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L’incredibile gol di Platone

15/07/2004

Passano su Sky Sport le registrazioni di partite di vecchie edizioni dei Campionati europei di calcio (visto qualche minuto in bianco e nero di Italia-Jugoslavia, finale ’68, e di Italia- Inghilterra, ’80, grande gol di Tardelli su cross basso di Graziani). Sono le cronache di una volta, quelle di Carosio e Martellini. Silenzi intervallati da un nome. «Palla a Causio… Bettega… Oriali…» Viste anche molte partite degli Europei in Portogallo. Sui cronisti Rai non c’è troppo da criticare: al massimo cercano di introdurre pathos, rischiando la retorica. Invece qualche annotazione si può fare a proposito dei commenti tecnici, affidati a ex giocatori come D’Amico o a tecnici come Sandreani. La tv contemporanea ha paura del silenzio, chiedere all’urlatore Bonolis. Quindi deve riempirlo. D’Amico sottolinea le giocate individuali, da vecchio ex dribblatore, accento romanesco evidente. Sandreani invece, dopo avere ripulito il suo linguaggio dalle scorie coatte, ma ancora con la vocetta non impostata, commenta le fasi tecniche collettive. «La Grecia è compatta in difesa, attacca gli spazi, avanza in palleggio secondo schemi provati a lungo, tenta il contropiede». Traduzione: gioca all’italiana. Oppure, a proposito del centravanti titolare portoghese: «Pauleta è bravo a giocare per la squadra, si muove negli spazi, fa bene la sponda». In realtà Pauleta è una pippa mondiale, che in tutto l’Europeo non ha mai, dicesi mai, fatto un tiro in porta. L’aggettivo preferito dei commentatori è "incredibile". Incredibile il tiro a rientrare di Maniche, incredibile la corsa di Baros, incredibili i 18 anni di Rooney, incredibili i giochetti palla al piede di Cristiano Ronaldo. In generale, Sandreani più di D’Amico, i tecnici allo stadio e in studio (a parte Sebino Nela, moderato, disincantato e laconico il giusto), tendono a raccontare non la partita in campo bensì quella che vedono nella loro mente. Finale Portogallo-Grecia, i portoghesi sotto di un gol. Sandreani si entusiasma per Rui Costa: «È incredibile come Rui appena entrato è riuscito a prendere in mano la squadra». Rui Costa in realtà naufraga con il Portogallo di Scolari, vittima dell’impotenza in zona gol. Fate il piacere, guardate il gioco com’è, non le ombre della caverna platonica.

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