C’è una terra dai confini indefiniti che è il Sud del Nord e il Nord del Sud: qualcuno la chiama Emilia. Due passi più in là prende i colori della Romagna. Guarda con curiosità Milano, è di casa a Mantova, oltre il Po. Forse è un laboratorio politico, dove si aggirano ancora vecchi comunisti, insieme a mortadelle dal volto umano, cinesi importati. È una terra di nichilisti ed empirici, balzani e creativi, cordiali e collerici. Di bottegai sublimi, esteti bolognesi che si appassionano al bel gioco e alla bella tavola. Di creatori di illusioni, come il mago dei sogni Federico Fellini. Senza troppo credere all’oleografia, ma con molte concessioni alla narrazione, il libro racconta un paese che è un frammento d’Europa, una fetta di mondo che potrebbe rivelarsi ancora un modello politico ed è senza dubbio un modello psicologico.
Quel gran pezzo dell Emilia A mia madre e al ricordo di mio padre
Introduzione Non c è stato un Totò per l Emilia un Anna Magnani un Alberto Sordi un Gilberto Govi Bologna non ha avuto un Eduardo un Peppino e nemmeno un Macario nessuno dei grandi caratteri che hanno rappresentato a teatro o sullo schermo un tipo italiano una città una psicologia un dialetto una tradizione un saper vivere Così la regione regione che si stende ai due lati della via Emilia dall Appennino Appennino al Po non ha un immagine riconoscibile in un film in un volto in un modo di parlare Sul piano politico sindaci sindaci come Giuseppe Dozza e Guido Fanti erano ottime specialità specialità locali nel senso che furono popolari soltanto da queste parti Quindi un sondaggio per rilevare qual è l immagine dell Emilia oggi dopo che il rosso delle bandiere bandiere comuniste è impallidito perché la storia è andata come come doveva andare dimostrerebbe probabilmente che per l opinione media questo pezzo di terra è tutt al più un infrastruttura infrastruttura ambientale tirata su da Dio in persona per consentire agli uomini di creare la Ferrari Ora è vero che la fine del comunismo poteva essere una tragedia politica per le città emiliane come Bologna che come sanno tutti era addirittura finita sulla copertina a colori di Time in quanto capitale e simbolo dell unico luogo al mondo dove il socialismo reale era riuscito a funzionare funzionare Ed è anche vero di conseguenza che i successi delle rosse di Maranello hanno avuto pure il pregio di evitare evitare che l Emilia restasse orfana di mitologie e simboli Dopo la sparizione o almeno il ridimensionamento di fal-
4 Quel gran pezzo dell Emilia ci martelli e stelle sovietiche il rosso è stato mantenuto sui vessilli ferraristi assicurando almeno una continuità cromatica Prima di passare alla troppo facile equazione secondo cui un rosso vale l altro va messo anche a bilancio che la figura di Luca Cordero di Montezemolo apparve fin dal primo arrivo in terra emiliana molto distante dall iconografia iconografia tradizionale dell Emilia rossa dai suoi sindaci e dai suoi amministratori per non dire dalle masse convocate convocate dal vecchio partito sulle piazze nei giorni canonici Insomma Insomma non si può sostenere con leggerezza postmoderna la teoria che gli emiliani hanno bisogno di credere in qualcosa qualcosa in qualsiasi cosa e non importa che sia il sovietismo o l automobilismo e quindi per il popolo Luca a questo punto vale Sergio Montezemolo è uguale a Cofferati Ma nonostante le differenze oggettive fra il prima e il dopo nonostante lo sprofondamento dell Atlantide comunista comunista in chissà quale nero oceano della Storia e nonostante nonostante la trasformazione radicale dei simboli e dei personaggi di riferimento gli emiliani possiedono un immagine immagine che sommariamente li identifica e in effetti vengono vengono visti come un genere di italiani riconoscibile anche per via di luogo comune a dispetto dell assenza di maschere maschere autoctone Detto con maggiore sostanza culturale si può concedere che intellettuali di un certo peso sosterrebbero sosterrebbero che alla fine dei conti fatte tutte le somme esaminate esaminate tutte le prove compresa quella del nove l identità emiliana esiste Aperta questa pratica identitaria tuttavia bisogna passare passare dalle formule al concreto In questo senso la maschera maschera dell emiliano tipico può assomigliare a quella del supercomunista supercomunista Gino Cervi che nella vita era liberale pur interpretando alla grande la parte del sindaco rosso di Brescello nei film tratti dai racconti di Guareschi di converso converso Guareschi dedicò la sua vita all anticomunismo senza riuscire a evitare di assomigliare ogni anno di più per un crudele contrappasso ironico a Giuseppe Stalin
Introduzione 5 Ha una sua tipicità riconosciuta anche l eterno ragazzo come dicono i rotocalchi Gianni Morandi che manifesta alcuni tratti non secondari dell esemplare a denominazione denominazione d origine protetta l infanzia povera a Monghidoro con il padre calzolaio che lo indottrina facendogli leggere Il capitale di Carlo Marx già Marx nel senso di Carlo come Stalin è sempre stato Giuseppe perché il pòppolo non sopporta grafie tedesche o russe e altri esotismi esibitivi Comunque per ciò che concerne Morandi si potrebbe soltanto aggiungere che ormai lo sforzo per mantenere la qualifica di ragazzo passabilmente eterno dev essere il suo impegno professionale più pressante e strenuo sicché viene la tentazione di invitarlo amichevolmente a farsene una ragione a rassegnarsi e a prendere per normale l idea che anche i ragazzi invecchiano Santo cielo ne ha tutto il diritto dopo essere passato dal Cantagiro alla maratona di New York di strada ne ha fatta Tanto più è lecito invecchiare invecchiare dal momento che sta invecchiando ormai da anni anni anche un altro emiliano tipico a denominazione d origine origine tutelata il montanaro patentato Vasco Rossi che ha impersonato per primo l emiliano post-ideologico privo di certezze politiche o sociali e che proprio in quanto tale perché è uno sradicato perfetto perché appare suonato come ogni suonatore degno di questo sostantivo perché è un individuo che ha dimenticato tutto anche prima della della scomparsa dei comunisti è divenuto l emblema di alcune alcune generazioni che hanno sofferto le stesse perdite anche anche se lui non soffriva affatto ci mancherebbe Ma non è detto che le immagini pubbliche e più popolari restituiscano integralmente la varietà umana dell Emilia Innanzitutto parlare semplicemente di Emilia significa praticare una geografia indistinta del tutto imprecisa Tanto Tanto per restare dentro il luogo comune che cos è Piacenza Una periferia di Milano dove si parla con un accento particolare particolare o a pieno titolo una città della via Emilia E Mantova Mantova la bella Mantova la fatale Mantova profilo stupendo che appare nella nebbia di novembre come una meraviglia
6 Quel gran pezzo dell Emilia urbana emergente dai laghi è o non è una comunità emiliana emiliana che per caso si è trovata al di là di un confine amministrativo amministrativo e dove si amazant suinos et faciunt sultissas come come dall altra parte del Po La verità è che i confini sulla carta non sempre coincidono con quelli tra i paesi e le città tra i fiumi e i loro affluenti tra una golena e l altra e nel verde della pianura è difficile vedere quei segni che sulle mappe distinguono una provincia dall altra Lo stesso concetto di Bassa sia detto per inciso è quanto di più impreciso si possa evocare Anche la Bassa è un territorio indefinito che si stende di qua e di là del grande fiume dove i paesi non sono paesi qualsiasi ma paesi della Bassa talvolta hanno belle piazze costruite dai Gonzaga o dai Bentivoglio sono protetti da argini che si alzano a due passi dalla chiesa parrocchiale hanno trattorie trattorie dove si mangiano lucci e gamberi di fiume Immagino Immagino che della Bassa gli emiliani abbiano la stessa percezione percezione che un milanese ha dell Oltrepò La Bassa e non serve specificare altro Si può soltanto registrare come elemento davvero distintivo un linguaggio che verso Mantova si intride di suoni lombardi e veneti senza tuttavia cambiare radicalmente e verso Ferrara e il Polesine mantiene una sua unità che non è né emiliana in senso classico né altro è l accento della Bassa al punto da suscitare il sospetto che in tutto il mondo dovunque ci siano una gran pianura pianura e un fiume si parli all incirca così Il discorso diventa più complesso e costellato di insidie se ci si mette a parlare della Romagna Si scrive Emilia- Romagna ammoniscono i vangeli e si intende per convenzione convenzione che quel trattino distingue e unisce o divide e congiunge Ma provate a dare dell emiliano a Tonino Guerra o del romagnolo a Enzo Biagi se volete assistere a qualche soprassalto La regione sarebbe quindi un ossimoro Ora che i romagnoli romagnoli siano differenti dagli emiliani è fuori di dubbio Tanto per cominciare parlano molto diversamente dicendo dicendo ció e pataca e pronunciando le e strette il
Introduzione 7 commércio Robérto térzo e anche i più colti quando il livello di controllo delle inibizioni scende si rivolgono al medico chiedendo transitivamente Dottore mi rifaccia la ricetta perché ho rimasto solo due pastiglie Mentre di qua da Bologna sono diventati tutti comunisti senza sfumature sfumature in Romagna sono sopravvissute a lungo le tradizioni tradizioni ottocentesche dell anarchismo del socialismo del mazzinianesimo e qualcuna sopravvive ancora in paesi dai nomi curiosi tipo San Pietro in Vincoli dove allignano allignano fior di repubblicani storici avvinti alla propria storia e alla memoria di Ugo La Malfa proprio come l edera Secondo la tradizione i romagnoli hanno il sangue caliente caliente sono abituati da anni a flirtare diciamo così con le bianche nordiche fanno gli esagerati con il tempo hanno selezionato darwinisticamente la figura del birro maschio maschio seduttore di aspetto vario magari con capelli lunghi fino alla vita o completamente pelato e fortissimamente macho ma comunque adepto enfatico della donna specialmente specialmente tedesca e specialmente abbordabile grazie anche anche alla squillante Porsche zabaione esibita dagli esemplari esemplari più dotati Eppure ci sono anche così tante somiglianze da istituire necessariamente una cuginanza Emiliani e romagnoli sono sono tutti di sinistra alla stessa maniera e più o meno con la stessa intensità Il materialismo ce l hanno nel sangue come come un estratto di piadina Con ogni probabilità l anticlericalismo anticlericalismo romagnolo era più sfacciato e meno consapevole dell importanza politica del rapporto con le grandi masse cattoliche come avrebbe sancito il Pci da Togliatti in poi ma il voto alla fine andava dalla stessa identica parte Se un romagnolo poteva chiamare i figli Rivo Luzio e Nario per chiarire il programma politico della famiglia a Reggio o a Modena succedeva che prima dell avvento delle Deborah e degli Otis delle Ilary e dei Christian certi genitori chiamassero chiamassero il bambino Jaures in omaggio al socialismo esotico del francese Jaurès Forse la descrizione meno imprecisa dello spazio geo-
8 Quel gran pezzo dell Emilia grafico e umano che si colloca tra la Lombardia il crinale appenninico e l Adriatico potrebbe riassumersi nell attestazione attestazione che questa regione italiana è a un tempo il Sud del Nord e il Nord del Sud e se si volesse metterla giù con sussiego ci si sentirebbe autorizzati a sostenere che l Emilia Emilia con le sue estensioni fin verso Pesaro è una sorta di Italia concentrata di super-Italia Per dedurne poi come conclusione non fallace che gli italiani compresi nei suoi labili confini costituiscono un popolo di iper-italiani Ma non c è in ballo soltanto una questione di geografia o di antropologia presuntiva La verità è che l Emilia con i suoi annessi e connessi è stata un modello politico e sociale sociale per i suoi sostenitori come per i suoi detrattori e oggi finita finita quella politica là potrebbe essere ancora un modello psicologico Prendete Romano Prodi per esempio è un caso caso classico di spirito emiliano portato a governare l Italia dopo decenni che ai politici emiliani anche alle Botteghe Oscure facevano fare i fiori all occhiello ma li tenevano fuori dalle riunioni romane importanti Quindi pragmatismo pragmatismo ma anche ostinazione orientamento empirico unito però alla cocciutaggine bonomia non disgiunta da una efficace efficace e selettiva cattiveria come fu detto con un immagine icastica Prodi gronda bontà da tutti gli artigli Segnalate queste premesse è legittimo il pensiero che il comunismo emiliano fosse non tanto una dimensione strettamente ideologica e partitica quanto uno strumento accessorio di identità La leva per mobilitare organizzandole organizzandole risorse già esistenti Molto più che un frammento sovietico sovietico l Emilia virtuosa è sempre stata un luogo in cui si è verificata una concentrazione razionale e furiosa di normalità normalità Lo slogan comico e popolare dell assessore alle attività varie ed eventuali Palmiro Cangini inventato dal cabarettista romagnolo Paolo Cevoli ossia il definitivo fatti non pugnette che riporta ogni considerazione alla normalità più pratica può essere compreso facilmente anche anche da chi parla lessici più raffinati e reca nel suo linguaggio linguaggio inflessioni lontane ma può essere apprezzato sino in
Introduzione 9 fondo nella sua fisicità nella sua plasticità soltanto da chi condivide integralmente quell universo mentale in cui si è abituati a separare la realtà dalle astrazioni le difficoltà difficoltà concrete dalle discussioni irreali e di fronte alle speciosità speciosità del dibattito o si cade in una sconsolata afasia oppure oppure si rivendica con urla e parolacce la supremazia del mondo reale rispetto al relativismo debole delle idee In un mondo del genere si odia l emergenza Ed è naturale naturale perciò che la concezione della politica non sia proprio la stessa di chi crede ciecamente nelle virtù della competizione competizione dell alternanza del bipartitismo o del bipolarismo tutte tutte configurazioni poco emiliane che sotto la superficie del moderno fanno percepire l ansia dell instabilità Può darsi che in futuro il sistema politico dell Emilia torni a essere un esempio per l Italia un prototipo un prodotto da imitare uno schema politico più rassicurante di altri Se ciò dovesse avvenire non si tratterebbe di un caso Ci sono verità e fantasie fra l Appennino e il Po che gli altri italiani non hanno mai conosciuto o non hanno ancora capito capito del tutto Le storie emiliane che si trovano nelle pagine seguenti possono dimostrare perché l Emilia questa signora signora in fondo poco conosciuta è un buon partito per il nostro paese
I Una faccenda politica La fregatura più solenne l ha rifilata a tutti Giovanni Guareschi Guareschi inventandosi il piccolo mondo di Peppone e don Camillo il sindaco comunista e il parroco antibolscevico che dopo una serie di schiaffoni si ritrovano sempre nella canonica di Brescello uniti da un intima solidarietà umana umana e padana Tutte storie Anche dopo la distensione e le favole popolari popolari sui tre buoni Kennedy Krusciov e papa Giovanni riuniti nelle palle di cristallo con la neve dentro fra l Appennino Appennino e il Po c era della brava gente che non andava a fare fare la spesa nei negozi delle cooperative rosse per paura che i soldi finissero alle Botteghe Oscure o nelle casse dell U- nione Sovietica Qualcuno covava il segreto timore che i quattrini finissero al Soviet supremo e che magari venissero venissero usati per finanziare le imprese astronautiche dello Sputnik Sputnik e il lancio nello spazio della cagnetta Laika pagando così ai bolscevichi la corda propagandistica con cui impiccarci impiccarci I più informati sapevano che viceversa era Mosca a sganciare i soldi al Pci e avevano preoccupazioni d altro genere ma alla Coop non ci mettevano piede lo stesso In ogni caso comportamenti come questi impediscono di credere alla favola dell Emilia consociativa in cui il Partito comunista era un partito come gli altri una specie di super-socialdemocrazia circondata da satelliti pronti a qualsiasi concessione pur di ritagliarsi qualche posticino e da una società tutta concorde e tollerante sotto le comodità comodità dell ombrello rosso
Il compromesso emiliano Per la verità chi non era comunista e neanche un compagno compagno di strada non avrebbe mai messo piede in una Festa Festa dell Unità neanche per ballare il liscio o per passare una serata in un ristorante sotto un tendone Certe volte gli attivisti del Pci quelli che la domenica facevano la diffusione diffusione militante dell Unità con un fascio di giornali sull avambraccio si vedevano sbattere la porta in faccia ed erano costretti a riferire in cellula che la grande avanzata avanzata del socialismo doveva fare i conti con qualche battuta d arresto nel tale condominio Per chiarire il concetto di questa incompatibilità nel 1956 con alta sapienza ieratica ieratica al momento dell invasione sovietica dell Ungheria il cardinal Lercaro fece suonare a morto le campane di tutte le chiese della diocesi Dalla basilica di San Petronio alle chiese di campagna lunghi e lenti rintocchi funebri e- cheggiarono per segnalare la crudeltà degli eserciti dell dell Anticristo così come altre volte il cardinale aveva dato un Corpus Domini di altissima scenografia con vesti talari settecentesche tratte da armadi preziosi arredi sacri elegantissimi elegantissimi e una regia spettacolare non inferiore a quelle di Luchino Visconti tanto per mostrare con tutti i crismi l irriducibilità della Chiesa bolognese ai feticismi ortodossi ortodossi del comunismo locale Sul versante opposto i democristiani erano polemici ma poco credibili Avevano un bel da criticare l amministrazione amministrazione comunista delle città emiliane anche il meno sveglio sveglio degli amministratori avrebbe avuto gioco facile nel ribattere ribattere che loro i democristiani a Roma praticavano il malgoverno permanente come sapevano tutti anche le suore e che quindi per favore non si lamentassero dei sindaci rossi e delle giunte progressiste che lavoravano per la riforma sociale e per il bene del popolo Che l Emilia fosse un possibile modello politico divenne divenne chiaro più tardi quando al perdurare del comunismo si affiancò un successo economico senza precedenti La
Una faccenda politica 13 storia più raccontata è quella degli operai comunisti e combattivi licenziati dai padroni al primo manifestarsi di una crisi che si mettono a lavorare nei garage e nelle cantine cantine tirano su aziendine in società fondano cooperative Con i sindaci che pongono a disposizione le aree urbanizzano urbanizzano le periferie industriali allestiscono servizi creano le infrastrutture dei villaggi artigiani firmano accordi sfoggiano sfoggiano inventiva per trovare i soldi Ma questa è una vicenda che piace ai sociologi e agli storici dell economia e non interessa nessun altro Per cercare di intendere la vera essenza dello sviluppo emiliano emiliano occorre riandare all immediato dopoguerra cioè al periodo periodo in cui i comunisti ammazzavano tutti i fascisti o i presunti tali Guareschi chiamava la regione Messico d I- talia e gli agrari rischiavano la vita soltanto perché possedevano possedevano della terra come il padre del filosofo Nicola Matteucci un uomo mite che fu prelevato da casa ucciso nel buio della campagna e lasciato chissà dove Sindacalisti Sindacalisti cattolici preti democristiani combattivi una strage sorda uno stillicidio di violenza che sarebbe passato nelle cronache come il Triangolo della morte Al punto che Pietro Nenni si sentì in obbligo di scrivere al ministro degli degli Interni per dirgli che bisognava fare qualcosa per fermare fermare il massacro in Emilia e nelle Romagne In quel clima il 23 settembre 1946 Palmiro Togliatti piombò fulmineamente a Reggio Emilia si chiuse in una stanza con il sindaco comunista Cesare Campioli insieme a due altri sindaci rossi Giuseppe Dozza di Bologna e Alfeo Alfeo Corassori di Modena Togliatti chiarì qual era la linea e fischiò la fine dei disordini in cui erano coinvolti partigiani partigiani violenti estremisti sbandati e alcune strutture del Pci locale prima con un celebre discorso al teatro Municipale Municipale passato alla storia con il titolo Ceti medi ed Emilia rossa e poi con il siluramento alla muta dell intera federazione federazione reggiana I ceti medi e l Emilia rossa costituivano i cardini di un progetto politico applicato all antropologia emiliana A
14 Quel gran pezzo dell Emilia dispetto delle leggende i progetti politici non nascono direttamente direttamente dal cervello dei capi Il Migliore era un uomo dotato di una sua duttilità tattica ma era pur sempre uno dei capi del partito bolscevico sovietico come lo chiamava chiamava il ministro Scelba L idea di un compromesso a suo modo modo storico tra l egemonia comunista e la realtà delle classi borghesi nasceva dalla consapevolezza che l Emilia era un isola rossa in un mare bianco la rivoluzione non era alle porte che c erano le condizioni per creare benessere e distribuirlo Compagni disse Togliatti ai funzionari comunisti comunisti qui da voi c è l occasione storica di dimostrare che il socialismo si può fare pacificamente con un largo fronte democratico in cui le ragioni del lavoro e quelle del capitale possono collaborare per far vedere al blocco reazionario reazionario che i comunisti sono capaci di fare star bene il popolo Nel breve silenzio che seguì queste parole una voce sussurrò distintamente E la rivolussione ?. Togliatti come scacciando una mosca fece finta di non avere sentito soggiunse che l obiettivo finale rimaneva il ribaltamento delle strutture sociali di classe ma che intanto intanto tutti cioè chiunque non fosse uno stupido patentato dovevano prepararsi a un lungo cammino dentro le istituzioni istituzioni la democrazia progressiva implicava la capacità di amministrare approfittando delle libertà democratiche formali per assicurare al partito il consenso delle masse e degli strumenti della lotta democratica per fare avanzare la libertà Se poi in questo quadro aumentava anche la ricchezza ricchezza tanto meglio Gli imprenditori democratici sarebbero stati contenti e le casse del partito se ne sarebbero giovate Il compagno Ivan Codeluppi di Correggio stava rimuginando da qualche qualche minuto su questi temi così sdrucciolevoli e aveva sulla sulla punta della lingua una domanda eretica un dubbio un sospetto qualcosa come Ma non dovevamo fare come in Russia ?, allorché Togliatti chiuse bruscamente il discorso discorso guardò in sala come per dire Ci siamo capiti e in quel momento dal giradischi al lato del palco partì grac-
Una faccenda politica 15 chiando Avanti popolo Tutti si alzarono in piedi con il pugno alzato intonando l inno comunista a gola spiegata e le obiezioni al compromesso emiliano svanirono fra le note rassicuranti di Bandiera rossa Graecia capta Qui da voi aveva detto il Migliore Un espressione rivelatrice rivelatrice Perché a Roma o a Mosca il comunismo restava un complesso dogmatico con gli apparati del marxismoleninismo marxismoleninismo il centralismo democratico i templi dell ideologia ideologia le analisi sull atteggiamento delle masse eccetera Qui da voi invece voleva dire che in loco erano consentite consentite meno fisime dottrinarie Una volta che fosse assicurata assicurata una giusta quota di antifassismo e che le lotte andassero andassero avanti con il sostegno delle giunte comunali il sindaco e gli assessori presenziassero alle celebrazioni della Liberazione e del Primo maggio poteva prevalere lo spirito autoctono della praticità Sarà un caso ma per mezzo secolo nessun dirigente comunista emiliano avrebbe avrebbe avuto fortuna a Roma I dirigenti di lusso stavano alle Botteghe Oscure scrivevano sterminati articoli su Rinascita Rinascita discutevano dell ultima analisi di Pietro Ingrao mentre qui da voi c era da governare altroché Perché se apre un cazzo di fabbrica disse in un animato incontro con la Cgil il sindaco di Modena Rubes Triva scaldandosi il dovuto il socialismo avanza più di quando una fabbrica fabbrica chiude A Bologna nelle elezioni comunali del 1956 il sindaco Giuseppe Dozza si ritrovò tra i piedi un antagonista che sembrava un marziano il democristiano di sinistra Giuseppe Giuseppe Dossetti un uomo destinato alla più nobile delle sconfitte perché Dozza era il sindaco della Liberazione e tutti si levavano il cappello quando lo incontravano per piazza Maggiore Dossetti invece era un ispirato da Dio si sarebbe fatto monaco sarebbe diventato un biblista sapientissimo sapientissimo La sua candidatura era stata avanzata nella
16 Quel gran pezzo dell Emilia Dc da Angelo Salizzoni approvata dal cardinal Lercaro e subita cristianamente da Dossetti che si era già dimesso dagli incarichi politici a Roma Il futuro monaco si presentò presentò come candidato indipendente della Democrazia cristiana promettendo una battaglia sui contenuti e sul merito contro undici anni di conservatorismo rosso Disse anche alcune ingenuità pauperistiche come quella quella che a Bologna si poteva mangiare in trattoria con 150 lire lire prendendosi diversi sfottò dai ricchi e dai poveri Ma Dossetti chiamò a lavorare con sé un gruppo di intellettuali intellettuali fra i quali Achille Ardigò Fabiano Fabiani Bartolo Ciccardini Pier Emilio Gennarini Osvaldo Piacentini con cui elaborò il Libro bianco su Bologna Fabiani distaccato dalla Rai gli produceva un giornale parlato che veniva strillato nei mercati Ardigò mise mano alla riforma amministrativa amministrativa e sociale dei quartieri Come succede ai profeti profeti quando giocano in casa Dossetti naturalmente fu battuto anche se la Dc sfiorò il 28 per cento dei voti il risultato risultato più alto conseguito sotto le due Torri Durante la campagna elettorale non chiamò mai Dozza nemico ma competitore nei comizi diceva con aria ispirata non cerco voti ma la verità fece sfoggio di un fair play del tutto insolito per l epoca al punto che dopo la sconfitta una persona pur mansueta fino alla curialità come Mariano Mariano Rumor commentò ore rotundo Ma santa madònega non è così che si fa una campagna Nel 58 prese i voti quelli veri da monaco dopo un e- sperienza in consiglio comunale in cui tentò con i comunisti comunisti la ricerca di una concordia discors a quei tempi non sapere il latino era un problema politico a Bologna Tuttavia Tuttavia come confessò anni dopo il successore di Dozza Guido Fanti Ragazzi se sapessi il latinorum vi direi che Graecia capta ferum victorem cepit o roba del genere ma siccome siccome non lo so vi dico che sul Libro bianco di Dossetti noi comunisti ci abbiamo campato per vent anni alla grande
Fategliele vedere al compagno Molotov È vero che a ogni elezione a guardare i risultati sui quotidiani quotidiani c era da ridere I giornali nazionali contenevano sempre sempre un riquadrino in cui si segnalava qualche record emiliano emiliano nel voto al Pci 65 per cento a Soliera ! È anche vero però che trovarsi di fronte il problema di amministrare le città e i paesi impone uno spirito particolare una mentalità che fa scivolare la teoria dentro i cassetti Nelle sezioni comuniste si poteva discutere all infinito l ultima mozione al congresso congresso provinciale che poi sarebbe confluita nel congresso regionale regionale e nazionale Ma nelle giunte comunali bisognava fare i conti con la realtà con le associazioni industriali con le imprese Il compromesso socialdemocratico nasce lì a stretto contatto con un economia che si evolve L auto la Cinquecento e la Seicento la comprano pure i compagni anche se qualcuno nei quartieri popolari di Modena e di Reggio sfoggia delle Skoda molto rosse e socialiste vantandone vantandone disperatamente la qualità della lamiera otto decimi decimi di millimetro contro i miserabili quattro delle auto del signor Agnelli Quando l operaio compra la macchina il socialismo cambia Le fissazioni del passato si allentano si allontanano allontanano si dileguano Le bandiere rosse bene la sfilata dell dell Anpi con le medaglie d oro benissimo la lista Due Torri a Bologna ottima anche quella ma meglio ancora la realizzazione realizzazione della Fiera e il progetto della tangenziale E soprattutto soprattutto silenziosamente senza farne neppure cenno addio al vecchio passaparola comunista sull ora X il momento momento sospirato della mobilitazione rivoluzionaria Racconta Guido Fanti che un estate venne in visita a Bologna il compagno Molotov a vedere in azione il socialismo socialismo emiliano L austero Molotov quello del patto con Ribbentrop una sfinge baffi e occhialetti micidiali partecipò partecipò impettito nella sua giacchetta sovietica a un fine settimana settimana di pranzi e cene i comunisti bolognesi volevano fargli capire che la storia del materialismo l avevano presa
18 Quel gran pezzo dell Emilia sul serio Sfilate di partigiani e tortellini Dimostrazione dei servizi sociali e tagliatelle Incontro con la rappresentanza rappresentanza dei compagni gasisti e lasagne Alla fine della visita visita dopo l ennesimo assalto gastronomico al suo equilibrio biofisico il russo prese da parte il compagno Fanti e con un aria complice stirando le labbra gli chiese E le armi armi ?. Sbigottimento di Fanti Quali armi Dove le tenete le armi insisteva Molotov con l occhio illiquidito dagli alcolici Fanti provò a spiegargli che il comunismo alla bolognese bolognese era una cosa pratica tutto impegnato nel lavoro e nella costruzione della pace ma la sfinge non demordeva Fatemele vedere Fin qui arriva la storia ufficiale sulla quale nei giorni successivi i comunisti bolognesi si sono divertiti molto Poi c è la storia leggendaria Una versione non autorizzata autorizzata che complica un po le cose Secondo questa versione imbarazzato di fronte al sovietico che non voleva saperne della pace e del lavoro Fanti fu costretto a confidarsi lì per lì con i compagni in un consulto un po affannoso Vuole vedere le armi Insiste Non cede Che fare Se pretende pretende di vedere le armi facciamogliele vedere tagliò corto corto uno di quelli spicci Basta organizzarsi Si organizzarono alla svelta saltarono su una Fiat Millecento Millecento e portarono il compagno Molotov in un caseificio in campagna appena fuori da Borgo Panigale Il casaro Jaures Boldrini era uno fidato Si erano fatte le due la campagna intorno era umida faceva quasi freddo Il casaro casaro tirato giù dal letto in fretta e furia rabbrividiva Le armi armi Quali armi ?. Molotov apprezzò con un ghigno sovietico sovietico la riservatezza innanzitutto Un dovere assoluto per qualsiasi militante del movimento operaio internazionale internazionale Fanti che sudava gelido ebbe a malapena la forza di strizzare l occhio Le armi Il compagno casaro si era svegliato svegliato del tutto Sono là dentro disse indicando un magazzino magazzino Seicentosessanta pezzi perfettamente stagionati stagionati lei mi capisce Fanti e gli altri riuscirono a portare via Molotov senza fargli vedere le file di grana padano che da
Una faccenda politica 19 ventiquattro mesi giacevano sugli scaffali diffondendo anche all esterno un aroma che ancora adesso il vecchio Fanti ricorda con il sottile piacere che talvolta si accompagna accompagna nella memoria allo scampato pericolo Il socialismo più la ricchezza Non c era mica bisogno di essere comunisti per partecipare partecipare al compromesso fra l Emilia rossa e i ceti medi Ognuno si teneva la sua idea politica Anzi c era un anticomunismo anticomunismo molto partecipe reso più forte e consapevole dal poter vantare un esperienza fianco a fianco con i comunisti comunisti Noi li conosciamo bene Come quel tale Renato Crotti industriale della maglieria di Carpi che mandava i suoi operai in gita premio nell Unione Sovietica a verificare verificare la qualità del paradiso in terra nella speranza non troppo segreta e non proprio convinta di farli abiurare e convertirli al liberalismo Tuttavia piano piano i ceti medi emiliani cominciano a capire che con i rossi si può convivere La borghesia professionale professionale imprenditoriale artigiana accademica intellettuale intellettuale si fa la convinzione che i due mondi il mondo borghese e il mondo comunista devono trovare un modus vivendi Non è così difficile La struttura del Partito comunista comunista è nello stesso tempo pervasiva e circoscritta in se stessa Si possono ritagliare gli spazi definire gli ambiti di competenza fissare i confini Voi fate le vostre riunioni e discussioni noi facciamo il nostro mestiere L importante è che quando si entra in contatto non ci siano attriti Si trattava di praticare uno dei più ambiziosi tentativi della storia dell Occidente il socialismo più la ricchezza ricchezza che sembra una contraddizione in termini e probabilmente probabilmente sarebbe stata effettivamente una contradictio in adiecto in tutto il mondo normale ma qui no Qui per esempio significa Sassuolo con la storia avventurosa della della ceramica Della piastrella di sua maestà il quadratino cotto con gli smalti fritti le screziature create con lo zirco-
20 Quel gran pezzo dell Emilia nio come ingrediente alchemico segreto la cottura la tagliatura tagliatura la selezione di qualità l imballaggio con le cassettine cassettine di legno di pioppo e poi con le scatole di cartone alla tedesca Sarà anche vero che la lavorazione dell argilla risale ai privilegi concessi da Francesco III d Este a una certa fabbrichetta fabbrichetta di majoliche di Sassuolo ma non saremmo qui a parlare della ceramica se non ci fossero stati i quarantacinquant quarantacinquant anni furibondi che hanno trasformato Sassuolo e Fiorano nel centro mondiale della piastrella nel cuore dell impero dell argilla nel fuoco eterno infernale e tecnologicamente tecnologicamente efferato dei forni e della monocottura Senza i fondamentalisti della piastrella non ci sarebbero stati i professori americani che venivano qui a studiare al microscopio l economia di distretto e poi facevano occhi tondi per lo stupore E forse anche la carriera di Romano Prodi senza quei tipi lì senza quelli che creavano un impresa impresa davanti a un nocino avrebbe preso una strada diversa diversa il Professore non avrebbe mai scritto quel favoleggiato saggio sull industria della ceramica che lo avrebbe fatto conoscere conoscere come economista attento alla realtà delle fabbriche e non solo alle sfumature della teoria e quindi anche la storia storia politica italiana avrebbe potuto imboccare chissà quale altro sentiero Eh Prodi gli diceva il glaciale Enrico Cuccia mi dicono dicono che lei va a vedere le fabbriche Ma non va bene sa perché poi ci si affeziona Ma c era un piacere fantastico nel mettere su imprese e lo ha spiegato bene uno dei pionieri pionieri sassolesi Romano Minozzi Allora si diceva che tra il fare una partita a briscola e fondare una ceramica non c era differenza … ma non era vero si facevano molte più ceramiche che briscole È la sintesi di un clima di un ambiente ambiente di un atmosfera particolare di quegli anni Cinquanta Cinquanta e Sessanta in cui bastavano pochi milioni per fare un rogito e formare una società ed era difficile tirarsi indietro indietro se qualcuno vuotava il bicchiere di nocino e ti diceva diceva mettiamoci insieme
Una faccenda politica 21 Fare disfare costruire distruggere Riducete i costi e investite investite tutto sempre Non hanno letto Schumpeter Schumpeter ma l hanno capito per superiore intuizione e sanno per virtù innata che cos è la distruzione creatrice Insomma Insomma Sassuolo non è il Klondike della corsa all oro con un esercito di sradicati alla ricerca del colpo di fortuna Hanno scavato la terra l hanno cotta l hanno manipolata mancava mancava solo che se la mangiassero l argilla hanno attraversato quattro crisi che potevano essere mortali sono sopravvissuti sopravvissuti e sono ancora lì che se la battono con gli spagnoli e con i cinesi trafficando con smalti e colle e organizzano convegni convegni che dimostrano con l ausilio di noti economisti che il miracolo non può durare L insidia culturale Intanto però dura Ricapitoliamo c è stato un periodo irripetibile irripetibile in cui da Piacenza a Rimini una moltitudine di cristiani ha costruito il modello emiliano Naturalmente non sapevano neppure che cosa fosse il modello poi divenuto divenuto così celebre Si conoscevano più o meno gli ingredienti ingredienti che sarebbero stati sufficienti per fare il più grande zampone zampone economico del mondo c erano dentro il culatello di Zibello il salame di Felino e il prosciutto di Langhirano la Salvarani e la Barilla gli egiziani che lavoravano alle fonderie fonderie di Reggio i magliai di Carpi il gusto della meccanica arretrata e avanzata il parmigiano reggiano la Fiat Trattori Trattori di Modena l Idrolitina e Zangheri a Bologna le cooperative cooperative che diventavano sempre più colossali le banche locali dappertutto le sterminate balere in ogni dove l agricoltura agricoltura fiorente della Romagna le pensioni a tre stelle o quasi per i tedeschi a Cesenatico e Milano Marittima le notti calde calde di Rimini tutti i birri della Riviera Amarcord di Fellini la pace sociale perché il sindacato non tirava troppo la corda corda l ordine generale perché nulla sfuggiva al partito un po grazie alla diffusione capillare dell Unità e un po perché da queste parti ci si conosce tutti
22 Quel gran pezzo dell Emilia Ma per inglobare e amalgamare tutti questi elementi ci voleva un ingrediente in più Ci voleva la Cultura proprio questa con l iniziale maiuscola Oddio non che fosse così difficile far circolare la cultura in seno al popolo Il buon comunista comunista era stato indottrinato da anni sul fatto che il partito partito non era soltanto un insieme catacombale di dirigenti riuniti a fumare sigarette russe alle Botteghe Oscure c erano erano anche artisti e intellettuali scrittori e poeti che di solito non erano iscritti al Pci ed erano troppo distratti in quanto artisti per pagare i bollini della tessera ma appoggiavano la politica della falce e martello da indipendenti dimostrando dimostrando con la loro opera e con le loro interviste da che parte parte stava il progresso C era per esempio quel bel tipo quasi sempre con gli occhiali occhiali neri Pier Paolo Pasolini che era quasi bolognese anche anche se un po busèn per la verità ma non vorremo mica formalizzarci formalizzarci sui gusti in fatto di femmine e di maschi E c era quell altro Luchino Visconti un decadente anzi piuttosto busèn anche lui dev essere un vizio di quelli del cinematografo cinematografo che i reazionari tentavano di sminuire con le calunnie calunnie più favolose raccontando che una volta aveva licenziato licenziato in tronco un cameriere e una cameriera perché si erano dimenticati di pettinare i suoi due gatti persiani Ma poi ce n erano anche tanti altri di artisti compresi i cantanti di Sanremo come Sergio Endrigo che erano vicini al partito non erano busèn non avevano camerieri e firmavano gli appelli progressisti e venivano alle Feste dell Unità a portare portare il loro impegno e la loro solidarietà fra mirabili tavolate Quindi l ambiente era ricettivo al punto che le massaie comuniste quando venivano intervistate dalla televisione erano capaci di infilare nel discorso oltre alle lotte sociali la cultura Inoltre bisogna considerare che tra la fine degli anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta si avviò grazie al cielo cielo la scolarizzazione di massa che sarebbe sfociata poi nell nell università di massa sicché per i nuovi bisogni delle masse ci volevano luoghi e iniziative oltre che assessori e funzionari nei comuni altrimenti la gente si sarebbe senti-
Una faccenda politica 23 ta esclusa e nelle assemblee di quartiere si sarebbe alzato il solito rompiscatole a criticare e a dire che compagni !, il comune comune per la cultura non faceva niente Che poi quella cultura era in parte qualcosa di solido e istituzionale con le biblioteche e i musei l arte antica e l arte moderna e in parte invece un entità volatile e imprendibile imprendibile con le iniziative sul cinema e la musica rock o i convegni sulla cultura del maiale Era giusto che la Riviera Riviera a un certo punto arrivasse a interrogarsi sull angoscioso angoscioso problema di che cosa fanno oggi i filosofi o che nei pressi si organizzasse un festival sul giallo e il noir ma tutto questo non introduceva un sospetto di labilità di instabilità instabilità essenziale come se la pesantezza e la fatica dell dell organizzazione si sciogliessero nell aria un po euforizzante euforizzante dell effimero Andava bene la nuova facoltà di Economia a Modena dove c erano professori allora molto sovversivi come Michele Michele Salvati che però alla fine un laureato buono per una carriera nelle Coop o nella ceramica riuscivano sempre sempre a tirarlo fuori e d altronde si sa che si comincia con la rivoluzione e si finisce a ristrutturare le aziende semplice adeguamento produttivistico del proverbio sugli incendiari incendiari e i pompieri Ma era tutto da vedere che fosse utile dal punto di vista del socialismo una cosa come il Dams di Bologna fabbrica di intellettuali-massa che attirava squinternati dal resto d Italia produceva precari e alla lunga poteva anche destabilizzare la città intera Perché Umberto Eco va bene dà lustro alla città e fa sempre piacere piacere incontrarlo sotto i portici per un aperitivo anche prima prima che sia diventato una vedette mondiale con Il nome della rosa ma nello stesso tempo è la sintesi umana di un estraneità uno di fuori Il Pci guarda alla cultura con interesse genuino e con genuino sospetto dato che si sa benissimo dove fioriscono fioriscono le eresie proprio lì nella cultura Finché per cultura si intende l Osteria delle Dame e i circuiti serali dove ci si poteva imbattere in Francesco Guccini la tradizione dei
24 Quel gran pezzo dell Emilia biassanòt quelli che tiravano tardi oppure il teatro Comunale Comunale e il melodramma il ricordo di Toscanini schiaffeggiato schiaffeggiato dai fascisti Pavarotti e la Freni e il maestro Celibidache Celibidache che se ne va perché i sindacati gli sfasciano clamorosamente le palle in sostanza nessun problema Ma quando cominciano a circolare per le città intellettualini intellettualini dall aria schifata che hanno già abbandonato l infatuazione infatuazione per il cineasta russo Dziga Vertov quello dei Tre canti su Lenin con bellissime didascalie in russo e adesso sono proiettati sul recupero della cultura beat Beatles compresi c è da scommetterci che di lì a poco si cominceranno cominceranno a vedere le prime crepe sul muro così ben intonacato intonacato dell ortodossia E dire che qui si era fatta una fatica tremenda affinché il social-capitalismo emiliano non sembrasse politicamente eretico e l iper-migliorismo non apparisse come un insidiosa insidiosa deviazione dalla chiarezza della linea il prezzo del successo economico era stato pagato con la più rigorosa fedeltà alla dottrina Il partito emiliano aveva evitato qualsiasi qualsiasi tentazione di trasportare sul piano politico la propria particolarità L ufficialità conformista non era mai stata scalfita In casa con la supremazia delle opere si poteva fare una tranquilla professione socialdemocratica all esterno esterno dove contavano le parole e a Roma dove contava la linea della segreteria si pronunciavano poche ovvietà tardomarxiste tardomarxiste o gramsciane con la coscienza e il cervello perfettamente perfettamente sgombri Sotto le due Torri i comunisti avevano già dovuto fare i conti con una concorrenza insidiosa quella del Mulino che aveva attirato a Bologna mezza politica e mezza u- niversità italiana e soprattutto esibiva dei professoroni di cui non ce n era uno che fosse comunista il chiarissimo chiarissimo professor Federico Mancini bello quasi come Cary Grant socialista raffinato il professore chiarissimo Nicola Nicola Matteucci liberale d annata futuro curatore con Norberto Norberto Bobbio del Dizionario di politica il chiarissimo professore professore Ezio Raimondi erudito insigne e critico eccelso
Una faccenda politica 25 che ha letto anche i libri che non ha più letto nessuno e se gli si parla del bel gioco del Bologna lui che sarebbe stato un ottimo terzino di fascia destra comincia a parlare di Huizinga … Roba da fare schiattare d invidia il partito dell egemonia tutto Gramsci e storia del movimento operaio e contadino Tanto che il futuro sindaco Zangheri professore universitario universitario anche lui una volta si scaldò e tirò giù dal palco una boutade boutade destinata a restare scolpita negli articoli di giornale sicché sicché la conoscono tutti Quelli del Mulino sanno tutto dei puritani del Massachusetts e niente delle mondine di Molinella Molinella e dato che la conoscono tutti non vale neanche la pena pena di confezionargli una risposta se non quella piuttosto minimalista e snob con cui Fabio Luca Cavazza uno dei fondatori del clan intellettuale spiegò durante un premio Viareggio come funzionava il sodalizio bolognese Facevamo Facevamo delle cene …. La foresta pietrificata Ma la cultura dai e dai fa male Perché ci si comincia a stufare della solita solfa si dedicano le biblioteche dei quartieri della periferia a Walter Benjamin e all Angelus novus e i più impazienti si mettono a leggere Foucault e Deleuze e si convincono che il gran partito anche nella moderna Bologna fiore all occhiello rappresenta una forma forma diversa ma tutto sommato omogenea di repressione una variante del Potere e quindi conviene tirare sassate anche per non rischiare la schizofrenia di essere contro il potere quanto alla Roma democristiana e a favore del potere potere in Emilia Così quando il sindaco Renato Zangheri mondine o non mondine nel marzo 1977 chiama la polizia con i blindati blindati dopo l uccisione dello studente Francesco Lorusso il laboratorio politico emiliano si inceppa E quando di lì a poco Bologna viene invasa da una moltitudine di gente che non ne vuole sapere della vecchia deferenza al Pci
incrinarsi la propria identità Perdere l anima Bologna non era soltanto soltanto la capitale dell Emilia-Romagna era anche una capitale capitale della modernità o almeno si sentiva tale e a un tratto ritrovarsi in piena postmodernità significava uno choc profondo come se a causa di un Guattari qualsiasi tutti i riferimenti riferimenti precedenti svanissero lasciando la città orfana e il partito stordito Accidenti eravamo l avanguardia del paese la frontiera del progresso e ora ci ritroviamo trattati come il nuovo fascismo addirittura accusati di essere gli autori di una macchinazione realizzata con la Dc per reprimere reprimere la spinta della neosinistra un complotto officiato sull sull altare del compromesso storico 26 Quel gran pezzo dell Emilia nello spaesamento generale si comincia a intuire che non è più così semplice tenere insieme i servizi sociali la macchina macchina comunale le sezioni periferiche e centrali con la ventata libertaria Radio Alice con Francesco Berardi detto Bifo l area dell autonomia gli indiani metropolitani che scrivono sui muri We want Zangheri for Pepsodent nonché tutti quelli di Lotta continua che fanno lotte piuttosto piuttosto potenti Il casino infatti è ormai supremo nonostante nonostante la città regga abbastanza bene i giorni del convegno di settembre sulla repressione con dei simpaticoni come Félix Félix Guattari che straparlano del fascismo implicito nel comunismo comunismo e i commercianti come Giorgio Guazzaloca che non vogliono sapere niente né di Guattari né dell Antiedipo Antiedipo ma gestiscono come sanno e come possono l invasione dell ala creativa talvolta concedendo panini e cestini a prezzo politico tanto per evitare grane ulteriori ma sapendo sapendo che le grane quando cominciano è difficile farle smettere Certo è che per la militanza comunista tradizionale il 1977 fu una tragedia psicologica per i partigiani i pensionati pensionati gli operai sindacalizzati i gasisti gli autisti pubblici gli ospedalieri quelli delle municipalizzate ma anche per la buona borghesia comunista trovarsi nella condizione di essere contestati come repressori detentori di un potere da colpire a sassate o a sberleffi significava vedere
Una faccenda politica 27 C era da perdere la testa anche da parte di chi aveva sempre sostenuto che bisogna ascoltare i nuovi bisogni e valorizzare la fantasia dei giovani e delle loro culture Accortosi che qualcosa non aveva funzionato e che forse non avrebbe funzionato mai più da quel momento il Pci emiliano puntò tutto non più sulla particolarità e sulle specialità della propria funzione politica bensì sul successo successo del modello Il ragionamento era all incirca il seguente seguente se questa regione ha registrato dal dopoguerra in avanti una prestazione economica formidabile se l economia economia dei distretti ha creato e distribuito ricchezza portando le città della via Emilia ai più alti livelli di ricchezza in Italia Italia se i servizi pubblici funzionano se uno all anagrafe fa la carta d identità in cinque minuti e non in quindici giorni giorni se stiamo pensando al sistema metropolitano policentrico policentrico ci sarà pure qualcuno che ha contribuito alla performance vorrà pur dire tutto questo che quella merdaccia merdaccia di Partito comunista il suo porco lavoro l ha fatto Oppure il benessere e i servizi pubblici sono caduti dal cielo Il discorso non era sbagliato in sé anche se riduceva il Pci e i suoi uomini funzionari quadri e militanti volontari volontari delle Feste dell Unità elettori e simpatizzanti a una funzione produttivistica come se i comunisti avessero semplicemente favorito lo sviluppo capitalistico e avessero avessero fornito il lubrificante per oliare il meccanismo In sostanza sostanza avevano assicurato un omogeneità politica al territorio territorio regionale definito i tavoli in cui gli interessi si mettevano d accordo garantito una continuità di governo delle città e delle province Poi avevano organizzato qualche qualche convegno in cui economisti e sociologi avevano descritto descritto il modello emiliano e in seguito avevano alzato per anni la bandierina del modello facendolo conoscere opportunamente anche agli studiosi americani Ma in questo modo si erano ritirati su una posizione di sfondo quasi riconoscendo che la loro presenza era stata accessoria e che l Emilia avrebbe avuto successo anche
28 Quel gran pezzo dell Emilia da sola Qualche tempo dopo i loro alleati socialisti capirono capirono velocemente che si potevano erodere le posizioni dei comunisti colpendoli nelle loro deboli certezze Bastava Bastava sussurrare che i comunisti si sono limitati a governare governare l esistente per essere sicuri di vederli digrignare in parte per la rabbia in parte perché essi stessi avevano elaborato e assimilato il concetto e schiumavano nel vederselo vederselo sbattere in faccia Nessun progetto bastava aggiungere aggiungere nessuna innovazione Sclerosi amministrativa ottusità burocratica opacità governativa e mancava poco poco che schiattassero Il punto davvero dolente però era in un altro settore della catena di deduzioni perché se il Pci e in seguito le sue reincarnazioni era semplicemente uno degli elementi del miracolo o modello emiliano non è detto che dovesse essere permanente o eterno Nelle macchine spompate si cambia un pezzo si rifà la testata e il motore riparte Non si vede perché nel paesaggio dell Emilia debba esserci esserci per sempre una foresta pietrificata disse Nino Andreatta Andreatta in un dibattito all Associazione industriali di Bologna Bologna Si era alla metà degli anni Ottanta e di lì a poco il sulfureo maestro di Romano Prodi si sarebbe candidato alla guida dell opposizione bolognese mettendo in agitazione agitazione il Partito comunista ogni volta che parlava sia che dicesse che i comunisti dovevano imparare a controllare la sfida del mercato con la loro cultura e dunque a confrontare confrontare la crescita cioè la ricchezza con l uguaglianza sia che criticasse pretestuosamente lo stile dei lampioni in ferro battuto in piazza Maggiore e il disordine conseguente conseguente frutto dell incapacità estetica dei compagni A ogni uscita di Andreatta la direzione del Pci veniva convocata in riunione con un solo punto all ordine del giorno che cosa avrà voluto dire Andreatta ?, e dopo alcune ore ne venivano venivano fuori tutti molto cupi
Fra Romano e il Guazza E tuttavia l insidia maggiore non era Andreatta con le sue battute alla soda caustica Perché se la storia stava per dimostrare la sostituibilità del Pci c era una figura che sembrava sembrava fatta apposta per riassumere in sé l Emilia senza comunisti comunisti e proiettarla a metodo di governo per l Italia intera Si trattava di Prodi naturalmente Dopo gli incarichi all Iri nel suo enorme ufficio al secondo piano del numero 44 di Strada Maggiore attorniato da innumerevoli modellini di aereo e inseguito da una moltitudine di seccatori telefonici a cui raramente sapeva negarsi Romano si annoiava profondamente profondamente Ci sono solo per l Avvocato e poi squadernava squadernava sulla scrivania Il Resto del Carlino e prendeva tutte le telefonate Circondato dai suoi amici fra il resoconto di Massimo Ponzellini sull ultima partita di tarocchino bolognese al Circolo della caccia e una relazione di Alberto Clô sulla dinamica dinamica dei prezzi petroliferi aveva assistito con la giusta indignazione alla scesa in campo di Silvio Berlusconi incazzandosi incazzandosi anche tremendamente al pensiero che nessuno avesse pensato a lui come un capo politico possibile Eppure Eppure solo a rifletterci se c era uno che avrebbe potuto trasferire trasferire l esperienza emiliana a livello del governo nazionale era lui Cioè io cioè noi cioè me cioè Romano Uno di Reggio anzi della provincia reggiana una testa quadra esemplare fatta con lo stampino angoloso con cui vengono fabbricati da millenni i reggiani diventato bolognese bolognese con la stessa naturalezza con cui era andato a fare il ministro dell Industria a meno di quarant anni e più tardi a gestire un carrozzone da far tremare le vene e i polsi come come l Iri Uno che sapeva che cos erano le banche locali la mortadella detta anche Bologna la coppa piacentina il culatello di Zibello l aceto balsamico tradizionale di Modena Modena le ceramiche il biomedicale di Mirandola la meccanica meccanica l elettronica e la meccatronica e che quando parlava con gli industriali del commercio mondiale dell Asia del-
30 Quel gran pezzo dell Emilia la Cina dell India a quelli gli brillavano gli occhi perché al Professour parlava come uno di loro se loro avessero saputo parlare Ci sarebbe andato a Roma governando bene per un paio d anni salvo poi essere sbalzato da Palazzo Chigi in seguito a una intelligentissima manovra a sinistra poco dopo che l archimandrita Dossetti quasi muto per un ictus ictus gli aveva intimato Fidati ! a proposito di D Alema componendo la parola con l indice sulla tavola dell alfabeto alfabeto Peggio che un crimine un errore commentò un anonimo meno profetico ma più realistico sulla rivista il Mulino L ammaestramento sembrava doveroso eppure un anno dopo la sua defenestrazione dell ottobre 1998 a Bologna i suoi alleati Democratici di sinistra tentarono un altro suicidio riuscendoci anche questa volta in modo perfetto La storia dice che la caduta di Bologna era stata preceduta dal crollo di Parma dove la sinistra si era spaccata spaccata in due e il municipio era stato conquistato da destra da Elvio Ubaldi un ex moroteo a capo di una lista chiamata chiamata Civiltà parmigiana che a quelli di fuori Parma sembrava la pubblicità del formaggio A Bologna invece niente formaggio bensì alta e bassa macelleria Occhio che se perdiamo Bologna dicevano i diessini con una specie specie di voluptas dolendi finiremo sulle prime pagine anche dei giornali australiani Venne fatto il possibile Come sintetizzò sintetizzò l acuta intelligenza cattolica del reggiano Alberto Melloni se una vacca si lancia in corsa contro un coltello affilato alla fine qualche bistecca ci scappa Romano si intratteneva nei vertici europei di Bruxelles Bruxelles e a incontrarlo c era da vergognarsi perché se gli si diceva diceva qualcosa di molto provinciale a proposito di Pier Ferdinando Casini lui rispondeva tutto compreso di sé Lo sai cosa m ha detto Kofi Annan ?; mentre tu gli parlavi parlavi di una cavolata italiana qualsiasi lui alzava gli occhi e commentava a bassa voce Mi ha detto in confidenza Chirac …; intanto Bologna finiva sotto il tallone destro di Guazzaloca sindaco a trecentosessanta gradi erede au-
Una faccenda politica 31 toproclamato del comunistone Giuseppe Dozza strenuo ammiratore di Gianni Brera e di Indro Montanelli e anche di Flaiano perché a Guazzaloca piacciono moltissimo gli aforismi gli aneddoti e le storielle Oddio il tallone Un talloncino Il tacchetto degli scarpini scarpini sempre lucidissimi del Guazza Ma il segno secondo gli osservatori più sconsolati che il famoso modello emiliano emiliano era agli sgoccioli e che a Bologna e di lì a poco nelle altre città come in una catastrofica caduta di birilli per esaurimento politico o realizzazione di un karma specifico specifico se ne sarebbe parlato al massimo come di un capitolo sperduto in un vecchio libro di storia
II Un dribbling a Bologna Il karma Ma di ben su cosa sarebbe questo karma sbotterebbe un bolognese materiale come Guazzaloca Il karma è un giro del destino è il vettore cosmico che modella modella la successione delle vite e delle reincarnazioni Se fai il macellaio o lo facevi e all improvviso ti viene la fissazione fissazione della politica ti ci butti e schianti la Bologna rossa rossa finendo anche nelle vignette dei giornali neozelandesi neozelandesi è questione di karma per la verità è anche questione che ai rossi gli viene un colpo mortale di imbecillità Se poi arriva da fuori uno con la barba da sindacalista e il taglio taglio degli occhi da cinese ripristina il buddismo emiliano e si riprende Palazzo d Accursio con la roba annessa è karma anche questo e ci puoi fare poco anzi praticamente praticamente niente La città bella e la squadra bellissima Anche le città hanno un karma non soltanto i cittadini Ce l ha il centro di Bologna ridisegnato dalla meticolosa sapienza umanistica di Pierluigi Cervellati l architetto del recupero nella certezza o nella speranza di poter fermare fermare il tempo in un ritratto in cui Bologna è la stessa per l eternità con il suo colore rosso le sue case di mattoni la sua bellezza così poco spettacolare e invece tanto profonda profonda nella sua quiete apparente L aveva detto Pier Paolo Pasolini Cos ha Bologna che è così bella L inverno col sole e la neve l aria barbaricamente azzurra sul cotto
34 Quel gran pezzo dell Emilia Dopo Venezia Bologna è la più bella città d Italia questo spero sia noto Che sia noto chissà Quanto a Venezia è bene ricordare che l avvocato Agnelli un intenditore sosteneva sosteneva che è la più bella città del mondo perché ti dà un piacere indicibile quando ci arrivi e uno ancora più grande grande quando finalmente te ne vai Comunque anche Pasolini Pasolini conferma che la città ha il suo karma e da appassionato appassionato di calcio avrebbe sottoscritto l idea che il karma ce l ha anche la sua squadra di calcio che ha fatto tremare tremare calcisticamente il mondo fino alla metà degli anni Sessanta per poi restare consegnata in eterno a una foto di gruppo in cui spicca la pelata lucida e infallibile di Pascutti Tempo dopo il Bologna è precipitato nell anonimato praticamente totale riscattato solo di rado ad esempio sotto la guida di Gigi Radice che si piccava di essere fra l altro un intenditore di vini e sorseggiando con grave sospettosità l albana il trebbiano e il pignoletto faceva smorfie pignole che neanche un sommelier diplomato a Bordeaux o nella Champagne Questi bianchi sono senz senz anima L anima in compenso in quegli anni ce l aveva la squadra grazie a un regista razionale e veloce come Dossena a una mezz ala molto classica come Colomba e alle qualità addirittura commoventi del bimbo Roberto Mancini diciassette anni a malapena che aveva una tecnica tecnica da fuoriclasse e muscoli sopraffini da centometrista Suppergiù in quel periodo c era anche il simpatico Eneas De Camargo detto semplicemente Eneas o al négher proprio proprio un povero negrone che alla fine del girone di andata aveva un freddo da martirio dato che gli inverni bolognesi non sono sempre barbaricamente azzurri come nella prosa di Pasolini Sono inverni emiliani glaciali umidi con il gelo gelo che ti entra nelle ossa quando Eneas dalla finestra della sua casa sotto le due Torri vede per la prima volta in vita sua cadere la neve a larghi fiocchi si mette a piangere per l e- mozione Così lui povero brasileiro non deve soltanto sopportare sopportare la saudade deve anche infilarsi guanti e fuseaux ne-
Un dribbling a Bologna 35 ri per evitare di rimanere stecchito in campo come uno spaventapasseri spaventapasseri fuori stagione talmente infreddolito e spaesato spaesato con gli occhi che ruotano fuori dalle orbite da non capire nemmeno dove va il pallone Insomma per anni e anni la Bologna calcistica è rimasta ai margini del gioco grande Poi un bel giorno il presidente presidente Gazzoni Frascara che enigmisti maligni chiamavano chiamavano Gazzara Frasconi ha fatto il colpo del secolo Vabbè non esageriamo del decennio Gente di lusso i Gazzoni Il padre fondatore era l ottocentesco cavalier Gazzoni nonno il deus ex machina della liquirizia Re-Sol-Dor e dell acqua quasi minerale fatta con le polverine A un celebre celebre convegno del Mulino nei primi anni Settanta starring starring Andreatta Prodi e Umberto Agnelli Gazzoni Frascara padre si presentò al ministro Donat Cattin che pur essendo essendo un democristiano era un uomo particolarmente brusco brusco e pur essendo un piemontese non era né falso né cortese cortese Sono Gazzoni si annunciò Perplessità ammutolita del ministro Quello dell Idrolitina specificò il solerte Gazzoni Grazie lo gelò il piemontese Donat Cattin preferisco il barbera Diventato un importante finanziere un bel giorno Gazzoni Gazzoni figlio si concesse uno sfizio in più e portò sotto le due Torri Roberto Baggio Il Buddista aveva trent anni ed era reduce da tutto nelle sue complesse vite precedenti Da catastrofici catastrofici infortuni alle ginocchia da gol sovrumani da lampi di classe eccelsa dal rigore sbagliato nella finale con il Brasile dall insofferenza di molti allenatori nei confronti di un campione che non si sacrificava al modulo come prescritto prescritto dai sacri testi Quindi nella Bologna rossa e gaudente gaudente socialista e opulenta arrivava un asso caro più agli dei che ai teologi del calcio Un esteta un atipico un solista un gingillo un soprammobile Un sovrappiù anche nell a- spetto fisico con un look ornamentale da putto globalizzato globalizzato Oltretutto Divin codino è un soprannome di grazia sei e settecentesca che sembra alludere a una certa fatuità al lezio cortigiano alle lente eleganze cerimoniali di Ver-
36 Quel gran pezzo dell Emilia sailles decifrate dalla sapienza storica e sociologica di Norbert Norbert Elias Se non conoscete Elias fate il favore di comprarvi comprarvi La società di corte e saprete tutto su Versailles e i suoi riti il lever e il coucher del Re Sole le pulci e i minuetti dell a- ristocrazia È una lettura utile perché si sa che i balletti della della corte preludono alle sommosse della Rivoluzione con il terzo stato che strappa via le parrucche dalle teste spelacchiate spelacchiate dell aristocrazia e quando è stanco di parrucche pulciose comincia a tagliare le teste medesime spelacchiate spelacchiate o no meglio belle capellute che vengono così bene nell nell iconografia Un pallone per il popolo Conta poco che qui in Italia non succeda mai niente secondo secondo gli annoiati e che secondo un famoso aforisma cinico cinico tra riformisti e rivoluzionari non ci sia alcuna differenza differenza in quanto gli uni non fanno la rivoluzione e gli altri non fanno le riforme Per la verità qualcosa è successo anche anche se non sappiamo se è sociologicamente o politicamente politicamente fondamentale ma intanto almeno negli stadi c è stato un cambiamento così vistoso da poterlo considerare un sintomo o un indizio del mutamento dell intera società italiana Anche voi conserverete amorevolmente e forse inutilmente inutilmente il ricordo davvero bellissimo di come apparivano le tribune negli anni Cinquanta e Sessanta nella memoria è struggente infatti l immagine degli spalti di allora una macchia candida di camicie di bucato per il giorno di festa festa maniche arrotolate virilmente sui gomiti e braccia levate levate nell incitamento in un bianco e nero che oggi sembra così suggestivo e allora era la normalità domenicale di un paese che mentre cercava la propria via verso il benessere si concedeva due ore di evasione appassionata Si sa che cosa significava lo stadio di Bologna per tout le monde e che cosa rappresentava il suo pubblico boia d un mond lèder Una cattedrale laica consacrata allo spet-
Un dribbling a Bologna 37 tacolo dove non si assiepano iracondi tifosi ma sofisticati intenditori L animo del vero intenditore di calcio è pervertito pervertito quasi quanto quello del gourmet Non è forse vero come teorizza Paul Bocuse che tutta la grande et vieille cuisine cuisine della tradizione gallica tende impercettibilmente insensibilmente insensibilmente fatalmente alla merde E non si sa forse che a Parma i grandi viziosi della crapula preferiscono quel certo culatello in cui una sottile vescica d aria si è infilata nella compattezza della pasta carnosa conferendole un aroma o un afrore speciale sintetizzato nell icastica e- spressione al sa d putana I viziosi petroniani gli epicurei felsinei sono celebri da decenni in tutta la penisola perché caschi il mondo applaudono applaudono il bel gioco anche se malauguratamente espresso espresso dalla squadra ospite E in quei tempi di transizione dai pali quadrati ai pali ovali trattano ancora il calcio con ironia ironia maggiore della passione Brisa fanatismo please L importante importante è il gioco di squadra e la classe dei singoli uomini e la tètnica come diceva il tètnico Mondino Fabbri Qualcuno valuta un tale atteggiamento un esempio di cultura cultura e civiltà superiori Ma non potrebbe trattarsi di una più complicata forma di piacere una dissipazione edonistica edonistica impreziosita dal gusto un capzioso pervertimento feticistico feticistico Che cosa c è di meglio della sottile sofferenza indotta indotta dalla bravura altrui Comunque alé tortellini zamponi cotechini e mortadelle mortadelle dal volto umano e dal volto disumano antipasti e bolliti al Diana con contorno di camerieri attempati nell nell uniforme da sala questa è o era Bologna almeno prima della dieta mediterranea e della cucina creativa e dopo il ritorno neo-con della vieille cuisine petronienne Cameriere Cameriere tagliatelle al ragù una lasagna una cotoletta alla bolognese bolognese qualsiasi cosa purché pesante Portate d attacco attacco come certificato dal Libro de arte coquinaria scritto a metà del Quattrocento dal cuoco magistrale Martino da Como Piatti di una città abituata a giocare con il tridente ma anche con il trigliceride Abituata a certi valori soprat-
38 Quel gran pezzo dell Emilia tutto quelli del colesterolo Ma perfettamente consapevole che la soluzione tecnica del doppio passo è stata inventata inventata qui da Amedeo Biavati da San Lazzaro classe 1915 campione del mondo nel 1938 a Parigi con Vittorio Pozzo piedi piatti ma un dribbling assassino come un tango ballato ballato di tacco e di punta da Guazzaloca E come avrebbe sintetizzato filosoficamente il filosofo Nicola Matteucci maestro di liberalismo Io di calcio non capisco niente ma mi dicono che questo Bologna sarebbe piaciuto anche al mio maestro Benedetto Croce Solo che questo quadro d epoca è cambiato molto prima prima dell arrivo a Bologna di Roberto Baggio Non tanto perché sono sparite le camicie bianche dei capifamiglia nei distinti ma in primo luogo perché è cambiato un atteggiamento atteggiamento direbbe la buonanima insigne di Gianni Brera Brera critico Certo mi sembra fuor di dubbio che sia cambiata cambiata anche la composizione sociale sulle tribune nei distinti e nelle curve Non ci vogliono mica sociologi che hanno studiato il calcio e il mondo degli ultras come Alessandro Alessandro Dal Lago o Antonio Roversi per accorgersene in proposito è sempre utile ricordare che Roversi inteso come come Roversi II è il bravo figlio accademico del poeta Roberto Roberto quello della rivista letteraria Officina e di Nuvolari Nuvolari per Lucio Dalla e della libreria antiquaria che adesso ha dovuto cedere per via dell età e che incontreremo ancora in queste pagine Fatto sta che una volta allo stadio c era il popolo un entità largamente interclassista che si estendeva dal notabilato urbano alle classi medio-basse un insieme raccolto raccolto dalla passione tifosa o dall amore per il bel calcio Oggi invece allo stadio si trovano gli estremi sociali nelle nelle tribune d onore si raccoglie l establishment in curva gli ultras Fra i due estremi fra l aristocratico presidente Gazzoni Gazzoni Frascara e il dropout tarantolato che smania e tira petardi petardi niente Ed è cambiato anche il modo di guardarlo il calcio Fra la gente ragionevole gli entusiasmi sono diventati meno
Un dribbling a Bologna 39 fervidi le rabbie meno bollenti Quando la tv inquadrava l Avvocato rapito dopo un rapinoso gol di Platini e poi dopo una parabola di quelle che a Del Piero non riescono più da un pezzo si vedeva un compiaciuto e complice commento con i vicini di poltroncina cioè la felicità corretta corretta da un più elevato scetticismo Ci si può anche immaginare immaginare che il tifo di Massimo D Alema sia piuttosto una lezione lezione dottorale di tifo che la passione di Gianfranco Fini che è un bolognese per modo di dire sia lievemente meno accalorata di quella di sua moglie Daniela Berlusconi in tribuna si contiene anche se Galliani qualche volta sembra sembra un indemoniato per delega Una volta è risultata una felice eccezione proprio a Bologna l immagine tumultuosa tumultuosa del marchese Luca Cordero di Montezemolo in piedi a pugni alzati dopo un capolavoro solistico proprio di Roberto Roberto Baggio E anche eccezionale fu l esultanza del filosofo filosofo Stefano Bonaga allorché per commentare un gol su calcio piazzato del Codino si lasciò andare a urla da invasato invasato che i cronisti sportivi decifrarono in televisione dal labiale come oscure citazioni di Nietzsche e Heidegger Una partita platonica Ma non è questo il punto più doloroso Occhio siamo arrivati all anno di grazia 1997 e il calcio è già diventato da tempo una specie di scienza iniziatica di religione dei numeri di culto esoterico degli schemi Eliminato inopinatamente inopinatamente dai campionati europei in Inghilterra l anno prima l allora commissario tecnico della nazionale Arrigo Sacchi ebbe la straordinaria presunzione di rendere esplicito esplicito il suo sfolgorante pensiero Ci hanno condannato i risultati non il gioco Vale a dire nel leibniziano migliore migliore dei mondi possibili avrebbero vinto i grandiosi e perfetti perfetti schemi pensati dall Arrigo nel mondo delle idee platoniche platoniche la nazionale plasmata dal Pangloss romagnolo di Fusignano avrebbe dissolto ogni avversario Sulla terra nel mondo dell empiria aristotelica nell imperfetta realtà
40 Quel gran pezzo dell Emilia hobbesiana è andata di merda ma ci hanno condannato i fatti non le idee Quindi come si conviene tanto peggio per i fatti Ora bisogna dire per una pennellata d ambiente che le donne di Bologna hanno da qualche millennio una certa fama riassunta dai versi sornioni di Catullo e soprattutto dall espressione socc-mel Storie banali In realtà a quarant quarant anni la bolognese di lusso ha una cert aria da tardona in caccia a cinquanta peggio che mai a sessanta fa paura con impressionanti minigonne a metà coscia a settanta si inguaina dentro toppettini leopardati che traumatizzano i più timidi facendogli distogliere lo sguardo e a ottanta finalmente finalmente sfodera anche scollature disperate e magari spacchi verticali nella sottana per cui uno dice però che temperamento di donna Nella bella casa di una di queste insieme a trenta amici amici affranti per l eliminazione dagli Europei il professor Federico Mancini sommo studioso del giure e del contropiede contropiede erede dello Studium bolognese e cantore memorioso memorioso quanto inesausto del belgioco si era messo a singhiozzare singhiozzare davanti alla televisione e in seguito la raccontava così Quando Sacchi contro la Germania ha fatto spogliare spogliare l attaccante Chiesa e prima di mandarlo in campo ha cominciato a indottrinarlo e a spiegargli i compiti tattici mentre l attaccante sempre più spazientito diceva ” Va bene va bene ho capito “, abbiamo tutti avuto il dubbio che il cittì avrebbe intrattenuto il giocatore sino alla fine della partita indifferente alle sorti del gioco sul campo tutto preso da un altro match matematico geometrico concettuale che si disputava dentro la sua testa Adesso dopo l eliminazione dagli Europei si può scommettere che l Arrigo starà già pensando a un altra partita una semifinale semifinale vittoriosa una finale entusiasmante giocata da quella nazionale meravigliosa presente nel suo cervello Che sia una partita immaginaria non è che un miserabile accidente A sua volta il grande italianista Ezio Raimondi Raimondi commentava Il Fusignate è la prepotenza e l impoten-
Un dribbling a Bologna 41 za della forma sulla durezza irrisolta del reale Mentre un anonimo vecchio tifoso bolognese di quelli che si sono sempre trovati in piazza Maggiore a discutere di calcio e politica pronti nel caso a strozzarsi la carotide contro il fassismo aveva sintetizzato a proposito di Sacchi Stranz Di fronte alla fede tanto idealisticamente sicura dell dell Uomo di Fusignano noi siamo certi di stare dalla parte degli empirici dei pragmatici degli analitici degli scettici scettici di Wittgenstein e anche di Popper Ancora adesso nonostante nonostante l abitudine alle nuove formule quando sentiamo parlare di difesa a tre o a cinque di ripartenze di palle inattive avvertiamo un lieve rimpianto per il calcio d antan antan che univa sublimi capacità tecniche individuali ad altrettanto altrettanto eccezionali cialtronerie Nessuno si sognava allora allora di paragonare il football a un azienda il gioco a un esercizio algebrico la classe all atletismo E l esile unipede unipede Mariolino Corso poteva dribblare tutti in un azione lunga 141 pagine e segnare il gol decisivo con un tiro mancinissimo Fa anche un po ridere di conseguenza e se è concesso un flashback in nerazzurro il caso di Marcello Lippi allora allora allenatore dell Inter che si mette a indottrinare il Codino davanti alla panchina Ovvero prima di farlo entrare entrare in campo contro il Verona Lippi gli impartisce rigorose rigorose disposizioni tattiche A lui talento di raso vestito palleggio erudito tocco infinito fanciullo ferito come recita la poesia di Fernando Acitelli Domanda uno che cosa avrà detto Lippi al suo campione dopo averlo tenuto tenuto così a lungo fuori dal gioco Domanda due ma sarà poi possibile dare disposizioni stringenti a un trequartista trequartista vecchio individualista geniale scafato e adepto di Siddharta come Baggio Quella volta Baggio è bravo a mettere lo zampino in un gol di Álvaro Recoba e poi anche anche a siglare la rete della vittoria interista evidentemente rispettando alla lettera le disposizioni tattiche di Lippi Peccato solo che in precedenza le medesime disposizioni
42 Quel gran pezzo dell Emilia altrettanto rigorose prevedessero per Baggio soltanto partecipazioni in tribuna o in panchina Perché anche il più fantasioso degli allenatori deve ammettere che perfino perfino per un asso come il Buddista perfino per un campione campione dal codino rinato risolvere le partite dalla tribuna è un po difficile Digressione campanilistica Per tutte queste sostanziali ragioni per ragioni anteriori e posteriori passate presenti e future oggi cioè ieri anno di grazia 1997 nonostante un pessimo avvio di campionato campionato io modenese faccio il tifo per il Bologna a dispetto della Secchia rapita e di tutte le teorie sulla rivalità campanilistica campanilistica Bisogna pur chiarirla la faccenda del campanile Ad esempio qui dico e sostengo e giuro solennemente che più solennemente non si può neanche in duomo che il miglior Modena di ogni epoca lo si vide in una partita di non so che anno ma saranno stati gli ultimissimi Cinquanta o i primissimi primissimi Sessanta in serie A contro la Fiorentina Il Modena Modena si batteva gagliardamente a centroclassifica come a- vrebbe detto Carosio Vado a memoria perché i fatti sono più deludenti del ricordo ricordo e i particolari alla lunga stufano Dunque si gioca contro la Fiorentina in una di quelle domeniche invernali che più invernali non si può neanche oltre gli Urali nevicate nevicate staliniane roba da far piangere gente molto più arcigna arcigna del negrone Eneas De Camargo Campo che pare una spianata di neve con gli atleti che devono fare miracoli per restare in equilibrio Partita ostica in teoria perché i viola erano più nobili e forti dei canarini Ma lì succede l i- nopinabile il centravanti del Modena un autoctono di nome Pagliari infila una di quelle partite che non si giocano giocano neanche in Paradiso ispirato direttamente dal patrono san Geminiano che di situazioni invernali neve o nebbia se ne intende e sbatte dentro tre gol spaventosi avventandosi avventandosi su ogni pallone con una ferocia che annienta i di-
Un dribbling a Bologna 43 fensori gigliati Tre a zero e grande vittoria da trascrivere negli annali Roba da andare a scuola la mattina dopo con le pagine di Stadio squadernate sul banco per mostrare al mondo degli increduli la gran meraviglia Ma ancora prima compagni compagni fratelli cittadini modenesi a Modena e in esilio prepararsi al secondo tempo della partita trasmesso dalla Rai verso le sette di sera sperando che facciano vedere proprio i canarini e quindi invocazioni a san Geminiano alla Madonna della Sassòla noi siamo di Campogalliano perché una santa mano in Rai scelga proprio quella partita partita lì In modo che il grande Carosio in quei tempi senza replay senza novantesimi minuti e con avarissimi 45 minuti minuti di calcio ogni settimana ci racconti lì per lì le azioni dei gol … Pagliari il forte centrattacco dei gialloblù modenesi modenesi scatta imperioso oltre i difensori viola e con un secco destro insacca inesorabilmente …. Ragazzi fanno vedere proprio il Modena Ci si sistema in salotto si vede La nonna del Corsaro nero Un doppio doppio urrah per Nonna Sprint la vecchia ch è più forte di un bicchiere di gin e si attende ansiosamente fra molte sigarette sigarette paterne l ora precisa della partita con la trepidazione trepidazione degli emigrati a cui promettono di far rivedere in tv la patria sì bella e perduta Anni dopo quel Modena è una memoria pallida Ci si ricorda di un tedesco che si chiamava Albert Brülls e che era l attaccante più veloce del mondo purtroppo con la propensione a filare sulla fascia dritto sparato come un treno e quindi difficilmente in grado di convergere al gol E poi si vide all opera il grande cileno Jorge Toro che tirava calci di punizione alla sudamericana aiutato da una nocetta sul metatarso che gli consentiva di imprimere imprimere alla palla effetti cosmici e il genio strategico e registico di Cinesinho che dopo sarebbe andato alla Juventus a fare fare il centrocampo bianconero con Del Sol Solo che di seguito seguito vennero la retrocessione e il grigiore l anonimato i campionati dimenticabili
44 Quel gran pezzo dell Emilia Direte che ho perso il filo Macché silenzio che si comincia comincia Carosio avvia la cronaca assolutamente entusiasmante entusiasmante Ma dopo tre minuti Signore fa che non sia vero !, salta la trasmissione Di nuovo la neve quella vera alpina implacabile implacabile in grado di annichilire qualsiasi ripetitore Non l ho vista quella partita Perduti per sempre i tre gol di Pagliari Il forte centravanti autoctono ha finito presto la sua carriera con un ginocchio che scricchiolava E così non mi rimane che giurare poiché l eco della memoria memoria è più forte di ogni riscontro fattuale che anche se non l ho mai visto Pagliari è stato il più grande centravanti centravanti del mondo E non si accettano smentite Altro che campanile L ontologia baggiana Tifo dunque per il Bologna perché questo Bologna qui sarebbe di per sé una compagnia di onesti pedatori di ventura niente di più mercenari con i piedi di faggio fra i quali però si è inserito all improvviso Sua Meraviglia Roberto Roberto Baggio Proprio lui il Codino sovrumano anche se per il momento si è tagliato il codino medesimo il coniglio coniglio bagnato di Gianni Agnelli il nove e mezzo di Michel Michel Platini che dall alto della sua sicumera transalpina non gli ha mai riconosciuto la sovrana dignità del numero dieci l indecifrabile la mezza punta lo scarto rispetto alla alla norma l anomalia rispetto al dogma lo sfregio eretico sulla superficie patinata dell ortodossia Accada pure che il Bologna allenato da Renzo Ulivieri perda molte partite sebbene Baggio chissà inventi ogni volta due gol su calcio piazzato pardon palla inattiva Eppure forse irrazionalmente amiamo e ameremo Baggio Baggio un Baggio ideale un ontologia baggiana che riassume riassume tutto ciò che di irrazionale mutevole casuale c è nel gioco del calcio e quindi anche nel Bologna di questo Baggio simbolicamente assunto a esempio dell imprevedibilità imprevedibilità e precarietà assolute
Un dribbling a Bologna 45 Per esplorare le ragioni di questo amour fou devo ripensare ripensare a quando ero un ragazzino e mio padre il lunedì mi spediva a comprare Stadio per ritrovare sulla pagina del quotidiano sportivo felsineo le imprese dei campioni petroniani petroniani felsinei sono i sinonimi che ormai si usano soltanto nelle cronache calcistiche insieme agli orobici i labronici gli etnei e i lusitani e quando uno incontra incontra queste parole dice Orpo !) Eravamo lontani trasferiti trasferiti chissà come e non si sa perché in una piccola città del Nord ci sentivamo esuli ed esulcerati e le imprese del Bologna di Fulvio Bernardini in arte Fuffo il celebre Dottor Pedata di Gianni Brera apparivano un formidabile formidabile risarcimento settimanale alla nostalgia di casa E chi erano quei campioni Forse stilizzati interpreti di un modulo Ermeneuti di un astrazione Figure esangui di una fenomenologia finalistica di matrice hegeliana Macché Erano altrettanti mostri specialisti dell anomalia anomalia talenti eccentrici e devianti oggi forse non giocherebbero giocherebbero neppure in serie B oppure sarebbero sottoposti a mortificanti interpretazioni del turnover Ma io li rivedo ancora tutti nelle caratteristiche che li rendevano unici il rapace e perfido Pascutti l uomo che avrebbe dato il primo primo vero schiaffo all Urss leggi Cccp o perlomeno a un losco terzino della bieca nazionale sovietica il geometrico mediano Fogli la sagace e giurisprudenziale mezzala Bulgarelli Bulgarelli l algido centravanti Nielsen che poteva addormentarsi addormentarsi per ottantanove minuti e risvegliarsi stiracchiandosi stiracchiandosi solo per fare gol il tedesco geniale Haller bello come un barbiere teutonico cioè il più meridionale dei tognini e poi la classica ala destra Perani il portiere Negri detto Carburo e via a seguire Pavinato Furlanis Capra Tumburus Tumburus Janich ciascuno a suo modo irripetibile Ricordo che quando in una splendente domenica del 1964 ebbe luogo lo spareggio con l Inter a Roma i malevoli malevoli interisti dopo la sconfitta sacrosanta tiè !, e via con i manichetti e i cippirimerli accreditarono subito l idea sgradevole che il primo gol quello di Fogli consistesse in
46 Quel gran pezzo dell Emilia realtà in un autorete di Facchetti Ricordo ancora che un amico di famiglia dal nome molto calcistico di Innocente Annovazzi modenese come noi e che lontano dall Emilia si sentiva anche lui un senzapatria giunse in visita serale munito di un settimanale sportivo illustrato e mostrando sulla pagina in bianco e nero l istantanea del tiro del mediano mediano rossoblù sbracciandosi con l ausilio di squadra e righello altro che moviola dimostrava ma-te-ma-ti-camen-te ma-te-ma-ti-camen-te sssien-ti-fi-ca-men-te che non c era stata alcuna alcuna possibilità di deviazione del tiro che la traiettoria risultava risultava intatta e precisa che il peraltro incolpevole Sarti era stato fatto secco da un esecuzione micidiale ed esatta non da un improvvido e autolesionistico intervento difensivo difensivo Nulla insomma doveva offuscare la purezza estetica del gol del Bologna e sminuire la sua storica vittoria Una favola bella Altri tempi Adesso rimandando indietro il karma con un veloce rewind a quel 1997 mi limito a chiedere e Baggio Baggio Ha segnato Baggio Perché un gol di Baggio su punizione punizione dopo un fenomenale dribbling con una trovata tecnica estemporanea sarà sempre un gol strano e alieno una specie di rivincita miracolata sulle sue ginocchia cigolanti cigolanti così come su chi pretende che il football football non soccer sia riducibile a una formula Mi auguro e immagino che Baggio possa raccogliere un pallone a metà campo scartare un difensore vincere fortunosamente un rimpallo raccogliere le ultime stille di energia e poi quasi dalla linea di fondo appoggiare in rete una palla lenta mentre tutta la difesa avversaria accorre invano una traiettoria infinita da seguire con il fiato in gola Già visto Già ricordato già immaginato già scritto Certo che l ho già scritto Ho raccontato così di Mariolino Corso nel finale di un libro Il più mancino dei tiri che mi permetto di riportare qui
Un dribbling a Bologna 47 Corso finalmente si muove Evita il primo avversario con una finta appena accennata supera senza fretta la linea di metà campo Dribbla con un passo bailado il secondo centrocampista che gli si fa incontro A don Helenio gli si strozzano le urla in gola e ammutolisce ammutolisce mentre il Piede sinistro di Dio chiama a raccolta le sue limitate forze e riparte Adesso sembra quasi veloce Quel mona di Mazzola si è finalmente fermato Corso si approssima all area gli si fanno incontro inferociti in due Lui li supera mettendoli a sedere con uno scarto geniale ma così facendo si è spostato troppo sulla sinistra sinistra È a dieci metri dal portiere però l angolo di tiro è drammaticamente drammaticamente stretto l azione sembra finita Acca Acca Uno si sta già ripromettendo ripromettendo che negli spogliatoi gliene canterà cuatro Corso alza la testina vede il portiere che gli corre incontro in uscita Arriva a due metri dalla linea di fondo sente la fatica che gli attanaglia le gambe Potrebbe arrestare il pallone girarsi con una piroetta e crossare crossare meglio che niente Magari Peiró o Mazzola di riffe o di raffe tambien la metan drento E invece no alla forza del proprio destino destino individuale e individualistico non si fanno sconti vede uno spiraglio decide di fare tutto da solo Un terzino gli si butta addosso addosso lui lo liquida con un gesto reso essenziale nella sua esattezza dallo sforzo fisico Non c è quasi spazio ragionevole per tirare e lui non è Mortensen quello dei portentosi e terribili gol alla Mortensen Mortensen Ci prova lo stesso a un metro dalla linea di fondo campo con la consapevolezza che novantanove su cento andrà male colpisce di esterno neppure troppo forte e mentre lui finisce con una buffa capriola all indietro contro i cartelloni pubblicitari fra l entusiasmo e la rabbia d Europa si insacca quasi rasoterra prodigiosamente beffardo il più mancino dei tiri Non è per narcisismo che infliggo a chi legge questa lunga citazione La cosa più importante è un altra ragàssi ragàssi !, questo gol lo avete già visto tutti Ce l avete fissato nella nella zucca Realizzato da Corso con le sue calze alla cacaiola in un immaginario terreno di gioco europeo degli anni Sessanta o da Omar Sivori a Torino con una pernacchia dopo la finta al portiere avversario dai grandi marginali e devianti del calcio mondiale chissà dove e chissà quando e chissenefrega Lo avete visto realizzare anche da Baggio ai campionati mondiali del 1994 il Mundial del cul de Sac uno di quei gol che hanno salvato la spedizione quando tutto sembrava perduto
48 Quel gran pezzo dell Emilia È un gol archetipico Quando lo segna l avrà segnato lo segnerà a Bologna e continuerà a segnarlo nell eterno ritorno di quella finzione ciclica che chiamiamo realtà ci sarà un boato clamoroso del pubblico con il professore filosofo filosofo Antonio Santucci a sbracciarsi idealmente e positivisticamente positivisticamente in tribuna e il mio povero amico il formidabile formidabile giurista europeo Federico Mancini a delirare di gioia senza ritegno nel regno delle ombre Un ovazione a cui mi piace aggiungere e arriva come un brusio da grigi paesi lontani l entusiasmo emiliano di mio padre il mio di bambino e quello di Innocente Annovazzi che ancora brandisce animosamente squadra e righello e continua anche di là a detestare l Inter e i complotti di Herrera e Moratti che per la verità non c entrano nulla Serve a qualcosa il karma Servirebbe a Guazzaloca per intravedere la fisionomia del cotechino eterno della mortadella mortadella immutabile del tortellino primigenio quello ricavato ricavato come impronta dell ombelico di Venere Per noi serve serve a contemplare commossi nel ciclo delle reincarnazioni l eterno ritorno del dribbling perfetto Può essere un sogno sogno ma anche un modo per connettere il calcio che è con il calcio che era ciò che siamo adesso con ciò che eravamo eravamo un legame fra il Terzo Millennio come abbiamo imparato imparato a dire da perfetti cretini e l Italia degli anni Cinquanta Cinquanta e Sessanta fra la Bologna attuale e la città di quei vecchi buongustai del bel gioco di quei lontani epicurei di un football favoloso Siamo tutti qui a parlare di globalizzazione concorrenza concorrenza mondiale turbocapitalismo logica dell efficienza sorpasso sorpasso cinese sul Giappone sorpasso indiano sulla Cina e se abbiamo voglia di affari domestici del duello fra Guazzaloca Guazzaloca e Cofferati che si sa com è finito Ma se non ci fosse lo scialo del talento lo spreco della genialità podalica che cosa ci resterebbe di questi campionati post-Bosman di queste squadre senza identità e senza bandiera Baggio il fragile Baggio il buddista Baggio il postmoderno o in mancanza di Baggio il ricordo di Baggio è forse l unica ri-
Un dribbling a Bologna 49 sorsa per vedere ancora il calcio ogni domenica come una festa cittadina anzi come una ricorrente piccola epopea epopea che si svolge sotto il profilo dei campanili nelle nebbie nebbie padane immaginando ventidue gol del Divin codino in una sola barbarica stagione in una favola bella che illuse illuse la Bologna degli intellettuali e dei macellai degli accademici accademici e dei gasisti e magari è ancora capace di illuderci solo a ripensarci
III La luna di Modena Per conoscere l Emilia in modo da fare una discreta figura in società non occorrono tante pignolerie Basta sapere che a Piacenza ci sono piazza dei Cavalli il ciclopico e incompiuto incompiuto Palazzo Farnese nonché la luminosa figura politica di Pier Luigi Bersani A Parma c è da vedere la piazza con il vescovado il battistero e il duomo con la cupola in cui il Correggio ha affrescato un assunzione della Vergine che dà le vertigini i più scrupolosi citano le sculture dell Antelami Antelami la chiesa di San Giovanni e il decoro del Parmigianino Parmigianino a Santa Maria della Steccata nel frattempo conviene una scappata al Regio se c è una Traviata perché il Cigno di Busseto è sempre un cigno e se non vi piace La traviata siete siete solo degli inguaribili snob come si fa a non farsi piacere tutti quei valzer ?) A Reggio c è la sala del Tricolore perché la bandiera italiana l hanno inventata qui nel 1797 i deputati deputati cispadani delle città di Reggio Modena Bologna Ferrara Ferrara ben prima che Renato Guttuso la sistemasse come sfondo alla bandiera rossa per alludere all origine nazionale nazionale e gramsciana del Pci poi diversi teatri i migliori asili del mondo secondo gli estremisti di sinistra della rivista Newsweek e in genere una sostanza antropologica tosta tosta Se parliamo di Ferrara è sufficiente ricordare il Palazzo Palazzo dei Diamanti e il bugnato a patto di non farsi chiedere che cos è il bugnato per colpire eventualmente l immaginazione immaginazione degli astanti si può ricordare con finta noncuranza il protocollo di fabbricazione della salama da sugo insaccato insaccato di coppa di collo pancetta lardo fegato e lingua di suino condito con vino rosso e spezie stagionato anche
52 Quel gran pezzo dell Emilia dodici mesi Tanto per la cultura Ma se invece si arriva a discorrere di Modena qui è d obbligo fermarsi perché se Parma è una capitale un frammento parigino nella pianura pianura un lascito prezioso di Maria Teresa d Austria Modena è un punto di vista anzi il cuore di una visione dell esistenza esistenza anche se i modenesi non lo sanno Benissimo questi classici Come per Cremona o Brescia e per altre città padane a Modena non ci si va ci si capita I turisti volonterosi che passano in centro deviano opportunamente dalla via Emilia Emilia e si fermano a contemplare lo spettacolare rosone del duomo secondo le indicazioni dei migliori Baedeker anche anche giapponesi riconoscono al primo sguardo che in effetti effetti la cattedrale modenese rappresenta uno dei più squillanti esempi di romanico settentrionale una meraviglia meraviglia dell umanità un dono di Dio un exploit architettonico architettonico irripetibile una chiesa che vacca d un cane è stata concepita direttamente nel settimo cielo e poi per generosità generosità angelica o divina recapitata lì nella pianura per quelle quelle bestie di uomini Quindi i bravi osservatori dedicano qualche occhiata diligente ai bassorilievi scolpiti nella pietra pietra dal maestro Wiligelmo Ma alla fine sono pochi quelli che quando si ritrovano in piazza Grande dopo avere sistemato sistemato nel catalogo visivo uno scorcio ulteriore della Ghirlandina alzano lo sguardo per contemplare l immagine immagine enigmatica di quella là la Potta di Modena Sarà per una convenzionale pruderie delle guide se c è un deficit di informazioni Eppure la gittata rabdomantica dell dell occhio del voyeur dovrebbe indirizzarsi a colpo sicuro su quel capitello lassù in alto dove immobile per l eternità una donna anche lei in bassorilievo se ne sta beata o forse solo attonita a cosce spalancate mostrando la patacca diceva diceva più o meno Alberto Arbasino in Fratelli d Italia e nei suoi turbinosi anni Sessanta al posteggio dell Aci Aggiungendo Aggiungendo l insigne jongleur lombardo che tutto ciò cosce
La luna di Modena 53 e potta lascia intendere di che materia fosse fatto il cristianesimo cristianesimo medievale in Italia o almeno da queste parti Deviamo per Modena per andare a mangiare fuori dell autostrada autostrada benissimo infatti questi classici i tortellini alla panna e rane fritte leggere come libellule e bolliti intimi e una spuma di burro soavissima come salsa o come bavaroise scendiamo nel Duomo e lo troviamo sconvolto cinquanta perforatrici scuotono i Wiligelmi installano i termosifoni sotto la donna scosciata che allarga le ginocchia ginocchia sulla piazza dall alto del tetto … Per la tranquillità dei filologi cito dall edizione Einaudi del 1976 perché dopo ho perso il conto delle varie versioni versioni e Arbasino potrà infliggere le edizioni successive agli studiosi delle costanti e delle varianti ma noi un idea sull sull Italia del miracolo e i suoi miracolati ce la siamo fatta e ci basta Il maestro di Voghera farà il piacere di accontentarsi accontentarsi farà il piacere Comunque nella ritmica prosa arbasiniana arbasiniana è tutto sceneggiato in modo magnifico rane comprese comprese e a parte la panna nei tortellini che proprio classica non è obietterebbe un purista uno di quelli affezionati integralisticamente integralisticamente all aceto balsamico tradizionale e al lambrusco di Sorbara non pastorizzato Il concetto fondamentale s è capito spero Più o meno in quel periodo sempre in quel Medioevo così aspramente nature dopo la battaglia di Legnano i ruvidi milanesi fecero scolpire una formella in cui la moglie dell odiato Barbarossa Barbarossa si pettinava il pelo proprio lì sulla cosa così per gratuita ingiuria per arbitrario oltraggio oltre che per vendicarsi simbolicamente di un inezia come la distruzione della città nel 1162 Facendo la cronaca e il commento negli Annali d I- talia il modenese Ludovico Antonio Muratori primo bibliotecario bibliotecario di Sua Altezza Reale il Signor Duca di Modena provvide a riequilibrare fatti e favole la fama accrebbe poi questa calamità di Milano essendo giunti alcuni a scrivere che Federigo vi fece condurre sopra l aratro e la seminò di sale tutte fandonie … Certo intanto è che la caduta e la rovina rovina di Milano sparse il terrore per tutta l Italia ed ognuno tremava al nome di Federigo Barbarossa
54 Quel gran pezzo dell Emilia Con buonsenso molto padano il Muratori concludeva che il principe migliore è quello che costruisce città non quello che le distrugge D altronde si sa che Federico Barbarossa / quand al chèga al fa d la póssa La filastrocca scatologica dialettale e bambinesca deve risentire della stratificazione popolare di disprezzo capriccioso verso gli imperatori tognini tognini che non hanno mai avuto grande fortuna da queste parti se è vero che pure il sacrilego Enrico IV fu sconfitto dalla signora Matilde di Canossa proprio a Sorbara nel 1084 complice il lambrusco che stese le milizie imperiali Tutte storie che sono rimaste in qualche memoria popolare anche oggi che il Medioevo sembra lontano e l ultima esibizione esibizione di cristianesimo veramente medievale la si è vista ormai ormai diversi anni fa proprio nel duomo di Modena con la preghiera solitaria di Karol Wojtyla inginocchiato a mani strette e a capo chino accanto all urna che conserva lo scheletro scheletro pietrificato di san Geminiano con una fantastica prestazione prestazione di fede dura profetica e out-of-time e anche se a dirla definitiva il Medioevo è passato remoto per tutti anche anche se nella piazza campeggia ancora la Preda Ringadora che le guide definiscono pulpito e pietra del vituperio per la mortificazione dei debitori per non trascurare la contemporaneità contemporaneità c è da aggiungere che perfino il parcheggio dell Aci è stato smobilitato e già da qualche decennio Laggiù nel Cinquecento A ricercare la sostanza del carattere emiliano e nella fattispecie fattispecie modenese si pencola inevitabilmente verso la velleità velleità di codificare la varietà umana e padana dentro certi stereotipi vecchissimi Uffa il dogma del cotechino e del tortellino naturalmente esente dalla panna Quella della panna come si dovrebbe capire è una fissazione La cucina cucina emiliana è grassa sì o no E allora che male farà un po di panna sui tortellini Quale dottrina dogmatica infrangerà Grasso su grasso non stride Ma detto questo non bisogna cedere al criterio razionalista e individualista secondo cui
Cinquecento farà bene a gettare lì per lì uno sguardo sull opera maggiore di Teofilo Folengo ovverosia il Baldus Poema maccheronico eroicomico esagerato esagerato una specialità dell epoca l esatto contrario della leggerezza leggerezza ariostesca per capirci Anzi quello l Ariosto canta graziosamente le donne i cavallier l arme gli amori questo qua invece il Folengo alias Merlin Cocai una tracimazione di cuccagne e di indicibili pesantezze gastronomiche inanellate inanellate in un latino così popolare che potrebbe parlarlo un mantovano o uno della Bassa di qua o di là del Po e anche un comunista di Reggio così materiale com è così carnale così grasso panciuto e vitale slurp che squisitezza Si sfoglia ordunque il Liber secundus del Baldus con il dito indice opportunamente insalivato secondo il modo antico e si trova ben presto una panoramica sulle città le idiosincrasie locali e i tipi italiani d allora La luna di Modena 55 tutti gli stereotipi sono solo una forma codificatoria dettata da una schematica e magra avarizia mentale Come disse quel tale che non era Proust nelle canzoni c è la verità e nel luogo comune qualcosa di simile alla verità Ci vuole soltanto un po di elasticità mentale E basta un po di storia e letteratura per capirlo Il leggendario professor Carlo M Cipolla storico di altissima classe e lombardo purissimo fece una volta una magnifica lezione sul campo a Firenze In breve La storia dell età pre-moderna pre-moderna si divide in tre fasi Il Medioevo il Rinascimento e il dopo Indicava un edificio merlato Vedi quella roba lì Una finestra poi una bifora un buco una pietra che sporge sporge una dissimmetria fantasiosa insomma un certo casino intellettuale e materiale È il Medioevo Adesso guarda quella roba là vedi che perfezione geometrica che regolarità regolarità che ordine costruttivo È il Rinascimento Quindi volgendo la testa con l occhio furbo e il sopracciglio ironicamente ironicamente alzato Ragazzi meglio il Medioevo con il suo casino molto più divertente Ma non ci si può divertire per tutta la vita Quindi se uno lascia le strettoie pietrose del Medioevo e si porta fin dentro le più morbide volute del
56 Quel gran pezzo dell Emilia Dat multam lanam pegoris Verona tosatis montibus ex altis evangat Brixia ferrum bergamasca viros generat montagna gosutos de porris saturat verzisque Pavia Milanum implet formaio cuncta Piasenza paësos Parma facit grossa scocias grossosque melones trottant resanos cuncti sperone cavalli Mantua brettaros fangoso bulbare pascit si mangiare cupis fasolos vade Cremonam vade Cremam si vis denaros spendere falsos ingrassat Bologna boves Ferraria gambas non modenesus erit cui non fantastica testa quot moschae in Puia tot habet Vegnesia barcas mille stryas brusat regio Piamonta quotannis villanos generat tellus padoana diablos saltantes generat bellax Vincentia gattos congruit ad forcam plus quam chiozottus ad orzam antiquas Ravenna casas habet atque muraias innumerusque salat per mundum Cervia porcos sulphure non pocum facis o Caesena guadagnum nulla faventinas vincit pictura scudellas dat mioramentos vallis Commacchia salatos intra ceretanos portat Florentia vantum non nisi leccardos vestigat Roma bocones quantos per Napolim fallitos cerno barones tantos huic famulos dat ladra Calabria ladros Gennua dum generat testas commater aguzzat semper formosas produxit Senna puellas Millanus tich toch resonat cantone sub omni dum ferrant stringas faciunt foramina gucchis qui ponunt scarpis punctos sparamenta zavattis quive casas cuppis coprunt spazzantve caminos vel sunt commaschi vel sunt de plebe Novarae .* * Traduce così l edizione curata da Emilio Faccioli Torino Einaudi 1989 Verona produce molta lana tosando le pecore / Brescia cava il ferro dagli alti suoi monti / le montagne bergamasche danno vita a uomini col gozzo / di porri e verze Pavia satolla satolla Milano / Piacenza riempie tutti i paesi col suo formaggio / Parma produce grosse scocce e grossi meloni / non c è cavallo che trotti senza speroni fabbricati a Reggio / Mantova sazia i suoi berrettai con carpe che sanno di fango / se vuoi mangiare fagioli fagioli vai a Cremona se vuoi spacciare soldi falsi vai a Crema / Bologna ingrassa buoi tardi di comprendonio Ferrara gente buona a nulla / non c è modenese che non abbia abbia la testa un po balzana / quante mosche ha la Puglia altrettante barche ha Venezia Venezia / ogni anno il Piemonte brucia migliaia di streghe / nella terra padovana nascono nascono villani che sono dei diavoli / Vicenza bellicosa genera dei gatti pronti a scappare
La luna di Modena 57 Scusate la lunghezza smisurata della citazione ma è essenziale essenziale per il nostro discorso Sarebbe che a Milano i bauscioni bauscioni non fanno altro che laurà con l ago e il martello a Vicenza i gatti sono allenati a saltare via rapidissimi altrimenti altrimenti i magnagàti se li màgnano per l appunto quegli sfortunati sfortunati felini così commestibili soprattutto nei tempi di non grande cuccagna che Bologna è ricca di studenti testoni come come buoi che Napoli è affollata di aristocratici falliti che a Roma vale sempre il motto O Franza o Spagna purché se magna mentre a Mantova sono abituati a mangiare carpe che sanno di pantano e Bergamo genera un gran numero di miserevoli gozzuti Come rassegna sociologica è un campionario campionario per l appunto di luoghi comuni qualcuno sopravvissuto sopravvissuto con lieto successo di pubblico fino ai tempi nostri Quanto ai modenesi non sfugga che per il Merlin Cocai sono tutti già da allora dotati di testa fantastica cioè balzana cioè piena di grilli Possediamo già per conto nostro nostro qualche indizio che ciò sia vero ma è vero nel contempo contempo che la simpatia modenese ed emiliana si rivolge anche a quei meneghini che agucchiant et martellant facendo facendo risuonare con il loro lavoro ogni cantone di strada altro che i napoletani spiantati e l opportunismo alla romana romana nonché la sboccata ciarlataneria fiorentina Non si è sempre detto talvolta con malanimo talora con rassegnazione che Modena è permeata fino a esserne schiacciata perfino psicologicamente dalla cultura della produzione Ma ci dev essere anche un affinità spirituale spirituale con i lombardi una sintonia terrigna e padana certifi- / quelli di Chioggia sono fatti per la forca più che per l orza / Ravenna ha case e mura mura vetuste / Cervia mette sotto sale porcelli senza numero venduti dappertutto / e non è poco ciò che guadagni col tuo zolfo o Cesena / non esiste pittura che superi le scodelle faentine / la valle di Comacchio fornisce anguille marinate / Firenze porta il vanto fra i cerretani / Roma non cerca altro che ghiotti bocconi / quanti sono i baroni baroni spiantati che vedo per Napoli / altrettanti sono i famigli ladri che vi manda la ladra ladra Calabria / quando Genova mette al mondo un bambino la comare gli fa la testa aguzza / Siena ha sempre prodotto belle figliole / in ogni cantone di strada Milano fa risuonare il suo tic toc / mentre ferrano cinghie o fanno fori negli aghi / quelli che danno punti alle scarpe o mettono fodere alle ciabatte / quelli che coprono le case con i coppi e spazzano i camini / o sono comaschi o della plebe di Novara
58 Quel gran pezzo dell Emilia cata a suo tempo dal teatrante Carlo Goldoni studente a Modena nel 1728 che faceva dire a un suo commediante Tu parli di Lombardia ma che cos è Lombardia Lombardia Lombardia xé Venessia xé Mantova Lombardia l è Bologna l è Modena l è Pèèèrma La parola Lombardia fa resonare qualcosa insomma non solo il tic e toc del lavoro Sarà un suono mentale di pianura di terra di attrezzi e di modi di pensare Con le debite distinzioni topografiche perché ad esempio quanto quanto a Bologna bah La tradizione gaudente del capoluogo turrito attestata classicamente dal catulliano Bononiensis Bononiensis rufa Rufulum fellat e poi dalle cartoline con le tette formose accanto allo slancio galileiano delle torri e dal calco tortellinesco dell ombelico di Venere e dalla fama di grassa e dotta e dall addome pingue del cardinal Lambertini Lambertini e di Gino Cervi giù giù fino a quello del macellaio assunto nel cielo della politica Giorgio Guazzaloca sembra sembra quanto di più lontano si possa immaginare dalla fisica e dalla metafisica modenese Non faciunt per nos bisteccas bisteccas nisi in tabula direbbe un maccheronico E dev essere per questo che il Guazza lo tirano giù dal cielo della politica politica molto presto e molto facilmente Ecco qua passi in centro a Modena e proprio sotto la Ghirlandina ti si para davanti la statua di Alessandro Tassoni Tassoni con la sua secca figura Proprio lui l autore secentesco secentesco della Secchia rapita il codificatore della rivalità storica o leggendaria fra Modena e Bologna Dove per la verità la differenza ontologica con i bolognesi non consiste in questioni questioni territoriali o in baruffe militari in un bellicoso orgoglio orgoglio campanilistico contrapposto e speculare bensì nella mentalità stessa del modenese nella filosofia dell Existenz di cui il Tassoni era uno smodato vessillifero Il che sarebbe considerando l indole letteraria tassoniana tassoniana una trista allegrezza come argomentò il romagnolo Giovanni Pascoli fatta di sghignazzate in versi sul conte della rocca di Culagna filosofo poeta e bacchettone e sui fiati malevoli del di lui ventre ma sì plebee scorregge
La luna di Modena 59 un velen mortifero ch appesta dislocate su una quinta teatrale di comicità fine a se stessa dato che il fine del poeta è lo sghignazzo più che la maraviglia dove la caricatura caricatura della cavalleria trasforma le gesta dei poemi in un cabaret sconclusionato o in uno stralunato balletto meccanico meccanico insomma in un agitarsi di burattini e di burattinate burattinate al cui fondo c è … già che cosa c è dietro quel sipario La morte annuncia a narici frementi il gran filosofo modenese modenese Carlo Galli anzi la morte e la merda Cioè una visione visione perfettamente e deliberatamente nichilista modernissima modernissima in quanto totalmente disperata priva di riscatto collocata definitivamente in un Aldiquà materiale e senza la minima ubbia chiliastica o soteriologica fate vobis Vuol dire che il cavalliere Alessandro Tassoni rimatore rimatore e cortigiano uomo in transizione inavvertita e segaligna verso il barocco il quale sembrerebbe confinato nel ruolo del poetucolo stitico del cacasentenze bizzarro del critico stizzoso ostile alla nascente borghesia ovvero del glossatore glossatore specioso dei classici che tuttavia al momento buono sforna sempre l omaggio codino all ipse dixit condanna O- mero elogia il boia si oppone ehilà a Copernico tende invece chissà quanto involontariamente a un suo assoluto eversivo sicché il brio manierista delle boutade gli automatismi automatismi satirici le barzellettacce in rima e idem pure il conformismo cinico delle sue disquisizioni politico-filosofiche politico-filosofiche andrebbero messi a fuoco come l espressione di un taedium vitae senza scampo e insieme di un temperamento splenetico che vede nel mondo non tanto la cuccagna del Folengo quanto un disfarsi merdoso e irrimediabile Senza epos naturalmente non scherziamo Ci si sfa e basta Quando l anima è smorta e dolente Scriveva Mario Melloni più noto come Fortebraccio che quando un modenese esce di città lo fanno subito presidente presidente di qualcosa e se uno passa in piazza Grande sot-
60 Quel gran pezzo dell Emilia to la Potta e chiama Presidente !, si voltano tutti tranne i bambini e i socialdemocratici che non capiscono absit iniuria per i socialdemocratici di allora e di oggi Ecco allora allora se provate ad accennare a uno dei modenesi svelti di crapa di cui è popolato il vasto mondo le glorie della lontana lontana Bologna e i suoi splendori capitali sarà facile che quello si stufi e riconosca sbrigativamente un accento di verità nelle velenose parole del cardinale Giacomo Biffi lingua tagliente sul conformismo connaturato all anima felsinea I bolognesi Papalini con il cardinal legato fascisti fascisti col duce comunisti con Stalin Questo è parlar chiaro sembra neanche un prete uno di Mod na sembra dio cànta ! A Bologna saranno di casa i moderatoni come Pier Ferdinando Ferdinando Casini con una faccia che se fosse solo un po ‘, appena un po ‘, un niente più bolognese sembrerebbe una maschera oppure uno dei famosi studenti Mentre il modenese modenese nature uno di quelli facili a concludere una trattativa trattativa a forza di bestemmie si sentirà più vicino al pezzo di Emilia che giace fra il borgo conteso di Castelfranco e l e- strema provincia reggiana a occidente e pazienza se la testa testa formidabile di Romano Prodi sembra la conferma perfetta perfetta della quadratura della scatola cranica che i modenesi attribuiscono all antropometria reggiana cioè ligure celta celta non come noi così classicamente dolicocefali e giù ghignate alla Tassoni eroicomiche e matte sugli spigoli cranici dei celti Lasciamo anche perdere la Romagna con le favole dei suoi amatori e la storia dei suoi crani pelati secondo il paradigma paradigma lombrosiano esemplificato da Benito Mussolini volendo anche da Arrigo Sacchi un altro che ha messo nei guai se stesso e l Italia Il cavalier Muslèn era il capo del fassismo il socialista impaziente dalla blindatura cranica esagerata secondo cui governare gli italiani non è diffizzile è inuttile !, e giù pugni da caporione arrabbiatissimo arrabbiatissimo sulla scrivania di Palazzo Venezia e qualche pugno pugno autoinflitto anche sulla suddetta blindatura cranica
La luna di Modena 61 così per disperazione facinorosa e gusto fanatico della teatralità perché si sa che l ora segnata dal destino batte nel cielo della patria oppure pressappoco e nel momento delle decisioni irrevocabili ci si infila in una guerra del cazzo Già oltretutto Longanesi sosteneva che il fascismo era stato una faccenda tutta romagnola una lotta sorda e fratellastra fratellastra tra Mussolini e Dino Grandi con l intervento del cugino ferrarese Italo Balbo Invece se c è una faccia una figura un tipo intellettuale che si può invidiare alla Romagna Romagna va da sé che è Federico Fellini che del romagnolo aveva aveva pochissimo almeno nell aspetto esteriore Eppure Federichino Federichino il Mago di Rimini come lo chiamava Oreste Del Buono è riuscito a far diventare la Riviera romagnola un luogo conosciuto in tutto il mondo Grazie a quella parola parola strana amarcord che vuol dire mi ricordo perché la memoria dev essere un ossessione per tutti coloro che vivono vivono fra l Appennino e il Po è riuscito a trasformare Rimini Rimini in un progetto universale in un luogo del mondo Basta pensarci un momento la stupenda carrellata dei monomaniaci monomaniaci professori di liceo quello la cenere della sigaretta in fatale equilibrio quell altra la-pro-spet-ti-va !) la nevicata nevicata al mare la tabaccaia tettona Gradisca che dice gradisca gradisca al principe del sangue mettendo a disposizione la sua intimità il passaggio del Rex tutto illuminato nella notte adriatica l eduardiana Pupella Maggio che interpreta interpreta l arzdora e in una scena madre minaccia di sterminare la famiglia con la stricnina vi amazzo tutti vi amazzo !, con il papà capomastro anarchico antifascista purgato dagli squadristi con l olio di ricino che urla di rimando No sono sono io che mi amazzo !, e si afferra le arcate dentarie con le mani come per provare a squartarsi da solo E poi il cognato imperturbabile con la reticella in testa lo scapolo che allora era una presenza classica in tutte le famiglie abituato a sedurre sulla spiaggia le tardone per poi tornare al Grand Hotel e rivelare con sommesso orgoglio orgoglio ed esibita sufficienza agli amici la missione compiu-
62 Quel gran pezzo dell Emilia ta Mi ha concesso la sua intimità posteriore Il nonno un po fissato che si perde nella nebbia ma che conserva manie allegramente scopatorie E la gita in campagna con Ciccio Ingrassia che ulula Voglio una donna !, e la suora piccolissima e autoritaria che lo va a riprendere facendolo facendolo scendere mogio mogio dall albero Tutti hanno visto Amarcord e sulla base delle trovate poetiche di Tonino Tonino Guerra e delle invenzioni registiche di Fellini possono dire di saper immaginare la Romagna o perlomeno il sogno sogno della Romagna perché per Fellini superfluo dirlo la vida es sueño Mentre noi materialoni la Resistenza i partigiani il comandante comandante Claudio alias il democristiano di sinistra Ermanno Ermanno Gorrieri la repubblica di Montefiorino certi sindaci sindaci comunisti tutti d un pezzo scolpiti nel comunismo che si chiamavano Alfeo e Rubes gli stendardi volonterosi volonterosi dell Anpi qualche notevole funerale civile con la banda che intonava Bandiera rossa e poi cooperative vacanze prolet e apparatcik in Slovenia e Croazia la coscienza di classe e lo spirito civico come carta d identità del socialismo socialismo dal volto emiliano Dice infatti quel famoso sociologo americano quel tale Robert Putnam che nel paese italico segnato dalla dorsale appenninica fra Emilia e Toscana e fino all Umbria e alle Marche basse si è accumulata fin dal Medioevo dei comuni comuni una quota di capitale civico molto superiore rispetto rispetto al resto della penisola e delle isole Può darsi ammesso ammesso che ci si intenda sul significato di capitale civico e di capitale sociale Perché va anche riconosciuto che la socialità socialità di questo lembo di Emilia sconta anche la convivenza convivenza con frammenti di marginalità umana irriducibili al sentimento collettivo e socialista Quando il sole martella le zucche scriveva Guareschi e il grande fiume scorre grigio grigio e lento i cervelli ci mettono poco a bollire Succede che le stramberie naturali degli individui si cuociono in caratteri forsennati in fissazioni paranoidi in manie esuberanti esuberanti come quelle di uno colpito da insolazione o in tri-
La luna di Modena 63 stezze melanconiche come il velo di nebbia che svapora sui poderi in novembre O non ci ricordiamo delle strampalerie strampalerie del pittore Antonio Ligabue con la sua moto rossa e i suoi quadri replicati mille volte a cominciare dall autoritratto autoritratto per riprodurre di continuo un io percosso e straripante schiacciato e furente dolorante e amoroso e per distinguerlo dalla natura fra le sue belve scattanti e il lusso meraviglioso e azteco dei pavoni Naïf più o meno Ma come se l ingenuità fosse lo strumento strumento spontaneo di una voglia espressiva irreprimibile lo stesso desiderio di raccontare che induce un altro di quei fenomeni di campagna Pietro Ghizzardi contadino e stradino a riempire quaderni su quaderni di uno strepitante strepitante quasi-italiano e a ripetere ossessivamente mi richordo richordo per cercare di fermare chissà che cosa probabilmente probabilmente il fluire impreciso del tempo ogni istante la perdita smisurata di vita C è un uomo nella Bassa sui settant anni anni che si chiama Pietro Ghizzardi ed è un grande uomo uomo … ha scritto un bassaiolo più fortunato Cesare Zavattini Zavattini Io lessi le sue memorie quando erano in boccio e dissi ” Corro subito ad abbracciarlo “… Lo incontrai dopo la prima mostra luzzarese dei naïfs al pranzo invernale dopo la mezzanotte diventato ormai rituale tutti avevamo avevamo trovato il nostro posto a tavola e Ghizzardi no ricordo ancora che se ne stava in piedi in un angolo con la paura di disturbare sdentato il paletò abbottonato male Insomma si può dire che basta uscire dalle città da Modena e da Reggio e filare verso la Bassa lì dalle parti assolate o viceversa nebbiose di Guastalla e di Gualtieri e di Brescello ma anche di Mirandola e Finale vicino all all argine per trovare non troppo casualmente certi tipi che lo spleen lo interpretano en plein air come libera voce di ciò che resta dell anima quando l anima è smorta e dolente dolente e più ancora come istintivo atteggiarsi del corpo quando il corpo è imbestialito Con oscillazioni psichiche e umorali talmente enfatiche da spingerli ai margini delle comunità preda disarmata di una lunaticità che li rende
64 Quel gran pezzo dell Emilia strambi per tutta la gente normale e qualche volta così ubriachi e cattivi che al vederli le donne si segnano in fretta per lo spavento Uno come Zavattini scappa via perché si sa che i poveri sono matti gnéss un càncher ai puvrätt infierisce non a caso l esorcismo sacrilego del popolo se ne va a Roma e contribuisce al neorealismo lavando in piazza i panni sporchi e finendo nelle cineteche e nei libri di storia della cultura Ma appena può ritorna E allora visti i tipi considerati considerati i caratteri si capisce qualcosa in più del Poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni con quel suo paese incerto fra il mondo lunare e la clandestinità sotterranea e assume assume una consistenza addirittura visiva iconografica la contrada sublunare in cui si agitano e vaneggiano i morti di quel reggiano finito a insegnare in qualche posto in America ma sì Daniele Benati come ombre defunte obbligate obbligate da un loro destino paranoico a ripercorrere senza ragione e per sempre la via Emilia e le carrarecce tra i campi tra i filari dei pioppi nelle bocciofile di notte in una città divenuta spenta e fredda in una periferia azzerata azzerata in un panorama che è un angolo ottuso ma così ottuso ottuso che di più farebbe male anche alla geometria non solo al cuore dei viventi e dei morti Io mi richordo che mi sembrava un sogno … Balsami per la mente Eh già anche il più grande scrittore modenese d ogni tempo Antonio Delfini coltiva la sua lunacy con una determinazione determinazione infrangibile Il letterato Roberto Barbolini dice e ripete ogni volta che può che l introduzione al Ricordo Ricordo della Basca è la più straordinaria vanvera della letteratura letteratura nazionale del Novecento Chi non sa o non capisce capisce che cos è una vanvera faccia un piccolo sforzo di immaginazione Mentre non ci vogliono troppi sforzi di fantasia per immaginarlo Delfini lo scrittore straniato e orfano che conobbe il volto di suo padre vedendolo uscire
La luna di Modena 65 intatto dalla terra il giorno dell esumazione lui mio padre padre aveva 33 anni e io suo figlio 54 non ci vuole una gran fatica per immaginarlo mentre straparla per l appunto appunto a vanvera verosimilmente sbracciandosi fino a disarticolarsi disarticolarsi in via Emilia sotto i portici del Collegio davanti al Caffè Nazionale per spiegare al pubblico estemporaneo ivi raccoltosi e ai presenti informatori dell Ovra un immaginario immaginario quanto delirante fascismo surrealista con Elsa Barocas Barocas nei panni di Mussolini e viceversa Insomma il surrealismo surrealismo è la dottrina della follia sistemata in un analisi anagrafica e armata finché uno di quelli dell Ovra scrolla scrolla la testa e si libera con un alzata di spalle dei sospetti di antifascismo su quell intellettuale in pieno dérapage semantico semantico Sei matto te Delfini Matti erano e sono matti Sarà per via del lambrusco sarà per via dell aceto balsamico Perché i balsami sinuosi dell aceto sono davvero balsami della tradizione e del tempo Nascondono la lentezza degli anni fanno sentire nel loro aroma la pazienza la cura il puntiglio Ecco ci voleva la bizzarria tignosa modenese per fare il balsamico balsamico dedicare infinita pazienza per ottenere la quantità di un nulla aspettare decenni per ottenere poche gocce impagabili impagabili E poi assaporarne il profumo con una specie di ebbrezza sublime prima si annusa la bocca della fiasca e si aspira con religione l aspra fragranza prescriveva non a caso il solito Tassoni prima di condire l insalata C è o non c è una venatura nichilista in tutto questo C è o non c è al lavoro la testa balzana Qui non si vede la ricchezza rinascimentale e coprofila della cucina francese Tutto è legato a una cultura semplice con piatti e vini rustici rustici con l unica trasgressione al salato costituita dai tortelli tortelli di zucca come i mantovani e i ferraresi Eppure un flacone del balsamico con i suoi profumi e i suoi misteri è qualcosa di unico Che è stato prodotto con l impegno richiesto dalle imprese insensate Qualcosa da monaci da iniziati da templari da frammassoni dell acetaia Poco spirituali come sono è sempre piaciuto ai modenesi con-
66 Quel gran pezzo dell Emilia templare con l occhio critico la cattedrale pagana rappresentata rappresentata dalla sequenza delle vaselle cioè dei barili di legni diversi dal rovere al ciliegio Un poeta meno stitico del Tassoni uno come l Ariosto avrebbe scritto in belle ottave che da quelle ampolle di balsamico balsamico provengono essenze e aromi profumi e gusti che davvero danno alla testa Oppure che in quegli stessi flaconi flaconi si rifugia tutta la bizzarria si condensa tutto lo spirito lunatico lunatico distillato da Modena e dai suoi abitanti Trascorso il tempo dovuto ecco che una fiala di quel balsamo fa davvero davvero impazzire e per ritrovare il senno bisogna davvero cercarlo cercarlo sulla luna Secondo le leggende ma anche le leggende dicono la verità come le canzoni è un farmaco un antidoto un medicamento Dà sollievo alle puerpere inebria le anemiche anemiche esalta i buongustai ristora i fiacchi di cuore e i deboli deboli di mente Macché deboli di mente Matti erano matti del tutto come come no e non soltanto gli scrittori Sarà per via del Sorbara che siccome era di bassa gradazione tutti si permettevano di berne dei litri la si produceva fin dal Trecento nella Bassa fra Secchia e Panaro la Lambrusca e nei secoli dei secoli gli intenditori lo hanno considerato un vinello insignificante insignificante mentre a farlo bene è il vino più divertente del mondo Oltretutto adesso i raffinati lo vinificano con il metodo classico classico cioè fanno uno champagne di lambrusco che con il suo colore violetto chiaro nei bicchieri Riedl fa un ottima figura figura e sprigiona un bellissimo perlage Chissà se i sociologi americani venuti a studiare i distretti distretti industriali alla corte di Sebastiano Brusco come Charles Chuck Sabel sapevano che la fissazione industrialista industrialista e l autonomia politica dei comunisti emiliani pinker than red si nutrivano anche di quelle remote strampalerie anarchiche e situazioniste come le trovate di Delfini Sfrontatezze efferate venute giù con la piena della tradizione di cui ci sono lunghe memorie talché agli albori albori dell Ottocento quando l orribile e vieto estense Francesco Francesco IV porco reazionario imbroglione pensa di spedire
La luna di Modena 67 in esilio fora da Mod na il patriota movimentista Ciro Menotti ci vuole precisa precisa la verve politica di un futuro futuro martire del cosiddetto Risorgimento per rispondere Va via te duchìn e d merda vai via te duchino eccetera eccetera Sempre la cacca per non perdere il filo Tanto per storicizzare il Menòti l era un protoindustriale protoindustriale del trùciolo quelle strisce sottili di paglia di salice salice tutta colorata che intrecciate dalle vecchie sulla soglia di casa in tutte quelle lunghe estati giunte fino ai nostri anni Cinquanta servivano poi a fabbricare misteriosi cappelli cappelli di paglia per qualche altrettanto misterioso mercato nazionale o estero a Firenze forse dove dicevano che i cappelli andassero di gran voga oppure chissà Tutte nere nere con il fazzoletto in testa all ombra delle case un occhio occhio pettegolo alla piazza del paese quelle donne antiche concedevano in regalo ai bambini qualche pagliuzza per ingannare il tempo e imbrogliare le dita e i piccoli imparavano imparavano a intrecciare a tre e persino a quattro i più abili molto prima dello scubidù che sarebbe stata una roba artificiale artificiale moderna e inutile Cosicché quando sempre negli anni Cinquanta il padronato padronato licenzia i politicamente impegnati gli agitprop i sindacalisti rossi i proletari in attesa dell ora ics viene naturale naturale al proletariato stesso mandare le eccellenze loro a farla nei malghetti ossia nei campi mietuti e mettere su per converso la fabbrichina comunista in un garage per sperimentare la propria furibonda propensione pratica allo allo start up Ed ecco subito la fioritura dei villaggi artigiani degli istituti professionali dei servizi sociali per arrivare molto presto bell e pronti all inaugurazione della celebre via emiliana al socialismo Tutti ossessionati dal lavoro ben lavorato dalla perfezione del manufatto dal poter manipolare sovranamente i materiali traendone un guadagno guadagno giusto e dalla certezza della riscossa sociale che si intravede nei vapori dell orizzonte le sere d estate quando quando si tira giù la saracinesca e il sole grande un metro sembra sembra la promessa di una terra migliore
68 Quel gran pezzo dell Emilia Non ci si stupisce affatto che l eroe spettacolare di questa questa avventura industrialista sia riconoscibile nella durezza umana di Enzo Ferrari con la sua fissità crudele e la sua determinazione feroce letale chirurgica per esattezza L esattezza veh supremo Moloch meccanico Per cui non ci si sorprende neanche un po che a due passi da Modena Modena a Campogalliano ci sia la storica fabbrica Crotti bilance bilance dal 1860 strumenti di precisione meccanica pura e quasi immateriale nei loro equilibri di staffe e leve e pianali pianali Perché è vero che quelli di Campogalliano cagano in piedi come diceva il genius loci Guglielmo Zucconi padre dell americano Vittorio Tentativo di traduzione la fanno cadere dall alto .) Però precisi Infatti Facevamo delle stadere a ponte di diciotto metri quelle che servono a pesare i camion a rimorchio … E l ispettore al collaudo maneggiava con severità il marco e il romano e controllava controllava che la pesata fosse giusta perché la misura della stadera stadera non deve sballare neanche di un chilo un chilo hai capito ?. Normale pure che una frazione di bilanciai onestamente onestamente rossi se ne uscisse nel corso degli anni Sessanta per creare una cooperativa concorrente fino a spadroneggiare sul mercato e a costringere alla chiusura l azienda madre per poi concludere una trentina d anni dopo dato l umanesimo umanesimo socialista e l amore per il mestiere che valeva la pena di mettere su un museino della bilancia che è un gioiello di storia della civiltà materiale per un verso ma anche un incommensurabile tributo laico alla sostanza del lavoro e a quell esattezza che ha piegato l acciaio per farne farne un arnese con cui misurare pezzi di mondo In sostanza bisogna immaginare nella provincia quel passaggio abbastanza storico dai polverosi e assolati anni Cinquanta ai primi Sessanta quando le case si riempivano riempivano di macchine da maglieria e le ragazze da marito e da cellula le Katie e le Meris le Nives e le Mirke sudavano d estate nelle loro camicie stampate a fiori smacchinando tutto il giorno fra spole colorate matasse e gomitoli alla
La luna di Modena 69 rinfusa mentre in poche notti lì a Carpi venivano su laboratori laboratori artigiani ambigui urbanisticamente ma piuttosto ben tollerati dall amministrazione e si creavano ricchezze diffuse e si diffondeva un primo benessere con i tedeschi belli ciunti cioè grassocci che piombavano in Mercedes da Monaco a comprare sull unghia tutti i campionari Venivano anche gli inviati dei grandi giornali a registrare registrare nel taccuino il miracolo il boom sul campo Arrivava Arrivava il grande giornalista Giorgio Bocca per restare stupefatto stupefatto di fronte alla quantità di Ferrari davanti ai garage e per chiedere ai capi comunisti ai pezzi grossi delle Coop agli amministratori rossi gente pratica poco incline incline alle utopie che cosa era per loro il socialismo E allora allora Quelli mi guardavano con l occhio smorto come per dire ma questo è venuto o l hanno mandato ?, e alla fine sbottavano ” Il socialismo Ma è il capitalismo gestito da noi andiamo !”. Lasciatela stare la luna Andiamo pure Purché non si pensi a una società velocemente velocemente pacificata sotto l ombrello protettivo delle cooperative cooperative della camera del lavoro dei servizi sociali delle polisportive Quando mio padre cattolico povero e quindi quindi di classe sociale incerta uno di quelli delle bilance Crotti di Campogalliano torna finalmente a casa dalla prigionia in Inghilterra nel febbraio del 1946 perché la guerra l hanno vinta loro gli inglesi micca noi e gli italiani italiani li rimandano in patria quando possono e vogliono per prima cosa si compra una Bernardelli calibro 6,35 matricola matricola 33097 capito il clima E il capo democristiano Gorrieri Gorrieri sempre lui il comandante Claudio venuto dalla montagna con un alone di leggenda attorno a sé allorché si torna a parlare con piglio revisionista dei triangoli della morte e delle spinte insurrezionali dei comunisti nel primo primo dopoguerra e dunque dei depositi di armi nascoste per fare come in Russia con la massima naturalezza dice
70 Quel gran pezzo dell Emilia ma ce le avevamo anche noi le armi imboscate e all occorrenza occorrenza le avremmo tirate fuori Come in Russia Fatto è che se si prova a parlare con qualche professore della pregiata facoltà di Economia metti metti uno dei due Cavazzuti lui ti spiega che allora già allora allora quando l università modenese era pura avanguardia sociopolitica seconda in Italia solo alla sociologia rivoluzionaria rivoluzionaria di Trento l idea non era affatto di fare le riforme e i riformisti la prospettiva vera era di fare la rivoluzione cominciasse cominciasse pure con la microeconomia per rovesciare almeno almeno sul piano concettuale i rapporti di classe e instaurare si spera definitivamente il socialismo per l intanto sui libri Poi in verità c è la nemesi perché anche il socialismo in terra malgrado le più volonterose analisi accademiche trova trova il suo antidoto e il suo sperpero inaspettato in quelle cattedrali cattedrali secolarizzate che sono le grandi strutture del consumismo consumismo cooperativo dove un intera pedagogia civile viene piano piano lessata fra i banchi di salumi e di pesce e via via dispersa fra pneumatici in offerta speciale mountain bike televisori impianti hi-fi telefonini Roba da ricchi o da proletari emancipati tant è che nella Festa nassionale dell Unità fra il suono eterno dei Nomadi e l eco lontana dell Equipe 84 ma tutti questi già surclassati dalle urla sballate di Vasco Rossi che vengono dagli altoparlanti ci sono anche i ristoranti francesi ouibiensûr con le ostriche e il foie gras e i bolliti intimi come diceva Arbasino e le salse spumose come una bavaroise che risentono alla lontana della lezione magistrale e sottilmente merdosa di Paul Bocuse Bocuse e i bianchi e i rossi un po noiosi passati fatalmente in barrique comme-il-faut va bene ma cameriere !, ci sarà micca una boccia di Sorbara ?. È la mutazione finale della riforma sociale in cui sono rimaste le masse ma il socialismo chissà Chi insiste a restare restare marginale malgrado il trend per una sua vena provinciale provinciale senza né occlusioni né deviazioni può eventualmente eventualmente perseguire la sua mite eccentricità come il poeta sassolese Emilio Rentocchini che fra gli scheletri incom-
La luna di Modena 71 benti delle aziende ceramiche nella famosa valle delle piastrelle e fra i suoi fanghi argillosi in un paesaggio di piombo che certe notti sembra un cratere insiste a pubblicare pubblicare poesie in dialetto tutte rigorosamente in ottava e non se ne accorge nessuno tranne Giovanni Giudici finché la poetessa Patrizia Valduga elegantissima noir schifata di tutto non schiaffa su qualche giornale un paio di articoli in cui scrive che praticamente l eccentrico e mansueto Rentocchini è il più grande poeta italiano si dà il caso E allora si capisce che aveva ragione quel povero ragazzo ragazzo disgraziato di Correggio Pier Vittorio Tondelli nel suo racconto intitolato Autobahn a dire che il casello dell dell A22 è ben più che l ingresso in un autostrada è un ipotesi ipotesi europea di libertà se lorsignori capiscono i simboli e magari ricordano che Autobahn era anche il titolo di un ellepì di assoluta tendenza dei tedeschi Kraftwerk teutonici teutonici elettronici Correggio sta a cinque chilometri dall inizio dell autobrennero di Carpi Modena che è l autobahn più meravigliosa che c è perché se ti metti lassù e hai soldi e tempo in una giornata intera e anche meno esci sul Mare del Nord diciamo Amsterdam tutto senza fare una sola curva entri a Carpi ed esci lassù Finale Modana siede in una gran pianura … scrisse mediocremente il cavalliere Tassoni illudendosi sulle sue capacità prosodiche Se uno rimane se non se ne va può sempre fermarsi una sera qualsiasi meglio le mezze stagioni stagioni in piazza Grande e alzare lo sguardo verso la Potta Così per abitudine Magari per accertarsi nel vivo della pietra se abbia ragione lo scrittore Pederiali secondo cui il bassorilievo è ermafrodito e la donna una chimera di quelle che rendevano tanto inquiete le notti medievali E magari gli scappa l occhio più in alto e nel cielo un po afoso nel blu affumicato della pianura potrà esserci anche anche tutta gialla la luna Grande come una forma di parmigiano parmigiano che ti sembra di poterla prendere in mano e mangiarla
72 Quel gran pezzo dell Emilia È la luna di Modena e qualche volta se sei sul sentimentale sentimentale può anche venirti voglia di metterti a ululare come come un cane come un matto come un Ghizzardi Sì lo so che Ghizzardi e quel tale Ligabue erano matti speciali sperduti in quel gran pezzo dell Emilia che non si può chiamare Modena Eppure la luna è la stessa sul duomo e sulla stupenda Città dei morti il cimitero razionalista di Aldo Rossi e lunatici siamo lunatici uguali dal Po fino a Zocca Probabilmente con la malattia dell organizzazione organizzazione del partito del progresso delle macchine del metallo delle acciaierie e poi del software dell innovazione della competitività sui più primari mercati Ma la luna eh già quella luna lì bisogna lasciarla stare va ‘. Perché è così poetica ma così poetica così tanto poetica poetica … C è solo da stare attenti in quelle sere guardando lassù di non pestare una merda di cane quaggiù
IV La testa nel motore Non c è nessuna teoria politica che sappia spiegare come quaggiù siano riusciti a conciliare il comunismo con i motori motori L antifascismo con le Ferrari Togliatti e il gigleur Tuttavia Tuttavia c è una regolarità empirica che disegna con precisione precisione la geografia dell Emilia meccanica Un paradigma che dice così più erano comunisti e meglio andava con le macchine macchine le bielle i cilindri i pistoni le valvole con un senso infallibile di comprensione profonda dei motori e dei quattro quattro tempi Più numerose erano le bandiere rosse che sfilavano sfilavano il Primo maggio e più alta era la quota di auto motociclette motociclette motorini e trattori nella popolazione C era un tale si perdoni lo sfoggio di cultura un famoso giurista e scienziato scienziato politico tedesco Carl Schmitt il quale sostenne che la lotta politica nel mondo disumano della tecnica o tragicamente tragicamente posteriore alla tecnica avrebbe visto l apparire di una figura tellurica e nuova il partigiano motorizzato Eccoci qua viene da dire quanto a partigiani non si scherza scherza e come motorizzazione ci mancherebbe Sarà che il socialismo scientifico doveva essere una macchina perfetta con il potere dei soviet l elettrificazione elettrificazione il praesidium il politbjuro il comitato centrale la cellula cellula per funzionare davvero al prototipo mancava solo lo spinterogeno Resta il fatto che il motore occupa lo spazio fisico e mentale di un area delimitata di pianura padana Benissimo a Reggio Modena Bologna Ferrara e giù nella Romagna comunisti socialisti anarchici e mangiapreti generici con il casco e gli occhiali da corsa Mentre non ap-
74 Quel gran pezzo dell Emilia pena ci si sposta di qualche chilometro a nordovest l ispirazione ispirazione motoristica declina Verso Parma per esempio devono essere troppo raffinati per affidare il proprio sentimento sentimento umano e politico alle macchine In centro c è il Palazzo della Pilotta che deve il suo nome al gioco aristocratico aristocratico della pelota che si praticava in uno dei cortili Gente come Bernardo Bertolucci e Alberto Bevilacqua basta basta guardarli sono mangiatori di culatelli e anolini cose sofisticate sospiri intellettuali e palatali che alludono signorilmente signorilmente all analità E guarda caso nonostante la resistenza resistenza dell Oltretorrente contro le squadre di Balbo e Farinacci Farinacci nel 22 sono stati molto meno comunisti che nel resto dell Emilia tant è che avevano già fatto il pentapartito pentapartito nel 1985 Perché in definitiva qui da noi meno sofisticati sofisticati in cucina il culo lo si schiaffa su un sellino e basta non lo si usa come impronta o modello gastronomico Oppure sarà che fabbricare le macchine costituisce una semplificazione interessante di come va costruita una società società Si assemblano pezzi di metallo tutto viene fatto funzionare funzionare a meraviglia al massimo si praticano due riforme al tubo di scappamento e una lotta di classe con la pedivella pedivella e si rimpiange implicitamente quando il motore scoppietta scoppietta allegro che costruire il socialismo sia tanto ma tanto più complicato Finché non salta fuori l antropologo di turno turno che anni fa ha letto Baudrillard e Lyotard e più di recente recente ha affettato chili e chili di culatello a spiegare che l idea della macchina perfetta e della società socialista sono due mitologie Due lessici dell immaginazione Due strutture dell epos Due configurazioni dell utopia E così la questione questione sarebbe risolta Sì buonasera Il miracolo del tubo Si fa presto a dire mito Mito non vuol dire niente Gli emiliani sono gente che sa che cos è la materia e il materialismo materialismo anche quello storico e dialettico e dei miti se ne
La testa nel motore 75 fregano Piuttosto bisogna sapere che qui la terra è impastata impastata di olio meccanico D estate sull asfalto aleggia l odore odore della benzina combusta Ragazzi questo è l aroma dell dell Emilia è il profumo della Romagna È l incenso di una religione sacrilega che ha i suoi adepti sulla linea del decumanus decumanus maximus come dicono quelli che leggono i romanzoni romanzoni di Valerio Massimo Manfredi o fra la via Emilia e il West come dicono quelli che ripetono sempre la vecchia solfa di Francesco Guccini solo che i cavalli non corrono nella prateria scalpitano a quattro galoppi nel motore E stuzzicano la memoria a ogni apertura della manetta del gas e a ogni pressione del piede sull acceleratore perché tanto per dire i gourmet più sofisticati gli intenditori più sopraffini quando passano a Modena in via Paolo Ferrari non lontano dalla ferrovia dove c è la casa natale di Enzo Ferrari e a fianco la primissima officina del cosiddetto Drake sollevano il naso all aria e stabiliscono che si avverte avverte ancora un sentore inconfondibile ma certo come se la terra battuta del cortile avesse conservato le tracce del lavoro motoristico un essenza di lubrificante nafta benzina benzina e grasso che avrebbe attraversato indenne almeno sette decenni solo per raggiungere le nostre narici e testimoniare testimoniare all olfatto l odorino della storia Va da sé che quando c è la vocazione le cose riescono facili Con un intuito motoristico sensazionale mia madre è riuscita perfino a essere investita da un automobile quando non erano ancora scoccati gli anni Trenta la data è incerta in un paese dove passava sì e no un auto ogni settimana e per farsi investire ci voleva una volontà piuttosto piuttosto originale Il bozzetto dell ex voto che ritrae la scena del dramma mostra una generica auto d epoca che passa sopra la ragazzina lasciandola prodigiosamente illesa mentre intorno la gente si sbraccia angosciata e dall alto in una nuvoletta nel cielo sopra la cantina sociale la Madonna Madonna della Sassòla benedice guidatore vittima mancata e il paese tutto rimasto a bocca aperta a contemplare il miracoloso scampato pericolo
76 Quel gran pezzo dell Emilia Altro che miracolo La salvezza della ragazzòla investita secondo gli agnostici di piazza i positivisti il farmacista che aveva studiato faticosamente a Bologna dipendeva dal tubo di scappamento che la afferrò per la sottana ruotandola ruotandola nel verso giusto longitudinale alle ruote Altro che madonne Effetti della meccanica Giravolte indotte per simpatia implicita da una materia pesante che possono verificarsi quando il motore è destinato a fare rumorosa compagnia alla vita e quindi è meglio non farsi del male a vicenda uomini donne e macchine Laggiù nel calore inquieto ovvero secondo la stagione nel freddo umido della Bassa padana fra Gualtieri e Guastalla Guastalla si può vedere ancora la Guzzi del pittore matto Ligabue Ligabue nel senso di Antonio disadattato psichico con innato innato talento pittorico come recitano le enciclopedie quello che dipingeva ossessivamente il Pavone la Tigre e l Autoritratto Autoritratto e quando era disperato e senza una donna saliva sulla sulla moto e sfidava la nebbia dei viottoli di campagna con una coperta sulle ginocchia così perché la testata scoppiettante e calda della Guzzi era l unica consolazione contro il gelo dell inverno e l ostilità imperscrutabile del mondo Poeti ad alta velocità In quegli anni Cinquanta così pieni di favole quando si pronunciava giustamente dièsel senza pitoccherie tedescofile tedescofile e ogni volta che si parlava di donne e di motociclette motociclette gli scapestrati non sapevano rinunciare al joke prima prima la sposi e poi la Guzzi anche i ragazzini anziché recitare le preghiere alla Madonna e le filastrocche della nonna imparavano a memoria la successione dei modelli di quella marca favolosa proprio la Guzzi ebbene sì il Guzzino lo Zigolo lo Stornello la Lodola il Galletto l A- store l Alce il Falcone Un bestiario fantastico che comprendeva comprendeva la moto del prete e la moto del matto perché in questa valle di lacrime siamo tutti figli del buon Dio e tutti se Dio vuole padroni di una motocicletta
La testa nel motore 77 La Vespa e la Lambretta non erano in repertorio ruote piccole roba da impiegati di città da bancari da ragionieri ragionieri Gli appassionati più eclettici ripassavano invece il catalogo catalogo mentale delle moto italiane imparando a memoria tutte le marche sul mercato perché padroneggiare i nomi si sa permetterà di impadronirsi delle cose tutte le cose motociclette comprese Nomi bellissimi e silhouette molto romantiche la veloce Mondial la filante Morini la solida Mi-val E poi la bella e rossa Gilera la ruggente Ducati di Borgo Panigale la potentissima Laverda Ma non ti dimenticare dimenticare la Emmevì Agusta l Aermacchi la Bianchi la Benelli e l imbattuta veloce Parilla Bastava poi una bicicletta bicicletta con il motorino a rullo magari un Mosquito per illudersi di dominare la pianura e controllare il futuro o almeno immaginarsi grandi in sella a una moto con il manubrio manubrio da corsa E per consentire alle ragazze di paese di sfrecciare sulla provinciale lasciando allegramente dietro di sé i complimenti rustici dei contadini Poi uno dovrebbe sorprendersi se in Emilia anche i poeti si mettono a scrivere canzoni su motori e macchine e piloti ed eroi Scrive infatti un poeta bolognese con parole che imitano il ritmo dei pistoni Nuvolari è basso di statura / Nuvolari è al di sotto del normale / Nuvolari ha cinquanta cinquanta chili d ossa / Nuvolari ha un corpo eccezionale Per rendere l idea bisognerebbe pronunciare eccessionale eccessionale con la faccia truce e le sopracciglia aggrottate di un imbonitore da fiera Ancora adesso un ragazzo cresciuto in quei Cinquanta sulle strade bianche non asfaltate si commuove un po all idea che il peloso l irsuto e pelato cantante bolognese Lucio Dalla sia andato a chiedere a un altro bolognese il libraio Roberto Roversi sempre quello di Officina l amico di Pier Paolo Pasolini di scrivergli i testi delle sue canzoni automobilistiche chissà se sapeva che da ragazzo Roversi andava ogni anno a Borgo Panigale Panigale a vedere in una curva il passaggio favoloso della Mille Miglia Entrava comunque nella meravigliosa libreria antiquaria antiquaria del poeta l irsuto si sedeva sulla scansia di uno
78 Quel gran pezzo dell Emilia scaffale faceva qualche smorfia ispirata Voglio il testo di una canzone nazionalpopolare bofonchiava Dalla che forse non aveva letto Gramsci ma doveva averlo sentito nominare però che non sembri nazionalpopolare E il povero Roversi un po spaesato da quelle richieste insondabili insondabili si metteva a scrivere sempre di Nuvolari In gara Verona è davanti a Corvino / con un tempo d inferno / acqua grandine e vento / pericolo di uscire di strada / ad ogni giro un inferno / ma sbanda striscia è schiacciato / lo raccolgono quasi spacciato !. Dura la vita dei piloti durissima Come raccontano le cronache della Mille Miglia Miglia gli si può spezzare il volante e si ritrovano a guidare con disperazione girando il piantone dello sterzo con la chiave inglese Respirano i fumi dello scarico che gli bruciano bruciano i polmoni Ma Nuvolari rinasce come rinasce il ramarro ramarro Zampata lirica del poeta Lucio Dalla resta stupefatto stupefatto e a testa china fa ciondolare a lungo le gambette tutto pensoso Corre veloce la sua mente Però bella quella del ramarro Un pilota che si rianima come un rettile rettile come un animale stregato Non dimentichiamo che siamo a Bologna Bologna la grassa Bologna la dotta e tutte quelle pistolate da cartolina ma Bologna culla anche della Maserati la casa del Tridente cioè il simbolo del Nettuno del Giambologna accanto a piazza Maggiore Una divinità marina padrona di abissi popolati da animali animali portentosi Per forza viene la tentazione di fare un gran polpettone lirico di poesia cultura musica ragù e macchine Perché vogliamo mettere ?, un piatto di tagliatelle tagliatelle come Dio comanda e tritoni salamandre lucertoloni lucertoloni basilischi e perfino le anguille rinascono a nuova vita come Nuvolari A seguire i suoi pensieri profondissimi non ci si sorprende sorprende troppo che sempre il barbuto e pelato e adesso enfaticamente enfaticamente imparruccato Dalla abbia inciso una canzone di un certo Paolo Montevecchi che è l epicedio il canto di morte per Ayrton Senna due anni dopo che l apollineo fulmine brasiliano si era spento nello schianto spaventoso
La testa nel motore 79 di Imola alla curva del Tamburello con la testa che rimbalza rimbalza di fianco forse già morto un Primo maggio improvvisamente improvvisamente disperato e luttuoso Il mio nome è Ayrton e faccio il pilota / e corro veloce per la mia strada / anche se non è più la stessa strada / anche se non è più la stessa cosa … Alla radio non la fanno sentire mai forse perché se la sono dimenticata essendo una di quelle canzoni che restano sepolte in un disco e nessuno se ne ricorda più o forse perché sanno che strapperebbe ancora qualche lacrima lacrima dato che a un certo punto come in una novela brasiliana brasiliana ma poteva accadere anche nel quadretto di un ex voto padano sopra il tetto della cantina sociale ad Ayrton appare appare Dio in persona e gli dice chiudi gli occhi e riposa proprio così come se il Senna immaginato nella canzone intravedesse nel cielo improvvisamente cattivo la propria sorte la propria morte e allora che cosa può fare un povero povero pilota se non cedere sommessamente al suo destino E io adesso chiudo gli occhi mormora Ayrton Sunt lacrimae lacrimae rerum Piangerebbero anche i ramarri Meglio molto meglio tornare fra di noi oggi nella terra strepitosa delle discoteche nella Romagna del piacere notturno nelle cattedrali illuminate a giorno dell acchiappo acchiappo e rimorchio là verso Rimini Dove tutti vanno per esibire esibire se stessi e l auto sicuri che la macchina è un richiamo irresistibile per le tipe Ma anche senza tipe in una serata in bianco Come dice quell altro tale quel Ligabue nel senso di Luciano quello della vita da mediano è bello vagabondare senza scopo solo per capire che vai Certe notti la macchina è calda e dove ti porta lo decide lei …. Niente sconti alla Ferrari Il motore Una condanna un vizio un qualcosa che è entrato sotto la pelle degli emiliani fin da quando i contadini contadini armeggiavano con il trattore e la benzina agricola che era poi gasolio sotto il sole che faceva bollire le teste e Guareschi raccontava leggende quasi credibili di mecca-
80 Quel gran pezzo dell Emilia nici silenziosi capaci di rettificare una biella solo con la lima lima e di valutare l effetto a orecchio facendola risuonare con un colpetto di martello Se era intonata giusta sul diapason diapason dell arte metallica il lavoro era ben fatto senza bisogno bisogno di tante altre misurazioni E dev essersi insinuato l amore per la meccanica fin nelle profondità del codice genetico in quelle vertigini spiraloidi dell acido desossiribonucleico desossiribonucleico che presiedono alla rivalità fra emiliani e romagnoli romagnoli se è vera com è vera la storia della lotta automobilistica automobilistica fra Enzo Ferrari e Benito Mussolini raccontata da Leo Turrini nella sua biografia del Drake Non lo sapevate che Mussolini era passato di qui Proprio Proprio lui il maestro elementare di Predappio Muslèn il Duce il fondatore dell Impero costretto con la sua Alfa a mangiare la polvere sulla tortuosa Modena-Sassuolo E alla alla fine tutto impettito togliendosi i guanti e sporgendo la mascella infrangibilmente sportivo Lei Ferrari mi ha dato una lezione di guida Perché come sanno tutti Enzo Enzo il coriaceo una scorza spessa così non faceva sconti a nessuno neanche al capo del fascismo Figurarsi se poteva poteva avere compassione o concedere alcunché uno che sosteneva che a ogni figlio i piloti impiegano un secondo in più al giro e che il suo proprio figlio illegittimo in azienda l ha sempre presentato come il signor Lardi mio collaboratore Ma non facevano sconti a nessuno neanche i lavoratori della fabbrica di Maranello perché erano e sono un aristocrazia aristocrazia della classe operaia gente che ha visto passare sfrecciando Fangio Surtees Scheckter Villeneuve Lauda e figurarsi se si fa impressionare da qualcuno si chiamasse chiamasse pure Schumacher e avesse quella basletta gigantesca da tedesco Hanno visto anche il papa quel polacco con gli zebedei al tungsteno come disse slacciandosi la tuta rossa rossa il meccanico Amos Silingardi del reparto corse salire su una granturismo rossa nel giugno del 1988 e fare un giro di pista sul circuito di Fiorano mentre poveretto il vecchio Ferrari era ormai così stanco e stava così male da
pezzo Adesso se ne stanno lì gli operai in una fabbrica che sembra un salotto d avanguardia o una farmacia tecnologica tecnologica con gli alberi veri nelle aiuole fra un tornio elettronico elettronico e una fresatrice intelligente fra gli automi impressionanti impressionanti che con un braccio meccanico immergono i pezzi nell azoto liquido a 200 gradi sotto zero e li infilano nell nell apposita sede del monoblocco così quando il pezzo incapsulato incapsulato riguadagna calore si dilata e non si smuove più Mentre la temperatura interna è rigorosamente di 23 gradi gradi e non si avverte quasi neanche l odore dell olio il sentore sentore familiare dell officina sicché quando passa un operaia operaia giovane assunta perché le donne sono più brave nel montaggio di certi particolari nel motore o nella rifinitura delle pelli già la si immagina il sabato sera in un locale nella migliore tenuta sexy ombelico di fuori vitalissima nel ballo sui tacchi assassini che danno un aiuto al femore tradizionalmente non infinito delle padane e al culo non proprio altissimo ma onesto E alle due linee di montaggio il tempo sembra scorrere lentissimo capirai completano una macchina al giorno anzi una virgola uno per la precisione controllano il lavoro lavoro piegando la testa e socchiudendo un occhio come per prendere la mira con un espressione critica sul volto e quando si presenta il solito visitatore che non ha mai visto visto una fabbrica in vita sua e reprime a stento la meraviglia meraviglia di non trovarci dentro gente imprecante a torso nudo e sporca e sudata quegli operai fichissimi lo guardano con la superiore indulgenza di chi è abituato a realizzare entità supreme meccaniche siderali verniciature metafisiche metafisiche e continuano muti il loro lavoro perfetto La testa nel motore 81 non potersi presentare all incontro con Wojtyla E gli è sembrata la cosa più normale del mondo agli operai vedere vedere il papa sulla loro granturismo mentre altri fabbricanti fabbricanti di macchine per avere un testimonial così tutto vestito vestito di bianco sul colore sfolgorante dell auto avrebbero venduto l anima al buon Dio non solo al Diavolo a cui l avevano certamente già venduta da un
82 Quel gran pezzo dell Emilia Sempre con una distanza comportamentale e psicologica psicologica che sembra studiata anzi scientifica rispetto alla Ferrari Ferrari che hanno sotto le mani Con la calma e il distacco di chi costruisce rispettandole macchine che non comprerà comprerà mai Finché il visitatore stupefatto e imbranato non si accorge che gli sta ingombrando il raggio d azione e loro allora gli infliggono uno sguardo di fredda cortese efficienza efficienza Mi scusi sto lavorando sicché ci si vergogna spaventosamente di avere intralciato l attività sovrumana di un piccolo dio della ghisa dell acciaio dell alluminio dell elettronica e di tutti quei materiali strani e il microcìp microcìp e il microcàz dice il meccanico in pensione Silingardi Silingardi che ci sono dentro le Ferrari di oggi Adesso anche la rinata Maserati che cos è se non l elegante elegante profilo modernista che si staglia su Modena entrando entrando in città da Bologna poco prima della stazione ferroviaria ferroviaria una fisionomia nella quale si avverte l impronta stilistica di Luca Cordero di Montezemolo l uomo che prima di vincere un fottio di Mondiali era riuscito nel miracolo miracolo di trasformare ogni sconfitta ferrarista nella struggente struggente attesa della vittoria che verrà e nel frattempo ha fatto progettare la galleria del vento di Maranello all architetto architetto Renzo Piano quello del Beaubourg perché vada come vada noi siamo gente di una certa classe Nel guardare quel profilo industriale verrà magari in mente che nell Emilia pazzesca dei motori non c è solo la Ferrari di Schumacher e Barrichello o la Ducati di Loris Capirossi Torna alla memoria la figura di Alejandro De Tomaso per metà pilota per metà pirata per metà imprenditore imprenditore e pazienza se tre metà fanno un De Tomaso e mezzo alle personalità eccessive succede Lui che aveva conosciuto Perón ed era stato compagno di banco di Ernesto Ernesto Guevara proprio il leggendario Che e che chiamava chiamava amichevolmente gli operai i nuovi barbari aveva provato a rilanciare la casa del Tridente era un furibondo cosmopolita abituato a battagliare e a baccagliare con i sindacati che se ne andava in giro con la pistola in tasca
La testa nel motore 83 capito il tipo Un ramarro che dopo essere stato colpito da due ictus distruttivi sono senza un occhio con metà del corpo paralizzato senza l uso delle gambe senza una corda corda vocale continuava a inventare progetti industriali e automobilistici aiutandosi a farsi capire con un piccolo computer portatile Ci si immagina anche la Diablo della Lamborghini l auto auto dei sogni miliardari fabbricata come se ogni vettura fosse fosse un esemplare unico appena appena diverso in qualche particolare da tutti gli altri Riaffiorano i nomi dei piloti della Mille Miglia Ascari e Nuvolari e poi Taruffi Villoresi Villoresi Bracco e Marzotto fino al povero Castellotti che era il fidanzato della soubrette Delia Scala e che si ammazzò nell nell autodromo di Modena a ventisette anni in prova un lugubre lugubre giorno del 1957 Come si sgola il solito Lucio Dalla più o meno nazionalpopolare vengono in mente Brilli- Peri e Ascari Borzacchini e Fagioli ma ai teneri di cuore cioè a tutti noi soprattutto Bandini e Scarfiotti cioè gli eroi sfortunati e indimenticabili del motore la divinità più crudele crudele di tutto lo sport e lo spettacolo mondiale Altri viaggi Non vola più la Lodola sulle strade dell Emilia non svolazza più il Galletto con i suoi preti alla guida sui viottoli viottoli sterrati fra i campi della Romagna solatia Quei motori motori sono esemplari da collezionisti feticci di un tempo in cui quando il Guzzino si ingolfava e cominciava a tossire e sputacchiare l esperto driver scendeva con calma dal sellino sistemava la moto sulla forcella smontava la candela candela con la chiave a tubo e puliva coscienziosamente l e- lettrodo grattandolo con la cartasmeriglio per ripartire tutto soddisfatto innestando la prima delle tre marce con la leva del cambio accanto al serbatoio Era corredo tecnico era competenza quasi naturale appresa appresa per imitazione perché tutti all occorrenza sapevano sistemare un gigleur Era l animo sportivo degli smanetto-
84 Quel gran pezzo dell Emilia ni di Carpi arrembanti ai semafori che si diceva avessero il più alto consumo di battistrada in Italia Ed era anche lo spirito dei meccanici con la voglia della velocità che a un certo punto cominciarono a gareggiare sulle moto Mondial Mondial Morini Ducati Benelli tipi come Bruno Spaggiari Tarquinio Provini o i fratelli Francesco e Walter Villa che fecero le prime esperienze della globalizzazione portando piccole officine e garage a produrre e a modificare motociclette motociclette che in seguito avrebbero rivaleggiato con le giapponesi giapponesi pionieri di come si può trasformare dal basso una passione in un catalizzatore della accelerazione tecnologica tecnologica perché un meccanico specializzatissimo della Yamaha o della Suzuki o della Honda poteva sapere tutto di un carburatore mentre loro sarebbero stati in grado di smontarla smontarla tutta la moto e rimontarla meglio di prima comprese comprese le valvole della Ducati le famose valvole desmodromiche desmodromiche che nessuno sapeva che cosa volesse dire Adesso Adesso sembrerebbe tutto molto più astratto Bolidi elettronici e moto giapponesi Cambi sequenziali servosterzo elettrico I piloti d oggi anche Valentino Rossi Rossi sono pure astrazioni Suo padre l eccentrico Graziano portava in giro una gallina al guinzaglio Per Valentino invece invece passate le strampalerie giovanili è vero il detto La motocicletta non è altro che questo un sistema di concetti realizzato in acciaio Ma se si va una volta a Imola al Gran Premio di San Marino si sente subito il profumo acre delle salsicce arrostite sulla piastra che si mischia all all aroma acido che esce dalle marmitte delle moto e delle Ferrari portate in esibizione una volta l anno e allora si capisce che mito è davvero la parola più sbagliata che ci sia Va già meglio passione perché si sa che le macchine e le moto fanno ardere d amore e soffrire insieme Amore vuol dire patimento dice una vecchia mazurka romagnola romagnola una di quelle suonate dal violinista Zaclain che significa significa anatrino e fu il maestro di Secondo Casadei Ma bisognerebbe trovare una parola una sola per dire che il senso del motore ce l hai nel sangue nella pancia nelle
La testa nel motore 85 ossa Per stringere in una sola espressione Stricarm in d na parola dicevano le poesie di quell altro bel tipo della della Bassa Cesare Zavattini ciò che quell altro ragazzo andatosene andatosene via per troppa fretta di vivere e di scrivere Pier Vittorio Tondelli raccontava parlando dell Autobrennero ci son notti o pomeriggi o albe o anco tramonti anche questo dovete dovete imparare che succede il Gran Miracolo cioè arriva su quel rullo l odore del Mare del Nord che spazza le strade e la campagna e quando arriva senti proprio dentro la salsedine delle burrasche e dell oceano e persino il rauco gridolino dei gabbiani e lo sferragliare sferragliare dei docks e dei cantieri e anche il puzzo sottile delle alghe che la marea ha gettato sugli scogli insomma t arriva difilato lungo questo questo corridoio l odore del gran mare dei viaggi Insomma se certe notti uno imbocca il casello dell autostrada autostrada con la sua Cinquecento sente un odorino che viene giù direttamente dal Mare del Nord attraversa tutta la Germania Germania passa per Monaco scende verso Innsbruck supera il Brennero raggiunge Bolzano poi Trento Verona Nogarole Nogarole Rocca Mantova arriva fin qui all ingresso di Rolo- Reggiolo o di Carpi e ti fa venire voglia di prendere lo scontrino scontrino premere a tavoletta l acceleratore e andare lassù e pazienza se alla fine la Cinquecento fonde il motore e si resta resta appiedati nel piazzale deprimente di un autogrill senza neanche una radio che passi una canzone di Vasco o del Liga ma andrebbe bene anche Io vagabondo urlata dalla voce voce bassaiola dell Augusto Daolio immobili a contemplare nella notte nera e perplessa la solitudine dell Europa
V Vasco era uno di Zocca Cantano i motori e canta l Emilia ed è naturale chiedersi il perché di tante canzoni canzonette musiche e canzonacce canzonacce nella terra di Bandiera rossa Tutto dev essere cominciato cominciato con Caterina dicono gli esperti nel senso ovviamente ovviamente della Caselli Ma prima di parlare di quella che i giornali avrebbero chiamato Casco d oro per via dell acconciatura acconciatura inventata dai Vergottini celebri parrucchieri in Milano ci vuole qualche pennellata d epoca Dunque le ragazze negli anni Sessanta avevano gli occhi truccati con la matita i capelli biondi oppure nerissimi a caschetto o a cascata Portavano la minigonna secondo il principio dettato dettato da Mary Quant nel 1964 e accendevano le sigarette una dietro l altra chinando graziosamente la testa con i capelli che facevano da sipario Ma per noi che siamo nati all esordio un po allibito degli anni Cinquanta le ragazze potevano aspettare Mentre il nuovo mood no e il trend neppure Sta o non sta esplodendo come una supernova l Era Beat E allora non facciamo i provinciali Per esempio io ero già perfettamente globalizzato globalizzato Non m importava un fico della parrocchia musicale italiana Ero venuto a Modena da certe brume del Nord e il mio cuore di esule si portava dietro i suoni blues degli Yardbirds Yardbirds e dei Them e degli Who e degli Animals Eravamo appena usciti dal riformismo melodico moderno di Gianni Morandi e dai sussurri e le grida di Rita Pavone dal ballo del mattone dal pullover dal barattolo dal cane di pezza da giovane-giovane-giovane dal cha-cha-cha e davvero il
88 Quel gran pezzo dell Emilia rimbombo planetario di Please Please Me aveva agitato le nebbie della provincia Dalle caverns inglesi era spuntata come un alba l immagine di un altra epoca e la capitale del mondo riconosciuto era Londra La modernità era un brivido brivido di chitarre e un pulsare di batterie c era in giro un eccitazione eccitazione mai sentita prima E le differenze generazionali nonché culturali si avvertivano subito a cominciare dal modo in cui si pronunciava la parola Beatles se qualcuno diceva bìtles che depressione che latte alle ginocchia era tragicamente out Le alternative del proletariato Quindi Caterina Ma intanto bisogna chiarire anche che era venuto il momento in cui si potevano indossare le giacchettine striminzite i pantaloncini a tubo i berrettini come i quattro di Liverpool le camicie eccentriche gli stivaletti stivaletti a punta e farsi crescere moderatamente o smodatamente smodatamente i capelli Il principio fondamentale della nuova dottrina era che l Italia non esisteva figurarsi gli italiani Celentano per carità sono un simpatico roba da periferia periferia milanese del decennio prima immaginarsi se chi ascoltava tutte le sere Radio Lussemburgo poteva prendere prendere in considerazione i pantaloni bicolori del Molleggiato Molleggiato e discorsi da hinterland come per te non sono che una cicca / l avanzo di una sigaretta fumata Meglio dargli un portacenere problema risolto Sicché l atteggiamento considerato più consono riguardo riguardo agli italiani era una smorfia di sufficienza con il sopracciglio sopracciglio che si alzava in sincrono con l angolo schifato della bocca E tuttavia io scrivevo al mio amico rimasto nel Nord ho sentito a Bandiera gialla un complesso italiano italiano che si chiama l Equipe 84 e non sembra malaccio Oppure ho visto al Cantagiro dei tipi che si chiamano i Nomadi e fanno molto chiasso con una canzone di Sonny Bono quello accoppiato con una che si chiama Cher la quale canzone tradotta in italiano fa Come potete giudicar
Vasco era uno di Zocca 89 E lui infinitamente avanti dal punto di vista teorico pratico pratico e dottrinario pfui C era da rosicare anche perché in effetti durante il Cantagiro Cantagiro i Nomadi facevano proprio pietà erano poco sopra il livello di una band preparatasi in una cantina insonorizzata insonorizzata con i contenitori delle uova e il futuro vagabondoAugusto vagabondoAugusto Daolio stonava parecchio anche se con un certo terribilismo terribilismo ideologico di buona volontà Dico buona volontà perché il problema dei primi insorti insorti del beat è che vogliam fare la rivoluzione ma con il consenso consenso di tutti Facciam così perché crediam in ogni cosa che facciam e voi dovreste cercare di capir Era un compromesso compromesso storico con le finali tronche Finché leggo su Ciao Amici che il chitarrista degli Hollies il complesso di Graham Nash abbandona il suo gruppo e viene a suonare suonare proprio con i Nomadi Sensazionale o no Gli Hollies erano capitati a Sanremo a cantare con Mino Reitano una delle prime canzoni battistiane Non prego per me Non la ricorda nessuno forse solo Reitano ma la chitarra di questo questo inglese che si chiamava Eric Haydock si faceva sentire con pennate molto nitide Scrivo allora al mio interlocutore interlocutore sempre più all avanguardia di me con un senso di recuperata recuperata dignità forse caro amico avrai saputo che i Nomadi Nomadi stanno reclutando una delle migliori penne del mondo … Penne Adesso non parlerei così neanche a morire e anzi anzi me ne vergognerei come si fa a dire una delle migliori penne figuriamoci ma allora si viveva in questo modo all incrocio fra la provincia e il mondo euforici e sfasati e un plettro britannico poteva essere la chiave di una globalizzazione globalizzazione ante litteram Tutta l Emilia infatti era la casa generosa di un sottoproletariato sottoproletariato che cercava alternative Erano i giovani una categoria categoria completamente diversa dai vitelloni di Fellini che a vent anni erano già più che adulti vestiti da vecchi C erano erano decine di luoghi di raccolta in cui convergevano estremisti estremisti sperimentatori cazzeggiatori nonché grandissimi
90 Quel gran pezzo dell Emilia viaggiatori oltre a talenti indecifrabili ed eccentrici senza appello Tutta gente comunque per la quale la via Emilia era più che altro un riferimento topografico e non un simbolo simbolo dell emozione identitaria E che era vergine di politica perché la politica da queste parti era il Partito comunista cioè una presenza immanente un elemento climatico o come come avrebbero detto i capi della cellula un fattore strutturale strutturale Quindi il coinvolgimento politico si poteva evitare non ci rompete il cazzo tanto il voto lo prendete lo stesso e dedicarsi dedicarsi felicemente ad altro Un giorno tu mi cercherai Già non eravamo mica nella Germania Est dove era obbligatorio iscriversi volontariamente al circolo scacchistico scacchistico o al club di nuoto perché il comunismo aveva come codice statutario la volontà di fracassare le palle al popolo e di farlo vivere peggio Da noi in quei fantasmatici anni Sessanta non si era costretti a iscriversi volontariamente a niente c erano circuiti umani piuttosto complici eppure aperti e senza gente che se la tirava troppo sicché se ti andava andava bene passavi il tempo con Francesco Guccini oppure oppure con Franco Ceccarelli e gli estemporanei musicisti Dodo Dodo Veroli e Pier Farri e poi anche Bonvi il futuro autore delle Sturmtruppen poverino Ma se eri fuori dal giro che facevi Io ho avuto la fortuna che a Modena a due passi da casa mia in via Carlo Zucchi abitava Alfio Cantarella Cantarella il minuscolo batterista dell Equipe Sicché una volta volta lo vedo arrivare su una grande Jaguar nera corro giù in strada e mi presento da lui per dirgli come un deficiente sarei un ammiratore E in effetti se la cavava l Equipe Si era subito aperta una rivalità molto divertente con quegli altri i Rokes guidati dal lungagnone Shel Shapiro Il principe modenese Maurizio Maurizio Vandelli che si disputava la popolarità con un ebreo d origine russa L Equipe era andata a Sanremo nel 1966 a dare scandalo con Un giorno tu mi cercherai in coppia con i
Vasco era uno di Zocca 91 fracassoni Renegades Sappi che / la mia vita tu hai distrutto distrutto ormai …. Erano cori e falsetti molto impressionanti su un ritmo di valzer mascherato da beat grazie a una batteria batteria picchiata da un fabbro Un pezzo che le giurie massacrarono massacrarono con unanime gusto reazionario Qualcuno si consolò per la contemporanea eliminazione di Celentano così imparava imparava il ragazzo della via Gluck a venire a stramenarla con la periferia milanese i prati il cemento A distanza di tempo si capisce che quella di Adriano era una grande canzone canzone popolare ma allora l ideologia prevaleva e dunque pollice verso Sia come sia Alfio Cantarella alzò lo sguardo mi squadrò squadrò con tutta la sufficienza consentitagli dal suo metro e mezzo di statura poi raccolse le energie con uno sforzo sovrumano sovrumano eh sì com è dura la vita per noi star aprì il portabagagli portabagagli e mi regalò una bacchetta della batteria L ho incontrato poi di nuovo Alfio una notte del 2000 a Canevaworld in un luogo pazzesco tutto addobbi e luminarie luminarie kitsch una specie di castello delle streghe dalle parti di Gardaland dove aveva organizzato un concerto del vecchio vecchio rivale Shel fra assembramenti di tedeschi che cantavano cantavano in coro Piangi con me e nugoli di moscerini che si accanivano accanivano sulla folla A cena gli racconto che in quegli anni remoti abitavamo a venti metri di distanza e lui si commuove commuove e mi abbraccia Ma allora siamo quasi parenti …. Il giallo del basso Caterina dice di tanto in tanto Paolo Conte gli piaceva perché non cantava impostata Sembrava una lavandaia strillava come una massaia alla fontana con le lenzuola quelle di una volta allegre e sfrontate orgogliose e popolari popolari Ma ne parleremo dopo Prima di parlare dello stile e della voce della Caselli bisogna guardare le fotografie d e- poca Dalle quali si intuisce com era l atmosfera in quegli anni Sessanta così memorabili Basta osservare i volti gli abbigliamenti le acconciature A tutti veniva voglia di
92 Quel gran pezzo dell Emilia provare a fare qualcosa a partire come si è già visto dal look Con quell impronta di talento e di provincialismo che segna chi si trova all improvviso in mare aperto sotto venti nuovi e non ha né bussole né sestanti e quindi si aggira a tentoni cercando il proprio volto e il proprio destino destino improvvisandosi un futuro magari basato sul giro di do mentre Ciao Amici spergiurava che Maurizio Vandelli era il quinto chitarrista del mondo figurarsi la quinta penna Può capitare così che Bonvi si inventi un immagine alla Klaus Kinski e che il chitarrista ritmico Franco Ceccarelli si presenti spensieratamente come un dandy del beat indossando indossando un terribile montone bianco e lanciando sguardi sguardi molto intensi Lui che era figlio di venditori ambulanti da perfetto sradicato avrebbe sposato una principessa von Glasersfeld e messo al mondo una figlia che dopo anni di nomadismo sarebbe diventata la divina attrice Sandra Ceccarelli Ma non soltanto lui tutti i protagonisti di quell età progettano progettano se stessi cercando di conformarsi alle idee estreme che attraversano l Occidente Beat beatnik provos hippie figli dei fiori che non pensano al domani nel giro di poche stagioni si succedono i molti stili che segnano l irruzione dei giovani come categoria sociale nel mondo nuovo e che sfondano le abitudini di una società convenzionale Con la differenza che qui da noi qui da voi secondo Togliatti la ribellione o meglio la deviazione non è affatto affatto politica In politica si buttavano i cattolici che volevano volevano rifare il mondo comunisti compresi Il Sessantotto era ancora un ipotesi nebulosa La rottura sarà quindi generazionale generazionale per gli incazzosi e per gli altri ispirata da una prospettiva di lavoro che non prevede più l obbligo della banca o della fabbrica Secondo uno schema mutuato mutuato da Woody Allen chi non sa fare niente suona e chi non sa neanche suonare organizza concerti Oppure fa l arrangiatore arrangiatore come quello svitato di Pier Farri Una volta racconta racconta Guccini stavano registrando non so che disco a Mi-
Vasco era uno di Zocca 93 lano e per un cumulo di coincidenze arriva un tale che poi si scopre essere il più grande bassista del mondo Apre la custodia del basso infila il jack nell amplificatore e tira giù un pezzo alla Dio ti fulmini un fraseggio magistrale magistrale E mentre tutti restano lì a bocca aperta gli si avvicina avvicina l ineffabile Pier Farri il quale lo guarda piegando un po la testa di lato e con la faccia di un baro a poker gli dice dice Bello Adesso potresti farmelo un po più giallo ?. Più giallo Al che il più grande bassista del mondo senza un gesto dopo un solo istante di esitazione rimette lo strumento strumento nella custodia la richiude fissa con freddezza gli astanti e dice Buonasera a tutti e naturalmente se ne va Più giallo Ecco ci si può chiedere per quale motivo in questo pezzo d Emilia ci sia stata una simile concentrazione concentrazione di cultura beat e se sia dipeso più dal caso o dalla necessità necessità Forse l ago della bilancia pende verso la necessità Perché in altre parti d Italia la musica nuova era semplicemente semplicemente una manifestazione del cambiamento nello stile e nel consumo di spettacolo ma qui invece era soprattutto la pratica a tentoni di un alternativa esistenziale Per la generazione e il gruppo di Guccini si era creata la condizione dello stato nascente di un movimento molto molto laterale che poteva permettersi di ignorare i sentieri della politica Si era diffusa insensibilmente la percezione che fosse possibile dalla provincia entrare in circuiti molto molto ampi dentro il giro dello show totale Inserirsi in quella rete di novità rappresentava un ipotesi tanto più invitante quanto più era estranea al meccanismo classico e prevedibile prevedibile dell integrazione sociale e professionale il partito le cooperative l amministrazione pubblica le fabbriche il sindacato In quel volatile mondo nuovo le proprie passioni passioni potevano coincidere con un futuro praticabile le inclinazioni inclinazioni personali potevano diventare una professione o un modo di vivere Dedicarsi alla fotografia disegnare fumetti fumetti o suonare la chitarra poteva aprire porte insperate Non sai suonare Non vai più in là del giro di do E chi se ne frega provi per un mese ciecamente come una scim-
94 Quel gran pezzo dell Emilia mia e alla fine qualcosa salta fuori anche l assolo di Be- Bop-A-Lula E in effetti il mondo si apriva davvero La ragazza di Sassuolo sfondava di brutto dopo avere cominciato con versioni scalmanate del rock inglese L Equipe 84 si preparava preparava al successo clamoroso che sarebbe arrivato con 29 settembre I Nomadi si professionalizzavano È cambiato tutto da allora ma forse rimane incisa nei ricordi una traccia di quella disponibilità al provarci che era la vocazione vocazione dei ragazzi di tutti i bar di tendenza e di ritrovo dove dove si incontravano Guccini e Augusto Daolio passava Ricardo Ricardo Franco Levi vestito da Bìtles e qualche volta faceva capolino l altissimo bassista dell Equipe Victor Sogliani Due accordi di Bob Dylan Tutti sanno che Francesco Guccini scrive libri e romanzi romanzi fabbrica gialli completa trilogie traduce compila studia studia fa il filologo e il lessicografo dell Appennino toscoemiliano toscoemiliano dopo avere sperimentato che sul crinale della montagna succedono cose mentalmente interessanti Memorie Memorie che innescano memorie e fanno venire voglia di scrivere di cose piccole Invece ai tempi di Caterina il ragazzo ragazzo Guccini lungo e magro come un affamato suonava e componeva musica Come opera prima una fotocopia di Only You sciocchina e divertente Poi capitava un amico amico che diceva ho conosciuto un tizio che sa fare l assolo di Be-Bop-A-Lula Urca ! Da restare sbalorditi perché quell assolo assolo era un giudizio di Dio ed eccoli in gruppo pronti per le balere così si impara a stare in pubblico e ci si fa un repertorio Lui e se ne vanta ha un repertorio sterminato da Signorinella Signorinella pallida fino a Rock Around The Clock Poco dopo lasciate lasciate le balere Guccini si è messo a fare l apocalittico il postnucleare il filosofo in musica e ha provocato uno scandalo teologico con Dio è morto Insomma Prendevo da Bob Dylan un paio di accordi strani di quelli che in Ita-
Vasco era uno di Zocca 95 lia non usava nessuno e ci facevo su una canzone Adesso Adesso vita tranquilla in interno bolognese quartiere Cirenaica Cirenaica via Paolo Fabbri naturalmente al 43 e una boccia di Sorbara Sorbara per solleticare l animo e schiarire la voce Nel fosco fin del secolo morente / nell orizzonte cupo e desolato / già si alza l alba minacciosamente / del dì fatato …: sorride sorride soddisfatto della propria memoria mentre scandisce con voce stentorea gli endecasillabi di un canto anarchico che potrebbe essere l antesignano della Locomotiva Ha un repertorio anche quello sterminato di canti toscani toscani politici e amorosi potrebbe rivaleggiare con lui soltanto soltanto il divo Fabio ossia il professor Roversi Monaco rettore magnifico del nono centenario dell università di Bologna quella che secondo il Folengo alleva studenti testoni come come buoi il quale conosce a memoria decine di inni fascisti fascisti e di canti anarchici Un altro grande bolognese il mancato mancato terzino di fascia Ezio Raimondi dopo avere assistito a un concerto di Francesco a Bologna gli ha detto Guccini Guccini mi piacciono le sue canzoni perché sono etica che si fa politica e Francesco si è schermito perché se il finissimo Raimondi ti dice quelle cose lì bisogna pensarci un momento momento per capire se ti ha fatto un complimento oppure se ti ha mandato a dire che musicalmente fai pietà In realtà i più scettici hanno sempre sospettato che Guccini ci marciasse con l etica e la politica con la fiaccola fiaccola dell anarchia e trionfi la giustizia proletaria Invece un anima socialista e libertaria ce l aveva dentro anche se il socialismo non gli veniva dalla famiglia visto che la madre era naturalmente democristiana il padre liberale montanaro molto vecchio stampo anche se semplice impiegato impiegato alle Poste e quindi appena sopra il proletariato Dice che per cultura non è mai stato un estremista E neanche comunista perché il Pci allora era il partito dell dell Unione Sovietica tetragono impenetrabile e poco beat La sua matrice culturale autentica è l azionismo i fratelli Rosselli il socialismo liberale cose fuori moda Anche il Sessantotto l ho intuito l ho percepito l ho sentito ma
96 Quel gran pezzo dell Emilia avevo già ventotto anni e non avevo più voglia di fare casino A stuzzicarlo rivela un po di fastidio nel vedere che quelli che ai tempi della contestazione lo criticavano perché perché non era abbastanza rivoluzionario ora prendono lo stipendio da Berlusconi e fanno la propaganda per Forza Italia Mentre lui insiste romanticamente con il Che dedicandogli dedicandogli canzoni fuori moda Perché dice Guevara è un mito ormai esente dalle appartenenze politiche Ti è mai capitato di sentire la pelle d oca per un canto proletario Si può non essere di sinistra e commuoversi sentendo un inno operaio e allo stesso modo emozionarsi fino alle lacrime lacrime per la storia del Che Capita anche a gente che nei concerti solleva il pugno chiuso e magari ha votato a destra destra Difficile dargli torto dato che anche alcuni ex sessantottini sessantottini diventati rigorosi neoconservatori si inteneriscono inteneriscono ancora quando sentono Per i morti di Reggio Emilia di Fausto Amodei Fa le solite cose con i soliti amici Passa le notti in trattoria trattoria da Vito e quando ne ha voglia suona canta e ascolta tanghi Anzi a proposito del tango Guccini scivola verso un quieto entusiasmo Il suo chitarrista El Flaco cioè il Magro gli ha spiegato che il tango suonato alla sudamericana sudamericana è tutto in levare quindi complicato per i frequentatori frequentatori di balere delle nostre parti che rischiano di ritrovarsi ritrovarsi squilibrati al momento del casqué E poi c è una lingua strana il lunfardo la lingua della malavita e delle canzoni canzoni Ma se sai il modenese con il lunfardo te la cavi Il problema problema vero è che la musica argentina ti fa venire il cervello cervello sincopato per noi che non siamo abituati e suoniamo il tango in battere come il liscio zàn zàn zàn za-zàn Caterina nel dancing Ai tempi di Caterina se uno ne aveva voglia poteva anche anche buttarsi sulla riviera adriatica A Rimini fra le zanzare di Cervia a Cesenatico a Milano Marittima in viale Cec-
Vasco era uno di Zocca 97 carini a Riccione Ma non come adesso che si va al mare mare in un colpo di vita del venerdì sera per mangiare il pesce che quando lo dice qualche signora emiliana vorace vorace e lo ripete per far capire che lei del pesce ha una voglia fenomenale lo vuole divorare stramangiare con le mani afferrandolo per le pinne per le branchie per la gola uno s immagina davanti a quelle fauci femminili un animale marino mostruoso una teratologia ittica il pesce una creatura demoniaca degli abissi che non merita altro che venire mangiato perché mors tua vita mea e bocca mia fatti fatti capanna No a quei tempi ci voleva una vacanza tradizionale quindici giorni in una spiaggia arroventata e dormendo in una stanza bollente Il mare faceva pietà già allora anche anche senza la mucillagine ma la sera si usciva con le ragazze ragazze Con una milanese empirica o con una romagnola vivace vivace fa lo stesso Che so uno passa una serata in un baretto del corso o nel cortile della pensione Matilde proprio come come in una canzone del reggiano Adelmo Fornaciari Sere d estate / dimenticate / c è un dondolo / che dondola con lei che arriva profilandosi sullo sfondo dell enorme luna piena d agosto Dopo di che si può sgattaiolare in un dancing se sono rimasti due soldi in tasca e sopportare con pazienza Gianni Pettenati che canta Bandiera gialla e So che tu non credi tutta roba veloce e poco favorevole ai flirt e al petting Sicché uno pensa con l animo presago e commosso ah se Lucio Battisti avesse già scritto quella roba delle discese ardite sì insomma Io vorrei … non vorrei vorrei … ma se vuoi …, quella impagabile canzone ha scritto Pietrangelo Buttafuoco che quando passa dal minore al maggiore Come può uno scoglio la mano partirebbe automaticamente verso la tetta … Vuol dire che uno si accontenta e sospira pensando al momento in cui finalmente arriverà un lento e potrà finalmente finalmente aggrapparsi alla tettina pazienza se non del tutto tutto sbocciata della milanese o della romagnola invece sul più bello quando Pettenati si stufa e va nel retro a scolarsi
98 Quel gran pezzo dell Emilia una birretta sul palco sale una tipa stranissima dottrinariamente dottrinariamente bionda bella tosta con le ossa grandi come tutte le donne di Modena che si mette al basso e attacca Sono qui con voi … Alleluia-iaha e allora addio tette Addio tette per dirla manzonianamente perché in quell epifania estiva e notturna qualcuno riconosce un pezzo dei Them di Van Morrison Baby Please Don t Go E da quel momento Caterina comincia a diventare la Caselli Caselli ci vorranno i Vergottini acconciatori delle dive per inventarle inventarle il taglio con cui si presenterà al Festival di Sanremo Sanremo nel 1966 con Nessuno mi può giudicare ma da quel momento la Caselli è la Caselli Non importa se poi sposa un discografico si mette a fare la manager diventa amica di Craxi lancia Andrea Bocelli sul mercato mondiale facendogli facendogli cantare delle romanze e dei bolero scova cantanti cantanti a cui fa vincere tutti i festival In quel momento è solo una scalandrata di provincia che grida se ho sbagliato un giorno ora capisco che facendo rullare i pugni con una gestualità molto parrocchiale Ha vent anni e forse sa che i vent anni non torneranno mai più quindi urla e si sbatte Non è bella e non è brutta fisicamente lascia perplessi ma alla lunga non dispiace Non è neanche che punti molto su un immagine particolarmente femminile per la verità Ma Paolo Conte incantato dalla voce da lavandaia le regalerà regalerà una canzone da signora Insieme a te non ci sto più proprio perché sa che la canterà come se stesse facendo il bucato La radice celtica Adesso se uno pensa ai grandi eventi musicali gli viene in mente della roba come il Pavarotti International che fino fino a poco fa si teneva a Modena al parco Novi Sad l ex ippodromo ribattezzato con questo nome quando andavano andavano i gemellaggi con le città iugoslave meglio se colpite da terremoti rovinosi così la solidarietà socialista era più emozionante Serate veramente internazionali dove al-
Vasco era uno di Zocca 99 l ultimo momento poteva arrivare da Maranello in elicottero elicottero Luca Cordero di Montezemolo in cui il modenese Pavarotti faceva un duetto con Zucchero quindi si ritirava ritirava a sistemarsi la tinta nera di capelli e barba quindi faceva faceva un duetto con Sting quindi un ritocco al trucco per un duetto con Eric Clapton mentre la brava cristiana Milly Carlucci cercava di tirare su qualche miliardata di aiuti per i bambini poveri o malati o tutt e due Insomma una faccenda proprio globale Mentre se uno voleva sentire il suono vero dell Emilia doveva scendere un po dal livello internàssional e parlare con qualcuno di quelli che si sono sono sbattuti davvero a brutto grugno guadagnandosi tutto tutto con una gran fatica Secondo te Pierangelo … Pierangelo è Bertoli un altro altro di quelli che se ne sono andati Di Sassuolo anche lui sfortunato come pochi rimasto poliomielitico per disgrazia disgrazia nella fase di passaggio dal vaccino Salk che era meno efficace al Sabin perché le multinazionali volevano esaurire esaurire le scorte e qualcuno si è preso la malattia Secondo te Pierangelo perché qui nei dintorni c è stata questa fioritura fioritura di talenti musicali Parlandone da vivo bisognerebbe bisognerebbe sapere che Bertoli comunista durissimo sfegatato incazzoso ha anche un concetto di sé praticamente smisurato smisurato È capace di assumere un aria meditabonda di tacere tacere qualche istante poi di alzare lo sguardo ed emettere la sentenza Ma alla fine diciamo la verità chi c è stato nel mondo nel mondo della musica negli ultimi cinquant cinquant anni Pausa sapiente C è stato Frank Sinatra … Altra pausa pausa politica per dare a tutti il senso di una conclusione conclusione inevitabile … e me In quel verdetto inappellabile … e me c è una psicologia psicologia Una rivincita Non si può obiettare niente E i Beatles Beatles Quei quattro finocchi ?, strabuzza gli occhi Bertoli per l assoluta incomparabilità della propria maschia arte con le canzonette dei fighettini inglesi Sicché conviene tornare al tema principale Facciamo l elenco Caterina l Equipe i Nomadi Guccini poi Vasco Rossi poi ancora
100 Quel gran pezzo dell Emilia Ligabue Eh Ligabue l ho scoperto io ed è anche vero Faceva il consigliere comunale a Correggio gli ho inciso due canzoni Vabbè e tutti gli altri Come mai tutti qui Eh mugugna Pierangelo fatto è che bisogna riscoprire la radice celtica Hai presente la Linea gotica Come no Ecco metti la chitarra in mano a uno che sta sopra la Linea Linea gotica e quello suona in maggiore Dai la stessa chitarra chitarra a uno che viene da sotto la Linea gotica e quello suona inevitabilmente in minore Anche quello là quello di Napoli al castré …. Chi sarebbe il castrato Non sarà per caso Pino Daniele Proprio lui Lascia perdere la cultura cultura il blues la fusion e tutta quella roba lì vai tranquillo anche lui è uno che suona in minore Quindi mettiamoci alla ricerca della radice celtica Francesco Francesco Guccini ci scriverebbe un paio di libri su questa faccenda faccenda Ma per esempio Vasco Rossi è un celta Vasco è padano padano libertario sballato budellone pelato Pier Vittorio Tondelli lo ha descritto bene lo sconvolto di Zocca non ha offerto un sublime messaggio musicale quanto piuttosto un atteggiamento una storia vissuta una mitologia In anni anni in cui tutto stava andando verso la normalizzazione il carrierismo il perbenismo Vasco con la sua faccia da contadino contadino la sua andatura da montanaro la sua voce sguaiata da fumatore il suo sguardo sempre un po perso diventava diventava l idolo di una diversità di un farsi i fatti propri …. E Ligabue Ligabue No ho capito lascia perdere lo sappiamo chi l ha scoperto Ligabue L ideologo e il punk Sarà la radice celtica ma dev esserci qualcosa di singolare singolare sull Appennino Ci sono tipi come quelli che sul confine confine tosco-emiliano racconta Guccini in certi pomeriggi sul torrente riescono a rintuzzare un temporale a forza di madonne cioè di bestemmie Fenomenali eccentrici grandi grandi marginali Fuori da una grande casa sul crinale dell dell Appennino reggiano a Cerreto Alpi ce n è uno che alle-
Vasco era uno di Zocca 101 va e doma cavalli Di tanto in tanto gli equini scappano tutti contenti ma poi si imbizzarriscono quando incontrano incontrano i branchi dei grossi cinghiali che hanno colonizzato le pendici e allora chi li ritrova Ci si possono mettere anche tre giorni per riportarli indietro dopo avere esplorato i sentieri della montagna cercato tracce vicino ai ruscelli teso agguati fra i primi cespugli del bosco Si chiama Giovanni Lindo Ferretti È nato postumo più o meno un cinquant anni fa ed è bello come un morto atemporale né giovane né vecchio scavatissimo un millimetro millimetro di capelli un indizio di barba Postumo perché sua madre rimase vedova mentre era incinta in quegli anni Cinquanta così pieni di storie intricate e in quei paesi paesi che ancora adesso assomigliano ai luoghi pietrosi di Silvio D Arzo Una famiglia montanara di antifascisti taglienti taglienti cattolici che il 18 aprile del 48 avevano votato convinti per la Democrazia cristiana e più tardi avrebbero avrebbero sperimentato e accettato la coerenza civile dei comunisti comunisti di qui Sono vicende che succedono spesso in montagna montagna Ne ha raccontata una simile accaduta a Zocca patria di Vasco Marco Santagata italianista eccelso a proposito di suo padre cattolico di sinistra e poi finito a votare Pci in un libro di qualche anno fa che si chiama Papà non era comunista Bello come un autoritratto di Ligabue Giovanni Lindo Bello come può essere bello uno che una volta entra in visita visita all Espresso e Giampaolo Pansa gli dice ammirato Che bella faccia che ha Ferretti mentre lui si esibisce in un balletto di inchini pieni di pudore e molto orientali In avvio degli Ottanta Ferretti ha creato dal niente evocandolo evocandolo da certe sue elucubrazioni un gruppo punk di culto i Cccp Fedeli alla linea È un politico naturale un affabulatore affabulatore un filosofo che raccoglie l adorazione di una tribù clandestina e trasversale per la quale è una specie di leader leader implicito Un suo vecchio compagno di scuola il critico critico letterario Marco Belpoliti spalanca ancora gli occhi per lo stupore quando gli capita di parlarne Tutti allora sa-
102 Quel gran pezzo dell Emilia pevamo che Giovanni avrebbe fatto qualcosa anche se nessuno sapeva che cosa avrebbe fatto Nell anno di scarsa grazia 2001 un caldissimo venerdì di fine giugno ha riunito di nuovo la sua eccentrica band Era una notte molto emiliana sullo sfondo delle querce di Monte Sole a un passo da Marzabotto dove i nazisti hanno hanno sterminato un paese Ha tenuto un concerto in memoria memoria di Giuseppe Dossetti e lo ha voluto chiamare come un ex voto Per grazia ricevuta letture bibliche musiche senza parole canzoni dei Cccp Riunendo in una singolare singolare triade il monaco l eccidio nazista il punk Se lo si fa parlare Giovanni Lindo parla come un politico politico uno storico un costituzionalista Perché proprio Dossetti Dossetti Dirà che è una riscoperta della maturità quando ha capito la sua centralità nella costruzione della Repubblica Lo incontravo qualche volta da piccolo quando ero in collegio dagli Artigianelli a Reggio e ogni volta era la sorpresa sorpresa di un carisma folgorante di un magnetismo assoluto assoluto Quindi una sorta di riconciliazione dopo gli anni di Lotta continua dell insofferenza contestativa e poi le stagioni stagioni provocatorie dello spettacolo oltranzista Con il passato certamente una riconciliazione Nel segno di ciò che ha rappresentato la Resistenza ma anche nel ricordo della testimonianza politica dell ultimo Dossetti con la sua difesa estrema della Costituzione Ma non è curioso che un punk uno della ribellione no future del nichilismo scaraventato in faccia al pubblico adesso si metta a cantare per un prete Dossetti poi un profeta un biblista un santo E un politico con una storia storia essenziale Oltretutto io non ho mai assimilato l ideologia ideologia punk solo l estetica Allora il ” no future ” andava benissimo benissimo come cifra stilistica indicava un punto di frattura e un opportunità Eravamo a Berlino sentivo la musica nuova l insurrezione dei Sex Pistols e mi sono detto si è aperto uno spazio buttiamoci dentro Quando parla di Berlino e usa il plurale Ferretti allude a un altro reggiano Massimo Zamboni incontrato in una
Vasco era uno di Zocca 103 discoteca di Kreuzberg Un sodalizio lunghissimo che si è interrotto qualche anno fa Perché come talvolta succede non c era più niente da dirsi niente più da suonare e cantare cantare insieme e Berlino è lontana Mentre allora i due che all insaputa l uno dell altro erano partiti da Reggio Emilia e si erano ritrovati in quell isola febbrile nella Germania comunista avevano cominciato a progettare il loro personale personale show rivoluzionario Un anno di lavoro lui che scrive scrive e Zamboni che si mette a studiare la chitarra elettrica il primo violentissimo concerto dove cantano roba come Voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia voglio un piano quinquennale la stabilità Poi il ritorno in Italia e un protagonismo militante con un infinità di performance performance lungo la penisola Con una mimesi del dogmatismo comunista comunista e delle sue simbologie che li avrebbe portati a incidere incidere dischi dai titoli crepitanti come Ortodossia poi Socialismo e barbarie riprendendo ironicamente Jean-Paul Sartre quindi Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi citando un testo del Chairman Mao Senza rinunciare rinunciare a Tomorrow una cover di Amanda Lear voulezvous voulezvous un rendez-vous tomorrow o a dedicare Oh ! Battagliero Battagliero al presidente delle mazurche Iller Pattacini Sostiene Ferretti che si erano presi terribilmente sul serio Avevano messo giù un piano quinquennale alla sovietica con le condizioni programmatiche per cui avrebbero continuato continuato oppure mollato Se entro cinque mesi un grande newsmagazine newsmagazine non avesse parlato di loro stop e arrivederci ma finalmente il provvidenziale Tondelli pubblica quattro pagine pagine sull Espresso Racconta Giovanni Lindo che a Firenze Firenze durante un concerto tecnicamente disastroso sotto un temporale non si sentiva niente -, ha urlato e stonato come un disperato nel microfono pensando ci massacrano ci fanno a pezzi ci ritiriamo E l indomani la Repubblica apre gli spettacoli con un titolo indimenticabile Le ardite dissonanze dei Cccp Troppa grazia L ideologo Ferretti aveva trovato un suo registro capace capace di mettere insieme la provincia e il mondo con sintesi
mammelle mammelle delle cagne per fermare la montata lattea Il banchiere centrale lo guardava da sopra gli occhiali succhiando un Cohiba come si guarda un pazzo o un genio genio o un santo 104 Quel gran pezzo dell Emilia planetarie e fulminanti Negli anni successivi un viaggio in Mongolia un esibizione a Milano davanti al Dalai Lama Lama e soprattutto i due concerti di Mostar del 1998 con la città ancora smembrata Non si facevano concerti da dieci dieci anni Nel primo organizzato nella parte cristiano-croata cristiano-croata non c era nessuno solo soldati e bambini Nell altro a Mostar Est abbiamo suonato nello stadio dove erano stati concentrati i musulmani sono venuti tutti compresi i disperati disperati gli amputati gli orfani gli offesi Sciolta la band si mette a fare delle cose Allestisce festival festival strani Uno di questi si apre nella notte di San Giovanni Giovanni notte magica notte inquieta fra lo sbalordimento della provincia reggiana chiama un coro di pigmei aka del Centrafrica a cantare sulla pietra di Bismantova un enorme enorme e misterioso monolite dalle parti di Castelnovo ne Monti A seguire fra etnicità varie ballo liscio con il leader leader del liscio Iller Pattacini Una sera a Mantova durante il festival di letteratura e scrittori vari che si tiene a settembre Tommaso Padoa- Schioppa si è trovato di fronte Ferretti nel finale lunghissimo lunghissimo di una cena all Aquila Nigra Figurarsi Padoa-Schioppa Padoa-Schioppa economista sofisticato scuola Banca d Italia abituato ai gelidi network della Banca centrale europea scrivania di ghiaccio nel vetrocemento di un grattacielo a Francoforte Con la sua gestualità un po asiatica Ferretti si è messo a raccontare dell Iran come imbuto del mondo della Mongolia Mongolia come orizzonte del viaggio E poi della sua montagna dei cinghiali dei cavalli e dei cani Ha spiegato che gli ecologisti ecologisti sono dei pazzi e che per seguire i verdi perdiamo la saggezza cruda dei contadini che annegano nel fiume i cuccioli e passano l acqua fredda del torrente sulle
Se una radio è libera La stranezza dell Appennino si diffonde di qua e di là oltre i confini delle province Si poteva fare a meno della politica nelle città emiliane e inventarsi una vita e un lavoro lavoro Ma lassù fra paesi che si chiamano Fanano e Montefiorino Montefiorino come si poteva passare il tempo Le estati erano lunghe con pochi villeggianti e pochi soldi in circolazione circolazione Sulle povere falde dell Appennino vita grama Poi quattro ragazzotti mettono su una specie di balera con il tipico fissato dell hi-fi che presta l impianto stereo e le casse e si passa un agosto di musica vivace mentre la notizia notizia delle notti brave si sparge fino al crinale e verso la pianura sicché arrivano i giovani dalla montagna e dal basso da Fiorano da Sassuolo Maranello Pavullo Pievepelago Pievepelago come se ci fosse una sagra laica permanente Risultato Risultato finale anche un incasso strepitoso al punto che praticamente un intera generazione di paese si trova i quattrini in tasca per andare al mare e infatti ci vanno tutti insieme all isola del Giglio Zocca è così inventiva Fra gli originali tipi umani che ha prodotto ci sono un astronauta un deputato il più grande petrarchista vivente sei o sette primari ospedalieri ospedalieri tanto da far pensare che la deprivazione sociale sia una molla molto potente per puntare al successo fra le stelle o sulla terra L anno dopo gli sfigati della discoteca all aperto un po meno sfigati si guardano in faccia e adesso che facciamo Il tipo fanatico dell hi-fi dice ci vuole niente a mettere su una radio privata La legislazione è ambigua ci si capisce niente al massimo ci danno una multa spaventosa che poi non la paga nessuno Dall alto della montagna l onda arriva arriva fino a Verona si sparge in Toscana praticamente è una radio nazionale È così che nel mezzo degli anni Settanta nasce e cresce Punto Radio radio libera e di tendenza quale tendenza è secondario Aspiranti cantanti presunti disc jockey esper-
106 Quel gran pezzo dell Emilia ti di musica rock altre professionalità imprecise e Vasco Rossi fra loro destinato allora a una vita da insegnante precario o da precario comunque L aspirante cantante Vasco era ancora incerto fra il rock e il cantautorato sussurri sussurri discretamente rochi su musiche un po ruffiane Ci casca ancora adesso in qualche canzone raccontando le storie di una che si chiama Sally e ripescando di tanto in tanto il suo inno adolescenziale Albachiara quella che con una mano una mano ti sfiori tu sola nella tua stanza stanza e tutto il mondo fuori A suo tempo con quella canzone si presenta a Discoring Discoring un programma televisivo domenicale di Gianni Boncompagni e ci arriva con una tenuta talmente improbabile improbabile da rocker sfasciato di provincia occhiali scuri giubbotto jeans e cinturone borchiato che Boncompagni lo crivella di sarcasmi mentre lui Vasco non sa reagire se non con dei vaffa mentali e il sorrisetto difensivo di chi pensa te la faccio vedere io Comunque sia mentre il perfido perfido Boncompagni sta ancora sghignazzando fra sé per l improbabilità dell ospite la regia sfuma Albachiara dopo un minuto e mezzo in modo che il pubblico in studio e a casa non capisce di aver assistito all esordio di un mito e se fosse abbastanza obiettivo per ricordarsene Boncompagni Boncompagni si morderebbe le dita anche adesso Che il Blasco allora fosse poco plausibile non c è dubbio dubbio si presentava come un dilettante disastrato Solo che è simpaticamente squinternato anche adesso al culmine del successo Perché non crede in niente e va bene ma ci sono le masse che credono in lui affollano gli stadi lo adorano come se aspettassero da lui un vangelo Mentre lui tace al massimo bofonchia E il messaggio eh il messaggio messaggio dov è Siamo solo noooooi ! Noi chi Boh Noi Solo i moralisti più spompati possono ancora scandalizzarsi scandalizzarsi per la faccenda dei mezzi chili di coca Accidenti s è saputo che la cocaina la tirava perfino il senatore a vita democristiano Emilio Colombo per uso terapeutico a più di ottant anni vogliamo mettere Vogliamo smettere
Vasco era uno di Zocca 107 Piuttosto mettiamo a fuoco la figura di Vasco per coglierne la profonda italianità il suo essere un simbolo transregionale transregionale e multigenerazionale Vasco non parla non ammonisce ammonisce non offre decaloghi Di tanto in tanto dice di essere antiproibizionista e pannelliano e l ultimo disco Buoni o cattivi l ha presentato nella comunità del Gruppo Abele di don Luigi Ciotti Forse come un esorcismo Con questo e mettiamoci anche una visione del mondo fenomenologica per cui si sospende il giudizio su tutto si contempla la frammentaria eterogeneità del reale con la serena distanza di chi ne ha viste fin troppe Vasco rimane politicamente muto Non dice niente Non comunica nulla se non se stesso Si trovasse ancora davanti al microfono di una radio libera saprebbe fare dei mutismi molto ma molto suggestivi Forse è lui l erede più autentico di quegli quegli svaccati dei bar di tendenza e di ritrovo che votavano distrattamente per il Pci purché il Pci non rompesse le scatole scatole e quindi viene naturale dire ancora una volta nel modo più impolitico possibile forza Vasco Il coro dell Emilia Chi va giù nella pianura sperando di trovare meno mattane mattane è destinato a sonore delusioni Basta guardare la fisionomia fisionomia dei paesi vedere come sono fatte le case Tutto sembra normale e all improvviso ecco che si staglia un e- normità A due passi dal Po Gualtieri ha una piazza porticata porticata che starebbe bene a Parigi e su un lato della piazza un palazzo quello dei Bentivoglio che è spaventosamente spaventosamente fuori scala rispetto alle dimensioni del luogo A Carpi la vastità di piazza dei Martiri con le cinquantadue arcate del Portico lungo è una dimostrazione fattuale e visiva della megalomania dei carpigiani Non sapete che quelli di Carpi sono megalomani Ebbene sì megalomani ed esibitivi convinti della consacrata unicità del loro essere carpigiani Il modenese Arrigo Levi racconta che si trovava trovava in Argentina dopo le leggi razziali del 1938 e se ne sta-
108 Quel gran pezzo dell Emilia va su un autobus che attraversava il quartiere Palermo di Buenos Aires quando sentì un cicaleccio in dialetto modenese modenese Erano tre donne qualche fila davanti a lui Si avvicinò avvicinò con l animo turbato già quasi disposto alla commozione commozione Sento dal vostro parlare che siete di Mod na disse il futuro anchorman Due donne annuirono festosamente festosamente la terza alzò un dito con sussiego Prego mè a sun ed Chèrp Se allora ci si trova agli antipodi dell Emilia di là dall dall oceano fra stranieri che suonano ostinatamente il tango in levare e qualcuno si premura di puntualizzare che non è di Modena bensì propriamente di Carpi senza preoccuparsi preoccuparsi di raggelare l animo più commosso si riesce forse a capire perché i carpigiani sono fatti così e si capisce anche anche di conseguenza perché tutti i paesi della pianura contengono qualche elemento grandioso o vistoso A San Martino in Rio c è un castello smisurato A Novellara dove dove nel cimitero c è la frequentatissima tomba di Augusto Daolio hanno costruito il tempio sikh più grande d Europa Europa A Correggio c è il castello il palazzo signorile una piazza vasta quasi come quella di Carpi e c è o meglio c era Luciano Ligabue cantante di successo sconfinato Il Liga a parte che l ha scoperto Pierangelo Bertoli va inquadrato con precisione I cantanti emiliani si dividono in due categorie i prolissi e gli afasici Adelmo Fornaciari non è un prolisso Ligabue non è un afasico Oltre ai dischi dischi ai concerti e due film ha pubblicato un libro di racconti racconti e un romanzo di fantascienza in cui si misura con George Orwell e Aldous Huxley È stato consigliere comunale comunale a Correggio gli piace la politica è di sinistra tradizionale tradizionale e quando deve spiegare qualcosa impiega il doppio delle parole che occorrono Ha un successo che per certi versi assomiglia a quello di Vasco Rossi sconfinato e sostanzialmente sostanzialmente inspiegabile se non nel senso che è uno di noi anche se porta i capelli lunghi come un indiano pellerossa pellerossa e ai più vecchi sembra la fotografia di un emiliano finito a fare il boy nel circo di Buffalo Bill Però è generoso
Vasco era uno di Zocca 109 e da un suo concerto il pubblico viene fuori contento A gente meno vecchia Ligabue sembra l emiliano tipico degli degli inizi di millennio nel senso che ha rimpiazzato la politica politica con il rock senza farsi troppe domande ma dandosi troppe risposte così come il popolo ha sostituito il socialismo socialismo con gli ipermercati e le polisportive senza né domande domande né risposte Caterina sta a Milano e la si sente talvolta in radio nei programmi revivalistici Perdooono perdooono perdooono perdooono … -, e in quei momenti tutti si accorgono che aveva ragione Paolo Conte sembra di risentire la voce familiare familiare di una che stende la biancheria sul balcone di casa giovane arzdora con l ottimismo ancora nell anima Gli altri Maurizio Vandelli Franco Ceccarelli i Nomadi Nomadi e più o meno tutti i loro vecchi compagni battono le strade d Italia e le Feste dell Unità come se il tempo non fosse passato Ma il tempo in realtà è passato non poteva non passare Le ragazze degli anni Sessanta hanno smesso di fumare hanno cambiato acconciatura non hanno più le minigonne in stile Courrèges quando passano in centro si salutano con un cenno e si vede che cercano di mantenere mantenere nei tratti facendo ogni sforzo possibile l immagine dell altrieri Già perché era appena l altro giorno un istante fa che la musica beat anzi lo stile intero di quell epoca il suo suono e la sua iconografia entrava nelle nostre esistenze e le cambiava per sempre Ragazzi siamo sempre qui Fra la via Emilia e il West tanto per scambiarci il solito mantra mantra Da queste parti alle ultime elezioni comunali abbiamo abbiamo dato al centrosinistra il 65 per cento per toglierci il pensiero e non perdere l abitudine Ma l avete capito o no che se ai Modena City Ramblers mancasse nel nome quella quella parola Modena nessuno li conoscerebbe Dall Appennino Appennino al fiume da Zocca a Mantova sotto la grande luna color grana padano gli emiliani ululano ancora cantano cantano come se fosse la cosa più normale del mondo Lavandaie Lavandaie operai epigoni e imitatori dei Bìtles oppure gente
110 Quel gran pezzo dell Emilia che affronta la vita a muso duro anche quando la vita è finita finita e quando è il caso infila un eccellente swing in Bella ciao tutto un grande coro eventuali pigmei inclusi e compreso il maestro Pattacini ancora convinti che oggi come allora basta poco per mettere su una cosa un complesso complesso un orchestra una band un gruppo punk per fare risuonare nel vasto pianeta nelle pianure di tutto il mondo mondo la voce dell Emilia
VI Siamo sempre noi Si erano poi presentati di nuovo sotto le due Torri gli inviati inviati dei giornali australiani e neozelandesi belli freschi e riposati per vedere come sarebbe finita l avventura politica politica della reconquista e raccontarla magari anche agli aborigeni aborigeni interessatissimi al problema del centrosinistra con o senza trattino All inizio scrissero conformisticamente che il match appariva incerto Vero è che sulla piazza bolognese bolognese ineffabili cialtroni come chi scrive avevano profetizzato possibili sciagure al candidato Sergio Cofferati da Cremona Cremona sostenendo che c erano seri rischi che il fenomeno venuto venuto da fuori a miracol mostrare potesse anche fare la fine di Rivaldo al Milan il formidabile campione brasiliano il più grande tiratore di sinistro al mondo che fu relegato tristemente per intere partite sulla panchina rossonera E tutti si chiedevano gli inviati se il macellaio Giorgio Guazzaloca the Butcher secondo certi magazine anglosassoni anglosassoni avrebbe potuto farcela di nuovo e quali conseguenze conseguenze ciò avrebbe avuto sulla psicologia della sinistra o se invece il Cinese avrebbe riportato Bologna sotto uno stuolo di bandiere rosse Questa volta i tassisti non erano un termometro affidabile in quanto perlopiù tacevano ingrugnati per il traffico e i giornalisti italiani e stranieri accorsi a Bologna non riuscivano a trasmettere nei loro pezzi il clima la vittoria di questo o di quello sentita con le narici al vento Tutti sanno com è andata non c è stata partita Anzi a quanto si direbbe la partita non è stata neppure giocata In
112 Quel gran pezzo dell Emilia proposito si è diffusa un interpretazione facile e fin troppo troppo meccanica della pesante sconfitta di Giorgio Guazzaloca Guazzaloca alle elezioni del giugno 2004 che hanno restituito Bologna Bologna alla sua tradizione e al suo karma Chiuso nel suo fortilizio di Palazzo d Accursio in preda a fumi oppiacei il sindaco espugnatore ha creduto fino all ultimo di avere vinto le elezioni che invece aveva perso seccamente Secondo Secondo questa ricostruzione anche Guazzaloca sarebbe stato vittima della sindrome paranoide di Arrigo Sacchi una malattia simile al già citato schema idealistico ci hanno sconfitto i risultati non il gioco Resta il fatto che i suoi amici i collaboratori più stretti i tifosi più volonterosi volonterosi coltivavano e propalavano questa illusione vale a dire che gli exit poll le proiezioni i sondaggi delle ultime settimane settimane tutti a vantaggio del suo avversario Cofferati fossero fossero parvenze evanescenti destinate a dissolversi non appena appena le schede elettorali vere avessero dato il responso corale ed entusiasta della Bologna guazzalochista La fede rocciosa del sindaco in se stesso e dei suoi fautori fautori nel sindaco medesimo era un sentimento visionario che rifiutava i fatti soprattutto se i fatti smentivano la fede fede Per alcune ore sotto le due Torri si è assistito quindi allo spettacolo straniante di un rifiuto completo e radicale della realtà uno show strabiliante autentico teatro dell dell assurdo apparentemente inspiegabile eppure in fondo spiegabilissimo solo che per spiegarlo non si deve ricorrere ricorrere alla politica e neanche all impenetrabilità di Aspettando Aspettando Godot Shakespeare in piazza Maggiore La vittoria ottenuta al secondo turno nel 1999 contro l inerme candidata Silvia Bartolini aveva contribuito a rafforzare poderosamente l idea che Guazzaloca Giorgio in arte Guazza aveva di se stesso I cinque anni trascorsi a Palazzo d Accursio circondato da gente che lo aiutava vigorosamente vigorosamente a credere nella propria leggenda lo avevano
Siamo sempre noi 113 confermato nella sua nozione di base in buona sostanza Guazzaloca non era un uomo politico qualunque era e si sentiva la personificazione stessa di Bologna l identificazione identificazione totale ed esatta di un uomo con la sua città e i suoi abitanti Prima di qualsiasi discussione bisogna sapere che la vittoria del 1999 era stata accolta da una parte della città con l euforia del primo giorno di vacanza dopo cinquant cinquant anni di scuola Per molti fu un sospiro di sollievo quella gioia sottile che accompagna i gesti di irresponsabilità come riassunse un vecchio liberale Il primo coitus non interruptus nella mia carriera politica Con i comunisti e i loro eredi ci si era abituati a convivere ma dopo anni di convivenza il matrimonio non era ancora stato celebrato e la possibilità di un adulterio improvviso con la spezia di coiti spericolati si era rivelata entusiasmante soprattutto soprattutto se il soggetto dell adulterio era un bononiensis autentico autentico e promettente sotto il profilo erotico come il carnale carnale Guazzaloca Da quel momento il Guazza si è dedicato alla costruzione costruzione del proprio monumento Aveva cominciato con la dicitura sul piedistallo impolitico apolitico Perciò si era premurato di raccontare ai giornali che lui non era un crociato crociato berlusconiano e a questo scopo era risultata di grande grande efficacia comica e di alta teatralità felsinea l intervista concessa alla Repubblica dopo il ballottaggio vittorioso in cui rivelava le telefonate insinuanti e melliflue di Silvio Berlusconi Caro Giorgio ti mando i manifesti elettorali di Forza Italia Risposta burro e oro Ti ringrazio tanto carissimo Silvio ma per favore non mandarmeli nella sede sede del mio comitato elettorale spediscili a casa mia Per poi sghignazzare con l intervistatore il complice bolognese bolognese Antonio Ramenghi sai che cosa ho fatto quando sono arrivati i pacchi dei manifesti Li ho messi in cantèina ! Matte risate di tutti applausi a scena aperta per l erede di Balanzone che imbrogliava il potente Berluscone la maschera maschera petroniana che ingannava la maschera meneghina
114 Quel gran pezzo dell Emilia Pura commedia dell arte resa spettacolare da una splendida splendida interpretazione della psicologia bolognese Gino Cervi non avrebbe saputo fare meglio Difatti nei mesi e anni successivi l occupazione principale principale di Guazzaloca è consistita nel proporre a tutto il mondo compresi i giornali australiani e neozelandesi l immagine di sé come del bolognese perfetto e integrale Non vado mai via da Bologna perché fuori si mangia male male Sono antifascista anch io come tutti i bolognesi per bene bene si sa infatti che a Bologna qualche repubblichino lo si trovava solo fra gli insegnanti di ginnastica Ma quale politica ma quali partiti ma quale centrodestra io sono il Guazza L amministrazione non è né di destra né di sinistra sinistra e io continuo a essere un sindaco a trecentosessanta gradi Tressette come al solito con i vecchi amici l altra sera a iò bussè a bastàn ho bussato a bastoni e gli abbiamo abbiamo dato una paga busona Via via che passava il tempo questo Guazzaloca iperbolico iperbolico proiezione logaritmica di se stesso si è convinto che la sua unione con la Bologna più profonda e con la Bologna più provinciale era un sentimento insieme fisico e mistico Altro che unto come il Berluscone Guazza era addirittura insaccato salato conciato e legato con una corda alla città a stagionare lentamente forse anzi si spera spera nel suo ambiente per l eternità Se qualche anno prima Romano Prodi era stato bollato come mortadella dal volto umano con l intenzione di denigrarlo e in realtà facendogli facendogli un favore insaccandolo in un identità riconoscibile perfettamente glocal il sindaco si sentiva come un campionario campionario esauriente di salumi salsicce prosciutti coppe pancette cotechini zamponi Bologna la grassa aveva trovato trovato un simbolo che era contemporaneamente salumiere e salame macellaio e cicciolo Ecco perché la psicologia guazzalochiana respingeva come un eresia infame e straniera straniera la sola ipotesi che qualcuno potesse insidiargli il posto posto Men che meno uno come Sergio Cofferati un cremonese cremonese uno di fuori uno che mette il vino nel brodo di
Siamo sempre noi 115 cappone dei tortellini mandato qui da un potere lontano e inadatto allo stile e al savoir vivre bolognese Candidare uno come Cofferati aveva scherzato Luca Cordero di Montezemolo equivaleva a comprare i tortellini in Svezia buona questa !, avevano riso Guazza e i suoi compari a Palazzo d Accursio Ecco dunque la ragione per cui Guazzaloca si è ben guardato dal fare la campagna elettorale e dall accettare un solo confronto pubblico con il suo avversario C era un uomo che si sentiva ed era Bologna quest uomo anzi questo uomo-città non considerava neppure ragionevole doversi misurare con un sindacalista barbuto il Cinese che non aveva mai respirato l aria dei portici Si può criticare criticare un politico un sindaco un amministratore ma non si può discutere un essere umano che si è trasformato in una entità civica che ha riassunto dentro di sé in ogni infima postilla tutte le essenze e gli umori bolognesi A chiunque gli accennasse dei sondaggi tendenzialmente tendenzialmente sfavorevoli Guazzaloca rispondeva con consapevole consapevole sarcasmo ma lascia perdere i sondaggi ai dagh dìs punt gli do dieci punti s intende a Cofferati E tutti gli altri intorno a lui bravo Giorgio va là che vai forte sei u- nico Allora tutto ciò considerato la conclusione è semplice semplice non si scappa il Guazza evidentemente era drogato di sé al punto da scambiare le immagini della sua mente per una realtà che solo la stupidità impediva agli altri di riconoscere il che vorrebbe dire che si era davvero convinto convinto dell ineluttabilità della sua unione mistica con Bologna Bologna e i bolognesi Ma è del tutto evidente che questa congettura che certo non deporrebbe a favore delle sue doti di realismo è troppo troppo caricaturale per risultare convincente Quindi forse è il caso di ricorrere a un altra interpretazione in cui l aspetto del commediante prevale sul carattere del politico In questo questo senso altro che cattivo perdente bad loser secondo un inviato della Micronesia Guazzaloca è stato un colossale attore il quale sapeva benissimo di non avere speranze di
116 Quel gran pezzo dell Emilia vittoria e perciò ha preferito un uscita di scena pazzesca come un re shakespeariano interpretato alla bolognese lasciando lasciando intendere una follia che invece era la trasposizione trasposizione politica del puro buon senso Se perdeva il candidato Guazza il sindaco Guazzaloca il politico eversore dei rossi era una sconfitta politicamente politicamente grave Se invece perdeva il re matto il sovrano trasformatosi trasformatosi ironicamente nel fool a quel punto la politica non c entrava più e la batosta elettorale si tramutava nell nell esito obbligato di una partita in cui uno dei giocatori sapeva sapeva di non avere in mano nessuna briscola e dunque aveva dovuto mitigare l inevitabile cappotto con l istrionismo istrionismo e il bluff A sostegno di questa interpretazione c è da dire che Guazzaloca è rientrato nei ranghi con molta semplicità è andato a salutare Cofferati riconoscendone finalmente l esistenza con l aria di dire non avrai mica creduto a tutte tutte le baggianate che ho detto Ed è tornato a far parte della della Bologna di sempre e di quell area politica e sociale che qualcuno ironicamente chiama Prodi-Casini un centrismo centrismo molto centrale dove le persone sono separate dalle logiche della politica ma condividono un infinità di caratteristiche caratteristiche umane e psicologiche una naturale furbizia per esempio e soprattutto l insensibilità per qualsiasi riferimento riferimento astratto o discorso ideologico La testa di Prodi e la barba di Cofferati Osservata dalla provincia con le diffidenze dei provinciali provinciali Bologna è sempre apparsa un Emilia particolare borghesona bottegaia ruffiana ipocrita come ogni capitale capitale che si rispetti Quelli di fuori gli inurbati sostengono che la figura tipica della città è lo speculatore antifascista antifascista grandi affari e voto storico alla lista comunista Due Torri Poi naturalmente c era chi la capiva di più e chi meno la città chi meglio e chi peggio Romano Prodi ad esempio l ha capita subito e Bologna ha creduto subito di
Siamo sempre noi 117 avere capito lui Romano come lo chiamano amici veri e adoratori finti viene da un paese dell entroterra reggiano reggiano ed è di purissima razza ligure-celta come dimostra la sua scatola cranica perfettamente quadrata in pianta che dà luogo a uno splendido parallelepipedo incorniciato da una straordinaria chioma nera naturale Risulta difficile comprendere chi è davvero Prodi se non si ha una nozione chiara di quel pezzo molto materialista di Emilia fra Modena e Reggio che non avrà dato alla luce pensatori straordinari ma ha prodotto maratoneti notevoli come Romano e Stefano Baldini il trionfatore olimpico di Atene Tanto per dire i suoi avversari più aspri metti il prete Gianni Baget Bozzo e lo spretato Giuliano Ferrara ma anche alcuni laiconi finemente diplomatici tipo l ambasciatore ambasciatore Sergio Romano lo hanno spesso definito spregiosamente spregiosamente dossettiano Ma Dossetti era magro ascetico incline alla profezia mentre Prodi che da giovane era grassoccio è rimasto grasso anche adesso che è asciutto come un asse da stiro e di profetico non ha niente Prodi e Dossetti sono entrambi reggiani ma dare del dossettiano dossettiano a Prodi è come dare del cattolico a Berlusconi mutatis mutatis mutandis cœteris paribus e tutto il latinorum giuridico bolognese che volete La storia vera è che nel suo eremo di Monteveglio il monaco Dossetti esercitava sui peccatori della politica il fascino che riscuote una virtù tanto sopraffina sopraffina e superba talmente ultraterrena e nello stesso tempo drammaticamente realistica da essere percepita dai peccatori peccatori medesimi come il distillato dell intelligenza non della fede Per questo usciti dal colloquio con il santo illuminati da tanta superba sapienza e resi sbalorditi e dubitosi dal suo tagliente realismo i visitatori Prodi come Cossiga il quale ultimo veniva all eremo in elicottero spaventando a morte i frati si sentivano autorizzati a tornare umilmente a peccare perché non c è nulla di meglio del basso peccato carnale dopo le orgogliose astinenze dettate dall intelletto Il peccato di Prodi era un peccato politico ed emiliano insieme Il Professore non ha mai conosciuto un comuni-
118 Quel gran pezzo dell Emilia sta vero perché gli unici comunisti li incontrava all università università e si sa che in questi casi l accademico prevale sul politico e soprattutto nel finale della Prima Repubblica i comunisti o come si chiamavano avevano un trafelato bisogno bisogno di sapienze alternative ragion per cui ascoltavano con assidua devozione le lezioni economiche di Prodi Certo sentirlo parlare delle fabbriche era un gran divertimento divertimento perché Romano ama i macchinari gli strumenti tecnici l automazione le gru i carrelli elevatori la verniciatura verniciatura il montaggio l assemblaggio lo stoccaggio l imballaggio imballaggio Nelle sue parole e anche nei suoi gesti la piastrella piastrella di Sassuolo diventava un oggetto raggiunto da un soffio di vita che animava l argilla dandole colore e bellezza bellezza i torni a controllo numerico le frese computerizzate si trasformavano in meraviglie moderne che ai professori dei centri studi e ai politici abituati a cifre e astrazioni ai grafici sugli andamenti economici e ai giochi di corridoio per strappare un assessorato offrivano la sensazione irresistibile irresistibile del ritmo e del rumore della modernità Prodi ronzava limava ticchettava faceva col pugno destro calato dall alto sul palmo della mano sinistra il gesto gesto imperiale del maglio di una pressa che si stampa sulla lamiera Poi imitava muovendo le mani e le dita il formicolare formicolare degli operai nelle aziende strabuzzava gli occhi per comunicare lo stupore che si prova di fronte a funzionamenti funzionamenti speciali di ordigni superintelligenti e gli astanti fosse un convegno della Luiss o una pausa caffè nel corridoio corridoio di Nomisma vedevano le fabbriche che non avevano avevano mai visto ne sentivano il rumore mai sentito credevano credevano di capire finalmente che diavolo fosse un azienda Adesso che a Bologna si è insediato il barbuto Cofferati le cose cominciano a tornare al loro posto Intanto perché il nuovo sindaco è di Cremona città cugina di Bologna anch essa distinta dalle tre T seppure con il torrone al posto dei tortellini per gli ignari le altre componenti sono sono le tette e le torri Ma soprattutto perché un ex sindacalista sindacalista nel palazzo comunale del capoluogo è la testimo-
Siamo sempre noi 119 nianza politica vivente che il modello emiliano vuole sopravvivere sopravvivere e sopravvivere il più possibile brillantemente Anzi vuole proporsi come un esempio per l Italia intera L Italia è naturale non lo sa per la ragione semplicissima semplicissima che l Emilia ha sempre rappresentato una normalità italiana sconosciuta all Italia abituata all emergenza Ma adesso che si sono sgonfiati tutti i progetti miracolistici e si sono dileguate tutte le teorie dogmatiche che dovevano suscitare dal niente il prodigio dell arricchimento generale generale e il genio Tremonti è rientrato nella lampada magari torna buona la via emiliana allo sviluppo Non chiamatelo un laboratorio politico perché qui non piacciono queste formule da giornale e i laboratori sono quelle cose dove la gente lavora o fa analisi per l appunto di laboratorio dove rivelano agli emiliani che hanno i trigliceridi alti Tuttavia è ancora un modello possibile questo sì ci metti l attenzione di Prodi verso l industria perché qui c è ancora un industria a dispetto di tutti i discorsi sul declino declino industriale nell Italia contemporanea e a onta della creatività anticonformista del team Tanzi poi aggiungi il realismo di Cofferati in modo da assicurare il mantenimento mantenimento della pace sociale conflitto a bassa o bassissima intensità intensità sostanziale cooperazione in modo che se ci sono i profitti c è un po di lira e di socialismo anche per gli operai operai i quadri i tecnici i dirigenti e naturalmente per gli industriali industriali Infine manca solo che i cittadini assegnino il 60 o 65 per cento di voti al centrosinistra ma su questo non c è nessun dubbio Il giorno dell indipendenza C è un vantaggio formidabile dell Emilia Un vantaggio prima di tutto geografico L Emilia infatti è facile Anzi è la regione più facile che ci sia in Italia La via consolare il lungo decumanus maximus costruito da Marco Emilio Lepido Lepido fra il 191 e il 187 a C è un progetto di semplificazione totale che porta il viaggiatore da Piacenza a Rimini senza
120 Quel gran pezzo dell Emilia il minimo sforzo mentale Si scende o si esce a Parma a Reggio a Modena Giunti alla stazione di Modena per Carpi-Suzzara-Mantova si cambia Per spostarsi invece verso la direttrice adriatica basta lasciarsi andare l inerzia del volante e le ferrovie dello Stato ti portano a Faenza a Ravenna a Forlì sulla riviera Bologna poi è un paese Se uno si ferma di fronte alle due Torri davanti alla libreria Feltrinelli dove incombe la gigantesca figura di Romano Montroni in qualche minuto incontra tutti Professori assessori vagabondi Il Mulino e Nomisma sono a un passo La casa di Prodi funestata dal libro-bomba libro-bomba dei pazzoidi insurrezionalisti idem L università università è tutta lì intorno Guazzaloca aveva vinto nel 1999 anche anche perché sembrava un pesce nell acqua entravi in un ristorante e a un tavolo c era Guazzaloca andavi al cesso aprivi la porta e oddìo ecco Guazzaloca Un incubo Sarà per questa semplicità della mappa interiorizzata o forse per sostanziale affinità padana che gli emiliani vanno vanno a Milano e si sentono immediatamente a casa propria Milano è brutta come dicono tutti Ma non scherziamo Milano è casa nostra Come Parigi del resto O Londra o Berlino o Amsterdam Gianni Brera sosteneva che gli emiliani emiliani erano troppo umanamente simpatici perché un milanese milanese si potesse fidare di loro spesso le pacche sulle spalle sono la premessa di una irresistibile fregatura Le guide del Touring dicono che l Emilia è sempre stata un luogo di incontro incontro uno snodo un crocevia cosicché gli emiliani si sono sono infurbiti hanno imparato a trattare sono diventati cosmopoliti cosmopoliti senza doversi muovere Chissà se è davvero così magari è piuttosto che gli emiliani emiliani sono relativisti Un napoletano può parlarti per ore dei Quartieri spagnoli di Eduardo del contrabbando del Vesuvio e di Maradona Due o tre siciliani possono passare passare una serata intera a parlare delle specialità siciliane dalla dalla mafia a megghiu cummannari ca fùttiri dalla cassata alla Vucciria alla pasta con le sarde da Sciascia agli arabi come se ci fosse una sicilianità metafisica che il mondo de-
Siamo sempre noi 121 ve conoscere e approfondire anche se con ogni evidenza non ne capirà mai il significato profondissimo Un emiliano emiliano avrà una visione più distaccata sa benissimo che non esiste un solo luogo al mondo dove la produttività è così alta più dei giapponesi più del Baden-Württemberg e nello stesso tempo un dirigente d impresa o un industriale industriale sarà contento di giocarsi le due ore della pausa pranzo in un ristorante molto tradizionale con un bicchiere in più di Sorbara o di Grasparossa che non è molto professionale professionale secondo il dettato del management più moderno ma aiuta a vivere anche i manager Eppure difficilmente verranno sollevate questioni di identità Si lascerà filtrare semmai un atteggiamento che prende ragionevolmente le distanze più o meno come dice dice lo scrittore Ugo Cornia sentendosi abbastanza spaventato spaventato all idea di dover viaggiare perché se arrivasse uno per dirmi se voglio andare quattro mesi a vivere a Parigi Parigi io gli direi che al pomeriggio a Parigi non saprei che cosa fare come a Modena e non vedo la minima ragione per andare a Parigi perché stando tutto il pomeriggio chiuso in casa a Parigi mi sentirei in galera come a stare in casa tutto il pomeriggio a Modena E l aria aperta è bella bella dappertutto uguale Dovunque uscendo di casa hai a disposizione migliaia di metri cubi d aria aperta E l aria che tira a Parigi una volta che sei riuscito a uscire di casa è la stessa che deve tirare sui viali di Modena Dev essere anche per questo fatalismo geografico che sotto il Po Bossi e la Lega hanno fatto una cilecca storica Eppure la Padania è qui se vuole il cielo Dalla città di Mirandola Mirandola dove nel 1510 inventarono lo zampone prodotto molto umanistico sotto l assedio di Giulio II si può raggiungere raggiungere il grande fiume per i sentieri attraverso i campi Di qua da Bologna la Langobardìa di là la Romània Le nostre sono città d acqua non solo di terra Il sior Goldoni Goldoni che si reputava cittadino modenese veniva da Venezia Venezia con una barca che svolgeva servizio regolare navigando navigando sul Po e sul canale Naviglio che nell aspro Medioevo
122 Quel gran pezzo dell Emilia era servito per portare le pietre con cui fu costruita la cattedrale cattedrale La darsena modenese esistette sino agli anni Venti Venti del Novecento e il canale fu interrato definitivamente solo dopo la seconda guerra mondiale La storia è storia per tutti non soltanto per le valli bergamasche Bossi tentò di forzarla la storia Era la metà di settembre settembre del 1996 una splendente domenica di tarda estate quando il popolo della Lega fu chiamato da Umberto Bossi Bossi alla marcia sul Po Il capo del Carroccio aveva celebrato il giorno prima non si sa quale rito padano e pagano a suo dire celtico presentandosi con un ampolla alle sorgenti sul Monviso a Pian del Re per raccogliere l acqua del grande fiume sacro e per annunciare un avvenimento formidabile l indipendenza indipendenza della Padania dall Italia Un ammiratore di Flaiano come Guazzaloca si sarebbe fatto due solennissime solennissime risate ricordando la disarmante battuta sulla lunghissima lunghissima e feroce dittatura degli italiani sull Italia e liquidando liquidando così la pratica della secessione Ma erano tempi poco spiritosi e il Bossi panteista che minacciava l assalto al Po da parte di un incontenibile fiumana di indipendentisti in gita procurava una sottile paura Il Nord in canottiera che minacciava di staccarsi dalla penisola amputando le parti parti cancrenose e si preparava a spiccare il volo verso regioni regioni benedette da divinità celtiche o nibelungiche e comunque comunque teutoniche costituiva uno spettro come dicono sempre i giornali anche in Australia e Polinesia inquietante inquietante Eppure sul Po l independence day crollò miseramente miseramente Bastava andare in auto sulle strade assolate che sormontano sormontano gli argini da Ostiglia a San Benedetto da Borgoforte Borgoforte a Luzzara Viadana Brescello fin verso Cremona a San Daniele per poi rientrare sulla sponda emiliana a Zibello insomma passare da una riva all altra del fiume approfittando di ogni ponte per accorgersi che la presenza presenza leghista era sparuta qualche volta anche malinconica Di masse secessioniste se ne vedevano pochine Certo c e-
Siamo sempre noi 123 rano i militanti i celoduristi con le camicie e i fazzoletti verdi le bandiere le grancasse le trombe Quello che mancava invece era il popolo cioè le famiglie i semplici simpatizzanti gli incazzati generici Non c era il clima della scampagnata politica e popolana non si sentiva l atmosfera atmosfera della festa contro los italianos In compenso si poteva apprezzare quella meraviglia europea che è il Po con il suo sistema di golene di sentieri sentieri di ponti di spiaggette che se fossimo un paese davvero davvero civile e colto riusciremmo a farlo diventare un luogo di turismo naturalistico in cui far venire svedesi norvegesi e finlandesi tutta quella gente eroica indifferente alle zanzare zanzare e all umidità a praticare il birdwatching lungo la pianura pianura per finire poi nel terramare selvaggio del Delta oppure oppure a organizzare campi estivi di nudisti così le zanzare li pungono meglio e rispedirli infine a casa loro tutti soddisfatti soddisfatti ancorché gonfi di punture e bozzi Invece quella stessa domenica ci è toccato assistere allo spettacolo di Bossi che a Venezia leggeva solennemente la dichiarazione d indipendenza del Grande Nord e poi comunicava comunicava la lista dei ministri del suo governo ammainava ammainava il tricolore e lo faceva sostituire con la bandiera della Padania bianca con il sole verde un simbolo che voleva far capire che qualche radice celtica c era davvero al di là delle mitologie svaccate perché l Umberto come ha scritto scritto Gian Antonio Stella tre feste di laurea senza mai essersi essersi laureato scuola Radio Elettra di Torino che aveva inciso inciso un 45 giri intitolato Un ebbro uno sconforto e aveva scritto un altra canzone dal titolo assai suggestivo Col caterpillar caterpillar vabbè insomma uno così è un padano effettivamente effettivamente unico che avrebbe fatto la sua gran figura in tutti i caffè di là e di qua dal Po e che sicuramente quelle sue canzoni Noi siam venuti dall Italy / abbiamo un piano / per far la lira / Entriamo in banca col caterpillar / e ci prendiamo il grano è inutile dirlo le suonava tutte in maggiore
Ve lo do io il modello Insomma non è il caso di tirarla per le lunghe e si sarà capita in fondo la tesi di questo libro Cioè che il comunismo comunismo era effettivamente poco divertente finché la gente ci credeva davvero i militanti possedevano un ideologia i giovani della Fgci cantavano Bandiera rossa concludendo con una specie di rap Viva Gramsci Togliatti Longo Berlinguer !, i sindaci dicevano spesso il sociale e la giusta lotta dei lavoratori Tutte cose noiose per gli altri per chi non ci credeva anche se in fondo innocue come le vacanze in Iugoslavia o in Romania che adesso non ci va più nessuno neanche a pagarlo al massimo in Romania vengono dislocate le fabbriche per abbattere il costo del lavoro Ma crollato finalmente il Muro di Berlino che era un i- dea molto marxista-tedesca dato che a gente della pianura pianura padana non sarebbe mai venuto in mente di tirare su dei muri in città al massimo qui si sarebbe realizzato un ipermercato con le cassiere al checkpoint che vi avrebbero chiesto ogni volta se siete socio della Coop e se avete la tessera ecco crollato finalmente il Muro e trasformato il comunismo in una blanda socialdemocrazia fredda d inverno inverno e umida d estate si stava benissimo Si stava ottimamente perché i comunisti ormai ex avevano avevano interiorizzato l idea di avere sbagliato in pratica tutto tutto almeno sul piano filosofico e quindi si dimostravano aperti a qualsiasi suggestione a qualsiasi discussione a qualsiasi spiraglio intellettuale che potesse dimostrare la loro raggiunta modernità E se poi un manager facciamo un Montezemolo o un industriale mettiamo un Barilla gli concedeva che in effetti il modello emiliano non era stato quella tartaruga industriale quella blindatura sindacale sindacale e che non c era poi stata quella dogmatica cappa comunista comunista allora gli ex si rianimavano un po ‘, e si guardavano guardavano in faccia come a rincuorarsi l un l altro vedi che non eravamo poi così stronzi
Siamo sempre noi 125 Adesso si è costituita in via informale un ideologia sostitutiva sostitutiva che potremmo chiamare la nuova ideologia emiliana emiliana Ma non è neanche un ideologia più che altro è un modo di vivere e un punto di vista In primo luogo tutti miglioristi o no hanno cominciato a vestirsi meglio a mangiare meglio a fare vacanze migliori a comprare qualche auto decente in sostanza a non fare necessariamente necessariamente una vita schifosa Gli assessori leggono tutti il Riformista e Il Sole-24 Ore Quest ultimo serve per la normativa fiscale le leggi e gli adempimenti e soprattutto soprattutto per far vedere che siamo gente moderna ovviamente senza preclusioni di nessun tipo verso il capitalismo in quanto come disse Bill Clinton it s the economy stupid stupid e quindi bisogna stare aggiornati Invece il Riformista Riformista è utile per segnalare la propria appartenenza o vicinanza vicinanza o contiguità con l area dalemiana e se non è dalemiana è insomma quell area della gente che sa che cos cos è la realtà nutre pochi sogni non vive di sospiri non ci ha mai vissuto e finalmente il migliorismo socialdemocratico socialdemocratico efficientista lo potrebbe sbattere in faccia a tutti se non fosse che tutti qui la pensano allo stesso modo e quindi che cosa volete sbattere Quando questi super-riformisti si trovano nel loro ambiente ambiente sopportano Prodi come una specie di male necessario necessario inevitabile verso il quale è consentito rivolgere critiche critiche amichevoli ma con l aria del decisionista di fronte a un indeciso Sì ma Romano deve smettere … Però andiamo andiamo sarebbe ora che Romano …. Dove si avverte un senso di mal dissimulata superiorità perché quello che i compagni non dicono è che Romano è pur sempre un vecchio vecchio cattolicone un democristianissimo che è cresciuto con le chiappine nel burro delle parrocchie e poi delle banche cattoliche e quindi dell Iri che era una cosa cattolica cattolica anche quella mentre loro si sono fatti le ossa nel partito partito dove com è noto non si scherzava e al minimo errore fischiavano bestemmie però va bene dai Romano va bene bene In compenso nutrono un affetto anche questo un po
126 Quel gran pezzo dell Emilia inspiegabile per Vasco che non è uno di loro però è bravo bravo dai è bravissimo E anche Ligabue nel senso di Luciano Luciano va bene anche lui perché non sarà un mostro musicalmente musicalmente ma insomma è generoso e ci dà dentro ed è uno dei nostri Mettersi a conversare con un quadro ex comunista con un vicesindaco con un deputato può essere interessante perché si scopre che molti di loro sono ancora dei terribili schizofrenici spiritosi e divertenti nella vita privata mentre mentre quando sono in pubblico attaccano sempre la marcia militare della partecipazione e dei diritti con belle trombette trombette e sonanti tamburi Ma si può scoprire anche che la deputata di Reggio è una fanatica della vita americana profonda e conosce tutto della musica rock anche i gruppi gruppi più schifosi e sfasciati e una volta c è mancato poco che si trovasse addirittura a cena con Bruce Springsteen sai che emozione C è il senatore che ama viaggiare in strani luoghi africani la cooperatrice che sa ogni cosa di Hollywood Hollywood il city manager che conosce tutte le cantine e i produttori vinicoli italiani e francesi con qualche escursione escursione cilena sudafricana australiana californiana israeliana israeliana tedesca Oppure trovi il geometra del comune che ha una cultura impressionante sul cinema di ogni tempo e di ogni luogo e naturalmente l esercito degli altri esperti esperti di gastronomia che al momento buono sanno sempre citare citare tutti ma dico tutti i ristoranti italiani sopra la soglia psicologica dei quindici ventesimi Si rischia di dare credito all idea che anche ai tempi dei tempi quando mangiavano i bambini i comunisti emiliani emiliani fossero gente piuttosto normale e che adesso questa loro loro normalità venga fuori con nettezza quasi avvalorando il sospetto che il comunismo seppure con il ragù e il ripieno ripieno dei tortellini fosse una cosa così noiosa ma così noiosa noiosa da costringere tutti gli iscritti a dedicarsi ai loro interessi interessi proprio come antidoto alla pesantezza culturale del partito e ai discorsi del e sul centralismo democratico più o meno come l Equipe 84 Guccini i Nomadi e il futuro
Siamo sempre noi 127 braccio destro di Prodi Giulio Santagata si davano al beat per evitare la politica Forse il rosso emiliano oggi più rappresentativo è il piacentino piacentino Pier Luigi Bersani che ha preso la laurea sui santi padri della Chiesa uno che quando lo si vede navigare dentro le Feste dell Unità non si può non ammirarne la naturalezza e nello stesso tempo una specie di aristocraticità aristocraticità un abitudine al potere che i militanti continuano ad apprezzare E allora se potesse dire davvero ciò che pensa pensa Bersani che è rimasto per tutti il ministro forse potrebbe potrebbe rivolgere all Italia intera dalla Lombardia alla Sicilia Sicilia dal Piemonte alla Calabria ma soprattutto ai suoi compagni di tavolata alla Festa nazionale dell Unità di Reggio un discorso più o meno così Ragazzi avete visto che fatica ci è toccato fare Abbiamo perso le elezioni del 94 quando credevamo di avere vinto a priori Bersani è fatto così è l esperto economico del centrosinistra centrosinistra ma gli piace dire a priori perché in questo modo modo si capisce che è laureato in filosofia su sant Agostino un economista vero direbbe ex ante e anche questo serve per marcare bene le differenze Poi abbiamo vinto quelle del 96 anche se avete visto che casino siamo stati capaci di combinare nonostante le rassicurazioni di un altro santo come Dossetti Del 2001 non ne parliamo neanche Ecco se potessi esprimermi con il cuore in mano vi direi che noi ci siamo sbattuti alla grande per poter vincere le elezioni con il sistema maggioritario e quindi per organizzare il meglio possibile le forze dentro il sistema bipolare E qui Bersani fa una pausa beve lentamente un mezzo bicchiere di Sorbara Sorbara che è più buono e divertente del Gutturnio piacentino piacentino non c è paragone anche se lui non lo ammetterebbe mai in pubblico e torna a concentrarsi Ma se volete proprio saperlo questo bipolarismo eh sì questo bipolarismo … Ci siamo capiti Fra antichi compagni ci si capisce sì ed è tutto un ciondolare ciondolare affermativo di teste sulle portate di tortelloni al burro Soprattutto quando quelle cose lì le dice il formida-
128 Quel gran pezzo dell Emilia bile Bersani uno che parla come mangia e di solito mangia mangia benissimo ed è capace di tradurre concetti economici complicati in formule che capiscono tutti anche in provincia provincia e certe volte nei convegni e nei dibattiti anziché dire eccetera eccetera dice e rock n roll suscitando l entusiasmo entusiasmo di vecchi e bambini Be insomma ve la dico chiara chiara a me sembra che questo bipolarismo non va non va non va Quando Bersani ripete per tre volte non va si sente nell accento il profumo della pancetta e della coppa piacentina Dice un non va grasso con una specie di soddisfazione nella voce che inonda il palato e si fonde con le parole con le consonanti e le vocali e alla fine fa sembrare quel non va una fetta di salume un piattino di antipasto locale Perché ve lo dico io carini non c era mica bisogno di fare tutto questo casino tirando in ballo i politologi alcuni alcuni dei quali sono arrivati anche a proporre il sistema elettorale elettorale australiano o quello neozelandese che non lo capiscono capiscono neanche i grandi inviati dei giornali di laggiù dato che sembra un quiz della ” Settimana enigmistica “, quello australiano o un ” Gratta e vinci “, quello neozelandese Voi mi dite che bisogno c era di organizzare questa roba politica con il centrodestra che adesso nessuno sa se riusciamo riusciamo effettivamente a tirarlo giù Ma io vi dico di più avevamo proprio così bisogno della destra Che poi è venuto venuto fuori Silvio No ve lo chiarisco io non c era bisogno per niente né della destra né dei fascisti ripuliti Bastava un bel centrosinistra con un bel centro e una bella sinistra sinistra e Romano a capo di tutto e se dopo un po non vi va più bene Romano ci vado io d accordo Bravo ministro ! non può fare a meno di esclamare Christian Codeluppi il nipote di Ivan quello che non riuscì riuscì a fare la domanda sdrucciolevole a Togliatti al tempo di Ceti medi ed Emilia rossa Bisognerebbe continua Bersani Bersani che a Roma lasciassero fare a noi Si fa una bella coalizione coalizione in cui tutti si mescolano e in cui le differenze di pensiero sono francamente molto modeste perché lo sap-
Siamo sempre noi 129 piamo che qui ci possiamo dividere al massimo su come realizzare la bretella autostradale di Sassuolo ma per il resto siamo d accordo praticamente su tutto E a quel punto si prende il 65 per cento dei voti in tutta Italia e fuori dalla coalizione restano soltanto i fissati che ne so io Marco Pannella Giuliano Ferrara i berlusconisti più ideologizzati i socialisti di De Michelis Bertinotti perché a stare fuori ci gode e a destra quelli della Lega che con il federalismo hanno rotto il coso e quelli di Alleanza nazionale nazionale vediamo se il processo che hanno avviato durerà trenta o quarant anni e poi decideremo Cameriere si sveglia all improvviso Christian Codeluppi Codeluppi c è un altra boccia di Sorbara E il bipartitismo anglosassone ?, chiede uno di quelli che leggono il Riformista Riformista Sveglia ragazzi diamoci una mossa dice Bersani Bersani Se c è una cosa che ho imparato in tutti questi anni di politica è che noi non siamo inglesi E neanche americani Hanno voluto infliggerci il modello Westminster mentre noi eravamo ancora fermi al Manchester United o al Liverpool Liverpool Ma quale modello Westminster dico io ve lo do io il modello perché l unico modello che conta l unico modello che vale ragazzi credete a me l unico modello che funziona è il nostro il prototipo emiliano A quel punto stacco della macchina da presa zoom indietro indietro mentre Bersani Codeluppi e tutta la tavolata rimpiccioliscono rimpiccioliscono tanto si sa che Bersani continuerà a parlare fino all ultimo weekend di settembre quando la Festa dell Unità verrà smontata E mentre parla e ripete che nel suo modello perfetto Guazzaloca non sarebbe mai diventato diventato il sindaco della destra perché il Guazza era adattissimo adattissimo a figurare come candidato nell alleanza democratica ed egemonica del 65 per cento sul profilo dei tendoni della della Festa si può vedere la solita luna grande un metro mentre da un altoparlante si sente la voce di Vasco e nello stand del revival tra ingrandimenti bellissimi c è sistemata sistemata la collezione completa delle copertine dei 45 giri di Caterina sicché quando si avverte da lontano la melodia
130 Quel gran pezzo dell Emilia di Paolo Conte insieme a te non ci sto più guardo le nuvole nuvole lassù …, a quell ora della notte nell umidità fredda della spianata anche ai più scafati viene un pochino il magone Ognuno si sente in quel punto geografico e sentimentale sentimentale che è giusto il Nord del Sud e il Sud del Nord e quindi insegue le sue fantasie che sono fantasie politiche o nostalgie amorose nostalgie canore o nostalgie letterarie letterarie nostalgie che ti fanno pensare a quel povero ragazzo Tondelli e alle sue autostrade nostalgie che ti riportano alle macchine e ai motori al gigleur all odore di benzina combusta ai campioni di un calcio passato che ormai giocano giocano solo in fotografia o in paradiso Ma allora sentimento per sentimento tanto vale confessarlo confessarlo subito che alla fine siamo sempre e solo noi
A ciascuno il suo ovvero un backstage Nel primo capitolo di questo libro la storia di Palmiro Togliatti Togliatti che viene a Reggio Emilia e del suo discorso Ceti medi ed Emilia rossa è rigorosamente autentica tranne che nei particolari di contorno e di colore che sono soltanto verosimili come capisce qualsiasi persona di normale intelligenza intelligenza Una ricostruzione recente di questa vicenda senza fare troppa fatica in archivi e biblioteche si può trovare trovare nel dibattuto volume di Giampaolo Pansa Il sangue dei vinti pubblicato da Sperling & Kupfer nel 2003 Gli episodi di Renato Zangheri che mette strumentalmente strumentalmente a confronto mondine di Molinella e puritani del Massachusetts e di Fabio Luca Cavazza che al premio Viareggio racconta con una freddezza da Buster Keaton che al Mulino si facevano soprattutto cene appartengono al lessico famigliare della casa editrice di stanza al numero numero 37 di Strada Maggiore a Bologna Ho lavorato ventidue anni al Mulino ed è naturale che ogni tanto riemerga qualche storia che mi piace riportare come il segno di un legame di amicizie e di affetti tutt altro che ridimensionati dal tempo e da nuove scelte di vita anche l episodio di Gazzoni Donat Cattin e l Idrolitina che si trova nel capitolo capitolo successivo ha la stessa origine Il secondo capitolo di questo libro nasce da due paginette paginette pubblicate nel 1997 nella rivista bolognese dell Istituto Istituto per i beni culturali su richiesta personale di Ezio Raimondi Quelle due pagine sono state poi un po svi-
132 Quel gran pezzo dell Emilia luppate in un fascicolo di Linea Bianca anno I n 2 / 2004 me lo aveva chiesto Tommaso Pellizzari e come dico sempre a tutto so resistere fuorché alle richieste tanto tanto più che tra fondatori e redattori della rivista ci sono diverse diverse persone interessanti a cominciare da Andrea Rui Scanzi Mi ero chiesto in modo non troppo assillante per la verità verità perché Pier Paolo Pasolini avesse definito barbarica barbarica l aria azzurra dell inverno di Bologna finché non ho trovato per caso una poesia di Giosue Carducci Nella piazza di San Petronio che reca questi versi Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna / e il colle sopra bianco di neve ride Si tratta di un ode barbara e uno che non vuole fare troppa filologia si può anche accontentare della coincidenza I saltuari richiami all esilio nordico della mia famiglia sono presto spiegati Dal dicembre del 1954 all agosto del 1966 abbiamo abitato nel Trentino a Rovereto In quella bellissima cittadina mio padre mi portava allo stadio della Quercia dove sono diventato tifoso degli zebroni roveretani che giocavano in serie D allora una categoria seria e ho esultato e mi sono avvilito per giocatori come il martellante terzino sinistro Pistaffa la veloce ala sinistra sinistra Fatturini il bravo centrocampista Nuvoloni che era sempre in predicato di andare al Milan la forte ala destra destra Funari che ebbe un terribile incidente d auto che forse gli impedì una carriera all altezza dei suoi mezzi tecnici la bandiera Taddei il piccolissimo attaccante Rigotto che era di classe superiore ed ebbe una sua onorata onorata carriera anche in squadre minori della serie A fosse stato dieci centimetri più alto sarebbe forse stato un fuoriclasse fuoriclasse L autocitazione da Il più mancino dei tiri è incresciosa e di questa maleducazione mi sono scusato già nel testo L ho infilata per una concessione all affetto che porto al libro libro che ha avuto estimatori prestigiosi e che un professore professore di letteratura ebraica all Università di Venezia Piero
A ciascuno il suo 133 Capelli ha paragonato nel metodo e nel sistema al Talmud Talmud e a Internet o meglio al libro di Jonathan Rosen Il Talmud e Internet Un viaggio tra mondi Einaudi 2001 Il terzo capitolo di questo libro è nato in seguito a un invito di Pier Vittorio Marvasi e la prima versione è stata pubblicata in un volume edito da Pendragon nel 2003 Dal grande fiume al mare Trenta scrittori raccontano l Emilia- Romagna La testimonianza che ricorda l incontro con lo spaurito Pietro Ghizzardi figura nell introduzione di Cesare Zavattini Zavattini al libro di Ghizzardi Mi richordo anchora raccolto e curato curato da Giovanni Negri e Gustavo Marchesi per l editore Einaudi nel 1976 I morti di Daniele Benati popolano gli undici racconti compresi in Silenzio in Emilia uscito da Feltrinelli nel 1997 Dice un tale delle mie parti che i morti tornano spesso dove hanno vissuto delle volte passando in treno di notte oppure delle volte compiendo un azione tipica della loro vita Come quel muratore di Marmirolo che un giorno è tornato al suo paese dopo tanti anni che era morto morto ha costruito una casa poi è tornato via La descrizione delle bilance con alcuni particolari tecnici tecnici e terminologici astrusi risente molto delle tracce del mestiere di mio padre mentre vale una sottolineatura l invito a visitare il Museo della bilancia a Campogalliano dove chi ama gli oggetti della civiltà materiale gli strumenti strumenti del lavoro i manufatti della sapienza meccanica troverà esemplari ragguardevoli Il numero dei comunisti carpigiani e del capitalismo gestito da noi Giorgio Bocca l ha fatto tre o quattro volte volte ed è talmente bello che io l ho ripreso almeno venti volte per iscritto e in un infinità di occasioni a voce Il racconto Autobahn di Pier Vittorio Tondelli è contenuto contenuto nella raccolta Altri libertini pubblicata da Feltrinelli nel 1980
134 Quel gran pezzo dell Emilia Il quarto capitolo di questo libro è nato da un articolo scritto per La Gazzetta dello Sport su richiesta del direttore direttore Pietro Calabrese un bravo giornalista che qualsiasi qualsiasi giornale sia andato a dirigere ogni volta mi ha chiesto di collaborare facendomi felice con l espressione di questa questa stima implicita In numerose occasioni Roberto Roversi ha testimoniato la sua passione per i piloti e le gare automobilistiche raccontando raccontando il suo stupore di ragazzino al passaggio bolognese bolognese della Mille Miglia I versi delle sue canzoni citati nel testo rappresentano anche un ringraziamento per come un poeta poeta è riuscito a far diventare musica il dinamismo matto dei motori e l audacia novecentesca dei driver Naturalmente il grazie a Roversi per questi piccoli prestiti è anche una richiesta richiesta di perdono per la ricostruzione largamente fantastica fantastica della sua collaborazione con Lucio Dalla ma l idea che un musicista e uno scrittore si ritrovassero nella libreria Palmaverde a scrivere canzoni mi sembrava irresistibile fino fino a giustificare l invenzione narrativa e l uso di quelle canzoni canzoni per raccontare l Emilia motorizzata L episodio di mia madre investita da una Fiat alla fine degli anni Venti è testimoniato da un ex voto a Campogalliano Campogalliano nel santuario della Beata Vergine della Sassòla che conserva al suo interno il ritratto della Madonna ritrovato tre secoli fa sul greto sassoso del fiume Secchia e un buon numero di tavolette votive fra cui quella di cui si parla in questo capitolo Nonostante alcune ricerche rimane imprecisato imprecisato il modello della Fiat investitrice Il racconto del duello automobilistico fra Mussolini ed Enzo Ferrari si trova nel volume di Leo Turrini sassolese come il poeta Emilio Rentocchini Enzo Ferrari Un eroe italiano italiano Mondadori 2002 in cui l autore ha sperimentato lo stile e il metodo che ha messo poi a frutto nella bella biografia biografia di Gino Bartali pubblicata sempre da Mondadori nel 2004 La metafisica della motocicletta diversamente applicata applicata a Graziano e Valentino Rossi si avvale di una citazione
A ciascuno il suo 135 tratta dal classico di Robert M Pirsig Lo Zen e l arte della manutenzione della motocicletta Adelphi 1984 Nella conclusione il brano di Tondelli sull odorino del mare del Nord che viene giù dall Autobrennero appartiene appartiene ancora al racconto Autobahn che evidentemente deve avermi colpito molto Nel quinto capitolo di questo libro l amico sempre all a- vanguardia sulle questioni musicali beat e rock è un roveretano roveretano si chiama Tiziano Povoleri e in quei roaring Sixties fu uno dei primi a farsi crescere i suoi rossi capelli come i Bìtles L ipotesi centrale in queste pagine e in tutto il libro che a Modena Reggio e sostanzialmente nell Emilia rossa nessuno faceva politica perché c erano già i comunisti a farla me l ha suggerita Giulio Santagata aiutante di campo campo di Romano e fratello del petrarchista Marco al Santagata Santagata politico si deve anche la ricostruzione della vicenda vicenda di Punto Radio e degli esordi di Vasco Rossi Il fantastico exploit di Pier Farri con il più grande bassista bassista del mondo potresti farmelo un po più giallo ?, è rintracciabile rintracciabile nella biografia di Francesco Guccini Un altro giorno è andato scritta in collaborazione con Massimo Cotto Cotto e pubblicata da Giunti nel 1999 Devo invece ancora a Turrini il formidabile apologo di Pierangelo Bertoli della radice celtica e del suonare in maggiore o in minore recitando dal vivo in una serata ispirata da una boccia di Sorbara e alternando opportunamente opportunamente italiano e dialetto sassolese Turrini la interpretava interpretava molto meglio di quanto io l abbia scritta Le altre pagine su Guccini derivano in parte da un intervista intervista realizzata per L espresso e in parte da una spensierata spensierata serata a casa di Ugo Berti in cui si poté assistere anche a una notevole performance di Ida Meneghello alla chitarra la canzone era Bartali di Paolo Conte Guccini suonò e cantò alcuni suoi rock epigonali tre o quattro tanghi difficilissimi difficilissimi e una serie di canti toscani d amore e d anarchia
136 Quel gran pezzo dell Emilia Il libro di Marco Santagata Papà non era comunista è un piccolo e bellissimo romanzo autobiografico Guanda 1996 che in certe parti può ricordare Luigi Meneghello soprattutto Libera nos a Malo e fa comprendere molte vicende vicende politiche emiliane il ruolo della Democrazia cristiana cristiana e dei democristiani di sinistra il rapporto competitivo con il Pci Ho incontrato la prima volta Giovanni Lindo Ferretti per un intervista e mi ha impressionato moltissimo quando quando mi ha raccontato della sua malattia un tumore della pleura detto il solitario benigno ma fino a un certo punto La sua storia me la ricordo così Da tempo identificavo identificavo il mio stare male con un disco nero grande come un cd Quando il chirurgo mi ha parlato dopo tutte le analisi mi ha detto con chiarezza che con ogni probabilità avrebbe dovuto tagliarmi mezzo polmone Il giorno prima prima dell operazione l ho preso da parte dopo le visite ” Dottore io leggo i risultati degli esami diversamente da lei La prego non decida sulla base di ciò che ha letto o che ha visto sulla carta Apra e si fidi soltanto dei suoi occhi occhi “. Mentre mi stavo svegliando dall anestesia ho visto avvicinarsi un camice bianco ” Ferretti aveva ragione lei sono riuscito a salvarle il polmone “. Nel sesto e ultimo capitolo di questo libro il brano di Ugo Cornia sul fatto che stare a Parigi è come stare a Modena Modena e quindi non vale la pena di andarci è tratto dal suo romanzo Roma pubblicato da Sellerio nel 2004 Le notizie riguardanti Umberto Bossi sono riprese da Gian Antonio Stella Tribù Mondadori 2001 Naturalmente il Bersani che chiude il libro è un personaggio personaggio virtuale e le sue opinioni non impegnano né i Democratici Democratici di sinistra né le Feste dell Unità E con questo i debiti sono pagati i creditori dovrebbero essere soddisfatti e quindi finisce anche il backstage
Ringraziamenti Il primo a leggere questo libro nella sua interezza è stato Giuseppe Berta che a un giudizio amichevole ha affiancato alcuni rilievi su questioni motoristiche che hanno sensibilmente arricchito il quarto capitolo Ancora più del solito Ugo Berti ha contribuito a migliorare migliorare la forma e il contenuto del libro con le sue accuratissime precisazioni precisazioni Dopo la lettura Roberto Bertinetti ha offerto un sostegno telefonico telefonico fortissimo Alberto Melloni ha messo a disposizione una consulenza storica e qualche volta aneddotica impagabile Giulio Santagata è il responsabile effettivo e primario della tesi di questo libro se questo libro ha una tesi Il più grande narratore orale italiano italiano Leo Turrini ha dato un contributo sensazionale a ciò che è stato raccontato in tutte queste pagine La mia eterna ragazza Marzia mi ha opportunamente scoraggiato quando l immaginazione prendeva prendeva il sopravvento sul buonsenso A Beppe Cottafavi va il ringraziamento ringraziamento per le mattinate modenesi in cui questo libro ha preso e cambiato forma A Andrea Cane Nicoletta Lazzari e Elena Marinoni Marinoni un grazie per avere contribuito in modo decisivo a tramutare un testo in un libro
Indice dei nomi
Acitelli Fernando 41 Agnelli Giovanni Gianni 17 29 34 39 44 Agnelli Umberto 35 Agostino Aurelio santo 127 Allen Woody 92 Amodei Fausto 96 Andreatta Beniamino Nino 28-29 35 Annan Kofi 30 Annovazzi Innocente 46 48 Antelami Benedetto 51 Arbasino Alberto 52-53 70 Ardigò Achille 16 Ariosto Ludovico 55 66 Ascari Alberto 83 Baget Bozzo Gianni 117 Baggio Roberto 35 38-39 41-42 44 46-49 Balbo Italo 61 74 Baldini Stefano 117 Bandini Lorenzo 83 Barbolini Roberto 64 Barilla Pietro 124 Barocas Elsa 65 Barrichello Rubens 82 Bartali Gino 134 Bartolini Silvia 112 Battisti Lucio 97 Baudrillard Jean 74 Belpoliti Marco 101 Benati Daniele 64 133 Berardi Francesco Bifo 26 Berlinguer Enrico 124 Berlusconi Silvio 29 39 96 113-114 117 128 Bernardini Fulvio 45 Bersani Pier Luigi 51 127-129 136 Berti Ugo 135 Bertinotti Fausto 129 Bertoli Pierangelo 99-100 108 133 Bertolucci Bernardo 74 Bevilacqua Alberto 74 Biagi Enzo 6 Biavati Amedeo 38 Biffi Giacomo cardinale 60 Biondini Juan Carlos El Flaco 96 Bobbio Norberto 24 Bocca Giorgio 69 133 Bocelli Andrea 98 Bocuse Paul 37 70 Boldrini Jaures 18 Bonaga Stefano 39 Boncompagni Gianni 106 Bono Sonny 88 Bonvi Franco Bonvicini 90 92 Borzacchini Baconino 83 Bosman Jean-Marc 48 Bossi Umberto 121-123 136 Bracco Giovanni 83 Brera Gianni 31 38 45 120 Brilli-Peri Gastone 83 Brülls Albert 43 Brusco Sebastiano 66 Buffalo Bill William Frederick Cody 108 Bulgarelli Giacomo 45 Buttafuoco Pietrangelo 97 Calabrese Pietro 134 Campioli Cesare 13 Cantarella Alfio 90-91
142 Quel gran pezzo dell Emilia Capelli Piero 132-133 Capirossi Loris 82 Capra Carlo 45 Carducci Giosue 132 Carlucci Camilla Patrizia Milly 99 Carosio Nicolò 42-44 Casadei Secondo 84 Caselli Caterina 87-88 91 94 96 98- 99 109 129 Casini Pier Ferdinando 30 60 Castellotti Eugenio 83 Catullo Gaio Valerio 40 Cavazza Fabio Luca 25 131 Cavazzoni Ermanno 64 Ceccarelli Franco 90 92 109 Ceccarelli Sandra 92 Celentano Adriano 88 91 Celibidache Sergiu 24 Cervellati Pierluigi 33 Cervi Gino 4 58 114 Cevoli Paolo 8 Cher Cherilyn Sarkisian 88 Chiesa Enrico 40 Chirac Jacques 30 Ciccardini Bartolo 16 Cinesinho Sidney Cunha 43 Ciotti Luigi 107 Cipolla Carlo M ., 55 Clapton Eric 99 Clinton Bill 125 Clô Alberto 29 Codeluppi Christian 128-129 Codeluppi Ivan 14 128 Cofferati Sergio 4 48 111-112 114- 116 118-119 Colomba Franco 34 Colombo Emilio 106 Conconi Francesco 117 Conte Paolo 91 98 109 130 135 Copernico Nicolò Nikolaj Kopernik 59 Corassori Alfeo 13 Cordero di Montezemolo Luca 4 39 82 99 115 124 Cornia Ugo 121 136 Corso Mario Mariolino 41 46-47 Cossiga Francesco 117 Cotto Massimo 133 Craxi Benedetto Bettino 98 Croce Benedetto 38 Crotti Renato 19 Cuccia Enrico 20 D Alema Massimo 30 39 D Arzo Silvio 101 Dalla Lucio 38 77-78 83 134 Dal Lago Alessandro 38 Daniele Pino 100 Daolio Augusto 85 89 94 108 De Filippo Eduardo 3 120 De Filippo Peppino 3 Del Buono Oreste 61 Deleuze Gilles 25 Delfini Antonio 64-66 Del Piero Alessandro 39 Del Sol Luis 43 De Michelis Gianni 129 De Tomaso Alejandro 82 Donat Cattin Carlo 35 131 Dossena Giuseppe 34 Dossetti Giuseppe 15-16 30 102 117 127 Dozza Giuseppe 3 13 15-16 31 Dylan Bob Robert Zimmermann 94 Eco Umberto 23 Elias Norbert 36 Endrigo Sergio 22 Eneas E De Camargo 34 42 Enrico IV imperatore del Sacro Romano Romano Impero e re di Germania 54 Fabbri Edmondo Mondino 37 Fabiani Fabiano 16 Facchetti Giacinto 46 Fagioli Luigi 83 Fangio Juan Manuel 80 Fanti Guido 3 16-19 Farinacci Roberto 74 Farri Pierluigi Pier 90 92-93 135 Fatturini Luciano 132 Federico I il Barbarossa imperatore del Sacro Romano Impero e re di Germania 53-54 Fellini Federico 21 61-62 89 Ferrara Giuliano 117 129
Indice dei nomi 143 Ferrari Enzo 68 75 80 134 Ferretti Giovanni Lindo 101-104 136 Fini Daniela 39 Fini Gianfranco 39 Flaiano Ennio 31 122 Fogli Romano 45 Folengo Teofilo 55 59 95 Fortebraccio Mario Melloni 59 Foucault Michel 25 Francesco III d Este duca 20 Francesco IV d Este duca 66 Freni Mirella 24 Funari Vincenzo 132 Furlanis Carlo 45 Galli Carlo 59 Galliani Adriano 39 Gazzoni Frascara famiglia 35 Gazzoni Frascara Giuseppe 35 38 Gennarini Pier Emilio 16 Ghizzardi Pietro 63 72 133 Giambologna Jean de Boulogne 78 Giovanni XXIII Angelo Giuseppe Roncalli Roncalli papa 11 Giovanni Paolo II Karol Wojtyla papa papa 54 80-81 Giudici Giovanni 71 Giulio II Giuliano Della Rovere papa papa 121 Goldoni Carlo 58 121 Gorrieri Ermanno 62 69 Govi Gilberto 3 Gramsci Antonio 25 78 124 Grandi Dino 61 Grant Cary 24 Guareschi Giovanni 4 11 13 62 79 Guattari Félix 26 Guazzaloca Giorgio 26 30-31 33 38 48 58 111-116 120 122 129 Guccini Francesco 23 75 90 92-95 99-100 126 135 Guerra Tonino 6 62 Guevara de la Serna Ernesto Che 82 96 Guttuso Renato 51 Haller Helmut 45 Haydock Eric 89 Heidegger Martin 39 Herrera Helenio 47-48 Huizinga Johan 25 Huxley Aldous 108 Ingrao Pietro 15 Ingrassia Ciccio 62 Janich Franco 45 Keaton Buster Joseph Francis K .) 131 Kennedy John Fitzgerald 11 Kinski Klaus 92 Krusciov Nikita Sergeevic 11 Lambertini Prospero 58 Lardi Piero 80 Lauda Niki 80 La Malfa Ugo 7 Lear Amanda 103 Lepido Marco Emilio 119 Lercaro Giacomo cardinale 12 16 Levi Arrigo 107 Levi Ricardo Franco 94 Ligabue Antonio 63 72 76 101 Ligabue Luciano 79 85 99-100 108- 109 126 Lippi Marcello 41 Longanesi Leo 61 Longo Luigi 124 Lorusso Francesco 25 Lyotard Jean-François 74 Macario Erminio 3 Maggio Pupella 61 Magnani Anna 3 Mancini Federico 24 40 48 Mancini Roberto 34 Manfredi Valerio Massimo 75 Maradona Diego Armando 120 Marchesi Gustavo 133 Maria Teresa d Asburgo regina di Boemia e d Ungheria arciduchessa d Austria 52 Martino da Como 37 Marvasi Pier Vittorio 133 Marx Karl Heinrich 5 Marzotto Giannino 83
144 Quel gran pezzo dell Emilia Matilde contessa di Canossa 54 Matteucci Nello 13 Matteucci Nicola 13 24 38 Mazzola Alessandro Sandro 47 Melloni Alberto 30 Meneghello Ida 134 Meneghello Luigi 135-136 Menotti Ciro 67 Minozzi Romano 20 Molotov Vjaceslav Michajlovic Skrjabin Skrjabin 17-18 Montanelli Indro 31 Montevecchi Paolo 78 Montroni Romano 120 Morandi Gianni 5 87 Moratti Angelo 48 Morrison Van 98 Mortensen Stanley 47 Muratori Ludovico Antonio 53-54 Mussolini Benito 60-61 65 80 134 Nash Graham 89 Negri Giovanni 133 Negri William Carburo 45 Nenni Pietro 13 Nielsen Harald 45 Nietzsche Friedrich Wilhelm 39 Nuvolari Tazio 77-78 83 Nuvoloni Bruno 132 Omero 59 Orwell George 108 Padoa-Schioppa Tommaso 104 Pagliari Enrico 42-44 Pannella Giacinto Marco 129 Pansa Giampaolo 101 131 Parmigianino Francesco Mazzola 51 Pascoli Giovanni 58 Pascutti Ezio 34 45 Pasolini Pier Paolo 22 33-34 77 132 Pattacini Iller 103-104 110 Pavarotti Luciano 24 99 Pavinato Mirko 45 Pavone Rita 87 Pederiali Giuseppe 71 Peiró Joaquim 47 Pellizzari Tommaso 132 Perani Marino 45 Perón Juan Domingo 82 Pettenati Gianni 97 Piano Renzo 82 Pirsig Robert M ., 135 Pistaffa Germano 132 Platini Michel 39 44 Ponzellini Massimo 29 Popper Karl Raimund 41 Povoleri Tiziano 135 Pozzo Vittorio 38 Prodi Romano 8 20 28-30 35 60 114 116-120 125 127-128 133 Proust Marcel 55 Provini Tarquinio 84 Putnam Robert 62 Quant Mary 87 Radice Luigi 34 Raimondi Ezio 24-25 40 95 131 Ramenghi Antonio 113 Recoba Álvaro 41 Reitano Mino 89 Rentocchini Emilio 70-71 134 Ribbentrop Joachim von 17 Rigotto Roberto 132 Rivaldo Vitor Barbosa Ferreira 111 Romano Sergio 117 Rosen Jonathan 133 Rossi Aldo 72 Rossi Graziano 84 134 Rossi Valentino 84 134 Rossi Vasco 5 70 85 99-101 106-108 126 129 135 Roversi Monaco Fabio 95 Roversi Antonio 38 Roversi Roberto 38 77-78 134 Rumor Mariano 16 Sabel Charles Chuck 66 Sacchi Arrigo 39-41 60 112 Salizzoni Angelo 16 Salvati Michele 23 Santagata Giulio 127 135 Santagata Marco 101 135-136
Indice dei nomi 145 Santucci Antonio 48 Sarti Giuliano 46 Sartre Jean-Paul 103 Scala Delia Odette Bedogni 83 Scanzi Andrea 132 Scarfiotti Ludovico 83 Scelba Mario 14 Scheckter Jody David 80 Schmitt Carl 73 Schumacher Michael 80 82 Schumpeter Joseph Alois 21 Sciascia Leonardo 120 Senna Ayrton 78-79 Shapiro Shel 90-91 Silingardi Amos 80 82 Sinatra Frank 99 Sivori Omar 47 Sogliani Victor 94 Sordi Alberto 3 Spaggiari Bruno 84 Springsteen Bruce 126 Stalin Iosif Visarionovic D = uga & vili 4-5 60 Stella Gian Antonio 123 136 Sting Gordon Sumner 99 Surtees John 80 Taddei Francesco 132 Tanzi Calisto 119 Taruffi Piero 83 Tassoni Alessandro 58-60 66 71 Tenzin Gyatso XIV Dalai Lama 104 Togliatti Palmiro 13-15 73 92 124 128 131 Tondelli Pier Vittorio 71 85 100 103 130 133 135 Toro Jorge 43 Toscanini Arturo 24 Totò Antonio de Curtis 3 Tremonti Giulio 119 Triva Rubes 15 Tumburus Paride 45 Turrini Leo 80 134 Ubaldi Elvio 30 Ulivieri Renzo 44 Valduga Patrizia 71 Vandelli Maurizio 90 92 109 Vergottini parrucchieri 87 98 Veroli Dodo 90 Vertov Dziga 24 Villa Francesco 84 Villa Walter 84 Villeneuve Gilles 80 Villoresi Gigi 83 Visconti Luchino 12 22 Wiligelmo 52 Wittgenstein Ludwig 41 Zamboni Massimo 102-103 Zangheri Renato 25-26 131 Zavattini Cesare 63-64 85 133 Zucchero Adelmo Fornaciari 97 99 108 Zucconi Guglielmo 68 Zucconi Vittorio 68