gli articoli L'Espresso/

I consigli del Padrone

07/06/2001

Si infittiscono i segnali, da parte della Casa delle libertà, che indicano in Sergio Cofferati il leader preferito a destra per i Ds e presumibilmente anche per l’Ulivo. Sono i consiglieri non tanto occulti di Silvio Berlusconi (come Giuliano Ferrara sul "Foglio") a suggerire questa linea, come a suo tempo fu consigliato al Cavaliere, in nome del pari realismo, di individuare Massimo D’Alema come avversario e principale interlocutore. Le forze politiche vittoriose hanno spesso la tentazione di scegliersi anche la leadership più opportuna in campo avverso. Ma in questo caso il disegno appare fin troppo scoperto. Gli strateghi del centrodestra sono infatti i più forti sostenitori dell’evoluzione "socialdemocratica" dei Ds, e in questo senso la candidatura del segretario della Cgil viene trattata come il sigillo su questa ipotesi. D’altronde, lo scenario Cofferati è vantaggiosissimo per Berlusconi. Non solo priverebbe la Cgil del suo esponente più prestigioso proprio nella fase in cui il sindacato potrebbe rappresentare l’unico serio fattore di risveglio per il Grande Sogno berlusconiano. Ma indebolirebbe anche la leadership tuttora embrionale di Francesco Rutelli, e spingerebbe l’Ulivo a discutere all’infinito su chi conta davvero nella coalizione. Certo, c’è un elemento estetico nei disegni del centrodestra su Cofferati, visto che si potrebbe avere un confronto ad alto livello fra il Padrone e il Sindacalista. Ma non si può trascurare che oggi l’egemonia culturale sta dalla parte degli imprenditori, e quindi un sindacalista a capo dell’opposizione avrebbe il sapore di una scelta difensiva, tradizionale, deterministica. Mentre un certo dinamismo, nell’Ulivo, sta da un’altra parte; la capacità di attrazione elettorale pure e quindi i Ds farebbero bene a temere i consiglieri del Padrone, anche quando portano in dono soluzioni attraenti.

Facebook Twitter Google Email Email