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LA DAMA NASCOSTA DALLA RAGION DEL CALCIO

23.06.1996
IL NUOVO AMORE DI ARRIGO SACCHI DOVEVA RESTARE SEGRETO FINO ALLA CONCLUSIONE DEGLI EUROPEI

Dalla lettura incrociata di Cuore e di Novella 2000 si apprende non solo che il (quasi ex) commissario tecnico della nazionale italiana avrebbe una love story con un’avvenente bionda ventiquattrenne; ma soprattutto che Arrigo Sacchi e Antonio Matarrese hanno concertato un’adeguata pressione sul direttore di Novella 2000, Federico Andreoli, per impedire la pubblicazione della foto dello scandalo (il cittì sorpreso nel quartiere a luci rosse di Amsterdam abbracciato alla ragazza). Pressione riuscita, naturalmente, con conseguente macero della tiratura: perché nel nostro paese è consentito ai giornali rivelare che il capo del governo impegnato in un’assemblea internazionale anticrimine ha ricevuto un avviso di garanzia, ma turbare la pace del profeta della Zona e dei suoi generosi interpreti, quello no. La patria è la patria. E quando la nazione, o la nazionale, è impegnata sul campo di battaglia, o sul terreno di gioco, nulla deve scalfire la serenità dei fratelli d’Italia. Peccato: sarebbe stato divertente se il caso fosse scoppiato prima delle partite decisive. Avremmo ascoltato le severe parole di Sacchi sulla privacy, letto le dichiarazioni di solidarietà dei giocatori, preso atto della solenne testimonianza con cui Matarrese avrebbe richiamato tutti ai sacri doveri, «adesso dobbiamo essere uniti e pensare solo al bene della nazionale». Anche per Sacchi la rivelazione delle sue passeggiate olandesi sarebbe stata vantaggiosa. Al momento buono, anzi, nel momento peggiore, dopo l’odiosa eliminazione, tutti avrebbero attribuito l’insuccesso agli affari di cuore dell’Uomo di Fusignano e al grave turbamento provocato nell’ambiente dall’irresponsabilità dei rotocalchi. Invece dobbiamo accontentarci delle spiegazioni di Sacchi, secondo cui «ci hanno sconfitto i risultati, non il gioco», cioè siamo stati battuti dalla realtà ma siamo vincitori nel mondo delle idee. In attesa di un nuovo cittì finalmente aristotelico, pragmatico, empirista, si temeva insomma di dover sopportare ancora a lungo le dottrine platoniche, i miti della caverna sacchiani, in cui il mondo delle cose non è che una pallida imitazione del Modulo, e la sconfitta è un rovesciamento fastidioso ma irrilevante dell’Idea della vittoria. Poi si viene a sapere che l’Arrigo, a quanto pare, platonico non era affatto. È già qualcosa. Ma che questa cattiva novella sia stata coperta da un poderoso omissis fa vacillare ogni certezza: cherchez la femme, si diceva una volta dopo le sconfitte. Qui invece ha prevalso la Ragion di Calcio, e dopo averla trovata l’hanno occultata. Nascondete la femme. Perché evidentemente le donne, nello sport, sono sempre fatali.

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