Dal 6 settembre La 7 manderà in onda una nuova edizione dei "Fantastici cinque", in cui la solita équipe di gay cercherà di ridurre alla normalità o pressappoco un vip o presunto tale. Intanto però, durante tutto il mese d’agosto sono andate in onda le repliche delle puntate precedenti, quelle in cui a essere oggetto delle attenzioni di coloro che qualche ministro particolarmente avanzato ha chiamato "culattoni" sono maschi qualunque, che accettano di essere manipolati gaiamente per sorprendere la morosa o la famiglia. Ora, può essere che a qualcuno i gay non piacciano. All’epoca del Gay Pride di Roma, un importante commentatore del "Corriere della Sera" definì i cortei come gruppi di "dervisci urlanti". Ultimamente, secondo le cronache, Giulio Andreotti ha riesumato il termine "invertiti". Negli ambienti clerico-machisti si è diffusa la leggenda che il mancato commissario europeo Rocco Buttiglione sia rimasto vittima di una cospirazione dei gay di portata continentale. I gay del programma messo in onda da La 7 sono un campione statistico limitato ma significativo. C’è il gay effeminato e mignottone, il gay virile e simpatico, il timido, l’esuberante, il mondano. Insomma, gente normale, attraente o repellente come il resto della popolazione. Hanno buon gioco perché i maschi eterosessuali presi come protagonisti del programma sono quasi sempre una catastrofe. Ciccioni, cadenti, pelosi, pelati, probabilmente sudati e puzzolenti, vestiti con tute e felpe di periferia, barbuti e con i punti neri, sono caricature perfette della "normalità" etero. Quindi risultano soggetti adeguatissimi per essere "trattati" dai gay, che li depilano, li pettinano, li truccano, gli rifanno l’appartamento e il guardaroba. Naturalmente, alla fine del programma il povero protagonista sembra un altro: quello che voleva fare il cantante assomiglia davvero a un cantante (e la famiglia si commuove alle prime note di "Perdere l’amore"), quell’altro che voleva chiedere alla fidanzata di sposarlo appare come un vero uomo convinto di sé, e lei gli dice di sì cadendo nella trappola gay con lo sguardo trasognato. Sicché viene da chiedersi perché i suddetti maschi eterosessuali non si trattino meglio anche senza l’intervento dei fantastici cinque: perché non si sbarbano, perché non si lavano, perché non usano il dentifricio? Molte sono le risposte possibili, ma l’unica giusta è di Billy Wilder: nessuno è perfetto.
08/09/2005