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veline marchio Doc

20/07/2006

Dunque, se non si capisce male, tutto lo scandalo politico-televisivo delle veline finirà con una vittima sola, la povera Elisabetta Gregoraci, a cui verrà inibita anche la partecipazione ai reality show. Così impara, a fare le moine. Tanta fatica per nulla, si può commentare. Certo, alla Gregoraci resterà pur sempre la possibilità di un’estate di lusso, a Poltu Quatu, a Porto Cervo, in compagnia di Flavio Briatore, mentre nell’aria arrivano gli echi anni Sessanta di Umberto Smaila. Però, che ingiustizia. Le veline e assimilate esistono solo in quanto appaiono in televisione. Solo apparendo possono ambire a sposare calciatori o ad allacciare relazioni sentimentali con i vip. Se una velina non appare, addio posto al sole. E l’ingiustizia aumenta se si pensa che la piazza pulita riguarderà lei e solo lei, la derelitta Gregoraci. Tutte le altre, sconosciute ai più, continueranno a fare le loro comparsate in quei programmi di pura inutilità quotidiana che infestano la Rai. Gregoraci, martire per la causa. Gregoraci, unica processata e condannata. E allora, la riforma, il cambiamento, come avverrà? Pippo Baudo ha lanciato l’idea della scelta delle veline attraverso un concorso nazionale. Qualcosa che assomiglia a ciò che faceva Gianni Boncompagni con la scelta delle ragazze di "Non è la Rai", e che fu descritto in una storica intervista di Stefania Rossini. Boncompagni filmava tutti i provini, convinto che questi documenti registrati sarebbero diventati un repertorio sociologico essenziale per capire l’Italia contemporanea. Forse anche l’Italia delle veline potrà dare luogo a un magazzino di conoscenze sulla cultura diffusa nel paese. I valori, i compromessi, l’alfabetizzazione. Come disse una candidata alla vittoria finale in un’edizione di Miss Italia: «Votate per me, per come sono e non per come apparo». Apparo. I giurati avevano appena lodato non solo la bellezza ma soprattutto la "preparazione" delle ragazze. Adesso un concorso nazionale delle veline per la Rai sarebbe un fenomeno in pura controtendenza: mentre il governo liberalizza, il servizio pubblico nazionalizza. La nazionalizzazione delle veline. A quando un albo specifico? I corsi di aggiornamento? Le scuole professionali con il contributo Ue? Il sottoscritto si candida nella giuria. Inseritemi per la mia grande cultura, non per i secondi fini che potrei cullare: insomma, prendetemi per come sono, non per come apparo.

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