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Milena nel paese delle meraviglie di Edmondo Berselli

09/04/2009

Ancora qualche parola sulla puntata di "Report" dedicata al caso di Europa 7, la rete invisibile dell’editore Francesco Di Stefano, sacrificata ai superiori interessi del duopolio. L’inchiesta di Bernardo Iovene era una tipica inchiesta di "Report", con le ricostruzioni minuziose e le interviste che mettono il dito nell’occhio all’intervistato. Meravigliosi i numeri con Fedele Confalonieri, e inquietanti quelli con il sottosegretario Paolo Romani, tipico berluscones che parla in modo ministerial-aziendale: «Non mi interessa», ha detto e ripetuto, una soluzione che fa sparire una rete (trattasi naturalmente di Retequattro). Al sottosegretario non interessa, evidentemente, tutto quello che può danneggiare il padrone di Mediaset.Tuttavia il discorso su "Report" e le televisioni si allarga inevitabilmente a una considerazione di fondo: ma quanti "Report" ci vorranno perché brutture monopolistiche del genere vengano risolte? La domanda è retorica, naturalmente, dal momento che con la destra al governo il duopolio è garantito. Ma visto un "Report" viene sempre l’idea scoraggiante di vivere in un paese sbagliato, dove le leggi non servono a niente e dove alla fine i cattivi hanno sempre ragione. E allora, lo ripetiamo, se "Report" mostra situazioni intollerabili, e non si vedono soluzioni praticabili, non resta che una via d’uscita, dolorosa ma efficace: abrogare "Report" ed esiliare Milena Gabanelli. E che ci vuole. Ci si toglie il pensiero una volta per tutte, e tanti saluti. Altrimenti magari una minoranza di italiani resta convinta che viviamo nell’illegalità, e questo non va bene, per le magnifiche sorti, e progressive.

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