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Botola sadica

28/08/2008

Basta la sigla del programma condotto da Frabrizio Frizzi "La botola" (su Raiuno dopo il tg delle 20) per capirne la perfezione. La botola è una botola reale, che riporta con il pensiero a torture ed esecuzioni capitali. Qui a farsi torturare benevolmente da Frizzi e a subire la pena della botola che si spalanca sotto il perdente, e lo fa cadere in un sotterraneo pieno d’acqua, sono i soliti italiani medi, quelli sempre pronti a candidarsi alla "Corrida". Sono tutti simili: sanno fare una cosa, un numeretto, un piccolo show, cantare una canzone stonando il giusto, suonare brani orchestrali tamburellando sui denti (un vero classico degli artisti dilettanti), esibirsi in spettacolini di danza. Sono in genere mediocri, ma Frizzi è un maestro a cogliere nelle esibizioni di ognuno un tratto personale apprezzabile: se stona ammira l’energia, se non va a tempo sottolinea la personalità. Ma il clou è l’acme di sadismo che si registra nel momento in cui due contendenti vengono piazzati su due botole affiancate, in attesa della decisione del voto del pubblico che condanna l’uno o l’altro a precipitare nel vuoto e nell’acqua. Vale la pena di rischiare uno shock acquatico per puntare a una somma modesta? Il fatto è che i concorrenti non puntano al denaro. Desiderano andare in scena, mostrare in tv la specialità che ha fatto divertire parenti e amici. Siamo sempre dentro il familismo amorale più il "Grande fratello", frullati in un solo show serale. A ogni botola che si apre, non si sa bene se prevale il divertimento per la piccola suspense o la vergogna per vedere maltratti dei virtuali vicini di casa. Alla lunga, prevale l’insofferenza.

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