Fabio Caressa è esplosivo. A seguirlo su Sky Sport è un’autentica esperienza televisiva. Si potrebbe dire che Caressa è una miscela esplosiva tra un rosso e un nero, un leninista e un futurista. Fantasia sfrenata e gusto tecnico senza inibizioni. Una partita di calcio firmata da lui non è una semplice partita: è una vicenda bombastica, in cui ogni episodio diventa epocale: una palla inattiva, una ripartenza, un tiro in porta, un gol o un gollettino. Forza, forza! C’è chi si scoccia a sentire l’enfasi dei commentatori di Sky, e ce n’è qualche ragione. Il campionato italiano infatti è piuttosto scadente, e la domenica viene depauperata dagli anticipi del sabato e dal posticipo della domenica. E allora? Allora ci si deve accontentare di Caressa. Che adesso è diventato un esperto anche di palloni. Si è specializzato infatti sulla conformazione del pallone attuale, e quando può si diffonde in spiegazioni sugli attriti e gli effetti, facendo la storia della sfera di cuoio dall’Ottocento in poi, che adesso non dev’essere più di cuoio, «e non ha più gli esagoni». E allora nel weekend conviene mettersi sul divano e assaporare il match clou con Caressa e Beppe Bergomi (quest’ultimo parla un po’ troppo, ma vabbè). Scoppi di entusiasmo, annotazioni tecniche fantasiose, «incredibile!». Alla fine uno resta più attento al lessico e al commento di Caressa che non alla partita. Ma chi si ne frega: volendo ci si può sempre addormentare. E quando una squadra segna, e c’è il boato della folla, svegliarsi all’improvviso, oddio che è successo, poi capire tutto, e concludere, con sollievo: viva Caressa.
14.01.2010
TELEVISIONE