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Quante trappole per il nuovo governo

05/05/2005

Il Berlusconi 3 si trova con la pesante eredità lasciata dal Berlusconi 2. La riforma costituzionale voluta dalla Lega, prima di tutto. E poi la riforma della giustizia, il decreto sulla competitività, il Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria), la legge Finanziaria 2006. Un percorso di guerra, pieno di trappole per il nuovo governo. Vediamo. Riforma costituzionale Dopo il via libera del Senato la devolution torna alla Camera per la seconda lettura (che deve essere identica alla prima). Si voterà in autunno: buona parte della Cdl punta a tenere il referendum confermativo dopo le politiche del 2006. Un gruppo di deputati An, in dissenso da Gianfranco Fini, ha chiesto che il referendum si faccia prima del voto. L’udc Bruno Tabacci ha annunciato che metterà in piedi un comitato del No alla riforma Bossi-Calderoli. Riforma della giustizia Dopo il rinvio alle Camere da parte del presidente Carlo Azeglio Ciampi, la riforma Castelli è al Senato, procede in modo accidentato, tra strappi e polemiche. Legge Cirielli Meglio conosciuta come salva-Previti, la legge che dimezza i tempi di prescrizione dei reati è ferma al Senato. Michele Vietti, sottosegretario alla Giustizia uscente dell’Udc, ha consigliato di metterla da parte. Risposta dura di un altro sottosegretario, il previtiano Luigi Vitali: «Ma Vietti dov’è stato finora?». Dpef e legge Finanziaria Il Documento di programmazione dovrà essere presentato dal governo entro giugno e poi approvato dal Parlamento. La Finanziaria andrà alle Camere entro il 20 settembre. Scontro nella maggioranza su Sud, abolizione dell’Irap, riduzione fiscale. Legge elettorale La proposta di Vincenzo Nespoli (An), il "Nespolum", è depositata alla Camera. Forza Italia aveva chiesto la procedura d’urgenza. Dopo le regionali, però, si è tutto bloccato. Giudici Consulta Il Parlamento deve eleggere due giudici al posto di Carlo Mezzanotte e Valerio Onida. Già sette votazioni delle Camere riunite in seduta comune sono andate a vuoto. Competitività Il decreto è al Senato. Il governo ha presentato 40 emendamenti che cambiano radicalmente il testo. Risparmio Il disegno di legge è all’esame del Senato. La Camera l’ha approvato eliminando il mandato a termine del governatore della Banca d’Italia e mantenendo a Palazzo Koch la vigilanza sulla concorrenza bancaria. Ma ora sono nel governo Giorgio La Malfa e soprattutto Giulio Tremonti: avversari di Antonio Fazio. Libertà religiosa Apre la strada al riconoscimento giuridico dell’Islam. La Lega farà le barricate: già presentati emendamenti soppressivi a ogni articolo. Rai La commissione parlamentare di vigilanza deve eleggere sette consiglieri di amministrazione e votare sul nome del presidente di viale Mazzini, che passa se ottiene i due terzi dei commissari, con un accordo tra maggioranza e opposizione. Previsti tempi lunghi. E grande travaglio.

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