gli articoli L'Espresso/

Cerco casa ma esagerata

12/08/2009
TELEVISIONE

Cerco casa disperatamente… va in onda sul canale satellitare Discovery Real Time, ed è un mini-reality basato su una formula semplicissima: da una parte una coppia o una famiglia che cercano una nuova abitazione, dall’altra un’operatrice immobiliare e due architetti che formulano tre proposte e accompagnano i potenziali acquirenti a visitare le case prescelte. Fin qui niente di strano o di particolarmente originale. Ciò che invece può sorprendere è la qualità e il prezzo delle abitazioni proposte. Vale la pena di cominciare dai prezzi perché sembra che sia crollato il senso della riservatezza rispetto ai budget disponibili e richiesti: i due-tre milioni di euro per un appartamento a Roma, o di tre-quattro milioni per una villa con piscina in Sardegna, sembrano appartenere alla normalità. E tutto l’intreccio del programma sembra inteso a mostrare la diffusione di una ricchezza anonima, tuttavia "normale" legata naturalmente alla vita e alle carriere di avvocati, architetti, professionisti vari. Si tratta di una ricchezza sconosciuta, e chissà quanto censita dal fisco, che trova un preciso corrispondente nell’arredamento degli appartamenti e delle abitazioni proposte in vendita: una sovrabbondanza, un eccesso, un "troppo pieno" che ha tutta l’aria di voler rispondere all’ansia stilistica della borghesia compratrice. Troppi colori, e troppo vistosi, troppi accessori, troppa architettura "cheap". Che alla fine mostrano, più che una scelta estetica, un’assenza di stile, e testimoniano proprio il deficit culturale della nostra classe medio-alta, interessatissima al barbecue e alla cucina, e pochissimo alla bellezza delle soluzioni semplici.

Facebook Twitter Google Email Email