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Incubo Lucignolo

13/09/2007

Ormai "Lucignolo" è un programma storico di Italia 1: anzi, si può dire che sia un programma- manifesto. Se cercate l’Italia berlusconiana e post berlusconiana la trovate lì, nei lustrini, nel binomio "culi & tette" in versione Mediaset, nelle notti luccicanti di "Lucignolo". Di recente, il clou era rappresentato dall’incursione della "Diavolita" Melita Toniolo al meeting di Comunione e liberazione a Rimini. La ragazza in rosso aveva un solo mandato: interpellare gli ospiti, soprattutto i politici, chiedendo loro di completare lo slogan «abbasso le tasse». Ogni volta che si vede un uomo politico a cui qualcuno, una iena o una diavolessa, rompe le scatole mentre arriva da qualche parte, alla Camera o a un congresso, viene da pensare: altro che casta, i leader e i comprimari sono i migliori fra noi; di solito restano calmi, rispondono (nel caso, Piero Fassino rispondeva anche con un certa prontezza e un certo spirito), reprimendo la voglia di affibbiare semplicemente un ceffone. Tutto questo montato con immagini in cui la suddetta Diavolita faceva la doccia e opponeva eroicamente il generoso petto agli sguardi degli spettatori. Altri momenti di notevole interesse: quando la pupa approcciava i ragazzi di Cl, forse senza sospettare che i cattolici sono birbe come gli altri, e quindi rischiando di essere allegramente "harassed", cioè palpata on the road. Dopo di che, qualsiasi spettatore o critico si dovrebbe chiedere: ma chi càppero è questa Diavolita? Fortuna che c’è Google, da cui si viene a sapere che dovrebbe essere «l’inquilina sexy» di un qualche Grande Fratello. Soddisfatti? A quel punto ogni persona di buon senso riprende a fare zapping, naturalmente. Ogni volta che si ripassa su Italia 1 ci sono scene di feste in locali e discoteche, più tardi sequenze delle riprese fotografiche per il calendario di Diavolita o di "Lucignolo", chissà, qualche volta con Melita seminuda a cavallo (non potrei giurare che fosse proprio Diavolita, da animalista ero più interessato al cavallo). Sotto il profilo sociologico, "Lucignolo" è un programma entusiasmante: fa intendere che l’Italia è un paese senza speranza, irrecuperabile, in cui si fanno solo happy hour, feste e party. Non è un’immagine distante dalla realtà. L’unico dissenso è che il messaggio implicito del programma è "solo un Berlusconi ci salverà", e su questo, ce lo consentano, abbiamo i nostri diabolici dubbi.

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