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Fratello trendsetter

19/02/2009

Ci sono alcuni motivi molto seri che possono indurre a guardare "Grande Fratello", il reality primigenio giunto alla 9ª edizione, ma fra questi ce n’è uno più curioso degli altri. Guardate il reality, osservate i relativi personaggi, quella con la sesta di reggiseno, quegli altri che fumano contro tutte le indicazioni della moda, quelli che fanno le effusioni hot (o che le raccontano), quella con la "panza de fuori" che si siede sulle ginocchia di quell’altro, e non vedrete, no, un ritratto della società italiana contemporanea. Vedrete piuttosto un ritratto della società domestica futura. Perché un reality come "Grande Fratello" screma la collettività e individua figure di soglia, di limite, di crinale. Sceglie protagonisti che oggi non sono nella media (sono oltre), ma che imporranno il gusto e lo stile di massa facendoli adottare su scala di massa. Insomma, sono trendsetter più o meno volontari. Lentamente i venti-trentenni dell’Italia precaria ne imiteranno il gusto, i modi e le chiacchiere. Il GF Style diventerà omologato. È per questo che, anche se è sempre la stessa futile solfa, "Grande Fratello" tiene alta l’audience e febbrile l’interesse. Perché se facesse vedere l’Italia attuale sarebbe uno spettacolo scontato. Invece fa vedere un’Italia che verrà, che magari ci fa ribrezzo, ma che sappiamo destinata a diventare reale. Però, che forza: accendere la tv e gettare uno sguardo nel futuro. Mica male come idea. Una finestra sull’avvenire. (Confessate che questa interpretazione non l’avevate ancora trovata. Eh, succede a scegliersi critici sofisticati. Buona visione, amici, e se l’Italia futura vi fa orrore, fate un po’ di sano zapping. Magari c’è anche di peggio, in giro).

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