gli articoli L'Espresso/

Incantesimo al novantesimo

02/12/2004

Nonostante il passare degli anni, dei campioni e delle bufale, "Novantesimo minuto" tiene. Tiene a dispetto di "Diretta gol", cioè la versione satellitare di "Tutto il calcio minuto per minuto", che è uno dei punti di forza di Sky e può ancora migliorare, accelerando gli automatismi e la tempestività dei collegamenti e dei replay, adesso ancora macchinosi. Ma si sa che Sky ha neanche tre milioni di abbonati, mentre i tifosi in Italia sono almeno dieci volte tanti, e quindi il vecchio "Novantesimo" fa ancora la sua figura. Anche perché è un isola di professionismo in quell’arcipelago dei famosi che è "Domenica In", sicché l’animo si ristora, dopo una discussione sulla inconsolabile ma "serena" Loredana Lecciso. Perché Paola Ferrari è rapida e professionale, e Giorgio Tosatti è capace di crivellare un allenatore a suon di cifre e rilievi tecnico-tattici (fantastico un processo di tre minuti a Roberto Mancini), la moviola è piuttosto tagliente, tipo rasoio di Occam, "telecamere non sunt multiplicanda" e il giudizio di solito è secco: negli altri programmi si sviluppa una teologia del calcio di rigore, che "può anche starci", oppure "non ci sono gli estremi". Qui si dice: è rigore, o non è rigore, il che costituisce un ottimo schema bipolare. Se si vuole un difetto, c’è che da molte stagioni "Novantesimo" è stiracchiato, lungo, infarcito di pubblicità. E vabbè, facciamocene una ragione. Ma almeno dal punto di vista dei "riflessi filmati", come si diceva una volta, o degli "higlights" (pronuncia "àilàits"), come dicono adesso soprattutto a Mediaset, se la cava ancora. E anzi un certo indulgere allo specialismo, agli schemi tipo 3-4-1-2, non disturba: perché oggi il calcio è una nave dei folli, tra veline, gente tatuata, flirt da discoteca, settimanali di gossip; a cui si aggiungono commenti dagli stadi in cui l’unico aggettivo è "incredibile" (ma quale incredibile: il calcio è uno sport semplice, i gesti basta impararli, c’è riuscito anche Ringhio Gattuso; eventualmente c’è da stupirsi che presunti campioni pagati milioni di euro riescano ancora a sbagliare l’esecuzione di un corner). Quindi il tecnicismo di "Novantesimo minuto" è buona cosa. Serve come antidoto. Più si è tecnici meno si è dottrinari (anche se poi si sa che finito "Novantesimo" torna don Mazzi, la Lecciso, oppure tutti e due, per un dibattito su Al Bano, e allora mano al telecomando).

Facebook Twitter Google Email Email