Le migliori menti televisive si interrogano sul mediocre andamento dello spettacolo di Giorgio Panariello "Ma il cielo è sempre più blu". Battuto ripetutamente da Maria De Filippi, il programma sembra sintetizzare la crisi degli "one man show". Già non era andato benissimo, ma solo benino, Fiorello, che pure è un fuoriclasse, e che almeno faceva il Gobbo di Notre- Dame, irresistibile parodia-tormentone del musical di Riccardo Cocciante. Panariello passerà alla storia della televisione per essere stato accostato alla "tv deficiente" dalla signora Franca Ciampi. Troppa disgrazia, per la verità. Vabbè che ci si mettono in molti a dare ragione alla prima signora, con le censurine a Paolo Hendel e a Monica Guerritore. Restando ai fatti, e non alle interpretazioni politiche, Panariello non è affatto deficiente o deficitario. Era un comicastro locale, pieno di energia provinciale; è diventato un comico nazionale a cui è capitata la peggiore sciagura per un cabarettista, calarsi nei panni del conduttore: riesce a Claudio Bisio, che è un fuoriclasse come Fiorello. Riuscirebbe forse a Gene Gnocchi, se avesse voglia di provarci; riuscirebbe a pochi, ma proprio pochissimi altri. Ma non a Panariello. Perché Panariello, insomma il suo show, non è deficiente, è reazionario. La visione della vita dei suoi autori è il classico atteggiamento in cui ci si sbalordisce di fronte a ciò che è nuovo, al ristorante dove «non si mangia, si degusta», il cameriere parla francese (e giù smorfie per rappresentare lo sbalordimento genuino del popolo: ma come, non si magna! Ma siamo qua per magnà! Non per déjeuner!). Il calcolo è presto fatto: per fare i grandi numeri richiesti dagli investimenti del sabato sera, bisogna inseguire il proletariato televisivo, ossia le masse. Ma le masse hanno capito da tempo che lo show serale è una faccenda di alto intelletto. Non è che solo volgarizzandolo un po’ diventa deficiente. Per il classico pubblico da televisione generalista, che pretende quanto di più modesto (quanto a impegno mentale) ci sia, si vede che Panariello "fa" il reazionario, l’impolitico, quello che non capisce niente di politica, il babalone, senza nemmeno crederci del tutto. Sicché le masse capiscono a volo, e cercano la De Filippi, con i suoi casi umani e disumani. Chi vuol essere reazionario, capisce subito che non c’è partita.
18/11/2004