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Che bella vita da cani

23/08/2007

Gli show di prima serata di Raiuno si dividono in due categorie: la serie A è quella degli spettacoli milionari, con le superstar e la possibile presenza in studio o fra il pubblico del direttore di rete Fabrizio Del Noce; la serie B invece è quella dei programmi che costano meno, non hanno troppe pretese, e magari fanno ascolti superiori alle previsioni. Prendiamo il caso di "Mi fido di te", lo spettacolo condotto da Fabrizio Frizzi: la classica serata di un giorno da cani, dato che la trasmissione è basata su una sola ideuzza, cioè ospiti che vengono in studio con il loro cane e raccontano le loro storie di rapporti umani e canini. Naturalmente per vedere un programma del genere ci vuole una dedizione particolare: bisogna appartenere a quei sei o sette milioni di italiani che posseggono un esemplare canino, o almeno essere fra gli altri sei o sette milioni che hanno in casa un gatto (ma vanno bene anche conigli, criceti, canarini, pappagalli e pesci rossi, perché chi tiene in casa un animale impara ad amare tutti gli animali). Insomma, bisogna essere portati. Avere l’inclinazione. Dopo di che, il divertimento è assicurato, perché i cani, di razza o meticci, che arrivano in studio scortati dagli ospiti sono di solito attori perfetti, e protagonisti di storie talvolta meravigliose. Ad esempio è incantevole la vicenda di Paolo Belli, l’uomo orchestra della scuderia Ballandi: ha un cagnolino nuovo che è diventato il cane guida del suo cane cieco. Ma anche le altre storie, come quelle raccontate da Corinne Cléry con il suo bassotto vecchissimo, un matusalemme dei basset hound, sono state di notevole effetto. Notevole anche l’apparizione di Paola Barale, al meglio della forma fisica e del look, con i suoi tre chihuahua. C’erano anche altre avventure, come quella di una ex reclusa diventata in carcere esperta di pet therapy, a dimostrazione che gli animali sono uno strumento di redenzione.Alla fine, "Mi fido di te" risulta un programma tollerante e per famiglie, apprezzatissimo anche dalla labrador nera di chi scrive, che abbaiava con entusiasmo davanti agli esemplari più attraenti. Di solito gli ospiti parlano con molto buonsenso. L’unico difetto, i filmati sulla vita famigliare vista dalla parte dei cani, con scenette domestiche che sono un po’ melense. Per il resto, dieci e lode a tutti, Frizzi compreso (che oltretutto ha una perfetta faccia da cagnone).

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