Anche dopo la seconda puntata l’effetto Arbore si è fatto sentire, quantunque si abbia l’impressione che "Speciale per me" non sia proprio un programma d’attacco. Sabato 29 gennaio Raiuno è riuscita anche a penalizzare la nuova trasmissione, lasciando che Milly Carlucci trascinasse il suo show cretinetti con i ballerini dilettanti mezz’ora dopo il timing previsto. Poi c’è stato il telegiornale, quindi la pubblicità: e la sigla di Arbore è partita a mezzanotte e 20, con 35 minuti di ritardo. Forse in questo modo il nicchiatore Arbore sarà stato contento, nel senso che alcune centinaia di migliaia di telespettatori potenziali si saranno addormentati, adattandosi così perfettamente al sottotitolo della trasmissione, "Meno siamo meglio stiamo". Resta tuttavia un mistero perché Raiuno non abbia protetto gelosamente quell’oasi di pace televisiva che è l’ultimo frutto della Premiata Arboristeria. Pura casualità, diranno i dirigenti supremi della rete. Magari tutto dipende dal fatto che le danze dell’atletico Igor Cassina e del funambolico Gianni Ippoliti sono durate più del previsto in quanto i danzatori improvvisati si sono fatti prendere dalla passione per il ballo (comunque il programma del sabato sera di Raiuno, "Ballando con le stelle", benevolmente definito da Sebastiano Messina su "la Repubblica" «un reality show senza il corollario di volgarità tipico del genere», sembra perfettamente intonato al pubblico tv di riferimento soprattutto quando i protagonisti recitano a soggetto, e la coatta che balla con Ippoliti può esibirsi nel canonico «Io gli imparo a ballare…»). In sostanza, conviene rinviare il giudizio su Arbore alla fine del ciclo. Ma nel frattempo mettiamo agli atti che l’interesse della rete per il grande ritorno non dev’essere straordinario. Evidentemente il popolo notturno interessa fino a un certo punto, richiama poca pubblicità, e niente sponsor se non il Cacao Meravigliao. E poi Arbore non si è sforzato moltissimo, non ha messo insieme nuove idee adeguate alla tv sentimentale e feroce dei nostri tempi avventurati. Fa le sue solite cose, quelle che piacciono al suo pubblico di nottambuli, gente tollerante e civile. E che magari si addormenta, perché è bello lasciarsi andare, verso le due di notte, quando siamo ancora un paio di milioni, con tanti saluti all’Auditel (tanto l’apparecchio resta acceso, e quindi resta accesa la testimonianza).
10/02/2005