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I pornoscemi

30/12/2008

Mentre il ciglio comincia a pesare, in certe ore della tarda serata, può capitare che il pollice si fermi su programmi come "Sos Patata" o "69 cose sexy da fare prima di morire". E allora io sarò stato colto da un attacco di bacchettonismo, ma devo dire che quando sento le voci di quelle di "Sos Patata", doppiate come deficienti, che strillano e squittiscono, ho la tentazione di rinunciare al sesso, anche quello immaginario, per le prossime stagioni. Quanto alle 69 cose che sarebbero da fare prima di morire, a parte l’esprit de finesse del titolo, e facendo i dovuti scongiuri, l’imbarazzo aumenta. Perché con "Sos Patata" la faccenda si risolve semplicemente con un tocco sul telecomando, mentre le patate squittiscono. Ma se vi capita di restare qualche istante sulle 69 cose, qui l’affare si complica, perché cominciano a passare scene dove dei belloni fanno grugniti con delle bellone, simulano quelle cose lì, oppure le più light le fanno davvero, boh. E allora, noi dovremmo sapere che la pornografia è una cosa onesta: uno vuole vedere sesso, e lo guarda. Fatti suoi. Ma il sesso contingentato della tv satellitare è una ciofeca di quelle burine, un soft porno piuttosto deprimente. E ci si chiede: ma li guarderà qualcuno, questi programmi? E perché? Insomma, perché ci dovrebbero essere telespettatori che invece di spararsi un dvd porno di quelli tosti, o almeno accedere alla parte "hot" di Sky, dovrebbero guardarsi queste versioni edulcorate e sceme? La risposta, naturalmente, non c’è. Personalmente, quando incrocio questi programmi, all’improvviso mi viene voglia di una fiction sui papi.

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