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Toh chi si rivede

06/08/2009
TELEVISIONE

L’idea di un canale "tematico", tutto dedicato alle migliori serie televisive dagli anni Settanta ai Novanta, è più interessante del suo aspetto di semplice archeologia televisiva. Il progetto prende il via il primo agosto, con il varo su Sky del canale Fox rétro. Verranno rimessi in onda alcuni cult come "Charlie’s Angels", "Baywatch", "Miami Vice", "Starsky e Hutch". E questo consentirà agli spettatori più attenti di ripercorrere la storia del nostro immaginario. Perché quelli che una volta chiamavamo "telefilm" riassumono il codice estetico, culturale, perfino etico, dell’epoca in cui sono stati realizzati. Quindi avere a disposizione una galleria di serial come quello del nuovo canale consentirà esercitazioni critiche formidabili. Non è un segreto che ormai le serie televisive più importanti rappresentano opere più importanti dei film hollywoodiani, richiedono investimenti molto elevati, e soprattutto sono in grado di restituire integralmente lo spirito del tempo, oppure, come avviene in "Lost", di anticipare la formazione di miti e antropologie. Nello stesso tempo i "legal thriller" come "Law and Order" e "Avvocati a New York" sfruttano fino in fondo le contraddizioni del sistema giudiziario americano. E naturalmente in questo caso occorre citare il "Dr. House", che esplora tutti i dilemmi professionali e morali della vita contemporanea. Rivedere le serie del passato significa quindi ripercorrere il nostro "come eravamo", cioè gli stili di vita, i canoni estetici, i codici comportamentali. Un esercizio in parte sociologico, ma soprattutto autobiografico. Abbiamo vissuto, tutti insieme, con i nostri telefilm; rivederli significa rivedere la nostra cultura.

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