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A notte colta

23/04/2008

Mezzanotte, ora dei vampiri. E invece il martedì in terza serata, su Raitre, appare la ragazza. Cioè Giovanna Zucconi, con il programma "Gargantua", trasmissione esplicitamente e programmaticamente culturale. Oddio, la cultura, dice uno. Voi sapete che noi siamo contrari alla cultura in tv. Saremmo per l’innalzamento culturale della tv in generale, non a favore dei giardinetti di cultura in orari impossibili. Eppure. Eppure, una volta tanto, siamo rimasti lì come allocchi, fin verso l’una, incantati dalla lieve qualità del programma e della conduttrice. Programma difficilissimo, che mette insieme libri e spettacolo, teatro, musica, intrattenimento, e per l’appunto "tutto quanto fa cultura". Che fra l’altro conteneva come hit una notevole intervista al Ayaan Hirsi Ali, l’autrice del libro che ha ispirato il provocatorio film di Theo Van Gogh "Submission", dedicato alla repressione delle donne nella realtà islamica. È difficile indovinare i tempi della cultura in tv. Se vai troppo lento scoraggi gli ascolti. Se vai troppo veloce tutto diventa uno slogan insopportabile. Se chiami Susanna Tamaro ti senti costretto a parlare del suo ultimo romanzetto, "Luisito", con la storia del pappagallo. E invece la Zucconi e i suoi autori hanno infilato un ottimo dialogo sulla scuola fra la scrittrice e Andrea Bajani; e hanno invitato poi il matematico "impenitente" Piergiorgio Odifreddi a discutere di musica con il pianista Roberto Cognazzo. Se abbiamo capito bene, "Gargantua" è l’esatto contrario del programma-marketta. Si prendono le mosse dai libri, dagli autori, dalle specializzazioni, per innescare tv riflessiva. Ottimo modo di lavorare, ottimo giornalismo culturale.

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