La ripresa di "Crozza Italia" su La 7 ha dato adito a giudizi diversi. Critico e con argomenti puntuti Aldo Grasso, più indulgenti o sfumati altri critici. In realtà è difficile giudicare un programma come questo, perché è un programma collage, una collezione di stili, di forme e di format. Ti arriva la spagnola sessuologa che parla della spagnola in spagnolo, e chi vuol capire capisca, ma prima c’era Cofferati. Per cui è il caso di concentrarsi su aspetti specifici: prendiamo ad esempio l’imitazione del papa Benedetto XVI. Si sa che l’imitazione del sacro romano pontefice è stata a lungo uno dei tabù televisivi meglio custoditi. Poi sono saltate le convenzioni, e ciò che una volta veniva soltanto accennato, facendo smorfie contrite, è diventato pura normalità. Si parodizza anche il papa. Ma l’imitazione che Crozza ha realizzato prendendo di mira Joseph Ratzinger non è propriamente un’imitazione: è una caricatura. Ed è una caricatura pesante, che fa poco ridere, che vorrebbe essere cattiva e alla fine risulta più che altro scentrata. Perché Crozza ha creato una macchietta in cui l’imitazione dell’aspetto fisico è riuscita, ma non è riuscita affatto l’imitazione del carattere. Far vedere un Ratzinger stridulo, che fa urletti in una lingua italotedesca da Sturmtruppen, tradisce l’oggetto dell’ironia. "Kvesto papa" non è il manichino frenetico di Crozza: per fare emergere l’essenza ratzingeriana occorre metterne a fuoco la combustione fredda, il rigore corretto da un’ironia leggera, senza trasformarlo in un burattino elettrizzato. Si poteva anche temere che la disinvoltura dello sketch risvegliasse sentimenti di offesa, ma non sembra che si siano alzati lamenti molto alti, dal Vaticano o dagli ambienti cattolici suscettibili. Ma se fossimo in Crozza e nei suoi autori, ci penseremmo due volte prima di ripresentare la macchietta papale: perché per illustrare Ratzinger ci vorrebbero ironia e cultura chestertoniane, oppure il tocco al borotalco di Evelyn Waugh. In un programma della tv italiana, la figura del papa con il camauro e gli scarpini, circondata dalla volgarità tipica della tv, è esclusivamente una caduta di gusto, come ogni performance malriuscita. Quindi voto insufficiente a Crozza e al programma: ma un buffetto, non un ceffone, in modo che l’allievo possa riprendersi, applicandosi, fino a raggiungere, a dispetto di critici, criticoni e critichini, la sufficienza.
02/11/2006