gli articoli L'Espresso/

Nella fattoria degli orrori

31/03/2005

La nuova edizione di "Music Farm" non è ancora entrata nel vivo, ma si possono già individuare aspetti interessanti. Certo, la volta scorsa c’era in campo la farfalla impazzita, lo scarto rispetto alla norma, l’eccezione che sconvolge le regole, insomma la Loredana Bertè. Adesso invece manca ancora un eroe. C’è la pupilla di Caterina Caselli, Gerardina Trovato, che sembra reduce da prove esistenzialmente impegnative. Oppure c’è Mietta, quella del trottolino amoroso con Amedeo Minghi, dududù dadadà, che vista in diretta si direbbe molto più spontanea e simpatica del previsto, e quando canticchia si impegna con molta buona volontà. Finora, er mejo è sembrato, musicalmente cantando, Francesco Baccini: look rinnovato, aria di uno a cui sono capitate delle disgrazie e ha deciso di cambiare vita a cominciare dall’acconciatura; eppure basta metterlo davanti a un pianoforte, e lui suona e canta, e "fa" qualsiasi cosa, da Francesco De Gregori a "Guido piano" e "Fiore di maggio" di Fabio Concato. Sulle prime, è sembrato fuori fase Franco Simone, che una volta veniva chiamato "il poeta della canzone", e al momento si esprime in notevoli mutismi mentre gli altri cantano (brava comunque Mietta a cantare Tenco e Ruggeri). E rischiava di essere sfasata anche la potente Iva Zanicchi, che per questioni generazionali e di genere canzonettistico appariva del tutto out. Ma non bisogna mai sottovalutare l’Iva, che com’è noto è un partito, il partito delle partite Iva (testo e musica di Giulio Tremonti). Piano piano, l’Iva ha assunto un ruolo più importante, intrufolandosi da vecchia zia nelle conversazioni, discutendo di gastronomia, moraleggiando biograficamente sul Sanremo vinto con Claudio Villa. Ci si poteva scommettere: l’Iva è un leader. L’Aquila di Ligonchio, l’autrice del classico "Polenta e castagne", la potentissima interprete di "Prendi questa mano… zingara", la signora inappellabile di "Ok il prezzo è giusto", ha un talento formidabile per gestire le situazioni di gruppo. Poi ci si può chiedere se vale la pena di seguire "Music Farm", e la risposta naturalmente è no, siamo mica matti, solo i coatti. Ma siccome è chiaro che ormai la tv si guarda facendo uno zapping incessante sui 3 mila canali del satellite e del digitale, capiterà di fermarsi ogni tanto anche sull’Isola dei Cantanti, contemplando per qualche minuto l’Iva e concludendo: quella sì che è tosta, "boia d’un mond leader".

Facebook Twitter Google Email Email