Messa in archivio la tv delle ragazze, nessuno si aspettava la bella sorpresa della tv delle suore. Bene, secondo quanto ha riportato sulla "Stampa" Gianluca Nicoletti esiste un periodico online, "Marketing&Tv", che ha realizzato un’inchiesta su un campione di 350 monache. Il parere delle religiose ha una sua importanza perché si depreca sempre che non si parli mai del paese reale, cioè di quella parte sconosciuta della società dove ci sono le persone vere, gente autentica. Certo, vediamo i numeri dell’Auditel, ma sono cifre e percentuali. A prima vista sembrerebbe che le suorine, «attive in 80 oratori, «costantemente a contatto con giovani e famiglie» (di bene in meglio, sempre più paese reale), fossero un campione fin troppo prevedibile. Riferisce infatti Nicoletti che il 38 per cento delle sorelle individua in Piero Angela l’esemplare televisivo più amato. Fin qui, niente di speciale. Tutti noi siamo afflitti da indagini demoscopiche secondo cui il pubblico vuole l’approfondimento e le inchieste, la serietà e possibilmente la noia. Possibile che anche nei conventi prevalga questa lieve ipocrisia? Che le suore pratichino la dissimulazione, per quanto onesta? Ma no. Alle suore piace la tv. E anche loro sanno benissimo che l’intrattenimento è l’intrattenimento. Che non si vive soltanto di documentari. Alla fine non ci si può accontentare soltanto di fiction sui papi e su Padre Pio. Difatti, anche le suore hanno un cuore. Che batte certamente per Don Matteo (il quale di recente ha inflazionato la Rai con continue ospitate di Terence Hill provocando violente ondate di ateismo di ritorno, nonché accessi di anticlericalismo vecchio stampo); ma «una suora su due vorrebbe il ritorno di Paolo Limiti in video; per le sorelle è un uomo rassicurante e ottimo storico della cultura popolare». Vedete che cosa succede a fare le inchieste. Si scopre che le sorelle invitano Michele Cucuzza a tornare opportunamente al tg, che preferiscono la "Domenica sportiva" di Paola Ferrari alle maschere di "Controcampo" e che qualcuna apprezza anche l’Annunziata, nel senso di Lucia, non della Santa Vergine. Ma il colpo gobbo è proprio Limiti. Quello che secondo Aldo Grasso faceva «un karaoke dall’oltretomba», la tv delle mummie, l’archeologia canora. E ridateglielo, Limiti, allora. Lo dice il paese reale. Lo vogliono le suore. Questa è una crociata, lo dice anche l’eremita: Dio lo vuole.
11/05/2006