Domenica 17 luglio, alle 22.50, è andato in onda uno "Speciale Tg1" di Vincenzo Mollica, intitolato "Vasco, il provocautore". Mamma, i titoli della Rai, come dice Aldo Grasso. I milioni di fan del Blasco si saranno passati voce. Sarà tale la voglia di Vasco da suscitare amore anche per il Mollicone (quasi tutti pensano che Vincenzone sia il maestro delle interviste al miele e molti non sopportano l’eccesso di zibibbo e giulebbe: in realtà la soavità di Mollica è l’indizio di una cattiveria al cubo, perché con le sue domande da idolatra induce gli intervistati a esporsi in modo pericolosissimo, correndo così rischi mortali. Se fa apposta è talento; se gli viene naturale è una carogna dentro). Comunque, lo speciale era prezioso perché ha permesso di vedere uno dei rari ritratti di Vasco Rossi visibili in tv, e di ascoltare le sue canzoni e la sua filosofia. Da tempo, alcuni gruppi di studio sono al lavoro per cercare di capire le ragioni dello straordinario, forse mostruoso successo del rocker di Zocca: finora non si ha notizia di risultati. Certi critici severissimi di Vasco sostengono che le musiche sono banalotte, e i pezzi migliori tanto per saperlo glieli ha sempre scritti Tullio Ferro, ex chitarrista dei Luti Chroma; quanto alle "lyrics", c’è chi dice sì e c’è chi dice no: i soliti bastardi dicono no. Se poi ci mettiamo anche i video, sempre i carognoni sostengono che l’ultimo video di Vasco, "E…" (in cui un cinquantenne sovrappeso sta sulla spiaggia a contemplare un pulzellina, e nel frattempo scrive su un blocnotes ciò che il cuore gli detta), è una cosa tanto provinciale da fare venire il singulto. Ma ad ascoltarlo quando parla qualcosa si capisce. Vasco è quasi simpatico. Dice frasi un po’ disordinate, il cui senso non è sempre chiarissimo, «capìtto?». Sostiene di stare «dalla parte dei vinti, di quelli che hanno avuto una cattiva giornata», cioè degli ultimi, e detto da uno che è sempre primo in classifica fa un certo effetto, come Bruce Springsteen che fa canzoni sugli sfigati d’America, lui trionfatore e star mondiale, per cui i poveri dovrebbero fargli causa per i diritti d’autore. Molto divertente quando parla dei suoi figli (Vasco ha un figlio figlio e due figli naturali, riconosciuti perché sotto sotto è uno che si prende le responsabilità, tanto chi se ne frega). Insomma, Mollica adora, Vasco dice, la musica funziona. Fatecene vedere un altro.
04/08/2005