Una delle figure più eclettiche e originali della cultura italiana degli ultimi decenni: questo è stato Edmondo Berselli. Osservatore della società disincantato e partecipe, interprete mai ideologico delle vicende politiche, studioso onnivoro, si è dedicato con passione e ironia anche a temi pop, come la musica leggera, il calcio, la televisione, la gastronomia, conciliando magistralmente raffinate analisi e vertiginose disquisizioni. Queste pagine, che raccolgono i saggi da lui pubblicati tra il 2003 e il 2008 sulla rivista “Vita e Pensiero”, sono un tributo alla sua figura di intellettuale atipico. Sostenuto e amichevolmente accompagnato dalla Prefazione di Lorenzo Ornaghi (già rettore dell’Università Cattolica e ministro per i Beni e le Attività Culturali) e dalla Postfazione di Aldo Grasso (docente all’Università Cattolica e critico televisivo del “Corriere della Sera”), il volume svela i tratti distintivi del microcosmo di Berselli, il suo pensiero acuto e curioso, da ‘adulto con riserva’, nei confronti della cultura di massa, della politica e del cattolicesimo.
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Indice Prefazione di Lorenzo Ornaghi 7 Cari cattolici meno lobby e più cultura 29 Il partito neoguelfo l Italia e la questione cattolica 39 L industria culturale e il rischio della diserzione 49 Classe operaia addio dove vanno i ceti popolari 57 Turista o viaggiatore Meglio restare a casa 65 L arbitro catturato e i rischi del populismo 71 Postfazione di Aldo Grasso 81
Prefazione 1 Perché pensa infine l Uomo che guarda e per una volta il suo pensiero può essere quello di tutti noi chi scrive e chi legge quando la fede se ne va per evitare le trappole della superstizione non resta che il gesto eccentrico il tocco marginale lo scarto scarto inatteso dell ironia forse chissà anche a queste queste righe conclusive di Venerati maestri Edmondo Berselli ha affidato il senso e il modo in cui gli sarebbe sarebbe piaciuto che tutto il suo lavoro di comprendere comprendere e trascrivere la realtà italiana venisse considerato e alla fine ricordato Senza alcuna intellettualistica ricerca di vaghe parentele o affiliazioni culturali celate celate nel profondo delle righe Senza l indisponente presunzione di scovare e dispiegare quelli che di un tale lavoro sono stati i moventi intimi e i risvolti più personali Non sarà facile che nei prossimi decenni tutto ciò che Berselli ha scritto e che per larga parte è ora riunito in Quel gran pezzo dell Italia venga letto e apprezzato solo per il tocco marginale delle parole degli aggettivi delle idee e immagini afferrate come d incanto o per quello scarto improvviso e veloce 7
dell ironia suggerito d istinto dalla volontà di tenere in ogni caso la necessaria ed equa distanza fra sé e la scorza delle cose fra sé e il gioco di ruoli delle persone persone che si accalcano con gusto sul proscenio della vita pubblica Non sarà facile poiché per non violare la straordinaria singolarità del suo lavoro ci si troverebbe troverebbe obbligati a prenderne semplicemente atto Dovremmo allora rinunciare a domandarci che cosa a Berselli ha consentito di non confondere i malanni malanni passeggeri dell Italia con i mali maggiori o ancora latenti e dalla sintomatologia oscura E nemmeno potremmo chiederci perché egli sia stato fra i pochissimi pochissimi a non scorrere i grani dolorosi di questa nostra stagione come se ciascuno di essi sia solamente intagliato intagliato di ciò che in un passato ormai lontano o in quello a noi più vicino e ogni volta in quest ultimo caso per colpa degli altri non è stato fatto o è stato fatto male è rimasto irresponsabilmente incompiuto incompiuto era del tutto prevedibile nelle sue conseguenze nefaste e non è mai stato evitato Se anche si volesse rispettare integralmente l ipotetica ipotetica consegna affidata alle righe finali di Venerati maestri l Operetta immorale sugli intelligenti d Italia come puntualizza il sottotitolo ancora non sarebbe agevole però il compito di scrivere o parlare della natura natura del lavoro di Edmondo Berselli intellettuale per vocazione e per moralità protagonista della cultura italiana refrattario a qualsiasi genere di albero genea- 8
logico con cui nobilitare la propria presenza e sotto le cui fronde ripararsi secondo necessità o convenienza Pressoché ognuna delle parole che si dovrebbero o potrebbero impiegare è stata messa fuori uso proprio da lui E nessuna ha ora un accezione che non sembri irreparabilmente logora o indecorosa Il rimbombo sordo e intristente di parole senza sinonimi e senza neanche una perifrasi soddisfacente intellettuale intelligenza del Paese esponente o protagonista della cultura rappresentante dell opinione pubblica e tessitore tessitore delle persuasioni altrui non sembra preoccupare preoccupare il pensiero fiacco e attardato di questi nostri tempi né sovrasta o può disturbare gli slogan striduli del gregarismo e le stucchevoli voci del conformismo più o meno opportunisticamente calcolato A Berselli le parole sono servite per trapassare gli strati molteplici dell apparenza Grazie ai nomi agli aggettivi alle immagini ha cercato e trovato quei nascondigli delle cose in cui non diversamente da ciò che per abitudine fanno molti individui si ripongono e ammucchiano i beni più importanti importanti della vita di una collettività Anche le memorie storiche e sociali predilette o più belle sono solitamente solitamente conservate in nascondigli idonei Per questo motivo sfuggono all usura del tempo e al corrompimento corrompimento provocato dalla retorica da qualsiasi tipo di retorica persino da quella i cui propositi sono onesti onesti e l enfasi trattenuta Scovare i nascondigli non 9
li profana Aiuta viceversa a dare il giusto valore a ciascuna delle cose custodite E insegna soprattutto soprattutto a saper distinguere con precisione l essenziale dal ridondante il canovaccio dei fatti dalla bravura o dall improvvisazione di chi li produce o li usa i princìpi da rispettare da quei criteri mobili di appartenenza appartenenza che di volta in volta in modo esplicito o invece subdolo sottomettono il perseguimento di qualsiasi aspettativa personale a qualcuno o a qualcosa qualcosa il cui potere è non soltanto altalenante ma spesso sovrastimato e altrettanto non infrequentemente infrequentemente presunto Non vi sono canoni o abbozzi di tipologie dentro cui rinserrare ciò che Berselli ha scritto Fra qualche anno anzi la rilettura del lavoro di Berselli servirà servirà anche a sparigliare le posizioni e la rilevanza di gruppi scuole cordate o in qualche raro caso solitari solitari autori dediti in questi decenni a decifrare in termini sempre più cupi ciò che nel nostro Paese malauguratamente persiste e resiste e ciò che invece invece è condannato a deteriorarsi ulteriormente perché sin qui si è trasformato malamente Scompaginato l ordine vigente di classificazione le interpretazioni interpretazioni dell Italia di oggi faranno i conti più che con il capriccioso avvicendarsi delle mode con l insondabile insondabile e testarda aleatorietà degli eventi di domani E i conti migliori quasi certamente toccheranno alle interpretazioni meno assistite da referenze scienti- 10
fico-universitarie a quelle più esterne ed estranee ai circuiti con cui professori dell alta accademia e rappresentanti dell alto giornalismo si saldano in una sorta di classe dirigente particolare non troppo dissimile per carattere e nelle più manifeste qualità dall establishment economico-finanziario Il più mancino dei tiri sarà uno fra i non molti libri necessari alle future stagioni quando se sembrerà sembrerà ancora utile si vorranno conoscere meglio gl Italiani e l Italia provvisoria di oggi E per riuscirci riuscirci bisognerà avere nelle mani il filo con cui dipanare dipanare l imbrogliata matassa che fonde e confonde la realtà con tutto ciò che viene usato per commentarla commentarla comunicarla e giudicarla se non convertirla Sarà il libro indispensabile soprattutto per capire come davvero era e si sentiva l Italia alla vigilia dello dello shock europeo della labirintica attraversata del grande sconvolgimento d inizio millennio della scoperta di quanto sia fragile la corteccia con cui ogni pur sperimentata pratica clientelare riesce a ricoprire contenendola per un tempo limitato la mediocrità del cliente e quella del patrono Nei numerosi intervalli che Berselli accorcia o allunga a suo piacere dell imprecisata partita giocata giocata all estero quando il calcio ancora sembrava una faccenda piuttosto democratica il libro si rivela un manuale di genuina e sempre più urgente pedagogia pedagogia per le classi dirigenti e per gli intellettuali di un 11
Paese differente dall attuale Un Paese in cui chi ha potere o esercita un influenza di qualunque genere impari a non fingersi infastidito dalla scoperta degli degli Italiani quali realmente sono né disgustato dalla constatazione di quanto siano invincibili le maligne tendenze che stanno rendendo l Italia fatalmente peggiore di ieri Il più mancino dei tiri è un manuale manuale di pedagogia sì e l autore mi perdoni davvero davvero l uno e l altro sostantivo anche e soprattutto per quei giovani che nonostante avversità e intralci intralci crescenti e pur accerchiati dalla moraleggiante benevolenza degli anziani hanno tuttora voglia di esercitare il diritto a lavorare per sé e per il proprio domani pensando che rispetto a un tale futuro non sia del tutto indipendente quello auspicabilmente e ragionevolmente altrettanto migliore dell intera comunità nazionale Il degrado di un Paese se pur fosse inarrestabile dovrebbe comunque poter essere rallentato fino a renderlo quasi impercettibile almeno almeno a chi per età dispone di più esigue possibilità possibilità di comparazione e ha minori probabilità di essere distolto per effetto della nostalgia o del rimpianto da una passabile comprensione del proprio presente presente Del resto vizi e peccati pubblici e privati tanto più velocemente si abbassano a livelli inimmaginati e per contagio si diffondono fra tutte le generazioni generazioni quanto più ci si convince che a essi volentieri inclinano e con soddisfazioni usualmente copiose 12
non alcuni pochi fra chi ci sta sopra o attorno ma i più quasi tutti ossia con la nostra ovvia eccezione la gente Anche negli spogliatoi della politica dell economia economia o della società perché il secondo tempo non sia la replica in peggio del primo occorre che qualcuno ricordi imparando da Berselli che alla fine rimane sempre l Uomo non la Zona 2 Gli articoli o interventi ora raccolti nelle pagine di questo piccolo volume sono stati pensati e scritti scritti fra il 2003 e il 2008 per Vita e Pensiero Pur nel mezzo di un periodo d impegni professionali assai faticoso Edmondo Berselli rispose presto e positivamente all invito formulatogli dal bimestrale bimestrale di cultura e dibattito dell Università Cattolica del Sacro Cuore La rivista cambiata nei contenuti contenuti e nella grafica proprio con i primi fascicoli del 2003 forse gli ricordava nel suo desiderio di rimodellarsi rimodellarsi quelle stagioni di accresciuta apertura a molteplici interlocutori e quell avvio di nuovi cicli di vitalità che anche i l Mulino aveva conosciuto conosciuto e a cui Berselli restava affezionato in modo particolare Ogni cosa che rispecchiasse o riguardasse riguardasse il cosiddetto mondo cattolico d altro canto non aveva mai smesso di attrarlo e interessarlo Per Berselli il cattolicesimo italiano resta una realtà che per essere capita e adeguatamente descritta ri- 13
chiede il massimo grado di attenzione e intelligente intelligente comprensione Se interpretato maldestramente il cattolicesimo italiano rischia di ridursi alla più dura fra le confutazioni di qualsiasi progettazione abbia pure fra le sue menti o le sue mani quelle di qualche cattolico con cui dare forma ad autentiche autentiche o presunte novità Oppure all opposto finisce con lo sciogliersi in una sorta di elitistica compagine compagine dottrinale-ideologica non troppo distinguibile nei suoi interessi o calcoli politici da quelle che sono proprie di altre parti della società I fondamenti del cattolicesimo italiano e il sovrappiù sovrappiù del suo valore storico Edmondo Berselli li cerca e li trova ancora una volta e con tutte le avvertenze avvertenze utili in questo caso nei nascondigli delle cose delle persone dei legami sociali Li ha cercati e trovati naturalmente anche nei nascondigli della propria educazione familiare degli anni trentini di tutta la propria storia personale Il popolo in cammino che nelle parole o con l andamento musicale appresi nella fanciullezza senza senza apparente impulso alcuno può tornare improvvisamente improvvisamente alla memoria di chi ha avuto o conosciuto un avviamento cattolico è la migliore rappresentazione rappresentazione della somma mai definitiva delle tante ragioni dalle più alte o nobili a quelle trascurate e scartate scartate poiché di quart ordine o del tutto banali nelle loro parvenze esterne per cui ogni valutazione del 14
cattolicesimo italiano diventa parziale e fuorviante quando non se ne riesca a comprendere la genuina sostanza popolare Di generazione in generazione la vita sociale degl Italiani ha sempre avuto nel cattolicesimo cattolicesimo il catechismo non solo delle istruzioni necessarie necessarie od opportune per trascorrere il presente non coltivando preoccupazioni paralizzanti o smodate speranze riguardo al futuro ma anche delle poche essenziali regole indispensabili per far sì che l esistenza esistenza delle piccole e grandi collettività particolari di cui il popolo si compone e attraverso cui si perpetua perpetua sappia trasformarsi in vittoriosa resistenza di fronte anche alle peggiori fra le ostilità e fasi critiche di qualsiasi temperie storica Fosse pure conservato solamente o in prevalenza prevalenza e ai nostri giorni magari dimenticato dentro i nascondigli delle cose o in quelli delle convinzioni convinzioni degli intendimenti e dei sentimenti della condotta condotta pubblica e privata delle persone lì occorre cercare ciò che di popolare ‘, antico o già nuovo e meno conosciuto ha oggi il cattolicesimo italiano Trovandolo ci si può allora chiedere se la presenza del cattolicesimo sia ancora d importanza decisiva nel definire per quanto è possibile quella che secondo secondo convenzione diffusa si denomina l ” identità dell Italia se abbia uno spazio adeguato e responsabilità responsabilità non secondarie nei riguardi del presente e del domani incombente della società dell economia 15
della cultura del Paese se anche disponga di una qualche apprezzabile rilevanza rispetto alle vicende dell arena politica e a quelle oggi piuttosto stagnanti stagnanti della democrazia infelice dell Italia moderna Quando Berselli s interroga su nessi e corrispondenze corrispondenze attuali o possibili fra cattolicesimo e politica la sua riflessione incomincia come egli scrive nel primo degli articoli qui ripubblicati con il registrare registrare che il cattolicesimo è assimilabile a una nebulosa più che a un pianeta Bisogna scrutare questa nebulosa nebulosa Occorre osservarla con molta attenzione per scoprire se in essa la natura popolare sia ancora la componente principale e più diffusa Con la consapevolezza consapevolezza che altrimenti anche il cattolicesimo italiano italiano sarebbe costretto a muoversi a tentoni sul basso spartiacque fra una società propensa a cedere con crescente crescente facilità alle blandizie di ogni forma di contropolitica contropolitica perché ormai disavvezza a confidare in se stessa e nelle proprie forze vitali e una politica che adattandosi alle fluttuanti circostanze del momento presente vive uno stato di sospensione prolungato Talmente prolungato da sembrare senza possibilità di essere interrotto se non traumaticamente o miracolosamente miracolosamente Fra sé e la politica nelle sue più ripetitive e spesso avvilenti espressioni odierne Berselli ha interposto una studiata distanza Quale ne sia la misura e quale la natura lo ricorda bene chi abbia letto con una 16
qualche assiduità i suoi articoli sui principali quotidiani quotidiani nazionali La si ritrova una simile distanza distanza anche nei contributi a Vita e Pensiero e non solo là dove per l argomento principale o per la connessione diretta ed evidente fra temi è persino persino ovvio prevederla Inaspettata essa si fa quasi fisicamente percepire ogniqualvolta un frammento della realtà che Berselli sta esaminando dal turismo turismo all industria culturale come si vedrà in questa raccolta riveli i segni delle incrostazioni o di una recente infiltrazione della politica Quella che Berselli mette tra sé e la politica dei nostri giorni è una distanza di sicurezza per il lettore prima e assai più che per l autore È il gesto con cui egli manifesta tutto il suo rispetto per chi leggendo coltiva ancora la fiducia che l articolo di un giornale o di una rivista serva soprattutto a fargli capire qualcosa qualcosa di più o a farlo riflettere su qualcosa di nuovo e interessante senza la fatica e la noia di doversi preoccupare preoccupare del protagonismo troppo incombente di chi scrive o delle sue predilezioni e dei suoi umori Anche per questo motivo lo stile con cui Berselli afferra afferra le immagini e fra loro compone in modo inimitabile inimitabile parole e aggettivi rifugge come se fosse la peste dal costume di trasformare i sostantivi in punte avvelenate o di rapprendere in un attributo l incontenibile incontenibile inclinazione al livore piuttosto che il cattivo gusto di una risibile vendetta privata La misura ‘, che 17
spesso guida lo scarto inatteso dell ironia è il segno fra i più eloquenti seppur non fra i più diffusi oggigiorno oggigiorno della dignità con cui si esercita ogni professione professione Lo è anche del grado in cui vogliamo davvero essere liberi e onesti con gli altri e con noi stessi A distanza di sicurezza dalla politica diventa meno complicato quantunque rimanga un esercizio esercizio sempre difficile e mai realizzato alla perfezione coltivare privatamente e pubblicamente la persuasione persuasione che possa esserci una politica altra ‘, differente e migliore di quella in cui da tempo siamo immersi immersi E questa diversa politica sempre più necessaria oltre che possibile è la politica della realtà Con un nome talmente normale da sembrare eccentrico eccentrico Edmondo Berselli la chiama così sin dal primo capitolo del libro la cui stesura accompagna il tratto tratto finale della sua corsa e delle sue opere in questo questo mondo L economia giusta L occhiello editoriale sulla copertina della prima edizione Dopo l imbroglio imbroglio liberista il ritorno di un mercato orientato alla società Una via cristiana per uscire dalla grande grande crisi preannuncia il perché l economia giusta non sia affatto un immaginazione che pietosamente consola alcune sofferenze fra le più aspre nei nostri decenni Se giusta l economia non può che essere economia della realtà E opponendosi anch essa a ogni snaturamento oligarchico della democrazia si rivela il fidato alleato della politica della realtà 18
Senza politica molte delle cose che nella storia storia umana sembravano impossibili da attuare non sarebbero diventate possibili concrete beneficamente beneficamente presenti nella nostra vita di ogni giorno anche quando ce ne dimentichiamo o le trattiamo trattiamo in modo distratto La politica deve avere in sé di necessità la promessa che il domani non potrà perpetuare senza tangibili miglioramenti lo stato del presente La misura con cui soprattutto apprezzarla apprezzarla però è data dalla sua capacità dalle capacità capacità di chi per vocazione o anche per avventura ne è parte attiva di chi amministra la cosa pubblica pubblica di chiunque impersoni le istituzioni dell intera collettività di attenuare per quanto le compete le maggiori fra le difficoltà che più o meno imprevedibilmente imprevedibilmente e improvvisamente gettano le loro ombre sulle persone e sulle sorti comuni di un popolo popolo di prendersi cura con un qualche risultato positivo della malattia o delle tante malattie del Paese La politica della realtà allora diventa il solo modo per non rischiare che si schiuda un altra fase in cui come ciclicamente è sin qui avvenuto alla politica si affida l ufficio di redimerci e salvarci indipendentemente indipendentemente dal nostro libero arbitrio e dalla nostra volontà Ed è anche il più efficace fra i non molti antidoti alla superstizione per cui la politica politica è riscattabile dalla sua condizione di attività di basso ordine solo innestandole massicciamente 19
qualcuna delle meno traballanti virtù o qualcuno dei vizi più riservati dell economia e della società Berselli è riuscito a tenere accesa la fiammella di speranza nella politica della realtà L ha tenuta al riparo con i suoi scritti dai micidiali soffi dei luoghi luoghi comuni di ogni provenienza E ricorrendo allo scarto inatteso dell ironia l ha protetta dalle più pericolose pericolose folate del cinismo di questi anni congenito o zelantemente acquisito caratteristico del singolo intelligente d Italia o comune a un intero clan esibito esibito come se fosse uno degli ultimi manufatti d arte o invece standardizzato con grossolani cliché Meglio stare a casa in definitiva diventa l estrema misura della distanza di sicurezza È la misura più appropriata perché sostenibile in condizioni di parità parità da pochi o da tanti oggi che viaggiatore e turista anche nella politica anche e soprattutto nella democrazia democrazia dei ” fattoidi ” tendono inevitabilmente a sovrapporsi e a identificarsi Ma lo stare a casa non rappresenta una conclusione o soluzione radicale radicale e intrinsecamente reazionaria Al contrario è la situazione temporanea che permette il risparmio di risorse preziose È il tempo in cui prepararsi al dopo che seguirà il presente operando per renderlo possibile e credibilmente vicino Lavorare a questo dopo è un dovere quando si è davvero convinti che l Uomo non la Zona costituisce costituisce il fine e il mezzo della politica della realtà 20
Assolvendo un tale dovere con scrupolo e senza presunzioni presunzioni si può allora gustare tutta la libertà creativa creativa di poter pensare scrivere e parlare con coscienza serena negli stessi termini in cui la ricostruzione dell episodio e le precise risposte si possono leggere leggere per intero alla pagina 121 di Voci di spogliatoio spogliatoio la postfazione a Il più mancino dei tiri nella sua nuova edizione del 2006 Luis Carniglia incalzato dai giornalisti pazientemente e diplomaticamente spiegava para la prensa Salvo poi con soddisfazione soddisfazione maggiore più esaurientemente e anche più utilmente ai fini di costruire con coraggio e realismo realismo l immediato domani chiarire sino in fondo la propria convinzione in modo del tutto informal 3 Imparammo a conoscerci Edmondo Berselli e io alla metà degli anni Ottanta Avevo incominciato incominciato a frequentare per la verità ero stato ammesso a frequentare sulla scorta delle referenze di Roberto Ruffilli quella che Nicola Matteucci considerava un Università altra persuaso com era che il Mulino casa editrice e in particolare rivista fosse il luogo di elaborazione e diffusione della cultura necessaria ad alimentare la politica un luogo di cui i tradizionali tradizionali atenei anche nel caso che ne sentissero la mancanza mancanza non erano più in grado di sopportare l esistenza Nei primi due o tre incontri avendo io dato a Berselli l impressione di essere già contaminato 21
dallo snobismo accademico forse a causa di qualche qualche stereotipo verbale forse per qualche incontrollato incontrollato tic intellettuale nei pur brevi interventi cui mi sentivo quasi obbligatoriamente tenuto durante le riunioni della redazione m imbattei nel suo atteggiamento atteggiamento di prudente diffidenza La quale per fortuna si sciolse con grande rapidità non appena appena neutralizzati da lui e da me i rispettivi congegni congegni con cui proteggersi soprattutto con l ironia o i paradossi dalle invadenze o dalle ipocrite compiacenze compiacenze altrui Le occasioni di lavoro in comune oltre che di chiacchierate telefoniche si moltiplicarono moltiplicarono Sino ai lunghissimi pomeriggi trascorsi ad ascoltare Fabio Luca Cavazza soppesando fra noi quanto fosse plausibile quella riconquista dell I- talia di cui Cavazza immaginava ci fossero ancora residue possibilità oltre che il tempo necessario per incominciarla Sottrarre alcuni ricordi al loro giusto nascondiglio nascondiglio tra gli affetti più personali e dopo non poca esitazione concludere con essi queste pagine vorrebbe vorrebbe semplicemente ricordare l intensità e la berselliana berselliana maniera in cui nei mondi distinti e spesso fra loro non comunicanti dei suoi rapporti di amicizia amicizia Edmondo ha praticato e coltivato la generosità generosità Senza darlo a vedere generosamente si è anche fatto carico di crescere intorno a sé allievi nel senso vero e più bello di questo termine non troppi pure 22
qui è necessaria la misura ma tutti di grande qualità qualità dentro le stanze di Strada Maggiore e qualcuno qualcuno al di fuori Anche per questo motivo credo la straordinaria singolarità del suo lavoro non potrà essere confusa o soltanto spiegata nel futuro con la collocazione solitaria all apparenza dell autore Quanto alla generosa benevolenza di Edmondo Berselli nei miei confronti due episodi fra i tanti mi lasciano ogni volta in precarissimo bilico fra il richiamo amaro alla sua assenza e la sorpresa del sorriso che come fosse nuovo spontaneamente rifiorisce rifiorisce Il giorno in cui anche per me giunse alla sua fine l inerpicata verso quella che allora si considerava considerava ed era la cattedra ‘, Berselli scelse per i suoi rallegramenti un mezzo di comunicazione volutamente volutamente straordinario oltre che sardonicamente proporzionale proporzionale alla solennità di cui era ancora circonfuso circonfuso l evento Il testo del telegramma era composto di pochissime parole sentite e affettuose parole che traducevano un antico proverbio cinese come postillava postillava il mittente Continuerò in ogni circostanza a guardarmi dall accertare se quel proverbio sia mai esistito davvero Il secondo ricordo ha direttamente a che fare con l invito in Liù a un altra eccezionale eccezionale festa a Folgaria per il compleanno di Marzia In quelle righe che sempre varranno per me più di mille autorevoli citazioni accademiche mio padre si trova attribuito un lavoro artigianale che mai avreb- 23
be saputo fare Quale fosse l esatto mestiere manuale manuale esercitato da mio padre sino al pensionamento Berselli lo sapeva e forse persino se lo ricordava nonostante l estrema parsimonia con cui Berselli e io parlavamo di fatti personali o di familiari amati l argomento si era trovato a sfiorare qualcuna delle nostre conversazioni La verità narrata e conosciuta non poteva però che assoggettarsi in questo caso alla superiorità simbolica di un umilissimo dato empirico e cioè un cartello che quasi invisibile ancora ancora oggi tenta di reclamizzare il negozio di un sarto sarto cui soltanto mi lega la casualità dell omonimia Mentre attraversava la strada principale del paese in cui sono nato e tuttora risiedo Berselli scorgendo ciò che agli altri normalmente sfuggiva subito aveva aveva intrecciato uno di quei suoi inestricabili nodi fra il filo dell immaginifico e quello consumabile dal tempo della quotidianità Anche la conoscenza personale di Aldo Grasso ha avuto Edmondo come inconsapevole intermediario Per una catena di quegli eventi minimi e senza possibilità possibilità di sensata anticipazione che sempre divertivano divertivano Berselli Canzoni Storie dell Italia leggera con lo straordinario ringraziamento a prescindere poiché quello che a me sarebbe stato gradito era assente da Il più mancino dei tiri in quanto non dovuto a giudizio giudizio dell autore che si era scordato la mia diligente lettura delle sue pagine dattiloscritte era infatti il 24
libro freschissimo di stampa e l ideale biglietto da visita nelle mani di Aldo Grasso la prima volta in cui ci incontrammo Di una cosa sento il rimpianto Non appena pubblicato Il più mancino dei tiri pensai di farne farne una presentazione ineccepibilmente accademica all Università Cattolica Qualche difficoltà iniziale nel prendere contatto con i possibili relatori e poi le distrazioni provocate dai miei impegni successivi successivi fecero slittare di mese in mese la realizzazione dell intendimento E la presentazione non si tenne più Se si fosse fatta se fossi stato maggiormente attivo nell organizzarla i giovani studenti di allora allora avrebbero avuto l occasione felice e irripetibile di ascoltare da Edmondo Berselli una lezione da ricordare in tanti momenti della vita per tutta la loro vita Lorenzo Ornaghi 25
Meglio stare a casa
Cari cattolici meno lobby e più cultura Questo articolo di Edmondo Berselli apparve sul n 2 / 2003 della nuova serie di Vita e Pensiero e faceva seguito a un forum pubblicato sul n 1 sulla presenza dei cattolici italiani nel mondo della cultura cultura e della politica Al forum curato da Gerardo Ferrari avevano partecipato Giovanni Bachelet Giuseppe Cacciami Pierpaolo Donati Cesare Mirabelli e Giorgio Rumi Assieme a Berselli nello stesso numero interveniva anche Pierluigi Battista allora opinionista della Stampa e oggi editorialista editorialista del Corriere della Sera Uno dei quesiti ancora irrisolti che si appuntano sul cattolicesimo italiano contemporaneo concerne concerne la sua presenza politica detto in sintesi il suo peso il ruolo che può esercitare le sollecitazioni di pensiero che può offrire fino al rapporto pratico con i contrapposti schieramenti di centrodestra e di centrosinistra Mi preme chiarire che dicendo cattolicesimo mi riferisco a una concezione il più possibile estesa di un ambiente sociale A una nebulosa nebulosa più che a un pianeta cioè a quell insieme di 29
cittadini che tendenzialmente accettano la definizione definizione di cattolici per quanto generica e anche in sostanziale indipendenza dall assiduità della pratica o dal rispetto rigoroso delle prescrizioni religiose Il fatto è che da tempo i cattolici più impegnati impegnati hanno assimilato l idea di essere una minoranza nella società E taluni di essi hanno elaborato questa condizione accettandola conseguentemente in tutte le sue implicazioni e quindi proponendosi nell a- rena pubblica come una parte e non un tutto potenziale e interpretando un ruolo quasi di avanguardia avanguardia di corrente combattiva in qualche caso di pattuglia che fa della propria militanza la ragione pressoché esclusiva nonché la misura del proprio impegno anche politico Ma questo engagement di carattere quasi lobbistico lobbistico absit iniuria rispetto alla politica non è poi di molto aiuto nel valutare con accuratezza la situazione situazione più generale Si tratta infatti di provare ad analizzare analizzare se esistono ancora possibilità effettive di connessione connessione tra forze politiche e generalità del mondo cattolico se questo legame sia ancora auspicabile e semmai come possa verificarsi dopo avere assistito a cambiamenti così profondi nel sistema politico La scomparsa della Democrazia cristiana e poi la lunga crisi e metamorfosi del Partito popolare insieme con la nascita di formazioni centriste dislocate dislocate nella coalizione di centrodestra stanno a testi- 30
moniare implicitamente la profondità di quel lungo passaggio di fase che ha sancito tra gli altri effetti la fine dell unità politica dei cattolici Si tratterebbe di un semplice naturale effetto del sistema bipolare se non fosse che ciò ha interrotto e mutato di segno un cinquantennio abbondante di storia politica del nostro Paese Il risultato è duplice Per un verso e lo ha testimoniato testimoniato il dibattito durante la preparazione all intervento intervento bellico nell Iraq si è assistito allo stagliarsi imponente della figura del Pontefice che si è definita definita come l unica personalità etica in grado di parlare parlare alla società italiana e di proporre gesti capaci di accomunare credenti e non credenti in vista di un obiettivo di pace Da un altro lato è apparso che il magistero papale fosse una testimonianza solitaria solitaria senza mediazioni riconoscibili e individuate rispetto rispetto alla frammentarietà del corpo sociale se non proprio alla sua disgregazione strutturale L estrema semplificazione di questa visione trascura trascura il lavorio diplomatico del Vaticano il ruolo della gerarchia le posizioni dei vescovi l insegnamento insegnamento dei parroci e dei sacerdoti ovvero tutto quello quello che avviene nei palazzi ecclesiastici e insieme si diffonde nella comunità Eppure riesce difficile oggi pensare al ruolo pubblico della Chiesa in termini diversi da una distanza straordinaria tra il vertice ecclesiastico e il vasto indifferenziato mondo 31
Esiste davvero questo vuoto tra la figura di Giovanni Paolo II e la società italiana Se è vero che la domanda rischia di essere addirittura provocatoria provocatoria sul piano della vita ecclesiale può risultare invece invece di qualche utilità nell analisi della realtà politica del nostro Paese Perché induce a pensare quali sono in questo momento i canali espressamente politici in cui la cultura cattolica può trasferirsi più o meno coerentemente nella sfera pubblica Non è in gioco il rimpianto per la Democrazia cristiana per il passato prossimo dal momento che la partita si giocherebbe sul presente e il futuro È in campo semmai un analisi spregiudicata della credibilità di partiti e schieramenti attuali specialmente specialmente quando rivendicano un attenzione o perfino una fedeltà di fondo all insegnamento della Chiesa e più in generale ai valori che comunemente vengono vengono riferiti alla visione cattolica Ciò naturalmente genera più domande che risposte risposte La prima domanda è la più radicale vale ancora la pena di chiedersi se si possa trovare un filo che tenga legati il cattolicesimo e la politica oppure le condizioni concrete della società e della politica stessa richiedono un atteggiamento diverso ossia di distanza critica ed eventualmente di posizioni negoziali negoziali senza identificazioni e certamente senza più deleghe Per dirla con un linguaggio parasindacale ci si può ragionevolmente domandare se sia finito 32
per sempre il tempo della concertazione e se sia cominciato cominciato il tempo della contrattazione Il realismo dovrebbe indurre a propendere per quest ultima ipotesi Non sono più immaginabili collateralismi e neppure rapporti preferenziali è possibile soltanto che Chiesa e politica trattino restando restando ognuna sulle proprie postazioni Ma a parte i rischi di strumentalità e perfino di strumentalizzazioni strumentalizzazioni reciproche intrinseci a un rapporto del genere ciò che viene a mancare in questo modo è una qualche sintonia di fondo tra mondo cattolico e schieramenti politici Se riteniamo auspicabile che almeno un eco della cultura cattolica si intoni con le politiche effettuali effettuali cioè con i programmi di governo e con le scelte politiche generali il continuo faccia a faccia su questioni questioni circoscritte non porta molto lontano Certo è lecito pensarla diversamente e proiettare il realismo fino a considerare i due mondi come qualcosa di rigidamente confinato Tuttavia mi permetterei di addurre alcuni esempi in cui il contributo cattolico alla politica non sarebbe insensato né vaniloquente Il primo esempio riguarda ovviamente la questione questione della pace Nel senso che di fronte a vicende geopolitiche inedite un contributo di intelligenza umana e di moderazione filosofica sembrerebbe ancora essenziale In questo caso anche la testimonianza testimonianza a partire da quella del Pontefice e senza 33
trascurare i pronunciamenti apparentemente inattuali inattuali di chi come il fondatore di Cl don Giussani invoca il riconoscimento della presenza del Cristo nella storia può essere significativa nel temperare le posizioni politiche e nel formare convincimenti non deterministici nell opinione pubblica Un altro caso potrebbe riguardare più modestamente modestamente la politica economica di fronte alla crisi del pensiero neoliberista e agli sbandamenti e ai fallimenti fallimenti del capitalismo non temperato ritorna d attualità attualità il riferimento all economia sociale di mercato mercato intesa anche come programma politico-sociale non alieno dalle istanze della dottrina sociale della Chiesa Nel corso di processi di ingente trasformazione trasformazione nelle dinamiche del mondo cosiddetto globale ‘, in cui le prospettive di incertezza per le persone e le collettività sono sempre più evidenti e incombenti è possibile che i correttivi al mercato mercato suggeriti da una visione ispirata al cattolicesimo siano nuovamente una risorsa e non più soltanto un gravame se opportunamente riconsiderati e ricalibrati ricalibrati Fra i molti esempi ancora elencabili ce n è anche anche uno che tocca proprio 1 esercizio quotidiano della politica italiana a cui alludo senza troppo approfondire approfondire ma che potrebbe risultare tutt altro che irrilevante Il formato assunto dal nostro sistema politico vale a dire lo schema bipolare favorisce 34
lo scontro muro contro muro fra gli schieramenti schieramenti Ora credo che proprio la tradizione politica dei cattolici possa dare un apporto nel moderare gli accessi accessi parossistici del conflitto bipolare come si è visto visto in diversi casi grazie al ruolo svolto dai partiti di ispirazione cattolica di entrambi gli schieramenti Si tratta per l appunto solo di esempi Molti altri se ne potrebbero aggiungere alcuni di rilievo eccezionale come tutto ciò che è riconducibile alla tutela fisica del pianeta o alle azioni possibili verso verso gli squilibri fra Nord e Sud del mondo ma ce ne sarebbero anche di ulteriori appartenenti a un orizzonte più circoscritto e riferibili alla nostra collettività collettività nazionale dai programmi per la scuola e il lavoro alla promozione della vita e della famiglia Ma di esempio in esempio alla fine resterebbe una serie di domande che finora non hanno avuto risposte particolarmente significative e in cui forse si sintetizza la crisi del cattolicesimo italiano E il quesito principale riguarda il giudizio che potrebbe essere dato verso le forze politiche in campo non quelle ideali ma quelle reali qui e ora Perché se non c è un giudizio non sembra esserci la possibilità possibilità di un rapporto minimamente significativo Si tratterebbe così di capire se i cattolici oggi abbiano abbiano la spregiudicatezza di esprimere giudizi chiari e distinti se il centrodestra oggi al governo con i suoi programmi e il suo alone valoriale possa essere 35
un interlocutore credibile oppure no se il giudizio sull esperienza di governo di centrosinistra sia di apprezzamento oppure no se oggi ci siano indizi per la platea dei cattolici che permettano di capire in base a quali criteri le forze politiche debbano essere essere giudicate Così per dire sarebbe utile avere strumenti e indicazioni indicazioni per comprendere se le dichiarazioni esplicite esplicite di sostegno ai valori cattolici formulate dalla Casa delle libertà siano un contrappeso significativo significativo all ideologia televisiva e ai tratti utilitaristici ed edonistici che permeano la cultura e gli atteggiamenti atteggiamenti pubblici di larghi settori del centrodestra E in parallelo se il rispetto formale il tono istituzionale istituzionale del centrosinistra la presenza cattolica nelle sue file costituiscano un elemento che bilancia certe posizioni di deriva laica sulla bioetica Si può anche rispondere con il più convenzionale convenzionale dei né né ‘, cioè riaffermando una presa di distanza distanza a cui deve corrispondere la valutazione puntuale sui programmi e le realizzazioni e lasciando infine alla libertà di coscienza individuale il compito di sciogliere l enigma politico del voto nonché sottolineando sottolineando l aspetto contingente e revocabile di una preferenza espressa nelle urne Il dubbio tuttavia è che una posizione simile pur nella sua ragionevolezza ragionevolezza appartenga al segno della separatezza anziché a quello dell integrazione piena nella vita nazionale 36
che si presti anche a forme di pragmatismo estremo nelle scelte ai personalismi ai patteggiamenti Sul fronte opposto ovvero sul versante di valutazioni più stringenti si può intravedere un rischio di integralismo integralismo o di politicizzazione indebita Ma fra l eccessiva distanza e la troppa prossimità ci sarà da qualche parte un set di criteri che aiuti tutti i cattolici a non sentirsi stranieri in patria o almeno stranieri rispetto alla politica 37
Il partito neoguelfo l Italia e la questione cattolica Nel secondo contributo che la redazione della rivista rivista chiese a Edmondo Berselli si tornava sulla questione questione cattolica ‘, questa volta a partire dal referendum referendum sulla procreazione assistita il cui esito aveva riproposto l ipotesi di un unità dei cattolici attorno ai valori fondamentali indipendentemente dalla loro appartenenza politica Oltre a Berselli sul tema del partito neoguelfo furono pubblicati nello nello stesso numero 1 / 2004 articoli di Giancarlo Bosetti direttore di Reset e Dino Boffo allora direttore di Avvenire 1 Idea progetto o fantasma l immagine del partito partito neoguelfo si proietta sulla politica italiana ogni volta che il solco bipolare viene attraversato da un voto che accomuna settori diversi anzi opposti del Parlamento L esempio più recente almeno al momento in cui vengono scritte queste note si è dato nel dicembre scorso allorché una parte della Margherita ha votato con la maggioranza di centrodestra centrodestra sulla fecondazione assistita e lo stesso leader 39
del partito centrista dell Ulivo Francesco Rutelli ha annunciato il proprio voto favorevole alla legge Dalla bioetica alla scuola privata dalle politiche per la famiglia alla presenza dei simboli religiosi nei luoghi pubblici sono numerosi gli ambiti in cui la sensibilità cattolica tende a prevalere sulla dislocazione dislocazione politica di chi esercita con il voto in aula il mandato parlamentare Ciò appartiene alla fisiologia fisiologia della politica contemporanea Esistono contesti di giudizio in cui il confine bipolare è una convenzione convenzione astratta rispetto a ciò che viene sottoposto alla valutazione individuale e su alcuni temi il richiamo religioso è un catalizzatore molto più potente delle sempre più labili affinità di schieramento Ci si può chiedere eventualmente se le decisioni politiche ad esempio sulla bioetica e in modo più ampio i programmi e i disegni di legge rispondano rispondano all esigenza vera o presunta e all obiettivo strumentale o no di guadagnare il consenso della gerarchia e più generalmente di quella parte di elettorato che fa ancora riferimento più o meno esplicito all ispirazione e alla tradizione cattolica Ma anche questo è un aspetto a suo modo secondario secondario di cui è difficile in ogni caso misurare l efficacia efficacia in termini elettorali È dubbio infatti che l appoggio della Chiesa possa rivolgersi in modo diretto a una delle due parti in campo Spesso si è avuta la sensazione che 40
il centrodestra intendesse perseguire una politica deliberatamente collaterale alle preferenze ecclesiastiche ecclesiastiche ma sarebbe una forzatura immaginare solo per questo un posizionamento unanime della della gerarchia verso quell ala dell arco politico Alla simpatia per certi orientamenti della Casa delle libertà libertà pensiamo per l appunto alla scuola privata e alle misure a favore della famiglia si affiancano non di rado anche in seno agli organismi episcopali episcopali valutazioni negative su alcuni atteggiamenti atteggiamenti di fondo relativi alle venature individualistiche che attraversano la filosofia del partito di maggioranza maggioranza relativa così come certe rivendicazioni della dottrina sociale della Chiesa spesso esposte da settori di Alleanza nazionale vengono troppo evidentemente sterilizzate dal modello liberista di Forza Italia per poter essere considerate in ambito cattolico come la tonalità dominante e distintiva dei programmi di centrodestra 2 C è un rilievo che occorre sempre tenere presente presente ed è che la cosiddetta unità politica dei cattolici è finita piuttosto pragmaticamente anche se fra notevoli sofferenze con il referendum sul divorzio divorzio del 1974 Il partito che aveva incarnato questa unità sostanziale la Dc si è disintegrato negli anni Novanta dopo un lunghissimo declino Alle elezioni elezioni del 1994 si è celebrato il sacrificio a sua volta 41
drammatico del polo centrista il Patto per l Italia Italia di Mario Segni e Mino Martinazzoli i cui sei milioni di voti sono stati schiacciati dalla dinamica bipolare innescata dal sistema maggioritario Dopo quel momento si è preso atto che anche sul piano politico non solo sul terreno sociale non esisteva più un riferimento primario alla presenza politica dei cattolici Presenze cattoliche rilevanti ci sono in questo momento in Alleanza nazionale nazionale in Forza Italia nell Udc e sul versante opposto nella Margherita e nell Udeur oltre naturalmente a singole personalità nella varia popolazione politica della sinistra La suggestione neoguelfa sembrerebbe quindi meno che un ipotesi Tuttavia affiora serpeggia illude illude richiama Ma l impressione è che ciò che in essa attrae è il contenuto politico non dichiarato Vale a dire si torna a parlare di partito neoguelfo o anche di nuova Dc non appena emergono le contraddizioni contraddizioni e le insufficienze del bipolarismo così com è In sostanza l idea il progetto o il fantasma di rimettere insieme i diversi spezzoni postdemocristiani postdemocristiani risulta talvolta infinitamente attraente e non solo per un motivo nostalgico Non appena infatti il centrodestra rivela l affanno del governare e il centrosinistra mostra le sue inconcludenze si solidifica solidifica nuovamente la convinzione scettica che il nostro Paese non possa permettersi un formato bi- 42
intende in estrema sintesi l opinione che l Italia faccia fatica a esprimere una classe dirigente e di conseguenza non si vede come possa esprimerne due una di destra destra e una di sinistra Si tratta di una diagnosi Più o meno accettabile più o meno empiricamente fondata sicuramente pessimistica Ha al suo fondo l idea che l appartenenza appartenenza politica sia qualcosa di dato una volta per tutte e che anche l establishment sia diviso per l e- ternità sullo schema bipolare di qua o di là senza osmosi o possibili trasferimenti di settore in base alla credibilità dei programmi all affidabilità delle persone alla plausibilità delle politiche ai risultati o al fallimento del governo precedente ecc .) Non si è sempre detto che in una democrazia matura i cittadini cittadini dovrebbero scegliere pragmaticamente volta per volta fra due schieramenti entrambi legittimati legittimati E perché allora l élite professionale accademica economica intellettuale dovrebbe fare eccezione a questo modello di comportamento Il ritorno della Dc è evocato ogni volta che la fatica del bipolarismo appare troppo vistosa e inconcludente inconcludente Sotto questa luce la questione neoguelfa neoguelfa assume dunque una valenza esplicitamente politica non si tratta tanto dell attrazione esercitata esercitata da sensibilità culturali divise forzosamente dai meccanismi ciechi del sistema politico-elettorale 43 partitico o bipolare Per scetticismo si
quanto piuttosto di una soluzione praticabile a certe condizioni quindi da analizzare senza pregiudizi pregiudizi di sorta Di per sé soluzione possibile non significa necessariamente necessariamente una soluzione augurabile e neppure neppure uno scandalo contro il totem della democrazia dell alternanza Va registrato in primo luogo che negli ultimi mesi si è assistito a un autentica corsa corsa al centro visibile soprattutto nella Casa delle libertà libertà ma che riguarda anche il centrosinistra se a tutt oggi non è emersa neppure l ombra di una candidatura candidatura alternativa a quella del centrista Romano Prodi Certo nel centrodestra il processo è stato reso più avvertibile dalla posizione istituzionale continuamente sottolineata nei comportamenti da Pier Ferdinando Casini e di tutta l Udc nonché in modo giornalisticamente spettacolare dall abiura antifascista di Gianfranco Fini in Israele Tutto questo però va letto sulla base di categorie categorie politiche non di interpretazioni attinenti a una presunta vocazione guelfa comune È chiaro che esistono culture che talvolta possono avvicinarsi e sentire un attrazione reciproca su alcuni temi Ed è inevitabile che storie personali specifiche così come legittime e anche apprezzabili ispirazioni religiose vengano più o meno sporadicamente a contatto Ma in questo momento l ipotesi non sembra riguardare riguardare il ricongiungimento neodemocristiano dei seg- 44
menti cattolici presenti nel Parlamento Concerne piuttosto la possibilità che a un certo punto la modalità modalità bipolare della politica italiana fallisca e che occorra trovare un formato sistemico diverso 3 Anche se non viene quasi mai dichiarato in modo esplicito si sa o perlomeno si intuisce che settori significativi dell élite italiana nei corridoi di partito partito e in altri settori della vita pubblica guardano con attenzione alla possibilità di una controriforma di sistema Allorché il bipolarismo mostra la corda e si manifesta come una sorta di logorroica guerra civile permanente c è sempre qualcuno che se ne esce con l espressione era meglio la Dc Ma tutto questo ha poco a che fare con la ricomposizione di una cultura politica di stampo cattolico È fuor di dubbio che nell arco politico italiano le differenze ideali e pratiche fra cattolici dell uno e dell altro polo sono molto limitate ma riesce inimmaginabile che si possa avviare una dinamica di ricomposizione sulla base delle ispirazioni culturali o di fede L adozione del sistema maggioritario ha avuto almeno almeno due conseguenze da un lato ha prodotto una veloce assimilazione della democrazia competitiva da parte dell elettorato che si è dimostrato molto efficiente nell apprendere la logica esclusiva dell alternanza alternanza tutte le indagini demoscopiche e le analisi elettorali mostrano che il corpo elettorale da dieci 45
anni è effettivamente diviso in due blocchi distinti con scarsissimi trasferimenti da una parte all altra su un altro versante il maggioritario ha mostrato la durezza tecnico-professionale della politica portando portando in luce il prevalere dell appartenenza a uno schieramento anziché la possibilità di manovra di compromesso e di accordo sulla scia delle proprie convinzioni ideali Per queste ragioni si ha la sensazione che il fascino fascino dell ipotesi neoguelfa rappresenti in realtà il fascino fascino di un ipotesi neoconsociativa ‘. Una volta che fosse accertato il fallimento pratico del bipolarismo italiano potrebbe tornare in campo il progetto di un monopolarismo ‘, cioè un assetto orientato a governare governare l Italia dal centro con il taglio simmetrico delle ali oltranziste Tuttavia dipingere questa ipotesi ipotesi con i colori dell operazione neoguelfa sembra un artificio di maquillage retorico Ciò che conta in realtà è la durezza della politica postmoderna con i suoi vincoli e i suoi determinismi spesso feroci feroci conta anche inutile sottolinearlo ancora una volta il ruolo di costruttore della contrapposizione bipolare esercitato dalla figura di Silvio Berlusconi Questo per oggi Domani in una nebulosa era postberlusconiana tutto è possibile Ma sarebbe il caso di non confondere sacro e profano una politica politica ispirata ai valori con un altra politica plasmata dalle contingenze e dalle leggi piuttosto ferree del 46
realismo Domani se non ci fosse più l anomalia se il discrimine fra destra e sinistra dovesse incrinarsi o saltare del tutto potremmo forse chiamare ipotesi neo guelfa la ricomposizione del centro ma sapendo che non si tratterebbe tanto di valori comuni quanto quanto di una soluzione di riserva 47
L industria culturale e il rischio della diserzione Al fenomeno dell industria culturale e al ruolo degli degli intellettuali Berselli ha dedicato numerosi libri e articoli si veda in particolare il volume Venerati maestri In quell occasione Edmondo reagiva assieme allo storico Franco Cardini a una rifl essione essione provocatoria del critico letterario Alfonso Berardinelli pubblicata sul n 5 / 2004 di Vita e Pensiero un invettiva rivolta soprattutto alla proliferazione degli autori di romanzi effi meri e dei festival letterari a scapito della diffusione della vera cultura Su questi temi il dissenso di Berselli era profondo A me l industria culturale piace O non dispiace a priori come si usa dire per non essere apodittici Ho studiato Adorno a suo tempo e sarei ancora in grado di applicare le sue categorie hegelo-marxiste come si diceva allora alla cultura di massa comprendendo benissimo le ragioni anzi la ratio ‘, dei giudizi horror del maestro francofortese sulla produzione culturale culturale del capitalismo avanzato Sicché sarei disposto ad 49
accettare anche le opinioni più apocalittiche sull industria industria culturale sui suoi protagonisti e i suoi esiti rilevando però che si comincia con Adorno e si può anche concludere con Battiato minima immoralia minima immora …, in Bandiera bianca nell album La voce del padrone Se osserviamo i vertici delle charts librarie negli ultimi mesi ci si può sbizzarrire volentieri nel cercare le cuspidi del trash volontario o involontario che sia e magari rabbrividire L Iliade riscritta e semplificata da Alessandro Baricco il secondo secondo romanzo hard boiled di Giorgio Faletti l ultimo ultimo sicil-noir di Andrea Camilleri Eccetera Nessun moralismo Baricco non fa letteratura letteratura produce letterarietà Faletti è un caso di successo comprensibile Comprensibile perché si applica come dicevano le professoresse e come dice Antonio D Orrico scrive con la grafia giusta le marche delle auto e degli orologi scegliendoli scegliendoli appropriatamente in base alle caratteristiche dei personaggi E Camilleri solletica quel pubblico che ama una Sicilia in bozzetto e si compiace di leggere spiò e taliò magari ricordando un weekend a Palermo Ma ho anche visto cose che noi umani facciamo fatica a interpretare ad esempio nel settembre scorso scorso lo straordinario successo di Massimo Cacciari al Festival Filosofia di Modena con quattromila professoresse professoresse giunte in pullman da ogni parte d Italia 50
che prendevano appunti e guardavano adoranti il filosofo filosofo L anno prima idem il successo di Umberto Galimberti che ha inflitto al pubblico soprattutto soprattutto femminile raccolto in Piazza Grande sotto la Ghirlandina considerazioni squisite sul fatto che non siamo soltanto funzionari della specie e che in questo momento il nostro compito consiste nel tornare a pensare greco Vivissimi applausi delle professoresse Allora voglio dire che anch io so benissimo che il numero nella cultura non è potenza Eppure eppure eppure Eppure non sarei così convinto che l antidoto antidoto al consumo di massa e ai suoi feticismi consista nelle nicchie più o meno privilegiate più o meno silenziose Tutto sommato resto affezionato all idea che in quell universo di comunicazione intrattenimento intrattenimento spettacolo che Alfonso Berardinelli vede come flusso e sintesi magmatica della cultura contemporanea contemporanea di consumo ci siano delle distinzioni da operare operare materiali da processare ‘, categorie da applicare applicare generi da interpretare Fare di tutta l erba un fruscio un rumore di fondo non mi sembra così conveniente e neanche efficace Resto anche convinto convinto che il pubblico quando determina i grandi numeri gli effetti slavina i casi Titanic non sbaglia mai o pochissimo Se sceglie Baricco per dire o la Tamaro vuol dire che Baricco e la Tamaro offrono 51
quel tanto di poeticità di artisticità che il pubblico desidera vuole reclama E qui saremmo nella conferma della sostanziale diabolicità del circuito vizioso fra domanda e offerta offerta Cinici loro e fesso il pubblico Ma ci sarà un motivo per restare nella cultura bassa ‘, se il suddetto suddetto pubblico ha scelto come riflesso della propria emotività sempre a suo tempo Lucio Battisti e oggi centinaia di migliaia di individui di diverse generazioni si accalcano per vedere e sentire Vasco Rossi Qui allora si deve cominciare a distinguere Perché nello show totale nella ratio del dominio che promana dalla società capitalistica e dai suoi spettacolini e spettacoloni quelli che si affermano sono poi dei prodotti di qualità generalmente fuori dell ordinario e qualche volta addirittura fantastici Vale lo schema sia per l ossessione artigianale di Battisti sia per la produzione milionaria di Vasco e naturalmente vale per la qualità industriale di Maria Veronica Ciccone detta Madonna con i suoi cross over fra musica techno e melodia e con quegli investimenti che non possono essere sprecati dal budget deve venire fuori un prodotto ineccepibile che intercetti il gusto lo anticipi o lo segua lo assecondi assecondi o lo provochi D altronde sarà capitato a molti di assistere a qualche ripescaggio di programmi della Rai dei primi anni Sessanta e di riscontrare come la qua- 52
lità dell intrattenimento fosse del tutto particolare a me è capitato di rivedere una parodia musicale realizzata da Del Frate-Bramieri-Pisu L amico del giaguaro e di restare ammirato dalla preparazione dal commitment dal mestiere insomma dal livello della prestazione in diretta Oppure di assistere al frammento di un duetto fra Mario Riva e Charles Trenet con gli interventi canori in platea di Alberto Rabagliati di Flo Sandon s di Natalino Otto Il Musichiere e di avere trattenuto a fatica l applauso nel salotto di casa Già come ha ricordato qualche volta Aldo Grasso la prima televisione poteva approfittare di professionalità autori performer attori macchinisti macchinisti tecnici del cinema dell avanspettacolo del teatro Saccheggiati quelli ed esaurita una fase è rimasta sostanzialmente l improvvisazione che tende tende a trasformare ogni spettacolo di intrattenimento in un reality show Uso questi pochi esempi per dire che si capisce piuttosto facilmente che un duetto fra Luciano Pavarotti e Sting o Zucchero Fornaciari non contribuisce contribuisce affatto alla diffusione popolare dell opera lirica e semmai allontana qualcuno dalla musica leggera Ma si potrebbe forse pensare che centinaia di migliaia di copie di libri della letteratura mondiale mondiale allegati ai quotidiani e venduti al popolo forse dicono che il confine tra la conoscenza dei classici 53
e lo sfruttamento delle tecniche di marketing è più sfumato di quanto non dicano le sensibilità aristocratiche aristocratiche E nel frattempo verrebbe anche voglia di ripetere senza protervia ma con una certa convinzione convinzione che vale la pena di prendere sul serio la produzione produzione di massa Ovverosia giocare con i fenomeni popolari smontarli per vedere come funzionano continuare a divertirsi con ciò che dicono Altrimenti teniamoci la convenzionale distinzione distinzione fra cultura alta e bassa ma sapendo benissimo che a voler tenere rigidamente i confini si resta confinati confinati letteralmente Potrebbe saltar fuori un teppista teppista che dice certo la grande poesia Eliot ma è una sciarada e deve metterci le note lui per avere vaghe idee di dove va a parare Joyce ma rispetto rispetto a Finnegan s Wake è meglio la Settimana enigmistica enigmistica ancora meglio Proust Musil Kafka le avanguardie tutte ma farete il piacere di prendere nota che senza il mercato l opera d arte tende a un assoluto che forse è troppo assoluto D altronde il mondo si divide fra coloro che sostengono che il più grande film di tutti i tempi è che so La corazzata corazzata Potemkin o uno sconosciuto film coreano e quegli altri radicali anche loro che argomentano neanche troppo provocatoriamente che al mondo non è stato girato niente di meglio di A qua lcuno piace caldo ancora più radicali giudicando che Billy Wilder era troppo europeo e sofisticato altri 54
ancora giurano che la più grande commedia mai vista sia stata I soliti ignoti Dopo di che all occorrenza credo che anche noi sappiamo riconoscere un capolavoro possediamo gli strumenti langue parole paradigma sintagma testo paratesto intertestualità Siamo in grado di capire che i più affermati romanzi americani proposti proposti dall industria di massa da Middlesex a Le correzioni correzioni sono romanzetti manierati ravvivati tutt al più soltanto da qualche scena hardcore dove si concentra lo sforzo creativo più intenso e l inventività inventività più accesa Eppure se vogliamo riprendere la discussione sull industria culturale faccio umilmente umilmente notare che il sottoscritto sta dalla parte di Monicelli Gassman Totò Mastroianni Ferribotte e Capannelle 55
Classe operaia addio dove vanno i ceti popolari Anche questa riflessione di Berselli prendeva spunto spunto da un intervento precedente apparso su Vita e Pensiero una ricerca realizzata dal sociologo Mauro Magatti sui ceti popolari illustrata nel n 1 / 2005 della rivista Dallo studio emergeva l assenza di una consapevolezza intorno a una comunità di destino ‘, il che generava paura del futuro Nel n 3 / 2005 per proseguire la discussione la rivista ospitò tre contributi contributi oltre a quello di Berselli comparivano gli interventi interventi del sociologo Bruno Manghi e del filosofo Sergio Belardinelli Le ricerche come quella anticipata su queste pagine da Mauro Magatti sono importanti perché mettono alla prova dell empiria le categorie congetturali con le quali tutti gli osservatori guardano la realtà Si è parlato per almeno un anno dell ” impoverimento dei ceti medi ‘, in seguito a un indagine giornalistica avviata da Dario Di Vico sul Corriere della Sera e questa etichetta conoscitiva sembrava descrivere con nitidezza un processo socio-economico visibi- 57
le nella società italiana dopo l inflazione da euro Ma è stata sufficiente una riflessione appena più approfondita approfondita e articolata meno sentimentalmente per rendersi conto che l impoverimento suddetto era un concetto largamente approssimativo Infatti occorreva distinguere L inflazione non è soltanto una febbre che investe l economia è anche anche un tiro alla fune sociale Ciò significa che in seguito all aumento dei prezzi c è chi ci perde e chi ci guadagna Dunque ci sono stati ceti medi che si sono impoveriti mentre altri si sono arricchiti Si sono impoverite quelle fasce di società che erano disarmate di fronte all inflazione si sono invece arricchiti arricchiti tutti quei soggetti sociali che hanno potuto manovrare indiscriminatamente la leva dei prezzi Detto in modo semplicistico ma con un immagine sociale a suo modo efficace tutta la sfera del lavoro autonomo del commercio i professionisti i prestatori prestatori di servizi non controllati dalla concorrenza insomma chiunque ha potuto scaricare sul target dei clienti margini di profitto più elevati ha trovato trovato nell inflazione un alleato Naturalmente questi clienti erano in genere composti da lavoratori dipendenti dipendenti e pensionati in generale da soggetti titolari titolari di reddito fisso Potrà sembrare uno slogan politico se non una strumentalizzazione vera e propria sostenere che l elettorato di Forza Italia ha avuto mano libera in 58
una sorta di raid economico ai danni dell elettorato del centro sinistra Ma come tutti gli slogan contiene almeno una parte di verità È un dato di fatto che per alcune stagioni dopo l introduzione della moneta moneta unica alcuni ceti hanno potuto scaricare i costi e ricostituire i margini di profitto rivalendosi su altri ceti che naturalmente non avevano questa possibilità possibilità Uno dei riscontri possibili lo si è avuto nelle elezioni elezioni regionali dell aprile 2005 in cui com è noto per la prima volta si è assistito a una migrazione di elettori dal centrodestra al centrosinistra È probabile probabile a questo proposito che i flussi non siano stati così massicci come hanno segnalato i titoli giornalistici e che la misura totemica dei due milioni di elettori spostatisi da un campo all altro vada ridimensionata e comunque iscritta in un processo molto meno definito definito e netto che investe processi di entrata e uscita nella zona grigia dell astensione Tuttavia le analisi condotte dal Censis e dall Ipsos sembrano confermare impressioni e giudizi intuitivi intuitivi Coloro che hanno cambiato di segno al loro voto i transumanti ‘, nella definizione di Nando Pagnoncelli trasferendosi da destra a sinistra sono identificabili proprio nella varia categoria di un elettorato deluso dal governo di Silvio Berlusconi lavoratori subordinati donne a bassa scolarità pensionati pensionati Vale a dire proprio alcune fra le categorie che avevano creduto nella campagna del capo della 59
Casa delle libertà basata sulla promessa implicita del miracolo ‘, ossia di un arricchimento generale e automatico del Paese Alcune indagini avevano messo in rilievo che alle elezioni politiche del 2001 larghi settori ascrivibili ascrivibili alla dicitura dei ceti popolari avevano votato per il centrodestra sottraendosi a un identità o a un appartenenza di sinistra In particolare una ricerca ricerca dell Istituto Cattaneo aveva rilevato che larghi settori di classe operaia avevano defezionato dalla loro posizione politica tradizionale esprimendosi a favore della Casa delle libertà Ora sembra che sia scattato il processo a ritroso Detto in modo intuitivo intuitivo tutti coloro che avevano scelto il programma berlusconiano nella convinzione di poter partecipare partecipare alla festa dei ricchi ‘, in questo momento si ritrovano ritrovano a fare i conti con un arricchimento che non c è stato e anzi a fronteggiare un contraccolpo che in certi casi appare molto vistoso È convincente l analisi di Magatti quando descrive descrive il fatto che oggi i ceti popolari vivono una condizione economica non sottoposta a tensioni gravissime dal momento che i suoi componenti sono riusciti ad annidarsi nella complessità della realtà contemporanea e a divenire elastici rispetto ai meccanismi dell economia di mercato Ma proprio questo aspetto va messo in rapporto con l altra dimensione posta in luce dalla ricerca 60
ovvero la diffusione crescente di paura e insicurezza nel corpo della società italiana Un sentimento indistinto indistinto accentuato dal fatto che nei ceti popolari non esisterebbe più una comunità di destino ‘, dotata dotata di identità presente e di aspettative per il futuro futuro bensì una congerie di gruppi sociali accomunati soltanto dalla subordinazione economica politica e anche culturale Ciò che identifica i ceti popolari è dunque una combinazione assai peculiare di subordinazione materiale e di mancanza di autoidentità messa in luce dall incapacità di proiettarsi nel futuro Alcuni studiosi osservando il livello della disoccupazione mai così basso da tre decenni dichiarano il proprio proprio stupore allorché la gerarchia delle priorità politico-sociali politico-sociali rilevata dalle indagini demoscopiche fissa al primo posto ancora oggi nell epoca della flessibilità e dell occupazione crescente il lavoro Tuttavia non ci vuole molto per comprendere che ciò che si identifica come preoccupazione per il lavoro investe ormai soltanto marginalmente il timore di non trovare lavoro cioè le difficoltà dei giovani all ingresso nel mercato del lavoro l inquietudine inquietudine è generata semmai dal diffondersi di modalità modalità di lavoro considerate precarie o vissute come tali dalla sensazione che siamo in presenza di occupazione occupazione senza crescita ‘, e soprattutto che per le generazioni adulte e non specializzate specialmente 61
fra i 45 e i 55 anni la preoccupazione per il lavoro è generata dalla paura di perderlo e di non essere in possesso della qualificazione professionale e culturale culturale per trovare eventualmente un impiego nuovo Ma se è lecito aggiungere qualche impressione ulteriore leggendo le anticipazioni avanzate da Magatti dopo il rilievo empirico si ha la sensazione sensazione che il problema principale dei cosiddetti e così identificati ceti popolari consista in una loro evidente perdita di dinamismo sociale Le caratteristiche caratteristiche di una prudenza sociale che sfocia in una specie di muto conservatorismo lo smarrimento delle idealità politico-culturali che avevano perlomeno perlomeno reso evidente la contrapposizione con i ceti sociali privilegiati l illanguidirsi di concetti come il conflitto sociale o addirittura la lotta di classe ‘, sembrano consegnare i gruppi alla base della piramide piramide sociale a un destino di immobilità Anzi c è un aspetto ulteriore da verificare e da valutare valutare Se è vero infatti che oggi i ceti popolari raffigurano raffigurano un entità indistinta caratterizzata da una posizione anomica o amorfa nell insieme sociale l implicazione principale potrebbe essere un sostanziale sostanziale fallimento della mobilità ‘. Potrebbe darsi infatti infatti che gli atteggiamenti implicitamente o esplicitamente esplicitamente rilevati dall indagine di Magatti all interno dei ceti popolari si riflettano anche sulle aspettative delle generazioni a venire Se una certa subordina- 62
zione di questi ceti determinasse l interrompersi del ciclo galbraithiano ‘, cioè dello schema che produce produce di padre in figlio l avanzamento e l aspettativa dell avanzamento delle posizioni relative nella scala sociale verrebbe da pensare che la società italiana è affetta da una malattia nascosta e insidiosa A una tradizionale inclinazione a segmentare la società quasi più per caste che per classi e a un altrettanto sedimentata incapacità di selezionare e premiare i migliori al di là di ogni appartenenza di classe si aggiungerebbe aggiungerebbe una drammatica perdita di innovazione innovazione l incapacità di promuovere la società dal basso Non ci vuole molto per capire che questa passività sociale sarebbe uno dei prezzi più esosi da pagare a una modernizzazione perennemente mancata 63
Turista o viaggiatore Meglio restare a casa Come noto gli interessi di Edmondo Berselli spaziavano spaziavano dalla cultura alla politica dallo sport alla musica In ogni suo intervento anche su temi considerati considerati leggeri dimostrava acutezza e profondità Ne è un esempio questo articolo che gli venne chiesto chiesto sul fenomeno del turismo di massa a partire da un boom di viaggi degli italiani soprattutto all e- stero Nel testo apparso sul n 3 / 2006 di Vita e Pensiero Berselli s interrogava sul senso del viaggiare viaggiare e sulle contraddizioni della dimensione consumistica consumistica del turismo Diciamo una verità autoevidente per chiunque sia stato di recente in una capitale europea o comunque comunque in una località qualsiasi maggiore o minore del mondo evoluto il sostantivo turista ‘, con gli aggettivi aggettivi derivati è una parola drammaticamente fuori moda Masse trafelate affamate e assetate che sciamano sciamano per Praga che invadono Vienna o Budapest che si spingono nelle strade di Manhattan con il dato a suo modo complementare secondo cui il sin- 65
daco di Roma Walter Veltroni è orgoglioso perché mentre in Italia il turismo cala del 6 %, sulle rive del Tevere aumenta di una cifra simmetrica Ma si dovrebbe sapere che il turismo è così frenetico frenetico moderno e di massa da generare insofferenza insofferenza negli spiriti più elevati Al massimo questi ultimi possono sopportare la villeggiatura risalendo risalendo fino alle commedie di Carlo Goldoni perché essa è l espressione di un tempo lento in cui i giorni estivi sono offuscati da una noia lieve dalla dalla ripetitività sicura del ritmo circadiano dal sole che rimane stampato per ore nello stesso punto d azzurro Invece il turismo è una dimensione tutta consumistica consumistica ormai dominata dai tour operator che amministrano grandi flussi di traffico umano verso il Mar Rosso oppure verso Djerba e anche verso verso località sconosciute che in poche stagioni diventano diventano alla moda per poi precipitare nel kitsch Le isole greche Marbella Ibiza fra torme di tedeschi tedeschi Un prodotto di massa che viene aggredito dalla voracità del consumo mentre sul perimetro dei nuovi mercati premono sempre nuovi clienti pronti a entrare nell arena delle spese arbitrarie Oggi infatti la vacanza è un evasione una fuga una distanza il più possibile remota dal lavoro e dalla propria comunità oppure l immersione totale totale nella propria tribù al Billionaire e agli sca- 66
li di Poltu Quatu mentre fra poco arriverà l eco ineluttabile del revival di Umberto Smaila e i villeggianti deprivilegiati inconsapevoli di essere dentro un reality show faranno ancora una volta la coda per assistere all arrivo delle star televisive e delle semi-star mondane magari chez Briatore e il suo magnifico impressionante yacht fra madame scalandrate e veline muscolatissime D altronde il turista è un soggetto multiforme C è il turista da luoghi esotici e c è quello da città città Il più pericoloso ed eversivo è il turista da città d arte che di solito non consuma e non spende in quanto è un consumatore culturale un eccentrico che sopravvive dimessamente senza entrare in ristoranti ristoranti o birrerie senza fare shopping nei negozi del centro e passa le giornate nei musei indifferente indifferente al flusso della vita vera là fuori Uscendone affranto per la stanchezza ma soddisfatto di avere contestato il circuito del consumo vistoso Mentre il viaggiatore è comunque una razza diversa diversa Il Viaggiatore vero quello con l iniziale maiuscola maiuscola è uno che ha letto anche le opere minori e infime infime di Bruce Chatwin e quindi assapora il viaggio come un esperienza Per il turista viaggiare è per la verità una rottura di scatole per raggiungere un posto posto qualsiasi I luoghi le città sono contenitori di oggetti da consumare architetture da contemplare monumenti da classificare nella memoria Vale per 67
alcuni di loro i più disincantati quell atteggiamento atteggiamento ironico esemplificato da Gianni Agnelli proprio lui l Avvocato il quale sosteneva che ad esempio Venezia è la città più bella del mondo perché ti dà un grande piacere quando ci arrivi e uno enorme quando vieni via Mentre per il viaggiatore professionale professionale quello che non lascia praticamente niente al caso il viaggio è un esperienza in sé Altro che partire è un po morire Il viaggio comincia con un distacco che apre il tempo e lo spazio a una vita diversa a sensazioni ulteriori a un modo altro di sperimentare l esistenza Naturalmente ci vuole professionalità per fare il turista così come per praticare l arte del viaggio Per il turista il viaggio è poco più di un trasferimento trasferimento La tortura noiosa del check-in all aeroporto aeroporto i documenti il controllo le ispezioni I treni i taxi Oppure lunghi tragitti in auto Valigie bagagli bagagli E poi il turista vero è quello che tutto ama sperimentare ma soprattutto ama i ristoranti E al ritorno è capace di infliggere resoconti struggenti su un ala minore del Louvre Mentre per il viaggiatore è il viaggio-in-sé a configurare una fase privilegiata C è una unità del viaggio che integra le esperienze in una sola entità entità unitaria sicché il viaggiatore non distingue fra un trasferimento e un viaggio fra una permanenza e una vacanza Dategli un periodo di tempo sot- 68
tratto alla vita quotidiana e lui lo trasformerà in un epoca o in un epoché cioè nella sospensione del tempo in un assenza deliberata dalla vita regolare cosiddetta normale In altri tempi si sarebbe potuto dire che il viaggio viaggio era culturalmente superiore al turismo Perché il viaggio implica una decisione intellettuale e un a- desione completa al proprio obiettivo Il viaggiatore aderisce a un luogo con una specie di perdita della soggettività addirittura della volontà individuale Si sperde nel territorio indistinto che ha raggiunto e con quello si identifica Ma bisogna considerare che oggi viaggio e turismo viaggiatore e turista tendono tendono a identificarsi inevitabilmente a sovrapporsi Meglio stare a casa Certo è una conclusione o soluzione radicale e intrinsecamente reazionaria Ma in una condizione contemporanea in cui si tratta tratta di evitare il dispendio inutile di energie tanto vale provare a esercitare il piacere della rinuncia Viaggiare sui libri introdursi nei cataloghi dei musei musei percorrere le mappe delle città e gli stradari insomma insomma praticare una forma di turismo o di viaggio simbolico È un ecologia del turismo una forma di economia economia del viaggio in ogni caso il risparmio di risorse preziose D altronde ormai tutto l universo contemporaneo contemporaneo sta diventando immateriale non si capisce perché il viaggio dovrebbe restare vincolato 69
alla materialità L emozione del nuovo può nutrirsi di sensazioni vicarie via internet o in forma libraria libraria Non è il caso di continuare a rincorrere fantasmi fantasmi del secolo scorso anche se magari low cost o last minute Il prezzo che va pagato è il prezzo di una modesta rinuncia 70
L arbitro catturato e i rischi del populismo L ultimo articolo che Edmondo Berselli ha scritto per Vita e Pensiero pubblicato sul n 5 / 2008 tornava ad affrontare temi di carattere politico Prendendo atto dell emergere di una visione semplificatoria semplificatoria dell attività politica nel nostro Paese che caratterizza la seconda Repubblica Berselli analizzava la diffi coltà del punto di vista terzo nel sempre più mancato riconoscimento della figura figura dell ” arbitro ‘: Authority garanti o potere giudiziario giudiziario che siano A tutto vantaggio del prevalere dell arbitrio Raccontava qualche anno fa uno specialista del diritto contemporaneo come Giuliano Amato di come gli fosse capitato di discutere con alcuni studiosi studiosi cinesi sul tema della divisione dei poteri nei sistemi istituzionali dell Occidente e di notare come essi restassero sorpresi nel sentirsi riproporre il format settecentesco dei tre poteri dell illuminista Montesquieu Tre poteri In un qualsivoglia sistema asiatico fondato su simbologie filosofiche e strut- 71
ture decisorie sedimentate da una storia millenaria la formalizzazione istituzionale prevede almeno cinque cinque poteri e forse più non soltanto tre e allora quei sofisticati analisti cinesi non riuscivano a non sorridere con compiacimento con la mano portata davanti alla bocca ogni volta che ripensavano alla semplificatoria mentalità analitica degli europei e degli americani Il luogo di questo racconto era una delle assemblee assemblee annuali dell Associazione il Mulino ci si interrogava interrogava sullo sviluppo delle istituzioni e in senso più lato della democrazia e del mercato in Italia dopo anni di discussioni monotematiche e talvolta monomaniache sulle riforme elettorali Il costituzionalista costituzionalista Amato con alle spalle la guida dell Autorità Autorità di controllo del mercato e della concorrenza traeva dall episodio cinese alcune considerazioni di notevole interesse sulle Autorità di garanzia cioè su quegli altri poteri indipendenti i nuovi organismi che sono proliferati negli ultimi due decenni e che dovrebbero rappresentare i punti di intelaiatura che presidiano l economia di mercato e ne districano il funzionamento L Autorità antitrust e le Authority di controllo su settori strategici anche in senso politico come le telecomunicazioni ne rappresentano ancora oggi l esemplificazione più chiara E se ne capisce facilmente facilmente la funzione di arbitri ‘: nelle società europee 72
e in particolare in quella italiana l adesione ai meccanismi meccanismi di mercato e di concorrenza è arrivata tardi e in modo tumultuoso senza che le strutture politiche politiche potessero orientarne ragionevolmente il corso Si potrebbe ricordare che il primo storico provvedimento americano contro i monopoli lo Sherman Act risale alla fine dell Ottocento l Autorità Autorità antitrust in Italia viene creata un secolo dopo Di per sé la forza dell economia nell epoca globale è tale da travolgere ogni resistenza specialmente di fronte alla crisi dei soggetti politici classici Le istituzioni istituzioni arbitre dovrebbero porre argini di legalità e di precauzione ai comportamenti delle imprese e limiti razionali al fluire degli affari disegnare gli alvei in cui essi devono incanalarsi sanzionare le eccezioni alle regole e le rotture di lealtà i cartelli cartelli monopolistici le intese sui prezzi gli eventuali conflitti e le complementarità di interesse che possono possono distorcere il funzionamento del mercato nonché nonché ledere di conseguenza gli interessi del cittadino cliente e consumatore Tuttavia per quanto importante il mercato è soltanto uno degli ambiti in cui gli arbitri agiscono agiscono e sono riconosciuti e spesso invocati Il sistema sistema politico e rappresentativo il quadro legislativo e istituzionale sono nel loro insieme uno spazio fisiologico di azioni arbitrali Sempre ammesso naturalmente che si desideri o almeno si accetti 73
l esercizio di un potere arbitrale Perché chi ha una visione emergenziale decisionista schmittiana del potere rilutta a riconoscere l esistenza di autorità geneticamente esenti dall imprinting della politica intesa quest ultima in senso esplicitamente partigiano partigiano come schierarsi degli individui in funzione delle appartenenze Sovrano è chi decide sullo stato stato d eccezione secondo la celebre statuizione di Carl Schmitt e quindi l evocazione di ordini istituzioni istituzioni o poteri altri e neutrali in funzione di giudice giudice e di arbitro dell ordinaria dialettica fra amico e nemico ‘, risulterà in questo senso poco più o poco meno che una suggestione metafisica Un interpretazione realistica degli ultimi anni di vicende politiche in Italia tenderebbe per la verità a ridimensionare le aspettative sugli arbitri ‘. Il prevalere prevalere di uno spoil system brutale ai danni della valutazione valutazione delle competenze tecniche e professionali da un lato e dall altro la continua pressione della politica politica sugli assetti istituzionali ha senz altro ridimensionato ridimensionato la sfera delle indipendenze delle autonomie e delle neutralità Si pensi per esempio all elezione di Giorgio Napolitano al Quirinale nel 2006 l indubbia indubbia linearità comportamentale mostrata dal presidente presidente della Repubblica così come il suo verificato rispetto per la lettera e lo spirito della Costituzione non riesce a mettere su un fondale neutro le modalità modalità politiche con cui Napolitano fu eletto cioè 74
con un sostanziale colpo di maggioranza applicando applicando un metodo che ha innescato automaticamente e inevitabilmente una tensione fra le opposte parti politiche E che quindi ha colorato politicamente la presidenza inaugurando un gioco di pressioni e richiami di tentativi di condizionamento e moniti moniti più o meno mascherati fin quasi al ricatto e alla minaccia sottaciuti tale da dare luogo a una partita tutt altro che facile da gestire da parte del presidente garante della Costituzione notaio arbitro comunque comunque interprete dell ordito democratico incaricato di sciogliere gomitoli e trovare bandoli Va da sé che non è in discussione né la personale personale dirittura né la limpidezza istituzionale del capo dello Stato Ma risulta inevitabile oggi individuare nella superficie del Colle un campo in cui il magnete magnete della politica scatena forze potenti attrazioni e repulsioni assai forti tanto da rendere ogni volta non neutrale la soluzione individuata dall ” arbitro ‘. È naturale si dirà di volta in volta le parti politiche si appropriano con entusiasmo delle decisioni a loro favorevoli e respingono con stizza malcelata quelle per loro infauste Tuttavia nel nostro Paese e nel nostro nostro sistema politico-istituzionale la sostanziale immaturità immaturità della contrapposizione bipartitica in precedenza precedenza bipolare esaspera questa coloritura assunta dalle istituzioni neutrali e mette quindi in severa difficoltà l ” arbitro ‘: sicché a questo punto non im- 75
porta che si tratti della presidenza della Repubblica o della Corte costituzionale ossia dell arbitro per eccellenza che decide sull adeguatezza delle leggi Importa solo la banale realtà in cui l arbitro si vede impegnare in conflitti fra reparti che tentano di catturarlo catturarlo e di farlo giocare a proprio favore Ma oltre alla cattura dell arbitro ‘, si è verificato anche un altro vistoso fenomeno nella concezione diffusa della politica vale a dire il successo della convinzione convinzione che sovrano sia il popolo e non soltanto nelle forme dirette e indirette mediate e immediate assicurate dalla Costituzione ma secondo una variante variante di fondamentalismo democratico-populista che argomenta e sostiene una tesi tanto facile quanto quanto evidentemente irresistibile È il popolo dice questa questa tesi ed è la sua volontà espressa con il voto che elegge i governanti e fornisce un mandato ai rappresentanti rappresentanti Su questo schema al di là degli interessi ad personam si fonda la legge approvata di recente recente dal Parlamento sull immunità penale dei vertici delle istituzioni il cosiddetto lodo Alfano ‘) In base a questo costrutto fortemente ideologico il leader governante risulta praticamente legibus solutus in quanto il successo elettorale il bagno di voti ‘, la doccia di sc hede gli assicura una unzione prossima all infallibilità Che questa concezione sia elementare e semplificatoria semplificatoria e soprattutto contraddetta vistosamente 76
dai fondamenti canonici della scienza politica e del buonsenso democratico peraltro non è un freno alla sua diffusione e al suo successo A dispetto di Sartori di Riker di Arrow e di tutti coloro che conoscono conoscono la verità e cioè che con le elezioni non si realizza nessun mandato collettivo ma solo la somma somma di preferenze individuali oggi in Paesi come l Italia e la Francia con gli exploit del piccolo ma vitale presidente transalpino si ha la sensazione che esistano ancora i giocatori com è evidente ma che l arbitro sia diventato superfluo Si è accettata per inerzia la nozione che il compito compito del Parlamento eletto cioè della maggioranza in esso prevalente sia di tradurre in leggi la volontà volontà popolare presunta Questo secondo i classici moderni della politologia è il populismo In uno schema del genere non è nemmeno necessario richiamare richiamare il motto di Giovenale Quis custodiet custodies ?, per ridurre le autorità di controllo gli arbitri ‘, a una funzione marginale o complementare complementare in fondo esornativa Dal momento che ciò che conta è la volontà del popolo e il mandato affidato al leader gli arbitri dovrebbero servire soltanto a far sì che fra il volere del popolo e l attività di governo governo non ci siano intralci significativi Con questo il cerchio comincia a chiudersi perché perché in assenza di arbitri credibili e in presenza del permanere di appariscenti violazioni delle regole 77
basilari della politica a cominciare dal conflitto d interessi che come sostengono numerosi politici politici e notevoli figure imprenditoriali non interessa agli italiani come se la rilevanza di un dilemma dipendesse dall interesse mostrato dagli spettatori e in assenza invece di una possibilità di manovra dei partiti e dei singoli in un Parlamento irrigidito irrigidito in formazioni granitiche l unico contraltare alla volontà del popolo asserita dogmaticamente dalla politica è il potere giudiziario Qui non si intende riprendere la diatriba sul fatto che quello giudiziario sia un potere o semplicemente semplicemente un ordine dello Stato ma più semplicemente semplicemente segnalare che nel momento in cui si esalta il potere sovrano della politica unta ‘, cioè santificata dal voto popolare e di conseguenza si svalutano o si svuotano i poteri neutrali uno degli interlocutori interlocutori dialettici forti diventa la magistratura Se è vero che la politica ha orrore del vuoto ci vuol poco a immaginare come nel sistema di vasi istituzionali comunicanti si trovi ben presto un nuovo equilibrio o una nuova e fatale contrapposizione Finora in Italia il contrasto ha prevalso sulla composizione Ma si iscrive proprio nella logica del populismo democratico la concezione che ogni potere potere altro ogni giudice e quindi ogni arbitro vada ricondotto entro la sfera del politico Ulteriori poteri poteri fuori dal circuito del potere politico devono 78
essere convenientemente resi complementari alla volontà della maggioranza Tutto questo porta a far sì che l arbitro sia superato tendenzialmente dall arbitrio arbitrio mascherato una volta per tutte dal sostegno popolare ottenuto il giorno delle elezioni E dal momento che scompaiono i contrappesi c è da ragionare seriamente su come si può correggere correggere la spinta populista Perché il rischio non è il fascismo fascismo figurarsi Si è visto nella Russia postsovietica che l assenza di una cultura democratica e di mercato mercato porta a una tarda imitazione del feudalesimo con un potere sovrano circondato da oligarchi minacciosi minacciosi minacciosi almeno fintanto che non sfiorano sfiorano il capo della demokratura il supremo oligarca Vladimir Putin Sarebbe curioso che le maggiori democrazie dovessero assomigliare in piccolo al Celeste impero o comunque a un regno permeato dall assolutismo dove il leader si circonda di poteri mandarinali intangibile dalle contestazioni democratiche democratiche o dalle censure di burocratiche autorità di controllo che nessuno controlla perché non vale la pena di controllarle dal momento che non controllano controllano e non devono controllare nulla 79
Postfazione Mentre provavo a cucire insieme alcune note scritte negli anni su Edmondo Berselli mi sono imbattuto in un suo scritto sulla sofferenza di papa Giovanni Paolo II Il mondo contemporaneo è leggero il cristianesimo di Giovanni Paolo II è pesante Ci vuole un certo anticonformismo per sostenere questa questa tesi il pellegrinaggio a Lourdes è stato forse l e- sibizione più crudele della vecchiaia e della malattia malattia del papa Davanti alla grotta delle apparizioni Giovanni Paolo II ha detto ” Sono giunto alla meta del mio pellegrinaggio “. Quasi un consummatum est il presagio della fine mischiato all orgoglio di stare adempiendo a un compito irrinunciabile E poi ancora Molti dei 300 mila fedeli che a Lourdes hanno assistito all omelia dell Assunta sono stati stati presi dalla commozione anzi spesso dal pianto quando il pontefice piegato dalla fatica dal dolore dal morbo che lo fa tremare da una crisi respiratoria respiratoria si è guardato intorno quasi con smarrimento e ha chiesto ” Aiutatemi “. Lo ha detto in polacco riprendendo il linguaggio della sua gioventù forte del suo passato atletico della sua piena padronanza 81
di se stesso Promoczie mi Gli hanno dato un bicchiere bicchiere d acqua mentre la folla lo sosteneva con un lungo applauso vale a dire il sostegno di chi non ha altro strumento se non il gesto televisivo del battere le mani È un brano che mi ha molto impressionato Chiunque cerca di comunicare la sua sofferenza per diminuirla Anche Edmondo negli ultimi tempi ha sofferto molto ma ha tenuto pe sé e per gli intimi il suo dolore quasi per non disturbare Tanto si sa che Edmondo si interessa di canzonette Edmondo sa tutto di calcio Edmondo a tavola fa le imitazioni imitazioni di gente famosa Edmondo ama i cani e Gatto Silvestro … Mi accorgo adesso a distanza di anni che Edmondo amava travestirsi e che il senso del tragico tragico lo ha sempre accompagnato soffrire è produrre conoscenza ci ricorda Cioran La maschera che più lo ha caratterizzato è stata quella dell ” adulto con riserva ‘. I libri importanti gli studi le discipline discipline assimilate le ha sempre tenute rigorosamente nascoste la cultura è stato detto è quel che resta quando tutto è stato dimenticato ma gli hanno permesso di entrare nel cuore della cultura popolare popolare di elevare a oggetto di studio ciò che credevamo credevamo superfluo una riflessione senza barriere protettive protettive Il rammarico più grande per la scomparsa di Edmondo Berselli è che con lui se n è andata una 82
figura molto rara nel panorama culturale italiano un intellettuale capace di raffinate e rigorose analisi politologiche e insieme di vertiginose disquisizioni Una volta lo invitammo in università per un incontro incontro con Rosario Fiorello Fece i suoi interventi puntuali come sempre ascoltò si divertì ma a un certo punto volle dimostrare di essere più bravo di Fiorello Eravamo a tavola Fiorello si era assentato per una trasmissione radiofonica e davanti al suo vecchio vecchio amico Lorenzo Ornaghi che ossequiosamente chiamava rettore magnifico Berselli cominciò a fare il verso al dottor Joaquín Navarro-Valls portavoce portavoce del Santo Padre Non imitava solo la voce imitava imitava il pensiero lo precedeva lo sovrastava Pareva volesse dirci faccio questo mestiere di scrittore di analista ma se solo volessi potrei condurre il Festival di Sanremo Era appunto un adulto con riserva La capacità più rara e sottile di Berselli dimostrata dimostrata in libri fondamentali come Il più mancino dei tiri Canzoni Venerati maestri Adulti con riserva Liù Biografia morale di un cane stava nel tracciare itinerari diversi nati da suggestioni da associazioni di idee e di non idee da rimandi dall uno all altro argomento dalle connessioni più o meno immediate immediate all interno di ciò che si manifesta come cultura cultura contemporanea ‘. Berselli non amava lo scontro delle civiltà e delle ideologie preferiva farle ibridare ibridare auspicava forme di cooperazione immaginava 83
mondi retti dal wishful thinking dal treno dei desideri desideri ‘. Sapeva benissimo per averlo sostenuto più volte che valeva la pena di prendere atto almeno sul piano intellettuale che la storia non si era conclusa conclusa la post-storia è solo un nuovo capitolo che la filosofia e le scienze umane erano ancora alle prese con fratture non ricomposte e non meccanicamente meccanicamente ricomponibili Così ogni manifestazione del moderno ogni esempio delle sue schizofrenie e delle sue fratture diventavano altrettanti luoghi da cui scrutare il nostro mondo per ricavarne qualche riflessione senza enfasi eppure con accresciuta sicurezza sicurezza sulle continue scelte richieste dall alternativa fra la ragione e l antiragione Si fa presto ora a dire che era un eclettico uno capace di studiare con identica passione Max Weber e Max Pezzali Vilfredo Pareto e Shel Shapiro Si fa presto ora a dire che faceva cabaret intellettuale ‘, come se fosse facile descrivere e canzonare il repertorio repertorio delle patrie lettere senza cadere nel banale Quando Edmondo Berselli scrive il suo primo libro Il più mancino dei tiri 1995 ha già quarantaquattro anni Non proprio un novellino ma molte di quelle sorprendenti pagine facevano parte di racconti orali riservati a una ristretta cerchia di amici Si sapeva che fra gli intellettuali del Mulino nel retrobottega di un officina del riformismo che non si negava ogni aspetto dell attualità politica e sociale ce n era uno 84
molto impertinente che si dilettava di canzoni e calciatori calciatori che non si risparmiava battute gustosi pettegolezzi pettegolezzi tanto da ammettere senza imbarazzo che il rigore cui più teneva era quello dagli undici metri Quel libro fu una rivelazione protagonista Mariolino Corso il più atipico ed eretico dei funamboli funamboli del calcio usato qui come filo conduttore conduttore o leit-motiv di un vasto affresco epocale dove convivevano sullo stesso piano il guitto e il politico politico il luogo comune e la folgorazione bruciante Convivenze dettate non da vezzo culturale roba da dilettanti !, ma da una convinzione più profonda sosteneva Berselli che la memoria è l unica cosa che conta nella vita e la memoria mette tutto sullo stesso stesso piano e segue suoi criteri organizzativi Veramente un anno prima nel libro La cultura cultura degli italiani curato da Saverio Vertone per il Mulino era uscito uno strepitoso saggio di Eddy La cultura informale in cui si elencavano alcuni errori errori storici e irrigidimenti conformistici dei nostri intellettuali primo fra tutti il ricatto del contenuto contenuto Non ci interessa affatto come è il film la canzone canzone il programma il romanzo Ciò che c importa e invitiamo l autore a farcelo sapere senza esitazioni è se lui vuole la rivoluzione o no …) E intanto di lui si era già accorto Giulio Anselmi sempre a caccia caccia di teste pensanti che lo aveva invitato a scrivere sulle pagine del Messaggero 85
Una sola idea forte ha accompagnato quasi tutti gli scritti di Berselli L idea è che l atmosfera degli degli anni Sessanta il sogno di quel decennio abbia abbia illuminato di una luce diversa anche i decenni successivi Gli anni Sessanta sono stati un mirabile esempio di come si possa costruire un periodo decisivo decisivo di storia sociale il nascente benessere e la segregazione razziale il sogno americano e Il giovane giovane Holden il dottor Spock e la gioventù bruciata attraverso l accumulo di sensazioni di filmati di spot pubblicitari di telegiornali e soprattutto di canzoni The Fab Sixties hanno dunque segnato la nascita di un genere musicale dai moduli musicali musicali estremamente semplici destinato a influenzare profondamente la cultura e il costume contemporanei contemporanei l inizio di un movimento giovanile che ha scardinato pregiudizi abbattuto barriere lanciato miti mode tendenze e personaggi Come e più di un libro Come e più di un idea politica Anzi proprio proprio il 68 il tanto evocato e osannato 68 avrebbe poi ucciso tutto con la sua pesantezza ideologica con la sua illusione di sovvertire strutture ed equilibri equilibri capitalisti Il travestimento dell ” adulto con riserva gli è poi servito per conciliare pensiero forte e pensiero debole debole con una propensione per il cabaret intellettuale intellettuale ma soprattutto per non imbastire teorie generali piuttosto per scoprire allegorie in un frammento di 86
vita per diffidare di ogni razionalismo Come scrive Franco Marcoaldi nella prefazione a Quel gran pezzo dell Italia la raccolta di tutte le sue opere pubblicata da Mondadori Eddy pensava che nulla dovesse andare andare perduto La vita va salvata per intero e c è un unico modo per farlo riscrivendola trasfigurando sulla pagina il suo respiro Rianimandola di continuo continuo grazie all uso della memoria Già la memoria Quella di Eddy era formidabile formidabile ma era anche il suo principale strumento di conoscenza conoscenza La memoria va alimentata diceva perché perché col tempo le cose cambiano È un principio dell ermeneutica cambia chi legge cambia chi ascolta cambia il punto di vista e quindi cambia anche il testo Il suo eclettismo consisteva proprio in questo scoprire in mezzo alle cose la forza silenziosa silenziosa dell evidenza e forse dietro a un sorriso un vibrante senso del tragico Aldo Grasso 87