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Barbara fra i barbari

24/01/2008

Non so voi, ma io quando intercetto un programma come "Lo show dei record" (uno speciale di Canale 5 condotto da Barbara D’Urso e Raul Cremona, andato in onda il 7 gennaio in prima serata) non so resistere. Sfido le proteste dei famigliari più stretti, mantengo il possesso del telecomando e resisto. Vedo i detentori dei record più astrusi e siderali, quelli che sono finiti nel "Guinness dei primati": l’uomo più alto del mondo, l’uomo proiettile sparato da un cannone a 56 metri e rotti di distanza, il lottatore di sumo pesantissimo (267 gloriosi chili di muscoli e lardo), il cinese con il numero 63 di scarpe. Ma ci sono anche il folle che vuole superare i 3 metri e 30 nel salto in alto con la motocicletta, e il brutalone che tenta il record di lancio dell’uomo (un poverino di 60 chili), suscitando l’entusiasmo della D’Urso, a cui si potrebbe proporre di cambiare nome in d’Ursus, più adeguato alla fauna dei recordmen. E vabbuò: è televisione trash, cioè più o meno immondizia, e di questi tempi l’immondizia è meglio lasciarla dov’è (o anzi no, meglio trovare appena possibile una discarica). Ma è diffusa in tutto l’arco della televisione analogica, digitale e satellitare, in cui si vedono combattimenti grotteschi di wrestling, lottatori full contact che si sparano cazzotti e calci, omacci spaventosi che trainano camion a forza di braccia, brutti soggetti che sollevano auto e le spostano a spalle di una ventina di metri. Prima del sonno, una dose di Guinness fa bene, abbiate fede. L’unico rischio è restare troppo affaticati per questi sforzi delegati, se ci si immedesima troppo, per poi soffrire digrignando i denti mentre si sogna di spostare un tir.

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