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Notti tragiche a sognare un gol

30/08/2007

Quattordici agosto, vigilia di mezza estate. In tv, il Trofeo Tim, cioè un triangolare di calcio fra Juventus, Inter e Milan (su Canale 5, l’intera serata). Bene, siamo a Ferragosto, le vacanze sono noiose come sempre, nelle località di villeggiatura le famiglie hanno già cominciato a sbranarsi (infatti numerosi omicidi apparentemente inutili si susseguono lungo la Penisola, per la soddisfazione del Tg5, amante della cronaca secondo la lezione di Enrico Mentana), e quindi qualche volonteroso può anche dedicare tre ore e mezzo a una serata di calcio "amichevole", cioè accademico, nel senso che non c’è niente in palio. Certo ci vuole una certa dedizione, perché il calcio è già noioso di per sé, non succede mai niente, e quando accade una inezia la fanno rivedere 12 volte. Ma mettiamo che il clima agostano di questa estate freschissima (nonostante l’effetto serra) induca qualcuno a impegnare la serata per vedere queste partitelle. Se siamo d’accordo sul punto che ognuno è libero di passare il tempo libero come vuole, ci si può mettere davanti al teleschermo. Bella festa iniziale, con tanti bambini con la maglia rossonera, sicché ci si chiede: così piccoli e già milanisti, possibile? Poi, fischiato il primo calcio d’avvio, di solito si resiste dai 12 ai 13 minuti: dopo di che, la palpebra si appesantisce, precipita, si incolla. La soddisfazione principale, prima di precipitare "fra le braccia di Morfeo", come direbbe un telecronista di Mediaset, consiste nel fare un calcolo di quanti budgedt pubblicitari vengono sprecati in seguito all’abbiocco di massa. Non sono molti soldi, perché è presumibile che d’estate le tariffe vengano limate, ma la soddisfazione è comunque notevole. Solo che la pennichella serale non dura molto. Ci si sveglia dopo un’ora, con la sensazione di avere chiuso gli occhi su Alex Del Piero e di averli riaperti su Pippo Inzaghi. È un prodigio televisivo di dissolvenze e di trasfigurazioni oniriche. Nel frattempo però ci si rende conto che il gioco espresso in campo è molliccio. E ci si chiede: ma in città, con le molteplici possibilità della metropoli e anche della provincia, chi mai si sarebbe messo davanti alla tv a guardare il Trofeo Tim? Aspettiamo lumi dall’Auditel. Magari sarà stato un trionfo. Sono i misteri della tv. Fortuna che ci si può riaddormentare, e siccome fra un gol e l’altro passano ore, buonanotte cari, buonanotte.

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