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schiavi della mini tv

10/08/2006

In poco più di un mese oltre 100 mila italiani hanno acquistato un "tivufonino" di 3 Italia. Evidentemente il Mondiale di calcio in Germania ha esercitato una spinta consistente. Per molti appassionati non serve a niente avere la possibilità continua di repliche fuori orario: conta solo l’avvenimento in sé, in diretta, l’esserci. Quindi la possibilità di non perdere un appuntamento sportivo o televisivo può essere allettante. E i primi esperimenti con la tv digitale mobile devono anche avere convinto i nuovi possessori che non si tratta soltanto di un giocattolo. La qualità delle immagini infatti è assoluta, e consente di seguire i programmi molto più facilmente di quanto non si potrebbe immaginare. Chi scrive, per esempio, ha visto i supplementari e i calci di rigore di Inghilterra-Portogallo: prima diffidente, poi molto meno. Nel piccolo ma non piccolissimo schermo infatti il pallone è una capocchia di spillo bianca: ma definita, nitida. Le traiettorie si vedono bene, le azioni sono riconoscibili senza fatica. Semmai, dal momento che 3 Italia sta rafforzando la copertura, ci si può chiedere a che cosa serva effettivamente un attrezzo che consente soprattutto l’uso "outdoor" anziché "in house". Ma probabilmente è vero che la televisione è diventata un totem: avere nella tasca della giacca la possibilità di vedere news, sport, intrattenimento costituisce una specie di rassicurazione: una garanzia contro l’esclusione sociale. Così come si è continuamente connessi con i cellulari, i palmari, la posta elettronica, anche la tv portatile costituisce un tassello ulteriore della connettività. La caratteristica principale dell’operatore 3 Italia è che non si limita a riprogrammare Rai, Mediaset, Sky Tg24, Sky Sport, All Music ecc.; ha allestito anche un canale autoprodotto, La3 Live, che fa da guida ai canali del bouquet (diretto da Peppe Quintale, regia di Alessandro Baracco, entrambi con un passato di successo alle "Iene" di Italia 1). Ogni volta che si accende il "tivufonino" è una sorpresa vedere una presentatrice che sta illustrando i programmi. Dopo l’apprendistato, si impara a fare i conti con il nuovo gadget: una possibilità in più, una dannazione ancora. Ma si sa come vanno le cose con l’innovazione: ciò che sulle prime appare superfluo, dopo pochi mesi diventa insostituibile. E quindi, è davvero possibile che la tv digitale mobile diventi una nostra compagna di strada.

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