Al posto di un talk show in cui tutti urlano sguaiatamente, chiameremo uno dei vecchi urlatori, anzi, il primo degli urlatori, quello che sconvolse gli italiani fra la fine degli anni ‘ 50 e l’ inizio dei ‘ 60, e lo inseriremo nel programma shock di Michele Santoro da Bologna, quello con tutte le star della televisione parlata. Vince l’ urlo dell’ urlatore o il parlatore? Ma non bisogna mai sottovalutare Adriano Celentano: dalla Rai gli hanno chiesto le scalette dei suoi interventi, come se a Celentano si potessero chiedere le scalette con tre settimane di anticipo. Ma no, il Molleggiato è un improvvisatore, non gli si può chiedere lo schema del suo intervento con pochi giorni di anticipo. Ha bisogno di mesi o di anni. È a questo punto che le strutture della Rai hanno cominciato a vacillare. D’ altronde, c’ è un segreto di Pulcinella che va conservato con ogni segretezza, davanti all’ immenso pubblico della Rai. Guardate bene Berlusconi. Le fattezze, i gesti, la calvizie. Come confessò Gianni Agnelli a Luca Cordero di Montezemolo dopo che Berlusconi disse di ispirarsi all’ Avvocato: «Luca, quello non assomiglia a Celentano, quello è Celentano». Ecco, chiamare a Bologna l’ originale di Berlusconi anziché la copia, questo sì sarebbe stato una rottura delle regole, e la Rai, naturalmente, si adegua.
20/03/2010
R2 CULT
SABATO