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Il corsaro Fiorello

07/02/2008

L’incursione di Rosario Fiorello nel palinsesto della Rai con "Viva Radio2… minuti" si presta ad alcune considerazioni generali. Per certi aspetti, il minishow di Fiorello rappresenta la reincarnazione di "Carosello": uno spazio definito fra i continenti televisivi, un’isola nella sera, l’appuntamento imperdibile per grandi e piccini. Quindi meta-televisione pura. Ma potrebbe anche essere un esempio e un primo assaggio della televisione del futuro: cioè una tv "corsara", svincolata dalle rigidità della programmazione. Certo, per fare quella televisione ci vuole la classe di un fuoriclasse come Fiorello; e una struttura ideativa efficace, esemplificata dal ruolo di spalla (e non solo spalla) di Marco Baldini, come anche dagli stupendi balletti citazionisti alla maniera di "Studio uno". Comunque il microevento serale di Fiorello sembra testimoniare proprio la possibilità di scomporre la struttura quotidiana della televisione generalista. Ragion per cui si potrebbe interpretare "Viva Radio2… minuti" come un programma tutto sommato eversivo. In primo luogo perché la bravura di Fiorello mette allo scoperto la povertà della programmazione normale. E in seconda battuta perché dovrebbe fare venire in mente a qualcuno, magari nei canali satellitari, che è possibile una tv a evento continuo, a struttura destrutturata, capace di alternare dirette e blob, telefilm e avvenimenti, storia, informazione e cronaca. Per intanto, grazie a Fiorello per le sue parodie, da Carla Bruni a Vasco Rossi. E aspettiamo fiduciosi qualcuno che abbia voglia e sia capace di uscire dalla televisione dell’ovvio e di inventare format sovversivi (il format sovversivo è una contraddizione in termini, ma dovremmo esserci capiti).

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