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Insostenibile leggerezza pop

29/07/2004

Una forma di tv possibile e alternativa è quella di Michele Bovi, che ha appena concluso un ciclo di "Eventi Pop" in seconda serata su Raidue. Il ripescaggio della musica popolare dal rock al beat e al pop è sempre rischioso, dato che incombe il pericolo del "karaoke dall’oltretomba" (grande definizione di Aldo Grasso a proposito degli spettacoli necrofili di Paolo Limiti). Ciò che salva Bovi, e lo si è visto benissimo nell’ultima puntata, dedicata al Clan di Celentano, è la prodigiosa qualità archeologica del suo lavoro. Niente concessioni emotive al revival, appena un po’ di retorica sulla "creatività" dei protagonisti della musica italiana e non solo italiana, nessuna rivalutazione manieristica tipo Fabio Fazio e "Anima mia". In "Eventi Pop" si affondano le mani nel trash puro, a partire dai conduttori (gente come Pilade o Guidone, storici e non proprio presentabili, secondo i canoni correnti, esponenti del Clan). Ma la forza del programma è data dall’accanimento filologico. Bovi è una talpa degli archivi della Rai, ma non solo: il giro di amicizie, conoscenze, contatti avuti nel suo lavoro di scavo e classificazione gli consente di riportare alla luce preziosità sconosciute, filmati amatoriali, documenti perfettamente inediti. Aiutato da autori come Roby Matano, il leader del gruppo musicale che vide l’esordio di Lucio Battisti come chitarrista e autore, e Pasquale Panella, cioè il dadaista che sempre su Battisti si è esercitato in cinque dischi di allegro gioco al massacro, Bovi tratta il materiale dei favoleggiati anni ’60 con il gusto dell’entomologo: sono brani di canzoni perdute, denunce di plagi evidenti quanto innocenti, agnizioni che rivelano cialtronate risapute quanto finora non comprovate (come nel caso del batterista Gianni Dall’Aglio, alias "Cocaina", che sostiene con tanto di ricevuta scritta di essere l’autore di "Pugni chiusi", classico dei Ribelli capitanati da Demetrio Stratos: altro che Ricky Gianco, come figura secondo la Siae). Come altri programmi di Bovi, "Eventi Pop" è un blob guidato attraverso l’intrattenimento di massa. Smonta attraverso la rarità delle immagini l’abietto potere della canzonetta, dissacra l’emotività collettiva, risolve tutto nella fenomenologia e sospende il giudizio. Chi cerca emozioni si rivolga altrove: qui la musica è leggera, leggerissima, quasi insostenibile.

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