gli articoli L'Espresso/

Simona che sventura

03/05/2007

Regola numero uno, se si parla di televisione: non maramaldeggiare. Per cui meglio non prendersela con "Colpo di genio", il programma con Simona Ventura e Teo Teocoli, colpito e affondato da un pollice verso universale. Parce sepulto. Qui si fa un po’ di analisi sul perché la Ventura ha fallito. Ma come, la grande materialona della nostra tivù, l’energetica e vitaminica "Mona", la donna che non conosce fallimenti, che ha salvato un Sanremo, che furoreggia con il suo vigore televisivo. E il fuoriclasse Teocoli, che gli è successo? E insomma, che cosa è andato storto? Come si sa, i disastri non hanno una sola causa. Come spiegherebbe in questi casi il maestro dei modelli matematici "catastrofici", René Thom, occorre una serie di coincidenze drammaticamente sfavorevoli perché la continuità si interrompa, il pack cominci a rompersi, e i grandi personaggi della tv generalista rivelino improvvisamente crepe che partono dalla testa e si diramano, come nei migliori cartoni animati, tipo Gatto Silvestro. Quindi l’elenco delle cause avverse sarebbe lungo. Programma spaventosamente brutto, e vabbé. Gli inventori portavano le loro povere cose. Teo Teocoli non sembrava molto ispirato, anzi: quando si va in prima serata a fare l’imitazione di Tony Dallara, anche il pubblico tradizionale di Raiuno, comprese le pensionate e gli anziani sonnecchianti, dice: uffa, la so già. "Bambina Bambiiiina…". E anche "Come prima, più di prima…". Mutatis mutandis, sarebbe come se Neri Marcorè, per imitare un uomo politico, facesse l’imitazione di Amintore Fanfani: le nonne si chiedono, ma è vivo o è morto? Eppure il fallimento investe prima di tutto lei, Simona. Perché come dicono i tecnici, sulla base dei dati di audience, non è riuscito il "trapianto" della Ventura dal pubblico "giovane" di Raidue al pubblico "anziano" di Raiuno. Non è certo che il pubblico di Raiuno sia fatto solo da vecchi e babbione, ma di sicuro la Ventura non dovrebbe ignorare l’effetto disastroso che hanno i tatuaggi sulla fascia anziana. Secondo un’interpretazione molto borghese, vanno sulla principale rete pubblica solo persone borghesemente accettabili, di standard medio, senza bizzarrie. Quindi, se vorrà ritentare l’avventura, Simona sa che ha una sola alternativa. Farli sparire, i tatuaggi. Con il laser, possibilmente; oppure, se è affezionata a quelle schifezze, dicono le nonne, almeno si copra, si copra.

Facebook Twitter Google Email Email