C’è chi ha fatto il musetto perché la nuova edizione di "Matrix", condotta da Alessio Vinci, è cominciata con l’intrattenimento, ovvero con la presenza di Maria De Filippi, la prima divinità di "Amici". Ma come, era il sottinteso, mentre la cronaca pubblica è affollata di dibattiti formidabili, qui ci si dà al cazzeggio? Ecco, bisogna intendersi. Noi siamo inclini da sempre a pensare che la tv sia tutta intrattenimento puro, e che anche i talk show più pregiati siano una combinazione di informazione ed evasione (ciò che va sotto l’ormai classica definizione di "infotainment"). D’altronde, tutti sanno che Bruno Vespa ha spesso alternato alle serate di politica e delitti certe puntate di "Porta a Porta" dedicate a temi leggerissimi, dalla gastronomia ai cantanti. E lo stesso Enrico Mentana cercava di sfuggire alla ripetitività della politica organizzando serate sugli ultimi comici o su Lucio Battisti. Ma il discorso si può approfondire. A "Ballarò" le facce sono spesso le stesse, con l’effetto teatrino che incombe (e Giovanni Floris che cammina su e giù per lo studio, nei momenti topici, con effetti atletici). E ad "Annozero" il format è precisissimo: si comincia con il severo e sublime cabaret politico di Marco Travaglio, e si finisce con le vignette di Vauro. In mezzo, qualche volta, il genio della Guzzanti (a proposito, formidabile quando fa D’Alema, meno quando fa Berlusconi). Conclusione: lasciamo che Vinci faccia il suo mestiere. E che Mentana, dovunque sia, inventi un’altra formula per il talk show: già, adesso che il legame con Mediaset si è sciolto, "Chicco" ha l’obbligo culturale di stupire l’audience. Noi restiamo in fiduciosa attesa.
19/03/2009