I serial si dividono in due categorie: quelli in cui non avviene niente e quegli altri in cui avviene di tutto. "Lost", la serie che riprende dal 18 settembre, ogni lunedì alle 21 su Fox, appartiene alla seconda categoria. Come sanno quasi tutti, "Lost" racconta la saga dei sopravvissuti al disastro del volo Oceanic 815 Sidney-Los Angeles. Quarantaquattro giorni dopo lo schianto dell’aereo, i superstiti sono ancora lì, in una specie di isola dei famosi eccitata e funestata da problemi caratteriali, di potere, climatici, ma anche, a quanto si vedrà, soprannaturali. La prima stagione di "Lost" ha sbancato, facendo a botte in tutto il mondo sui dati di ascolto con "Desperate Housewives". Benissimo recitato, ottimamente ambientato, magnificamente diretto, interpretato da attori con la faccia convincente e i tatuaggi giusti, il serial del mistero ha tutte le caratteristiche per apparire allo spettatore scettico, che la sera guarda la televisione con distrazione o per disperazione, la classica boiata pazzesca. Una sorta di "Twin Peaks" ambientato in luoghi esotici, dove la trama si complica e si complicherà tremendamente, senza mai arrivare a una soluzione perché la prossima serie incombe e i superstiti sono isolani a vita. Gli italiani in genere preferiscono i serial in cui non succede niente e l’unico interesse consiste nel vedere chi si innamora di chi, coso che tradisce cosa, cosa che si vendica uscendo con quell’altro, eccetera. In questo senso, il possibile prototipo è "Sex and the City", in quanto è tutto fatto di chiacchiere, c’è poco Sex e molta City, e si possono saltare cinque puntate senza perdere il filo logico essenziale. Mentre "Desperate Housewife" prometteva di essere un magnifico serial con assenza di fatti, ma dopo la prima tornata gli sceneggiatori si sono stufati e hanno cominciato a complicare la trama. Si sa come va a finire: si prende una fiction fatta di balletti amorosi e psicologici e si comincia a inserire problematiche ed eventi. La droga, la mafia, i ricatti, la violenza, la malattia, la morte. Alla fine manca poco che arrivino gli extraterrestri (e difatti le casalinghe si disperano soprattutto perché la qualità del serial è precipitata). Quanto a "Lost", ci vuole molta dedizione per guardarlo, con i suoi troppi misteri: ma naturalmente si sa che se si cade nel gorgo della fiction, alla fine ci si appassiona anche se la storia è tremenda.
21/09/2006