gli articoli L'Espresso/

Sette più a La7

28/02/2008

Premesso che non si capisce per quale motivo uno dovrebbe guardare sulle televisioni generaliste programmi di attualità. O meglio, si capisce: perché l’intera programmazione di film su Sky è fiacca. Insomma, premesso quel che è da premettere, a me è capitato di vedere "Niente di personale", la trasmissione condotta su La7 da Antonello Piroso. E non una puntata qualsiasi, ma la sera, lunedì 12 febbraio, in cui l’Antonello uno intervistava l’Antonello due, vale a dire Venditti. Be’, insomma: mica male. Perché sarà vero che Piroso ha una certa tendenza a fare le domande e anche le risposte (non è mica colpa sua se gli ospiti non hanno i tempi televisivi), ma con Venditti è stato praticamente esemplare. Conosceva le canzoni e i testi, faceva i collegamenti giusti, concedeva ar core de Roma la possibilità di sviluppare i suoi ragionamenti: perché voi sapete che fra i molti pregi di Venditti, uno dei pochi cantautori laureati (nel senso che ha una laurea in diritto minerario, e una specializzazione in filosofia del diritto), non c’è quello della sintesi televisiva. Antonello due ha bisogno di tempo per il suo discorso. Antonello uno gliel’ha dato. Gli ha anche dato del lei, accidenti. Ed è riuscito perfino nell’impresa di presentare a Venditti la massima parodia di Venditti che sia mai stata realizzata: ossia la tremenda, anzi terroristica, esecuzione di "Tuttoroma", capolavoro sadico di Corrado Guzzanti: «E se avremo una bambina poi la chiameremo… Roooma». Venditti è riuscito a non svenire, e ha fatto il possibile per essere spiritoso. Piroso ha scherzato con galateo. Alla fine, ne è venuta fuori una cosa civile: bravi tutti, almeno questa volta. Voto a La7: sette più.

Facebook Twitter Google Email Email