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Salviamo Sanremo

13/03/2008

Si è aperto il concorso: ricetta per salvare il Festival di Sanremo. Non che l’edizione Baudo- Chiambretti sia stata malvagia, ma i numeri, eh i numeri. Noi abbiamo la ricetta. Anzi, ne abbiamo diverse. Eccole qua. 1. Ridurre la durata del Festival: bastano due o tre serate, forse una serata sola, magari tardi, oltre la mezzanotte. 2. Aumentare la durata del Festival, minimo tre mesi, con batterie, eliminatorie, quarti di finale, semifinali. 3. Abolire la giuria di qualità. 4. Abolirla ma tenere in squadra lo juventino Mughini e il nichilista Boncompagni. 5. Dare più spazio alle canzoni e ai cantanti. 6. Dare meno spazio alle canzoni e ai cantanti, perché quando in tv appare il cantante il pollice preme automaticamente sul pulsante del telecomando. 7. Fare condurre la prossima edizione a Bonolis. 8. No, affidare la conduzione a Fiorello. 9. Macché, affidare la conduzione al card. Ruini. 10. Soluzione totale, affidare la conduzione a Giuliano Ferrara, con la collaborazione di Tony Renis e del teologo Vito Mancuso. 11. Più ospiti stranieri, anche se in playback. 12. Meno ospiti stranieri, che si fanno solo pubblicità. 13. Invitare come unico ospite, italiano e straniero, Gigi D’Alessio, purché ci consenta di accertare se le tette della Tatangelo sono vere o finte (come si è letto in un formidabile articolo di Maria Luisa Agnese). Ma soprattutto inserire nella commissione esaminatrice il maestro Vince Tempera, che per il "Tg2punto.it" di Michele Bovi ha condotto la rubrica "San Remo patrono del copia copia", rivelando ogni giorno assonanze e copiature. Magari accompagnato da Elio e le Storie tese, che hanno spopolato a orari impraticabili. Arrivederci, cari.

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