Per capire quando comincia l’estate vacanziera, non servono indagini sofisticate: basta accendere la tv nel pomeriggio, mentre parte l’abbiocco, e verificare se appaiono i titoli di testa del film di Camillo Mastrocinque "La banda degli onesti", con Totò e Peppino. Quest’anno è successo su Raiuno martedì 2 agosto, con otto giorni di anticipo sulle lacrime di San Lorenzo: nelle case i nonni hanno avvertito i bimbi, che hanno chiamato i genitori, che hanno spostato i divani davanti al teleschermo, e dopo qualche minuto tutti facevano i cori insieme al principe De Curtis che storpiava il cognome di Peppino: «Caro Lo Sturzo…». Lo Turco! Appunto. Dio solo sa come avviene la programmazione rituale di questo film. Secondo alcune leggende, pare che un consesso di programmisti Rai controlli il barometro, chieda conferma ai colonnelli delle previsioni, dopo di che un santone, un Meocci, un uomo sapiente viene interpellato e dà il responso. «Il momento è venuto». A quel punto si rivolgono generali ringraziamenti a Manitù (si sa che nello stesso momento nelle sale del "decision making" di Mediaset stanno per rispolverare la preziosa copia di "L’amante indiana", conservata in un sacrario controllato direttamente da Piersilvio). Vecchi film, vecchi doppiaggi, vecchi colori in cinemascope, vecchi bianchi e nero Ferrania. Si possono guardare dieci o 20 minuti e poi addormentarsi placidamente. D’altronde, di che dovremmo occuparci: delle placche in gola di Berlusconi? Del parere pro veritate del professor Malinconico sulla nominabilità di Meocci (Gesummaria, che malinconia)? Dei numeri telefonici della signora Fazio e delle intercettazioni di tutti quei simpaticoni? Della polemica fra Costanzo e Rondolino su "Walter e Giada"? Non scherziamo: accendiamo la tv e guardiamo "Le Olimpiadi dei mariti", con Tognazzi e Vianello, "La cambiale" con Totò e Peppino, "Nel segno di Venere" del maestro Dino Risi; ma anche "Un giorno per caso" con George Clooney e Michelle Pfeiffer. E, se si vuole esagerare, "L’insegnante va in collegio", con Edwige Fenech dell’infallibile Mariano Laurenti, regista di "Quel gran pezzo dell’Ubalda".
18/08/2005