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Il Dalla che verrà

21/01/2010
TELEVISIONE

Premessa: questa è una recensione preventiva, scritta per impazienza. D’altra parte, sono settimane che su Sky va in onda la pubblicità preventiva dello show di Lucio Dalla "L’angolo nel cielo", e quindi ci sentiamo autorizzati a parlarne, preventivamente, anche noi. Alle spalle c’è il caso di Fiorello, con il suo spettacolo teatrale trasferito in tv, con tutti i limiti del caso, perché portare il teatro in televisione funziona poco. E quindi ci si aspetta con una certa ansia che cosa porterà Lucio Dalla, quali invenzioni, quali trovate. Perché un conto è allestire uno spettacolo per il pubblico generalista, che si siede sul divano e guarda fiducioso tutto lo show; e un conto invece è dover conquistare l’attenzione di un pubblico distratto ed esigente come quello abituato alla televisione satellitare. Quindi il programma di Lucio Dalla ha un valore sperimentale, anche perché il cantante bolognese in teoria non ha le doti sceniche di Fiorello. Occorrerà vedere se il suo gusto per il trash riuscirà a fare spettacolo e se l’inventiva saprà riempire tutti i momenti dello show. Come esperimento, dal punto di vista televisivo, sembra importante, e per lo spettatore, curioso. Quanto a Lucio Dalla, la sua sfacciataggine è proverbiale, e in televisione si sa che l’improntitudine paga. Dunque il suo spettacolo comincia in vantaggio, anche se è un vantaggio relativo, tutto da misurare a mano a mano che lo show avrà luogo. Nel frattempo, auguri a Lucio, al "4.3.43" e alle sue capacità istrioniche: se c’è qualcuno che può sfidare il satellite è qualcuno lunare come lui.

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