegnativi come il referendum elettorale su cui occorrerà avere una strategia chiara complementare all atteggiamento da tenere con la destra sul tema delle riforme istituzionali e soprattutto con la scadenza delle elezioni europee nel 2009 dove non ci sarà lo spettro del voto utile e che quindi registreranno la ricomparsa di Rifondazione comunista e degli altri soggetti della sinistra oltranzista Come si sa la politica ricomincia di continuo Occorrerà 200
vedere se il Partito democratico è in grado di ripartire Se i suoi membri punteranno sulla costruzione paziente di un partito vero Se affioreranno o no nostalgie per le vecchie identità di e le vecchie appartenenze Se qualcuno si prenderà l impegno di delineare una cultura unificante che al momento non esiste Se ci sarà la capacità di fare leva tra le contraddizioni implicite nella coalizione di Berlusconi Come si vede i se sono numerosi e l elenco potrebbe continuare Per ora il Pd assomiglia a un partito ipotetico [ 2008 ] 201
XIV LA SOCIETÀ DEL CINQUANTA PER CENTO La politica possiede ragioni che non possono essere nascoste o mascherate a lungo a dispetto delle dichiarazioni fuorvianti dei protagonisti Nei primi mesi dopo l insediamento con alle spalle la vittoria a valanga nelle elezioni del 13-14 aprile 2008 il governo presieduto da Silvio Berlusconi e sostenuto dall ampia maggioranza composta dai parlamentari del Popolo della libertà ha cercato di diffondere l idea che la sua azione andava considerata di matrice interclassista e talvolta alcuni esponenti del governo e della maggioranza specialmente coloro coloro che hanno una radice nell antica area culturale del Psi esponevano volentieri l enunciato senza celare l intento di una certa provocazione secondo cui la politica del Pdl si configurerebbe configurerebbe come una politica di sinistra capace di surrogare se non addirittura di sostituire le manchevolezze progettuali e propositive dell opposizione Non è necessario sottolineare più di tanto la strumentalità partigiana di enunciati come questi Invece è indubitabile che la primissima parte della legislatura è stata interpretata da Berlusconi e dai suoi collaboratori più stretti come una sfida durissima al Partito democratico e a tutte le opposizioni residue Per prenderne nota è sufficiente riandare ad alcune dichiarazioni con cui il ministro dell Economia Giulio Tremonti ha accompagnato la presentazione della manovra finanziaria L Italia possiede un punto di forza la stabilità politica che resterà per cinque dieci forse quindici anni Questa considerazione considerazione nasce senza alcun dubbio da una valutazione adeguata del voto politico dell aprile scorso dei suoi dati numerici e della sua distribuzione geografica più sottilmente e in modo più interessante in una prospettiva programmatica proviene da un interpretazione strettamente sociale del risultato delle urne vale a dire da un rigoroso riscontro della constituency effettuale e potenziale del Popolo della libertà 203
La scommessa di un Italia spaccata Il primo a lanciare l allarme nel senso di un allarme politico chiaro e netto era stato Massimo D Alema Nelle condizioni attuali aveva detto il Pd rischia di divenire una minoranza strutturale all interno del sistema italiano Si può certamente valutare con freddezza un richiamo di questo tipo attribuendolo attribuendolo alle intenzioni più varie ai disegni personali del leader ex comunista alla sua convinzione che esistano altre strade oltre a quelle disegnate da Walter Veltroni oppure anche a quel suo realismo che talvolta rasenta la ferocia intellettuale Eppure è difficile sottrarsi al riconoscimento che almeno su un punto D Alema ha ragione per la prima volta si assiste in Italia al profilarsi di una specie di politica fortemente discontinua con il passato e con la tradizione con un programma che ha messo al centro della sua iniziativa qualcosa che assomiglia a una nuova guerra di classe e che può aggregare un fronte politico politico ed elettorale tale da costituire una sorta di maggioranza permanente Qualcosa di simile a un bipartitismo ancora più imperfetto di quello descritto a metà degli anni Sessanta da Giorgio Galli in cui la maggioranza permanente e la minoranza strutturale disegnano un sistema perennemente bloccato da uno squilibrio troppo forte fra destra e sinistra Si conviene di solito che di fronte alla politica italiana non è opportuno usare parole troppo impegnative Tuttavia la novità è nel suo genere straordinaria proprio perché non sono esistiti storicamente in Italia partiti di chiaro stampo neoconservatore determinati a soddisfare il proprio elettorato e a giocare le proprie chance politiche puntando su provvedimenti provvedimenti sostanzialmente punitivi per l elettorato degli avversari Infatti la Democrazia cristiana vale a dire il pilastro centrale di mezzo secolo di equilibri politici era un partito di mediazione articolato in varie correnti distribuite su un ampia gamma di riferimenti politici poliarchico nella sua struttura interna e territoriale a cui non si può negare a posteriori una riconoscibile riconoscibile sfumatura pro labour e che rivendicava comunque una programmatica vocazione interclassista Invece il governo di Berlusconi e Tremonti sembra ispirato da un progetto molto diverso al cui termine si intravede la volontà di trasformarsi in un basamento politico su cui fondare 204
una maggioranza elettorale permanente selezionando senza inibizioni inibizioni gli interessi da rappresentare e i ceti da privilegiare Proprio perché l iniziativa politica è assai spregiudicata e innovativa per capire le linee di fondo di questo programma è necessario fuoriuscire dal coacervo dei singoli provvedimenti soprattutto quelli di tipo elettoralistico Ad esempio per quanto sia apparsa a molti irrazionale anche in vista di un obiettivo federale l abrogazione dell Ici costituiva un atto dovuto perché era stata promessa durante la campagna elettorale come un evento rivoluzionario dal punto di vista fiscale a sua volta la detassazione parzialissima fin quasi all irrilevanza degli straordinari è una misura insignificante nella quantità e riveste un contenuto più che altro indiziario alla stregua di un segnale un messaggio in codice alle imprese che per il futuro aspettano maggiore discrezionalità nel rapporto con la forza lavoro e vincoli operativi meno stretti Su un altro piano distinto dall economia la campagna su immigrazione e sicurezza anzi sul cortocircuito volutamente innescato con un forcing mediatico fra immigrazione e sicurezza sicurezza ha avuto durante la campagna elettorale e detiene tuttora un valore simbolico fortissimo basta osservare i telegiornali che mostrano l esercito in strada e le vecchiette che dicono vi vogliamo bene ai soldati Ma i suoi contenuti chiarissimi nel tentativo di guadagnare il consenso dell Italia più anziana e spaventata saranno da valutare più avanti fuori dai rumori della cronaca e dagli incidenti di percorso come i turisti olandesi massacrati nella periferia romana in un casale abbandonato quando sarà possibile cioè verificare se la politica della destra dopo avere sollevato allarme sociale sarà stata in grado di sedarlo con le sue misure di contrasto alla criminalità e all illegalità illegalità urbana oppure se queste stesse misure dimostratesi poco inefficaci non avranno elevato la percezione di insicurezza da parte dei cittadini innescando il classico circolo perverso dei provvedimenti esemplari che contribuiscono a creare o a rafforzare ciò che intendevano esorcizzare Il modello delle gride manzoniane infatti è sempre dietro la porta di casa con l infinita serie di complicazioni che esso comporta Ma è soprattutto con il lavoro condotto dal governo dietro dietro la prima linea riscontrabile nell articolazione della legge finanziaria triennale e nelle decisioni prese nei singoli ministeri 205
che si delineano gli elementi del progetto politico e sociale del Popolo della libertà un lavoro che nasce da una concezione della politica marcatamente di destra senza inibizioni né remore remore culturali In sintesi il Pdl registra con chiarezza una perdita di peso del lavoro dipendente e di tutti i ceti riconducibili nel perimetro del reddito fisso e quindi la possibilità di creare un blocco sociale di maggioranza che possa confermarsi come ha ribadito Tremonti a tempo indeterminato Si tratta di una dinamica già in atto da tempo che fra l altro ha spostato gli equilibri finanziari a favore della rendita e a scapito del lavoro dipendente ha esaltato le differenze di reddito ha ripudiato le tendenze redistributive Evidentemente Berlusconi e la sua maggioranza hanno deciso deciso consapevolmente di farsi imprenditori degli interessi della parte di società che intendono rappresentare Si prospetta in questo modo un circuito politico che copre all incirca la metà della società tanto da poter essere definito come la società del cinquanta per cento a differenza della società dei due terzi descritta a suo tempo dal socialdemocratico tedesco Peter Glotz che identificava la blockierte Gesellschaft della Germania e similmente delle società capitalistiche avanzate e in quanto tale dentro rapporti di forza non scalfibili da un opposizione indebolita e incapace di produrre un progetto politico-culturale alternativo in grado di governare agevolmente contro tutti gli altri ceti dispersi e perdenti Per conseguire questo obiettivo a suo modo storico nel suo malthusianesimo sociale Berlusconi si è premunito da ogni possibile sorpresa garantendosi l immunità giudiziaria utilizzando in prima battuta la classica operazione del provvedimento provvedimento bloccaprocessi che è servito a introdurre poco dopo la mediazione del Lodo Alfano La tecnica è nota prima si minaccia l introduzione di una sorta di arma totale che prefigura la completa paralisi della giustizia e poi con il Quirinale assediato e l opposizione impotente si tratta da posizioni posizioni di forza Per molti aspetti si è consumato un formidabile atto di distorsione delle istituzioni Utile comunque a questo punto per passare alla fase successiva con le retroguardie inattaccabili ossia per provvedere al processo di creazione di 206
una maggioranza politica e sociale stabile coerente soprattutto non aggredibile dalle opposizioni Due linee di divisione Con un esemplare ragionamento da economista Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera del 17 agosto scorso ha scritto che con la sua politica economica il ministro Tremonti che pure ha evocato spesso lo spettro della crisi del Ventinove rischia di ripetere gli errori di Herbert Hoover il presidente che nel tentativo di raggiungere il pareggio di bilancio nel mezzo di una recessione creò le premesse per la grande depressione Tremonti ha argomentato Giavazzi mantiene la pressione fiscale invariata per il triennio di programmazione economica al livello elevatissimo al quale l aveva lasciata Prodi Si tratta di per sé di una variazione di linea singolare per una formazione formazione politica che aveva sempre e gloriosamente puntato sul meno tasse per tutti Tanto più ha aggiunto l editorialista del Corriere che in questo momento come ha spiegato con grande chiarezza Guido Tabellini […] ciò che servirebbe è un energica riduzione delle tasse sul lavoro Ora sarebbe superfluo sottolineare che Giavazzi è uno dei più stimati economisti italiani tanto che le sue proposte di liberalizzazione liberalizzazione dell economia nazionale hanno incalzato gli ultimi governi fino a condensarsi in quella che i media hanno definito l Agenda Giavazzi e che Guido Tabellini figura spesso a differenza di suoi colleghi economisti che hanno assunto cariche di governo e che alludono qua e là nostalgicamente ai tempi in cui venivano considerati in corsa per le migliori attestazioni di merito nella ricerca economica nella rosa dei candidati al premio Nobel E allora date queste semplici premesse si può davvero immaginare che Tremonti sia uno sprovveduto talmente inesperto di variabili e tendenze macroeconomiche da varare un complesso di riduzioni di spesa che durante una fase di stagnazione e inflazione avrebbe evidenti effetti pro-ciclici cioè con una seria probabilità di aggravare la recessione Non sembra proprio un ipotesi plausibile Un interpretazione interpretazione più realistica almeno in parte è quella offerta polemicamente 207
dall esponente del Pd e ministro ombra per l Economia Pier Luigi Bersani il governo sta procurandosi una provvista per affrontare i costi inevitabili della futura struttura federalista che almeno in una prima fase anziché i risparmi indotti in avvenire avvenire dalla nuova virtuosità dei comportamenti amministrativi sul territorio provocherà un incremento di apparati e quindi di spesa pubblica Ma per certi versi sarebbe possibile anche un interpretazione interpretazione più forte sotto l aspetto politico che attiene proprio all ideologia di destra del governo presieduto dall onorevole Berlusconi Sotto questo profilo la recessione in atto quale che sia la sua entità può costituire un fenomeno inquietante sotto l aspetto economico generale ma entro certi limiti potrebbe perfino risultare funzionale al disegno politico del Pdl È sufficiente rinunciare alla pretesa o all illusione interclassista interclassista di governare per il benessere di tutta la comunità nazionale Il bene comune è una finzione Conviene invece dividere in due con una linea netta la società da una parte sommariamente il già citato reddito fisso ossia lavoro dipendente e pensionati dall altra imprese e lavoro autonomo professioni commercio artigiani ecc .) Per queste ultime categorie sociali né l inflazione né la stagnazione devono rappresentare un inquietudine Alle imprese imprese è stato subito lanciato il messaggio sulla contrattazione da flessibilizzare sul lavoro precario da mantenere come risorsa di flessibilità e perfino su aspetti tipicamente premoderni del rapporto fra imprenditori e lavoratori come la cancellazione della legge che impediva la pratica delle dimissioni firmate in bianco Alle categorie del lavoro autonomo che Bersani da ministro aveva tentato con qualche limitato successo di sottoporre a un regime di concorrenza è riservata di fatto la possibilità di manovrare manovrare prezzi e tariffe Non che il mercato si possa comprimere con i calmieri ma la scomparsa del contenimento dell inflazione dalle priorità vere del governo mette allo scoperto la pesante sfasatura per il reddito fisso e per i contratti fra l inflazione programmata del tutto irrealistica rispetto agli andamenti reali e l inflazione reale In ogni caso è difficile non vedere che i pilastri dell azione del governo sono due da un lato l attacco a tutti gli apparati 208
pubblici dall altro il tendenziale smantellamento del contrasto all evasione Il primo aspetto ha connotati spettacolari così come è diventata uno show quotidiano l azione evidentemente intimidatoria del ministro Renato Brunetta indirizzata verso il pubblico impiego i trenta miliardi in tre anni di tagli alla macchina pubblica incidono direttamente su scuola università sanità sicurezza e su tutti gli enti locali in maggioranza di centrosinistra che avranno difficoltà consistenti nell assicurare i servizi programmati L altro aspetto il ritiro dalla lotta all evasione è più strisciante Si compone di provvedimenti invisibili che non fanno titoli sui giornali e che non accendono la fantasia dei commentatori Tanto per chiarire questo aspetto si può notare che sul Sole-24 Ore un osservatore competente come Stefano Stefano Micossi ha riconosciuto al governo di avere avviato per il Paese un percorso di riforme strutturali capaci di liberarne il potenziale di crescita e modernizzarne le istituzioni obsolete Prima di accertare se l osservazione è condivisibile converrebbe intanto capire se fra queste riforme va compresa anche l istituzionalizzazione istituzionalizzazione politica dell evasione che l ex viceministro dell Economia il detestatissimo ma efficiente Vincenzo Visco ha riassunto in questo modo Ormai si è convinti che le tasse le debbano pagare solo i lavoratori dipendenti Modernità o arcaicità Secondo Visco per chi volesse farsi un idea delle misure anti-antievasione non c è che l imbarazzo imbarazzo della scelta abolizione della tracciabilità dei compensi indebolimento delle norme di personalizzazione degli assegni bancari eliminazione dell elenco dei fornitori con l aggiunta dello smantellamento dello staff ministeriale che aveva lavorato con il governo precedente nel settore della lotta all evasione fiscale Sono tutti provvedimenti che lasciano intendere a prima vista un chiaro via libera al sommerso Spesso giustificati addirittura addirittura con la spiegazione secondo cui la difficoltà procedurale degli adempimenti è criminogena ossia rischia di produrre ulteriore evasione Siamo più o meno nell universo narrativo dello storico Carlo M Cipolla quando raccontava che i velieri degli spagnoli trasportavano in Europa dalle Americhe quantitativi quantitativi di argento due o tre volte superiori a quanto riportato sui documenti di bordo al che stanco dell andazzo ma incapace 209
di mettere sotto controllo i profittatori il re di Spagna abolì la bolla di accompagnamento Quindi sotto la coltre fumogena di operazioni come la social social card e di un esproprio patrimoniale con annessa strizzata d occhio no global come la Robin Tax comincia a delinearsi una sterzata violenta rispetto al governo precedente Brutale nei contenuti ma affidata alla prassi più che alla teoria La teoria parla con espressioni nobili di economia sociale di mercato richiamando Wilhelm Röpke gli ordoliberali di Friburgo e la politica economica di Ludwig Erhard ministro del cristiano-democratico cristiano-democratico Konrad Adenauer e poi cancelliere della Repubblica Federale Tedesca la prassi conduce a una strategia sotterranea a favore delle categorie e delle corporazioni autonome Così sotterranea questa strategia così scarsamente dichiarata dichiarata che nell opposizione pochi sembrano in grado di cogliere la portata dello choc sociale che è stato innescato Vale a dire un trasferimento di ricchezza potenzialmente gigantesco mascherato mascherato dietro le filosofie di Tremonti sulla Soziale Marktwirtschaft Marktwirtschaft sul federalismo fiscale sulla resistenza di comunità alla globalizzazione va detto che ormai i migliori economisti di destra citano spessissimo con soddisfazione l economia sociale di mercato dopo avere citato per decenni i testi sacri della scuola liberista di Chicago al massimo quando citano in tedesco l economia sociale di mercato si permettono il lusso tutto intellettuale di sbagliare variamente la grafia Ci sono insomma e sarebbe opportuno che diventassero assai più visibili in modo da diventare oggetto di discussione due linee di confronto e potenzialmente di scontro durissimo dell opposizione con la maggioranza una corre sul binario di questa redistribuzione regressiva assimilabile a una qualità intrinseca che non si sa come definire se non come castale L altra sull operazione istituzionale di tipo federalista Se volessimo ricorrere a un linguaggio geografico potremmo dire che a dispetto delle dichiarazioni sulla propria azione di sinistra il governo in carica progetta di dividere in longitudine longitudine la società italiana fra lavoro autonomo e reddito fisso e in latitudine le regioni fra il Centro Nord e il Sud È chiaro che entrambe le iniziative di fondo del governo sono destinate a innescare tensioni fortissime nel tessuto sociale e nazionale Con la prima l attacco al lavoro dipendente e al 210
reddito fisso il Pdl ha cominciato a costruirsi il suo blocco politico e sociale e con un approccio paradossale ma vicino alla genialità lo fa con i soldi dell opposizione cioè con i soldi degli elettori del centrosinistra Con la seconda il federalismo aprirà verosimilmente un tiro alla fune di drammatica intensità fra Centro Nord e Sud che potrà essere gestito o lasciando il Mezzogiorno a estinguersi in una penosa carenza di risorse oppure invece aprendo i rubinetti delle casse pubbliche cioè a spese del bilancio dello Stato Nel primo caso sarebbero fortissime le spinte verso una prospettiva che la Lega di Bossi non ha mai abbandonato almeno psicologicamente ovvero la tentazione separatista Nel secondo caso l allargamento dei cordoni della borsa si verificherebbe un attentato materiale alla crescita e quindi al benessere generale della collettività italiana Conclusioni più o meno keynesiane A fronte di questa politica ci sono alcuni elementi da chiarire chiarire Va da sé che un analisi come quella esposta nelle pagine precedenti non dovrebbe portare la sinistra a identificarsi semplicemente semplicemente come il luogo di rappresentanza politica del lavoro dipendente Sarebbe un calcolo miope più vicino alla difesa di un identità per quanto ormai vaga che non alla creazione di una strategia politica competitiva Ma non è affatto miope individuare con chiarezza quali sono le linee di contrapposizione contrapposizione fra destra e sinistra a cominciare proprio dagli interessi materiali in gioco E sotto questa luce sarebbe anche il caso che la comunità intellettuale in particolare i political economist trovassero sedi e ragioni per formulare un giudizio autonomo sulle politiche in atto e sulle loro conseguenze Di recente si è osservata una sostanziale abdicazione un atteggiamento che non si sa come definire se non come una rinuncia intellettuale per esempio rispetto alle posizioni antimercatiste espresse da Giulio Tremonti Tremonti nel suo fortunato pamphlet La paura e la speranza Può anche darsi che alla fine il calcolo sia miope in realtà anche per la destra nel senso che la possibilità di sopravvivere e bene alla stagflazione può essere stata sopravvalutata Finora 211
il Popolo della libertà ha avuto buon gioco nel presentare la propria azione secondo un format apparentemente infallibile che prevede da una parte la stragrande maggioranza degli italiani buoni lavoratori attenti al bene comune e dall altra parte una esigua minoranza di fannulloni buoni a nulla sabotatori Lo schema è irrisorio per chiunque abbia soltanto una vaga idea dei processi di secolarizzazione modernizzazione burocratizzazione descritti da Max Weber ma tuttavia serve per generare consenso e ammortizzare i dissensi Eppure può sempre verificarsi qualche inciampo che rende queste narrazioni mitico-magiche inadatte a fronteggiare i problemi reali Oggi si ha l impressione che le scelte politiche della destra recuperino il vecchio lassismo democristiano il clientelismo il particolarismo la distrazione fiscale e li proiettino in una dimensione inedita in cui il voto economico di scambio e di interesse diviene un fortissimo fattore di stress politico e di identificazione quasi-militante per gli elettori Ma se è vero che gli interessi hanno sconfitto le passioni il darwinismo sociale può contenere i germi del proprio fallimento ad esempio nel momento in cui flette la domanda aggregata potrebbe osservare un keynesiano cioè in presenza di consumi gravemente gravemente cedenti anche interi settori del lavoro autonomo e del commercio subiscono ripercussioni violente dalla crisi Se si concede soltanto a una parte della società il diritto di arricchirsi ai danni dell altra i consumi crollano l economia si inceppa Chissà se questa prospettiva è chiara e presente nella mente dei migliori cervelli della destra e di tutti coloro che pensano che il reale è tutto razionale e che questo evidentemente è il migliore dei mondi possibili a dispetto della recessione della stagnazione dell inflazione e anche di un Paese che non riesce più a crescere [ 2008 ] 212
XV UN ESERCITO PERSO NELLA NEBBIA Nel lungo inverno che stiamo attraversando qualche volta volta le nevicate e le nebbie sembrano quelle d antan Scherzi dell effetto serra e quindi del riscaldamento globale declassato declassato rapidamente per la verità e a furor di scienza al rango di cambiamento climatico In questo aer denso il profilo stesso delle cose risulta ammorbidito sfumato al punto che le immagini non risultano del tutto chiare Ogni cosa perfino il calendario lascia pensare che abbiamo girato la boa che stazionava sul limitare del 2009 e ci siamo inoltrati nell anno nuovo ma allora perché si ha una sensazione di déjà-vu come se avessimo visto da tempo e anche archiviato tutto ciò che ci sta intorno Per quale ragione molti di noi hanno la sensazione di vivere un esperienza già vissuta in altre epoche della Repubblica Repubblica Eppure il governo di destra è e si dice decisionista Ha in mente e in programma riforme decisive La giustizia il federalismo Forse il presidenzialismo Ecco il solo aspetto della realtà contemporanea su cui il governo presieduto dall onorevole Berlusconi non sembra avere le idee chiarissime è la crisi economica che il Paese anzi il mondo sta sperimentando È come se si stesse cercando di neutralizzare con le parole le asperità reali e di smussare gli spigoli e le scabrosità Diciamolo con un immagine là in fondo sulla linea dell orizzonte sfilano muti nel bianco e nero dei film del passato reperti umani dall aspetto indefinibile sono i precari licenziati o semplicemente non riassunti al termine del contratto per ora le uniche vere vittime della recessione Di qua sulla torre di vedetta del governo la crisi economica viene ancora considerata come un caso percettivo e mediatico Una dissonanza cognitiva Sono le cattive profezie autorealizzantisi le inquietudini ingiustificate del ceto medio e dell impiego pubblico il pessimismo che alimenta se stesso 213
Dovesse aggravarsi la crisi è probabile che il capo del governo troverebbe adeguate espressioni di collera contro il sabotaggio psicologico e quindi concreto perché ciò che è mentale è reale di cui gli italiani sono il bersaglio Per ora il capo del governo risponde alla recessione con le retoriche che gli sono abituali soltanto più moderate più guardinghe più prudenti Coraggio dev essere nata una nuova variante dell andreottismo Che triste elenco Il governo è mediocre nei contenuti e nello stile Questo è il primo punto Vediamo appena più in particolare Nonostante le celebrate facoltà predittive del ministro dell Economia Giulio Tremonti nei mesi scorsi è stata approvata una legge finanziaria triennale che gli economisti definiscono pro ciclica ossia orientata in modo tale da approfondire le conseguenze della crisi Il cosiddetto Lodo Alfano il provvedimento varato per sottrarre preventivamente alla giustizia le quattro principali cariche cariche dello Stato ha tutta l apparenza di un vulnus deplorevole al criterio costituzionale dell eguaglianza dei cittadini si spera ma non si giura che la Corte costituzionale provveda secondo buonsenso La crisi dell Alitalia è stata risolta partendo da Air France per tornare a Air France solo con l aggravio di un costo per il bilancio pubblico fra i tre e i quattro miliardi di euro settemila disoccupati in più e un balletto deplorevole per costringere il Mercato a subire i desiderata dello Stato cioè per passare dalla Francia alla Germania Sul piano sociale sociale si è vista la trovata tecnologicamente avanzata della social card con i poveri pensionati costretti alle code davanti agli sportelli delle Poste magari per ritirare una card scarica Sul terreno internazionale al di là di gaffe lessicali molto da caffè di provincia si è assistito a un grottesco equilibrismo tra il filoamericanismo di facciata e l evidente scelta filorussa nella crisi della Georgia Continuare l elenco sarebbe un esercizio pedissequo Sia consentito soltanto di mettere brevemente a fuoco l ideologia del governo Berlusconi esemplificata dai provvedimenti adottati dal ministro dell Istruzione Mariastella Gelmini giusti o sbagliati 214
che fossero rimangiati o no del tutto o parzialmente ritirati ciò che li qualificava era l ineffabile alone da anni Cinquanta un bianco e nero di ritratti a memoria e di oleografie nostalgiche nostalgiche il profumo di un Italia ordinata e assopita il grembiule il voto in condotta la maestra Nostalgie odorose fragranze profumi di premodernità Appena fuori naturalmente lo spaccio continua Se le trasformazioni non si progettano neppure Continua anche il consenso anche se le quote asseverate dai sondaggi sembrano piuttosto bizzarre Si tratterà forse del consenso senza fiducia identificato da Ilvo Diamanti ma che per il momento appare inscalfibile come una parete di zaffiro su cui le deboli unghie dell opposizione non lasciano neppure segni Assomiglia però molto al consenso del pentapartito del Caf dell eternità democristiana del blocco di potere democristiano democristiano e socialista arenatosi nell ultima fase della Repubblica dei partiti Assomiglia poi moltissimo al consenso inerziale degli anni Ottanta anche se non c è traccia della crescita economica che allora faceva dire la nave va Sicché ci si potrebbe anche domandare per quale motivo la destra al governo non approfitti della crisi per mettere in pratica quelle riforme che ritiene necessarie per modernizzare il sistema italiano per realizzare le infrastrutture per colmare i ritardi nell adeguamento del Welfare per aggiustare il sistema sistema della ricerca per dare gli strumenti necessari alla crescita futura La risposta è semplice per la verità le trasformazioni efficaci non si fanno e neppure si progettano a causa di un deficit culturale Molto serio Nelle epoche scorse quando la destra poteva contare sull ingenuità e la sconsideratezza degli elettori Berlusconi aveva mantenuto una schietta impostazione neoliberista Criticabile se si vuole ma distinguibile Il Cavaliere citava in continuazione Ronald Reagan e Margaret Thatcher e proponeva la mirabolante curva di Laffer la formula secondo cui abbassando le aliquote aumentano la crescita e il gettito tanto che vinse facilmente una tornata elettorale nel 2001 grazie allo slogan liberista e supply side meno tasse per tutti 215
Fece il possibile per modernizzare il Paese prendendolo per la coda con il tentativo o la ripicca sociale di abolire l articolo 18 e presentando la libertà di licenziamento nella veste della libertà di assumere Era una linea politica quella liberista un tanto al braccio che poteva essere proposta ragionevolmente in un periodo favorevole Purtroppo Berlusconi e i suoi collaboratori principali principali si trovarono in un momento fastidiosamente negativo anche se l 11 settembre e le Torri gemelle sempre invocate a discolpa non c entravano niente e dopo avere dichiarato la bancarotta politica della legislatura con il siluramento di Tremonti Tremonti conclusero il mandato con il miracolo a rovescio della crescita zero e con il debito pubblico in aumento il deficit aumentato l avanzo primario quasi azzerato risultati curiosi per gli uomini che avevano sempre assecondato Berlusconi negli illusionismi di un nuovo un grande uno straordinario miracolo italiano Crescita zero con gli economisti d area che si sforzavano diligentemente di spiegare e di argomentare e di giustificare Indicavano l estero l andamento delle maggiori economie il divario storico italiano Tutto chiaro no Ah però che dolore che sofferenza quello zero per l uomo del miracolo Al dunque l uomo del miracolo Adesso si tratterebbe di dare ulteriori spiegazioni Spiegare intanto per quale motivo il liberismo la nostra ricetta si è rovesciato in un protezionismo dichiarato Ah già che ingenui semplicemente non si doveva credergli Bastava registrare la furibonda reazione della Casa delle libertà contro le liberalizzazioni liberalizzazioni varate da Pier Luigi Bersani sotto il governo Prodi anzi le false liberalizzazioni per avere il primo indubitabile indizio di quanto fosse precaria la cultura liberal-liberista della destra Poi sarebbero tornati al governo i neoliberisti presunti e non avrebbero più nascosto un impronta culturale nazionalcorporativa nazionalcorporativa Bastava leggere il gran finale metafisico del bestseller di Tremonti La paura e la speranza con quell elenco di parole maiuscole che il ministro ha sintetizzato varie volte a cominciare 216
dal Meeting di Comunione e liberazione a Rimini dell estate scorsa nello slogan Dio Patria e Famiglia cioè il ritorno all ordine e si sarebbe capito che l impianto intellettuale e filosofico filosofico del governo di destra certificato dal suo guru principale è di tipo espressamente conservatore Domanda a qualcuno non è piaciuta e non piacerà la definizione di modernizzazione reazionaria applicata come etichetta al programma del Popolo della libertà perché in passato è stata usata per individuare il programma del nazismo modernizzatore nella tecnica e nello stesso tempo arcaico nei valori E allora chiamiamola semplicemente semplicemente conservatrice è la modernizzazione che promette di innovare i funzionamenti senza toccare le strutture anzi inserendo gli apparati in una gigantesca palla di cristallo con la neve che cade suggestivamente in un trionfo del kitsch Tanto più che se ci fosse davvero una cultura liberale nel nostro Paese e non soltanto liberali sparsi qua e là e talvolta dimentichi del loro ruolo forse qualcuno si sarebbe premurato di segnalare che l impianto sociale della visione di Tremonti altro che economia sociale di mercato è la riedizione di un tentativo di corporare gli interessi dividendoli soltanto funzionalmente funzionalmente Sfortunatamente per tutti i liberali un po miopi presenti a destra assomiglia eh sì dispiace dirlo assomiglia al fascismo No questa non passa il fascismo no Tremonti non fa che citare i liberali riuniti intorno alla rivista Ordo cioè gli intellettuali che a Friburgo codificarono l economia sociale di mercato E allora diciamo così siccome fra i non molti che sembrano in grado di fare politica nel governo e nella maggioranza maggioranza di destra spiccano per iniziativa gli ultimi mohicani socialisti Tremonti Brunetta Sacconi Frattini …) può darsi che la vendetta socialista contro gli anni di Tangentopoli si sia realizzata con la creazione di un fronte egemonico in cui i sedicenti socialisti di Forza Italia o adesso del Pdl naturalmente naturalmente alleati con gli ex fascisti cioè colmando a loro modo in via del tutto pragmatica una frattura storica ma non del tutto ideologica hanno corporato i ceti del lavoro autonomo contro il lavoro dipendente una nuova forma della lotta di classe benché a rovescio Ma proprio il sistema di alleanze su cui si è costituito il successo elettorale e si è sviluppata l articolazione nel sistema 217
politico del blocco berlusconiano potrebbe forse cominciare a spiegare le incertezze operative del Pdl e dei suoi partner Nonostante le reiterate dichiarazioni di compattezza e di solidarietà solidarietà fra i leader e i partiti l armada guidata da Berlusconi tenuta insieme dall ineffabile gusto del potere continua a essere segnata da divisioni politiche e culturali vistose È difficile dimenticare che lo stesso Pdl ossia il partito lanciato con una grande e solitaria performance pubblica sul predellino di un automobile automobile a Milano rappresentava nello stesso tempo un offerta e un ricatto perché il fondatore e capo di Forza Italia aveva deciso di liberarsi dei condizionamenti e procedere esclusivamente esclusivamente con chi ci sta Quindi restare fuori dal Popolo della libertà per un partito come Alleanza nazionale implicava il rischio evidentissimo della cannibalizzazione elettorale Ciò significa comunque che il nuovo partito di Berlusconi Berlusconi ha riunito strutture personalità culture e tradizioni assai diverse Gli istinti di mercato di Forza Italia secondo la vecchia ma sempre attuale definizione di Giuliano Amato che li contrapponeva alla cultura di mercato e la vocazione nazionalpopulista di An il pragmatismo imprenditoriale e padronale padronale di Berlusconi con il politicismo di Gianfranco Fini E fosse solo questo perché il vero capolavoro di Berlusconi con tanti ringraziamenti a Tremonti consiste nell essere riuscito a mantenere in vita il rapporto politico con Umberto Bossi e la Lega un impresa sia in senso tattico sia in senso strategico dato che unisce i fautori della società aperta con i sostenitori delle società chiuse Impresa che si colora di tinte aurorali e altamente suggestive se si mette nel conto che ai vessilliferi del potentissimo Nord si affiancano in Parlamento i rappresentanti delle clientele del Sud Ecco allora che si spiega il sostanziale mutismo della maggioranza di destra rispetto ai problemi reali Al di là delle sparate sistemiche con la rivendicazione di riforme colossali sotto il profilo istituzionale l unica possibilità reale di mediare fra gli interessi divergenti intrinseci alla coalizione di governo consiste nel trovare un tono medio caratterizzato da categorie attinenti più al buonsenso familiare e all economia domestica che non al coraggio all iniziativa politica ai punti qualificanti di un programma autenticamente innovativo Meglio così per certi versi Per amore o per forza la destra 218
italiana dopo i fuochi d artificio del neoliberismo applicato in provincia con l approssimazione e il vigore retorico dei neofiti si è riscoperto infine un anima popolar-conservatrice Dopo i fuochi artificiali delle origini dopo i miracoli promessi e le promesse esorbitanti dopo le polemiche contro le istituzioni dell Unione europea contro Maastricht e il Patto di stabilità a forza di compromessi al suo interno la destra ha trovato una sua identità vecchiotta e quindi aderente a una società invecchiata stanca di conflitti politici senza quartiere desiderosa di ritrovare e consolidare abitudini e di ricevere rassicurazioni Alla fine Berlusconi è riuscito a conquistare l obiettivo di rendersi familiare l alto consenso di cui gode dipende dalla tendenza abitudinaria dei suoi connazionali Se il celebre corrispondente corrispondente romano del Monde Jacques Nobécourt affermò a suo tempo che la Dc semplicemente si constata la sua boutade adesso potrebbe essere virata nello schema secondo cui Berlusconi si subisce Con quel tanto di rassegnazione obbligatoria per poter sopportare un Italia mediocre e conforme conforme alla propria mediocrità che non vuole saperne di rischiare le proprie rendite le proprie vendite le proprie periodiche svendite Nell Italia imprecisa dell inverno fra il 2008 e il 2009 mentre si addensano i segnali della crisi economica sembra di essere tornati al buon tempo che fu Un governo senza grandi qualità il rinvio dei problemi l annuncio di soluzioni ex lege E sul fronte dell opposizione un disfacimento che sembra annunciare una resa perlomeno all idea che per assistere assistere a una trasformazione dei rapporti di forza occorrerà per l appunto un fenomeno naturale un evento eccezionale una dinamica poderosa e tellurica qualcosa che favorisca alla fine un cambiamento non soltanto nella politica e nella cultura semplicemente un radicale cambiamento di clima [ 2009 ] 219
Il Mulino, 2011
ebook data: 2012-06-09