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Il medico ha la sindrome Banfi

29/03/2007

La nuova edizione della soap di Raiuno "Un medico in famiglia" ha sbaragliato la concorrenza, sfiorando il 30 per cento di share. Ma i primi episodi sono risultati piuttosto gnocchi. Giunto alla quinta serie, il telefilm accusa necessariamente una varietà di sindromi: la prima malattia potrebbe essere chiamata "caduta tendenziale del saggio d’interesse", e deriva dal fatto che alla lunga, di Lino Banfi e dei suoi duetti con Milena Vukotic (bravissimi) non frega più niente a nessuno. Oltretutto, il medico è scomparso dalla famiglia alcune stagioni fa, nella preistoria dei medici, insieme a Claudia Pandolfi, che aveva dato un po’ di peperoncino erotico alla fiction (come diceva Totò, la cognata, eh, la cognata…). Sicché il serial di Raiuno è acefalo, senza testa. E per reagire alla caduta tendenziale del saggio d’interesse, fenomeno per molti versi fisiologico, gli autori sono sempre tentati di infilarci complicazioni, e soprattutto il "sociale". Omosessualità, coppie di fatto, immigrazione: tutti argomenti insignificanti per un telefilm, che i telespettatori incrociano ogni giorno sui giornali: mentre il telespettatore medio non vuole sapere nulla del "sociale", soprattutto se interpretato da Sandokan, cioè il riapparso Kabir Bedi, e dalla di lui nipote, indiana e specializzata in cure omeopatiche. Si tratta infatti della seconda sindrome dei serial: la "proliferazione indiscriminata dei contenuti", tipica delle soap giunte alla maturità del loro ciclo. Funziona così: siccome si sono esaurite tutte le possibilità di girotondo amoroso fra i protagonisti (anche Banfi e la Vukotic si sono sposati qualche serie fa), si proclama che la fiction cambia faccia. Non deve più semplicemente divertire, deve anche istruire, aggiornare, tenere conto della realtà, e infine pedagogizzare gli italiani. Così si crea un "processo di saturazione sociologica", con effetti di noia. Aldo Grasso sostiene che il "Medico" è girato male. E vabbè. Si può aggiungere che la colonna sonora è rudimentale. I ragazzi sono cresciuti e recitano peggio di quando erano bambini. Nonno Libero si carica la famiglia e la soap sulle spalle, e riuscirà anche questa volta a condurla in porto. Ma la stagione è finita, sono apparsi i "nuovi medici" come il dottor House, e la bonomia sembra a questo punto molto provinciale. Forse è il caso di chiudere con questa edizione: oppure ridateci almeno Claudia Pandolfi.

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