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Quei ricchi senza benzina

14/10/2004

L’idea non è malvagia, il programma ha un suo ignobile interesse, Tobias Jones è un giovanilista ma possiede uno stile anglosassone nel lasciare parlare i suoi interlocutori, gli intervistati sollevano la curiosità del pubblico: perché allora "Ricchi d’Italia", la serie di Raitre in onda in quattro puntate dal 26 settembre, non funziona? È semplice. Perché gli italiani ricchi sono desolatamente uguali agli italiani poveri. Parrucchieri-stilisti come Salvo Filetti e Renato Gervasi, che hanno creato il franchising Compagnia della bellezza, sono dei tipi che mobilitano i dipendenti una volta al mese facendo il trenino, come ha insegnato Mara Venier a tutta la nazione, e lanciando sulle slide il motto aziendale: "Sono talmente bravo che voglio conquistare il cuore di tutte le donne". Lapo Elkann, responsabile del marketing globale della Fiat, deve ancora trovare un educatore- stilista che gli spieghi che la pochette si porta solo dopo le 17, e mettere a punto i congiuntivi. Francesco Amadori, imperatore dei polli d’allevamento, spiega che non va mai in ferie, non ha la barca, spedisce la moglie in vacanza per due mesi, e l’unico lusso che si consente è l’auto, e la tintura per i capelli. Edoardo Garrone, re del petrolio, sembra un tipo di ottimo buon senso, anche se gioca a golf, e si illumina quando definisce l’arrivo di Montezemolo alla presidenza della Confindustria come «una novità bellissima», perché ciò gli permette di gettare qualche palata di critiche, tutte piuttosto ragionevoli, su Antonio D’Amato. I ricchi d’Italia hanno il tremendo difetto di non esprimere una cultura significativamente diversa dai ceti medi. Attraverso di loro parla un’Italiona normale. Per esempio, interrogato sulle sensazioni che prova vedendosi immortalato sui rotocalchi in compagnia di tante donne, Lapo ribatte: quali donne, una sola. E pazienza se si chiama Martina Stella. Il fatto è che non ci sono mostri. Ricchi, riccastri, ricconi sono gente come noi. Dopo di che uno si chiede perché si è perso lo slancio, non c’è entusiasmo, la ripresa non si vede, il miracolo è lontano. Basta guardarli, i ricchi. Basta guardarci, tutti noi. Sono e siamo loffi, e abbiamo finito la benzina. Altro che Cina, altro che mercato globale: la verità è che il paese è stanco, e non sarà l’entusiasmo di maniera dei ricchi a innescare la rivoluzione.

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