In una placida nottata d’agosto, mentre splende la luna e si riesce perfino a vedere quel minestrone di stelle che è la via Lattea, uno si chiede: com’è che non fanno uno speciale su Massimo Troisi? Puntuale a smentire l’incredulità dei più, mercoledì 17 agosto su Raitre è arrivata un’edizione di "Off Hollywood 2005" dedicata per l’appunto a isso. Vabbè, era l’una di notte, e quindi dal punto di vista cronologico era già giovedì 18. Ma insomma, ci siamo capiti. Il programma comprendeva uno speciale di "Mixer" del ’96, e l’occasione era offerta dal decennale del "Postino", l’ultimo film dell’attore napoletano. Confessiamo che quel film ci riporta a sentimenti contrastanti, perché Troisi vi appariva già malato, pallidissimo, scavato, mamma mia che impressione. Eppure, a rivederlo, se si supera l’emozione di vedere un ragazzo non meridionale, bensì meridiano, evidentemente caro agli dei, e quindi sottratto anzitempo agli umani complice un cuore fallace, si ha di nuovo la sensazione che il Massino napoletano fosse un attore straordinario, capace di estrarre comicità da spunti modestissimi, da giochi di linguaggio e di lessico culturale assolutamente ordinari: come quando in un certo filmetto con Benigni, che forse poteva chiamarsi "Non ci resta che piangere", si avvicina alla desiata Amanda Sandrelli fingendosi autore di canzoni e madrigali, e improvvisa "Yesterday" spacciandola per una sua creazione estemporanea. E canticchia «Yesterday, na na», sottolineando alla pulzella l’importanza di quei due accordi, "na na", o "la la", di Paul McCartney, ricevendone un apprezzamento incondizionato (qui si cita a memoria, quindi non sono gradite precisazioni). Oppure si può ricordare Troisi nella veste di telefonatore misterioso nel secondo programma televisivo cult di Renzo Arbore, "Indietro tutta". Insomma, ricordiamoci quello che vogliamo, a scelta: resta il fatto che a distanza di anni, nonostante il sopravvalutato "Ricomincio da tre", si potrebbe anche sostenere che il partenopeo e il partenapoletano era il meglio di tutti, e se allora non ci piaceva ci piace adesso, perché siamo fatti così. Ossia, quando appare una stella, diciamo che il presepio non ci piace. Ma poi, quando la stella cade, e si vede il firmamento residuo, si recupera la razionalità di giudizio, e si conviene per l’appunto che Troisi era eccetera. Programma condotto da Pascal Vicedomini, che in certe occasioni non disturba.
01/09/2005