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FUORI DAL COMA, "MIRACOLO" DI BERLUSCONI

30.07.1997
Ragazzo si sveglia dopo 5 mesi ascoltando un nastro inciso dal presidente del Milan

Tutto è bene quel che finisce bene. Ma se il presidente del Milan è riuscito a tacere, il suo doppio, il capo del Polo, non ce l’ha fatta. La notizia del risveglio dal coma grazie alle trascinanti parole di Berlusconi è stata diramata infatti dall’ufficio stampa di Forza Italia. Brutto scivolone, perché se la si butta in politica viene l’ora dei cinici. A mischiare il diavolo con l’acqua santa si rimane scottati o bagnati. Perché a questo punto l’iniziativa del Cavaliere non è più una buona azione privata, è un miracolo pubblico, come la celebre moltiplicazione dei posti. Ricordate? «Un nuovo, un grande, uno straordinario miracolo italiano», aveva promesso il creatore di Forza Italia all’epoca della scesa in campo. Questo del risveglio è una cosuccia, al confronto, un miracolino gettato lì con la mano sinistra, tanto per non perdere la mano. Da fare con un benevolo sorrisino di superiorità, come per dire: niente di speciale, un giochetto da ragazzi. Che volete che sia per chi ha bevuto l’amaro calice, per l’unto del Signore? Eppure ai cinici viene almeno un dubbio: ma se il Cavaliere aveva davvero capacità miracolose, non poteva risvegliare dal coma il Milan di Tabarez e di Sacchi? O precipitare nel sonno Casini e Mastella? Generare incubi nella mente di Scalfaro? Addormentare lì per lì Borrelli, la Boccassini e Di Pietro? E qui conviene fermarsi, perché dall’altra parte c’è sempre la sofferenza di un ragazzo di sedici anni. Doveva essere scosso dalle voci dei campioni, è stato svegliato dalla Voce del Padrone. Dicono le agenzie che le sue prime parole sono state «Forza Milan». È ancora giovane e c’è da augurargli ogni bene. Ma avesse detto anche Forza Italia, il miracolo sarebbe stato perfetto.

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