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Ologramma rom

07/05/2009
TELEVISIONE

Se il rom montenegrino Ferdi vince al "Grande Fratello", si possono trovare mille spiegazioni, compresa quella che le comunità di riferimento votano il loro eroe. Ma se fosse solo questione di nicchie di auditel, il problema sarebbe tutto sommato irrilevante. Ciascuno ha i suoi sostenitori, e il gioco è fatto. Magari però, fra le varie nicchie in gioco, la somma farebbe zero. È più interessante, invece, lo schemino secondo cui nella realtà al rom gli incendiano il caravan, e nella realiticità lo premiano alla fine dello show. C’è allora un incrocio possibile fra queste due realtà, o queste due irrealtà? Il primo pensiero è che davanti alle telecamere, reclusi nel grigiore del "GF", tutte le caratteristiche sociali, e perfino antropologiche, si adeguano a una forma televisiva universale. Anche il rom non è più un rom, è un ologramma mediatico. Una figura del plasma tv. Amoreggia, trama, combatte, vince, incassa, chissà se ce la farà a infilare la porticina delle comparsate, nelle discoteche e nei supermercati. Forse sì, perché appena fuori dalla Casa tornerà a essere non soltanto parvenza televisiva bensì rom dotato di corpo, di fisionomia e di fisicità perfino "razziale". E quindi sarà di qualche interesse vedere nella vita reale, cioè nel mondo notturno dell’intrattenimento che cosa resterà dell’alone glamour del rom di successo. Un ulteriore elemento di trasgressione, per il brivido delle star da balera? Oppure la delusione che scivola subito giù, vedendo che il carisma elettronico è un fenomeno transitorio, elettricità statica che crepita per pochi momenti fatali? Intanto, semplicemente per tifo, non resta che dire: forza Rom.

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