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Fattore Morgan

27/03/2008

È vero che l’edizione italiana di "X Factor" ha esordito con dati d’ascolto fallimentari, approfonditi da critiche severissime; ma qui si vuole spezzare una lancia, o anche un paio. Ecco qualche ragione per dare un’occhiata a "X Factor": il super super super reggiseno di Simona Ventura, «casalinga tutta veleno» come scrisse il Poeta (cfr. "Un canto brasileiro", Mogol- Battisti). La testa di Morgan, con un’acconciatura che è un’autentica opera d’arte informale. Ma soprattutto la cattiveria di Mara Majonchi, manager discografica dotata di una lunga esperienza, che sembra avviarsi a una bella carriera di gloriosa stroncatrice. La Mara è potenzialmente una star. Trattasi infatti di una signorona che conosce l’ambiente, ha scoperto cantanti famosi come Gianna Nannini e Tiziano Ferro: ma soprattutto non ha le inibizioni dello stile televisivo, cioè la prudenza, il grigiore, il dico non dico. Mara, un incrocio fra Iva Zanicchi e Claudia Vinciguerra, possiede il dono della franchezza. Se lo svilupperà, ci sarà da divertirsi. Quanto al cosiddetto "talent show" in sé, destinato a scoprire nuovi artisti della canzone, è la solita zuppa, vedi il citatissimo "American Idol". Fortunatamente hanno ridotto la durata delle canzoni, che come si sa allontanano il pubblico. Nonostante tutte le critiche più aspre, anche Francesco Facchinetti fa la sua parte, con un’espressione un po’ così. Quindi prima di buttare via "X Factor" (nonostante il titolo deprimente) aspettiamo ancora un momento. A occhio e croce potrebbe diventare il format di un programma per "salvare" il Festival di Sanremo. Se ne riparlerà.

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